Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1310 del 15 luglio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1310/XIII - Approvazione del programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2010/2012, ai sensi del secondo comma dell'articolo 7 della L.R. 12/1996 e successive modificazioni.

Il Consiglio

Richiamata la legge regionale 20 giugno 1996, n. 12, "Legge regionale in materia di lavori pubblici" ed in particolare il Capo II della stessa "Pianificazione e programmazione del ciclo dei lavori pubblici" nel quale, all'art. 4, comma 1, come sostituito dall'art. 3 della l.r. 9 settembre 1999, n. 29, si stabilisce che il ciclo di realizzazione dei lavori pubblici è strutturato in relazione alle fasi di programmazione e di pianificazione, nonché di esecuzione dei lavori necessari a soddisfare i bisogni identificati;

Richiamato l'art. 7 della citata legge regionale 12/1996, relativo al Programma regionale di previsione, così come modificato dalla legge regionale 5 agosto 2005, n. 19, ed in particolare il comma 5bis il quale prevede che al programma di previsione sia allegato l'elenco degli interventi che si intendono avviare, ma che non hanno ricadute finanziarie nel triennio di riferimento del programma;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale in data 10 gennaio 2000, n. 8, con cui sono state approvate le schede dei lavori e le tabelle riepilogative, atte a costituire i modelli e la struttura per la redazione dei documenti di pro-grammazione dei lavori pubblici per il triennio 2010/2012;

Evidenziato, altresì, l'interesse dell'Amministrazione regionale a promuovere la prevenzione del degrado delle opere pubbliche, attraverso specifici programmi di manutenzione che trovano accoglimento nel programma regionale di previsione con l'inserimento degli interventi atti a costituire il programma delle manutenzioni di cui all'art. 18 della l.r. 12/1996;

Informato, inoltre, che, conformemente all'attribuzione delle competenze di cui alla deliberazione della Giunta regionale in data 25 luglio 2008, n. 2158, come modificata dalla successiva deliberazione 1561/2009, è stato predisposto, a cura del Dipartimento Opere Pubbliche e Edilizia Residenziale dell'Assessorato Opere Pubbliche, Difesa del Suolo e Edilizia Residenziale Pubblica, il programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2010/2012 sulla base di dati elaborati e trasmessi dalle competenti Direzioni e Servizi che hanno evidenziato, ponendoli in correlazione con le risorse finanziarie disponibili, interventi passibili di avvio delle successive fasi attuative;

Considerata l'opportunità di procedere all'approvazione del programma regionale di previsione per il triennio 2010/2012 che individua lavori su beni di proprietà regionale oltre che interventi eseguiti su beni di proprietà di altri soggetti per i quali ricorrano una o più delle seguenti condizioni:

- concorrano in modo rilevante al conseguimento dei bisogni individuati dagli atti programmatori di cui all'art. 6, comma 3, della l.r. 12/1996 ai sensi dell'art. 7, comma 5, lett. a), della l.r. 12/1996;

- costituiscano completamento di lavori già iniziati dall'amministrazione regionale ai sensi dell'art. 7, comma 5, lett. a), della l.r. 12/1996;

- siano finalizzati a garantire la sicurezza e la continuità funzionale delle opere ai sensi dell'art. 38, comma 1, della l.r. 12/1996;

- siano di interesse regionale, siano finanziati dalla Regione e alla loro realizzazione provvedano altri soggetti attuatori ai sensi dell'art. 7, comma 5, lett. a), della l.r. 12/1996;

- siano atti a costituire i programmi di manutenzione ai sensi dell'art. 7, comma 5, lett. b), della l.r. 12/1996.

Ritenuto, in relazione a quanto premesso, di confermare per l'anno 2010 la struttura, i modelli delle rappresentazioni riepilogative e il modello della scheda lavori, relativi al programma regionale di previsione di cui all'art. 7 della l.r. 12/1996, già approvati con deliberazione della Giunta regionale in data 10 gennaio 2000, n. 8;

Richiamato l'articolo 39 della l.r. 12/1996 e successive modificazioni ed integrazioni, nel quale sono indicate le attribuzioni di competenze relative alle attività connesse al ciclo di realizzazione di lavori pubblici ed in particolare il comma 2, lett. c), dello stesso articolo che attribuisce al Consiglio regionale la competenza all'approvazione del programma regionale di previsione;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3702 in data 18 dicembre 2009 concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2010/2012 con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati, del bilancio di cassa per l'anno 2010 e di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Coordinatore del Dipartimento Opere Pubbliche e Edilizia Residenziale dell'Assessorato Opere Pubbliche, Difesa del Suolo e Edilizia Residenziale Pubblica, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;

Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;

Visto il parere del Consiglio permanente degli Enti locali;

Delibera

di approvare il programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2010/2012, che, completo dell'allegato previsto al comma 5bis dell'art. 7 della l.r. 12/2006 e successive modificazioni, costituisce parte integrante della presente deliberazione.

Allegato

(omissis)

Presidente - È stata presentata all'Ufficio di Presidenza una risoluzione di solidarietà e sostegno al popolo catalano, firmata dal gruppo ALPE, di cui procederemo poi all'iscrizione.

Sull'atto di cui al punto n. 24 è stato dato parere favorevole a maggioranza, con 4 emendamenti, dalla III Commissione e vi è il parere favorevole del CPEL.

La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Una piccola premessa, come tutti gli anni, su questo documento. Il programma di previsione dei lavori pubblici 2010-2012 costituisce la fotografia delle opere pubbliche, di cui a vari livelli e a diversi stadi di progettazione le strutture della Regione stanno programmando la realizzazione, al fine di dare soddisfazione ai bisogni rilevati nel limite delle disponibilità finanziarie che il bilancio di previsione della Regione assegna alle stesse. Al programma, composto dalla lista delle opere pubbliche che si intende avviare nel triennio 2010-2012, è unito anche un allegato contenente l'elenco degli interventi che si intendono avviare, ma che non prevedono in sede di approvazione del programma ricadute finanziarie sul triennio di riferimento. Gli interventi ricompresi nell'allegato costituiscono un serbatoio naturale di progettualità al quale attingere ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, ad esempio: ottenimento di nuovi finanziamenti statali o europei, cambiamento di condizioni che determinano una ricalibratura delle priorità di attuazione. Si tratta di interventi inseriti dalle strutture regionali competenti per materia conseguentemente alla rilevazione diretta del bisogno o alla segnalazione dello stesso espressa dal territorio. La rilevanza dell'allegato risiede nell'opportunità offerta dallo stesso unitamente al programma di tracciare un quadro sufficientemente esaustivo dei bisogni.

Voglio anche ricordare alcuni dati. Il numero di interventi ricompresi nel programma triennale di previsione sono 145 più uno, quindi 146, questo "più uno" è l'emendamento a cui accennava prima il collega Lanièce, che riguarda la realizzazione delle piazzole degli elicotteri per il volo notturno, presentato alla Presidenza della Giunta, invece nell'allegato al programma triennale di previsione 2010-2012 le opere previste sono 171.

Voglio altresì ricordare che, rispetto al programma triennale di previsione del 2009-2011, sono presenti 42 nuovi interventi. Ricordo anche che l'inserimento di un intervento nel programma è subordinato al conferimento del relativo incarico di progettazione preliminare, mentre nessun vincolo è posto per l'inserimento nell'allegato, questo è un aspetto più tecnico previsto dalla legge regionale.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Giuseppe Cerise.

Cerise G. (ALPE) - Merci, M. le Président.

L'anno scorso avevamo fatto alcune considerazioni sul piano lavori che ci aveva presentato l'Assessore, evidenziando che, più che un documento che poteva guidare la Giunta regionale in materia di opere pubbliche, un documento programmatorio, trattavasi di un elenco di opere corredate dalle relative previsioni di spesa a livello progettuale. Elenco nel quale avevo detto che c'era di tutto di più, ma nel quale era altrettanto palese la scarsa rispondenza che avrebbe avuto il realizzato rispetto alle ottimistiche previsioni e le assicuro, Assessore, che il termine "scarso" usato è un vero eufemismo! Lo avevo definito un libro dei sogni, questa non è una mia definizione, ma un termine comunemente usato nell'ambiente, un termine che non ci dispiace affatto, ma poi bisogna ricondursi ad un minimo di concretezza, perché i sogni scritti sopra questo documento sono poi le legittime aspettative degli enti locali, che vedono nelle opere citate la soluzione a problemi che si trascinano nel tempo; sono legittime aspettative di cittadini che aspettano ansiosi la realizzazione di interventi programmati, di messa in sicurezza di versanti franosi, di consolidamento di arginature fragili dei torrenti a monte delle proprie abitazioni; sono legittime aspettative delle imprese di poter contare su una più celere cantierabilità delle opere proclamate, specialmente in un particolare momento di sofferenza di questo settore. Sono considerazioni che conservano tutta la loro attualità nel programma che oggi viene sottoposto all'esame di questa Assemblea.

