Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 533 del 6 maggio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 533/XIII - Interpellanza: "Adozione di provvedimenti per riconoscere ad Aosta uno specifico finanziamento quale contributo al Comune capoluogo di Regione".

Interpellanza

Considerato che sul bilancio del comune di Aosta vanno ad incidere, in maniera considerevole, molte spese relative alla gestione di servizi di preminente interesse regionale;

Tenuto conto che gli accessi che interessano la città sono quotidianamente numerosi per motivi di lavoro, turistici e di fruizione dei suddetti servizi e che, per tale consistente presenza, lo sforzo economico dell'Amministrazione comunale è tutt'altro che indifferente;

Considerato che "nel capoluogo regionale risiede il maggior numero di persone ultrasettantaquatrenni" (fonte l'Osservatorio per le politiche sociali) e questo fatto determina, inevitabilmente, un significativo incremento della spesa sociale;

Rilevato che la crisi economica in atto ha notevoli ricadute dirette sulla popolazione aostana ed i recenti dati concernenti le "Misure regionali straordinarie ed urgenti in funzione anti-crisi per il sostegno delle famiglie e alle imprese" confermano questo aspetto;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere se intenda mettere in atto provvedimenti per riconoscere al Comune di Aosta un finanziamento specifico, senza vincolo di destinazione, per la sua valenza di capoluogo regionale.

F.to: Rigo - Carmela Fontana

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Sono convinto seriamente - non è una convinzione ad arte - che non si possa pianificare il futuro della Valle d'Aosta, non si possa immaginare una nuova stagione riformatrice nella nostra regione, non riconoscendo il ruolo di Aosta quale moderno capoluogo regionale; secondo me, queste due cose non possono che camminare insieme. Non si può ragionare sulla città unicamente a proposito di grandi opere: è importante certo l'Ospedale, il teleriscaldamento, il campus universitario o quello che abbiamo accennato prima; certo è importante la definizione di un programma pluriennale di opere di interesse regionale (e non solo) che devono garantire il miglioramento della qualità urbanistica ed ambientale della città di Aosta, ma credo che occorra nel contempo riconoscere la funzione di capitale valdostana della nostra città prevedendo finanziamenti destinati a migliorare la qualità dei servizi a disposizione di tutti i valdostani e non solo degli aostani. Immagino un provvedimento che tenga conto e si preoccupi dei bisogni vecchi e nuovi legati alla funzione della città, funzione che brevemente voglio ricordare, ma che conoscete certamente bene. È evidente che nella città sono concentrati sedi e servizi di interesse regionale e che molti di questi sono unici per l'intera regione; per questo ogni giorno feriale gli accessi e le presenze sono numerosissimi e questo fatto è visibile nei giorni festivi quando la città è popolata solo dai propri residenti; insomma il lunedì è diverso dalla domenica, ce ne possiamo accorgere tutti e c'è una ragione di fatto. È poi un dato di fatto segnalato dalle indagini demoscopiche e sociali - ancora pochi mesi fa ne abbiamo discusso in Consiglio regionale in occasione del IV Rapporto sulle politiche sociali - che in città risiede il maggior numero di grandi anziani, quelli che hanno una età superiore ai 70 anni. Questa particolarità segnala due fattori: la presenza in città di tutti i servizi socio-sanitari a cominciare dall'Ospedale regionale e la volontà degli anziani di venire a vivere nel capoluogo per ragioni legate alla tranquillità, al proprio benessere e alla propria salute. In un territorio dove più forti sono gli squilibri sociali (il 50% delle domande per le misure anticrisi ne è una testimonianza) maggiore deve essere la capacità dell'Amministrazione comunale di rispondere con provvedimenti di giustizia sociale e di inclusione laddove c'è una diversità. Aosta poi è una città turistica, è un altro fattore che incide sulla capacità finanziaria del Comune di Aosta. Per fare un salto di qualità richiesto da molti, c'è bisogno di spirito imprenditoriale vero, che però si può sollecitare solo in presenza di una forte capacità progettuale e finanziaria dell'Amministrazione comunale anzitutto, capacità che potrebbe in questo caso dare fiducia alle risorse umane, economiche e produttive della città stessa. Senza un impegno diretto del Comune è più difficile che l'impresa, il commerciante, il ristoratore, il privato sia invogliato a scommettere sul proprio futuro. Ci sono poi ragioni di pratica gestione: non siamo ancora riusciti a dare concretizzazione a quel sistema regionale delle autonomie da tutti auspicato, un sistema capace di delineare un nuovo modello di governo delle comunità valdostane davvero autonomo. Per chiarire il concetto, faccio un esempio: il personale ausiliario delle scuole per l'infanzia e le elementari, i famosi bidelli. Ad Aosta sono presenti 34 bidelli, personale che fa capo a due enti diversi con evidenti problemi di coordinamento e di funzionalità, oltre ad essere una spesa che fa capo direttamente all'Amministrazione comunale per un importo di un milione di euro. Queste sono le motivazioni perché la Regione, il Consiglio permanente degli enti locali debbono trovare un tavolo per una riflessione sul ruolo e sul riconoscimento di queste funzioni di Aosta e su come e in qualche misura tale particolarità debba essere valorizzata pienamente. Una specifica legge che riconosca Aosta città di servizi, oppure una percentuale diversa riconosciuta, quel famoso 17%, all'interno della finanza locale. In attesa di questa riflessione fra le tre Amministrazioni, il Consiglio, la Regione e il Comune, augurandomi che questa riflessione e questa leale collaborazione avvenga al più presto, chiediamo al Presidente della Regione di riconoscere al Comune di Aosta per il 2009 un finanziamento specifico, in deroga a quanto disposto dalla legge n. 48/1995, come dire, un riconoscimento per la gestione della quotidianità di una città a valenza regionale, di un Comune che in questo momento sta pagando più degli altri gli effetti di una crisi, il cui sviluppo è ancora incerto e non ipotizzabile. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie ancora al collega Rigo per riportare l'attenzione su un tema che pochi mesi fa era stato evocato al momento dell'approvazione del bilancio preventivo per il 2009. Si era parlato dell'importanza della città di Aosta per la legge speciale del 1992 che ricordava gli investimenti per la città; c'è sempre stata un'attenzione specifica nei confronti di Aosta capitale ed è corretto e giusto rimarcarlo.

