Oggetto del Consiglio n. 400 del 25 febbraio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 400/XIII - Interpellanza: "Riflessi dell'attuale situazione del Centro per la giustizia minorile di Torino sulla comunità valdostana".
Interpellanza
Ricordato che con Decreto del Ministero della Giustizia del 2 agosto 2007 è stata istituita presso la sede della Regione Valle d'Aosta la "Sottocommissione Tecnica Minorile";
Ricordato inoltre che il Decreto Ministeriale è stato l'atto amministrativo che ha permesso l'avvio dell'operatività di una specifica Commissione tecnica regionale per la Valle d'Aosta;
Evidenziato che alla Commissione, tra gli altri, è affidato il compito di "collaborazione con il Centro per la Giustizia minorile per programmare e coordinare le prestazioni a beneficio dei minori della Valle d'Aosta, erogate dai servizi del Centro e dai servizi della Regione e degli enti locali valdostani; come recita la deliberazione della Giunta regionale n. 1173 del 4 maggio 2007;
Preoccupati dalle dichiarazioni rilasciate in un recente incontro pubblico dal dirigente del Centro per la Giustizia minorile di Torino dottor Antonio Pappalardo: "I fondi complessivi sono sufficienti a garantire l'attività, detentiva e rieducativa, solo per il primo trimestre. Poi chiudiamo."
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per conoscere:
1) se la drammatica situazione del Centro per la Giustizia minorile evidenziata dal dirigente può avere riflessi negativi anche per la comunità valdostana;
2) se ritiene utile relazionare nella Commissione competente sull'attività fino ad oggi svolta dalla Commissione tecnica regionale e sugli interventi in favore dei minori valdostani soggetti a procedimenti penali.
F.to: Rigo
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Grazie, Presidente. I centri per la giustizia minorile istituiti ai sensi del decreto legislativo n. 272/1989 sono strutture amministrative di solito ubicate presso ogni tribunale dei minorenni e finalizzate alla gestione dei servizi rivolti ai minori in stato di custodia penale esterna. Relativamente ai servizi messi a disposizione dagli utenti, l'erogazione di alcuni di essi dipende dal Centro, mentre altri sono gestiti a cura degli enti locali, delle province e resi accessibili tramite convenzioni stipulate fra il Centro e l'ente. Il coordinamento fra i servizi erogati nell'ambito del Centro e quelli erogati dagli enti locali è assicurato dalle Commissioni regionali previste dal decreto citato. Fino a poco tempo fa, per la presa in carico di minori valdostani interessati da procedimenti penali o a rischio di coinvolgimento in attività criminose era necessario ricorrere all'intervento del Centro per la giustizia minorile per il Piemonte e la Valle d'Aosta e alla relativa Commissione tecnica, che era appunto Piemonte e Valle d'Aosta. Con lo scopo di dare maggiore rilevanza alle attività e all'impegno messi in campo dai servizi della nostra Regione e di consentire quindi un maggiore e più positivo coordinamento fra i servizi territoriali valdostani, ovviamente rispetto alla più grande e più vasta realtà del Piemonte, è stata istituita presso la sede della Regione Valle d'Aosta la Sottocommissione tecnica minorile, una Commissione operativa dal 2 agosto 2007, a cui è stato affidato il compito fra gli altri del coordinamento delle attività di quel sistema integrato dei servizi nell'area minorile e degli interventi erogati a favore dei minori valdostani presenti sul territorio regionale, soggetti a procedimenti penali e di collaborazione con le comunità che ospitano minori valdostani. Con la costituzione della Commissione quindi è stato fatto un passo in avanti importante in direzione della creazione o, meglio, del potenziamento di quel sistema di interventi a rete volto a migliorare le condizioni di vita dei minori e dei giovani, con particolare attenzione alle azioni di informazione e prevenzione dei cosiddetti "rischi di devianza". Ecco perché, Assessore, abbiamo letto con preoccupazione articoli che riportavano il senso di una conferenza stampa promossa dal Direttore del Centro per la giustizia minorile di Torino, dott. Antonio Pappalardo. "Con le risorse che quest'anno ci ha affidato il dipartimento..." - sono le parole del Dirigente del Centro - "... non si riuscirà a sostenere i costi vivi; io non decido, gestisco e con i tagli che vanno dal 30 al 60% rispetto al 2008 c'è poco da gestire". Non è un caso, una provocazione, ma il Responsabile aveva intitolato il documento di previsione di spesa: "Programmazione impossibile, reinserimento, rieducazione non sono possibili senza fondi. È una questione di sicurezza sociale..." - riporto l'affermazione fatta ancora dal dott. Pappalardo - "... le statistiche dicono che i minorenni trattenuti in carcere hanno il 67% di probabilità di recidiva, mentre questo succede solo al 5% di chi è seguito a casa dai servizi sociali".