Ciò detto, lo scorso anno abbiamo dato il nostro voto favorevole al documento programmatorio che ci veniva proposto, sentita la sua replica, nella quale conveniva sulla necessità di dare più rispondenza fra previsione e attuazione, condivideva la necessità di un'inversione di tendenza ad un'impostazione del piano lavori, affinché fosse veramente quel documento di indirizzo e programmazione pragmatico, realistico, del quale non tutto si può realizzare, ma una buona percentuale sì e si era spinto anche ad indicare delle percentuali: 85-90 per cento. Ebbene, abbiamo "sottoscritto" l'anno scorso, come "sottoscriveremo" quest'anno, su delle percentuali di realizzazione decisamente inferiori, perché siamo realisti. Sappiamo benissimo che in materia di opere pubbliche ci sono spesso delle variabili difficilmente prevedibili, di conseguenza bisogna fare riferimento alla realtà. Il nostro voto favorevole l'anno scorso era dunque un'apertura di credito nei suoi confronti, e del Governo regionale, su una dichiarata volontà di invertire la tendenza, di predisporre dei programmi previsionali semplici, di facile comprensione, ma - ripeto - soprattutto realistici, credibili, atti ad una concreta realizzazione. Dobbiamo purtroppo prendere atto che quell'apertura di credito che le abbiamo dato non è stata da lei capitalizzata, ce ne rammarichiamo. Non siamo riusciti a cogliere in questo documento quella inversione di tendenza annunciata che auspicavamo e che nelle sue dichiarazioni diceva fortemente di volere. Ci troviamo nuovamente di fronte ad un documento non di seria programmazione, ma ad una lista della spesa dove - ripeto - c'è di tutto e di più nell'incognita più assoluta di quanto e quando del previsto potrà trovare concreta realizzazione. Questo documento è una dichiarazione di buone intenzioni, sostanzialmente, ma sappiamo tutti qual è la sorte della maggior parte delle buone intenzioni. Questo atteggiamento, questo modo di operare cozza fortemente con la divisa di efficienza e pragmatismo che questo Esecutivo si è dato.

Il nostro giudizio è fortemente negativo sul metodo e sull'impostazione. Ci troviamo in mano un elenco di opere, di cui è difficile capire l'ordine di priorità, vi sono opere in fase di progettazione esecutiva per le quali non vi è alcun impegno finanziario nell'anno in corso, contrariamente ad opere per le quali non si dispone ancora del preliminare, ma solo del documento preliminare alla progettazione e sono già inserite le previsioni di impegno finanziario nell'anno corrente. Siamo a metà del mese di luglio, vorremmo capire come si possa ragionevolmente pensare di prevedere delle risorse finanziarie nell'anno corrente per delle opere che non hanno ancora il progetto preliminare o hanno appena acquisito un progetto preliminare. Crediamo che un minimo di realismo non guasterebbe.

Lei, Assessore, dovrebbe essere quello che meglio di noi tutti conosce la tempistica necessaria, senza considerare imprevisti nell'iter procedurale di un'opera, partendo dal documento preliminare alla progettazione, progetto preliminare, progetto definitivo, progetto esecutivo, iter di aggiudicazione, sottoscrizione del contratto, consegna dei lavori. Mi pare improbabile, se non impossibile, che possano essere cantierabili nell'anno in corso. Malgrado i nostri sforzi, non siamo riusciti a capire con quali criteri vengono stabiliti gli ordini di priorità sul piano lavori; avrà la bontà, spero, di ragguagliarci in merito nella replica, anche se qualche idea in proposito ce la siamo fatta.

Vorrei citare un esempio pratico e spero qui di non tediare i colleghi tornando su un argomento che è stato oggetto di due iniziative del nostro gruppo, ma vi assicuro che è un esempio significativo per inquadrare il metodo. Trattasi delle interpellanze relative alla rotonda in comune di Nus all'imbocco dell'autostrada sulla strada regionale per Fénis. Opera per la quale, in seguito ad un sollecito delle Amministrazioni comunali di Nus e di Fénis, a settembre 2003 veniva affidato l'incarico di progettazione e con una certa rapidità devo dire che questo progetto veniva approvato all'inizio del 2004 dalla Giunta, che prevedeva già l'impegno finanziario sull'esercizio 2004-2006 e dava corso alle successive fasi progettuali. Vi è stato poi un periodo di assoluto silenzio in merito; le interpellanze da noi proposte ad ottobre 2008 e ad aprile 2010 avevano lo scopo di sollecitare l'urgenza della realizzazione di quella rotonda, in quanto sulla stessa era previsto l'accesso del centro di raccolta differenziata dei comuni di Nus e Fénis, progetto FOSPI, della comunità montana, previsto sul piano triennale 2007-2010. Ebbene il centro di raccolta differenziata è partito 4 anni dopo come iter ed è terminato, ma è inutilizzabile, come sottolineato nelle iniziative, in quanto manca la rotonda con la quale è prevista la connessione. Un giorno poi transitando in un comune della banlieue, guarda caso, Pollein, ho visto una bella rotonda in fase di ultimazione e ho voluto verificare l'iter procedurale: i miei complimenti, Assessore! Credo che quella tabella di marcia possa esser presa come un cronoprogramma tipo. Pollein: a luglio 2007 incarico di progettazione, a dicembre 2007 approvata la progettazione, poi c'è stato il suo insediamento nell'intermezzo, gennaio 2009 approvazione del progetto definitivo, luglio 2009 approvazione progetto esecutivo, 2010 lavori in fase di ultimazione! Direi che passare dal progetto preliminare ad andare all'esecutivo sono passati 2 anni dall'approvazione, neanche 2 anni! Nus: 2004 approvazione progetto preliminare, maggio 2010 rinviata l'approvazione del progetto definitivo. Assessore, vorrei dire solamente una cosa: credo non sia necessario essere esperti di viabilità per capire quale delle due opere era prioritaria sia in termini di funzionalità, sia di sicurezza stradale. L'ho sollevato nel 2008, l'ho risollevato quest'anno nel 2010, in seguito a questo è stato ancora rinviato il discorso dell'approvazione del progetto definitivo. Non voglio mettere in dubbio che non fosse stata utile la rotonda di Pollein, ma ci sono opere che sono utili, altre necessarie, vedi indispensabili ed è il caso della rotonda di Nus. Assessore, il giorno che succederà qualcosa nella condizione attuale, qualora si attivasse l'accesso alla discarica, credo che ci saranno delle responsabilità per le quali qualcuno non potrà dire di non esserne stato informato, perché le iniziative che abbiamo presentato avevano lo scopo cortese di sollecitazione e non ero entrato in quel momento in alcuna polemica. Questo metodo non ci convince, il metodo con il quale è gestita la priorità delle opere non è l'unico in questo caso, ma è un metodo molto diffuso, che condanniamo senza appello; è un sistema perverso che non possiamo sostenere, ma che condanniamo fortemente. Siamo pronti in futuro a rivedere le nostre posizioni qualora percepissimo quella inversione di tendenza da lei l'anno scorso annunciata.

La ciliegina sulla torta della fantasia di questo documento è rappresentata dall'allegato, quegli interventi che si intende attivare, è previsto per legge che siano inseriti, ma che non prevedono ricadute finanziarie sul triennio di riferimento. Un elenco di opere che ammontano a 591.000.000 di euro. Credo sia meglio evitare ogni considerazione in merito su delle cifre così e lasciare alla fantasia di ognuno ipotizzare quando e quanto di questa lista della spesa potrà essere attuato; di conseguenza, non possiamo che riconfermare il nostro giudizio negativo su tale documento, che chiamare programmatorio mi sembra un po' esagerato.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Cari colleghi, al di là delle polemiche che nascono sulle scelte che si possono fare per correggere la situazione attuale, c'è uno sfondo condiviso: la difficoltà del momento che stiamo vivendo, una difficoltà legata a quella che chiamiamo globalizzazione, alle ricadute che ha avuto sui nostri sistemi. È per questo che in due anni che lavoriamo in quest'aula ci siamo ripetuti e da parte di tutti c'è stato l'impegno per creare quei meccanismi che avrebbero consentito, in questo momento difficile, che questa crisi forte che ci colpiva non lasciasse un segno forte su un territorio come il nostro, il quale godeva di una situazione particolare di benessere e anche di efficienza in molti settori. Ogni azione quindi doveva essere... siccome si era detto: "le misure anticrisi non saranno mai sufficienti - sono parole del Presidente - sono interventi importantissimi, ma mai sufficienti a correggere un intero sistema", bisognava che ognuno per la sua parte facesse lo sforzo che ci mettesse nella direzione di correggere qualcosa.

