Oggetto del Consiglio n. 1132 del 7 aprile 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1132/XIII - Interpellanza: "Iniziative per avviare nuove attività produttive presso lo stabilimento ex Tecdis nel comune di Châtillon".
Interpellanza
Richiamate le precedenti iniziative presentate dal nostro gruppo consiliare sullo stato di crisi che attraversa l'industria valdostana;
Preso atto che sono trascorsi tre anni dalla dichiarazione di fallimento della Tecdis S.p.a.;
Visto che lo stabilimento "ex Tecdis" è ormai sfitto da tempo;
Visto che "Vda Structure" ha avviato un'azione legale per ottenere la piena disponibilità dell'edificio stesso;
Considerato che risulta necessario per "VDA Structure" rientrare in possesso dello stabilimento per poter avviare nuove attività produttive in Châtillon, cittadina che sta vivendo un momento molto difficile da un punto di vista economico ed occupazionale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) a che stato di avanzamento è, ad oggi, l'iter per l'ottenimento di una piena disponibilità dell'immobile;
2) se sono state avanzate richieste, da parte di imprenditori, finalizzate all'utilizzo dello stabilimento;
3) quali sono le strategie, i progetti o gli indirizzi che il Governo regionale intende attuare e quali azioni intende mettere in campo, vista la situazione che perdura da parecchi anni a Châtillon.
F.to: Chatrian - Giuseppe Cerise - Patrizia Morelli
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente.
È un argomento che abbiamo già trattato più volte in quest'aula e anche nella passata legislatura; l'Assessore ha relazionato più volte al Consiglio, delle difficoltà che ci sono nell'entrare in possesso di tutta la proprietà e la procedura sta rendendo difficile l'utilizzo dello stabile.
Sono trascorsi più di 3 anni dalla dichiarazione di fallimento della Tecdis S.p.A., e lo stesso stabilimento è ormai sfitto da diversi anni. Ci risulta che Vallée d'Aoste Structure abbia avviato un'azione legale per ottenere la piena disponibilità dell'edificio. Visto che è necessario per Vallée d'Aoste Structure rientrare in possesso dello stabilimento, per poter avviare nuove attività o eventuali attività, visto anche il momento difficile dal punto di vista economico ed occupazionale della zona, la nostra iniziativa mira allo stabile di Châtillon. Vorremmo conoscere la situazione, se c'è stato avanzamento ad oggi e l'iter per l'ottenimento di una piena disponibilità dell'immobile, soprattutto se ci sono richieste da parte di imprenditori finalizzate all'utilizzo dello stabilimento e, terzo quesito, quali sono gli indirizzi, i progetti, le eventuali strategie che il Governo regionale intende attuare in subordine al punto n. 1 e al punto n. 2. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives, Pastoret.
Pastoret (UV) - Grazie, Presidente. Come è stato detto dall'interpellante, l'iniziativa consente di aggiornare il Consiglio quanto alla situazione del polo Tecdis di Châtillon.
Certo, questo - come peraltro è detto nel programma di maggioranza - è uno dei punti significativi importanti che abbiamo avuto presente già quando è stato presentato questo programma nel 2008 in Consiglio. Bisogna però tenere conto - mi pare utile sottolinearlo - che le nostre volontà hanno dovuto fare i conti con due questioni: una, nella quale entreremo nel merito, che è quella della curatela fallimentare; l'altra, con il cambiamento epocale originato dalla crisi che, a partire dalla seconda metà del 2008, ha pesantemente colpito in modo indistinto pressoché tutti i settori produttivi a livello mondiale. Ovviamente la Valle d'Aosta non è stata esentata da ciò, anche le nostre aziende sono state fortemente coinvolte, hanno dovuto affrontare duri sacrifici; così come - conseguenza di questo - l'interesse per la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi è venuto parecchio meno rispetto alle situazioni normali, però importa dire qual è la situazione in questo momento.
Avevo già avuto modo di comunicare al Consiglio la necessità di uscire dallo stato di inerzia concernente le procedure della curatela fallimentare, con la quale si era cercato di aprire una trattativa che poi si era dimostrata infruttuosa. Avevo anche riferito al Consiglio che Vallée d'Aoste Structure aveva aperto una vertenza con la curatela fallimentare, riguardo alla quale iniziativa poi le parti erano pervenute ad un sostanziale accordo transattivo che portava Vallée d'Aoste Structure a rientrare nella disponibilità del complesso industriale. Queste erano le ultime informazioni che avevo dato quando era stato presentato il piano di Vallée d'Aoste Structure.
