Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1014 del 28 gennaio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1014/XIII - Approvazione di risoluzione: "Iniziative finalizzate ad una maggiore diffusione dei sistemi WiFi in Valle d'Aosta".

Risoluzione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Preso atto della crescente necessità, nella società telematica che si sta sviluppando, di avere facilità di accesso alla rete Internet;

Ricordate le numerose prese di posizione di esponenti di tutti gli schieramenti politici ed orientamenti culturali affinché venisse rivisto il decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito dalla legge 31 luglio 2005, n. 155 (c.d. decreto Pisanu), che aveva previsto nel 2005 procedure particolarmente restrittive per la registrazione di chi intenda navigare nella Rete o attraverso "Internet Point" attraverso reti così dette WiFi di diversa tecnologia;

Considerato che queste previsioni stanno rallentando l'espansione di modalità via radio della diffusione di Internet e provocano il rischio di allargamento del "digital divide";

Tenuto conto che queste limitazioni hanno penalizzato la politica regionale dell'accesso in rete, a vantaggio di residenti e turisti, attraverso la diffusione nella regione di Internet Point gratuiti (con accesso dedicato ad un certo numero di siti) e che ne è risultato ridimensionato l'uso dei punti Internet nelle biblioteche;

Valutata negativamente la riproposizione sino a fine anno delle medesime misure del decreto di cui al disegno di legge A.S. n. 1955, pur consci della necessità che esistano misure specifiche di controllo e di verifica contro il rischio terrorismo;

Si impegna

a manifestare nelle sedi istituzionali la necessità di modificare il decreto in via di conversione, alleggerendo le giuste misure di protezione a vantaggio anche di una maggior diffusione dei sistemi WiFi in Valle d'Aosta.

Invita

i Parlamentari valdostani a farsi interpreti delle preoccupazioni del Consiglio Valle in sede parlamentare.

F.to: Louvin - Lattanzi - Carmela Fontana - Donzel - Lavoyer - Caveri - Salzone

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Togliamo doverosamente dall'imbarazzo l'Assessore Lavoyer che ha cortesemente sottoscritto a nome del suo gruppo, nella giornata di ieri non era possibile fare diversamente... perché lo rappresentava in via esclusiva... questa risoluzione, che ha trovato concordi tutti i gruppi politici.

Nella seduta del mese di dicembre avevamo chiesto un pronunciamento al Consiglio in ordine all'iniziativa che stava prendendo corpo in sede parlamentare a seguito dell'appello dei Cento e di un'iniziativa anche legislativa che era stata promossa da parte degli opposti schieramenti in sede nazionale per il superamento delle strettoie, delle misure restrittive di registrazione all'accesso internet e agli internet point contenuti nella legge n. 155/2005, più nota come il "decreto Pisanu". Ricorderanno sicuramente i colleghi che proprio nel corso della discussione di quella mozione in Consiglio regionale era emersa l'avvenuta adozione poche ore prima di un'iniziativa da parte del Governo, che poi si è riversata nel decreto milleproroghe, per il mantenimento delle disposizioni del "decreto Pisanu" ancora per i successivi 12 mesi. In quella circostanza abbiamo deciso di portare in commissione la questione, era stata avanzata la proposta dai colleghi e noi avevamo aderito molto volentieri, perché questo ci ha permesso di fare un approfondimento anche tecnico della questione, ma soprattutto di misurarci con i dati dello sviluppo dell'accessibilità al sistema internet nella nostra regione e all'impatto che ha avuto questa normativa rispetto allo sviluppo più generale del sistema.

