Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1315 del 15 luglio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1315/XIII - Approvazione di risoluzione: "Solidarietà e sostegno al popolo catalano per le iniziative volte al raggiungimento di una maggiore autonomia".

Risoluzione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Richiamata la riforma dello statuto di autonomia catalano, approvata dalla quasi totalità delle forze politiche del Parlamento catalano nel settembre 2005, successivamente approvata dalle Cortes Generales (Parlamento di Spagna) ed infine entrata in vigore in seguito ad un referendum confermativo del corpo elettorale catalano celebratosi il 18 giugno 2006;

Ricordato il ricorso presentato al Tribunale Costituzionale da parte del "Partido Popular", in merito alla costituzionalità del nuovo Statuto, e la successiva sentenza che modifica parzialmente la forma e la sostanza della riforma pattuita tra la Catalogna e la Spagna;

Appreso della mobilitazione organizzata il 10 luglio scorso, con il sostegno di quasi tutte le forze politiche e sociali e della "Generalitat de Catalunya" (Parlamento e Governo catalano), che ha visto manifestare pacificamente in Barcellona più di 1 milione di persone per la difesa dello Statuto e per la dignità della Catalogna;

Ricordati i valori di libertà, autonomia, autodeterminazione a cui si è sempre ispirata la Valle d'Aosta e le relazioni istituzionali e d'amicizia che da lungo tempo legano la Regione Autonoma Valle d'Aosta alla Comunità Autonoma della Catalogna;

Si congratula

con il popolo catalano per il carattere unitario, pacifico e democratico dell'imponente manifestazione del 10 luglio per la difesa dell'integrità e della natura pattizia del suo Statuto;

Esprime

solidarietà e sostegno all'azione che la società e le istituzioni catalane stanno compiendo sulla via di una maggiore autonomia, dell'autogoverno e per il diritto di decidere liberamente del proprio avvenire.

F.to: Bertin - Patrizia Morelli - Chatrian - Giuseppe Cerise

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Il 30 marzo del 2005 il Parlamento catalano approvava con il voto della quasi totalità delle forze politiche il nuovo statuto di autonomia.

Questa votazione faceva seguito ad una campagna elettorale incentrata sulla riforma dello statuto e dopo un anno e mezzo di lavoro del Parlamento catalano per questa riforma. Successivamente lo statuto veniva inviato al Parlamento spagnolo e si apriva una fase di trattativa fra la Catalogna e lo Stato spagnolo per la definizione di questo nuovo statuto.

Questa trattativa vedeva la partecipazione sia del Presidente del Governo spagnolo che del Presidente della Generalitat, oltre che del principale rappresentante del partito di minoranza in Catalogna, Artur Mas, di Convergència i Unió.

Al termine di questa trattativa lo statuto viene approvato dal Parlamento spagnolo, dalle Cortes. Infine il nuovo statuto viene sottoposto al giudizio del corpo elettorale catalano; il 18 giugno 2006 viene approvato a larga maggioranza dall'elettorato della Catalogna ed entra in vigore.

In seguito il Partito Popolare presenta un ricorso al tribunale costituzionale: questo ricorso riguarda la costituzionalità della quasi totalità del nuovo statuto, quasi 200 articoli. Ai primi di luglio il tribunale costituzionale emette la sentenza sulla costituzionalità del nuovo statuto; un giudizio controverso, anzitutto, perché il tribunale è in una fase piuttosto delicata, perché è in scadenza; oltre a questo, non è completo e vi sono diverse ricusazioni rispetto all'imparzialità dei componenti del tribunale. Ciò nonostante il tribunale emette questa sentenza che modifica nella sostanza e nella forma una parte consistente del nuovo statuto, pur confermando l'impianto generale del nuovo assetto autonomistico.

La reazione in Catalogna è piuttosto decisa. Sabato scorso viene organizzata una manifestazione con l'adesione di quasi tutte le forze politiche e sociali, compreso il sostegno della Generalitat; tanto per dirvi partecipano 1.000.000 di persone, una manifestazione storica mai verificatasi in Catalogna, più grande addirittura della manifestazione dell'11 settembre 1977 che seguiva la caduta di Franco e la richiesta di autonomia.