Cosa è successo da allora? Si doveva apporre la firma della transazione, ma era rimasto in sospeso un aspetto relativo alla conservazione di tutta la documentazione sensibile presente nello stabilimento, documentazione che per legge deve essere garantita dalla curatela fallimentare, che però non si era detta disponibile ad onorare tale obbligo ed era intenzionata a trasferire l'onere della custodia di questa documentazione sensibile a Vallée d'Aoste Structure, contestualmente alla rinuncia ai beni presenti nello stabilimento. Su questo si è aperta un'ulteriore fase di confronto e di contenzioso che, sulla base di quanto mi ha comunicato in questi giorni Vallée d'Aoste Structure, anche per rispondere alla sua iniziativa, ha recentemente portato ad un accordo che parrebbe essere definitivo - questo sempre con la vigilanza del magistrato che si occupa della questione - e che dovrebbe portare a concludere definitivamente l'accordo in tempi brevi. In ogni caso, però, Vallée d'Aoste Structure ci comunica che non è intenzionata ad apporre nessuna firma di conclusione di questa cosa, fino al momento in cui la curatela fallimentare non provveda a liberare, lei, lo stabilimento, rimuovendo la documentazione sensibile ancora presente. Di cosa si tratta? Si tratta di poca roba dal punto di vista delle dimensioni, ma molto importante dal punto di vista dei contenuti: sono i libri sociali contabili e i documenti sugli ex dipendenti che, quando avranno bisogno di fare delle ricostruzioni della loro carriera, dovranno sapere dove andare a fare riferimento. Ripeto, questo è un obbligo della curatela fallimentare che ha cercato di liberarsi da questo onere che invece le compete.
Si è giunti, sempre attraverso lettere di avvocati e di contenziosi, a definire il fatto che la conservazione dovrà essere fatta a cura del curatore fallimentare, come prevede la legge. Come questo si farà, e Vallée d'Aoste Structure mi comunica che si verificherà in tempi brevi, la stessa Vallée d'Aoste Structure sgombererà i locali da carte e fascicoli diversi, dossier commerciali di altro genere di scarsa importanza, e degli oggetti ingombranti, e avvierà la fase relativa all'alienazione e dismissione di impianti e di attrezzature che sono già state inventariate. E questo con due possibilità: o li libera dallo stabilimento e li vende, oppure - se avremo qualcuno che vorrà entrare nello stabilimento - li depositerà momentaneamente da un'altra parte, dopodiché se ne disferà. Perché questa distinzione? Perché rispetto alla seconda domanda ci è stato chiesto se si sono sviluppate iniziative per individuare possibili insediamenti nella zona. Ho già ricordato come si sia dovuto fare i conti con elementi di difficoltà, e che non ci siano delle pulsioni molto attive sotto questo punto di vista, visti i momenti che corriamo, la scarsa fiducia nella ripresa e la generale incertezza sul futuro. Peraltro va ricordato un fatto che tutti gli osservatori ormai rimarcano: ad oggi, pur di fronte ad una ripresa più o meno importante a seconda dei settori e dei consumi, vi è generalmente a livello mondiale un significativo atteggiamento culturale che porta ad una riduzione dei consumi, indipendentemente dai livelli di benessere che si conseguono: questo ha ridimensionato il quadro produttivo generale a livello mondiale.
Fatta questa premessa, ci sono comunque degli interessamenti - ricordo solo quelli più recenti perché ce ne sono stati diversi e alcuni senza costrutto - che riguardano aziende che hanno già svolto sopralluoghi dell'immobile, manifestando interessamento per lo stesso; ovviamente le aziende poi chiedono anche quali sono i sostegni che la Regione può mettere in campo (legge n. 6, legge n. 84, eccetera). Nel dicembre 2009 due aziende si sono interessate allo stabilimento, hanno già svolto i relativi sopralluoghi: una, interessata alla produzione di pannelli solari fotovoltaici; un'altra, da imprenditori interessati ad un'iniziativa per la produzione di vetro tecnico; una terza, recentissima, di fine marzo 2010, di un'iniziativa di produzione sempre nel campo del fotovoltaico riconducibile ad un brevetto fortemente innovativo. Ce ne sono state anche altre in passato... ora queste aziende sono state informate del fatto che di fronte all'interesse dovevano presentare un business plan, per la valutazione del loro progetto.
Ci si chiede "quali sono le strategie e i progetti o gli indirizzi che il Governo regionale intende attuare... e mettere in campo..."; non mi è chiaro se il riferimento riguardava Tecdis, credo di sì, e la zona limitrofa, oppure concerneva degli aspetti più generali. Per Tecdis, dal punto di vista tecnico Vallée d'Aoste Structure ha già rilevato più volte che l'insediamento di un imprenditore unico è sicuramente auspicabile all'interno dello stabilimento, considerato l'alto potenziale dell'immobile per il quale l'ipotesi di suddivisione fra più imprese introdurrebbe la necessità di sostenere consistenti investimenti che non necessiterebbero, nel primo caso, se lo si affitta in blocco; peraltro, questi tre interessamenti che ho sottolineato sono di aziende che intenderebbero prendere tutto lo stabilimento, quindi dimensionate per utilizzarlo in questo modo. Dal punto di vista degli interessamenti che sono stati finora avanzati, questi paiono importanti e speriamo che si possa giungere a concretizzare uno di questi. Le dimensioni e la posizione strategica dello stabilimento, peraltro ben servito dalle vie di comunicazione, lo snodo dell'autostrada è considerato fondamentale per le aziende che vanno a visitarlo, depone a suo favore, anche se rimangono le questioni che ho detto prima, relative alla fase recessiva.
