Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 458 del 25 marzo 2009 - Resoconto

OBJET N° 458/XIII - Communications du Président de la Région.

Président - On revient maintenant au point n° 2 à l'ordre du jour.

La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. In particolare vorrei ricollegarmi, ringraziando il Presidente Cerise per averlo fatto, alla commemorazione di questa mattina della tragedia del 24 marzo 1999 al traforo del Monte Bianco per comunicare che la Giunta regionale il 20 marzo scorso ha approvato la definizione in via transattiva della complessa vicenda giudiziaria, per quanto riguarda i contenziosi civili, conseguente al drammatico incendio che si verificò nel traforo del Monte Bianco. In tale vicenda la Regione è stata chiamata in causa, in quanto ritenuta responsabile, da alcune società del gruppo Volvo, costruttore della motrice dell'autoarticolato dal quale si sprigionò l'incendio, a sua volta chiamata in causa da SITMB, Società italiana di gestione del traforo del Monte Bianco, a sua volta ancora chiamata in causa da parenti di vittime o compagnie di assicurazione. La Regione si è costituita in tutti i giudizi nei quali è stata coinvolta proponendo davanti alle giurisdizioni italiane domande riconvenzionali nei confronti di Volvo e di altri soggetti, tra cui le due società, italiana e francese, concessionarie del traforo, relativamente ai danni subiti dalla Regione in conseguenza della chiusura del traforo. Allo stato pendono ben 6 procedimenti civili: 1 a Torino, 4 ad Aosta e 1 a Bonneville. I contenziosi sono caratterizzati da una particolare complessità, sotto numerosi profili: prova ne è che a distanza di cinque anni dalla prima chiamata in causa della Regione, di nove anni dall'avvio del primo giudizio e di dieci anni dall'incendio originatosi nel traforo, i giudizi, sia dinanzi ai giudici italiani, sia dinanzi ai giudici francesi sono ancora nella fase iniziale non essendo ancora stata avviata alcuna attività istruttoria. La complessità discende anche dall'incertezza del foro competente. Ancora oggi, infatti, non è certo dove i giudizi debbano proseguire rimanendo infatti in discussione la competenza e la giurisdizione dei giudici italiani rispetto a quelli francesi. Le ragioni che hanno indotto la Regione ad accogliere la proposta di transazione sono riferite, in sintesi, a ragioni complessive di convenienza e di economicità dell'accordo, legate al fatto che l'ampiezza, la complessità e la durata del contenzioso, in essere e potenziale - posto che recentemente le società di gestione hanno formulato ulteriori e importanti richieste risarcitorie alla Regione -, determinerebbe, in capo alla Regione, l'onere di sopportare un contenzioso ancora per parecchi anni con continuo e imprevedibile aggravio di spesa, correlata agli elevati costi di assistenza legale conseguenti ai rilevantissimi valori di causa. A queste valutazioni si aggiungono anche le considerazioni, effettuate dai legali della Regione, circa il rischio relativo al buon esito della domanda risarcitoria formulata dalla Regione in conseguenza della sua chiamata in causa e, più in generale, in merito al buon esito della complessa vicenda giudiziaria, anche in relazione alle domande già formulate e prospettate dalle società di gestione.

In sintesi, la proposta transattiva approvata, prevede il versamento da parte di SITMB (ossia Società Monte Bianco) e ATMB (la società francese) della somma complessiva di euro 2.350.000, somma che ripaga la Regione dei costi di assistenza legale fino ad ora sostenuti e ancora da sostenere e soprattutto garantisce la Regione in termini di eventuali rischi giudiziari futuri stante le ulteriori garanzie di copertura e di manleva concesse dalle società di gestione a fronte dell'uscita definitiva dai giudizi pendenti. A tal fine è in corso di definizione un accordo con le compagnie di assicurazione della Regione per la definizione delle reciproche posizioni conseguenti all'accordo transattivo concluso con le società di gestione del traforo. Credo sia un accordo che rimuove un problema importante e complesso, che rischiava di trascinarsi per anni con dei costi enormi, perché vi rendete conto di cosa significa questo problema portato a livello internazionale.

