Oggetto del Consiglio n. 1790 del 4 maggio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1790/XIII - Interpellanza: "Predisposizione di un piano operativo per la formazione e la qualificazione professionale degli assistenti personali operanti in Valle d'Aosta".
Interpellanza
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2836 del 22 ottobre 2010 concernente "l'istituzione di un elenco aperto degli assistenti personali operanti in Valle d'Aosta e del procedimento di certificazione delle competenze";
Richiamata inoltre la deliberazione della Giunta regionale n. 3572 del 17 dicembre 2010 che definisce, attraverso un Accordo di programma con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, della durata di 18 mesi, "la realizzazione di un sistema integrato di azioni finalizzate alla qualificazione dei servizi di cura e di assistenza alla persona, all'erogazione di servizi socio-assistenziali domiciliari da parte dei lavoratori immigrati, all'attivazione di percorsi di formazione e qualificazione professionale degli operatori del settore e alla promozione di misure di contrasto al lavoro sommerso";
Evidenziato che, a partire dal 2014, la fruizione dei contributi economici oggi concessi alle famiglie a favore delle cosiddette badanti sarà subordinata all'utilizzo, in maniera esclusiva, di assistenti personali iscritti all'elenco regionale sopra richiamato;
Sottolineato che, a seguito dell'istituzione dell'elenco regionale, per un corretto e trasparente passaggio da una procedura burocratica ad un'altra per l'ottenimento dei contributi economici è necessaria, oltre all'attivazione di specifici corsi di formazione, una semplice ma efficace e mirata campagna di comunicazione e di informazione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per conoscere gli intendimenti, le tempistiche e le azioni che il governo regionale intende mettere in atto per la definizione di un piano operativo capace di dare corso alle deliberazioni della Giunta regionale sopra citate.
F.to: Rigo
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - I dati demografici che abbiamo a disposizione e che abbiamo illustrato in questi anni in Consiglio ci offrono la fotografia di una popolazione, italiana e valdostana, che non solo invecchia, ma che si trasforma e si riduce progressivamente a causa del declino della fertilità e del tasso di natalità. L'impegno della politica deve essere quindi quello di trovare nuove strade, perché quello che si chiama "il grande mondo degli anziani" che si profila davanti a noi possa essere analizzato in modo specifico, cercando di sezionarne i vari aspetti ed offrendo per ciascuno tentativi di risposta.
La nostra regione, in questo senso, ha forti e consolidate tradizioni di innovazione delle tradizionali forme di assistenza e, spesso, la società, anche quella valdostana, ha la capacità di darsi delle risposte prima ancora della politica e dell'amministrazione pubblica, aprendo prospettive nuove, una per tutte: le badanti. Badanti che ormai, da anni, rappresentano una risposta concreta alle mille difficoltà che le famiglie incontrano quotidianamente nell'assistenza di una persona non autosufficiente.
L'attuale rilevante spesa sociale del bilancio regionale è divorata dall'assistenza ai grandi anziani e dalle pensioni di invalidità, assistenza e pensioni che insieme costituiscono più del 70 percento della spesa sociale del nostro bilancio; alle restanti voci di spesa va molto poco. Se pensiamo agli effetti a lungo termine che avranno l'invecchiamento progressivo della popolazione e l'incremento della spesa sanitaria e sociale, inevitabile per l'aumento della speranza di vita, ci rendiamo conto che questo modello di welfare dovrà sempre più fare i conti con la sostenibilità finanziaria. Una persona anziana ospite di una microcomunità costa mediamente da 4.500 a 5.500 euro al mese e il contributo regionale si aggira attorno a 2.500-3.000 euro; una persona anziana assistita con la legge regionale che disciplina il contributo alle badanti costa mediamente alla Regione da 600 a 900 euro al mese, a seconda del reddito familiare, con una soglia massima di 1.200 euro. Non voglio paragonare semplicisticamente i due interventi, ma voglio evidenziare che, attraverso l'innovazione ed il confronto con altre realtà, abbiamo potuto rispondere in maniera diversa e con minori risorse finanziarie alla richiesta di oltre 350 persone non autosufficienti, le quali, pur avendone il diritto, hanno optato per il contributo per la badante, scegliendo l'assistenza al proprio domicilio invece di una richiesta per l'inserimento in una struttura residenziale.
