Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1812 del 18 maggio 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 1812/XIII - Interpellanza: "Incremento delle tasse a carico degli studenti frequentanti l'Università della Valle d'Aosta nell'anno scolastico 2011/2012".

Interpellanza

In una sua recente comunicazione a firma del Rettore, l'Università della Valle d'Aosta ha informato gli studenti che il Consiglio dell'Università, nella seduta del 18 febbraio 2011, ha approvato le disposizioni relative alla contribuzione universitaria per l'anno accademico 2011/2012.

Tali disposizioni, approvate dal Consiglio dell'Università, oltre ad avere aumentato del 15%, rispetto all'anno accademico 2010/2011 gli importi per studenti iscritti in corso, contengono novità per quanto riguarda la differenziazione degli importi delle tasse universitarie, sui quali è applicato un aumento generalizzato del 10% degli importi per gli ulteriori servizi offerti dall'Ateneo (tra cui è indicata specificamente a titolo di esempio una Tassa per la rinuncia agli studi).

Si notano inoltre oneri significativamente maggiorati per alcune categorie di studenti come gli studenti neo immatricolati, trasferiti in entrata, e studenti iscritti in corso per lauree triennali e laurea vecchio ordinamento (aumento del 15%, rispetto all'anno accademico 2010/2011), gli studenti neo immatricolati e trasferiti in entrata nella laurea magistrale a ciclo unico (aumento del 50%, rispetto all'anno accademico 2010/2011), e gli studenti neo immatricolati, trasferiti in entrata della laurea magistrale/specialistica (Aumento del 60%, rispetto all'anno accademico 2010/2011).

Rilevata la pesante incidenza dell'aumento così deciso rispetto al diritto allo studio;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

Il Presidente della Regione, anche nella sua speciale qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Università della Valle d'Aosta, per sapere:

1) quali ragioni lo abbiamo indotto a consentire, senza un preventivo e trasparente confronto con il Consiglio regionale, ad un incremento così significativo delle tasse universitarie, soprattutto in un momento di grave difficoltà economica come quello attuale;

2) per quale motivo si sia inteso penalizzare così severamente alcune categorie di studenti, tra cui in particolare quelli iscritti alla laurea magistrale a ciclo unico alla laurea magistrale/specialistica, se non con l'evidente intento di dissuasione rispetto all'afflusso di nuovi studenti o di studenti provenienti da altri atenei verso corsi di laurea come quella specialistica di Psicologia e quella a ciclo unico in Scienze dell'educazione;

3) se ritenga legittima, in particolare con riferimento al trasferimento da altre sedi, la distinzione degli importi delle tasse universitarie operata in base a tali parametri;

4) quale significato abbia l'applicazione di una Tassa per la rinuncia agli studi.

F.to: Louvin - Patrizia Morelli

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. I giovani, i virgulti, i ragazzi che ci ascoltano della scuola di Saint-Vincent non sono ancora coinvolti nelle problematiche delle tasse universitarie, però questo è un tema che li può interessare se, come tutti ci auguriamo, avranno un lungo percorso di studi e potranno arrivare fino al perfezionamento universitario. Noi parliamo - cerco di essere semplice e chiaro, anche perché è giusto che loro che ci ascoltano in questo momento possano capire di cosa si sta parlando - di tasse che vengono pagate per il servizio che viene dato di istruzione degli studi universitari e le tasse in questo caso sono stabilite dal Consiglio di università, che poche settimane fa ha comunicato che sarebbero aumentate in modo abbastanza consistente. Faccio riferimento ad una comunicazione che ha inoltrato il rettore agli studenti iscritti ai vari corsi di laurea per l'anno accademico e che precisa che l'aumento base per questo anno di studi sarà del 15 percento rispetto all'anno accademico precedente. Siamo in un periodo di conclamata crisi economica, gli aumenti tariffari dovrebbero essere complessivamente contenuti, per quanto riguarda le tasse universitarie, sappiamo che partiamo da una base non elevatissima, la nostra è un'università che aveva una base tariffaria più bassa rispetto a molti altri atenei, ma registra in un anno difficile per molte famiglie un incremento significativo di base del 15 percento. La cosa che in aggiunta a questo - che ci pare già un elemento piuttosto importante - ci ha messi in preoccupazione e ci fa interrogare - e di tale interrogazione rendiamo partecipe anche la Giunta regionale - è che se ne siano disposti degli altri in relazione a varie situazioni, in particolare con riferimento ad importi più elevati non solo per studenti fuori corso, ossia quelli che stanno in università anche dopo il trascorrere dei 3, 4, 5 anni canonici, ma anche in riferimento a singoli corsi di laurea e per particolari posizioni. Ci riferiamo in particolare ad un ulteriore (così ritengo) più 15 percento per i neo immatricolati: quelli che si iscrivono per la prima volta, trasferiti in entrata e studenti iscritti in corso per le lauree triennali e laurea vecchio ordinamento e poi aumenti molto più massicci, fino al 50 percento, per gli studenti neo immatricolati trasferiti in entrata nella laurea magistrale a ciclo unico; ci riferiamo alla laurea di Scienza dell'educazione, per i neo immatricolati trasferiti in entrata, ossia per chi viene verso la Valle d'Aosta, nella laurea magistrale specialistica - credo si tratti di quella in Psicologia - con aumento addirittura del 60 percento rispetto all'anno accademico 2010-2011.

