Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1838 del 8 giugno 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 1838/XIII - Interpellanza: "Ipotesi di realizzazione di una seconda canna del tunnel del Monte Bianco".

Interpellanza

Tra breve avranno inizio al Tunnel del Fréjus i lavori per la realizzazione di un tunnel di sicurezza.

La decisione a suo tempo assunta di allargarne il diametro del tunnel da 4 a 8 metri aveva destato molte perplessità tra gli amministratori e la popolazione locale e, infatti, si è appreso in questi giorni che la richiesta di deroga al Ministero dei Trasporti necessaria per ottenere l'apertura al traffico del tunnel di sicurezza, a cui si è dichiarata favorevole la Provincia di Torino, potrebbe essere presto presentata.

Le stesse autorità francesi non escludono, per parte loro, questa eventualità.

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha formalmente ribadito nel 2009 la propria "assoluta contrarietà nei confronti del raddoppio del Traforo del Monte Bianco", impegnando il Presidente della Regione "a presentare in Consiglio la discussione su di un eventuale tunnel di sicurezza".

A tutt'oggi tale dibattito non ha ancora avuto luogo.

Per queste ragioni i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere:

1) quali esatte indicazioni riporti, in ordine alla realizzazione di una seconda canna, il piano di adeguamento alle disposizioni del D.Lgs. 5 ottobre 2006, n. 264 di attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea, quali ne siano le dimensioni prospettate e se al piano siano state apportate variazioni;

2) quali passi concreti siano stati mossi, in termini di studio di fattibilità, progettazione e finanziamento, rispetto alle annunciate ipotesi di realizzazione di una seconda canna del Tunnel del Monte Bianco;

3) con quali atti formali sia stata rappresentata da parte del Presidente della Regione al Governo, alle autorità francesi e alla società che gestisce il Traforo del Monte Bianco la posizione a suo tempo assunta dal Consiglio regionale;

4) quali iniziative intenda assumere affinché la prospettata realizzazione di una seconda canna non subisca un'evoluzione analoga a quella che si sta delineando per il Traforo del Fréjus.

F.to: Louvin - Giuseppe Cerise

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. Quando a quest'ora del mattino si parla di "seconda canna", speriamo che nessuno voglia equivocare...è un problema serio, ed è interesse di tutta l'Assemblea credo avere informazioni, come abbiamo iniziato ad averne; ringrazio per questo anche il Presidente che, tramite i suoi servizi, ci ha fornito nella giornata di ieri dell'adeguata documentazione.

Il Presidente Rollandin sarà sicuramente d'accordo se prendiamo le mosse da un po' più lontano su un problema di natura generale come questo, per esprimere delle preoccupazioni e delle valutazioni che devono trovare spazio nel pubblico dibattito, anche se non hanno un carattere di stringente attualità, ma l'esperienza di queste ultime settimane e di questi ultimi mesi del tunnel del Fréjus ci stanno comunque preoccupando. In quella infrastruttura, che ha molti caratteri di analogia con il nostro, il fatto di essere un tunnel monocanna, il fatto di sopportare ancora più del nostro un carico molto gravoso di trasporto merci su gomma, si sta verificando una situazione molto preoccupante. Si è iniziato a parlare alcuni anni fa della necessità di una galleria di sicurezza, poi è stata apportata una variante che ne ha allargato da 4 a 8 metri le dimensioni - nonostante fossero già state evidenziate in sede locale vistose preoccupazioni - e adesso, sotto la spinta sia di pubblici amministratori che con l'entusiasmo - direi - della categoria degli autotrasportatori, si sta puntando ad una duplicazione del senso di circolazione, quindi la trasformazione della cosiddetta "canna di sicurezza" in una canna unidirezionale, che dal punto di vista della sicurezza rappresenta una soluzione ottimale.

