Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1498 del 1° dicembre 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1498/XIII - Interpellanza: "Problematiche concernenti la struttura "Casa per la salute della mente" di Brusson".

Interpellanza

Evidenziato che la salute mentale riveste sempre maggiore importanza per il benessere generale degli individui e della società e che l'invecchiamento della popolazione e l'accentuarsi dei problemi sociali rendono in sicuro aumento il numero di malati affetti da patologie ricollegabili a disturbi mentali;

Richiamate anche le linee strategiche del Piano socio sanitario regionale 2010-2012;

Ricordata l'avvenuta inaugurazione nella primavera scorsa a Brusson della "Casa per la salute della mente" diretta dal Prof. Vittorino Andreoli;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) il numero dei pazienti psichiatrici valdostani ricoverati in strutture fuori Valle;

2) il numero delle persone che si sono rivolte ai servizi psichiatrici valdostani nell'ultimo quinquennio e qual è l'evoluzione prevista per il futuro;

3) quale rapporto si intende instaurare con la sopraccitata struttura.

F.to: Bertin - Patrizia Morelli

Président - La parole au Conseiller Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Se non mi sbaglio, questa è la settimana dedicata alla salute mentale e domenica credo che sarà la giornata nazionale per la salute mentale, il 5 dicembre. La giornata è promossa dal Ministero della salute ed ha, fra gli altri obiettivi, anche quello di cercare - con una campagna di comunicazione - di limitare gli effetti di esclusione dei soggetti affetti da malattie legate a disturbi mentali.

L'organizzazione mondiale della sanità stima a oltre 400.000.000 le persone che sono coinvolte da disturbi legati alla mente; si passa da patologie molto lievi come la depressione, ad altre più gravi: schizofrenia, epilessia, Alzheimer, disturbi legati all'alimentazione, eccetera. È un fenomeno in continuo aumento, si pensi solo al mercato degli psicofarmaci che negli ultimi decenni ha avuto una crescita enorme ed è uno dei grandi business per le società farmaceutiche, segnale che questa problematica sta assumendo negli anni delle dimensioni sempre più importanti. Per questo, anche in occasione di questa giornata della salute mentale, volevamo avere il quadro generale della situazione in Valle d'Aosta di un fenomeno delicato e complesso che è spesso un po' sottovalutato. È anche l'occasione per fare il punto della nuova clinica aperta a Brusson questa primavera; avevamo visto, all'epoca, che doveva in poco tempo avere una dimensione elevata, che doveva essere - speriamo lo sia ancora - un punto di riferimento per alcune patologie e, in generale, un'occasione in più per la Regione per avere un servizio da dare ai propri cittadini. Alla televisione ho visto un servizio al TG3 su questa clinica... pare che non sia ancora decollata.

Pertanto gli obiettivi di questa interpellanza erano due: da una parte, fare il punto generale su questo importante fenomeno; dall'altra, l'occasione per capire quale rapporto intende avere l'Amministrazione regionale con la struttura sopracitata e, in prospettiva, qual è l'evoluzione della situazione e gli strumenti che si vogliono mettere in campo. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie Presidente. Ringrazio il collega Bertin per aver portato in aula la problematica delle malattie psichiatriche, per fare il punto della situazione sulle cose che stiamo mettendo in campo per quanto riguarda la cura di questo settore molto delicato; purtroppo sta aumentando, e quindi dobbiamo attrezzarci ulteriormente per quanto riguarda la presa in carico di questi pazienti e delle loro famiglie.

In questi anni l'Amministrazione regionale e l'azienda USL hanno dedicato notevoli risorse umane ed economiche per dare basi più solide al settore dell'assistenza psichiatrica riferita alla popolazione adulta onde migliorarne la qualità complessiva. È stato avviato un processo che ha riguardato la costruzione di una rete di servizi in grado di fornire un intervento integrato, con particolare riguardo alla riabilitazione e alla gestione degli stati di crisi, lo sviluppo dell'organizzazione dipartimentale del lavoro, dotando la rete dei servizi di una precisa responsabilità tecnica e gestionale in grado di garantire il funzionamento integrato continuativo dei servizi stessi, l'aumento delle competenze professionali degli operatori per far fronte a tutte le patologie psichiatriche, con particolare riguardo a quelli più gravi, attraverso interventi diversificati che prevedono la partecipazione di più soggetti, ivi compresi i familiari.