Se si va a vedere il programma regionale di previsione che ci viene presentato oggi, quello di previsione del 2009-2011 e quello, sempre di previsione, del 2007-2009, sfido chiunque a dire che non è copia-incolla, ossia che sostanzialmente siamo nell'ambito di un modus operandi, che è quello tradizionale. Va peraltro riconosciuto... capisco: è una cosa che coinvolge vari assessorati, è una cosa complessa, nessuno vuole sminuire la portata di questi lavori riassuntivi, che sono anche estremamente preziosi, ma preziosi per capire ciò che non facciamo, non quello che facciamo, ciò che vorremmo fare, ma non abbiamo i mezzi di fare. Non ne faccio una colpa a lei, perché era già così prima, però dico: e adesso? Continuiamo su tale strada in questo momento? Se il PIL di una Regione cresce, se le cose vanno bene, uno può dire: "accontentiamoci di quello che abbiamo", ma ci possiamo accontentare di quello che abbiamo?

Secondo me, non ci possiamo accontentare di quello che abbiamo, serve davvero un modo completamente diverso di concepire questo tipo di documento, un modo davvero alternativo di concepirlo, ossia riuscendo a capire per ogni Assessorato qual è quella cosa che va realizzata e non raccontata. Adesso questa cosa del libro dei sogni del collega Cerise sta diventando un po' un linguaggio comune anche fra gli operatori del settore, lei li avrà incontrati sicuramente per condividere con loro questi passaggi, non le avranno detto certo di "no", nessuno dice di "no" ai sogni! La cosa che più preoccupa non è tanto quello che è raccontato e non è realizzabile in questo libro dei sogni, ma che già nello stesso piano di programma annuale noi non siamo al passo con... e qui arriviamo ad un punto nodale che ho già sollevato altre volte in sede di approvazione della legge finanziaria regionale ed è qui che spesso siamo travolti dalle urgenze, quindi facciamo dei programmi, ma poi: "eh, ma c'è la frana di...", "c'è quell'evento particolare...", allora torno a dire: capacità programmatoria è capacità di sapere che si vive in un territorio particolare, quindi facendo una statistica (adesso non voglio fare una lezione di geografia) quinquennale se non vogliamo farla decennale, si sa esattamente quanti sono - facendo l'eccezione per l'alluvione - gli eventi che si riproducono in modo non prevedibile nella nostra regione e a quanto ammontano.

Deve essere previsto un fondo per le emergenze e non operare, come stiamo operando oggi, andando a prelevare nella quota che abbiamo stanziato per la prevenzione, torno a dire: non imputo a lei questa cosa che lei invece eredita, ma lei ha la responsabilità che in due anni non l'ha cambiata... i finanziamenti per l'emergenza; dopodiché non facciamo gli interventi di prevenzione, ma li facciamo slittare nel tempo, in questo modo non abbiamo fatto la prevenzione e ovviamente aumentano le possibilità di nuova emergenza; questa non può essere una procedura su cui facciamo finta di non vedere, è così, si fa così e andiamo avanti con questa linea. Ci aspettiamo che almeno si possa ragionare in modi diversi andando a rifinanziare i capitoli che prevedono l'emergenza, consentendo di operare con i suoi famosi cronoprogrammi sulla parte della prevenzione con un percorso regolare, altrimenti se lavoriamo in quel modo, avremo sempre uno slittamento di 6 mesi, 1 anno dei lavori, perché non riusciremo mai a far capo, visto che le emergenze qui si susseguono.

L'altro ragionamento è quello che, visto che vengono coinvolti i vari assessorati, deve essere indicato un indice assoluto di priorità, altrimenti non è possibile venire a capo di come si svolgono i lavori all'interno di questo programma. Diventa una cosa illeggibile, in cui non si capisce qual è la sorte che porta un determinato lavoro a venire effettuato prima che un altro, piuttosto che un altro, anziché un altro e la logica con cui sono ripartiti i finanziamenti. Servono dei criteri che siano minimamente oggettivi, poi, come in tutte le cose, si potranno fare le modifiche, dei cambiamenti, perché nessun programma triennale ha quella rigidità tale da impedire che vengano eseguite opere di massima urgenza e lei lo sa che c'è la possibilità di farle.

Va quindi ripensato completamente questo modo di procedere e, se mi consentite, capisco l'esigenza del Governo in un momento in cui arrivano dei tagli di far vedere che ci sono tanti soldi messi in campo, ma gli articoli di giornale che parlano di 200.000.000 di opere... è chiaro che non corrisponde alla realtà del 2010, perché sono delle enormi cifre messe lì, ma non sono quelle reali che potremo utilizzare nel corso dell'anno.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Parliamo anche quest'anno di piano triennale dei lavori pubblici, è un atto dovuto previsto dalla legge, è un documento che si fa scrivere, come ben sa l'Assessore, e ci viene proposto nella consueta forma dell'impianto a schede, con numeri, codici, secondo dei criteri che sono stati in parte chiariti e che in parte propongono anche al lettore delle perplessità. È un documento di programmazione che, quando fa capolino sulla stampa, viene sempre riportato per la sua cifra principale, la sua cifra complessiva: in questo caso 224.500.000 di opere previste complessivamente, ma poi sappiamo che è una cifra estremamente virtuale, perché, di fatto, di questi 145 interventi si sa che alla fine va a compimento solo una piccola parte, un'altra parte si disperde. Guardavo ancora nei giorni scorsi e stamani i due faldoni: quello 2010-2012 oggi all'esame e quello del 2009-2011 all'esame l'anno scorso, per vedere un po' di corrispondenza fra le varie opere preventivate, effettivamente ci sono delle incongruenze. Ci sono alcune opere che spariscono e non si sa se sono effettivamente completate e quindi sono stati realizzati gli obiettivi, oppure se si tratta di opere che sono state tout court depennate, perché poi ritenute inutili, irrealizzabili o per qualche ragione escluse da questo elenco, che ha una sua importanza, perché se la legge n. 12/1996 lo aveva inserito, il legislatore aveva indicato all'amministratore una capacità pianificatoria da proporre all'Assemblea. Ci siamo resi conto che questa capacità pianificatoria effettivamente diventa ripetitiva con opere che si ripropongono, da una parte, e opere che spariscono dall'altra e non è facilmente intelligibile. Le faccio un esempio che mi è vicino per ragioni geografiche, di cui le chiedo una spiegazione specifica, e parlo anch'io di una rotonda: della rotonda di Châtillon all'uscita dell'autostrada, che è una favola che campeggia da diversi anni nel mio paese e anche nel paese adiacente a Saint-Vincent, anche perché era stata ipotizzata una spesa complessiva di 10.000.000 per realizzare non solo quella rotonda, ma tutto uno snodo viabile molto complesso. Nel programma dello scorso anno questa rotonda vede la riqualificazione del nodo autostradale di Châtillon e la realizzazione di una rotonda alla francese all'intersezione dell'imbocco dell'autostrada A5 con la regionale n. 10 di Pontey. Lo scorso anno era previsto che nel 2010 fossero impegnati 600.000 euro; vado a vedere nel programma triennale di quest'anno, cerco la rotonda di Châtillon che ha cambiato codice da ST45 è diventata ST41, magari è una banalità, ma si chiamava ST45, adesso si chiama ST41...