Un breve aggiornamento per quanto riguarda gli incontri a livello romano. C'era stato, questo è già stato più o meno detto... comunque vorrei dire che, il 16 marzo a Roma si era tenuto l'incontro dei Presidenti delle Regioni a Statuto speciale con i Ministri Fitto e Calderoli sul disegno di legge di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, il famoso federalismo fiscale. L'incontro ha consentito di raggiungere una intesa che è stata di fatto oggetto di approfondimento anche nelle Commissioni e ha permesso di mantenere tale accordo nella dizione finale, quindi questo è un fatto che sicuramente ha avuto un esito positivo in merito alla condivisione necessaria tra il Governo e la Regione sulle eventuali modificazioni del regime finanziario per quanto riguarda le compartecipazioni erariali. È stato, infatti, confermato nel suo impianto originario l'articolo 25 del disegno di legge - già frutto di un accordo con il Governo - integrato dalla previsione di un tavolo politico bilaterale di confronto tra il Governo e i Presidenti di ciascuna Regione a statuto speciale in cui individuare le linee guida e gli strumenti per assicurare il concorso delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome agli obiettivi di perequazione e di solidarietà. Il tavolo di confronto inoltre sarà deputato a valutare la congruità delle attribuzioni finanziarie rispetto alle funzioni esercitate, verificandone la coerenza con i principi della legge di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione e con i nuovi assetti della finanza pubblica. Inoltre il riferimento - questa è la parte altrettanto importante - al Patto di convergenza... che era il problema di quell'emendamento che era stato introdotto al Senato, che prevedeva ulteriori vincoli all'autonomia regionale, è stato cancellato e sostituito con un rinvio al Patto di stabilità interno, che già definisce la misura del concorso della Regione all'assolvimento degli obblighi posti dall'ordinamento comunitario. Le determinazioni assunte, a seguito dei confronti bilaterali con il Governo, forniranno gli indirizzi per la determinazione da parte della Commissione paritetica delle norme di attuazione dello Statuto speciale che dovranno definire i criteri e le modalità per il concorso agli obiettivi di solidarietà e perequazione.

Si è oggi tenuta invece una riunione prima della Conferenza Stato-Regioni, in preparazione dell'incontro svoltosi alle 12,30 con il Presidente del Consiglio e con i Ministri Fitto per le Regioni, Calderoli, Tremonti e altri Sottosegretari aventi per oggetto il tema della proposta di un decreto o progetto di legge con riferimento al problema casa. Su questo c'è stato un chiarimento importante, da parte dei Presidenti è stata rappresentata la proposta votata a maggioranza, che prevedeva un'opzione di preferenza per un disegno di legge, piuttosto che per un decreto, non sto a citare le motivazioni che avrete già letto sui giornali, nel senso che il disegno di legge non ha attuazione quando è approvato e pubblicato, mentre il decreto aveva la funzione di ottenere subito determinati risultati. C'era un problema di ricorso alla Corte, perché alcune cose andavano a prevaricare i temi di competenza delle Regioni, in particolare per quelle a statuto speciale l'urbanistica è competenza primaria, per le altre è materia concorrente. C'è stata la disponibilità da parte del Presidente del Consiglio a lasciare aperto questo tema, ossia a non fare subito un decreto e si è dato un tempo agli organi tecnici della Conferenza Stato-Regioni, che stanno lavorando, per ottenere una proposta che vada nella direzione di uno strumento, probabilmente sarà una legge, ma che abbia una corsia preferenziale, quindi senza avere ostruzionismi e con l'accordo sulle modalità, che porti ad una semplificazione degli atti amministrativi, ad una chiarezza sull'ambito di intervento, in modo che si tolgano dalla discussione che è avvenuta in questi giorni per quanto riguarda il poterli fare o non poterli fare, è un piano casa.

Terzo punto: si è specificato che quello che si prevede non è il piano casa, anzi come misura anticiclica, anche in funzione della crisi, le Regioni si sono dette tutte disponibili ad affrontare le premesse per avere un piano casa che tenga conto di quelli che non riescono a pagare l'affitto e di quelli che la casa non ce l'hanno; questo perché l'istanza legata alla problematica aperta è quella di dire che chi ha una casa - difatti parlavamo di chi già oggi è in possesso di uno stabile per esigenze familiari o altre esigenze - può ampliare fino ad un massimo di... anche questo è tutto da vedere. Si trattava quindi di ribadire quali sono le competenze e questo è stato fatto, è stato accolto tale principio, quindi ci sono i gruppi tecnici che stanno lavorando e devono concludere i lavori entro martedì, per dare poi conto a tale problema in modo che il Governo possa assumere le decisioni che ritiene più opportune in accordo con la Conferenza Stato-Regioni.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente. Credo che le comunicazioni del Presidente della Regione abbiano una portata politica rilevante per la nostra Regione, mi soffermo solo innanzitutto su quella riferita alle vittime del Monte Bianco. Accogliamo con favore questa transazione, la condividiamo, altrimenti, oltre che alla tragedia, la burocrazia avrebbe creato ulteriori disuguaglianze e sofferenze, quindi apprendiamo con piacere il provvedimento che la Giunta regionale ha voluto adottare il 20 marzo per venire incontro a questa situazione.

