Oggetto del Consiglio n. 16 del 9 marzo 1962 - Verbale
OGGETTO N. 16/62 - APPROVAZIONE DI BOZZA DI STATUTO DELLA COSTITUENDA "SOCIETÀ AUTOSTRADE VALDOSTANE - S.p.A".
Il Presidente della Giunta, MARCOZ, riferisce al Consiglio in merito alla proposta di costituzione della "Società Autostrade Valdostane - S.p.A." nonché in merito agli accordi preliminari intercorsi con i competenti organi governativi centrali e con i rappresentanti degli Enti e degli Istituti finanziari interessati alla costituzione della predetta Società.
Richiama, in proposito, l'attenzione dei Signori Consiglieri sulla relazione è sulla proposta di bozza di Statuto sociale trasmesso loro in copia unitamente alla lettera di convocazione del Consiglio protocollo n. 38, in data 26 febbraio 1962:
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Al fine di addivenire sollecitamente ad una conveniente soluzione del problema della viabilità in Valle d'Aosta, problema che riveste ormai carattere di assoluta indifferibilità in relazione alla apertura al traffico dei due trafori stradali alpini del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, l'Amministrazione regionale ha iniziato trattative con Istituti di Credito, Enti e Società varie per la costituzione di una Società Autostradale.
Lo scopo di tale Società è di provvedere alla progettazione, alla costruzione ed all'esercizio di autostrade che colleghino i predetti trafori stradali alpini, attraverso la Valle d'Aosta, alla rete autostradale nazionale.
Va tenuta presente la legge 24.7.1961 n. 729, che prevede, tra l'altra, la concessione di contributi statali trentennali a favore delle Società concessionarie di autostrade.
Da parte della Presidenza della Giunta Regionale e delle Presidenze degli altri Istituti di Credito, Enti e Società che dovranno entrare a far parte della costituenda Società, è stata tempestivamente inoltrata all'On. Ministro dei Lavori Pubblici istanza preliminare intesa ad ottenere la concessione per la costruzione e l'esercizio di un'autostrada che, partendo da Quincinetto, giunga alla Città di Aosta, con l'ammissione ai benefici previsti dall'articolo 2 della legge 24.7.1961 n. 729.
Contemporaneamente ed in relazione agli ordini del giorno a suo tempo approvato, dal Consiglio regionale, la Presidenza della Giunta regionale si è interessata al fine di ottenere tutte le possibili assicurazioni da parte dello Stato, ed in modo particolare da parte della Direzione generale dell'A.N.A.S., in merito alla sistemazione ed all'allargamento della sede della strada statale della Valle d'Aosta.
In seguito alle richieste presentate al Direttore Generale dell'A.N.A.S, il Ministro dei Lavori Pubblici, Presidente dell'A.N.A.S., con lettera in data 26.10.1961 prot. n. 2542, comunicava quanto segue:
"Con riferimento a quanto verbalmente fatto presente dal Direttore Generale dell'A.N.A.S in occasione della sua recente visita ad Aosta, si conferma che nel gruppo di autostrade da realizzarsi in forza dell'articolo 2 della legge 24 luglio 1961, n. 729 potrebbe essere inclusa, con carattere di priorità, trattandosi di arteria di collegamento con la rete stradale estera, la costruzione della Autostrada QUINCINETTO - AOSTA.
Resta peraltro inteso che la eventuale costruzione della autostrada non pregiudicherebbe comunque un idoneo e graduale ammodernamento e adeguamento della S.S. n. 26 "della Valle d'Aosta" particolarmente per quanto riguarda l'allargamento e sistemazione della sede stradale, la eliminazione di viziosità planoaltimetriche e di attraversamenti pericolosi di abitati".
In riferimento a quanto sopra la Presidenza della Giunta regionale, con nota in data 11.11.1961, prot. n. 2216-Gab., richiedeva al Direttore Generale dell'A.N.A.S. canto segue:
"Con riferimento alla lettera che l'On.le Ministro dei LL.PP. Presidente dell'A.N.A.S., ci ha inviato in data 29.10 con il prot. 2542, nel ringraziare per il contenuto della medesima, ci permettiamo chiedere alla S.V. Ill.ma conferma della esatta interpretazione da parte nostra dei seguenti punti:
a)"Idoneo e graduale ammodernamento ed adeguamento della S.S. 26" significa conferma di quanto la S.V ebb.e a dichiararci in occasione della Sua visita con l'assicurazione che le opere di sistemazione preannunciate verrebbero appaltate ed eseguite in un congruo periodo di tempo che l'Azienda stessa può prevedere e comunicare;
b) il termine "ammodernamento" significa allargamento della sede stradale della S.S. 26 del tratto da Quincinetto ad Aosta, ad un minimo di m. 7,50 con due banchine laterali ciascuna larga 1 metro, significa altresì la costruzione della circonvallazione dei centri abitati ancora oggi attraversati dalla strada nazionale vale a dire le somma di tutte quelle opere indispensabili che la S.V. ha preannunciato e in linea di massima concordato in occasione della Sua recente visita ad Aosta, ivi compresa la circonvallazione Nord della Città di Aosta;
c) allargamento a m 12 della Statale 26 da Aosta all'imbocco del Traforo Monte Bianco e della Statale 27 da Aosta all'imbocco del Traforo Gran San Bernardo.
Ove la S.V. Ill.ma possa, come senz'altro riteniamo, confermare la nostra esatta interpretazione dei passi succitati della lettera dell'On.le Signor Ministro, non riteniamo, salvo approvazione del Consiglio regionale, vi siano ulteriori ostacoli a che la Regione stessa in unione ad altri, si renda promotrice di una Società per la realizzazione concreta dell'autostrada almeno nel tratto Aosta-Quincinetto con i benefici e la priorità previsti nell'articolo 2 della legge 24.7.1961 n. 729".
Il Direttore generale dell'A.N.A.S., con nota in data 19.11.1961 prot. n. 2697, rispondeva quanto segue:
"In relazione a quanto rappresentato dalla S.V. con la lettera in data 11 c.m. - che è stata sottoposta alla attenzione del l'On. Ministro dei LL.PP. - si conferma e si assicura che la realizzazione dell'autostrada Quincinetto-Aosta non pregiudicherebbe da parte dell'A.N.A.S. il graduale ammodernamento delle SS.SS. 26 e 27 che verrebbe effettuato così come dettagliatamente specificato nella lettera cui si risponde; i primi lavori potranno aver effettivo inizio nella primavera del 1962.