(interruzione dell'Assessore Marco Viérin, fuori microfono)

... se lo ha sollevato già lei agli uffici... è un'innovazione e prendiamo atto in diretta... stesso titolo, vedo che nel 2010 l'impegno di spesa è azzerato, non ci sono somme e poi nel 2012 ci sono 300.000 euro, ossia la metà di quelli che erano stati preventivati lo scorso anno per il 2010. Adesso lei mi darà la spiegazione, ma una persona che legge la scheda specifica dice: "qui cosa è successo?". C'è stato un posticipo di 2 anni rispetto alle previsioni dello scorso anno, anziché spendere 600.000 euro per questa rotonda nel 2010, se ne spenderanno 300.000 nel 2012. Io leggo così e penso che lei non mi possa smentire dicendo che la mia lettura non è corretta, perché così c'è scritto a pagina 41. Ho fatto questo esempio perché conosco la situazione, però potrei prendere anche altri esempi dove ho visto delle incongruenze simili, però sugli altri esempi non pronuncio parola, perché non vorrei incappare in qualcosa che non conosco. Qui conosco e quindi qui desidererei una risposta precisa e comprensibile non solo sulla rotonda di Châtillon, ma soprattutto sulla metodica che è utilizzata in Assessorato per allocare risorse in un modo nella programmazione dell'anno prima e riallocarle in un altro modo e con altri tagli o riduzioni come in questo caso e con posticipazioni l'anno successivo. Fra l'altro, sempre a proposito di risorse allocate e disponibilità previste, nel programma di quest'anno la disponibilità prevista per il 2010 è di 13.400.000 di euro, più qualcosa nell'emendamento si sale di una manciata di milioni e andiamo a 15. Lei si rende conto che, rispetto al montante di 224.500.000 e alla disponibilità prevista nel triennio di 150.000.000, prendiamo questo secondo dato, la disponibilità prevista nel triennio, 15 su 150, è il 10 per cento, ossia noi pensiamo di fruire della decima parte di quella disponibilità che abbiamo spalmato prevedibilmente sul triennio. Vado a vedere il programma dello scorso anno, grosso modo avete usato lo stesso metodo, ossia all'incirca il 10 per cento della disponibilità sul triennio era stanziata sul primo anno. È comprensibile allora se questo è il primo atto di programmazione... perché comincio, c'è uno start, è naturale che, avendo una previsione di disponibilità nel triennio di 150.000.000, comincio a spenderne una piccola parte per avviare dei progetti, ma qui siamo al suo secondo atto programmatico, non è il primo atto programmatico e cosa noto? Noto che c'è una fotocopia di quello passato.

Le dirò di più: nel piano triennale 2009-2011 la disponibilità di risorse prevista per il 2010 era di 54.000.000, oggi ridotta a 15; anche questo ce lo deve spiegare. Come mai l'anno scorso lei ha previsto che nel 2010 si sarebbero potuti spendere 54.000.000 di euro e oggi con questo piano aggiornato ci dice che nel 2010 si possono spendere solo 15.000.000 di euro. Anche questa è una domanda alla quale non sono riuscito a darmi una risposta, quindi lei come Assessore ci spiegherà se questa è una riduzione da sindrome del secondo anno, che vale per tutti i piani programmatici, perché ci sono solo certezze di spesa alla fine sul primo anno e gli altri sono delle ipotesi molto virtuali, oppure se c'è qualche ragione, perché altrimenti, leggendo il primo e il secondo piano, potrei trarre una conclusione facile e demagogica, dicendo l'Assessore Viérin trancia da 54.000.000 a 15.000.000 la disponibilità di spesa nelle opere pubbliche sul 2010. Ponendole così la domanda, lei avrà un'ampia possibilità di risposta per dirci che probabilmente non è così. Sul piano cosa diciamo? È un piano non omnicomprensivo, perché ci sono tante opere che esorbitano da questo, perché quelle elencate nell'assestamento di bilancio, una ventina di interventi che sono prevalentemente destinati alla realizzazione di edifici pubblici non rientrano, le cosiddette "grandi opere" ai sensi della legge n. 21/2004 non rientrano, le opere del servizio idrico integrato non rientrano, l'edilizia scolastica (anche se c'è qualche scuola isolata) non rientra, i cantieri forestali, i FOSPI nemmeno e altre opere, come quella del microsistema di Donnas, Bard e Pont-Saint-Martin di cui ho discusso con l'Assessore Laurent Viérin, non mi sembra che figurino in questo elenco.

La pianificazione delle opere pubbliche in Valle d'Aosta con questo atto è estremamente parziale, c'è una frammentazione tale che è un arcipelago di situazioni; questo piano è l'isola principale di questo arcipelago, ma ce ne sono altre altrettanto importanti, quali quella sulle grandi opere, che non ti possono dare una visione complessiva, ossia non esiste un piano generale, un piano dei piani, esiste questo piano, che è un piano di opere minori. Sono opere minori anche perché, se uno guarda gli importi che le dicevo, le rimodulazioni che le ho detto e l'impostazione che pare sia stata effettuata, si privilegiano molto le piccole opere; non so se è una scelta elettorale o logistica, però è un dato che si coglie abbastanza facilmente ed è un dato che spicca ancora di più rispetto al piano dello scorso anno, che ho scandagliato, cercando di dare una comparazione fra questi due piani. Anche su tale punto quindi credo che lei ci debba delle risposte, perché questa attenzione per le piccole opere, questo frazionamento dei lotti, questa suddivisione degli appalti meritano una spiegazione aggiuntiva.

Questo è un piano previsionale, è un piano che si scrive relativamente facilmente, però sarebbe bello che, quando viene presentato, vi fosse anche una piccola rendicontazione di quello che è stato fatto. Siamo al secondo anno del suo mandato come Assessore alle opere pubbliche, ma con le domande che le aggiungo le agevolo la risposta, non sarebbe una cattiva idea dirci anche cosa è stato effettivamente realizzato e completato delle opere che erano state iscritte nel programma triennale dello scorso anno, ci basta il 2009, ossia fare un pre-consuntivo per dire: "come Assessorato ai lavori pubblici, da metà 2008 a fine 2009 delle 123 l'anno scorso e 145 opere previste quest'anno sono state completate queste opere" e arrivare qui con un elenchino nel quale ci dice: "abbiamo completato questo, questo e questo", per dire che la macchina funziona, produce nel comparto edilizio pubblico quella movimentazione anche di mezzi e di risorse che sono vitali per l'economia, per l'imprenditorialità che si dedica a questa tipologia di attività.

Più volte abbiamo letto che il comparto edile valdostano soffre di una crisi congiunturale generale, sicuramente il piano e le disponibilità previste sono un'importante boccata di ossigeno per alimentare questa economia locale che è statica, questo comparto, che anch'esso soffre, ovviamente con queste riduzioni di cifre evidenziamo delle preoccupazioni, perché non sappiamo se consistono in scelte politiche o in rimodulazioni tecniche e contabili fatte dai suoi dirigenti, ma in ogni caso sono cifre che lasciano una traccia ed è una traccia tangibile su un documento e che non può essere dal nostro punto di vista letta diversamente.

Un altro aspetto di cui abbiamo parlato anche lo scorso anno - e ci piacerebbe saperne qualcosa di più, perché la sua risposta fu piuttosto lacunosa - è che nel programma regionale di previsione triennale dovrebbero essere altresì ricompresi i lavori pubblici finanziati con capitali di rischio sottoscritti anche da soggetti privati, ovvero i project financing. Non mi è parso di rilevare anche in questa edizione triennale dei progetti finanziati con fondi privati anche solo parzialmente. Visto che è un modello di realizzazione mista che in altre realtà regionali viene preso in considerazione e viene utilizzato, perché non sempre le risorse pubbliche sono sufficienti a coprire i fabbisogni, vorremmo sapere se l'assenza di progetti di questo tipo è dovuta ad una scelta politica, ossia preferite tenere al di fuori i privati e i relativi capitali da ragionamenti di questo tipo, quindi ragionare con i privati solo in termini di appaltatori delle opere che sono previste, oppure se non ci sono privati che si fanno avanti per combinare le loro risorse con le risorse pubbliche per realizzare opere di qualunque tipo.

Per il resto concordiamo anche noi con alcune criticità che sono state espresse da chi ci ha preceduto e le chiederemmo che sulle domande puntuali da noi proposte vi fossero risposte esaurienti, perché questo piano, così come è strutturato, merita degli approfondimenti e soprattutto delle certezze che, da una lettura forse semplicistica, ma mi pare che sia diffusa, non si evincono. Grazie.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Sono molto contento, anche guardandomi in viso chi mi conosce sa che non riesco a far trasparire cose diverse quando sento dentro alcune sensazioni... anche perché questi interventi mi danno la possibilità di pubblicizzare il grande lavoro fatto da questa Giunta, dall'Assessorato e dalle strutture. Caso per caso vi dirò il perché, e ve ne accorgerete, che probabilmente ci si poteva parlare anche nei corridoi prima di sostenere alcune tesi in questa sala.

