Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1442 del 3 novembre 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1442/XIII - Interrogazione: "Verifiche e controlli effettuati dalla Regione e dall'ARPA sugli impianti di aspirazione della Cogne Acciai Speciali".

Interrogazione

Premesso che la "CAS" (Cogne Acciai Speciali), come prescritto dal decreto legislativo n. 59 del 2005, ha ottenuto nell'ottobre del 2007 il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale condizionata alla realizzazione dell'intervento di miglioramento degli impianti filtranti ed aspiranti;

Visto che la realizzazione dell'intervento di miglioramento dei suddetti impianti, previsto ed annunciato dalla CAS, era strutturato in due fasi;

Preso atto che una prima fase di potenziamento della superficie filtrante degli impianti interessati è stato effettuato nell'agosto del 2007 mentre una seconda fase, riguardante il potenziamento della portata dell'impianto di aspirazione, doveva essere inderogabilmente portata a termine entro il 31 dicembre 2008;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per:

1) avere la conferma (con l'evidenza delle necessarie relative certificazioni comprovanti) del completamento della seconda fase vincolante ai fini della prescritta autorizzazione integrata ambientale rilasciata a CAS, entro il 31 dicembre 2008;

2) sapere quali e quanti tipi di controllo hanno compiuto negli ultimi tre anni la Regione e l'ARPA per verificare direttamente e monitorare costantemente lo stato della situazione ambientale, per quanto riguarda le emissioni da parte di CAS, al di là delle attività di autocontrollo compiute dall'azienda.

F.to: Zucchi - Lattanzi

Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.

Zublena (UV) - Grazie Presidente.

Prima di rispondere ai quesiti dell'interrogazione, voglio fare una premessa circa lo strumento dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale): non si tratta semplicemente di un insieme di documentazione formale, quanto piuttosto di uno strumento autorizzativo molto incisivo, che ha l'obiettivo di conseguire un elevato livello di protezione dell'ambiente nel suo complesso, prevedendo di poter prescrivere un insieme di misure integrate volte a ridurre, a contenere e, ove possibile, evitare le emissioni inquinanti provenienti da un'attività produttiva nelle diverse matrici ambientali. L'AIA per CAS è stata rilasciata nel 2007 e ha permesso all'Amministrazione regionale, che è autorità competente, di individuare numerose azioni per il contenimento delle emissioni, ben oltre quanto previsto dalle semplici normative di settore, che riguardano: le emissioni in atmosfera, gli scarichi, le emissioni nel corpo idrico superficiale, i rifiuti, il rumore. Tutte le fonti di pressione quindi sono state soggette ad una serie di norme piuttosto importanti; non voglio certo entrare nello specifico, perché rimando all'autorizzazione, tuttavia credo sia opportuno sottolineare come, per esempio, in alcuni punti di emissione in atmosfera si sono potuti prescrivere dei valori limite più restrittivi di quelli delle normative per quanto riguarda le polveri, così come sono stati adottati dei protocolli per il controllo di parametri in alcune fasi intermedie del ciclo produttivo, con particolare riferimento a quelle attività, come il decapaggio, più importanti. È stato inoltre attivato un tavolo tecnico con CAS, con cui si stabiliscono modalità per effettuare attività, quali la caratterizzazione delle emissioni diffuse dal reparto acciaieria, piuttosto che l'installazione di sistemi di misura sugli scarichi e così via. Nell'ambito dell'AIA era previsto il potenziamento del sistema di aspirazione secondario, per passare al 1° quesito, questo intervento, come lei ha scritto nell'interrogazione, si componeva di due fasi: la prima, che è stata avviata nel 2007, prevedeva l'installazione di un nuovo filtro con l'obiettivo di incrementare la superficie filtrante, è stata realizzata entro il 2008; a seguito di una sospensione lavori per avverse condizioni meteo che hanno impedito l'inizio delle opere edili e per la necessità di effettuare le misurazioni acustiche richieste, la seconda fase dei lavori è ripresa i primi di aprile 2009 per la realizzazione di un impianto di aspirazione nuovo con un camino dedicato: si tratta del punto E 64, che doveva completare l'intervento di potenziamento del sistema di aspirazione del secondario. Per questo camino è stata rilasciata apposita autorizzazione dall'Amministrazione regionale nel giugno 2009 e la fine lavori è stata dichiarata dall'azienda il 24 febbraio 2010. A seguito della realizzazione dell'intervento, ad aprile 2010, la CAS ha provveduto ad effettuare gli autocontrolli previsti per legge in fase di messa a regime dell'impianto, li ha trasmessi alle autorità competenti, sono stati sottoposti a valutazione tecnica da parte dell'ARPA, che si è espressa nel luglio 2010. Il 9 settembre 2010 il Corpo forestale della Valle d'Aosta e ARPA hanno provveduto congiuntamente ad effettuare i controlli all'impianto, come prescritti dal decreto legislativo n. 152/2006, che dispone che nei successivi 6 mesi dalla messa a regime dell'impianto venga fatto dall'autorità compente un insieme di controlli. Gli esiti sono risultati conformi ai valori prescritti dall'autorizzazione integrata ambientale.