Chiediamo al Presidente della Regione, che è anche Presidente del Consiglio di università, quindi ha preso parte direttamente a queste valutazioni e ce ne può riferire direttamente, come mai abbia ritenuto di poter dare l'avallo ad un incremento così massiccio delle tasse universitarie senza ritenere utile un minimo di confronto sul tema con il Consiglio regionale. Dalle comunicazioni in sede di apertura dell'anno accademico, non rilevavo nessuna innovazione di questo genere, né mi risulta che siano state date alle competenti commissioni consiliari e perché in particolare sia stata fatta una scelta così di differenziare tali oneri, tali tasse a seconda delle tipologie di studi che vengono seguiti, se questo faccia presagire un disegno di voler favorire o sfavorire determinati corsi. A noi questa sembra una politica singolare, curiosa di graduare in sostanza per facoltà e tipologia di studio le tasse universitarie, non avendo dei motivi particolari riconosciuti o riconoscibili perché questo venga fatto.

Un'ultima questione marginale, ma che ha colpito la nostra attenzione, riguarda una tassa per la rinuncia agli studi, questo è più un aspetto informativo, perché non conoscevamo l'esigenza di tassare addirittura chi rinunciasse agli studi e che, di fatto, credo abbia partecipato, attraverso l'iscrizione allo studio, alla spesa per la tenuta di questi corsi. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente. Credo che l'argomento sollevato avrà risposte puntuali tenendo conto che le domande sono legate ad una situazione che l'Amministrazione segue direttamente, perché, come ricordava, il Presidente della Regione, è anche Presidente dell'università.

Rispetto alla prima domanda, la definizione delle tasse è una materia che rientra nell'autonoma competenza dell'università, in particolare del Consiglio di ateneo. Il processo che ha portato alle decisioni assunte dal Consiglio dell'università ha coinvolto il Consiglio degli studenti, organo autonomo composto dai rappresentanti degli studenti eletti per ciascun corso di laurea, che ha formalmente riconosciuto la congruità dell'incremento delle tasse posto in relazione con la qualità della didattica e con i servizi offerti dall'ateneo; questo credo sia un punto qualificante e importante. Si ricorda che agli aumenti stabiliti per gli iscritti fanno da contraltare le disposizioni - assoluta novità per l'ateneo valdostano - che prevedono per coloro che si immatricoleranno esoneri totali o parziali dalle tasse universitarie sulla base del voto di maturità o per la laurea magistrale sulla base del voto di laurea triennale. Tali disposizioni, alla luce dei primi incontri orientativi con i futuri studenti e con le loro famiglie, sono state accolte molto favorevolmente. Per fare degli esempi, per le lauree triennali per la spesa di 711 euro l'aumento è di circa 815 euro, ma sono previste delle premialità per il merito, per cui saranno esonerati dalle tasse universitarie gli iscritti con un voto di maturità pari a 100 centesimi e i nuovi immatricolati con voto di maturità fra 95 e 99 centesimi pagheranno solo 320 euro di tassa universitaria. Le stesse premialità verranno per le nuove immatricolazioni o trasferimenti da altro ateneo per laurea magistrale a ciclo unico a fronte dei 1.065 euro di tassa universitaria per le nuove immatricolazioni. Per la laurea magistrale specialistica le tasse universitarie per l'anno 2011-2012 sono fissate in 1.135, ma i nuovi immatricolati con voto di laurea triennale pari a 110 su 110 pagheranno 320 euro e 725 euro nel caso del voto di laurea fra 105 e 109 su 110. Oltre alle evidenti ragioni legate all'aumento dei costi di gestione, alla riduzione del finanziamento statale, voglio ricordare che annualmente c'è una riduzione molto forte e anche quest'anno si passerà ad una riduzione di quasi 190.000 euro, è opportuno ricordare che la contribuzione media pro capite a carico degli studenti dell'ateneo valdostano si è collocata negli ultimi anni nell'ultimo posto tra le università non statali ed è tra le più basse in assoluto. Per quanto riguarda le non statali, voglio ricordare che si va da 6.600 euro di alcune università a 5.000 di Milano, fino alle più piccole con 1.600 euro; noi siamo a 700 euro, quindi è evidente quali sono le differenze. L'incremento della contribuzione universitaria per il prossimo anno accademico, sebbene possa apparire percentualmente di una certa rilevanza, manterrà l'università fra quelle con tassazione più bassa a livello nazionale. A questo si aggiunga che tutti gli studenti in possesso dei requisiti di reddito e di merito previsti dai bandi regionali ricevono annualmente da parte dell'università il rimborso totale delle tasse universitarie, oltre alle provvidenze economiche erogate dalla Regione. L'ultimo dato disponibile riferito all'anno accademico 2009-2010 attesta che 280 studenti, pari al 27 percento degli iscritti, hanno ottenuto il rimborso totale delle tasse e dei contributi universitari.