Noi, a livello generale, contiamo su degli strumenti per tutta la Valle d'Aosta, ma che si riflettono poi anche sulla zona di Châtillon, in particolare ne voglio ricordare alcuni: uno riguarda il Piano triennale di politiche del lavoro della Presidenza della Regione che guarda anche agli elementi occupazionali concernenti queste zone; l'altro riguarda il Programma triennale dell'industria e dell'artigianato che il Consiglio ha approvato recentemente e che si propone interventi significativi a sostegno delle aziende, come avete avuto modo di vedere. Parallelamente lo sviluppo ed il sostegno dell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e le scelte di posizionamento strategico della Regione in questo campo, peraltro già citate nel piano triennale, potranno essere degli atout importanti per l'insediamento di aziende che sviluppano interesse in questo senso: si parla molto di green economy e, in questo senso, due su tre delle aziende che hanno visitato lo stabilimento si propongono di lavorare in questo senso. Questo può avere delle prospettive ma in quale modo? Oltre all'immobile vi sono altre cose che possono attrarre imprese? Vorrei ricordare che abbiamo una legge significativa, la n. 84, sulla ricerca e sullo sviluppo, che il Consiglio lo scorso anno ha contribuito a finanziare in modo significativo, e che è considerata con interesse da queste aziende.
L'ultimo aspetto che mi piace ricordare è il fatto che nello sviluppo di queste tecnologie è importante la collaborazione e il sostegno di enti di ricerca come il Politecnico di Torino, con il quale ci stiamo apprestando in questi mesi a rinnovare la convenzione esistente, quindi con l'intenzione di mantenere questi aspetti di collaborazione sul territorio, che potranno essere utili alle aziende che si insedieranno, in particolare in queste interessate allo sviluppo di tecnologie significative.
Spero di aver risposto alle questioni alle quali lei si aspettava di avere risposta. Grazie.
Si dà atto che, dalle ore 10,37, presiede il Vicepresidente André Lanièce.
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato questa iniziativa proprio per aggiornare il Consiglio, ma soprattutto per fare un aggiornamento veritiero della ex Tecdis S.p.A..
Assessore, le chiediamo, per quanto riguarda il primo punto, dati dell'avanzamento e del riuscire ad avere la disponibilità della proprietà, di sollecitare in maniera urgente - e forse in maniera pesante - Vallée d'Aoste Structure per chiudere il cerchio più importante che è quello di avere la disponibilità dello stabile, come lei ci ha dettagliato portandoci a conoscenza delle difficoltà, della documentazione, di un ulteriore confronto fra Vallée d'Aoste Structure, documenti in essere per chiudere quella prima parte, che indubbiamente non dà sbocchi all'utilizzo della proprietà. Le chiediamo quindi di velocizzare, di aiutare, di creare le condizioni per liberare questa proprietà non ancora disponibile.
Prendiamo atto, per quanto riguarda il punto 2 delle richieste, che sono state inoltrate e, anche su questo, chiediamo che ci sia sinergia fra i diversi attori; più volte, in questo Consiglio, in quest'anno e mezzo abbiamo chiesto che ci sia sinergia fra chi si occupa di industria e chi si occupa di creare le condizioni per poter riutilizzare queste importanti proprietà, quindi il suo Assessorato, Vallée d'Aoste Structure, Finaosta... e soprattutto che ci siano le vere condizioni per gli imprenditori di ridare occupazione, slancio e credibilità a questo settore in difficoltà. Conosciamo la difficoltà, conosciamo i dati della nostra Valle e non solo, ma forse è arrivato il momento in cui non possiamo perdere nessuna occasione e forse quello che può fare il pubblico è creare le condizioni e riuscire a limitare il più possibile le risposte e gli approfondimenti che i vari attori devono fare.
Indubbiamente il punto n. 3 era legato soprattutto al polo di Châtillon, perché volevamo conoscere lo stato dell'arte su questa importante proprietà, più di 15.000 metri quadri, - come lei ha ben detto - con una ubicazione interessante dal punto di vista viario e non solo, la quale però in questi ultimi quattro anni ha creato un'incrinatura importante nella vallata del Monte Cervino, essendo venuta a mancare quella disponibilità occupazionale necessaria. Le chiediamo quindi uno sforzo, un'attenzione particolare a questo dossier, ma soprattutto un occhio di riguardo per quanto riguarda la sinergia di chi deve dare delle risposte e di chi deve analizzare questo dossier, affinché gli imprenditori interessati possano avere delle risposte da parte nostra. Grazie.