Noi, peraltro, abbiamo al Monte Bianco una situazione oggettivamente diversa, una situazione che intanto ha provocato la stessa direttiva comunitaria all'origine della direttiva sulla sicurezza dei trasporti - mi riferisco alla tragedia del Monte Bianco - e anche sull'impostazione della direttiva mi pare di avere capito vi sono delle soluzioni che sono in linea con quanto fatto nel tunnel del Monte Bianco per garantire, compatibilmente con la natura ad unica fornice della struttura che abbiamo, una condizione elevatissima di sicurezza. Questo credo sia un dato da tenere presente, come è da tenere presente che bisogna avere chiara la politica di trasporti che sta a monte di queste scelte, mentre a valle stanno le decisioni di carattere tecnico, ma...farsi tirare per la giacca dall'idea della sicurezza senza sapere cosa vogliamo e quanto vogliamo far transitare attraverso il tunnel del Monte Bianco è quanto mai pericoloso! Infatti noi sappiamo di essere, rispetto a questa struttura, una regione gravata da una pesante servitù: servitù di salute e servitù anche di disagio e di occupazione di territorio, e quant'altro.

Quindi, anche in relazione al fatto che poi la problematica lei, Presidente, l'ha evocata recentemente al Sommet de la francophonie, dove ha parlato di un colloquio a latere con il Presidente della Repubblica Sarkozy - in termini molto sfumati lei ha accennato a questa cosa -, vorremmo che in quest'aula lei ci dicesse chiaramente com'è la situazione. In questo non anticipo quello che ci ha comunicato per iscritto ieri, giustamente ne dà cognizione lei a questo Consiglio, ma le chiediamo di essere, per quanto possibile, preciso sulle questioni che sono in discussione, quindi: se ci siano delle iniziative attraverso il piano di adeguamento previsto dalla direttiva o attraverso altra forma che prospettino concretamente questa realizzazione di una canna di sicurezza, di una seconda fornice di attraversamento della montagna; se siano stati fatti dei passi concreti in ordine a queste ipotesi (una cosa è evocare delle ipotesi in termini generali, altra cosa è fare degli studi e degli approfondimenti, discuterne magari anche in sedi formali, societarie o altro); di seguito, le chiediamo di essere preciso dal punto di vista di questa nostra regione.

Noi ci siamo pronunciati - i colleghi lo ricordano, intervenne con un lungo approfondimento il collega Caveri sulla questione -, siamo intervenuti nel 2009 prendendo una posizione, come Consiglio, contraria al raddoppio del tunnel del Monte Bianco, quindi non favorevole attraverso una soluzione diversa, ma contraria. Pertanto le chiediamo in che modo è stata rappresentata la nostra posizione verso l'esterno alle autorità di Governo competenti italiane, francesi e alla stessa società, e cosa fa la Giunta regionale per evitare di trovarci sul piano inclinato di un concatenamento di situazioni che poi porta fatalmente, una volta ricostruito un certo quadro, a prendere una decisione. Le siamo grati se vorrà essere preciso in questo campo per quanto disponibile come informazione, ma soprattutto per quanto necessario come posizionamento politico della Giunta. Grazie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci M. le Président.

Tel qu'il se présente actuellement, le tunnel du Mont Blanc est conforme à la directive européenne n° 54/2004 et au décret législatif n° 264/2006 qui dicte les modalités d'application de cette dernière, et ce parce que la directive en question a été en grande partie rédigée sur la base des caractéristiques techniques et des équipements spéciaux dont le tunnel a été doté à la suite des travaux de modernisation et de requalification réalisés de 1999 à 2002. Par conséquent, le groupement européen d'intérêt économique du tunnel GEIE, qui est son unique gestionnaire, n'a eu à formaliser ni à présenter aucun plan spécial de mise aux normes pour respecter les dispositions du décret législatif, étant donné qu'il est déjà respecté. Ce sont là les faits que nous a communiqués le GEIE du tunnel de Mont Blanc. Il faut cependant apporter des précisions.