Nella fiducia che la soluzione prospettata soddisfi le esigenze della Val d'Aosta, si richiama l'attenzione della S.V. sulla urgenza di una sollecita determinazione sulla questione".
La Presidenza della Giunta regionale, con nota in data 28. 11.1961 comunicava al Direttore Generale dell'A.N.A.S. quanto segue:
"Nel prendere atto degli impegni contenuti nella lettera 26 ottobre 1961 dell'On.le Ministro Zaccagnini e di quelli di cui alla lettera 19 novembre 1961 della Direzione Generale dell'A.N.A.S. con la quale si chiarisce e si precisa che l'On.le Ministro e la S.V. sono d'accordo di effettuare i lavori stradali elencati nella lettera di questa Presidenza in data 11 novembre 1961, e mentre si chiedono maggiori affidamenti specie in punto di termini di esecuzione di tali lavori, noi riteniamo che salva l'approvazione del Consiglio regionale, non vi siano ulteriori ostacoli a che la Regione si renda promotrice di una Società la quale, tenendo conto della particolare configurazione e delle conseguenti esigenze della Valle, provveda alla realizzazione dell'autostrada".
Nel frattempo, gli accordi preliminari con gli Istituti di Credito e gli altri Enti e Società per la costituzione della Società Autostradale sono stati definiti ed hanno condotto alla elaborazione delle allegate bozze di Statuto sociale e di Convenzione per la costituenda "Società, Autostrade Valdostane S.p.A.", con la partecipazione della Regione, bozze sulle quali la Commissione consiliare permanente per gli Affari Generali e Finanze ha espresso parere favorevole nell'adunanza del 16.2.1962 è che sono sottoposte all'esame ed alla approvazione del Consiglio regionale per l'adozione dei seguenti separati provvedimenti:
1°) Approvazione della bozza di Statuto sociale e della bozza di Convenzione concernente la costituenda "Società Autostrade Valdostane S.p.A.".
2°) Approvazione di disegno di legge regionale per la partecipazione della Regione alla predetta costituenda Società Autostradale e per la sottoscrizione di capitale azionario della Società stessa.
La spesa di Lire 480.000.000, prevista a carico della Regione Valle d'Aosta per la sottoscrizione di azioni della costituenda Società autostradale, può essere finanziata mediante accertamento delle seguenti maggiori entrate sulla parte I - ENTRATA - del bilancio preventivo per il corrente esercizio finanziario 1961/1962 per complessive Lire 480.000.000, nonché mediante aumento dell'apposito stanziamento del capitolo 190 della parte SPESA del bilancio stesso (Spese per la sottoscrizione di titoli azionari delle Società Italiane per i trafori stradali alpini e di Società autostradali):
a) aumento di Lire 80.000.000 allo stanziamento del capitolo 21 di Entrata (Provento dei 9/10 dei canoni statali per concessioni di derivazioni di acque pubbliche a scopo idroelettrico, ecc.), in relazione all'aumento della misura dei canoni statali per concessioni di acque ad usi idroelettrici disposto con legge statale 21 dicembre 1961 n. 1501, a decorrere. dal 1° febbraio 1962;
b) aumento di Lire 100.000.000 allo stanziamento del capitolo 22 di Entrata (Provento quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dall'articolo 2 della legge 29 novembre 1955 n. 1179 sull'ordinamento finanziario della Regione), in relazione all'aumento del gettito delle quote fisse di ripartizione entrate erariali rispetto alle previsioni di bilancio;
c) ulteriore aumento di Lire 300.000.000 allo stanziamento del capitolo 34 di Entrata (Provento gestione degli Stabilimenti speciali di St. Vincent), stanziamento già aumentato di Lire 103.000.000 con l'articolo 1 della legge regionale 30 gennaio 1962 n. 1 e di Lire 47.000.000 con l'articolo 4 della legge regionale 30 gennaio 1962 n. 2.
L'ulteriore aumento di Lire 300.000.000 viene proposto in relazione al provento già realizzato nel periodo dal 1.7.1961 ad oggi (1), provento che supera quello realizzato nello stesso periodo del decorso esercizio finanziario e che, raffrontato alla previsione attuale di bilancio, consente il proposto ulteriore aumento della previsione di entrata annua riferita a tutto il 30.6.1962.
(1) provento realizzato dal 1.7.1961 al 20.2.1962: Lire 1.535.810.658.
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(OMISSIS: segue bozza di Statuto sociale)
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Il Presidente della Giunta, MARCOZ, riferisce quanto segue:
"Signori Consiglieri,
posti di fronte ad un evento nuovo - che ormai possiamo dire prossimo - quello cioè della apertura dei due Trafori, di portata ancora non facilmente valutabile a priori, dobbiamo sentire e sentiamo fin da ora - dirò anzi che l'abbiamo sentito molto prima di oggi - la responsabilità che incombe sulla Amministrazione Regionale.
Questa responsabilità si può sintetizzare in una enunciazione molto semplice, ma molto semplice a parole soltanto.
La enunciazione è questa: la Regione deve essere pronta, con la sua viabilità, ad accogliere e smaltire il traffico, da e per i due Trafori, cercando al tempo stesso di trarre le maggiori utilità possibili, per la sua economia, dalle nuove correnti turistiche che si prevedono imponenti.
Ci si trova nella necessità di dover conciliare esigenze che tra di loro non sempre sono facilmente conciliabili e la cui inconciliabilità è un po' intuitiva:
da un lato la esigenza di una viabilità che consenta una circolazione celere e sicura, dall'altro lato la esigenza opposta di trattenere e di trarre profitto dal flusso turistico incanalandolo anche nelle valli laterali, ai fini della economia turistico-alberghiera di tutta la Regione.
Per soddisfare alle esigenze di una circolazione più celere possibile e più sicura si presenta ovviamente più adatta una rete autostradale; per favorire e facilitare la sosta del turista, con conseguenti benefici effetti per l'industria alberghiera, per quella turistica in genere, per le soste temporanee occasionali, sembrerebbe che la rete stradale aperta sia più idonea allo scopo.
Io penso che fossero questi, in sintesi, i concetti che i Signori Consiglieri regionali avevano in mente allorché il Consiglio regionale alla unanimità ebbe ad esprimere - in ripetute occasioni - il suo favore e la sua preferenza per l'allargamento della Strada Statale 26 ritenendo tale soluzione più favorevole in quel momento, ed aggiornando di conseguenza il problema della autostrada.
