Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 455 del 25 marzo 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 455/XIII - Approvazione di mozione: "Impegno per l'attuazione dell'intesa raggiunta in sede europea di revisione dell'IVA sulla ristorazione".

Mozione

L'accordo intervenuto il 10 marzo scorso tra i Ministri delle Finanze dell'Unione europea (Ecofin), in cui si è convenuto fra l'altro sulla necessità di abbassare l'IVA sulla ristorazione, costituisce una novità assolutamente positiva per fronteggiare la crisi che coinvolge anche questo comparto;

La riduzione dell'Iva riguardo a tale attività economica può, infatti, consentire, in un momento di recessione come quello attuale, di rilanciare i consumi interni e di rendere più competitiva sia la nostra Regione che l'intero Paese che per vocazione fondano sul turismo e la ricettività buona parte del loro apparato economico;

Gli effetti di questa riforma fiscale potranno tradursi positivamente anche in un contenimento dei prezzi a beneficio della clientela ed in un incremento occupazionale nel settore turistico, nei bar, nelle mense, scolastiche, ospedaliere ed aziendali;

Il Consiglio regionale

Invita

il Governo e il Parlamento italiano ad operare con la massima sollecitudine nel dare attuazione all'intesa raggiunta in sede europea, offrendo concrete prospettive di rilancio al settore turistico-alberghiero e all'insieme degli esercizi operanti nel settore;

Impegna

la Giunta regionale a manifestare nelle sedi competenti questo auspicio affinché la revisione dell'IVA sulla ristorazione sia applicata senza indugio.

F.to: Louvin - Bertin - Chatrian - Cerise Giuseppe - Morelli Patrizia

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Assessore, qualche giorno fa, precisamente il 10 marzo scorso, è intervenuto un accordo a nostro modo di vedere particolarmente significativo sul tavolo dei Ministri dell'economia e delle finanze dell'Unione europea: l'accordo che ha dato il via libera alla riduzione dell'IVA per determinati servizi, ma, per quanto ci riguarda e per quanto di nostro interesse, significativamente per l'IVA sulla ristorazione. Questo è un tema che è stato pressoché ignorato dalla stampa italiana, non ha fatto oggetto di nessun particolare approfondimento anche da parte della stampa specialistica, mentre curiosamente in Francia, dove il tema è molto sentito - la Francia è stata all'origine della proposta, sollecitando fortemente che venisse abbassata l'IVA sui servizi di ristorazione proprio perché fa della ristorazione uno dei punti di forza della propria offerta commerciale e turistica -, il dibattito è andato molto avanti, siamo già in una fase di proposta all'interno di quel Paese, il Presidente Sarkozy ha già tracciato la linea, indicando l'obiettivo dell'IVA sulla ristorazione al 5,5% e chi esercita attività di ristorazione, chi ha alberghi, mense o altro sa bene cosa può voler dire questo su un volume di affari considerevole. Il dimezzamento dell'IVA su queste prestazioni ha una serie di effetti potenzialmente positivi, almeno io ne vedo di essenzialmente di positivi sul settore, pertanto si traduce in un'opportunità da cogliere. Crediamo pericoloso su questo terreno che vi sia un divario significativo che si crea fra Paesi dell'Unione europea. Se su questo terreno l'Italia rimane in condizione di scollamento, la propria possibilità di essere concorrente sul piano commerciale rispetto agli altri Paesi si attenua. Noi siamo una regione di frontiera, la differenza anche di proposta economica può essere significativa fra un versante e l'altro della frontiera, non abbiamo possibilità di manovrare direttamente rispetto ai nostri vicini svizzeri, ma il fatto che i vicini francesi, avendo località sciistiche già significativamente frequentate da clientela italiana, possano avere un'offerta ristorativi a condizioni migliori delle nostre in termini di concorrenza economica può rappresentare un handicap significativo per chi opera nel settore. Questa è la ragione per la quale abbiamo ritenuto doveroso portare in quest'aula una proposta di sostegno a questa innovazione sul piano fiscale, che crediamo più e meglio di altre cose possa rappresentare una spinta oggi alla ripresa dell'attività nel settore ricettivo e turistico e al tempo stesso tradursi anche in un beneficio per le tasche dei nostri concittadini e nostre stesse, di maggiore opportunità di fruizione. Qualche giorno fa un ristoratore nelle vicinanze di Aosta mi segnalava il numero impressionante di acquisto di cibi da asporto, nella specie delle pizze da asporto, rispetto al loro consumo interno nel ristorante. I segni, le "frustate" della crisi si stanno facendo avvertire molto forti e forse questo può alleviare il carico, può consentire anche di andare con maggiore tranquillità e sicurezza nella fruizione di momenti di convivialità, di pasto comune, eccetera, anche perché molto spesso questi pasti sono un'esigenza lavorativa per chi opera fuori casa e, facendo anche una somma molto elementare, chi mangia 20-25 volte al mese fuori casa può registrare come un dimezzamento dell'IVA su quanto ha pagato alla fine del mese possa tradursi in uno o due pasti in più da poter consumare fuori casa.