Per quanto riguarda i rapporti fra la Regione e il Governo, non possiamo non sottolineare come il Governo nazionale si sia dotato di una forte iniziativa, ma credo che possiamo riconoscere che certamente la capacità di innovazione di questo Governo è forte, ma altrettanto lo è quella di arrivare poi ad una sintesi di dialogo su temi che sono decisamente molto delicati. Possiamo anche comprendere lo sgomento di chi, non essendo della nostra parte politica, ha giustamente meno fiduciarietà nei rapporti con il Governo nazionale, a volte trova fughe in avanti fastidiose: mi riferisco a quelle che sono le idee, le innovazioni, i processi di riforma che questo Governo nazionale apporta al nostro Paese che - qui apro una parentesi - sono sempre decisamente rallentati da un sistema di regolamento parlamentare che oggi mostra tutti i suoi limiti. Lo diceva già il "Governo Prodi", credo che il "Governo Berlusconi" non faccia altro che evidenziare la necessità che il Parlamento possa arrivare ad una regolamentazione che renda possibile la governabilità in tempi e modi coerenti con le sfide che siamo chiamati ad affrontare.

Sul Patto di stabilità avevamo già anticipato la disponibilità del Governo, mi fa piacere che oggi sia istituzionale questa disponibilità non solo più politica: quella di riconoscere alle Regioni a statuto speciale la partecipazione al Patto di stabilità e alla concorrenza, e alla sussidiarietà attraverso un dialogo a cui i tavoli tecnici stanno lavorando in maniera molto importante per raggiungere l'obiettivo di un federalismo equo, solidale, ma finalmente responsabile, che è quello che tutti noi auspichiamo non solo per le Regioni autonome, ma soprattutto per tutte le altre Regioni che ancora in quella situazione non sono. Sul piano casa, anche qui ancora una volta il Governo nazionale ha dimostrato di avere chiaro cosa può essere utile per muovere le piccole economie della piccola e media impresa e anche per superare burocrazie che sono decisamente a volte ingiuste nei confronti di padroni di casa che magari devono fare alcuni piccoli lavoretti.

Bene, sono contento che il Presidente della Regione abbia potuto testimoniare come il Governo non sia semplicemente proiettato sulla risoluzione dei problemi, ma anche attento al fatto che nel metodo e nelle procedure ormai è fatto noto che le Regioni hanno una voce in capitolo molto forte. Credo che il Presidente della Regione abbia potuto testimoniare che non solo le Regioni autonome, ma anche quelle ordinarie ormai si pongono sul tavolo del confronto con il Governo come degli interlocutori di pari dignità. Contrariamente a quello che abbiamo sentito fino a qualche momento fa, non ci sono più situazioni di questo tipo.

