Oggetto del Consiglio n. 1180 del 12 maggio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1180/XIII - Interpellanza: "Interventi per la messa in sicurezza della tratta ferroviaria Verrès-Chambave".
Interpellanza
Ricordata la tragedia ferroviaria sulla linea Malles-Merano, nel Südtirol, del 12 aprile scorsa, che dai primi accertamenti sembra sia da imputare ad una perdita di acqua da un impianto di irrigazione a pioggia posto a monte della massicciata;
Considerato che anche lungo la ferrovia tra Pré-Saint-Didier e Pont-Saint-Martin sono numerosi i tratti di massicciata esposti a crinali dotati di impianti di irrigazione e che sembra che già in passato, nel tratto Chambave-Châtillon, delle perdite di acqua infiltratesi nel terreno abbiano provocato un cedimento del terreno, fortunatamente avvenuto durante il periodo di chiusura post-alluvione;
Tenuto conto che esiste già un progetto di massima del Politecnico di Torino per la messa in sicurezza della tratta da Verrès a Chambave, una delle più esposte a frane, con la costruzione di una galleria, che ridurrebbe anche di più di due chilometri il percorso e consentirebbe un netto aumento della velocità di esercizio oggi limitata a 80 km/h;
i sottoscritti Consiglieri regionali del Partito Democratico
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) verificare con Rete Ferroviaria Italiana se ci sono stati in passato episodi riconducibili a movimenti franosi interessanti il sedime ferroviario imputabili a perdite di acqua nei versanti a monte;
2) richiedere urgentemente a Rete Ferroviaria Italiana una relazione sull'attuale stato di sicurezza delle linee ferroviarie valdostane, in particolar modo per il pericolo idrogeologico;
3) avviare con la nuova giunta piemontese un percorso di collaborazione che porti all'attuazione di tutti gli impegni già concordati e finanziati e che avvii in particolare la progettazione definitiva e la realizzazione della nuova tratta Verrès-Chambave.
F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie, Presidente. Esattamente un mese fa in Alto Adige una frana causata da una perdita di acqua da un impianto di irrigazione a pioggia, posto a monte della massicciata, ha provocato il deragliamento del treno diretto da Malles a Merano causando la morte di alcuni passeggeri. La situazione nella nostra ferrovia è simile a quella altoatesina, la massicciata da Pré-Saint-Didier a Pont-Saint-Martin per lunghi tratti costeggia i pendii della montagna, ove sono posizionati frequentemente impianti di irrigazione. Inoltre sicuramente varie aree rosse rilevate negli aggiornamenti dei piani regolatori comunali, successivi alle inondazioni dell'ottobre 2000 interessano la sede ferroviaria per tratti più o meno rilevanti. Da parecchi anni giacciono non spesi oltre 40.000.000 di fondi statali per il potenziamento e la messa in sicurezza della nostra ferrovia, per tanti motivi non sono stati ancora spesi. Non siamo qui a fare polemiche, ma la recente tragedia del Sud Tirolo e il bisogno di più elevati livelli di sicurezza ci devono portare ad una nuova fase di iniziativa politica nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana, proprietario e gestore della nostra linea. La sicurezza dei passeggeri non può essere messa in discussione da ulteriori ritardi, perciò vogliamo capire le intenzioni della Giunta regionale in merito e la sua volontà di verificare anzitutto con RFI se ci sono stati nel territorio valdostano episodi riconducibili a movimenti franosi interessanti il sedime ferroviario, imputabile a perdite di acqua nei versanti a monte o altre cause naturali o meno.
Vorremmo inoltre capire se la Giunta regionale intende richiedere urgentemente a RFI una relazione sull'attuale stato di sicurezza delle linee ferroviarie valdostane, in particolar modo relativamente al pericolo idrogeologico. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Merci, M. le Président. Sicuramente abbiamo guardato con grande attenzione quello che è successo sulla linea ferroviaria Merano-Malles. Credo che la Merano-Malles sia una tratta ferroviaria che possiamo portare ad esempio sia in termini di efficienza, che in termini di servizio e di sicurezza. In montagna, purtroppo, il rischio zero non esiste, quindi se è vero che vi abbiamo guardato con grande attenzione - ho avuto modo di avere uno scambio con l'Assessore competente della Provincia di Bolzano, che ci ha ringraziato per la nostra vicinanza -, è una situazione che è ancora per noi un esempio in termini di sicurezza.
