Oggetto del Consiglio n. 632 del 24 giugno 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 632/XIII - Interpellanza: "Accordo di collaborazione in ambito cardiochirurgico tra l'Azienda USL della Valle d'Aosta ed il Policlinico di Monza".
Interpellanza
Con deliberazione del Direttore generale dell'USL della Valle d'Aosta n. 739 del 27 aprile 2009 il gruppo Policlinico di Monza S.p.a. si è impegnato a rispondere globalmente ai bisogni cardiochirurgici espressi dall'Azienda USL della Valle d'Aosta nei termini di urgenza, di urgenza differita e di elezione chirurgica, impegnandosi a sviluppare un collegamento telematico con le strutture dell'USL, a definire prognosi, a ricevere pazienti e a trattarli in emergenza, nonché a trasferire in caso di necessità proprie unità cardiochirurgiche presso l'Ospedale U. Parini e ad effettuarvi "altri interventi cardiochirurgici urgenti e urgenti differibili".
Sono state altresì previste, con la stessa convenzione, prestazioni ambulatoriali e di consulenza interna per i pazienti ricoverati presso l'Ospedale U. Parini.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore alla Sanità per sapere:
1) se le prestazioni oggetto di accordo non siano erogabili da strutture pubbliche come la Divisione Universitaria di Cardiochirurgia dell'Università di Torino, (Ospedale Maggiore San Giovanni Battista, meglio conosciuto come "Molinette") oppure dal Policlinico di San Donato Milanese, e quali valutazioni comparative della qualità e dei costi siano state effettuate rispetto a omologhe strutture pubbliche o accreditate, ai sensi dell'articolo 8 quinquies del D.L. n. 229/1999;
2) in che cosa consistano e chi siano gli interlocutori dei "colloqui intercorsi fra l'Amministrazione regionale, Direzione aziendale e Direzione della clinica" citati nelle premesse della deliberazione in questione in base ai quali si sarebbe deciso di sperimentare un accordo di collaborazione in ambito cardiochirurgico e se ritiene che debbano essere meglio esplicitate le responsabilità di tali decisioni;
3) per quale ragione non risulti acquisito il parere del Primario della Struttura complessa di Cardiologia dell'USL della Valle d'Aosta e se non ritiene tale parere essenziale ai fini di una decisione di questo rilievo.
F.to: Louvin - Giuseppe Cerise - Patrizia Morelli
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Assessore Lanièce, la cardiochirurgia è sicuramente un settore molto delicato, molto impegnativo e sappiamo quanto vitale per chi soffre di problemi cardiaci e crediamo disponga questa Regione e la nostra Unità sanitaria locale di un reparto attrezzato e ben organizzato per far fronte ai bisogni primari, ma naturalmente spesso è necessario per ragioni di maggior specializzazione in determinati interventi fare ricorso a strutture esterne. Ci ha colpito il fatto che poche settimane fa, alla fine del mese di aprile, sia stata stipulata una convenzione con il Gruppo Policlinico di Monza per rispondere in modo globale - così pare dal tenore della convenzione del Direttore generale dell'USL - ai bisogni cardiochirurgici di questa azienda in termini di urgenza, urgenza differita e elezione chirurgica. L'impegno e la collaborazione, da come emerge nel documento, riguardano prognosi, trattamenti in emergenza, trasferimento addirittura di unità di questa clinica monzese verso la Valle d'Aosta per effettuare altri interventi cardiochirurgici urgenti e urgenti differibili, oltre che per generiche necessità. Siamo rimasti sorpresi da questa evoluzione, perché notoriamente negli anni scorsi l'Ospedale Parini di Aosta si è sempre appoggiato su strutture diverse, come la Divisione di Cardiochirurgia dell'Università di Torino, all'Ospedale maggiore San Giovanni Battista che tutti conoscono come le Molinette: chi avuto purtroppo necessità di servirsi di questi servizi è spesso stato indirizzato alle Molinette in questi ultimi anni e anche al Policlinico San Donato Milanese. Noi ignoriamo