Partendo dall'inizio - quindi cercherò di tenere un filo logico anche rispetto agli interventi che si sono susseguiti -, voglio ricordare, come ho già detto in passato, facendo proprio la premessa di cos'è il piano triennale: il piano triennale è previsto dalla legge n. 12, ma nella legge è previsto l'annuale ed è sull'annuale che bisogna confrontarci, quindi rispetto a quanto detto dal Consigliere Cerise relativamente a quanto affermato dal sottoscritto che l'obiettivo è di arrivare all'80-85-90 per cento da raggiungere in questo quinquennio... perché le percentuali degli anni scorsi erano molto più basse. Questa poi, come ha detto Tibaldi, è una piccola isola rispetto al mondo dei lavori e dell'opportunità, al mondo economico e alle opere che si realizzano in Valle d'Aosta, perché non solo sono fuori le grandi opere, il servizio idrico, il discorso del FOSPI, ma sono fuori tutti i lavori che fanno gli enti locali, e questo piano triennale è un raggruppamento delle necessità che i vari assessorati, che hanno competenze in questo senso, hanno trasmesso per poter assembleare tale documento. È un documento... chiamiamolo libro dei sogni, va bene, ma sono 30 anni che si chiama libro dei sogni, perché è un documento che deve dare memoria delle cose che si potrebbero o non si potrebbero realizzare; quelle che si vedono in dirittura di arrivo si inseriscono nel triennale, quelle per le quali necessita ancora un confronto si inseriscono nell'allegato. Su questi dati - anticipo una risposta al collega Tibaldi - correttamente l'anno scorso sono venuto qui e vi ho detto che c'erano 38 opere nuove non inserite nel triennale, quest'anno sono 42. È chiaro che alcune opere sono andate avanti, ma oltretutto in questi anni, e soprattutto in questo momento, ci confrontiamo ancora come negli anni passati, con la legge, la n. 12, che è datata e se poteva essere un valido strumento quando non c'era un periodo di incertezze finanziarie, oggi bisogna raccogliere i fondi provenienti da tutti i settori che ti possono permettere di avere delle risorse disponibili per fare gli interventi: dallo Stato ai fondi europei, perché in questi anni le richieste di destinare i fondi alle somme urgenze - le frane, le alluvioni, eventi a cui far fronte immediatamente - sono aumentate in modo forte. Questo è un piano che deve essere un libro dei sogni: sogni che si possono avverare rispetto a risorse finanziarie che si possono reperire, come ho detto prima, nei prossimi anni o dallo Stato, o dalla Comunità europea, ma bisogna avere il libro dei sogni per portare le risorse a casa nostra.

Venendo ad un discorso più puntuale il Consigliere Cerise ha detto che non c'è rispondenza fra previsto e realizzato, ma qui, come per l'argomento dell'80-85 per cento, probabilmente il collega Cerise non si è ricordato che questo discorso va raffrontato sul programma annuale, che è un altro documento, non è il triennale e tanto meno l'allegato...

(interruzione del Consigliere Giuseppe Cerise, fuori microfono)

...io ho letto tutti i verbali, non c'è niente di questo, c'è sull'annuale. Ho risposto puntualmente alle interpellanze sull'annuale.

Perciò sul discorso che io mi ero preso degli impegni, e che nessuno ha richiamato, ricordo a tutti che era il fatto di attivare una semplificazione e un controllo di gestione per meglio procedere ad una puntuale e migliore realizzazione del piano annuale, che è un'altra cosa, ribadisco. Per ciò che attiene questo impegno, che mi ero preso lo scorso anno, il servizio di controllo di gestione è stato inserito nell'Assessorato dall'inizio anno e sta lavorando in tale senso. Questo è un impegno che mi ero preso e si sta procedendo sull'operativo, per seguire tutta la dirigenza in senso complessivo affinché tale programma operativo arrivi al rispetto dell'85-90 per cento nei futuri anni.

Sul discorso della semplificazione stiamo lavorando, ma siamo un po' in ritardo, perché l'esempio che condivido totalmente esternato da Tibaldi, ossia che un'opera che oggi si chiama ST42 e poi diventa ST45, occorre che continui con la sua sigla, perché è più facile la rintracciabilità. Questo è un lavoro che stiamo facendo per prevedere che lo strumento del piano triennale "parli" con lo strumento del piano operativo, però non sono cose che si fanno in due minuti, è tutto un ragionamento che deve intersecarsi.

Sul discorso del metodo di impostazione, e vengo all'esempio della scelta del metodo della rotonda di Nus, collega Cerise, ho già risposto anche a questo; quando uno dice ritardo sulla rotonda di Nus e poi, testè detto da lei, è partita dal 2003... ma io sono arrivato a luglio 2008. Nei trascorsi 6 anni dov'è che ci si è fermati? Diventa una scelta interpretabile, e mi permetto di dire che non lo so; ci sta il centro per la raccolta differenziata e quindi l'uscita dei mezzi pesanti in concomitanza con il restante traffico e io quel progetto l'ho guardato in maniera approfondita con i tecnici e anche con i sindaci, sia quelli della passata legislatura, sia quei due nuovi, lo può verificare per telefono anche adesso, ma non ieri, già 15-20 giorni fa, ci siamo lasciati dicendo che dovremo fare un sopralluogo. Il ragionamento è che quell'intervento deve essere fatto anche con la partecipazione della SAV. Perché basta che la Regione sia madama pantalone! Noi abbiamo il 28 per cento in SAV, l'altro 72 ce l'ha il privato e lì noi andiamo a risolvere il problema anche dell'inserimento del casello autostradale di SAV, quindi ho detto subito l'anno scorso che va rivisto tutto il rapporto con SAV per quella rotonda e va rivisto alla luce dell'accesso di SAV, perché buttiamo dentro su 180° quattro strade. Lei ha visto una rotonda con quattro strade di innesto su 180°, ossia su un lato quattro ingressi alla rotonda? Io non li ho mai visti; allora probabilmente se lo facessimo lei verrebbe qui a dirmi fra due anni che abbiamo buttato via dei soldi e abbiamo fatto una schifezza! Io dico: ne faremo anche di schifezze, ma almeno quelle che vediamo sulla carta fermiamole o, meglio, muoviamoci per migliorarle; poi tutto è perfettibile, la verità in tasca non ce l'ha nessuno, ma visto che in questo caso c'è questo discorso che balza agli occhi e sono due: sull'aspetto che ho detto dell'ingresso alla rotonda e sull'aspetto della compartecipazione dei privati o degli altri enti pubblici, SAV, ANAS e quant'altri!

Sul discorso di Pollein, nel 1995 seconda richiesta, perché la prima fu nel 1992 quando fu fatta l'area verde, ossia 18 anni fa il Comune di Pollein chiese per la sicurezza, visto che c'era l'ingresso sia alla zona industriale, sia al discorso dell'area verde, dove ci sono migliaia di frequentatori al giorno, sabato e domenica soprattutto, sia per il discorso dell'eliporto militare. È stata lì quindi 18 anni... e anche qui per risparmiare dei soldi abbiamo dato l'esecuzione del progetto ai servizi interni e questa è un'altra cosa che sto procedendo a fare: quando si può, c'è qualcuno libero, mi dispiace per i professionisti, ma devo lavorare come fossi a casa mia, i progetti si fanno fare alle strutture interne. Mi fa piacere che abbia ricordato il 2007 ma, come ha detto il Presidente della Giunta, purtroppo con tutte quelle tecniche di appalto... noi ai Lavori pubblici abbiamo queste tempistiche dettate dalla legge, per rispettare la legalità; a volte si viene accusati di essere troppo lunghi, ma i tempi sono questi.

Oltretutto sul discorso della rotonda di Pollein siamo partiti anche perché avevamo in itinere già prima del 2007 tutto il trasferimento delle incombenze sulle caserme di Aosta, tipo autosezione, tipo mezzi militari, tipo ripartenza dell'eliporto militare con l'arrivo degli elicotteri, tutto il traffico che ne consegue sul terreno comunale di Pollein, che ha accesso solo a quella strada che costeggia l'area verde Grand Place. Noi fra due anni avremo anche tutto quel traffico che si va a sommare al traffico che abbiamo già oggi, perché già anni fa il traffico in quel tratto era di 7.000 veicoli al giorno. Se vuole, potrò dire tecnicamente il traffico che c'è all'ingresso di Fénis, tutto lì il discorso. Adesso sul discorso dei 500 milioni di euro, quando può essere avviato e quant'altro, è chiaro che se è un libro dei sogni, dobbiamo mettere la contezza di tutto, questo è il discorso.

Per quanto riguarda Donzel, difficoltà e programmi sono copia del 2007, il ragionamento è uguale. È chiaro che noi non è che se diamo priorità a certi interventi, li buttiamo a mare; teniamo in allegato per avere contezza che ci sono e togliamo quelli che non hanno più senso di essere. "Travolti dalle urgenze e a volte non si rispetta...": qui torniamo sul piano operativo più che il triennale. Ho ribadito in quest'aula che la normativa obbliga i dirigenti a utilizzare tutti i fondi disponibili presso i loro capitoli se ci sono delle urgenze da fare, frane e quant'altro. Questa è proprio la normativa, perché si privilegia questi aspetti rispetto alla programmazione che un ente pubblico può aver fatto.

Sul discorso di Tibaldi: la cifra totale e virtuale sui 145 interventi, ho detto correttamente che 145 è sugli interventi 2010-2012 e ho anche richiamato i 171 che sono rimasti in allegato, però ho anche detto che l'anno scorso erano 38 i nuovi interventi, diventati quest'anno 42, quindi c'è un movimento in crescita in quel senso.