Premièrement le décret législatif n° 264 établit que les critères pour décider s'il convient de construire un tunnel unique ou double sont les volumes de trafic prévus et de la sécurité, prenant en considération des aspects comme le pourcentage de poids lourds et la longueur. L'obligation de réaliser des tunnels doubles ne concerne que les tunnels en phase de concession et non pas les existants tels que le tunnel du Mont Blanc, lorsque la prévision pour les quinze années à venir est uniquement que le trafic dépassera 2.000 véhicules pour chaque voie, donc on n'est pas à ce niveau. Deuxièmement, ledit décret législatif dispose que pour les tunnels internationaux du réseau transeuropéen - donc aussi le tunnel du Mont Blanc - les fonctions de la Commission permanente du tunnel, l'autorité administrative qui garantit le respect de la part des gestionnaires des aspects inhérent à la sécurité, sont exercées par la Commission intergouvernementale y relative, qui se sert des Comités de sécurité déjà institués. Pour le tunnel du Mont Blanc, en 2006 la Commission intergouvernementale a pris acte de l'avis du Comité de sécurité qui a vérifié la conformité du tunnel aux critères fixés par la directive européenne n° 54. J'ai essayé de reprendre les deux thèmes pour dire qu'à aujourd'hui il n'y a pas de problèmes de sécurité.

"Quali passi concreti siano stati mossi, in termini di studio di fattibilità, progettazione e finanziamento, rispetto alle annunciate ipotesi di realizzazione di una seconda canna del Tunnel del Monte Bianco": pour ce qui est de cette question, aucune action concrète n'a été mise en œuvre que ce soit en matière d'études de faisabilité ou des projets, et encore moins en matière de financements pour la réalisation du second tunnel du Mont Blanc. Cela dit, pour répondre de façon plus complexe, il faut préciser que la Società italiana per il traforo del Monte Bianco, concessionnaire de la partie italienne du tunnel, nous a communiqué que dans le but principal de garantir la sécurité elle a mené, à plusieurs occasions, des réflexions sur l'éventuelle réalisation d'un second tunnel et a étudié en grandes lignes des différentes hypothèses de faisabilité. Cependant, à ce jour, ces hypothèses n'ont pas été suivies d'actions concrètes, ce sont d'études internes qui n'ont aucun reflex à l'extérieur, ni il y a des indications sur les sources possibles de financement.

"Con quali atti formali sia stata rappresentata da parte del Presidente della Regione al Governo, alle autorità francesi e alla società che gestisce il Traforo del Monte Bianco la posizione a suo tempo assunta dal Consiglio regionale" e "quali iniziative intenda assumere...": pour ce qui est des dernières questions, dans le cadre des réunions avec le Gouvernement relatives aux programmes des infrastructures stratégiques, la position de la Vallée, qui est opposée au doublement du tunnel du Mont Blanc, a été illustrée. On a repris la position délibérée dans ce contexte, qui a été évoquée de la part du collègue. Il a été accordé par ailleurs la préférence à l'insertion parmi les travaux revêtant un intérêt national déterminant, visée à l'entente générale signée le 9 juillet 2010 et ensuite approuvée par le Comité international pour la programmation économique, le projet d'un nouveau téléphérique à Entrèves, Pointe Helbronner, en tant que service de transport publique stratégique pour les liaisons internationales avec la France, voire d'un service de transport d'urgence en cas de fermeture du tunnel du Mont Blanc. Pour ce qui est du projet de réaliser une galerie de sécurité au tunnel du Mont Blanc, si cette hypothèse devrait prendre une tournure plus concrète, je serais le premier à répéter quelle est la position de la Vallée d'Aoste.

Donc, pour conclure, je crois qu'il n'y a pas de risque qui se passe, ce qui a été évoqué pour le Fréjus, étant donné qu'il n'y a aucun projet à l'instant qui soit même préliminaire pour ce qui est de l'étude, sauf comme j'ai dit la réflexion interne à la structure du tunnel. Deuxièmement, la question importante concerne l'aspect que le CIPE a approuvé, le projet important qu'on est en train de réaliser à Pointe Helbronner, qui est vu comme un système stratégique de liaison entre Italie et France, et de liaison indirecte avec le tunnel du Mont Blanc, étant donné qu'au moment de la fermeture du tunnel elle pourrait être une voie de liaison entre Italie et France. J'espère avoir répondu aux problèmes évoqués par le collègue. Je souligne encore que, pour ce qui nous concerne, la question du tunnel du Grand-Saint-Bernard, là on est en train de faire une voie de secours, qui respecte les termes de voie de secours et, comme telle, sera réalisée sans modifier les données qui sont à la base du projet que le collègue connaît.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. Dove la necessità strutturale della sicurezza lo impone, come lo imponeva nel tunnel del Gran San Bernardo, si tratta di interventi necessari ed è bene che - anche se con qualche anno di ritardo rispetto alle attese - si proceda nel farlo, e noi lo sosteniamo molto fermamente.