A questo proposito volevo elencare le strutture e i servizi presenti nella nostra regione per quanto riguarda i disturbi psichiatrici, ne avevamo discusso anche in V Commissione in occasione della revisione delle strutture; abbiamo quattro comunità terapeutiche residenziali, tre centri diurni, un gruppo appartamento, tre comunità alloggio che stanno coprendo tutto il territorio, esclusa - ma quella sarà in un futuro prossimo - la struttura polifunzionale di Morgex, che prevedrà anche un centro diurno per psichiatrici. A questo si aggiunge il servizio di educativa territoriale che gestisce i pazienti che riescono ad uscire dalle strutture, o residenziali, o diurne, o dei gruppi appartamento, gestirli a domicilio in aiuto alle famiglie: questo si chiama servizio di educativa territoriale.

Voglio richiamare la collaborazione con l'associazione dei familiari degli utenti, riconoscendo un ruolo attivo e il valore fondamentale come risorsa a fianco dell'équipe dei servizi e richiamo l'associazione DIAPSI che in questi anni sta portando avanti un'azione di stimolo all'Amministrazione e all'USL per migliorare il più possibile il servizio. È stato ritenuto inoltre fondamentale porre una specifica attenzione programmatica ai problemi della salute mentale in età evolutiva - vorrei sottolineare che purtroppo sta aumentando la patologia psichiatrica in questo settore - aumentando l'offerta e sviluppando strategie complessive mirate alla tutela della salute mentale di tutta la popolazione nelle varie fasi del ciclo vitale: dall'infanzia all'adolescenza, all'età giovanile, all'età adulta e all'età avanzata.

Per quanto riguarda le domande... "il numero di pazienti psichiatrici valdostani ricoverati in strutture fuori Valle", al momento sono 31 pazienti ricoverati in varie strutture; ci sono delle motivazioni precise per la maggior parte di essi per cui sono fuori Valle. Alcuni sono vecchi pazienti che erano nei manicomi quando dal '78 sono stati chiusi, sono stabilmente inseriti in strutture che sono state riconvertite. Abbiamo poi molti provvedimenti richiesti direttamente dall'attività giudiziaria e dal tribunale, richiamo come: utente che necessita di allontanamento dal nucleo familiare al di fuori del contesto sociale di appartenenza, oppure utente inserito dal giudice direttamente in una struttura lontana dalla famiglia, o ancora richiesta della famiglia di allontanare il paziente dal contesto sociale, o per scelta del tutore. Poi abbiamo tre casi di inserimento a livello di ospedale psichiatrico giudiziale; ce n'è uno di riferimento in Lombardia per tutto il nord Italia, quindi sono pazienti che devono essere messi fuori, mentre c'è una quota di questi per i quali risponderò nella terza domanda, c'è la previsione di riuscire a riassorbirli - passatemi il brutto termine - nelle nostre strutture.

"Il numero delle persone che si sono rivolte ai servizi psichiatrici valdostani nell'ultimo quinquennio e qual è l'evoluzione prevista...": basti dire che prendendo ad esempio il 31 dicembre 2008 il totale delle persone entrate in contatto con i servizi di salute mentale è di 1.871, e nell'ultimo quinquennio la media è sui 1.600 con un aumento negli ultimi due anni, tenendo conto che c'è ancora una serie di riservatezze e di stigma verso la patologia psichiatrica. Pian piano sta cominciando a cadere, grazie all'azione del volontariato e dell'associazione famiglie, e sta emergendo la diagnosi di patologie psichiatriche anche a questo cambio di mentalità nella popolazione. Per quanto riguarda la lettura dei dati dell'attività, si evidenzia che c'è un incremento della domanda, in particolare si deve considerare che la tipologia di utente psichiatrica sta modificandosi; di conseguenza, i bisogni a cui dare risposta devono essere adeguati. Si sottolinea l'incremento di popolazione giovanile che arriva ai servizi psichiatrici, anche ragazzi non ancora maggiorenni, portatori di patologie che vanno dall'episodio psicotico acuto a disturbi di personalità, la diversificazione delle patologie e dell'emergere di quadri psicopatologici maggiormente complessi anche legati alle patologie croniche, e l'aumento della tendenza a disturbi di personalità. Voglio sottolineare quello che sta succedendo e per cui stiamo prendendo le necessarie misure, aumentano sempre più i casi di pazienti con doppia diagnosi, soprattutto vecchi tossicodipendenti che nel corso della loro vita sviluppano patologie psichiatriche, addirittura tripla diagnosi, perché poi sviluppano anche patologie d'organo. Sono pazienti per i quali ci stiamo facendo carico, ma che a volte sono indirizzati nelle strutture del SERT; spesso però, sviluppando queste patologie, aumenta la quota di pazienti psichiatrici.