La capacità programmatoria su Châtillon: il concetto è di nuovo il rapporto che avremo con SAV e che abbiamo già aperto, perché lei ha detto bene: 10.000.000 di euro; se facessimo un intervento e partissimo con un discorso di un intervento di 10-15.000.000 di euro su una rotonda con gli allegati e quant'altro, lei cosa mi direbbe domani? Che noi a casa nostra come Regione dobbiamo fare un ragionamento, a casa di altri bisogna farne altri, quindi vogliamo avere contezza di qual è la spesa per noi e qual è la spesa per SAV. Definito questo, la rotatoria è stata lasciata lì, perché, definito questo, "avrà gambe", ma si vuole sapere dove si va.

L'altro ragionamento su dove sono i project financing, intanto ci sono pochi privati che si presentano - non ne ho ancora visti uno - e poi credo che in passato queste cose avessero una valenza, parlo per i parcheggi, però è un ragionamento di tale tipo. È chiaro che qui un privato deve mettere in conto tutto il tempo della burocrazia e, quando uno fa i conti, rischiamo di avere un conto che nelle tasche dei cittadini è molto superiore rispetto al conto che viene se facciamo direttamente le opere. Questo è un particolare che anche a livello nazionale... credo che queste tipologie di convenzioni siano calate rispetto al passato, quindi qualcosa c'è, ma non è un discorso della Valle d'Aosta, è un discorso generale.

Sul discorso dei 12 o, meglio, 15, come sono quest'anno, è un discorso di risorse. Tutti gli anni dobbiamo fare i conti con le urgenze che abbiamo, come ha ricordato Donzel, e quindi le risorse che mettiamo, spendibili per l'anno in corso... poi il patto di stabilità ci ha fatto dimagrire tutti, abbiamo dovuto togliere le risorse. Come su altri aspetti siamo tenuti per legge a dare risposte immediate nell'anno finanziario, abbiamo il dovere di fare un ragionamento di questo tipo.

Potrei sintetizzare in conclusione che quello che si sta cercando di fare... perché ho detto soprattutto in questo momento, e tutti i colleghi lo hanno ricordato, minori risorse finanziarie che arrivano da tutte le provenienze: dallo Stato, dalla Comunità europea, ma anche noi direttamente... stiamo puntando sulla razionalizzazione, vedi il discorso di alcune progettazioni interne, il cercare di fare degli accordi con chi interloquisce sull'opera pubblica, può essere una società semipubblica o privata, SAV, ANAS, quindi chiamare anche loro alla compartecipazione... e il discorso dei piccoli interventi, che è l'ultima cosa che Tibaldi aveva chiesto, ma per non essere ripetitivi ne faccio un cenno adesso. Piccoli interventi: per due motivi stiamo privilegiando questo ragionamento. Oggi la comunità ha bisogno soprattutto di risposte che possano essere negli anni immediatamente successivi realizzate, perché se continuiamo a fare un ragionamento solo sui grandi interventi... non è quello che oggi la comunità valdostana ci chiede: ci chiede soprattutto di mettere mano a quelle cose piccole che si possono fare in 2-3-4 anni. In più c'è il discorso delle grandi opere, ci sono, come abbiamo visto oggi nell'assestamento, alcuni interventi che sono classificati nelle cose grandi e quant'altro. La presenza di maggiori e piccole opere quindi è dovuta a questo fatto, ma è dovuta anche al fatto che ci è stato chiesto anche dalla consulta. Ribadisco: quando si seguono gli indirizzi del mondo sociale ed economico: sindacati, imprese, professionisti... che, per dare maggiore opportunità a quella che è la comunità valdostana, chiedono di evitare di fare delle cose megagalattiche e di guardare più al concreto, si viene additati di dire: perché e per come. Noi l'abbiamo fatto anche su sollecitazione della consulta, che rappresenta tutto il mondo che sta attorno alla comunità valdostana, quali sindacati, imprese, professionisti e quindi questi piccoli interventi che abbiamo cercato di impostare in maniera prioritaria in questo piano rispondono a queste due visioni: una per il discorso di dare risposte più celeri e l'altra per il discorso della richiesta pervenuta dalla consulta, per dare maggiori opportunità al mondo produttivo valdostano.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi, per dichiarazione di voto.

Tibaldi (PdL) - Per dichiarazione di voto, anticipando l'astensione del nostro gruppo. Alcune riflessioni a margine delle risposte dell'Assessore Viérin. Innanzitutto devo dire che, per quanto riguarda le domande che abbiamo posto, abbiamo avuto delle risposte un poco vaghe o addirittura delle non risposte, perché adesso non voglio insistere, ma alla domanda per cui l'anno scorso lei ha messo nel programma dello scorso anno 55.000.000 di euro e quest'anno sul 2010 ne mette 15 non è pervenuta la risposta. Se lei mi dice che ci sono degli artifizi contabili, dirigenziali, dei meccanismi burocratici... io sinceramente non ho capito, ammetto la mia ignoranza, la mia limitatezza di pensiero e di cultura, ma non ho capito. Magari qualche collega poi me lo spiegherà, ma non ho capito.

La seconda cosa che abbiamo apprezzato è che lei tende ad utilizzare la struttura interna per la progettazione, quindi a non fare, se possibile, un eccessivo ricorso agli incarichi esterni. Ci pare di capire che c'è un'inversione di tendenza rispetto al passato, che probabilmente era più prolifico di incarichi esterni e, se questa rotta è stata corretta, non ci dispiace se vengono utilizzate le risorse professionali interne. Faccio un esempio: ieri abbiamo visto che al Casino di Saint-Vincent hanno ingaggiato dei consulenti per riordinare un magazzino, se lei riesce con la sua struttura ad affidare delle progettazioni... questo è un segnale di discontinuità e speriamo che sia non solo con il passato, ma anche con altri rami della pubblica amministrazione.

La terza cosa è sulle piccole opere, argomento sul quale lei insiste con sue argomentazioni e sue convinzioni, che indubbiamente hanno la loro importanza, perché le manutenzioni sono importanti, le opere non vanno solo costruite, ma vanno anche aggiornate e ristrutturate; però in questo piano c'è una buona prevalenza di piccole opere. Non vorremmo che l'Assessore alle opere pubbliche diventasse un Assessore alle piccole opere; è vero che di grandi opere adesso se ne occupa direttamente il Presidente della Regione, perché ha siglato per un accordo di intenti per 1.200.000.000 di euro con il Presidente Berlusconi. Adesso non so se c'è stata una nuova ripartizione delle deleghe ma, con tutto il rispetto, le piccole opere servono, però in questo piano effettivamente hanno un'importanza che ci sembra preponderante. Anche qui è vero che la sua competenza è ampia, ma questo piano, che - ripeto - è l'isola più importante di quell'arcipelago di cui parlavamo, rischia di essere depauperato d'importanza e di diventare un piano di minore entità; questo lo dico a salvaguardia delle sue deleghe e delle sue competenze.

La terza cosa sono gli aggiornamenti di questo piano; visto che ho percepito che non è che ci sia un'immediata comprensione delle logiche che ispirano l'inserimento di progetti, il depennamento di altri progetti, eccetera, vorrei dare questo suggerimento a lei come anche ad altri suoi colleghi di Giunta. Abbiamo un sistema informatico che è particolarmente ampio, diffuso, anche costoso, non solo internamente, ma anche con l'ausilio di una società in house tipo INVA sappiamo che ci costa di più di quello che costerebbe normalmente sul mercato. Perché, invece di aggiornare tale piano, con queste incongruenze che rimangono inesplicate, non proviamo a realizzarlo sul sito dell'Amministrazione regionale, senza cambiare codici da un anno all'altro, senza che noi diventiamo matti per cercare di reperire dov'è la ST41, che non si chiama più così, ma è diventata una ST45 (e anche lei ha ammesso questa anomalia)? Sul Web, dove si può aggiornare in tempo reale e con la cognizione immediata non solo degli addetti ai lavori, ma anche degli interessati, come gli impresari, gli imprenditori che concorrono agli appalti o dei cittadini che vogliono vedere qual è l'entità delle opere piccole, o delle opere grandi, o delle diverse opere pubbliche che sono messe in campo dall'Amministrazione regionale, si potrebbe dare un esempio di trasparenza e di immediatezza di comprensione di quello che si sta facendo. Questo per aiutarla, Assessore, perché in fondo sono consigli che vanno in suo ausilio, per aiutarla a rispondere anche ad un'altra domanda che lei ha lasciato irrisolta. Perché presentandosi qui annualmente con un piano programmatico di questo tipo lei non ci dice anche cosa ha fatto? Questo è quello che intende fare nel prossimo triennio e l'ha già detto lo scorso anno: "il prossimo triennio intendo fare questo...", va bene, quest'anno ha detto: "intendo fare questo nel prossimo triennio", ma in realtà cosa è stato fatto? Questo va a vantaggio della sua immagine, perché lei può produrre efficacemente le azioni operative e positive svolte dal suo Assessorato e questo a vantaggio nostro, suo e della comunità che la segue e che ci segue soprattutto. Queste non le prenda come critiche, le prenda come consigli: sono consigli che possono essere utilmente tradotti in fatti, le ripeto, anche in forza delle immani risorse che la Regione spende nel settore informatico. Ci sono quasi 300 dipendenti nell'INVA, una società gestita e presieduta da persone politicamente a lei vicine; allora una rapida interazione fra lei e il collega Martin che sta dall'altra parte le potrà permettere di dare un esempio di efficienza, di trasparenza di una programmazione sul territorio delle opere pubbliche nella nostra regione. Credo che di qui a un anno potremo avere qualche passo significativo in avanti anche da questo punto di vista.

