Oggetto del Consiglio n. 1282 del 24 giugno 2010 - Verbale

Oggetto n. 1282/XIII

del 24/06/2010

APPROVAZIONE DI RISOLUZIONE: "VALUTAZIONE DELLE CONSEGUENZE DELLA MANOVRA ECONOMICA SULL'AUTONOMIA SPECIALE E SULL'ORDINAMENTO FINANZIARIO DELLA REGIONE E DEGLI ENTI LOCALI".

Il Vicepresidente André LANIÈCE propone di procedere all'esame della risoluzione, presentata dai Consiglieri ROSSET, Hélène IMPÉRIAL, CRÉTAZ, LOUVIN, SALZONE e CAVERI ed iscritta in via d'urgenza all'ordine del giorno dell'adunanza in corso (oggetto n. 1258/XIII).

Comunica che sono stati depositati:

- un nuovo testo dai Consiglieri componenti la II Commissione consiliare permanente e dai Capigruppo;

- un emendamento dai Consiglieri dei gruppi ALPE e Partito Democratico.

Illustra il Consigliere ROSSET.

Intervengono i Consiglieri LOUVIN, LA TORRE, DONZEL e SALZONE, per mozione d'ordine, che chiede una breve sospensione dei lavori.

---

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 10,49 alle ore 11,36.

---

Alla ripresa dei lavori, prendono la parola i Consiglieri CAVERI, SALZONE, LOUVIN (per mozione d'ordine), il Presidente della Regione, ROLLANDIN, i Consiglieri LOUVIN (2° intervento), DONZEL (2° intervento) e LATTANZI.

IL CONSIGLIO

- respinto l'emendamento presentato dai Consiglieri dei gruppi ALPE e Partito Democratico;

- nel nuovo testo presentato dai Consiglieri della II Commissione consiliare permanente e dai Capigruppo;

- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: trentadue);

APPROVA

la sottoriportata:

RISOLUZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

PRESO ATTO dell'incontro della II Commissione consiliare permanente con il Presidente della Regione e con i parlamentari valdostani, delle audizioni con le rappresentanze delle associazioni e dei sindacati e dell'ampio e sereno dibattito avvenuto in Commissione sulla manovra finanziaria, assunta con il corposo decreto-legge 78/2010, ora all'attenzione del Parlamento;

CHIARITO che la Valle d'Aosta deve compartecipare agli sforzi di risanamento della finanza pubblica e ai sacrifici richiesti anche in sede europea;

RILEVATOl'oneroso impatto che la manovra finanziaria 2011/2013 avrà sulle finanze e sull'economia delle Regioni e del sistema autonomistico nel suo complesso, come sottolineato immediatamente dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con il rischio di violazione del principio costituzionale di una corrispondenza fra risorse assegnate e funzioni attribuite alle Regioni e agli enti locali;

RICORDATO che l'articolo 14, comma 1, lett. b), relativo al patto di stabilità, del decreto-legge 78/2010 individua, per le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome, l'obiettivo complessivo di finanza pubblica cui sono tenute e che le stesse dovrebbero perseguire con autonomi provvedimenti di riduzione della spesa;

EVIDENZIATO, altresì, che gli articoli 5, 6, 8 e 9 del decreto-legge 78/2010 individuano, invece, misure puntuali e assai dettagliate di contenimento della spesa, le quali si applicherebbero direttamente alle Regioni speciali con l'utilizzo, per giustificare l'inclusione delle stesse, del rinvio all'elenco delle Pubbliche Amministrazioni inserite nel conto economico dell'ISTAT e rifacendosi espressamente al principio di coordinamento della finanza pubblica alle quali anche le Regioni speciali devono adeguarsi;

CONSTATATO che, ove le misure contenute nel decreto-legge 78/2010 fossero direttamente applicabili alla Regioni speciali, si paleserebbero evidenti profili di illegittimità costituzionale alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale n. 159/2008 con la quale l'Alta Corte, pronunciandosi su alcune disposizioni della legge finanziaria per il 2007, ha ribadito che il legislatore statale può fissare i soli principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica e non anche vincolare Regioni e Province autonome all'adozione di misure analitiche e di dettaglio comprimendone illegittimamente l'autonomia finanziaria;

IPOTIZZATO un ulteriore possibile profilo di illegittimità costituzionale nell'adozione con decreto-legge delle misure di contenimento della finanza pubblica, in contrasto con quanto previsto dall'articolo 27 della legge 42/2009, in materia di federalismo fiscale, che rinvia ad apposite norme di attuazione, concordate tra Stato e Regioni speciali, l'individuazione delle misure per la definizione del Patto di stabilità interno;

CONSIDERATO che il taglio dei trasferimenti alla Regione Valle d'Aosta conseguente alla manovra potrebbe compromettere l'efficace esercizio di funzioni regionali di assoluta sensibilità sociale ed economica, con il rischio di invadere quei settori autofinanziati (quali scuola, sanità, enti locali) e il sistema delle partecipate regionali e comunali;

PREOCCUPATO per le possibili ripercussioni sull'occupazione derivanti, in particolare, dalle disposizioni della manovra relative ad aspetti quali il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, la riduzione della possibilità di avvalersi di personale a tempo determinato o precario;

SOTTOLINEATO il pericolo che la manovra prospettata incida anche sulla discussione in corso relativa al federalismo fiscale;

ESPRIME

la propria viva preoccupazione per le conseguenze che la manovra avrà sull'autonomia speciale della Regione, sul suo riparto fiscale, suo poteri e sulle funzioni da lei esercitate e, di conseguenza, sull'intera comunità valdostana, nonché per i problemi che potrebbero derivare nella discussione sul federalismo fiscale per l'ordinamento finanziario della Regione;

IMPEGNA

il Presidente della Regione a sostenere con forza, nelle opportune sedi istituzionali, le posizioni assunte dal Consiglio regionale sulla manovra finanziaria e a predisporre misure di risparmio per la finanziaria regionale 2011;

INVITA

i Parlamentari valdostani a farsi portavoce, in sede di conversione in legge del decreto-legge 78/2010 sulla manovra finanziaria 2011/2013, di proposte emendative e correttive della manovra nel senso auspicato dal Consiglio regionale.

______