In sede di commissione è sembrato che queste norme abbiano operato un rallentamento, un blocco dello sviluppo della connettività, se ne dà conto nella risoluzione che riprende lo spunto della mozione iniziale, ma dà ad oggi un corpo diverso al pronunciamento che è chiesto al Consiglio regionale, tenendo conto che queste limitazioni hanno penalizzato la politica regionale dell'accesso in rete, che noi auspichiamo più largo possibile a beneficio dei residenti, dei turisti, di chi è qui anche solo per poche ore e che è vincolato a regole troppo strette di registrazione, di qualificazione formale, non potrebbe poi collegarsi in modo anche solo molto breve alla rete internet. È quindi risultato ridimensionato l'uso dei punti internet nelle biblioteche, che avevamo voluto nel sistema bibliotecario regionale e che oggi sono sottoposti ad un ferreo controllo. Un controllo che fra l'altro non ha pari negli altri Paesi europei, non ha pari negli Stati Uniti stessi che pure sono particolarmente rigorosi e attenti in materia di protezione del sistema informatico e dell'informazione rispetto ad incursioni esterne e manipolazioni.

La commissione ha valutato negativamente che siano state riproposte fino alla fine del 2010 quelle misure del "decreto Pisanu", pur essendo consapevole che ci sono necessità specifiche di controllo e di verifica contro il rischio del terrorismo, ma la strettoia che si crea rischia di essere uno strangolamento pesante. In Italia si è in fondo alla classifica per il numero di accessi pubblici al sistema WiFi: abbiamo 4.800 accessi censiti, in Francia ci sono 24.000 hotspot pubblici, credo che il dato sia significativo, ossia le possibilità di connettersi quando si è in Francia in spazi pubblici, in luoghi molto frequentati, alla rete senza dover sottostare a particolari limitazioni sono enormemente superiori. L'impegno quindi che prenderà, spero, il Consiglio con il voto di questa risoluzione sarà quello di manifestare nelle sedi istituzionali la necessità di modificare il decreto in sede di conversione, è questa la ragione per la quale con una scorciatoia siamo tornati a ripresentarla rispetto alla tempistica ordinaria, proprio per fare arrivare la nostra voce anche in Parlamento in sede di conversione, affinché siano alleggerite le misure di protezione a vantaggio di una maggiore diffusione dei sistemi WiFi per quanto ci riguarda in Valle d'Aosta, ma più in generale anche nel resto d'Italia. La risoluzione fa appello ai nostri Parlamentari perché siano interpreti (se lo ritengono, ma credo che non si distanzieranno da questa posizione) delle nostre preoccupazioni anche nella sede parlamentare. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Caveri.

Caveri (UV) - Aggiungerò poche cose trattandosi di un documento unitario che parte dalla constatazione che il "decreto Pisanu", varato nel 2005 in un clima emergenziale e che aveva come scopo sicuramente nobile quello di evitare che i terroristi potessero indebitamente usare come rete di comunicazione internet... queste misure emergenziali sono rimaste così severe solo in Italia. Negli stessi Stati Uniti, Paese che sicuramente è molto attento alla sicurezza e ai problemi della rete ci sono oggi molte facilitazioni che non implicano affatto un abbassare la guardia rispetto ai rischi di un uso indebito della rete, ma non ci troviamo più di fronte a quella richiesta così occhiuta di identificazione con documenti di identità dei cittadini, che invece in Italia vogliono, attraverso un internet point pubblico o privato, entrare in rete o che vogliono adoperare quelle reti WiFi via radio, che saranno il futuro. Da questo punto di vista, l'audizione con i tecnici del DSI è risultata molto interessante, perché il disegno di immaginare e di avere delle autostrade informatiche in fibre ottiche, che portino fino all'ultimo miglio il segnale e poi questo segnale sia a sua volta ripetuto da delle reti radio WiFi è allo stato attuale della tecnologia il vero punto di snodo per consentire quell'accesso alla rete che sarà sempre più il futuro. Perché non c'è alcun dubbio che molta dell'informazione, del divertimento, dell'insieme di possibilità di vedere il mondo essendo in un punto qualunque del nostro pianeta passerà attraverso lo sviluppo di internet. Chissà quali diavolerie vedremo in futuro, sapendo che apparteniamo ad una generazione che ha vissuto un'accelerazione incredibile dello sviluppo di tutte le nuove tecnologie, in particolare quelle ormai accorpate, come dimostrato dalla presentazione dell'iPad ieri della Apple, che ha in un contenutissimo spazio l'intero scibile umano ed è un aspetto molto importante. È chiaro che il "decreto Pisanu" dovrebbe essere modificato su richiesta unanime di tutte le forze politiche, di qualunque schieramento, perché si tratta di trovare delle misure di controllo antiterrorismo che siano altrettanto efficaci, ma meno pesanti e soprattutto che non frenino lo sviluppo delle nuove tecnologie.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Mi sembra che si stia dando troppa importanza al "decreto Pisanu", a questo vituperato "decreto Pisanu" che nel 2005 è stato messo in cantiere e approvato per esigenze di sicurezza, che sono quanto mai comprensibili, io le ritengo legittime e condivisibili ancora adesso. Lo dico, perché non credo a quello che ha detto il Consigliere Louvin: che ci sia stata una frenata nell'accesso alla rete da parte dei navigatori a causa quasi del "decreto Pisanu". Quel decreto ha semplicemente fissato delle regole di identificazione necessaria da parte di tutti e soprattutto per impedire un abuso della rete da parte di terroristi, perché non dimentichiamo che i primi anni di questo terzo millennio sono stati caratterizzati da pesanti eventi terroristici, i quali sono stati organizzati anche attraverso un uso massivo della rete. Non credo quindi che il "decreto Pisanu" sia stato un'iattura e credo che si sia dando troppa importanza a questo decreto nel contesto in cui lo avete inserito, illustrando la risoluzione presentata. Tuttavia rispetto per disciplina di partito la firma del mio Capogruppo che è qui in calce, di conseguenza esprimerò insieme al collega Benin il nostro voto favorevole.