Non aggiungiamo di più, perché sappiamo che non solo per competenza politica di Assessorato, ma anche per competenza professionale su questo l'Assessore è sicuramente attento, ma ci rivolgiamo ai colleghi, per questo è di una mozione che stiamo discutendo, quindi è una presa di posizione collettiva che chiediamo all'Assemblea, affinché pongano sulla questione la dovuta attenzione e, se possibile, auspichiamo raggiungano gli intendimenti che proponiamo di fare propri da parte di questo Consiglio, invitando Governo e Parlamento a non prendere troppo tempo, ad inserire questa fra le misure anti-crisi, affinché vi sia su questo terreno la spinta necessaria per un rilancio del settore turistico alberghiero e di tutti quanti operano in tale ambito, dando forza ad un'iniziativa di alleggerimento della pressione fiscale che si traduce in benefici per molti soggetti. È un sacrificio che si chiede all'ente pubblico di rinunciare a un prelievo fiscale. È un prelievo fiscale che nel caso di specie viene ad essere sottratto alle casse dell'erario regionale, siamo noi per 9/10 a rinunciarvi, ma, piuttosto che dare corso o inventare altre forme di ausilio, crediamo che su questo terreno una boccata di ossigeno farebbe quanto mai bene agli operatori del settore e quindi si riveli oggettivamente auspicabile.

Président - La parole au Conseiller Benin.

Benin (PdL) - Condivido appieno quello che ha proposto il collega Louvin, anche perché è nell'indirizzo della Signora Brambilla, che tempo fa ha proposto questo tipo di abbattimento dell'IVA non solo nel comparto ristorativo, ma nel comparto alberghiero. Questo infatti è un problema che solleviamo da parecchi anni, perché in Italia siamo quelli che pagano di più nel comparto alberghiero come IVA; il Paese che paga di più in Europa paga il 7% e noi siamo al 10%. Mi piacerebbe condividere questa proposta di mozione eventualmente se possibile porre un emendamento alla stessa, aggiungendo nella mozione l'ampliamento al settore turistico-alberghiero, come d'altro canto c'è scritto qui nell'invito che viene fatto sotto, che quindi non rimanga solo la parte di ristorazione, ma alberghi e ristorazione. Se questo fosse possibile, sarebbe auspicabile e andrebbe nella direzione che credo sia nell'interesse dell'economia turistica di questa regione, non solo ristorativa, ma anche alberghiera.

Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Brevemente. Azzardo una risposta al silenzio della stampa, piuttosto che degli altri media rispetto a questo accordo intervenuto a livello di Ministri delle finanze dell'Unione europea, probabilmente perché questa richiesta non ha carattere di novità; infatti se andiamo a vedere i verbali delle associazioni degli albergatori, questo lo stanno chiedendo da tantissimo tempo; anche noi nel momento in cui avevamo delle occasioni, abbiamo posto tale tema. Rispetto a tale ragionamento, probabilmente a livello nazionale ha sempre prevalso quello che ha illustrato il collega Louvin, che era il criterio di cassa, ossia tassare per rimpinguare le casse dello Stato.