Qualità della spesa pubblica vuol dire modernizzazione, integrazione, coordinamento nell'erogazione dei servizi, quindi integrazione sociosanitaria tramite la conversione del sistema sanitario nel senso di una presa in carico attuata con la continuità dell'assistenza. Questo significa un grande investimento, anche in questo settore, anche culturale, e l'operazione portata avanti in questi anni dalla Regione, che è alla base della nostra interpellanza, va a nostro avviso nella direzione giusta. Proprio per questo, e quindi le interpellanze non sono sempre contro, proprio perché siamo interessati alla realizzazione del progetto relativo all'elenco regionale degli assistenti personali che chiamavo erroneamente "badanti" perché viene più facile, abbiamo presentato questa iniziativa. Pochi giorni dopo, però, abbiamo letto la rassegna stampa relativa alla presentazione del progetto da parte dell'Assessorato, lo scorso 27 aprile, un valido progetto che deve essere supportato da un'altrettanta valida operazione culturale.
L'istituzione dell'elenco regionale è accompagnato da un accordo fra la Regione e il Ministero del Lavoro, deliberazione della Giunta n. 3572/2010. Vorrei leggere il primo comma dell'articolo 2 dell'accordo perché, in poche righe, è delineato bene il futuro cammino del processo d'integrazione in materia di servizi alla persona. Cito: "Il presente accordo ha per oggetto la realizzazione di un sistema integrato di azioni finalizzate alla qualificazione dei servizi di cura e di assistenza alla persona, all'erogazione di servizi socioassistenziali domiciliari da parte di lavoratori immigrati, all'attivazione di percorsi di formazione e qualificazione professionale degli operatori del settore ed alla promozione di misure di contrasto al lavoro sommerso". In sei punti sono poi delineate le finalità del programma. Ecco perché ho parlato di "operazione culturale": perché il progetto e l'accordo vanno ben al di là di una semplice istituzione di un elenco regionale di nomi. Questo è il sentimento e la preoccupazione con cui abbiamo scritto l'interpellanza e ascoltiamo interessati la risposta dell'Assessore perché crediamo in questa operazione culturale, che non è solo nei confronti delle famiglie, ma anche in parte dei servizi sanitari.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie Presidente.
Ringrazio il Consigliere Rigo per aver portato all'attenzione del Consiglio questo tema, che è un po' collegato all'interpellanza del Consiglio scorso sull'assistenza economica e sui contributi alle famiglie, perché rientra nell'ottica di quella progettazione che abbiamo di promuovere la domiciliarità degli anziani laddove è possibile. Verranno quindi favorite le famiglie che decideranno di aderire a queste iniziative e possono farsi carico di questa azione importante e quindi è giusto illustrare questo percorso che - come ha detto il Consigliere Rigo - è già partito con la delibera dello scorso anno, e che adesso porterà alla formazione dell'elenco delle assistenti personali.
Come premessa la Giunta regionale, con delibera n. 142/2008, ha approvato il profilo professionale e lo standard formativo relativo all'assistente personale, e ha previsto un protocollo d'intesa della durata di tre anni per la definizione degli interventi volti alla qualificazione del lavoro di cura dell'assistente personale nel quadro delle politiche dei servizi alla famiglia. Ricordo che questo profilo professionale era stato condiviso da tutti gli attori, sindacati, patronati, e ci sembrava giusto ricordarlo, perché è stato frutto di un tavolo di concertazione. Il tavolo di lavoro interistituzionale, riunitosi nel 2009 e 2010, previsto dal protocollo sopracitato, ha affrontato aspetti legati alla definizione di un elenco unico regionale della formazione, delle procedure di certificazione delle competenze e del piano d'informazione e diffusione, giungendo alla definizione degli aspetti confluiti nella delibera citata dal Consigliere Rigo del 22 ottobre 2010.