sulla base di quali valutazioni comparative sia stato deciso di stipulare adesso una convenzione sperimentale per indirizzare l'utenza sul Policlinico di Monza. Presumiamo che sia stata fatta un'analisi delle offerte, delle disponibilità dei vari ospedali a fornire questa azione di supporto anche in termini di maggiore vicinanza, ma soprattutto dal punto di vista tecnico e non sappiamo se la scelta di orientarli verso questo ospedale sia dovuta a criticità registrate nell'attività clinica di questi due centri, se non si siano rivelati all'altezza delle aspettative, se ci siano stati dei problemi per quanto riguarda la natura alberghiera delle prestazioni o qualsiasi altro motivo, perché di colpo si apra un fronte nuovo e diverso che è quello di utilizzare il Policlinico di Monza e la rete delle sue cliniche, di cui fa parte anche, ci pare di capire dal tenore della deliberazione... nelle premesse affiora ad un certo momento la clinica Eporediese e poi scompare dal punto di vista operativo nelle deliberazioni conclusive e nella stipula della convenzione. Ci ha sorpreso questo convenzionamento, perché non ci pareva che ce ne fossero in atto, non pareva che i rapporti di collaborazione che si erano stabiliti nel corso di questi anni con gli ospedali che ho citato poco fa fossero accompagnati da una vera e propria convenzione, quindi ci pare abbastanza sorprendente che questa decisione sia stata presa sulla base - questo si dichiara in premessa nella deliberazione - di colloqui intercorsi fra l'Amministrazione regionale, Direzione aziendale e Direzione della clinica.
Converrà con me, Assessore Lanièce, che l'indicazione "Amministrazione regionale" è alquanto generica, non è facilmente identificabile; in una delibera è bene sapere se è un soggetto politico o amministrativo, un dirigente se è l'usciere o se è qualsiasi altra persona che opera in nome e per conto e all'interno della struttura, ma sarebbe a nostro modo di vedere utile conoscere i soggetti che si sono espressi su tale questione, che hanno dato la loro opinione, e in particolare ci ha colpito il fatto che non sia stata data menzione nella deliberazione dell'acquisizione del parere del Primario della struttura di cardiologia dell'Unità sanitaria locale. A noi sembrerebbe abbastanza utile acquisire l'opinione, probabilmente lo sarà stato, forse è una dimenticanza dell'estensore della delibera, ma trattandosi comunque di delibere "pesanti" perché orientano la nostra utenza, orientano i nostri pazienti verso questa o quella struttura... e gradiremmo anche capire se questo orientamento ha un senso di aprire una strada, di offrire un'opportunità in più, oppure di agevolare un po' il flusso dei pazienti verso questa struttura piuttosto che verso altre. In sostanza, al centro di tale questione c'è naturalmente la valutazione se è stata fatta approfonditamente o meno, e comparativamente o meno, e se rimane un diritto di libertà dell'utenza di scegliere la struttura presso la quale farsi curare, presso la quale far effettuare determinati interventi, oppure se questo orientamento diventa sempre più costrittivo.
Grazie, Assessore, delle precisioni che vorrà portarci.
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.
Lanièce A. - Grazie, Presidente. Direi che al centro della questione ci sono i cardiopatici valdostani, ai quali noi riteniamo, con questa convenzione, di offrire un'assistenza sanitaria superiore e più specifica rispetto a quello che c'è ora in essere, in un settore peraltro molto specialistico e delicato come la cardiochirurgia. Attività questa che credo non sarà mai completamente attivata nella nostra regione, visti i bassi numeri, perché chiaramente si tratta di un'attività altamente specialistica, che deve essere effettuata da personale che ha la possibilità di effettuare tantissimi interventi durante l'anno e con una casistica importante permettendo così di aumentare notevolmente le capacità nei cardiochirurghi.