Fatta questa premessa, io mi sento in dovere di fornire spiegazioni e chiarimenti circa l'orientamento nuovo - o dirò meglio che apparentemente si presenta come nuovo - che ha consigliato la Giunta regionale ad orientarsi verso la attuazione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, senza peraltro rinunciare - si noti bene - ad un ammodernamento delle Strade Statali 26 e 27.
Ho detto che l'orientamento - almeno a mio giudizio - è nuovo solo apparentemente e ad un esame superficiale, poiché a ben vedere, nelle laboriose sedute di Consiglio su questo argomento, già in passato e da parte di moltissimi Consiglieri si era accennato al concetto che si doveva, prima di ogni altra cosa, allargare la Strada Statale, ma è anche stato affermato che il problema dell'autostrada lo si sarebbe potuto esaminare e affrontare in un secondo tempo.
Io ricordo che in occasione della seduta del 27 luglio 1961, - in cui il problema è stato ampiamente dibattuto al fine di dare una risposta alla Società ATIVA la quale ci proponeva di prolungare l'autostrada fino a Verrès, - durante il corso della discussione (che si concluse con la decisione di chiedere l'allargamento della Strada Statale) molti Consiglieri vollero però sottolineare e chiarire che con quella decisione essi non intendevano però dire un "no" deciso all'autostrada.
Simili affermazioni avevano indubbiamente, nella coscienza di molti di noi, un preciso significato, quello cioè che sul problema autostradale si poneva una riserva momentanea, una riserva che si sarebbe dovuto sciogliere in un secondo tempo.
Io mi rendo ben conto che queste mie spiegazioni, che pure hanno un fondamento, non sono tali da appagare tutti i Consiglieri, non sono tali da appagare coloro che erano fautori convinti - e potrebbero essere rimasti tali - della tesi che solo le strade ordinarie sono la fortuna della Valle e che quindi l'autostrada non si abbia da costruire, né oggi né mai, perché la sua funzione è solo quella di far transitare il turista senza facilitarne od invogliarne la sosta ed il soggiorno.
Ed allora io desidero spiegare la ragione vera, la ragione direi razionale, la ragione lungamente meditata e discussa del processo evolutivo che ci ha portati ad accettare, sottolineo "accettare", il prolungamento dell'autostrada da Quincinetto ad Aosta sempre sotto la condizione di un conveniente ammodernamento delle Strade Statali 26 e 27.
Nel colloquio che io ho avuto, nell'ottobre 1961, col Direttore generale dell'A.N.A.S., incaricato dal Ministro On. Zaccagnini di trattare con la Presidenza della Giunta i problemi stradali della Valle, resi urgenti dalla apertura dei trafori, non ho mancato di farmi, anzitutto, interprete fedele degli orientamenti espressi dal Consiglio regionale, precisando chiaramente al mio interlocutore che l'Amministrazione regionale non aveva motivo di mutare il suo orientamento se non venivano addotte dal Ministero ragioni nuove e più che valide che potessero indurci in un diverso orientamento.
Il Direttore dell'A.N.A.S., Ing. Fraschetti, ebbe a dirmi due cose che io ritenni e ancora ritengo - della massima importanza ed ebbe a pormi il problema in termini tali che non si poteva fare a meno - almeno a mio giudizio - che orientare la soluzione del problema verso la attuazione dell'autostrada Quincinetto-Aosta come unica soluzione possibile, in relazione alla logica, alla razionalità ed alla conseguenzialità che discende dalle premesse alle disponibilità finanziarie.
Il Direttore generale dell'A.N.A.S. mi disse, infatti, queste due cose:
1) che il Ministero dei Lavori Pubblici poteva affrontare alternativamente uno dei due problemi, o l'allargamento della statale a 12 metri, o la creazione dell'autostrada;
2) che però dovevamo valutare, in tutte le sue conseguenze, la eventualità (che però, soggiunse subito l'Ing. Fraschetti, era per lui una certezza assoluta) che una sola strada, allargata a dodici metri, era insufficiente ad accogliere il traffico dei due trafori che confluirà ad Aosta.
Il Direttore Generale dell'A.N.A.S mi ha ancora chiarito ulteriormente il pensiero del Ministero precisandomi che, se l'Amministrazione Regionale avesse optato per l'allargamento della Strada Statale, il problema dell'autostrada sarebbe stato accantonato sine die, e ciò anche nella ipotesi che la Statale allargata si fosse poi - alla prova dei fatti - dimostrata insufficiente, e mi ha soggiunto che l'intera responsabilità della scelta sarebbe ricaduta congiuntamente sulla Direzione Generale dell'A.N.A.S. e sulla Amministrazione Regionale.
Posto il problema in questi termini rigidi, mi sembra ovvio che la prima responsabilità che su tutti incombe sia quella di optare per una arteria stradale che - se pure può presentare in convenienti - offra però la garanzia assoluta di poter anzitutto smaltire il traffico assicurandone la scorribilità.
Poiché, dopo le dichiarazioni del Direttore Generale della A.N.A.S. si è immediatamente delineato davanti alla mia mente lo orientamento che, per ragioni di necessità, avremmo dovuto seguire, anche se non era di nostra completa soddisfazione, ho pensato bene di mettere subito in opera, il tentativo di strappare almeno qualche concessione in ordine all'ammodernamento delle Strade Statali 26 e 27, avendo cura di precisare, ancora una volta, che io non avevo i poteri di decidere alcunché, seduta stante, ma che, per economia di tempo, sarebbe stato utile conoscere subito quali impegni il Ministero era disposto ad assumersi per l'ammodernamento delle Strade Statali, dato e non concesso che il Consiglio regionale accettasse il prolungamento autostradale Quincinetto-Aosta.
Il mio interlocutore mi precisò che l'ammodernamento della Strada Statale 26 consisteva nell'allargamento a metri 7,50 con una banchina laterale di un metro per ciascun lato e nella costruzione delle circonvallazioni attorno ai centri abitati del fondo Valle, mentre l'ammodernamento delle due Strade Aosta-Courmayeur e Aosta verso l'imbocco del traforo Gran S. Bernardo consisteva nell'allargamento a metri 12.