Credo che gli investimenti fatti ad Aosta anche ad altri livelli e in altre occasioni, il fatto stesso che per una serie di infrastrutture anche sportive si tenda comunque a portarle sempre più di interesse regionale, con il conseguente coinvolgimento sia degli investimenti, sia della gestione, evidenziano come vi sia sempre stata la dovuta considerazione del ruolo che il collega ricordava. Un altro punto di cui abbiamo discusso e di cui discuteremo riguarda la Cittadella dei giovani, si è detto: "è un discorso della città di Aosta", ma deve diventare un qualcosa di interesse regionale e allora riconsideriamo anche lì il problema legato al finanziamento e a come si può mantenere. C'è stato insomma da sempre un notevole sforzo per venire incontro ad una ricollocazione giusta, conseguente alle possibilità che Aosta dà. Nel contempo dobbiamo dire che Aosta con l'Amministrazione regionale ha sempre fatto di tutto per ricordarsi che è una città turistica, pertanto fa di tutto perché la gente venga ad Aosta, ci mancherebbe! Anche se poi è gravata da alcuni servizi che lei ricordava, come il discorso dell'Ospedale, che ha una sua connotazione specifica e quindi il fatto di rimanere in questa zona (e questo è stato argomento dibattuto a lungo) dà la possibilità di avere laddove si concentra il 60% della popolazione la vicinanza con il servizio dato, con una scelta che abbiamo voluto rimarcare in tempi non sospetti.

Venendo alla sostanza dell'interpellanza, che dice: "considerando tutte queste cose, cosa facciamo per le spese correnti del Comune", su questo noi dobbiamo fare due sottolineature: la prima, in Valle i Comuni rispondono indirettamente del Patto di stabilità, perché è la Regione che fissa i parametri e poi ne risponde con le limitazioni nel complesso, tenendo conto che è responsabile anche di quello che succede nei Comuni. Per quanto riguarda il Comune di Aosta, abbiamo la legge n. 48 che prevede una ripartizione dei fondi fra tutte le collettività ivi compreso il Comune di Aosta. Già in precedenza c'era stata sotto questo profilo una fissazione per il Comune di Aosta di una percentuale, perché se poteva rientrare nei parametri che sono alla base dei trasferimenti finanziari ai Comuni in base alla legge n. 48/1995 (parametri di tipo perequativo e che derivano dalla differenza fra una spesa teorica di riferimento desunto dai parametri che tengono conto della popolazione, delle caratteristiche del territorio, delle condizioni socio-economiche), c'era poi una difficoltà ad ottenere un parametro che tenesse conto di questa differenza, tant'è che è stato fissato nel 17,32% del monte che è previsto per la ripartizione. Lo dico poi ad uno che queste cose me le insegna, nel senso che ha seguito nel tempo la ripartizione fra i Comuni di questi fondi in base alla n. 48, che non dimentichiamo è legata alla legge regionale che stabilisce che il 95% dell'IRPEF è dato ai Comuni. Abbiamo visto che negli anni la fonte di questo finanziamento che abbiamo lasciato come la legge prevede dà la possibilità di avere un aumento per il 2009 del 17% dei finanziamenti a tutti gli enti locali, cosa che non è avvenuta per l'Amministrazione regionale nel suo complesso, tanto per dircela tutta!

