Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1858 del 8 giugno 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 1858/XIII - Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 18 gennaio 2010, n. 1 (Disposizioni urgenti in materia di scadenza temporale di vita tecnica delle sciovie a fune alta e delle funivie bifune)".

Articolo 1

(Sostituzione del titolo)

1. Il titolo della legge regionale 18 gennaio 2010, n. 1 (Disposizioni urgenti in materia di scadenza temporale di vita tecnica delle sciovie a fune alta e delle funivie bifune), è sostituito dal seguente: "Disposizioni urgenti in materia di scadenza temporale di vita tecnica e di revisione generale degli impianti a fune".

Articolo 2

(Sostituzione dell'articolo 1)

1. L'articolo 1 della l.r. 1/2010 è sostituito dal seguente:

"Articolo 1

(Rinvio condizionato della scadenza di fine vita tecnica delle sciovie a fune alta e delle seggiovie ad ammorsamento fisso)

1. Nelle more della revisione della normativa statale vigente in materia di esercizio degli impianti a fune, le sciovie a fune alta e le seggiovie ad ammorsamento fisso che giungono alla scadenza di fine vita tecnica entro il 28 febbraio 2012 e che non abbiano già beneficiato di analoghe proroghe possono proseguire l'esercizio sino al termine della stagione invernale 2011/2012, in deroga alle scadenze temporali fissate nel paragrafo 3 delle norme regolamentari annesse al decreto del Ministro dei trasporti 2 gennaio 1985 (Norme regolamentari in materia di varianti costruttive, di adeguamenti tecnici e di revisioni periodiche per i servizi di pubblico trasporto effettuati con impianti funicolari aerei e terrestri), purché siano effettuati i controlli tecnici in conformità a quanto previsto dal paragrafo 4 delle citate norme regolamentari e a condizione che siano rispettate le prescrizioni stabilite dal direttore di esercizio e approvate dalla struttura regionale competente in materia di impianti a fune, di seguito denominata struttura competente, a garanzia della sicurezza degli impianti.".

Articolo 3

(Inserimento dell'articolo 2bis)

1. Dopo l'articolo 2 della l.r. 1/2010 è inserito il seguente:

"Articolo 2bis

(Revisione ridotta)

1. Nelle more della revisione della normativa statale vigente in materia di esercizio degli impianti a fune, la revisione generale degli impianti a fune soggetti alla concessione di cui alla legge regionale 18 aprile 2008, n. 20 (Disposizioni in materia di concessione e costruzione di linee funiviarie in servizio pubblico per trasporto di persone o di persone e cose), può essere posticipata, per una sola volta, di due anni rispetto alle scadenze temporali fissate nel paragrafo 3 delle norme regolamentari annesse al decreto del Ministro dei trasporti 2 gennaio 1985, purché sia effettuata, prima della scadenza, una revisione ridotta, secondo un programma approvato dalla struttura competente. Al fine dell'approvazione di tale programma, il concessionario è tenuto a trasmettere alla medesima struttura, entro il 30 aprile dell'anno in cui è prevista l'effettuazione della revisione generale, la seguente documentazione:

a) parere di ammissibilità della revisione ridotta rilasciato, a garanzia della sicurezza dell'impianto, preferibilmente dal costruttore originario;

b) piano di controlli non distruttivi, corrispondenti a quelli previsti per la revisione generale, per gli elementi costruttivi, gli organi meccanici e le relative giunzioni saldate, per la rottura dei quali non esistono, nell'impianto, efficaci accorgimenti tecnici atti a tutelare la sicurezza dei viaggiatori o del personale;

c) piano di controlli non distruttivi, corrispondenti a quelli previsti per la revisione speciale, per tutti gli altri elementi costruttivi;

d) nuovo piano di controlli non distruttivi per la restante durata di vita tecnica, predisposto da personale qualificato, che tenga conto della variazione delle scadenze e dei piani di cui alle lettere b) e c).

2. Al termine dei lavori di revisione ridotta, la struttura competente effettua il collaudo funzionale di cui all'articolo 29 della l.r. 20/2008, previa dichiarazione del direttore di esercizio sull'ammissibilità dell'esercizio in sicurezza dell'impianto per l'ulteriore periodo di due anni.".

Presidente - La parola al relatore, Consigliere Bieler.

Bieler (UV) - Grazie Presidente.