Rispetto a questa mozione, annuncio un voto favorevole, non so se è il caso di emendarla, perché il ragionamento che viene fatto riguarda l'IVA e non vorrei qui anche annoiarvi rispetto a dei temi che possono sembrare tecnici e di dominio dei professionisti del settore, ma ci sono anche altri ragionamenti che meriterebbero di essere affrontati, che sono molto importanti per i contribuenti (contribuenti magari non considerati come famiglie, ma come imprenditori). Rispetto a queste spese, ci sono innumerevoli limitazioni alla detrazione di imprese, professionisti, quasi come se l'andare al ristorante o all'albergo fosse un lusso, quindi come beni di lusso abbiamo una serie di impedimenti rispetto ad una piena detrazione. Questa, a mio modo di vedere, è una limitazione rispetto ad una corretta detrazione di queste spese, ma anche le limitazioni che sono state poste alla detrazione delle spese congressuali, limitando a determinati periodi dell'anno i congressi... se le case farmaceutiche, piuttosto che le grandi aziende fanno determinati convegni e convention in determinate stagioni, quindi ci sono degli impedimenti rispetto alla detrazione.

Proprio andando dietro al ragionamento fatto dal collega Louvin, bisognerebbe, da un lato, agire per una riduzione e per una semplificazione (lo dico per i colleghi commercialisti), individuare l'aliquota corretta è un pasticcio quando hai il servizio di mensa, i ticket restaurant hai una babele di aliquote: "sarà il 4%, sarà il 10%, potrò detrarla o non potrò detrarla"... una cosa molto pesante! Se volessimo dare un messaggio importante, quindi probabilmente meriterebbe di estendere, ma questa mozione anche così com'è, se vogliamo votarla così, va bene, se vogliamo emendarla ampliando... proprio nella filosofia che una regione turistica come la nostra rispetto ad un ampliamento delle detrazioni potrebbe avere solo dei benefici... anche se ovviamente all'interno del riparto fiscale qualche punto percentuale di IVA in meno produrrebbe. Sono convinto che, dal punto di vista del virtuosismo di un'attività, qualche punto in meno di fiscalità sarebbe compensato da un aumento del volume, però lascio al Consiglio, se c'è un emendamento e si vuole ragionare su di esso... sull'emendamento proposto dal collega Benin sarebbe opportuno fare una sospensione per coordinarlo.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Per quanto riguarda il Partito Democratico, questo tipo di mozione un po' ci sorprende, lo dico con franchezza, nel senso che, a mio avviso, questa è la posizione del Ministro Tremonti, andiamo a sollecitare il Ministro Tremonti a fare quello che già ha intenzione di fare lui, ossia gli diciamo di fare ciò che egli ci dice ogni giorno di fare.

Per quanto ci riguarda, non ci entusiasma questa cosa, anche se vorrei togliere da qui ogni solita demagogia del tipo: "ecco la Sinistra, appena si parla di riduzione di tasse...". No, siamo assolutamente d'accordo sul principio che bisogna valutare quali tasse vadano ridotte. Non è a caso che su un tema come questo ci possa essere una certa attenzione, però se ogni quindici giorni arriva l'artigiano, il ristoratore, il Pinco Pallino a chiederci per la sua categoria la riduzione di un pezzetto e non guardiamo con una visione complessiva a temi delicati come l'IVA, rischiamo di fare delle cose a macchia di leopardo: aiutiamo uno, ci dimentichiamo dell'altro e avanti di questo passo. Per cui è un problema vero quello della riduzione delle tasse nel nostro Paese, ma non vorremmo mai che fosse disgiunto da un altro, ossia che ogni volta che proponiamo la riduzione delle tasse ci sia sempre vicino anche l'appello e tutte le iniziative affinché chi in questo Paese le tasse non le paga, le evade costantemente cominci a pagarle. "Sì" quindi alla riduzione delle tasse, ma "sì" anche a pagarle, anche perché proprio stamani in quest'aula si diceva: "c'è la crisi economica, dovremo intervenire con ulteriori interventi a sostegno delle fasce più deboli e quant'altro", ebbene se c'è una fascia che in questi giorni abbiamo detto essere meno debole degli altri... anzi abbiamo detto che il settore turistico, tutto sommato, ha retto rispetto ad altri settori, mi chiedo se questa sia più che mai tempestiva come forma di intervento.