Pensai bene di chiedere in merito impegni scritti, che vennero assunti dagli Organi Ministeriali come da lettere che sono trascritte nell'allegato all'oggetto n. 1 di questa adunanza, allegato che è stato inviato a suo tempo ai Signori Consiglieri.
A tutti coloro che, in buona o in malafede, senza avere studiato il problema come noi lo abbiamo dovuto studiare e portare a soluzione, vanno dicendo che tanto valeva orientarsi subito, già nel luglio scorso, per la costruzione dell'autostrada - anziché ritardare la nostra adesione per molti mesi, - io non ho difficoltà a rispondere: bene abbiamo fatto a resistere, bene abbiamo fatto a non concedere subito il nostro assenso, poiché è soltanto attraverso queste nostre resistenze e per merito delle negoziazioni che abbiamo potuto ottenere l'impegno dell'ammodernamento delle Strade Statali e superare in senso a noi favorevole il dilemma che ci era stato posto in termini rigidi: o l'allargamento della Strada Statale o l'autostrada.
Oggi, invece, abbiamo la prospettiva di avere due risultati positivi, cioè la possibilità di costruire l'autostrada ed un impegno all'ammodernamento delle Strade Statali come sopra ho già riferito.
Appena è pervenuta alla Presidenza della Giunta la lettera 19 novembre 1961 della Direzione Generale dell'A.N.A.S., intrapresi trattative con gli Enti e le società interessate alla costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta e raggiunti i preliminari accordi, che furono lunghi e laboriosi, sottoscrissi insieme agli altri interessati, in data 28.11.1961, una domanda al Ministero dei Lavori Pubblici al fine di essere ammessi a partecipare ad una quota del primo stanziamento di 1400 miliardi stanziati dalla legge 24.7.1961 n. 729, che all'articolo 2 prevede speciali agevolazioni, consistenti in un maggior contributo, per le autostrade che debbono collegarsi direttamente con la rete stradale europea.
Inoltrata tale domanda, ottenni dopo pochi giorni la seguente lettera di risposta, in data 6.12.1961, dalla Direzione Generale dell'A.N.A.S.:
""Roma 6.12.1961
ALLA REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA
AOSTA
Risp. al f. del 28.11.1961. -
OGGETTO: Autostrada Quincinetto-Aosta. - Concessione di costruzione ed esercizio ai sensi della legge 24.7.1961 n. 729 -
Con riferimento alla domanda e relativo elaborato progettuale di massima avanzata, per la concessione di costruzione ed esercizio dell'autostrada Quincinetto-Aosta, da parte di codesta Regione Autonoma in nome e per conto della Società "Autostrade Valdostane S.p.A." in via di costituzione fra codesta Regione medesima, il Banco di Sicilia, l'Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane, l'Istituto Bancario S. Paolo di Torino, l'istituto Mobiliare Italiano, la Centrale Soc.p.a, ed altri Enti e Società, si prega codesta Regione di invitare la suddetta costituenda Società, non appena perfezionati gli atti costitutivi, a prendere solleciti contatti con i competenti uffici della Direzione Generale dell'A.N.A.S per dare inizio alla formale istruttoria tecnico-amministrativa che dovrà portare all'approvazione degli elaborati ed alla stipula della Convenzione che regolerà fra l'A.N.A.S. e la Società i rapporti derivanti dall'affidamento della concessione.
IL MINISTRO
F.to: Zaccagnini ""
Giunti a questo punto, e stante il richiamo urgente contenuto nella lettera, di cui ho dato lettura, per le trattative con le Società e gli Enti interessati al fine di studiare e concordare una bozza di Statuto e di Convenzione per procedere alla costituzione della Società, la Giunta Regionale sollecitamente delegò gli Assessori Dr. Colombo e Dr. Gex ed il Consigliere regionale Avv. Palmas, i quali svolsero e portarono a compimento, nel corso di varie riunioni, il loro mandato, mantenendosi in stretto collegamento e seguendo le direttive della Presidenza della Giunta.
Di queste trattative non farò verbo, non dirò nemmeno che furono laboriose; di esse parleranno altri, cioè i nostri delegati, se lo vorranno fare; io mi limito a dire che siamo arrivati, o almeno spero di essere arrivato, alla meta.
Già quando sottoscrissi la domanda di cui ho detto sopra in data 28.11.1961, subordinandola espressamente alla condizione che il Consiglio regionale ratificasse in seguito il mio operato, non avevo mancato di condizionarla a tutta una serie di clausole da inserire nella Convenzione nell'interesse della Regione.
Ciò è stato fatto, abbiamo ottenuto tutto quello che era possibile ottenere, abbiamo cercato di strappare tutte le concessioni possibili, concessioni di cui non esiste nemmeno ombra in analoghe Convenzioni che regolano i rapporti tra la Regione e le Società per la costruzione di altre autostrade.
Le clausole principali della Convenzione che sono a nostro favore sono quelle che danno la possibilità all'Amministrazione regionale di dire la sua parola in ordine al tracciato e alla ubicazione di caselli della costruenda autostrada; le clausole che permettono di indennizzare congruamente i proprietari dei terreni espropriati - sarà però bene dire subito che indennizzo congruo è cosa diversa dal favorire la speculazione -; le clausole che prevedono l'impiego di mano d'opera valdostana (operai, tecnici, professionisti, personale stabile da adibire ai caselli); le clausole che consentono una rappresentanza cospicua dell'Amministrazione Regionale negli organi direttivi della costituenda Società, rappresentanza ben superiore, proporzionalmente, alla entità del capitale che viene sottoscritto.
Abbiamo preteso queste ultime clausole, edotti dalla esperienza che ci ha fatto constatare come nei Consigli di Amministrazione delle Società per il Traforo del Monte Bianco e del Gran San Bernardo e nel Consiglio della Società ATIVA la Regione, per la esigua rappresentanza, ha ben poca voce in capitolo.
Con la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta e la connessa sistemazione delle strade statali nella Regione, possono dirsi convenientemente risolti i problemi della viabilità valdostana in relazione alla prossima apertura dei trafori alpini.