Con questa interpellanza vogliamo conoscere se la programmazione e sperimentazione di progetti operativi integrati, se il monitoraggio dei progetti innovativi, se la sollecitazione di proposte dal territorio, se la formulazione di intese operative finalizzate all'individuazione di percorsi comuni e di metodologie di lavoro integrati, così proprio come recita il decreto del Ministro della giustizia, individuando compiti e finalità della Sottocommissione tecnica minorile, che però dipende sempre dal Centro di Torino, saranno ancora azioni possibili, oppure se le difficoltà denunciate dal Direttore del Centro coinvolgeranno anche la nostra Regione.
Attendiamo fiduciosi la risposta dell'Assessore Lanièce.
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Lanièce Albert.
Lanièce A. - Grazie, Presidente. Grazie al collega Rigo, che mi permette di illustrare in Consiglio un servizio importante che le politiche sociali stanno portando avanti nell'ambito di un settore così delicato come la giustizia minorile e come la presa in carico dei minori che sono oggetto di procedimenti giudiziari da parte dell'Autorità giudiziaria e quindi affidati da parte del Tribunale dei minori al Servizio delle politiche sociali nell'ambito minorile.
Innanzitutto avevamo rilevato anche noi questa preoccupazione, preoccupazione citata dal collega Rigo. Brevemente mi permetto di sottolineare che vi è il coordinamento dell'attività dei servizi ai minori erogati dall'amministrazione della giustizia e dai servizi di assistenza della Regione e degli enti valdostani, ai sensi della deliberazione n. 272/1989 e della deliberazione di Giunta n. 1173/2007. Oltre alle preoccupazioni espresse dal Direttore che sono state citate prima, in relazione a quello che sta succedendo in Valle d'Aosta, si precisa che anche l'assessorato ha preso atto che la situazione resta difficile; fortunatamente abbiamo dei numeri molto piccoli, vi sono circa 5 minori all'anno che vengono interessati da procedimenti penali e finora le ripercussioni dal punto di vista organizzativo non si sono ancora fatte sentire.