Sul piano casa, Presidente, abbiamo anche noi la necessità di capire meglio quali saranno le regole, con quali strumenti il Governo metterà in campo le energie che le Regioni dovranno realizzare per dare una svolta in questo settore, io dico il settore delle burocrazie urbanistiche. In questo caso, in forza della nostra competenza primaria, non sarebbe male che il nostro Consiglio potesse una volta essere anticipatore di certe situazioni, se condividiamo naturalmente la necessità anche nella nostra regione di superare alcune arcaiche regolamentazioni che stanno non solo frenando la libertà di attività del cittadino nella propria casa, ma anche l'economia di microimprese che in questa regione sono in grandissima difficoltà. Abbiamo 4.000 imprese artigiane, di cui 1.000 sono già fallite, quasi chiuse; se non diamo immediatamente corso ad un'opportunità che i piccoli proprietari possano prendere i 15-20 mila euro che hanno in banca (che in questo momento non rendono neanche tanto) e investirli nella propria... a casa, dando un'energia economica e finanziaria a queste piccole imprese, dovremo registrare nei prossimi mesi centinaia di fallimenti nella nostra regione. Credo che questo Consiglio, utilizzando la nostra competenza primaria, potrà magari distinguersi per fare non una fuga in avanti, ma finalmente un'anticipazione di un provvedimento condiviso dal Governo.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Reduce dalla trasferta romana, il Presidente ha messo sul tavolo argomenti di peso e mentre non siamo, contrariamente ai colleghi, in grado di pronunciarci sulla validità delle soluzioni transattive che approfondiremo appena saranno disponibili i testi delle deliberazioni adottate in proposito nei giorni scorsi, vorremmo fare due sottolineature in ordine agli altri temi. In particolare, visto che la questione del Monte Bianco ritornerà fra pochi istanti in discussione, per quanto riguarda il federalismo fiscale, abbiamo avuto l'impressione che il passaggio dal Senato alla Camera abbia segnato un "riasciugarsi" del testo, che lo ha avvicinato in qualche modo alle nostre aspettative o comunque ha iniziato a fugare alcune preoccupazioni che continuiamo a ritenere fondate in termini generali, sui rischi per la nostra finanza regionale, collegati alla manovra complessiva del cosiddetto "federalismo fiscale". Mentre peraltro su un testo che era molto più lontano dalle nostre attese che è stato votato dal Senato il Senatore valdostano ha espresso un giudizio non solo positivo, ma direi entusiastico, abbiamo registrato (e condividiamo l'atteggiamento di maggior cautela in questo) un atteggiamento più cauto da parte del Deputato valdostano su un testo che, ripeto, ha segnato dei significati avvicinamenti alle nostre preoccupazioni che permanesse una condizione di contrattazione bilaterale sulle innovazioni che devono essere apportate. Bene si è fatto a spostare l'asse dal Patto di convergenza al Patto di stabilità interno e in qualche modo a limitare l'impatto complessivo della delega legislativa rispetto alla nostra Regione, se non ricordo male, a soli tre articoli (12, 21, 25) che continuano a mantenere un effetto diretto sulla nostra Regione.

Quanto al problema casa, su questo apriamo un punto interrogativo, siamo convinti della necessità, collega Lattanzi, di tentare di essere anticipatori, ma non in termini di annuncio, come ha fatto il Governo nazionale, che sta alimentando a nostro modo di vedere delle aspettative molto al di sopra di quello che è oggettivamente possibile concedere in termini di ossigeno per il settore, con continue aperture e smentite, con continue ridefinizioni di obiettivi (condomini sì, condomini no, città, villette, non villette). Noi crediamo poco nella politica di incentivo edificatorio solo a chi è proprietario di una villa, piuttosto che ad un'azione complessiva di riqualificazione del patrimonio edilizio in termini di riqualificazione energetica con premi volumetrici che possono esserci nella misura in cui sono anche compatibili con il nostro territorio. Mi pare abbiano fatto bene i Presidenti di Regione che, al di là della difesa delle competenze, si sono già pronunciati in termini di preoccupazione per un uso maldestro di un grimaldello che potrebbe essere molto pericoloso. Queste manovre, la necessità giusta di dare ossigeno (noi lo condividiamo) al settore dell'edilizia non può tradursi in un Far West edificatorio per i prossimi anni e la nostra Regione ha interesse a mettere bene in chiaro che non si può edificare, fatto salva la possibilità che qualcuno poi vada a contestare in seguito. Dobbiamo tenere in questo territorio nel modo più rapido e con la maggiore semplificazione possibile il controllo sull'attività edificatoria; spogliare i Comuni da questa attività di sorveglianza complessiva sul territorio regionale, comunale in particolare, potrebbe essere molto pericoloso.

Infine, in aperto disaccordo politico con il collega Lattanzi, la sottolineatura sul peso del Parlamento rispetto al decidere, questo è tema politico generale di questi ultimi mesi, il fastidio che hanno i Governi rispetto all'azione dei Parlamenti, che tale azione vada snellita ci trova perfettamente consenzienti, che vada depotenziata e al limite estromessa dal campo della discussione ci pare quanto mai pericoloso.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Ringrazio il Presidente della Regione per aver ricordato anche lui le vittime, come stamani abbiamo ringraziato il Presidente del Consiglio. Noi sul tema che è stato successivamente affrontato sulla chiusura delle questioni giudiziarie ci riserviamo successivamente di fare delle valutazioni nel merito. Vengo invece alle questioni importanti che sono state accennate: quelle che ci toccano molto da vicino, quella che riguarda il percorso del federalismo. È un percorso molto difficile, lo abbiamo detto più volte, ma credo che, seppure fra mille difficoltà, anche con una sinergia forte di tutte le forze politiche del livello regionale, si sia posta una correzione più che mai opportuna e ritengo che questo spirito non debba durare solo due giorni adesso, ma debba essere uno spirito che va avanti nel tempo e che non abbia dietro atteggiamenti ricattatori o questioni di altro tipo se crediamo nell'autonomia di questa Regione.