La situazione del Bianco è molto diversa, anche perché in questo momento il traforo del Monte Bianco è una direttrice commerciale pesante nell'ambito dello spostamento e della movimentazione merci e devo dire che, da questo punto di vista, non vediamo grandi segnali di trasformazione della politica di trasporto in Italia e intraeuropea. I progetti di trasporto su rotaia stanno al palo, sono fortemente rallentati, mentre vanno avanti progetti come quello del Fréjus, dove diventa molto comodo aggiungere una fornice ulteriore e di fatto poter smaltire un traffico doppio rispetto a quello precedente. Ora, se cadiamo in questa trappola, in un momento nel quale dal punto di vista economico non c'è una necessità di movimentare più merci di quanto se ne stiano movimentando oggi in Europa, facciamo un grosso errore per il nostro territorio.

Noi abbiamo patito di questo appesantimento del trasporto su gomma del quantitativo enorme di TIR che abbiamo sopportato nel corso degli anni, anche in relazione ad un sistema economico che ci ha legati a queste scelte e che ci ha trovati ad avere oggettivamente dei benefici che sono finiti dal primo gennaio di quest'anno, pure se con meccanismo scalare. Sappiamo che oggi non c'è alcun interesse oggettivo, neppure di natura finanziaria, ad incentivare da parte nostra il traffico su gomma; dobbiamo avere consapevolezza che la direttrice del Monte Bianco deve rimanere una direttrice di tipo turistico di mobilità leggera e tendenzialmente portare non a diminuire, ma ad azzerare, se possibile, anche il traffico pesante attraverso il Monte Bianco. Non dobbiamo avere delle paure in questo senso e non dobbiamo lasciare porte socchiuse.

Siamo in parte soddisfatti, naturalmente, di sentire quanto è stato detto stamani, ma dormiamo con un occhio aperto, perché quello che lei giustamente e correttamente ha ripetuto è: per il momento siamo in questa situazione. La comunicazione che ha dato il traforo del Monte Bianco fa stato dell'esistenza di un approfondimento in corso nell'ambito della società, d'altra parte lei ha letto queste cose, ma è chiaro il concetto: è stata in diverse occasioni condotta un'approfondita riflessione sull'importanza a precipui fini di sicurezza dell'eventuale realizzazione di una seconda canna e in tale contesto sono state considerate, in via di larga massima, alcune ipotesi di fattibilità. Quindi ci sono sul tavolo di una società di cui siamo partner...in questo inviterei la commissione competente a chiamare i nostri rappresentanti per sapere di cosa si è discusso concretamente in quella società, perché su un tema come quello del Monte Bianco sappiamo per esperienza di vissuto nostro, di comunità e di amministratori, non si scherza! Non si scherza sulla sicurezza ed è giusto che il Consiglio sappia se ci sono ipotesi di fattibilità, anche solo in valutazioni di larga massima su quel tavolo, il Consiglio regionale deve essere immediatamente informato.

Noi abbiamo sollevato l'angolo della coperta, non abbiamo la pretesa di avere scoperto niente di straordinario, stiamo facendo il nostro ordinario lavoro di verifica, ma questo è un tema sul quale credo non si possa obiettivamente dormire. Ho anche avuto modo di sentire su questo gli amministratori locali che subiscono il traffico sull'altra direttrice, hanno vissuto in modo passivo questa situazione, si sono visti tirare progressivamente verso questa decisione, noi dobbiamo stopparla a monte. Il tunnel del Monte Bianco ha già una galleria di sicurezza nell'interrato, abbiamo constatato la qualità e la quantità dei lavori fatti, non si tratta di adeguarlo ad eventuale futura crescita del traffico, ma si tratta di limitare il traffico pesante ulteriormente e, su questo, credo che noi dovremo continuare ad essere molto rigorosi. Grazie.