Presidente - La parola al Consigliere Giuseppe Cerise.

Cerise G. (ALPE) - Assessore, la sua risposta ci ha solo rafforzato la convinzione di esprimere un giudizio negativo su questo piano. Aspettavamo una risposta più di peso: mi è parsa la giustificazione del bambino che è preso con le mani nella marmellata dalla mamma, a trovare le giustificazioni così molto infantili.

Lei ci parla sul discorso anche delle priorità, quando ha fatto l'accenno e ha citato la rotonda di Nus... lei nel 2008-2010 si era espresso in modo totalmente diverso rispetto a quella opera e poi ci porta la giustificazione della priorità della rotonda di Pollein, l'area militare, la zona industriale e artigianale. La zona industriale, il raccordo di Pollein, la conosciamo tutti, non è Milano Due, in termini di traffico; la zona di Pollein la frequento anche con la pista ciclabile, dove c'è l'insediamento militare che accenna lei, non mi pare che sia Kabul dal punto di vista del traffico militare. Ho detto che è utile, ma se dobbiamo fare un ordine di priorità, la cosa mi pare decisamente diversa. Lei dovrebbe avere poi la gentilezza... perché non capiamo bene su questo malloppo a pagina 40 c'è una cosa molto generica, perché parla di riorganizzazione della viabilità carrabile e pedonale e Pollein Grand Place capoluogo, non parla di rotonda, ma parla di riorganizzazione più generale; una voce che con un'espressione diversa la troviamo già nel discorso dell'assestamento di bilancio dove vengono destinate già delle risorse. Non vorrei che sia un qualcosa che va ad inserirsi nel contesto di opere che non hanno trovato soddisfazione magari sul FOSPI e che trovano in questo modo, con un passaggio lubrificato, finanziamento sul piano lavori regionale, quella parte di interventi che riguardano opere di proprietà degli enti locali, ma ritenute di interesse regionale, è quanto accennava prima il collega Chatrian: la politica dei rubinetti; se così fosse, un giro alla manovella della condotta lubrificata ci sarebbe stato. L'unica cosa di cui le diamo merito è il fatto che sia per la rotonda di Pollein, sia per quella di Fénis sono sotto il profilo progettuale state utilizzate le risorse interne, di questo le rendiamo merito.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, troviamo conferma non dai banchi dell'opposizione ma, per voce dell'Assessore, che lo spotone dei 225.000.000 di euro era uno spotone, ossia lo stesso Assessore ci dice: "bisognerà pur sognare qualcosa", ossia è legittimo che in tempi di carestia si sogni di più di quello che si mette nel piatto. Abbiamo quindi realizzato un bel volume di fiabe, abbiamo una legge che ci impone di scrivere dei libri di fiabe e noi rispettosi della legge scriviamo queste fiabe e le raccontiamo ai cittadini. Certo è che noi ci aspetteremmo che un programma triennale dicesse che ai cittadini daremo strade più sicure, visto che adesso scopro che, in contraddizione con il programma di opere importanti, adesso c'è anche attenzione alle piccole opere, ci aspetteremmo che ci curiamo i giardinetti delle nostre scuole... ossia alla fine la fotografia iniziale e la fotografia finale della Valle d'Aosta dovrebbe venir fuori da questo libro dei sogni e poi la strada da percorrere, ma abbiamo visto che è una strada che va a zig-zag, perché, per sua stessa ammissione, lei dice che ci sono delle opere che vengono inserite all'interno e opere che vengono tolte e quindi uno non capisce perché un'opera che era finanziata viene tolta, poi ne viene inserita un'altra, se non per un concetto di priorità o di decisione politica. Può essere molto interessante quello che lei dice, perché noi del centro-sinistra lo andiamo dicendo in tutta Italia: "facciamo partire piccole opere, perché se aspettiamo i finanziamenti delle grandi opere, l'economia non parte mai..."

(interruzione dell'Assessore Marco Viérin, fuori microfono)

...sì, ma lei non può dire la mattina: "vogliamo le grandi opere ciclopiche di cui aspettiamo i finanziamenti dal Governo nazionale e facciamo l'accordo" e poi dire che però facciamo anche l'altra cosa, delle due l'una! Non è che può togliere i finanziamenti alle grandi opere perché vuole finanziare le piccole, poi si scopre che finanza le piccole e non ha i soldi per le grandi. I soldi sono quelli, si decida se la priorità è l'una o è l'altra, raccontateci che politica ha questo Governo regionale che noi riusciamo a capirla, perché l'opposizione la si può fare se uno capisce. Tutti i soldi vanno a finire nelle grandi opere? No, cerchiamo di distribuire equamente un po' qui un po' là, ma qui stiamo parlando non di sperperare il denaro un po' qui un po' là: stiamo parlando di un programma e non di singoli piccoli interventi.

Mi consenta un'ultimissima cosa, perché questa cosa non la imputo a lei, ma a lei imputo il fatto che bisogna immaginare di cambiare tale strumento. Dobbiamo inventarci una cosa diversa di questa e non possiamo dire che la legge ci impone di fare questa; bene, allora cambiamo, facciamone una diversa. Rispetto ad un'altra cosa che continuo a ripeterle e lei risponde sfuggendo... sappiamo che la Valle d'Aosta è un luogo dove avvengono emergenze, ossia le riconosciamo l'impossibilità di prevedere la caduta di qualunque masso della Valle d'Aosta, sarebbe delittuoso da parte nostra immaginare che si possa controllare un territorio così complesso, con delle pendenze incredibili, per cui l'impossibilità di metterlo tutto in sicurezza... per cui esiste una programmazione seria di interventi di prevenzione. Quello che le ripeto è: se noi ogni volta che c'è un'emergenza, prendiamo i soldi dalla prevenzione, non preveniamo e creiamo nuova emergenza. Le è chiaro questo concetto? Lei dice: "non abbiamo i soldi", ma allora è il cane che si morde la coda, come le ho spiegato una volta; se sono ammalato di una certa malattia, devo prendere una medicina, ma quella medicina non la prendo, perché devo prenderne un'altra nel frattempo, è ovvio che quella malattia mi si aggrava tutte le volte! Noi allora dobbiamo immaginare anche lì uno strumento normativo che non possa essere quello che andiamo ogni volta a dire alle imprese: abbiamo tot soldi, c'è la programmazione, c'è il paravalanghe lì, c'è questo pronto e poi gli diciamo: "guardate che non è così, perché adesso c'è l'altra frana"; fra l'altro, preciso, quando c'è un'urgenza, non si segue più, giustamente, la procedura normale di appalto, ma c'è l'assegnazione diretta, anche qui bisogna immaginare dei percorsi diversi. Noi la sollecitiamo ad immaginare percorsi diversi e a non rassegnarsi alla legge che la obbliga a raccontare dei sogni.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Credo che il tema di questa programmazione di lavori abbia un coinvolgimento molto più ampio che non un'elencazione di piccole, medie o grandi opere: ha un riflesso sull'economia regionale, e sull'occupazione, che è poi uno dei punti cardine delle preoccupazioni dell'Amministrazione. A questo proposito, credo che lo sforzo fatto nel cercare di attivare in un programma, che vede sempre delle difficoltà nel mantenere forse non tanto le priorità, ma l'ordine con cui si poteva immaginare la realizzazione... questo è stato spiegato, ma vorrei soprattutto inserirmi su un discorso che, mi sembra di capire, è visto quasi in modo concorrenziale fra grandi opere e piccole opere.