Vorrei fosse chiaro: non c'è nessun preconcetto alla riduzione delle tasse e ad aiutare certi settori, ma ci sono dei settori che da anni chiedono anche la riduzione per esempio delle tasse che vengono messe sul costo del lavoro, che anche quelle incidono fortemente sullo sviluppo, sulla produttività, sulla possibilità di assumere dei lavoratori, eccetera. È quindi un argomento di grande delicatezza, è giusto che si ponga attenzione al problema, ma non ci entusiasma votare in modo settoriale, promuovere in modo settoriale una categoria, piuttosto che l'altra, quando sono in tanti ad avere a che fare con l'IVA, quindi bisognerebbe guardare in modo complessivo questo tipo di problematica.

Président - La parole au Conseiller Caveri.

Caveri (UV) - Vorrei rassicurare il collega Donzel, perché il tema che qui viene proposto, come ha detto opportunamente l'Assessore, è un tema antico: sono almeno dieci anni che gli operatori turistici italiani segnalano una difformità, ossia il fatto che la tassazione IVA in Italia diversamente da altri Paesi europei è più pesante. Vi è quindi sempre stata questa richiesta, ricordo che agli inizi degli anni 2000 Bernabò Bocca venne ad un convegno al Parlamento europeo, in cui per l'ennesima volta alla rappresentanza italiana venne fatta presente questa circostanza, perchè - Cleto lo sa meglio di tutti noi - in un ambito di globalizzazione del mercato turistico questa IVA più pesante nel settore alberghiero e della ristorazione pesa come un macigno; quindi non è una questione estemporanea, ma è una questione lungamente meditata. È vero che in passato tutte le volte che tale tema venne posto dal Governo italiano la Commissione europea si dimostrò piuttosto arcigna, perché questa è una decisione del Consiglio, quindi dei Ministri delle finanze. La Commissione si dimostrò arcigna per una questione abbastanza semplice: veniva messa assieme l'intera fiscalità che grava sul turismo e quindi è vero che in alcuni Paesi, dove apparentemente l'IVA è più bassa, ci sono altre forme di tassazione come le tasse di soggiorno che in altri Paesi come il nostro non esistono più. Tuttavia è vero che in questo momento si pone tale attenzione perché più in generale si pone oggi il problema dell'IVA come uno dei grandi interrogativi rispetto agli interventi sulla crisi. L'Unione europea ha fatto degli interventi molto pesanti d'intesa con i singoli Stati, molti economisti hanno detto che forse sarebbe stato più intelligente immaginare un beneficio immediato per le imprese e i cittadini con degli sgravi IVA in diversi settori, ma questo non è estemporaneo, fa parte di un lungo percorso rispetto al quale credo non si possa non essere favorevoli.