Il settore degli impianti a fune si deve confrontare sempre più con un contesto articolato ed in continua evoluzione. La globalizzazione del mercato del turismo permette alla gente di confrontare facilmente le offerte di innumerevoli località in aree geografiche distanti fra loro, prenotare e recarvisi più facilmente. I gusti della gente sono sempre in costante evoluzione e vanno quindi studiati e assecondati. La tecnica, sia nella pratica dello sci, sia nella realizzazione degli impianti, evolve costantemente ed è necessario restare al passo con i tempi.

Dal punto di vista della sicurezza dei sistemi di trasporto, nonostante il mercato turistico possa ormai considerarsi unico, ogni Stato ha tuttavia il proprio sistema di norme e quello italiano è sicuramente fra i più articolati e completi. Ne consegue, quindi, un eccellente livello di sicurezza, a cui corrispondono tuttavia maggiori costi di gestione: da un lato, pertanto, si deve competere a livello internazionale come offerta turistica; dall'altro, però, i costi gestionali possono variare da Stato a Stato, distorcendo in qualche misura equa concorrenza fra i vari comprensori. Per cercare di perequare la situazione, già alcuni anni or sono è intervenuta una direttiva europea - ed un successivo decreto di recepimento - che ha introdotto criteri tecnici più uniformi per quanto attiene la realizzazione delle infrastrutture; tuttavia, per ciò che riguarda l'esercizio e quindi anche la durata degli impianti, si è ancora in attesa di analogo provvedimento che dovrebbe giungere nei prossimi anni. L'orientamento sarà verosimilmente quello di correlare le revisioni e la vita tecnica degli impianti al loro effettivo funzionamento e stato di conservazione, e non più come oggi, in Italia, unicamente in base alla loro anzianità, sia che il loro uso sia stato intenso negli anni oppure no. Ci si ritrova quindi oggi in modo un po' paradossale a dover revisionare o smantellare impianti in buone condizioni che negli anni hanno funzionato un ridotto numero di ore, ma che sono ormai giunti alle scadenze prescritte.

Ecco quindi che questo disegno di legge intende introdurre alcune limitate possibilità, pur garantendo adeguati livelli di sicurezza, massimi in termini assoluti, e rinviare nel tempo determinate operazioni tecniche di un certo livello, in modo da consentire ai gestori, in questo quadro normativo in evoluzione, di rinviare ad una fase successiva scelte importanti, quali ad esempio quella di revisionare a fondo un impianto, piuttosto che rifarlo completamente. Il disegno di legge consente quindi, garantendo comunque la sicurezza dell'esercizio, solo per le sciovie e le seggiovie ad ammorsamento fisso in scadenza di vita tecnica nella prossima stagione invernale, di funzionare fino al termine dell'inverno prossimo. Per tutti i tipi di impianto, invece, di rinviare di due anni e per una sola volta la revisione generale, effettuandone una di tipo ridotto. Si tenga presente che la revisione generale, intervento radicale di verifica e/o sostituzione di parti di impianto può arrivare a costare, nei casi più complessi, anche qualche milione di euro. Grazie.

Presidente - Ricordo che il disegno di legge ha avuto parere favorevole all'unanimità della IV Commissione sul nuovo testo, quindi discuteremo sul nuovo testo predisposto dalla IV Commissione. Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Abbiamo votato a favore già in commissione su questo disegno di legge operativo. Chiederei all'Assessore e al Presidente della IV Commissione, al più presto, compatibilmente con gli altri impegni, di fare il punto della situazione dal punto di vista tecnico degli impianti in scadenza per avere la mappatura generale del sistema funiviario valdostano; dopodiché di fare qualche considerazione in merito a smantellamenti vari, vite tecniche e scelte di tipo più politico, strategico, amministrativo. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, come Partito Democratico abbiamo già espresso un parere favorevole su questo provvedimento in sede di commissione, quindi in questa sede ci limitiamo a rimarcare due questioni: una, che pur non ritenendo un improprio costo di gestione tutto ciò che è finalizzato alla sicurezza, siamo anche dell'avviso che non possa esserci una disattenzione rispetto ad uno sciupio di materiali, forse anche da considerare un eccesso di utilizzo di determinati materiali che dovrebbero essere portati non diciamo all'usura dal danno strutturale, perché quello va sempre evitato, ma bisognerebbe sfruttare appieno la funzionalità degli impianti. Questa cosa, che è da tempo attesa, non avviene, sia perché...e qui va la nostra sollecitazione, anche per quanto siamo piccoli, come Valle d'Aosta, al Governo nazionale, perché ci sia un atteggiamento responsabile su questo...qui parliamo di costi enormi che vanno affrontati per rendere più competitivo il nostro settore turistico. Se sostituiamo un impianto efficiente con un altro altrettanto efficiente, c'è un utilizzo non corretto delle risorse, fermo restando il principio assolutamente inderogabile della massima sicurezza che deve essere garantita a questi impianti.