Ne approfitto in questo momento per illustrare quali sono le strutture dove vengono indirizzati questi minori. Noi proprio recentemente abbiamo deliberato cinque appalti per i prossimi cinque anni a favore di queste strutture, aumentando di due servizi in più rispetto ai tre già presenti e creando un servizio, sempre per quanto riguarda le strutture residenziali, per una fascia intermedia dai 9 ai 13 anni e dai 17 ai 21, proprio perché abbiamo rilevato la necessità di seguire anche i giovani dopo i 18 anni, per cercare, il più possibile, di accompagnarli nel reinserimento nella società. Oltre a queste cinque strutture residenziali vi sono anche due servizi territoriali che sono l'ADE e lo Spazio neutro. Si tratta di servizi che permettono di gestire a domicilio i casi che non necessitano di inserimento nelle strutture, però con lo Spazio neutro si permette un incontro neutro fra i genitori e i minori che sono stati oggetto di procedimento nell'attività giudiziaria. Un importante investimento quindi, ricordo cinque appalti quinquennali che comportano circa 8 milioni di euro di impegno di spesa, dicevo è un impegno importante, ma crediamo che per questi 24 giovani attualmente in queste strutture e per gli altri che sono seguiti, ne valga la pena il recupero. Calcoliamo poi che ci sono ancora circa 28 minori che sono seguiti in strutture extraregionali, quindi cerchiamo il più possibile di assorbire anche in termini di spese, perché seguire extra regione è più oneroso, fatto salvo i casi che devono essere comunque mantenuti fuori dalla regione per una serie di motivi legati all'ordine del procedimento giudiziario. La Commissione regionale prosegue il suo lavoro anche nel 2009 ed è stata concordata all'interno della Commissione stessa, la suddivisione in due gruppi così costituiti: un gruppo prevenzione e un gruppo riparazione. Il primo è costituito da un rappresentante dell'Ufficio minori e politiche giovanili, da un rappresentante del Tribunale dei minori, da un rappresentante della Polizia municipale di Aosta, da un rappresentante degli Enti locali, da un rappresentante della Direzione turismo e sport, uno del Servizio legislativo scolastico, uno dell'Agenzia regionale del lavoro, due rappresentanti delle Forze dell'ordine (uno della Questura e uno dei Carabinieri) e un rappresentante dell'Azienda USL; questo è il gruppo che attualmente sta lavorando di più. Vi è poi un gruppo riparazione che agisce nel momento in cui è avvenuto il fatto sul minore, quindi cerca di seguire il minore nell'inserimento delle strutture; è costituito da un rappresentante del Servizio famiglia della Polizia municipale sempre del Tribunale dei minori degli enti locali, un rappresentante della Direzione turismo e sport, un rappresentante del Servizio legislativo scolastico, un rappresentante dell'Agenzia regionale del lavoro. Come ho detto prima, attualmente è stata privilegiata l'attività di prevenzione proprio per i rischi di devianza che ci sono comunque anche nella nostra società.
Come ho detto prima, sul territorio regionale sono già presenti diverse iniziative volte alla prevenzione dei comportamenti devianti messi in atto dalle forze dell'ordine, che hanno coinvolto prevalentemente la scuola, quindi interventi formativi sulla legalità, sulla perseguibilità anche in età minore, sul comportamento relativo al Codice della strada. Il gruppo si è posto la finalità di giungere al monitoraggio di un coordinamento regionale delle iniziative in atto, di coinvolgere altri ambiti dove operare a livello preventivo, ad esempio il mondo dello sport e di impostare la valutazione delle effettive ricadute di tali iniziative.
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Ringrazio veramente l'Assessore per l'attenzione dimostrata e per l'esauriente risposta. Mi conforta il fatto che l'Assessore, gli uffici stiano seguendo con attenzione la situazione, che deve preoccupare tutti, di Torino e mi conforta altresì il fatto che i funzionari, gli operatori incaricati di seguire questa problematica difficile e pure importante in una piccola realtà come la Valle d'Aosta, perché anche i piccoli numeri in una piccola realtà possono essere sconvolgenti, sono impegnati quotidianamente con passione e con un impegno lodevole.
Credo sia importante governare questi processi e ha fatto bene la Sottocommissione a dividersi in gruppi e fa bene la Sottocommissione a dedicare particolare attenzione alla prevenzione, perché credo sia uno dei momenti più importanti per far sì che in questa società, che ha già tanti problemi di imbarbarimento non venga meno il rapporto dei minori rispetto alla pubblica amministrazione, fatto questo che può essere sconvolgente per una piccola realtà come la Valle d'Aosta. I numeri dicono poco, dicono poco le unità, i numeri che stanno in una mano, ma credo che attorno a questi numeri vi sia disagio, vi sia tensione, vi siano rischi di devianza che si possono moltiplicare "enne" volte. Fa bene quindi l'Assessore a dedicare particolare impegno ed attenzione a questo delicato settore.