Voglio fare una precisazione sul metodo: questa grande intesa che è capace a costruire il "Governo Berlusconi" francamente non la vedo, vedo invece un grande sforzo per fortuna di tutte le Regioni sia sul federalismo fiscale, sia sul piano casa sul quale tornerò. Devo dire che un po' di federalismo lo stiamo costruendo, ma dal basso per fortuna, non certo dall'alto come si aspettava qualcuno, perché molte Regioni si stanno muovendo per difendere il loro spazio e soprattutto per poter contare veramente rispetto a decisioni che verrebbero imposte dall'alto e che non rispettano minimamente le realtà regionali.

Quanto al piano casa, lì proprio vanno ringraziate le Regioni, perché non di una grande capacità mediatoria del Governo si deve parlare, ma di una vera e propria bocciatura. Era annunciato per venerdì in Consiglio dei ministri un decreto legge che non verrà varato, perché le Regioni gli hanno detto "no, non si fa nessun decreto legge!". Anche se il Parlamento è così depotenziato, almeno ci sono le Regioni che gli dicono: "lascia perdere, fai un disegno di legge, lo discutiamo con calma e cerchiamo di metterci dentro tutte quelle misure che salvaguardano le Regioni in questo percorso", perché una cosa è vera: c'è fretta di prendere delle misure contro la crisi, ma veramente qualcuno parlava di queste misure l'anno scorso, al mese di settembre e adesso questo Governo arriva in ampio ritardo con delle misure per decreto legge! Il decreto legge è una misura importante, ma che va usata con moderazione e non per cancellare un Parlamento!

Quanto alla riforma del Parlamento, la si discuta, si porti in aula una proposta di riforma del Parlamento che è attesa, questo bravissimo Governo ce la faccia vedere e cercheremo di andare verso la riforma del Parlamento e non l'esautorazione del Parlamento. Su questo tema la nostra Regione ha fatto la sua parte, ringrazio il Presidente, insieme alle altre Regioni per chiarire che dobbiamo rilanciare l'economia, e lo dobbiamo fare anche attraverso il sostegno alle imprese, non a scapito però di distruggere una bellissima regione turistica come la nostra, dando via libera alla speculazione di pochi e che non risponderebbe alle esigenze sicuramente dei molti.

Président - La parole au Conseiller Zucchi.

Zucchi (PdL) - Scusi, Presidente, di solito non intervengo mai sulle comunicazioni, ma questa volta non ho resistito. Veramente mi domando come si riesca a fare della polemica anche sulle comunicazioni del Presidente, che vengono prese come pretesto dalla parte che ci sta di fronte per vomitare sempre le solite contumelie. Questa vostra agitazione è direttamente proporzionale con il nostro sollievo, perché più vi agitate, lanciate strali su quella che definite la maggioranza tirannica nazionale... dove praticamente si è parlato di comunicazioni semplici, su questioni che sono nel divenire e voi ogni volta vi preoccupate soltanto di lanciare i soliti strali.

Il collega Louvin, non me ne voglia, parla di un qualcosa come è stato detto prima sull'ordine del giorno precedente che non c'è, parliamo veramente delle cose che ancora non esistono, per gli slogan sulla cementificazione selvaggia e poi si dice veramente che questo Governo impone dall'alto. Menomale che invece questo Governo discute e non c'è niente di male nell'accogliere le istanze che vengono dalle Regioni, come oggi è successo; evidentemente si può anche ragionare e tornare indietro! Veramente, non capisco, ma da un lato sono sollevato nel vedere tutte le volte da parte vostra... e non vi rassegnate proprio di aver perso le elezioni nel 2008! Veramente anche quando arrivano i sondaggi, con questa vostra politica sempre della denigrazione, del dire "no", noi siamo contenti perché più voi dite "no" più noi saliamo perché facciamo le cose che i cittadini vogliono, mentre voi precipitate nei sondaggi. Se siete contenti voi, continuate così!

Président - Ce n'est pas exactement sur les communications du Président, mais quand même...