A questa manifestazione aderiscono quasi tutte le forze politiche e sociali, associazioni, tutta la Catalogna praticamente, quasi 1.000 associazioni che vanno dall'immancabile Barcellona Football club al Monastero di Monserrat.

Come diceva il Presidente del Parlamento catalano qualche giorno fa, è un momento molto delicato che mette in crisi il rapporto fra lo Stato e l'autonomia catalana; un momento difficile e, proprio per questo, richiamandoci anche ai valori dell'autonomismo valdostano e ai rapporti di amicizia istituzionale che legano le due comunità, crediamo sia importante far sentire la nostra solidarietà e sostegno all'azione della società e delle istituzioni catalane sulla via di una maggiore autonomia e dell'autogoverno, e soprattutto nel rispetto di quella natura pattizia che implicitamente è rappresentata dal procedimento di riforma dello statuto di autonomia della Catalogna. Grazie.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.

Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente.

La questione dell'autonomia della Catalogna credo abbia avuto nei confronti della Valle d'Aosta una serie di appuntamenti importanti. Voglio ricordare che ci sono stati a vari livelli incontri ufficiali con il Presidente Pujol, a suo tempo; c'era un'intensa trattativa per esaminare a livello statutario il riconoscimento rispetto ad uno statuto che per molti versi presentava delle analogie. Sicuramente - non dimentichiamo - la Catalogna è uno Stato nello Stato, ha una valenza, è uno dei quattro motori dell'Europa, ha una forza d'urto che sicuramente non è confrontabile con minirealtà come la nostra, ma sotto il profilo di quello che era lo statuto e di quello che è oggi il nostro statuto di autonomia, c'erano e ci sono ancora dei contatti che permangono nell'ambito di quella che era una valutazione di come portare avanti una potestà legislativa e soprattutto delle Assemblee, che rivalutasse il ruolo delle autonomie speciali per quanto ci riguarda. Quindi abbiamo seguito dall'inizio l'iter travagliato; su questo si è molto discusso già quando era stato concesso questo nuovo statuto, che era stato visto come una concessione politica dovuta in un momento di grande difficoltà, per cui c'era stata quest'apertura che aveva fatto discutere e fa ancora discutere.

Noi avevamo salutato con grande favore questa possibilità di avere sempre più possibilità operative autonome, di essere quindi nella condizione di attivare un meccanismo che permettesse di valorizzare quel grande potenziale che la Catalogna ha, soprattutto culturale, soprattutto a livello di una potestà legislativa che vanta delle realizzazioni molto importanti anche sotto il profilo innovativo, con cui avevamo, nel tempo, avuto occasione di confrontarci e di ispirarci soprattutto in alcuni settori: vedi scolastico, e vedi per quanto riguarda la parte relativa alle innovazioni tecnologiche e, successivamente, per quanto riguarda l'università. Quindi, riconoscendo questo percorso storico molto importante, abbiamo anche noi sottolineato come questa sentenza di fatto vada ad intaccare quella che è stata una battaglia vinta e un percorso che aveva dato dei risultati molto importanti e incoraggianti per quanto riguarda l'autonomia.

Noi crediamo che sia corretto fare un pronunciamento dell'Assemblea in tal senso, quindi condividiamo lo spirito con cui è stato presentato e credo che questo fosse il significato, come è stato ricordato dal collega Bertin; in questo ci riconosciamo, e ci auguriamo, anzi, che i contatti con la realtà catalana possano essere ripresi. Ci sono sempre stati, voglio ricordarlo, anche a livello sindacale raccordi molto intensi, le minoranze etnico-linguistiche hanno sempre avuto sotto questo profilo dei rapporti importanti e credo che hanno dato dei risultati molto utili per quanto riguarda le possibilità di meglio qualificare un impegno soprattutto ripeto nell'ambito culturale. Con questo spirito siamo disponibili a votare questo ordine del giorno.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Esprimo la soddisfazione per l'adesione del Governo e della maggioranza e del Partito Democratico su questa risoluzione. Constato però che i Consiglieri del PdL hanno abbandonato l'aula, ma a parte questo...

Presidente - Pongo in votazione la risoluzione:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Con questa approvazione, essendo stato espletato l'intero ordine del giorno, dichiaro conclusi i lavori dell'odierna adunanza del Consiglio regionale.

La seduta è tolta.

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L'adunanza termina alle ore 17,01.