Per quanto riguarda il terzo punto, la casa della salute di Brusson è stata prevista con legge regionale n. 32/2007 che aveva previsto la realizzazione di una casa per la salute della mente a Brusson, non presumendo obbligo di convenzionamento da parte dell'azienda, cioè solo l'autorizzazione. Pertanto c'è la necessità, da una parte, di prevedere questi nuovi servizi soprattutto per adolescenti, quindi i servizi per i quali si pensa di aprire una collaborazione con questa struttura sono proprio quelli considerati prima per gli adolescenti, aree dei disturbi psichiatrici adolescenziali, con riferimento ai disturbi del comportamento alimentare, anoressia, per i quali adesso c'era un invio a strutture esterne. Non sono tanti i casi, però ci sono. L'area ascrivibile alle dipendenze non chimiche, quali ad esempio dipendenze da Internet, e vista la disponibilità dei responsabili clinici della struttura, anche da parte degli utenti del SERT con doppia diagnosi, sono i casi di cui parlavo prima, che rappresentano una percentuale di quei 31 casi.

Stiamo quindi lavorando per una collaborazione ed un'eventuale convenzione per un numero che andremo ad individuare, per poter usufruire di questa struttura che - come detto prima dal collega Bertin - rappresenta a questo punto anche una risorsa per la nostra Valle.

Si dà atto che dalle ore 11,39 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie.

Come era immaginabile, è un fenomeno importante come dimensione già soltanto in questo momento, e poi una parte rimane ancora - come diceva l'Assessore - sommersa per varie ragioni anche culturali, ma è un qualcosa che in prospettiva andrà affrontato in modo più preciso e dandogli maggiore importanza ed una maggiore attenzione. Anche il piano sociosanitario da questo punto di vista è decisamente generico, mentre in prospettiva diventerà molto importante con dei costi umani per chi è direttamente interessato, ma sociali ed economici sempre più alti. Se si pensa - come dicevo prima - che l'organizzazione mondiale della sanità prevede che entro poco tempo il 20 percento della popolazione dei paesi industrializzati sarà colpita e almeno una volta nella vita avrà a che fare con una patologia legata ai disturbi della mente, si può immaginare l'importanza che in prospettiva... quale ruolo verrà a giocare questo settore che, appunto, di per sé è delicato, complesso e di non facile risoluzione, ma che va affrontato e, soprattutto se si guarda all'avvenire, va gestito in modo anche lungimirante.

In Valle d'Aosta ognuno di noi ha avuto fra i suoi amici dei suicidi o delle situazioni del genere che fanno capire anche gli effetti che hanno queste cose. La Valle d'Aosta, da questo punto di vista, è come tutti i paesi industrializzati in vetta alle statistiche in questo ambito, come in altri. Pertanto l'invito è ad aumentare l'attenzione, e soprattutto a guardare in prospettiva, perché diventerà un qualcosa difficilmente gestibile se non lo si affronta con la dovuta lungimiranza.

Per quel che riguarda specificatamente il rapporto che si intende instaurare con la struttura di Brusson, se si vuole farlo, si faccia in fretta, non si aspetti tanto, perché ci sono delle conseguenze economiche per chi ha fatto l'investimento; ma, al di là di questo, che sono poi problemi di chi ha fatto l'investimento, ci sono anche degli utenti potenziali tipo quelli che diceva lei, che al momento sono fuori Valle, che potrebbero usufruire di questa struttura, dal punto di vista organizzativo anche più semplice per le famiglie e, come diceva giustamente lei, è a questo punto una risorsa della Valle che bisogna sfruttare in tempi più rapidi possibili. È impressionante comunque che siano di poco meno 2.000 le persone interessate annualmente e che fanno in qualche modo utilizzo delle strutture. Grazie.