Il panorama che si presenta ora in fatto di viabilità viene ad essere il seguente, che ritengo costituisca adeguata completa soluzione - almeno per un congruo periodo - dei problemi della viabilità valdostana:
a) nel tratto Aosta-Quincinetto, gravato non solo dal traffico congiunto dei due trafori, ma anche dal sempre più intenso traffico industriale del capoluogo della Valle, avremmo:
1) autostrada -
2) Strada Statale 26 adeguatamente sistemata in accoglimento dei voti a suo tempo formulati dal Consiglio regionale, che aveva giustamente respinto la soluzione della sola autostrada sostitutiva della vecchia Strada Statale -
b) nei due tratti superiori, Aosta-Gran San Bernardo (imbocco traforo) e Aosta Traforo del Monte Bianco le due relative Strade Statali portate a metri 12 e cioè, ad una ampiezza tale da garantire il necessario adeguato e diretto collegamento con i trafori alpini, per l'opportuno smaltimento del separato traffico dei trafori stessi fino ad Aosta.
A conclusione dei colloqui iniziati nello scorso marzo 1961 col Presidente del Consiglio, On. Fanfani, e con il Vice Presidente On. Piccioni, siamo oggi giunti agli impegni di cui alla lettera 19.11.1961 della Direzione Generale dell'A.N.A.S., che promette il graduale ammodernamento della rete stradale 26 e 27 della Valle d'Aosta, che verrà effettuato così come dettagliatamente specificato nella lettera della Presidenza della Giunta regionale 11 novembre 1961.
Abbiamo la coscienza di non avere lesinato tutto l'impegno che umanamente era possibile, e che doverosamente doveva non essere lesinato, per un problema di cosi vasta importanza, per raggiungere i risultati che sono stati raggiunti, ed ora chiediamo al Consiglio di pronunciarsi sul nostro operato, confidando, insieme a tutta la Giunta, di avere il Vostro consenso e la Vostra approvazione.
E, terminando, sento il dovere di ringraziare tutti coloro che mi hanno assistito con la loro appassionata collaborazione, in particolare i nostri delegati Assessori Dr. Colombo, Dr. Gex e Consigliere Avv. Palmas, nell'opera non facile - Vi assicuro - di predisporre i testi che oggi sono sottoposti al Vostro esame".
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Il Presidente del Consiglio, FILLIETROZ, dichiara aperta la discussione generale sull'argomento in esame.
L'Assessore COLOMBO dichiara quanto segue:
"Non voglio entrare nei particolari delle bozze di Statuto e di Convenzione, perché siamo ancora in tema di discussione generale; né voglio ripetere quanto è stato chiaramente riferito dal Presidente della Giunta.
Voglio soltanto accennare all'impegno finanziario della Regione per la soluzione del problema in esame, impegno finanziario che mette in risalto, a mio avviso, l'opportunità di approvare i testi che sono sottoposti all'esame del Consiglio, anche sotto il profilo finanziario.
Non voglio sfondare delle porte aperte affermando che il problema dell'autostrada Quincinetto-Aosta rappresenta uno dei problemi più importanti per la nostra Regione.
Basti pensare che una autostrada che attraversa la Valle da Pont St. Martin ad Aosta crea dei problemi molto complessi, sia dal punto di vista regionale, sia dal punto di vista comunale, sia anche sotto il profilo degli interessi privati dei proprietari dei terreni attraversati,
È chiaro, quindi, che, in una posizione di questo genere, la Regione non poteva rimanere estranea; la Regione doveva affrontare il problema e cercare di risolverlo in modo conforme agli interessi regionali.
Da questi imperativi, di cui non siamo perfettamente convinti, è nata tutta la nostra vicenda autostradale.
È quindi fuori dubbio che la Regione doveva interessarsi della questione; però dobbiamo anche fare un po' i conti di cassa e, cioè, dobbiamo considerare l'onere finanziario che un interessamento di questo genere comporta per il bilancio regionale.
E la soluzione, che noi abbiamo appassionatamente sostenuto e difeso, ci permette di risolvere molto brillantemente il problema, anche dal punto di vista finanziario, proprio perché la legge 24.7.1961 n. 729, concernente la costruzione delle autostrade, permette una articolazione ed un finanziamento di questa opera che non impegna il bilancio regionale al di là del versamento di denaro iniziale che la Regione fa e, cioè, del versamento dovuto per la sottoscrizione della sua quota azionaria.
Perché vi sono solo due soluzioni del problema: o si adotta la soluzione proposta dalla Giunta, o ad un certo momento, - io naturalmente parlo a titolo personale -, noi ci troveremo, comunque, di fronte al problema della costruzione dell'autostrada e dovremo naturalmente intervenire -, perché gli interessi regionali in ordine a questo problema sono enormi -, con un finanziamento veramente enorme, sproporzionato, direi, al nostro bilancio.
Ora, la legge 24.7.1961 n. 729, con un particolare accorgimento per quanto riguarda il finanziamento, ci permette di intervenire per la soluzione di questo problema senza mettere una pesante ipoteca sul bilancio regionale.
In realtà, la partecipazione azionaria della Regione nella costituenda Società si limita ad una sottoscrizione di capitale pari a Lire 405 milioni.
Voi avrete letto, negli allegati, che detta sottoscrizione ammonta a Lire 480 milioni; ma bisogna tener conto che 75 milioni saranno sottoscritti dalla Provincia di Torino.
Noi, formalmente, presentiamo un finanziamento di Lire 480 milioni perché, nella nostra qualità di capi gruppo degli Enti territoriali, dobbiamo garantire anche il versamento della quota a carico della Provincia di Torino.
La Provincia di Torino, però, farà il suo versamento e, pertanto, la quota di capitale a carico della Regione ammonterà a Lire 405 milioni.
Con tale sottoscrizione azionaria noi prendiamo in mano tutta la vicenda dell'autostrada.
Con 405 milioni di lire noi, nel limite che ci è imposto dalle trattative con gli altri soci, abbiamo praticamente la tranquilla sicurezza di tutelare gli interessi regionali, comunali e, entro certi limiti, anche gli interessi dei privati legati alla costruzione dell'autostrada.
E quando noi pensiamo che, per altre opere di pubblico interesse come, ad esempio, quelle dei trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, la Regione ha dovuto sostenere degli oneri finanziari molto considerevoli, dobbiamo concludere che, effettivamente, in questo caso, la Regione se la cava brillantemente anche sul piano finanziario.
La Regione ha assunto a carico la spesa di un miliardo di lire per il traforo del Monte Bianco.
La Regione è azionista nella Società del Gran San Bernardo, con il 12,50% del capitale azionario e ha già versato la somma di Lire 437 milioni.