Nel corso del 2010 si è realizzato un percorso sperimentale di formazione rivolto a 18 assistenti personali, di cui 15 hanno poi terminato il percorso e superato le prove relative alla certificazione in tutte le competenze, in capo al profilo professionale dell'assistente personale. In data 26 aprile sono stati consegnati gli attestati di profitto con la dichiarazione delle relative competenze certificate: questo corso ha rappresentato un corso pilota per sperimentare le materie e l'organizzazione del corso che dura, di norma, quattro mesi. Dall'esito della formazione sperimentale, e sulla base della necessità di avviare l'istituzione dell'elenco, sono state avviate le procedure per avvalersi dei finanziamenti del Fondo sociale europeo, 630.000 euro - fondo che finanzia questo corso per formare gli assistenti personali - necessari per avviare una gara d'appalto per la realizzazione di un triennio di 12 corsi di formazione rivolti a circa 300 assistenti personali, nonché per attivare le misure di sostegno alla frequenza ai corsi e le commissioni per il rilascio delle certificazioni di competenza tramite i fondi messi a disposizione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Si è inoltre proceduto alla predisposizione di un piano di comunicazione avvalendosi della realizzazione di dépliant informativi anche multilingui. In data 27 aprile si è tenuta la conferenza stampa in merito all'elenco unico regionale con il conseguente programma: sono stati programmati tre incontri sul territorio regionale, il 9 maggio a Verrès, alle ore 18, sala Bonomi; il 17 maggio, ore 18, alla Biblioteca regionale di Aosta; il 24 maggio, ore 18, presso la sala Poliambulatorio di Morgex.
Venendo alla domanda posta dall'interpellanza, "le tempistiche e le azioni", nel corso del mese di maggio 2011 è prevista la definitiva predisposizione della modulistica necessaria per l'iscrizione all'elenco e dei flussi da percorrere per gli adempimenti connessi. Sarà predisposto un sistema sviluppato di Microsoft Access per la temporanea raccolta dei dati contenuti nelle domande d'iscrizione, in attesa della realizzazione di un sistema informativo regionale per la gestione dell'elenco. Sono stati programmati e saranno realizzati incontri informativi, sia con interlocutori privilegiati che forniranno un sostegno alla compilazione della domanda, sono patronati INCA, EPACA, ACLI, INAS, ITAL, Centro comunale immigrati extracomunitari, Centro solidarietà della Valle d'Aosta, insieme a rappresentanti di associazioni interessate quali Uniendo Raices e Vento dell'Est nelle giornate del 10 e 11 maggio, sia con la popolazione in tre sedi differenti, che ho citato prima.
Sono stati realizzati nel mese di aprile - e proseguiranno per approfondimenti - incontri con i centri per l'impiego e l'orientamento, per la definizione della procedura di messa in trasparenza dei requisiti richiesti per accedere al procedimento di certificazione; tutto ciò con una progressiva distribuzione del materiale informativo presso gli interlocutori sopracitati, nonché nelle sedi di tutti i Comuni e delle Comunità montane, nei luoghi di maggiore affluenza dei soggetti potenzialmente interessati (sedi dei distretti sociosanitari). Nel trimestre giugno-settembre 2011 sarà avviata la procedura di gara per l'affidamento dei corsi di formazione rivolti alle assistenti personali, distribuiti su 12 gruppi, a cui potranno aggiungersi, in qualità di uditori, un numero ridotto di assistenti personali da coinvolgere su singole unità formative. Mi riferisco qui al fatto che teniamo in considerazione già dei corsi di formazione che sono stati fatti in passato come punteggio da aggiungere, nel momento in cui ci siano già stati dei percorsi di formazione; naturalmente questi percorsi di formazione vengono considerati validi e si permette la frequenza solo in parte del periodo che è stato predisposto: questi sono aspetti che sono in corso di definizione. I corsi dovranno essere realizzati su sedi diverse del territorio regionale in orari pomeridiani distribuiti nel tempo, per facilitare la frequenza oltre alle condizioni di ulteriori facilitazioni che saranno previste, quali l'eventuale servizio di trasporto e di sostituzione per situazioni di particolare problematicità.