Per quanto riguarda il secondo quesito sull'attività di controllo svolta dall'autorità competente, sono state svolte tutte le verifiche previste dal procedimento AIA del 2007 con le successive modificazioni, per monitorare costantemente lo stato della situazione ambientale secondo la periodicità e le modalità prescritte. Non entro nel merito, ma ho le relazioni sia del Corpo forestale, sia dell'ARPA, che posso consegnare per ogni eventuale approfondimento. Come sempre nell'ambito dei compiti di monitoraggio e controllo, l'Amministrazione regionale provvede ad indire ogni anno una Conferenza dei Servizi per valutare, da un punto di vista più documentale e formale, il piano di monitoraggio e controllo. Questa valutazione è stata svolta per gli anni 2007-2008 e gli esiti sono positivi e i risultati sono conformi a quanto previsto dall'AIA. Per quanto riguarda il 2009, è stato fatto un primo esame interno della documentazione ed è prevista entro metà novembre la Conferenza di Servizi per la valutazione finale. L'insieme delle informazioni che derivano dall'attività di controllo non è solo un formalismo, ma costituirà una base informativa piuttosto importante da valutare e da analizzare per modulare successivamente l'AIA anche in relazione o a nuove normative o all'evoluzione tecnologica. Ciò che si può dire dopo tre anni di applicazione dell'AIA è che, dall'insieme delle attività di controllo e quindi dai risultati delle indagini, di cui posso presentare il documento, non sono emerse criticità per quanto riguarda l'azienda.

Si dà atto che, dalle ore 10,07, assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Zucchi.

Zucchi (PdL) - Grazie Presidente.

Se non ho capito male, Assessore, lei dice che, seppur con ritardo rispetto ai tempi previsti, questa seconda fase è stata completata e di fatto le attività tese ad accertare che sia stato fatto tutto a regola d'arte sono in un certo qual modo ancora in itinere, sono appena avvenute o stanno avvenendo. Io allora prendo atto di questa sua dichiarazione, naturalmente attendo tutte le documentazioni comprovanti, perché su tali cose non si può scherzare. C'è da fare però un piccolo rilievo: che per taluni le date e le prescrizioni sono un optional, per altri sono invece delle date cogenti! Come lei stessa avrà potuto desumere, questa interrogazione nasce da un'iniziativa fatta da un collega nella precedente legislatura, che si rivolse all'allora Assessore Cerise, il quale rispose in una maniera molto netta circa un cronoprogramma che doveva essere seguito, che non è stato rispettato. Il primo rilievo che mi sento di fare, quindi, è che per qualcuno le date, le prescrizioni in una materia così rilevante valgono, per altri no: questo è un fatto che comunque deve essere stigmatizzato.