La seconda considerazione che facciamo riprende l'intervento che abbiamo fatto un anno fa - questo è il terzo intervento che facciamo da quando si è insediata la legislatura - per chiedere piccole proroghe rispetto agli impianti a fune, è il terzo provvedimento che facciamo. Avevamo già chiesto - e la volta scorsa era il mio collega Rigo che aveva fatto questa richiesta - se fosse stato possibile anche a livello regionale fare una riflessione che non fosse quella di arrivare all'ultimo giorno per chiedere la piccola proroga, il piccolo intervento, ma fare una riflessione più organica che ci permettesse di predisporre un disegno di legge in cui non fossimo ogni anno, rispetto al singolo impianto, a chiederne la modifica. L'altra volta, nel 2010, addirittura arrivammo con il fiato corto sull'impianto...quindi valutare di concerto con il competente ministero su questa materia delicatissima, perché la priorità che va data alla sicurezza è assoluta, come riuscire anche ad evitare queste continue modifiche annuali per far prendere fiato ad un impianto, anche se in effetti la modifica di quest'anno attiene a qualche mese, alla fine stagione di un impianto. Quindi valutare, fermo restando tutti i controlli che vengono verificati puntualmente per garantire l'efficienza dell'impianto, che questa cosa possa essere realizzata.

Dal nostro punto di vista un voto favorevole e, al contempo, queste sollecitazioni che a nostro avviso sono doverose per operare in serenità in questo settore strategico per la Valle d'Aosta.

Presidente - Se nessun altro chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.

Brevemente, per ringraziare la puntuale relazione del relatore, ringraziare l'attività della commissione che ha voluto analizzare, con dei tempi assolutamente interessanti, il disegno di legge.

Sicuramente questo tema è stato già enunciato, ringrazio anche gli altri intervenuti, è un tema che non dico che ci passa sopra la testa, ma è un tema che ha un'ampiezza nazionale ed internazionale. A tale riguardo segnalerei due attività: le attività del nostro ufficio regionale che, nello scenario nazionale, ritengo sia considerato uno dei servizi più qualificati a livello italiano. Abbiamo tantissimi apprezzamenti, abbiamo dei tecnici che negli anni si sono formati, quindi questo ci fa dire che tutti questi provvedimenti sono provvedimenti che hanno come primo punto la sicurezza. Non ci sono provvedimenti che hanno una flessione, anzi, c'è una particolare attenzione ed un particolare rigore. Questi tecnici partecipano costantemente ad attività nazionali ed internazionali, quindi c'è una circolarità nello scambiarci le conoscenze, le professionalità, e devo ringraziare questo servizio. Dall'altro, c'è l'attività di cui può essere testimone il Presidente della Regione, sia in ambito di conferenza Stato-Regioni, sia come interlocuzione con il ministero. Questo è un problema che sentono anche le altre Regioni e all'ordine del giorno della conferenza Stato-Regioni più volte hanno sollevato questo problema per dare delle risposte.

Se voi andate a vedere l'attività della Regione Emilia Romagna...uno pensa all'Emilia Romagna e pensa al mare, ma in realtà ci sono una serie di impianti che insistono sugli Appennini e c'è un'attenzione particolare, quindi abbiamo degli alleati anche su questo tema in ambiti non sperati. Da questo punto di vista stiamo pertanto cercando di fare il possibile per presentare dei provvedimenti di natura legislativa che vadano in questa direzione, ma ovviamente dobbiamo stare all'interno di un circuito più ampio del nostro.

Questo ci sembra un provvedimento che dà delle risposte puntuali, anche il comma che è stato inserito in commissione è un comma assolutamente importante, che dà la possibilità di graduare gli interventi e, soprattutto, valorizzare delle risorse che ci sono all'interno delle società, perché in questo modo, programmando e distribuendo su più anni questo intervento, si dà modo di valorizzare le risorse interne. Grazie per il lavoro.

Presidente - Passiamo ad analizzare l'articolato del disegno di legge.

Pongo in votazione l'articolo 1:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Articolo 2: stesso risultato. Articolo 3: stesso risultato.

Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.