Nel caso in esame verseremo una somma complessiva di 405 milioni di lire per la esecuzione di un'opera che, sotto il profilo degli interessi regionali, comunali e privati, supera di gran lunga l'importanza dei due trafori sopra citati, - non dico in senso assoluto, ma in senso regionale -.
È chiaro quindi che effettivamente, sotto questo profilo, noi siamo assolutamente tranquilli, anche per quanto riguarda il problema finanziario.
Se invece riteniamo di non dover aderire alla proposta fatta dalla Giunta, è indubbio che, in un futuro che ritengo molto prossimo, ci troveremo nella necessità di intervenire in un'altra combinazione per la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, data l'importanza degli interessi regionali da difendere in questa questione.
Allora, però, non potendo più servirci della particolare forma di finanziamento contemplata dalla legge 24.6.1961 n. 729, lo sforzo finanziario della Regione sarà assai rilevante e tale da creare dei problemi molto importanti.
Perché, se la Società costituita per la costruzione dell'autostrada Aosta-Quincinetto fosse una Società puramente privata, come ad esempio l'ATIVA, è evidente che, per poter avere la possibilità di dire una parola nel Consiglio di Amministrazione di questa Società, noi dovremmo sborsare una somma dell'ordine di miliardi, reperendoli naturalmente nel bilancio della Regione.
Questi miliardi sarebbero sottratti ad altre attività più propriamente istituzionali, per cui ci troveremmo di fronte ad un problema che ritengo quasi insolubile.
Quindi, anche sotto questo profilo finanziario, penso che la legge 24.7.1961 n. 729 ci abbia dato una magnifica occasione di risolvere il problema senza gravare eccessivamente sul bilancio regionale.
Per quanto riguarda i punti che sono stati oggetto di particolare discussione, sia in tema di Convenzione, sia in tema di Statuto, discuteremo più particolarmente e risponderemo nel modo più esauriente alle osservazioni che ci saranno fatte.
Io penso che, in sede di discussione generale, oltre alle cose fondamentali e chiarificatrici dette dal Presidente della Giunta, si deve anche porre mente a questo problema finanziario, che è un problema di primaria importanza, nel senso che noi non dobbiamo mettere delle pesanti ipoteche sul bilancio regionale.
Questo anche perché riteniamo che, in relazione a tutti gli eventi che matureranno in questi anni, la Regione dovrà intervenire massicciamente in molti campi, per far si che le forze regionali, ed in particolare quelle turistiche, siano messe in grado di partecipare al grande sviluppo che il maturare di detti eventi provocherà.
Su questo argomento non avrei altro da dire; mi riservo di illustrare successivamente, nella discussione dei singoli articoli dello Statuto e della Convenzione, i particolari del finanziamento della spesa per la costruzione dell'autostrada".
Il Consigliere PAGE ricorda che già in precedenti sedute consiliari aveva raccomandato di risolvere con urgenza il problema della costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta e contemporaneamente il problema dell'ammodernamento delle strade statali n. 26 e 27.
Osserva che già nel passato il Ministero dei Lavori Pubblici aveva dato assicurazioni, a mezzo di lettere, che si sarebbe provveduto all'ammodernamento delle precitate strade statali, ma che i relativi lavori non hanno mai avuto inizio.
Ritiene, pertanto, che l'ulteriore assicurazione data dal Direttore Generale dell'ANAS, con lettera in data 19.11.1961, non possa costituire una garanzia assoluta per un immediato inizio di detti lavori, in quanto tale assicurazione potrebbe rimanere lettera morta come le precedenti.
Fa presente di essere sempre stato, unitamente al Consigliere Guglielminetti, un convinto assertore della necessità di costruire l'autostrada Quincinetto-Aosta, per cui ora si rallegra che anche la Giunta Regionale sia venuta in questo ordine di idee.
Dà atto del buon lavoro della Giunta in ordine ai lavori preparatori relativi alla costituzione della Società per la costruzione e la gestione della predetta autostrada.
Per quanto riguarda la progettazione dell'autostrada, informa che delle personalità responsabili della Società ATIVA si sono dichiarate disposte a cedere gratuitamente alla Regione il progetto riguardante il primo tronco Quincinetto-Verrès, già messo a punto dai tecnici di detta Società.
Raccomanda di avere cura di fare includere negli organi tecnici per la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta anche dei tecnici nominati dalla Regione, onde avere un controllo nella direzione dei lavori, controllo che consentirà una migliore difesa degli interessi dei cittadini valdostani in genere e, in particolare, dei proprietari dei terreni attraversati dall'autostrada.
Fa presente che, se la costituenda Società non si adopererà per risolvere in modo equo la questione delle espropriazioni dei terreni da occupare dalla sede dell'autostrada, detta questione passerà alla competenza degli organi dell'ANAS, con inevitabile danno per gli interessati.
Osserva ancora che, prima di assumere la decisione di procedere alla costituzione di una nuova Società per la costruzione e la gestione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, sarebbe stato opportuno interpellare in merito la Società ATIVA e sentire a quali condizioni detta Società avrebbe potuto assumere l'onere della costruzione e della gestione dell'autostrada stessa.
Ritiene, infatti, che sarebbe stato nell'interesse della Regione cercare di trattare condizioni favorevoli per l'intervento di organismi finanziari esterni all'Amministrazione Regionale, avvalendosi appunto della legge 24 luglio 1961 n. 729, che dà la possibilità di collegare i trafori alpini del Monte Bianco e del Gran San Bernardo con le vie di comunicazione della pianura padana.
Osserva ancora che, se la Regione fosse entrata in una combinazione con la Società ATIVA, si sarebbero potuti accelerare i tempi per la realizzazione delle opere.
Conclude, raccomandando di salvaguardare gli interessi degli agricoltori valdostani includendo nella bozza di Convenzione delle opportune clausole per quanto riguarda le espropriazioni dei terreni e includendo negli organi tecnici della costituenda Società dei professionisti valdostani, i quali abbiano voce in capitolo circa la tutela del paesaggio e gli interessi degli agricoltori.
Il Presidente della Giunta, MARCOZ, informa che il Direttore Generale dell'ANAS, nel colloquio avuto nell'ottobre del 1961, aveva dichiarato che il solo allargamento a 12 metri delle strade statali n. 26 e n. 27 non sarebbe stato sufficiente a smaltire l'intenso traffico automobilistico della Valle d'Aosta.
Riferisce di avere proposto allora un ulteriore allargamento di dette strade, ma che gli era stato risposto che non era possibile procedere ad un allargamento superiore ai 12 metri dell'attuale sede stradale, per cui si rendeva necessaria la scelta di un nuovo tracciato.