Prendiamo atto che sulla questione dei filtri, che erano già stati eseguiti nel 2007, ma sulla questione degli aspiranti c'è stato un ritardo fino al 2010... mi permetto di esprimere qualche piccola riserva e attendo di fare le necessarie verifiche perché, dicevo prima, ci sono argomenti rilevanti che coinvolgono la salute dei lavoratori e di tutti i cittadini. Quando si viene a dire che magari sull'aria saremo a posto... ho qualche perplessità, mi piacerebbe poter fare degli esami con soggetti terzi sulle polveri che si depositano, anche domani mattina mi piacerebbe andare con lei, io non ho le competenze tecniche per andare sul tetto dello stabilimento Cogne, per verificare la presenza di determinati agenti, è innegabile però che magari nell'aria certi agenti non ci sono...

(interruzione dell'Assessore Manuela Zublena, fuori microfono)

...ho dei dubbi che quello che si chiama cromo... Assessore, lei lo sa, perché proviene da un settore che lei conosce molto meglio di me.... invece è presente nell'acqua, ma non il cromo normale: il cromo sei, che, tradotto, vuol dire cromo esavalente. Senza essere un chimico, sono andato su Wikipedia ed è noto a tutti che il cromo esavalente è un agente molto pericoloso e cancerogeno. Il dubbio e la preoccupazione allora sorgono spontaneamente nella misura in cui in questa regione c'è un tasso di malattie in tale settore molto elevato, più elevato della media nazionale, per cui sarei il primo ad essere contento se queste cose non fossero relazionabili ad agenti inquinanti che si trovano in una certa zona, ma un fatto è certo, Assessore, che lei non può tacere: magari nell'aria il cromo non c'è, ma nell'acqua c'è e lo dice la stessa ARPA, perché, se va sul sito dell'ARPA, da anni - comprovato anche nel 2009 - viene detto che nelle falde acquifere nella parte sud, quindi non si sa bene dove vadano a finire, ci sono dei pozzi contaminati! Non sono delle supposizioni! I pozzi sono contaminati da cromo esavalente e da anni la situazione... le cito quella che è la parte della relazione... ...che perdura dal 2008-2009... dove l'ARPA, non io, scrive: "si evidenzia, in accordo con gli anni precedenti, una diffusa contaminazione di cromo esavalente, che si origina - e lì è da capire se si origina o si è originata, perché in italiano vuol dire che "si origina" - dall'interno delle aree industriali CAS ex Cogne"; allora si origina o si è originata? Vi è comunque una contaminazione diffusa di cromo esavalente nelle falde acquifere, i pozzi nella piana a sud sono un "festival" di asterischi rossi posti dall'ARPA dal 2008 al 2009. Su questi punti... sull'acqua non è una supposizione: è un fatto certo e vede che le nostre preoccupazioni, avvalorate anche dalle sue dichiarazioni, sono preoccupazioni di tutti... perché lei ha dichiarato in un'intervista della scorsa settimana, che "noi - fra l'altro, è stata rilevata una presenza di cromo nell'aria, non è stato specificato che tipo di cromo, ci piacerebbe sapere quale - dobbiamo saper convivere con un'acciaieria nel centro della città e non dobbiamo vessarla". Qui nessuno vuole vessare nessuno, siamo i primi che riconosciamo alla CAS il ruolo che ha svolto nel passato e che svolge e attualmente con grande importanza per il tessuto socio-economico della nostra città, soprattutto in questi momenti di crisi. Non vogliamo quindi fare degli allarmismi, ma qui non si tratta di vessare: si tratta, in prossimità del centro storico, di controllare in maniera minuziosa tutte le attività che vengono svolte nell'acciaieria, tenuto conto della presenza di agenti altamente cancerogeni e patogeni che ci fanno supporre... e quindi ci devono "mettere" tranquilli che non c'è nessuna correlazione fra le malattie e l'elevato tasso di malattie nel settore del cancro, relazionate a questi eventi che si sono sviluppati sicuramente, ma che forse attualmente ancora si stanno sviluppando. Concludo dicendo che su questo punto non siamo certamente contrari alla Cogne: siamo per gli imprenditori che sono liberi, siamo un po' meno convinti sugli imprenditori che sono liberi di fare quello che vogliono e che disattendono le prescrizioni che anche in tale risposta sono state evidenziate.