Per quel che è della nostra tratta di proprietà di RFI, è una tratta sulla quale abbiamo un confronto continuo e cerchiamo di collaborare per tutte le questioni di sicurezza, in ultimo vi ricordo quello che abbiamo fatto nell'ambito delle attività regionali per quel che è del brillamento di una porzione rocciosa instabile nel comune di Arnad, che ha visto sia l'Amministrazione regionale, sia RFI ragionare per mettere in sicurezza il luogo. Lo studio di fattibilità del Politecnico di Torino, relativo all'adeguamento e al miglioramento della tratta ferroviaria in questione, aveva ipotizzato una variante per la tratta ferroviaria Verrès-Châtillon allo scopo di ridurre i tempi di percorrenza, segnalando anche un tratto di sede a mezza costa, insistente sulla Dora, soggetto a fenomeni di erosione al piede, oltre che di instabilità della scarpata a monte e alcuni tratti soggetti a caduta massi, rispetto ai quali la variante avrebbe comportato una riduzione del rischio; quindi su questo c'è un'azione fatta da un soggetto qualificato, che è il Politecnico di Torino. Il Politecnico non ha evidenziato situazioni di rischio particolarmente elevato, né fenomeni di collasso imminente, che in questo momento lo studio non ha evidenziato; sicuramente, rispetto all'istanza, avremo modo nei prossimi tavoli tecnici di fare un ulteriore approfondimento e confronto con RFI, per verificare ulteriori passi avanti.
Nella terza domanda, che è ovviamente interessante dal punto di vista prospettivo, si dice: "avviare con la nuova Giunta piemontese un percorso di collaborazione che porti all'attuazione di tutti gli impegni...", ora senza voler dire: "lo abbiamo già fatto", rispetto a questo, già il 21 aprile ho scritto alla collega che si era insediata nei giorni precedenti e attendo ancora ma, rispetto a questo, abbiamo già fatto, ci siamo già mossi e direi molto tempestivamente, il 21 marzo c'è stata proprio questa lettera.
Per quel che è dei rapporti in generale, ricordo una lettera del Presidente della Regione del 22 aprile, che ha scritto all'Amministratore delegato di RFI sempre nell'ambito della verifica del tavolo tra i sottoscrittori degli accordi di programma per portare avanti tutte le varie questioni.
Noi riteniamo... e ne approfitto per dare un'informazione rispetto ad una non domanda... ma nei giorni scorsi avrete visto anche l'ulteriore odissea dei nostri cittadini che prendono il treno, con delle situazioni veramente imbarazzanti; persone che si trovano nella necessità di continuamente giustificare dei ritardi perdendo ore di lavoro, riducendo delle ferie, per cui credo sia in partenza oggi, o al massimo lunedì, un'ulteriore richiesta di incontro. Era stato fatto un incontro qualche mese fa con l'ing. Laguzzi, con il nuovo responsabile Acquaro, abbiamo incontrato anche il nuovo responsabile valdostano e piemontese Gregorio Pascal. Questi ritardi li hanno giustificati con il fatto che ci sono stati dei temporali, delle straordinarie precipitazioni per mandare in tilt tutto il sistema di controllo. Vi do questo elemento per dire che l'elemento di controllo necessita poi di interventi manuali, allora quando intervengono, non avendo una direzione autonoma della Valle d'Aosta, noi finiamo nel calderone del Piemonte e, dal punto di vista numerico, intervengono sulle tratte più frequentate, quindi la nostra arriva per ultima! Fintanto che i relais danno delle spie rosse, quindi gli operatori non intervengono manualmente per sistemare la questione, i nostri treni rimangono fermi, perché nessuno dei macchinisti, a fronte di una spia rossa, si prende la responsabilità di far partire il treno. Capite che in una situazione del genere, finché non abbiamo un'autonomia nell'ambito ferroviario valdostano, abbiamo delle grosse difficoltà. Noi rivendichiamo il fatto che ci sia un'attenzione, al di là del procedimento sugli APQ, perché questi sono dei ragionamenti di lungo termine, ma vogliamo anche un'attenzione sul breve termine, su tali cose che possono essere risolte con un'attenzione puntuale e con l'introduzione di responsabili. Questo è nell'ambito delle priorità, aspettiamo con ansia, spero ci sarà nelle prossime settimane l'incontro con la Regione Piemonte e verificheremo lo stato di avanzamento.
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Ringrazio l'Assessore, mi sembra di aver capito che la priorità c'è, ha evidenziato i problemi della ferrovia, anche se io non li avevo evidenziati, ma è una cosa che abbiamo visto tutti, perché effettivamente ci vergogniamo di avere una rete ferroviaria così e per il disagio che creiamo ai cittadini. Lei mi rassicura che non ci sono problemi, sarei stata un po' più tranquilla dopo tutto quello che è successo in Alto Adige, però in questi giorni sono venuta a conoscenza che il 9 maggio a Leverogne e ad Arvier è stato danneggiato l'idrante dei vigili del fuoco - idranti che sono posizionati sui bordi della strada - ed è uscita una quantità d'acqua che, scorrendo verso valle, ha causato uno smottamento di terra i cui detriti andavano a lambire la sede della linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier, per fortuna, senza causare grossi danni; non voglio con questo allarmare, ma anche noi siamo soggetti a tali problemi. Chiediamo al Governo una maggiore attenzione e riteniamo che la prevenzione non sia mai troppa, non vogliamo che succedano delle tragedie, ossia crediamo sia sempre meglio prevenire. Grazie.