Mi sorprende che il collega Tibaldi non capisca il significato di un'intesa che viene legittimamente fatta dal rappresentante della Regione, dice: "ma come adesso non sono le deleghe...", mi sorprendo molto di questo, ma tale aspetto forse rientra in un atteggiamento un po' particolare, nessuno toglie deleghe a nessuno; mi spiace che si cerchi sempre di voler sollecitare degli atteggiamenti che non hanno nulla a che fare con l'argomento di cui parliamo. Un conto è la firma di un'intesa fatta su un argomento che non poteva che essere fatta in quel modo, che è stata fatta così da tutte le Regioni autonome come dalle Regioni ordinarie; allora credo che quello che è da specificare è il senso delle grandi opere, su cui poi ci sarebbe da discutere, perché ci sono opere che vengono chiamate grandi opere che sono opere medie. Un tunnel è un'opera importante, ma è grande, se ne fanno tanti anche in Valle, quindi è un modo di dire, sicuramente il tunnel sotto il Monte Bianco è una grande opera, il traforo Aosta-Martigny è una grande opera, altre sono opere importanti, ma vengono chiamate grandi opere, perché sono sicuramente rilevanti, non abbiamo mai parlato di opere medie: abbiamo fatto grandi opere e piccole opere. Le due cose non sono in contraddizione, il piano delle opere senza qualificarle che vengono presentate in questo Consiglio, piano annuale e pluriennale, sono le opere che rispondono ad una logica di programmazione ottimale, ma che comunque non sono né in contraddizione, né in antagonismo, né in competizione con le grandi opere: sono opere regionali che poi vanno a ricollegarsi in un tessuto articolato di strutture nella nostra regione vuoi a livello ferroviario, vuoi a livello autostradale, vuoi a livello stradale, quindi a una rete viabile che si completa attraverso una serie di opere. La rotonda fa parte di qualcosa che, come nel caso di Nus, è interfacciato con autostrada, strada regionale, strade comunali, quindi una serie di interventi a collegamento. Questo per dire che lo sforzo che si fa - e che apprezzo anche nella discussione in questa sede - è quello di valutare se al piano risponde un'effettiva relazione fra quello che poi nell'anno in corso viene fatto, e questa è una giusta osservazione che deve essere portata a conoscenza del Consiglio. Avremo cura di calendarizzare gli investimenti in modo sempre più attento, per non impegnare delle somme che non si possono spendere, tenendo conto che nell'impegno pluriennale ci deve essere questa consequenzialità, altrimenti io prevedo quando arriva il momento di farlo e i soldi dove li trovo? Vi è quindi una concatenazione, da una parte finanziaria ed economica, ma soprattutto voglio dire che queste non sono in contrasto: le piccole e medie opere con le grandi opere, ma sono invece complementari.

In questa logica c'è il lavoro svolto dall'Assessorato in modo attento, con tutto quello che ne consegue, senza nessun travisamento degli interventi che di volta in volta vengono fatti. Molte delle opere di questo piano sono fatte in accordo con i Comuni e con le Comunità montane, lo sforzo è quello di mettere d'accordo questo tipo di logica, per evitare che uno faccia un'iniziativa senza avere prima coordinato quello che succede nell'insieme, cosa che è già avvenuta, perché succede spesso che l'iniziativa di uno si trova in contrasto con pianificazioni fatte da altri. Questo non deve succedere e quello che ci auguriamo con tale piano, che sicuramente avrà dei limiti, ma è importante sotto il profilo anche della crisi economica, perché si inserisce a pieno titolo nel discorso delle ricadute positive che le opere pubbliche sempre hanno avuto. Non dimentichiamo che in tutti i Paesi e in tutti i piani si fa molto affidamento sulla possibilità di spesa su opere che possano avere effetti positivi sull'economia generale.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Tibaldi, per fatto personale.

Tibaldi (PdL) - Per fatto personale, per dire al Presidente della Regione che non c'è stato alcun travisamento da parte mia dell'accordo quadro che è stato siglato fra Regione e Governo a Roma qualche giorno fa, perché ne siamo assolutamente lieti. A maggior ragione se si pensa che di quel previsto 1.200.000.000 890.000.000 dovrebbero essere destinati alla ferrovia valdostana che sarebbe veramente un toccasana per la nostra linea ferrata, oltre agli altri progetti che lei ha citato. Lei quindi ha equivocato una mia affermazione, che prendeva spunto da una dichiarazione del suo collega di Giunta Viérin, che ha detto: "non si possono fare solo grandi opere". Testuale, possiamo risentire la registrazione; questo lo ha detto a giustificazione delle numerose obiezioni fattegli sul piano di piccole opere. Penso che tutti siano consapevoli qua dentro che sia le grandi, sia le piccole e medie opere sono utili al sistema, però mi dispiace che lei abbia equivocato una mia affermazione e ci tenevo a riprecisarla.

Presidente - La parola al Consigliere Giuseppe Cerise, per mozione d'ordine.

Cerise G. (ALPE) - Volevo porre un quesito: se quelle opere previste a pagina 40 e quell'impegno sull'assestamento di bilancio di quest'anno hanno qualche connessione con il discorso di questa rotonda che abbiamo citato prima e con gli eventuali altri progetti presentati precedentemente, che non hanno trovato finanziamento sul FOSPI. Era una domanda precisa, se vuole rispondere...

Presidente - La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin, per un'ulteriore precisazione.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Questo è più un discorso di cortesia, altrimenti lo possiamo fare in altra maniera, diversamente continuiamo a fare domande e anch'io potrei dire alcune cose che gli farebbero mettere il naso a Pinocchio, scusi il termine, ma ad un certo punto quando ci vuole ci vuole... Il concetto è che questa rotonda non c'entra niente con quello che ha fatto riferimento lei con il discorso di pagina 40 e quello dell'assestamento di bilancio. Nell'assestamento di bilancio sono previste tante altre cose che sono previste già nel programma triennale, come è previsto il discorso della realizzazione della 19 con la 35 connessa alla realizzazione delle caserme e all'accordo di programma con il Ministero e il Comune di Aosta.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian, per mozione d'ordine.

Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente. Il collega Cerise ha esplicitato molto bene la nostra preoccupazione, legata anche ai provvedimenti approvati stamani. Presidente, chiedo a lei, in quanto capo del Governo, il nostro collega Cerise ha posto una domanda precisa e penso che sia questa la sede per affrontare una domanda precisa su un documento preciso e su una posta messa in bilancio precisa. Aspettiamo da parte del Governo una risposta, perché prima, proprio in fase di dibattito sull'assestamento, lei ha negato tranquillamente, noi abbiamo recepito un messaggio chiaro, che siamo pronti politicamente a discutere da subito su eventuali modifiche... onestà intellettuale, ce lo passi Presidente, però vorremmo alla domanda su questo provvedimento una risposta precisa, niente di più niente di meno. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - La sollecitazione del collega Chatrian merita una risposta, quindi correttamente noi interveniamo. Credo che la specificazione del nesso fra quella che è la parte relativa a questo intervento, con la politica dei rubinetti, sia stata correttamente interpretata, non c'entra nulla e vorrei anche specificare che, per quanto riguarda la legge sui Comuni, i requisiti interni di ripartizione, che non comportano una modifica legislativa, ma una modifica di riparametrazione che può essere fatta, è un oggetto a sé stante. Credo che l'intervento di cui si fa menzione, che era stato oggetto della richiesta di chiarimento da parte del collega Cerise, andava nell'ottica di dire: "ma questo intervento come si configura?". La risposta che è stata data è che questi fondi che vengono utilizzati e che si trovano anche nella posta di pagina 40 sono riferiti ad un intervento che era previsto e che trova collocazione nell'ambito dell'intervento più generale, che si configura anche per quanto riguarda la Caserma Testafochi con tutto quello che ne consegue. In questo senso va interpretato, non come un intervento spot. Spero che poi ci sia possibilità di chiarire quali sono le conseguenze di questo intervento, ma è collegato con tale tipologia, perché l'accordo che è stato fatto per la caserma Testafochi implicava anche una serie di interventi nella zona dell'eliporto di Pollein, di cui ci sono tutta una serie di annessi viabili di cui ci sono anche delle anticipazioni che possono essere fatte come questa. In tale senso non comporta nulla di più, se questo può tranquillizzare sia il collega Cerise che per risposta a Chatrian. Se ci sono altri chiarimenti, siamo disponibili a darli.

Presidente - Pongo in votazione l'atto comprensivo del programma dei lavori, come emendato dalla III Commissione:

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 25

Favorevoli: 21

Contrari: 4

Astenuti: 7 (Benin, Donzel, Carmela Fontana, Lattanzi, Rigo, Tibaldi, Zucchi)

Il Consiglio approva.