Vorrei aggiungere alcune considerazioni. Si sta parlando in questo momento nuovamente di sicurezza, perché la grande macchina della sicurezza a partire da quella americana di Obama qualche settimana fa ha dimostrato la sua fallibilità; abbiamo visto il rischio che ha corso l'America un'altra volta, riuscendo a scongiurare un attentato terroristico che poteva essere di proporzioni notevoli. Si parla di body scanner adesso, quindi ci stiamo preoccupando dell'accesso alla rete attraverso gli internet point, quando verremo denudati quando varcheremo i portali per l'accesso agli aeroporti. Mi sembra anche questa una contraddizione, che, da un certo punto di vista, non può essere sottovalutata dai presentatori e mi pare che abbiate fatto un'elaborazione piuttosto analitica di questo documento in commissione, lo avete portato in commissione, per poi riapprodare in aula e proporci qualcosa.

L'altro aspetto che non va dimenticato, anche qui non condivido quello che ha detto il collega Caveri, è che la tecnologia avanza nonostante il "decreto Pisanu". La tecnologia e l'uso della tecnologia, perché oggi leggiamo sui giornali, lo apprendiamo dalla televisione, su internet, lo vediamo nei negozi, siamo bombardati dalle offerte tecnologiche più innovative di giorni in giorno: smartphone, tablet, iReader, non è che il "decreto Pisanu" sia un freno a questo. Anzi ognuno di noi oggi accede a internet più facilmente attraverso il proprio smartphone o telefonino o iphone che non attraverso gli internet point. Gli internet point o internet café, se guardate anche nella nostra piccola regione, se sono nati e hanno avuto una certa diffusione qualche anno fa, stanno passando in desuetudine come le cabine telefoniche, ma con una rapidità decisamente superiore rispetto a quella fase in cui il telefono nacque, prima si diffuse in alcune famiglie e in alcune aziende, poi divenne prerogativa di tutti e poi ha visto la scomparsa progressiva e quasi l'estinzione delle cabine telefoniche. Questo processo di accesso al Web è molto più rapido perché, come sapete, la tecnologia evolve velocissimamente e ancor più velocissimamente evolvono i costumi, di conseguenza tante preoccupazioni che ho sentito da parte e del collega Louvin e del collega Caveri, sinceramente mi sembrano un'esagerazione. Tuttavia ben venga una revisione ordinata e anche compiuta, ma tenendo presente - questo lo faranno a livello parlamentare - una società e una tecnologia che evolvono molto più rapidamente del pensiero del legislatore e io credo anche del pensiero di coloro che si sono cimentati nel redigere questo documento e proporci certe considerazioni che, secondo me, sono già superate dai tempi e dai costumi della società quotidiana.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Brevissimo, per dire che noi sosteniamo tale posizione e che non condividiamo questo tentativo di lettura ideologica quasi di questo tipo di risoluzione. Pensiamo che, come ha detto la Presidente Hillary Clinton, la libertà maggiore che ci possa essere è la libertà di espressione, nessuna limitazione deve mai essere data a questo e non bisogna tirare in campo terrorismo e quant'altro quando si parla di libertà di espressione. Pensiamo che ci siano dei provvedimenti che alle volte