Immagino che l'eventuale aggiunta nella parte finale, revisione dell'IVA sulla ristorazione e sul settore alberghiero, sarebbe coerente con le premesse, immagino che sia rimasto nella penna, perché voi parlate di settore turistico-alberghiero, ma alla fine c'è solamente più la ristorazione. Credo che questo sia un argomento importante, perché sappiamo quanto il turismo sia importante per una Regione come la nostra, al di là degli aspetti fiscali che in maniera opportuna l'Assessore ha citato, fra cui quello degli eventuali sgravi, della possibilità di scaricare una serie di attività, e, da questo punto di vista, va detto che gli uffici finanziari non sono stati gentili. Non si tratta quindi di essere pro o contro il Ministro Tremonti in questo caso: si tratta di fare propria una battaglia che tutte le associazioni di categoria di tutti i colori politici hanno sempre portato avanti, proprio per rendere più competitivo il mercato turistico italiano.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Ci fa piacere che vi sia condivisione rispetto a questa sollecitazione che intendiamo tutti assieme rivolgere al Governo e al Parlamento anche con l'integrazione opportunamente proposta dal collega. Non era per la verità rimasta nella penna la questione dei servizi alberghieri, abbiamo presentato la mozione pochissimi giorni dopo aver appreso questa notizia e nessuno dei documenti che abbiamo potuto consultare dà conto esattamente del contenuto della decisione assunta dall'Ecofin su questa materia. Non avendo un testo di riferimento e avendo soltanto notizie stampa, che esclusivamente facevano riferimento all'IVA sulla ristorazione, non avevamo ritenuto prudente avventurarci nell'estendere il perimetro, ma devo dire che non è contrario allo spirito con cui ci muoviamo. Mi permetterete solo di fare un piccolo approfondimento, anche a beneficio del chiarimento sul tema introdotto dal collega Donzel sulla sperequazione o sulla diversità di trattamento fiscale che si introdurrebbe in questo settore rispetto ad altri settori. Qui siamo innanzitutto, come è stato ben ricordato, su un terreno sul quale abbiamo necessità di un allineamento con altri Paesi europei che già praticano aliquote inferiori alle nostre per quanto riguarda una determinata tipologia di servizi. Il pericolo di fare dell'Italia un Paese che continua a mantenere una pressione fiscale troppo elevata su un settore che d'altra parte è una vera e propria locomotiva economica come quello del turismo è per noi motivo di forte preoccupazione. Accanto a questo bisogna valutare anche i riflessi interni al mondo dei servizi, in particolare a tale ambiente, un ambiente nel quale l'evasione fiscale è significativamente presente a danno degli esercizi che invece praticano questa attività in corretto regime tributario. La concorrenza sleale che stanno praticando Regioni dove c'è un minor rispetto delle regole o singoli esercizi che omettono sistematicamente di dare applicazione a quanto previsto sta danneggiando molto significativamente i nostri esercizi, che invece ritengo per la grandissima maggioranza operano in modo regolare. Il trovarci di fronte a questa situazione obbliga anche il legislatore a dover fare un'operazione di avvicinamento nell'avere un'aliquota inferiore, che "tagli l'erba sotto i piedi" a queste operazioni di concorrenza sleale, riducendo in modo omogeneo l'aliquota fiscale conseguiamo in modo generalizzato un beneficio per la categoria. Soprattutto vorrei rassicurare chi è preoccupato per altro genere di effetti... diamo una boccata di ossigeno che si traduce in un maggior numero di posti di lavoro; ho conoscenza delle stime che sono state fatte da autorevoli economisti (e citando "Le Monde" non credo di citare della stampa di second'ordine), che considerano che questo si può tradurre in un miglioramento del regime contrattuale nel settore turistico-alberghiero e in una significativa creazione di posti di lavoro.

Ci pare che nell'insieme da questo tipo di manovra fiscale non possano che derivare dei benefici, nel nostro caso come regione a forte vocazione turistica, con già centinaia e centinaia di alberghi e di ristoranti, molti dei quali operano anche nella ricerca di una ristorazione di qualità, vi è tutto l'interesse ad operare questa riduzione in modo rapido e in modo comunque non ritardato rispetto ai Paesi che già la stanno pianificando nell'immediato. Se poi questo una tantum dovesse trovarci d'accordo anche con il Ministro Tremonti, "allarghiamo le braccia", ma non crediamo che questo tipo di intervento sia ispirato solo alla "dottrina Tremonti", ma che sia funzionale al nostro sistema economico, ai bisogni della nostra comunità e ai bisogni anche delle persone meno abbienti, che hanno necessità oggettiva di ricorrere a questi servizi. Credo quindi, Presidente, non vi sia necessità di andare ad una sospensione: se i colleghi sono d'accordo, per parte dei proponenti l'emendamento che è stato formulato trova pieno accoglimento.

Président - Le collègue Benin a présenté un amendement à la motion, qui récite:

Emendamento

Nella parte impegnativa, dopo la parola "ristorazione", sostituire la conclusione del periodo nel modo seguente:

"e sui servizi del settore turistico-alberghiero sia applicata senza indugio.".

Je soumets au vote la motion avec l'amendement:

Conseillers présents: 27

Votants: 24

Pour: 24

Abstentions: 3 (Donzel, Fontana Carmela, Rigo)

Le Conseil approuve.