Per quanto riguarda il punto n. 1, le prestazioni oggetto di accordo sono sicuramente erogabili anche in altri centri di riferimento pubblici come quelli che sono stati citati: il Reparto di cardiochirurgia dell'Ospedale Molinette, il San Giovanni Battista di Torino, San Donato Milanese, (prima c'era il Mauriziano di Torino) ma è stato preso in considerazione il fatto che con il Policlinico di Monza - che comprende anche la clinica Eporediese - c'è già una collaborazione attiva nell'ambito della neurochirurgia che ha portato a degli ottimi risultati. Abbiamo quindi tenuto in considerazione alcuni aspetti: il primo, per quanto riguarda la collaborazione che attualmente c'è in essere con l'Ospedale San Giovanni Battista di Torino, c'è una collaborazione come ho detto nell'ambito dell'emodinamica e della cardiologia interventistica, che scade al 31 dicembre di quest'anno. Con l'inizio del prossimo anno nell'ambito dell'emodinamica, l'USL sarà autonoma, perché ormai sono stati fatti, con la fine del prossimo anno, quasi 400 interventi.
Per quanto riguarda invece gli interventi di cardiochirurgia più importanti, quelli riguardanti eventuali interventi di rivascolarizzazione, interventi di protesi valvolari, eccetera, si è scelto di valutare attentamente la proposta del Policlinico di Monza e quindi di ampliare la convenzione già in essere, di cui ho accennato prima, nell'ambito della neurotraumatologia. Sono stati fatti degli incontri con l'Amministrazione e la Direzione della clinica; quando si parla di colloqui intercorsi fra Amministrazione regionale, Direzione aziendale e Direzione della clinica, evidentemente l'Amministrazione regionale ha un Assessore competente, quindi è l'Assessore alla sanità con la Direzione Azienda USL, che ha un Direttore generale, quindi Direttore generale e la Direzione clinica.
Abbiamo preso in considerazione le interessanti proposte avanzate da questa convenzione - come ho detto prima - tenendo come punto principale i vantaggi per i cardiopatici e da alcuni vantaggi quali il fatto di avere dei letti dedicati all'interno della struttura della clinica di Novara, San Gaudenzio, letti dedicati che non possono essere garantiti dalle strutture pubbliche, né dalle Molinette, né dal San Donato. Questo è un vecchio problema che ricordo avevamo già discusso, quando si parlava di centri di riabilitazione di terzo livello. La struttura pubblica non può garantire letti dedicati, qui ci sono invece letti riservati a pazienti provenienti dalla Valle d'Aosta.
Per quanto riguarda attivazione di ambulatori, saranno attivati, dove ci sarà la possibilità - in casi particolarmente critici - di avere una consulenza immediata per via telematica o il giorno seguente, naturalmente concordandone i tempi e i modi fra l'équipe della cardiochirurgia e l'équipe della Cardiologia dell'Ospedale Parini di Aosta e quindi la possibilità di prevedere interventi in elezione (che sono quelli programmabili non in urgenza) e prevedere tutta una serie di vie preferenziali per i nostri pazienti.
Per quanto riguarda le tariffe, queste sono in media il 15 percento in meno rispetto alle tariffe che sono presenti nelle altre strutture pubbliche.
I direttori delle strutture complesse di cardiologia, rianimazione, radiologia, sono stati informati dal Direttore generale di questa intenzione e devo dire che io stesso ho partecipato a riunioni con il Direttore generale e con i direttori di strutture complesse, coinvolti in questa convenzione. Adesso, dopo averlo visionato so che la proposta ha seguito l'iter in azienda e che prevede la valutazione di eventuali progetti al collegio di direzione. I direttori della struttura complessa di cardiologia e di rianimazione stanno lavorando dunque ai protocolli operativi per portare avanti la convenzione in oggetto, che ripeto è una convenzione per i punti che ho accennato precedentemente e per le evoluzioni che potrebbe avere, fra i quali quella già accennata dal collega Louvin, il fatto che è previsto che l'équipe di cardiochirurgia venga da noi in ospedale qualora ci siano dei casi particolarmente gravi non trasportabili, cosa che non è garantita da nessun altro ospedale. Credo che questo sia uno dei punti più importanti da sviluppare.
