Oggetto del Consiglio n. 651 del 15 luglio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 651/XIII - Interrogazione: "Lavori di realizzazione di un parcheggio interrato in comune di Saint-Nicolas".
Interrogazione
Hanno preso avvio nelle scorse settimane i lavori di realizzazione di un grande parcheggio interrato a servizio della frazione Fossaz Dessus in Comune di Saint-Nicolas dove è situato il Centre d'Etudes Franco-provençales.
Gli scavi per l'esecuzione dell'opera interessano una zona particolarmente sensibile, a sbalzo sui calanchi che delimitano il villaggio verso ovest, costituita da un deposito glaciale attraversato dal torrente Gaboè.
Preoccupa la localizzazione dell'opera, per la cui esecuzione è prevista una palificazione del ciglio dei calanchi stessi, che potrà presentare problemi di stabilità e di impatto ambientale.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale per sapere se:
1) quanti siano gli abitanti della frazione per cui si intende realizzare l'opera e quali indagini siano state compiute per accertare il reale fabbisogno di un manufatto così imponente o per individuare soluzioni alternative;
2) quali indagini geologiche siano state eseguite per scongiurare ogni possibile rischio franoso in una zona ad alta sensibilità che presenta forte propensione alla riattivazione della frana e quali accorgimenti siano stati previsti;
3) se è vero che sulla sponda opposta del torrente Gaboè, di fronte alla zona interessata dal progetto, un precedente intervento sul ciglio della strada ha movimentato tutto il versante costringendo ad opere di consolidamento intensive di un fronte di frana che si è riattivato e se tale rischio non sia immaginabile anche nel versante interessato dall'opera in costruzione.
F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Président - La parole à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et au logement public, Marco Viérin.
Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Merci. Rispondendo al quesito uno, come effettivamente sottolineato nelle premesse dell'interrogazione presentata dal gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, la prevista opera di realizzazione dell'autorimessa interrata, che si inserisce comunque in un contesto generale di riqualificazione della frazione Fossaz Dessus, rappresenta un'opera funzionale non solamente allo stazionamento dei veicoli di proprietà dei residenti o dei turisti, ospiti della frazione stessa, ma anche di tutti coloro che intendono visitare il Centre d'études franco-provençales, attualmente penalizzato da una localizzazione sfavorevole in quanto posto in corrispondenza della strada comunale a sfondo cieco, anch'essa peraltro oggetto di intervento. Inoltre la realizzazione del parcheggio dovrebbe concorrere ad aumentare il flusso veicolare nella frazione, di conseguenza le visite turistiche al centro stesso, con notevole beneficio per la Comunità di Saint-Nicolas. Il progetto di cui si tratta, in attuazione alla legge regionale n. 48/1995, è stato inserito nel programma definitivo degli interventi del Fondo speciale programmi di investimento, meglio conosciuto come il FOSPI, per il triennio 2003-2005, quindi è stato preliminarmente sottoposto all'approvazione del nucleo di valutazione regionale per accedere al relativo finanziamento da parte dell'Amministrazione comunale di Saint-Nicolas, secondo le procedure previste dalla norma succitata. Il nucleo di valutazione ha preliminarmente verificato la prevista realizzazione di fattibilità, presentata dal progettista, contenente l'analisi dei costi e benefici, da cui si evince il reale fabbisogno di manufatto che peraltro, vista la capienza di 23 posti auto distribuiti in un unico piano seminterrato a quota strada, non appare classificabile come un'opera imponente, come invece asserito nell'interrogazione. La localizzazione dell'autorimessa e la riqualificazione dell'area adiacente sono state dettate dalla volontà di sviluppare la parte alta della frazione, cercando di porre all'attenzione turistica un sito culturale non soggetto alla visibilità dovuta al passaggio del flusso turistico, ma indirizzando volontariamente l'interesse del visitatore verso un luogo attualmente penalizzato da una certa difficoltà di accessi e stazionamento veicolare. Secondo lo studio di fattibilità e convenienza economica redatto in fase di progettazione preliminare dallo studio Benzo di Aosta nell'ottobre 2001, risulta che il numero dei residenti della frazione interessata al momento della progettazione risultava pari a circa 90 persone, con punte di affluenza giornaliera pari a 425 abitanti...
(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)
... così mi dicono i tecnici, nel senso che ci saranno le residenze fisse e le seconde case, presumo, comunque questo è il dato che mi danno i tecnici. È stato calcolato un numero di automobili dei residenti nella frazione che attualmente non dispongono dei box privati pari a 14 unità e quindi hanno un grado di occupazione pari al 60 percento. La necessità dell'autorimessa, che consta peraltro di soli 23 posti, pertanto risulta adeguata alla situazione demografica della frazione e per ospitare anche le autovetture dei visitatori nel Centre d'études franco-provençales; come detto, tale opera si inquadra nella volontà di favorire un incremento turistico di visitatori del Centre d'études.
