Oggetto del Consiglio n. 1289 del 14 luglio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1289/XIII - Interrogazione: "Iniziative per la soluzione della problematica della concessione degli indennizzi agli enti locali per gli espropri di opere pubbliche".
Interrogazione
Richiamata l'interpellanza n. 57/XIII del 24 settembre 2008, relativa a iniziative per la liquidazione dei contributi regionali agli enti locali per l'indennizzo delle procedure di esproprio per opere di pubblica utilità;
Preso atto dell'impegno assunto dall'Assessore per un ulteriore approfondimento volto a sanare la situazione;
Considerato che nell'incontro fra l'Assessore, il Presidente del C.P.E.L. ed il sottoscritto l'Assessore ribadiva tale disponibilità;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per conoscere:
1) qual è lo stato dell'ente al momento;
2) quali sono le iniziative messe in atto per risolvere l'annoso problema.
F.to: Giuseppe Cerise - Chatrian
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.
Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. La problematica sollevata da questa interrogazione riprende un'iniziativa di circa un anno e mezzo fa fatta dallo stesso gruppo. Riprendo le conclusioni di quell'intervento a seguito dell'iniziativa di allora, iniziativa che creava i presupposti nella premessa: "Rappelant que la susdite entente prévoyait la liquidation de la contribution régionale prévue auparavant, pour toutes ces œuvres dont les démarches d'expropriation étaient activées dans le délai du 31 décembre 2001... constaté que le désengagement de l'administration régionale à ce sujet entraîne des problèmes d'ordre comptable et financiers pour les administrations concernées", a seguito di queste premesse, a seguito dell'esame dell'interpellanza, al di là di quello che avevano risposto gli uffici, mi ero impegnato a verificare con il CPEL se c'era una possibilità di risolvere questo problema.
Voglio specificare per coloro che non conoscono il tema a fondo che stiamo parlando di una legge che a suo tempo prevedeva, per gli espropri delle aree edificabili, un contributo del 70 per cento agli enti locali. Mi dispiace, se probabilmente, la risposta non soddisferà gli interroganti, ma dall'approfondimento effettuato è stato ribadito che questa legge è stata rifinanziata fino al 2001. Il CELVA, con una comunicazione in data 18 settembre 2001, aveva proposto di continuare a finanziare alcune leggi di settore e di congelarne altre, fra cui era compresa anche questa legge. Diciamo che il punto di partenza è questa comunicazione del 2001, che ha fatto sì che la legge non venisse rifinanziata, in accordo con l'allora CELVA. Abbiamo fatto una ricerca approfondita, da cui è emerso che agli atti esiste solo questa nota del CELVA, e non risultano riscontri ufficiali in merito ad eventuali accordi intercorsi, prova ne è che lo stesso interpellante allora parlava di accordi fra gentiluomini, tutto ciò basandoci su delle documentazioni, perché sia l'interpellanza di allora che l'interrogazione di adesso fa riferimento a delle procedure, a delle mancanze degli uffici nell'illustrazione o a degli aspetti di tipo contabile. Non vi è nessuna mancanza degli uffici, nessun problema non eseguito dal punto di vista contabile, tant'è vero che alcuni mandati, che erano stati emessi allora furono bloccati dalle finanze, perché gravavano su una legge che non era più stata rifinanziata.
Dagli incontri informali che abbiamo avuto con i rappresentanti del CELVA, diciamo che allo stato delle cose non si trova una via di uscita che possa sanare problematiche di 10 anni fa. Quello che posso dire al collega Cerise è che le procedure sono state tutte eseguite nel modo corretto, non vi sono supporti legislativi che possano andare a sanare quelle problematiche, anche perché il mandato che allora aveva il Servizio espropriazioni era quello di liquidare nel corso del 2002, è questo il problema che forse può creare degli equivoci: le richieste di concessione di contributi perfezionate con l'emissione dell'ordinanza di pagamento entro il 30 novembre 2001. Diciamo che questa procedura è stata rispettata in toto: dove c'era l'emissione dell'ordinanza entro il 30 novembre 2001, la liquidazione avveniva nel corso del 2002. Penso che il problema che viene sollevato sia relativo al fatto che sono rimaste escluse dal finanziamento le pratiche per le quali esisteva una semplice istanza, alla quale non corrispondeva alcun avvio di procedura o era stata avviata la procedura espropriativa, oltre il termine utile e indispensabile all'ordinanza di pagamento. Allo stato delle cose quindi gli uffici hanno agito correttamente, nel rispetto della legge. Non mi è parso, dall'incontro che abbiamo avuto con il CPEL o il CELVA, un ripensamento dell'allora decisione di non rifinanziare più la legge con quella nota del 17 settembre 2001 e quindi di congelare anche questo tipo di provvedimento. Immagino che il collega non sarà contento, però io ho adempiuto al mio impegno, che era quello di verificare se le procedure erano state rispettate, appurare con il CELVA se vi era una possibilità, tutto è stato eseguito nel rispetto della normativa vigente.
Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise.
Cerise G. (ALPE) - Merci, M. le Président. Assessore, ha perfettamente ragione, non troverà soddisfazione nella mia risposta, mi pare evidente. Forse lei ha dimenticato alcuni passaggi: non ho mai messo in dubbio sia nell'interpellanza del settembre 2008, quasi due anni fa, né in questa iniziativa che gli uffici non abbiano seguito correttamente l'iter procedurale. Qui si tratta di un discorso di una volontà politica da affrontare, perché l'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali prevedeva che le legge n. 71/1994, alla quale facciamo riferimento per gli indennizzi, non fosse più rifinanziata dal 2002, ma dovevano trovare soddisfazione tutte quelle pratiche presentate correttamente agli uffici entro il 31 dicembre 2001. Questa è la sostanza del problema, perché, se lei si ricorda, prima la pratica veniva istruita direttamente dagli uffici regionali degli espropri, i Comuni trasmettevano la pratica, ma la procedura espropriativa veniva seguita dagli uffici, dunque se ci sono dei ritardi, non sono sicuramente da imputare ai Comuni.
In seguito a questo con l'allora Assessore Marguerettaz ci sono state diverse discussioni in CELVA, c'era stata questa disponibilità di trovare una soluzione; la soluzione si era trovata e aveva portato a quella interpellanza che citavo prima, alla quale lei aveva dato la disponibilità ad affrontare il problema, disponibilità che poi si era tradotta con l'incontro fra lei, il Presidente del CELVA e il sottoscritto, nel quale si era ipotizzata una soluzione che poteva essere percorribile (poi lei l'avrà approfondita con gli uffici, non so quale sia stata la valutazione, ma a noi interessa soprattutto la volontà politica del Governo regionale). La soluzione era quella di utilizzare, per andare a sanare eventualmente le pratiche pendenti, l'avanzo di amministrazione della finanza locale: dunque erano soldi di finanza locale, come erano soldi di finanza locale i soldi stanziati per la legge n. 71. Non so se lei ha preso di peso questo in mano, oppure...
(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)
... alle amministrazioni non ha fatto la proposta? Al CELVA erano in tre, lei, il Presidente del CELVA e il sottoscritto e, quando ho fatto questa proposta, che non era una proposta di mia invenzione, sono degli ex colleghi che erano nel Consiglio di amministrazione del CELVA... era una proposta maturata a suo tempo nel CELVA, di utilizzare appunto l'avanzo di amministrazione della finanza locale per finanziare le pratiche pendenti. Niente. Lei ha fatto un excursus burocratico anche oggi e se c'è la volontà di risolvere questo problema o meno, noi non l'abbiamo percepita. Credo che il rispetto della parità istituzionale degli enti vada guardata anche in linea discendente, non solo in linea ascendente, perché rivendichiamo da parte dello Stato questo diritto che ho sempre difeso e che mi trova in prima linea a difenderlo, ma questo va visto nell'ottica della Regione nei confronti degli enti locali. La invito ancora caldamente, Assessore, di prendere in mano questa situazione, perché per alcuni Comuni questo è un problema economico pesante: pesantezza che verrà ancora aggravata rispetto alla situazione a cui ci troveremo confrontati in vista della manovra, che purtroppo non sappiamo ancora nei particolari che effetti avrà sulla finanza locale. Grazie comunque del suo interessamento, la invito caldamente a riprendere in mano questa situazione.