sono utili e dei provvedimenti che sono inutili; a noi pare, alla luce del fatto che è così facile collegarsi oggi con internet con nuove tecnologie, che questo risulti essere un provvedimento inutile, perché quanti più controlli si mettono in certi punti, quante più strade alternative si possono usare per coloro che non sono dei cittadini corretti... alla fine quindi queste limitazioni limitano il cittadino sereno, che vuole utilizzare correttamente tali strumenti, ma non limitano coloro che ne vogliono fare utilizzi non corretti. Ecco perché siamo dell'avviso che voteremo questa misura, proprio nell'auspicio... non in contraddizione con quello che ha detto il collega Tibaldi, ma con l'idea che queste limitazioni non limitano i terroristi, ma il cittadino comune. Per questo che non condividiamo tale impostazione, mentre siamo dell'avviso che bisogna studiare tecnologie che fermino e possano permettere di risalire a coloro che utilizzano in modo negativo questi strumenti.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Non voglio riprendere la dotta consultazione che è stata fatta e l'altrettanto esauriente risposta a tutti gli interrogativi che sono stati qui riferiti. L'unica mia preoccupazione che avevo rappresentato quando era stata a suo tempo presentata la risoluzione era di tener conto che il decreto che allora era stato appena presentato e poi inserito nelle milleproroghe aveva un suo significato nell'ambito del sistema sicurezza. Mi sembra che con questa risoluzione si tenga conto della possibilità di conciliare l'uno con la diffusione più ampia dello strumento. Detto questo, non possiamo che condividere lo spirito con cui è stata presentata, perché va nella direzione... qualcuno mi ricordava che le alternative... Tibaldi diceva anche... a livello regionale l'utilizzo del computer e quindi con un ulteriore strumento per i giovani di collegarsi, di avere un riferimento che sempre più serva di ausilio per tutte le modernizzazioni... quindi anche la fruizione dei nuovi strumenti credo stia ad indicare che l'evoluzione è rapida, quindi si va verso questi nuovi mezzi.

Il Consigliere Caveri ricordava le ultime novità proprio per dire che in tutti i momenti c'è qualcosa che ci porta più avanti, riducendo l'impatto al punto fisso, a tutta quella che era prima la logica con cui ci si interconnetteva. Credo che con questa risoluzione si vada nella direzione di conciliare questi due fenomeni tutti e due importanti e vorrei sottolineare che purtroppo il discorso sicurezza è ancora un'urgenza. È giusto che non diventi un alibi per non permettere certe forme di interconnessione, ma teniamo conto che la sicurezza è ancora un problema reale, grave e credo che gli ultimi fatti avvenuti in Italia stiano a dire che questo tema è di grande attualità. Crediamo che con questa risoluzione ci sia un equilibrio, che riconosciamo, quindi voteremo la risoluzione.

Président - Je soumets au vote la résolution:

Conseillers présents et votants: 26

Pour: 26

Le Conseil approuve à l'unanimité.

Président - Nous avons achevé nos travaux. La Saint Ours nous attend, bonne foire à tout le monde.

La séance est levée.

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La réunion se termine à douze heures et seize minutes.