Riteniamo pertanto che questa convenzione sia un valore aggiunto rispetto a quello che c'è ora in essere. Naturalmente i rapporti con le Molinette e con gli altri ospedali sono sempre ottimi e, qualora vi siano delle necessità di consulenze, sono sempre presi in considerazione. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Sono abbastanza scandalizzato da questa risposta, Assessore, sono scandalizzato, perché non mi piace che si mettano al centro gli interessi dei pazienti quando non mi pare che siano stati questi ad ispirare profondamente l'azione dell'USL e dell'Assessorato in questo caso visto che lei assume in prima persona la responsabilità della decisione. Certo, ci sono delle coincidenze, ma le coincidenze a volte aiutano anche a capire un po' meglio come vanno le cose anche nella sanità, oltre che in altri settori. Sarà una coincidenza che il dott. Clemente Ponzetti, che è stato a lungo e anche in modo apprezzato Direttore sanitario dell'USL della Valle d'Aosta, abbia recentemente assunto le funzioni di Coordinatore sanitario dei presidi piemontesi del Gruppo Policlinico di Monza, come sarà sicuramente un caso che un Primario ben conosciuto in Valle d'Aosta come il prof. Peinetti, sia Direttore del Dipartimento piemontese di patologie vascolari del Gruppo Policlinico di Monza; le scelte sono sempre libere e la circolazione delle persone all'interno delle strutture è vitale, però non è bello ammantare di grande sensibilità per i cardiopatici delle scelte che hanno sicuramente delle logiche molto diverse, che sono logiche di canale verso la sanità privata, in questo caso verso la sanità lombarda, ma il problema è di ordine generale. Qui ci sono delle procedure che lei stesso ha indicato come aventi seguito un ordine dei fattori non esattamente inverso; sono stati - ha detto lei, Assessore - successivamente informati i responsabili dell'Unità operativa di cardiochirurgia di Aosta, successivamente, ossia prima noi vediamo con chi è bene lavorare, trattare, non ci interessa cosa ne pensano le strutture, non ci interessa cosa pensa il medico, cosa pensa chi opera, noi trattiamo da struttura a struttura, a noi interessa avere un certo tipo di rapporto con questa o con quell'altra clinica; se c'è bisogno poi di consulenze, potremmo anche rivolgerci alle Molinette o a San Donato Milanese. Credo che questo sia un modo scandaloso di procedere! Questo non è l'indirizzo corretto che lei dovrebbe dare, Assessore, nell'interesse di una buona sanità valdostana, dove si è insediato in questo caso nel settore della cardiochirurgia un Primario non moltissimo tempo fa, che ha avviato un determinato lavoro e che si trova paracadutata una decisione assolutamente politica, presa nell'Olimpo e fatta poi ricadere sulla testa della sanità valdostana.
Noi non vogliamo pronunciarci, non ne abbiamo la minima competenza in termini tecnici nel preferire una struttura all'altra, c'è un bivio però, il bivio è: pubblico o privato? E se si va verso il privato, lo si dice, si dice: "qui non bisogna più operare con il settore pubblico o se non marginalmente, accessoriamente, e vogliamo lavorare con le cliniche private e con le cliniche private con le quali operiamo un interscambio di personale al più alto livello, sia nel campo della direzione sanitaria, sia nel campo del primariato". A noi non sembra che questa sia veramente una bella sortita, Assessore, siamo piuttosto preoccupati da questo modo di operare della Direzione generale dell'USL, se ha avuto le sue indicazioni e il suo avallo in questo, e crediamo che invece andasse fatto un lavoro totalmente diverso.
Qui lei non ci ha riferito di nessun confronto compartivo, le abbiamo chiesto, Assessore: quali raffronti sono stati fatti con altre strutture? Zero, Assessore, zero! Lei non ci ha detto una parola su questo. Le abbiamo chiesto sulla base di quali valutazioni comparative di qualità e di costi è stato fatto questo: niente. Le abbiamo chiesto di spiegarci perché non è stato acquisito il parere, ci ha detto che adesso il Primario è al lavoro per fare i protocolli operativi. Zero anche a lei, Assessore, su tale questione, zero!