Fa presente che, in questa ipotesi, si sarebbe dovuto provvedere alla costruzione di una nuova strada della larghezza di oltre 20 metri, cioè praticamente di una autostrada aperta.
Osserva che, adottando questa soluzione, la Regione avrebbe dovuto intervenire finanziariamente, come è stato fatto in Sicilia, con un contributo pari al 60% del costo delle opere.
Rileva che, con la bozza di Convenzione in discussione, la Regione si è assicurata il vantaggio di poter dire una parola decisiva all'interno della costituenda Società circa il tracciato dell'autostrada, senza aggravare eccessivamente il bilancio regionale di nuove spese.
Dichiara, comunque, che la scelta definitiva del tracciato dell'autostrada spetta al Ministero dei Lavori Pubblici, che agisce tramite la Direzione Generale dell'ANAS.
Osserva che, se gli organi della costituenda Società avranno approvato all'unanimità un determinato tracciato, sarà facile che la Direzione Generale dell'ANAS accetti le decisioni della Società.
Per quanto riguarda i contatti con la Società ATIVA, per un eventuale prolungamento fino ad Aosta dell'autostrada Torino-Quincinetto, comunica che il Presidente del Consiglio di Amministrazione di detta Società aveva dichiarato esplicitamente che, nel caso si fosse giunti ad un accordo per il proseguimento fino ad Aosta dell'autostrada Torino-Quincinetto, l'intervento finanziario della Regione avrebbe dovuto essere di molto superiora all'intervento regionale precedente per l'esecuzione del tronco Torino-Quincinetto.
Fa presente che questo avrebbe creato delle grandi difficoltà finanziarie alla Regione mentre, avvalendosi della legge 24 luglio 1961 n. 729, il problema finanziario viene risolto brillantemente perché è assicurato un sostanziale contributo dello Stato.
Osserva che l'A.T.I.V.A. ha determinato orientamenti ed interessi da difendere, cioè intende faro confluire a Torino il traffico automobilistico proveniente dai due trafori del Monto Bianco e del Gran San Bernardo, mentre la Regione ha un interesse territoriale più vasto, cioè deve fare affluire verso la pianura padana in genere detto traffico automobilistico; ritiene, pertanto, che si debba ricercare un accordo sul problema dell'autostrada Quincinetto-Aosta con quegli Enti od organismi che sono disposti a eseguire il maggior numero possibile di opere stradali che congiungano la pianura padana allo sbocco della Valle di Aosta.
Dichiara che non è possibile includere dei tecnici nominati dalla Regione negli organi della costituenda Società per la determinazione del tracciato dell'autostrada.
Fa presente, però, che la scelta del tracciato sarà fatta dal Consiglio Regionale il quale si avvarrà a questo scopo della consulenza tecnica di professionisti valdostani.
Il Consigliere PALMAS dichiara che la costruzione di una autostrada nella Valle d'Aosta non dipende dalla volontà dell'Amministrazione Regionale, ma dalla volontà dello Stato al quale è riservata la potestà di decidere in materia di autostrade di grande comunicazione.
Osserva che i competenti organi statali hanno suggerito all'Amministrazione Regionale di farsi promotrice di una Società concessionaria dalla costruzione e della gestione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, per cui la scelta dell'Amministrazione regionale si riduceva a questo o farsi promotrice di una Società per ottenere in concessione la costruzione e la gestione della autostrada, o assistere alla concessione che lo Stato avrebbe fatto a favore di altre Società già costituite o che si sarebbero costituite a tale scopo.
Fa presento che, se la Regione avesse avuto dei poteri di decisione in materia di autostrade, il problema non si sarebbe posto nei termini in cui è stato posto.
Dichiara che è stato scelto l'intervento diretto su suggerimento di autorevoli organi di Amministrazioni dello Stato, perché sarebbe stato assurdo che la Regione avesse respinto questo suggerimento.
Per quanto riguarda la questione delle espropriazioni, osserva che anche in questa materia la Regione non ha potere dispositivo e che le espropriazioni debbono essere fatte secondo la procedura prevista dalle leggi dello Stato.
Fa presente che nella bozza di Convenzione proposta oggi all'approvazione del Consiglio è prevista una clausola che dà garanzie di salvaguardia degli interessi dei proprietari di terreni, in quanto è stabilito che, prima di procedere alle espropriazioni secondo la legge del 1955, dovranno essere tentate eventuali trattative e amichevoli composizioni per la corresponsione di equi indennizzi tenendo conto di vari elementi.
Osserva che vi è una differenza fondamentale tra la posizione che la Regione ha nella Società ATIVA e la posizione che avrà nella costituenda Società, in quanto nella Società ATIVA la Regione non ha alcuna posizione determinante, mentre nella costituenda Società avrà particolari poteri determinanti.
L'Assessore GEX dichiara che la Giunta, nel proporre la approvazione della bozza di Statuto e della bozza di Convenzione in esame, non ha inteso mettere il Consiglio di fronte ad un fatto compiuto, perché il Consiglio è libero di approvare o no, le proposte della Giunta se ritiene che queste proposte non siano confacenti agli interessi della Regione e di prospettare altre soluzioni ritenute meritevoli di maggiore interesse.
Osserva però che, se la Giunta non avesse predisposto questi documenti, avrebbe potuto essere accusata di mancanza di serietà per avere portato in discussione in sede di Consiglio un argomento senza una preventiva seria preparazione;
Il Consigliere MONTESANO, a nome proprio ed a nome del Partito Socialista Democratico, dichiara di essere soddisfatto che l'argomento che riguarda la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, sulla cui importanza ormai tutti i Consiglieri sono d'accordo, sia stato riportato in discussione in sede di Consiglio.
Fa presente che sarà forse doveroso esprimere alcune riserve e formulare qualche raccomandazione su alcuni articoli della bozza di convenzione.
Rileva che, a suo giudizio, vi è una contraddizione oppure una riserva mentale, non espressa nel complesso della questione, perché, mentre tanto nella bozza di Statuto quanto nelle premesse alla bozza di Convenzione si dice che la costituenda Società ha per scopo il collegamento autostradale dei trafori alpini e delle principali Stazioni climatiche e turistiche della Valle d'Aosta alla rete autostradale nazionale, nel contesto della bozza di Convenzione si parla esclusivamente della costruzione del tronco autostradale Quincinetto-Aosta, senza fare più alcun cenno al suo prolungamento fino all'imbocco dei trafori del Monte Bianco o del Gran San Bernardo.