Venendo alla sostanza, soprattutto per quanto riguarda le spese di funzionamento è il tema dolente e sul quale c'è un confronto aperto a livello nazionale. Ci saranno a breve degli interventi molto radicali su questo tema, che saranno cogenti e che riguarderanno anche la nostra realtà sotto il profilo di una certa razionalizzazione per evitare le spese che si ritengono eccessive, tanto più in un periodo in cui non c'è un'abbondanza di fondi.

Per quanto riguarda la possibilità di accedere, al di là dei fondi già disponibili per il Comune, ad ulteriori fondi per quanto riguarda il funzionamento, chiaramente è una proposta che non possiamo accogliere e glielo abbiamo detto anche al Comune, perché diventerebbe un ulteriore elemento di difficoltà nei rapporti anche con gli altri enti locali. Abbiamo provveduto ad una ripartizione, d'accordo con il CELVA, dei fondi ma, al di là di questo, non possiamo andare.

Diverso invece l'ultimo punto che il collega ha ricordato concernente le spese che oggi vengono pagate per le scuole da parte del Comune di Aosta, a differenza delle altre strutture; oggi si sta lavorando alla soluzione relativa alla problematica del personale ausiliario della scuola di base elementare e media, che nella città di Aosta è alle dipendenze del Comune, mentre negli altri enti locali è alle dipendenze della Regione. Già quest'anno provvederemo a passare il personale sia per le elementari, sia per le medie a tutti i Comuni, quindi nelle varie scuole che sono sul territorio l'ausiliario (il bidello per intenderci) sarà a disposizione o dei Comuni, o delle Comunità montane, il che porterà un grosso vantaggio per quanto riguarda i Comuni interessati perché durante il periodo estivo potranno utilizzare al meglio questo personale. Con questa operazione provvederemo a pagare per il Comune di Aosta anche quello che è attualmente a carico del Comune, ossia il personale delle scuole elementari che oggi fa carico al Comune. Il che porta ad un intervento che corregge un'anomalia che è sempre stata ravvisata per il Comune, ma questa nella sostanza è l'operazione che ci permetterà di intervenire nei confronti del Comune, con una situazione uguale per tutti, ma va a sanare una situazione in modo legittimo senza creare i presupposti per un intervento straordinario, che non è possibile. Questo è quanto, credo che vada nella direzione auspicata dal collega e potrà rendere conto di un intervento che si posiziona in perfetto accordo con le comunità locali tutte.

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Ritornando alla nostra interpellanza, ci sono tre questioni: la prima riguarda ovviamente il 2009, la possibilità di ottenere qualche riconoscimento, il problema della scuola, i bidelli e quindi le spese che sono state imputate al Comune di Aosta, che verranno garantite dall'Amministrazione regionale come giusto riconoscimento della spesa effettuata. Questo potrebbe non dico risolvere, ma dare al Comune di Aosta un minimo di serenità per affrontare tali mesi e anche l'assestamento di bilancio a settembre, insomma per chiudere il 2009 non con grosse difficoltà economiche. Rimane poi il problema di fare una riflessione sulla necessità di trovare un modo d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali per riconoscere quelle spese che sono indotte dal fatto di essere capitale. Certo, gli investimenti - seconda considerazione - sono stati e saranno numerosi in Valle d'Aosta, pensiamo al campus universitario, pensiamo all'area megalitica e a quello che comporterà la gestione non dico delle strutture, ma dell'indotto che avremo da queste strutture. Dobbiamo pensare che è come avere un grandissimo parco macchine in garage e che la somma delle macchine da gestire non è facile, macchine che poi non sono di proprietà e di uso del Comune di Aosta. Il problema degli investimenti e della ricaduta degli investimenti sulla gestione ordinaria dell'Amministrazione quindi esiste.

Terza considerazione: la storia dei rapporti fra l'Amministrazione regionale e quella comunale non è sempre stata la stessa. In questi anni forse c'è stata una leale collaborazione, ma la storia di queste due Amministrazioni ha visto momenti di scontro, di necessità di commissario ad acta per alcuni interventi che l'Amministrazione comunale ha voluto fare ad Aosta. Se questo è vero - e mi fa piacere che il rapporto fra le amministrazioni, come dovrebbe essere sempre, sia di leale collaborazione -, questo non significa che così sia sempre stato.