Per quanto riguarda la seconda domanda: "per quale motivo si sia inteso penalizzare così severamente alcune categorie di studenti, tra cui in particolare quelli iscritti alla laurea magistrale a ciclo unico alla laurea magistrale/specialistica, se non con l'evidente intento di dissuasione rispetto all'afflusso di nuovi studenti o di studenti provenienti da altri atenei...", voglio dire che la prossima attivazione della laurea magistrale a ciclo unico e il mantenimento della laurea magistrale in Psicologia ancora per il prossimo anno accademico richiedono sforzi economici consistenti. Tali corsi inoltre rappresentano prodotti formativi totalmente differenziati rispetto ai percorsi di studio triennali. Per tali ragioni si è ritenuto opportuno differenziare la contribuzione per gli studenti che si iscriveranno a tali corsi rispetto agli iscritti ai corsi di laurea triennale, in linea peraltro con l'orientamento della maggior parte degli atenei italiani. Si è deciso tuttavia, accogliendo la proposta formulata dal Consiglio degli studenti, di escludere dall'aggravio gli studenti attualmente iscritti al primo anno della laurea magistrale in Psicologia che il prossimo anno saranno sottoposti agli stessi aumenti previsti per gli iscritti in corso alle lauree triennali.

Per quanto riguarda la terza domanda: "se ritenga legittima, in particolare con riferimento al trasferimento da altre sedi, la distinzione degli importi delle tasse universitarie operata in base a tali parametri", il Consiglio dell'università ha stabilito che gli studenti che si iscriveranno a seguito di trasferimento da altre università pagheranno importi identici agli studenti neo immatricolati e agli studenti iscritti in corso. Non si vede come tale disposizione possa essere ritenuta illegittima...

(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)

...ripeto: il Consiglio dell'università ha stabilito che gli studenti che si iscriveranno a seguito di trasferimento da altre università pagheranno importi identici agli studenti neo immatricolati e agli studenti iscritti in corso.

Per quanto concerne la quarta domanda: "quale significato abbia l'applicazione di una tassa per la rinuncia agli studi", la rinuncia agli studi solitamente viene effettuata da studenti che sono in debito con tasse universitarie, ad essi non si chiede di regolare la posizione debitoria, ma solo di versare la tassa di rinuncia. È vero che ci sono molti atenei italiani che non prevedono tale tassa, ma è altrettanto vero che ve ne sono diversi soprattutto non statali che richiedono il versamento delle tasse arretrate, o in alternativa il pagamento di una tassa, come è il nostro caso, ossia noi chiediamo solo la tassa di rinuncia, non chiediamo di pagare tutto. Il regolamento di ateneo inoltre prevede l'istituto della decadenza, che comporta, senza alcun onere per gli interessati, la chiusura della carriera di studenti decorso il periodo previsto dalle disposizioni in materia.