Sul quesito n. 2 sono stato un po' più lungo perché ho ripreso la relazione presentata per il progetto a suo tempo 2003-2005 sul FOSPI. Quesito n. 2: "quali indagini geologiche siano state eseguite...", come evidenziato precedentemente, essendo un'opera inserita in un programma FOSPI, il progetto è stato adeguatamente valutato anche sotto il profilo geologico e trova riscontro nelle indagini effettuate dal geologo Stefano De Leo sia in fase preliminare, sia in fase esecutiva. Proprio durante la fase esecutiva degli scavi infatti, al fine di valutare la necessità o meno di realizzare la prevista palificazione, in corrispondenza del ciglio dei calanchi verso ovest, è stato richiesto dal Direttore dei lavori, geom. Sergio di Muzio in servizio presso la Direzione opere edili, un sopralluogo preliminare avvenuto a maggio 2009, alla presenza del geologo dott. De Leo, del progettista delle opere geom. Bertino e del progettista della struttura ing. Asiatici, i quali tutti insieme hanno confermato che la soluzione prevista era funzionale proprio a scongiurare ogni eventuale dissesto della cresta dei calanchi durante le operazioni di scavo, ma concordando sull'eventuale scelta di interventi alternativi che garantissero comunque l'attuale stabilità del pendio, che presenta un notevole livello di inerbimento vegetale sia di cespugli, sia di alberi ad alto fusto, i quali garantiscono un buon livello di stabilizzazione del pendio stesso.
Sul quesito n. 3, se è vero che la Direzione opere edili non si è occupata direttamente degli eventi franosi verificatisi sulla sponda opposta del torrente Gaboè, di fronte alla zona interessata dal progetto... ma non pare che tali interventi possano interessare il versante opposto, come evidenziato dalle considerazioni conclusive della relazione geologica e geotecnica del progetto esecutivo delle opere; se l'interrogante o gli interroganti vogliono averne copia, posso fornirla, eviterei di leggerla, perché ci metteremmo qualche minuto, se siete interessati, ve ne fornirò copia.
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Avevamo interpellato l'Assessore, perché lo sventramento di una parte cospicua della sommità di questi calanchi è non un'opera imponente, ma un'opera estremamente impattante sul piano visivo da chi la guarda dall'altro versante della Valle e da chi anche si avvicina al centro di Saint-Nicolas. Abbiamo avuto modo, su invito dell'Assessore all'istruzione e cultura, di essere a Saint-Nicolas poche settimane fa, in quella occasione siamo anche andati sul posto per vedere quale fosse lo stato dei lavori e una parte importante di questo riporto naturale di terreno è stato asportato per farvi interrare il parcheggio in questione. Ora, sul piano dell'utilità dell'opera sono estremamente sorpreso di apprendere che ci sarebbero 90 residenti a Fossaz Dessus, non ne ho mai avuto la percezione, mi felicito per questa riviviscenza di un comune che so essere molto meno popoloso e composto da un grandissimo numero di frazioni, la metà della popolazione di Saint-Nicolas evidentemente risulta essere residente a Fossaz Dessus. L'influsso del Centre d'études franco-provençales, che mi onoro di avere visitato qualche volta, non mi è mai parso così sconvolgente per gli equilibri di viabilità della frazione, dove non credo siano stati necessari né semafori, né altre opere di regolazione del traffico. In aggiunta le poche persone che conosco essere residenti in loco non mi risulta nemmeno che abbiano fatto domanda di poter avere dei parcheggi interrati o siano intervenuti in questo senso, ma evidentemente non abbiamo, Assessore, le stesse informazioni. Questo fa parte del prima, delle motivazioni che non l'hanno neanche vista partecipe della fase di ideazione (che è partita fra l'altro dal Comune) di questa opera e che ha avuto tale seguito. A noi però, avendo visto questo intervento che è molto impattante, sono sorte delle preoccupazioni legate alla stabilità di questo versante, siamo andati sul posto, ci sono stato con la Consigliera Morelli fra l'altro, e abbiamo avuto l'impressione che si tratti di un'opera posta in un luogo estremamente sensibile e delicato, nel quale - qui è un parere assolutamente da profani - l'esistenza di vegetazione, di alberi di alto fusto su una scarpata (perché si tratta di una scarpata quasi a strapiombo che c'è a pochi metri dalla fine dello scavo) sia una condizione di estrema delicatezza. I calanchi ci risulta poi che siano, oltre che una zona instabile, una zona anche sensibile sotto il profilo paesaggistico, una zona che necessita di una tutela particolare. Qui abbiamo la sensazione che si sia intervenuti con questa opera in modo molto deciso e molto muscolare e, avendo visto da parecchie settimane questa opera di scavo interrotta, almeno dal momento del sopralluogo che lei segnalava, abbiamo immaginato che potessero esserci delle sorprese: le cosiddette "incognite idrogeologiche". Lei ci ha comunicato l'esistenza di studi, come credo sia assolutamente normale e necessario, di carattere preventivo, ma ha parlato anche di necessità di prevenire ogni eventuale dissesto e ha parlato anche di interventi alternativi. Non sappiamo allora a cosa si andrà incontro in questa opera, non abbiamo idea di cosa possa succedere e le posso comunicare, Assessore, una viva preoccupazione degli abitanti del luogo che conoscono bene la situazione come si presenta, soprattutto nei momenti di precipitazione piovosa molto intensa e nei momenti alluvionali, chi ha vissuto e chi vive lassù percepisce in modo molto netto e sensibile una situazione di pericolo. A questo abbiamo collegato una vicenda che non interessa la Regione, ma che ha interessato il Comune in un precedente progetto e che credo testimoniasse di un'estrema delicatezza dei luoghi. Lei mi sembra che escluda una qualsiasi possibilità che si presentino situazioni delicate, è quello che ci auguriamo anche noi, ma abbiamo l'impressione che qui l'intervento possa rivelarsi particolarmente problematico. Da ultimo c'è un aspetto anche di carattere paesaggistico, lo lascio sempre per ultimo, perché non si deve sottacere il valore estetico e paesaggistico di questi luoghi. Seguiremo con attenzione gli sviluppi dell'opera.