A partire dalla metà del mese di giugno si inizierà la raccolta di moduli di domande di iscrizione nell'elenco tramite prenotazione telefonica e consegna diretta da parte degli interessati. Nel corso dei mesi estivi si intende inoltre proseguire la definizione di un impianto metodologico stabile e ricorrente nelle diverse edizioni di riconoscimento delle competenze, per poter avviare, nell'autunno 2011, le prime commissioni per il rilascio delle certificazioni, previo un lavoro di accompagnamento da concordare con i centri per l'orientamento, rivolti a coloro che, in possesso dei requisiti richiesti, affronteranno le prove a cui verranno sottoposti in sede di esame. Ad inizio 2012, a conclusione della procedura di gara d'appalto, si giungerà alla definizione dell'ente di formazione, che gestirà i percorsi di formazione la cui attuazione è prevista nel periodo 2012-2013-2014, parallelamente all'attivazione delle commissioni di certificazione di competenze, sia per coloro che accederanno dopo la frequenza ai corsi, sia, perché in possesso dei requisiti previsti, per coloro che accederanno direttamente a tale processo.
Questo è il percorso che abbiamo iniziato con la delibera dello scorso anno e, come ho avuto modo di ricordare nella presentazione del corso, questo rappresenta un'ulteriore garanzia, una tutela soprattutto per le famiglie e gli utenti, e una tutela anche per l'ente che contribuisce in modo importante a mantenere questo servizio. Questo perché - riconoscendo che tanti assistenti personali in questi anni hanno lavorato in modo egregio -, sicuramente, in quattro mesi di formazione in cui verranno insegnate materie a carattere socioassistenziale, e dove si insegnerà anche la lingua italiana, si auspica, andranno a rafforzare quel sistema di assistenza agli anziani e a dare un valore aggiunto di qualità a questo importante sistema di assistenza che abbiamo nella nostra regione. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.
Rigo (PD) - Il programma di comunicazione ed informazione che hanno preparato gli uffici e che ha illustrato l'Assessore oggi è interessante, completo, e cercheremo di seguirlo, per quanto possibile.
L'Assessore ha parlato di promuovere la domiciliarità...sono perfettamente d'accordo, questo servizio va in quella direzione; io parlerei anche di sostenere la domiciliarità con l'aiuto economico, con la formazione delle badanti e quindi un servizio sempre più all'altezza dei bisogni della persona non autosufficiente, ma anche aiuto concreto, quotidiano nell'attivazione degli altri servizi di continuità assistenziale.
Dobbiamo in questo programma di informazione dare l'impressione, ma anche la certezza, alle famiglie che non solo saranno supportate dal contributo economico, bensì che il contributo è parte di un progetto più complessivo nei confronti della persona non autosufficiente. Quindi assicuriamo la famiglia che non sarà lasciata sola con la badante, ma che avrà sempre più facilità anche nell'accedere alla dotazione degli ausili (letti, materassi) e a quanto serve per assistere in qualità una persona non autosufficiente, l'affiancamento dell'infermiere e dei professionisti della salute quando necessitano, e anche servizi di sollievo per quelle famiglie che si prendono in carico una persona a loro cara che ha bisogno di aiuto.
Credo che il programma di informazione e di comunicazione oggi presentato debba tendere a illustrare la formazione delle badanti con una visione integrata della cura e dell'assistenza delle nostre persone care al domicilio, integrazione di quei servizi indispensabili, oltre all'aiuto economico.