Spero di aver risposto alle domande, semmai darò copia al collega dell'intervento. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie. Quest'ultimo chiarimento è un aspetto quasi divertente! Il fatto che si debba pagare una tassa per rinunciare agli studi mi sembrava una cosa singolare; da come lo ha spiegato il Presidente attualmente, se non capisco male, è alternativo alla regolarizzazione di tasse pregresse e, se così è, è solo una questione nominale. Andiamo alle cose di sostanza, che ci trovano in dissenso su questa impostazione. Per quale ragione? Che gli studenti riconoscano congrue le tasse universitarie nella misura in cui sono stabilite mi sembra una cosa singolare, la congruità dovrebbe essere un giudizio tecnico di valore su una quantità di servizi effettuati e sul loro costo; mi chiedo se questo sia competenza e se abbiano tutti gli strumenti gli studenti coinvolti per farlo, o se non sia stata un po' smussata questa loro posizione, visto che lo stesso Consiglio degli studenti non lo riteneva gradito questo aumento delle tasse - e vorrei ancora vedere! Ma non lo ritengono gradito credo anche le famiglie, che in realtà sono quelle che nella maggior parte dei casi sostengono questo peso. Presidente, in termini generali il suo raffronto, il suo aver preso a parametro delle università non statali, mi permetta, non è per niente corretto: le università non statali vivono di finanziamenti privati e di tasse universitarie, mentre gli atenei come quello valdostano, che non è statale, ma è totalmente pubblico, devono raffrontarsi fra di loro. I parametri di confronto quindi non possono essere le università come la Bocconi, che hanno un altro tipo di impostazione economica e offrono - credo lo si possa riconoscere - anche servizi di eccellenza che al momento non sono comparabili con quelli che può dare l'Università della Valle d'Aosta, non avendo nemmeno una sede unica, né un pensionato universitario, né una serie di servizi, fra gli altri la ristorazione, che sono normalmente organizzati all'interno degli atenei. Qui siamo in una condizione molto diversa e devo dire che tale aumento di base della tassa universitaria in un momento come questo avrebbe dovuto fare oggetto di un minimo di discussione anche in quest'aula: in fondo siamo i rappresentanti dei contribuenti e anche di buona parte delle famiglie che sostengono tale carico di spesa. È vero poi che chi ha punti di eccellenza, ma lei non ci ha detto per che numero di studenti giocherà questa riduzione. È vero che le punte di eccellenza, chi ha 100 centesimi alla maturità ha consistenti riduzioni, chi ha 95 o 96 centesimi...ma noi siamo abituati fra qualche settimana apriamo come tutti gli anni La Vallée Notizie, piuttosto che la Gazzetta Matin, vediamo la lista dei diplomati e quelli che riescono nella fascia alta del 95 e 100 non sono tantissimi. Per la verità, possiamo anche dirci un po' sottovoce che pochi di questi vengono in Valle, ma anche perché hanno forse opportunità migliori, si orientano verso altre facoltà e cercano studi più distanti verso università di eccellenza, più di nicchia, eccetera. Complessivamente quindi questo discorso dell'esonero non incide sulla massa; la massa complessiva di studenti universitari paga di più, pagherà il 15 percento e poi pagherà anche, a seconda degli indirizzi che sceglierà, in particolare quello della laurea magistrale e quello della specialistica, di più. Qui non condivido questa ricostruzione, tra l'altro lei dice, Presidente - ho preso di nota di corsa della sua risposta -, che gli studenti che sono trasferiti da altre università pagano come i neo immatricolati in corso. Se so leggere bene, lei è più bravo di me, ma "aumento del 60 percento rispetto all'anno accademico 2010-2011 degli importi per studenti neo-immatricolati" vuol dire che sono immatricolati per la prima volta, trasferiti in entrata. Questo allora, se ha un significato, vuol dire che chi decide di venire a studiare qui da fuori è penalizzato: sto parlando della magistrale/specialistica e ciò vuol dire che noi penalizziamo gli studenti che vengono in Valle d'Aosta; questo è concettualmente impraticabile! Posso capire che ci sia una politica di sfavore verso questo o quel corso, ma non è questo il modo di "correggere il tiro", non è caricando il "sacco" delle spese sulle tasse universitarie che si fa una politica di selezione e di orientamento! La troviamo una scelta non corretta e non condivisibile in questo momento, mi sembra strano che ci sia tutta questa condivisione anche da parte degli studenti, ci faremo carico comunque di sentire più approfonditamente il loro punto di vista e speriamo che la questione abbia almeno altrettanta attenzione che hanno le tasse universitarie a livello nazionale. Grazie.