Osserva che questo potrebbe avere influenze negative anche sulla percentuale del contributo concesso dallo Stato per la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, in quanto, ai sensi dell'articolo 3 della legge 24 luglio 1961 n. 729, è previsto un aumento dell'intervento statale dal 4% al 4,50% qualora la concessione riguardi arterie autostradali di diretto collegamento con la rete stradale nazionale.
Prendo atto delle informazioni date dal Presidente dalla Giunta circa l'allargamento dello strade statali n. 26 e n. 27.
Osserva che la Direzione dell'A.N.A.S., nella lettera in data 19.11.1961, parla di un allargamento graduale delle strade statali n. 26 e n. 27, senza dare alcuna assicurazione circa le date di inizio e di ultimazione dei relativi lavori.
Dichiara che l'ammodernamento delle predette strade statali è necessario ed urgente, non solo per migliorare la normale viabilità interna della Regione, ma anche per rendere più agevole il traffico degli automezzi pesanti che saranno impegnati nella costruzione dell'autostrada.
Conclude, riservandosi di formulare opportune osservazioni in sede di discussione particolareggiata della bozza di Convenzione.
L'Assessore GEX dichiara che la necessità di fare proseguire l'autostrada Quincinetto-Aosta fino all'imbocco dei trafori del Monto Bianco e del Gran San Bernardo non è condivisa da tutti, perché molti ritengono che l'ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27 sia sufficiente ad assicurare la normalità al traffico autostradale dall'uscita dei due trafori stessi fino ad Aosta.
Ritiene che non vi sia alcuna contraddizione tra quanto detto all'articolo 3 della bozza di Statuto e nelle premesse della bozza di Convenzione con quanto detto nel contesto della bozza di Convenzione stessa.
Osserva, infatti, che nella bozza di Statuto si è cercato di allargare al massimo lo scopo sociale, onde consentire in futuro una certa libertà di azione alla Società stessa, anche per quanto riguarda il prolungamento dell'autostrada Quincinetto-Aosta fino all'imbocco dei due trafori sopracitati.
Fa presente che, se nel contesto della bozza di Convenzione si parla solo della costruzione del tronco autostradale Quincinetto-Aosta, questo è dovuto al fatto che al momento attuale, per motivi anche di ordine finanziario, ci si deve limitare alla costruzione del predetto tronco; questo, - egli aggiunge -, non preclude assolutamente che, in futuro, la costituenda Società possa prendere in considerazione l'esecuzione di altre opere stradali.
Il Consigliere MONTESANO dichiara di concordare con l'Assessore Gex per quanto riguarda le attuali possibilità finanziarie della costituenda Società.
Ribadisce, comunque, il concetto che la costituenda Società SAV non dovrà limitarsi alla costruzione del tronco stradale Quincinetto-Aosta, perché tanto nel piano autostradale nazionale, quanto nella bozza di Statuto sociale, è prevista la possibilità di un collegamento diretto con i due trafori stradali alpini.
L'Assessore CHANTEL dichiara di essere soddisfatto di avere ottenuto dallo Stato la garanzia di un ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, atto ad assicurare un efficiente flusso automobilistico all'interno della Regione e, allo stesso tempo, di avere raggiunto una soluzione che consente la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta nelle migliori condizioni possibili per la Valle d'Aosta.
Informa che, nella conferenza sui problemi stradali di recente tenutasi a Stresa, il Ministro dei Lavori Pubblici aveva dimostrato che, per poter attuare il programma di opere autostradali in Italia, era necessario, per questioni di finanziamento e di rapidità di esecuzione dei lavori, ricorrere anche all'intervento finanziario privato.
Osserva che, di fronte a questa impostazione data al problema in campo nazionale, era logico che la Regione iniziasse delle trattative con quei gruppi finanziari in grado di concedere le maggiori facilitazioni alla Valle d'Aosta, tenendo presenti le necessità locali, in ordine al pagamento delle indennità di espropriazione nonché al tracciato dell'autostrada ed al numero dei caselli.
Osserva ancora che, nel corso delle trattative per la costituzione della Società SAV, la Giunta ha cercato di fare includere negli atti sociali delle clausole che garantissero in futuro il controllo della Regione sull'attività della costituenda Società, clausole che riguardano soprattutto la composizione del Consiglio di Amministrazione e la maggioranza necessaria per assumere le più importanti deliberazioni.
Ritiene che, senza l'intervento finanziario dello Stato, con il solo capitale privato, - anche se non tutti sono dello stesso parere -, non si sarebbe potuto giungere alla soluzione adottata, in quanto l'investimento di capitale in opere autostradali non risulta dei più fruttiferi, anche perché una parte delle entrate derivanti dai pedaggi e dalla gestione delle autostrade, oltre un certo limite di dividendi, deve essere versata allo Stato.
Dichiara che, se si vuole superare velocemente l'attuale fase preparatoria per dare entro l'anno inizio ai lavori di costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, è necessario che i documenti sottoposti nella seduta odierna all'esame del Consiglio siano approvati con una larga maggioranza di voti favorevoli.
Il Consigliere BONDAZ dichiara quanto segue:
"Signor Presidente e Signori Colleghi,
io ritengo che non sia necessario dilungarsi ad illustrare questo problema, la cui importanza trascende non solo i confini del la nostra Regione, ma trascende i confini della stessa Nazione.
Debbo innanzitutto dire che io sono perfettamente d'accordo sulla impostazione data al problema, per ragioni di convincimento, già espresso precedentemente, e per ragioni di coerenza.
Dichiaro che desidero fare qualche osservazione in merito alla adesione della Giunta Regionale a questo concetto impostativo favorevole all'autostrada; dirò qualche cosa in merito alla decisione assunta, secondo me, in ritardo dalla Giunta Regionale; dirò qualche cosa sull'urgenza dell'opera e sulle conseguenze che il ritardo nell'assumere questa decisione, in relazione alla macroscopica urgenza dell'opera stessa, ha determinato nello stipulare la Convenzione.
Sono d'accordo sul concetto impostativo dell'autostrada perché lo sono sempre stato; perché sono stato il presentatore, fino dal 28 del mese di luglio del 1961, - tre giorni dopo la data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge in data 24.7.1961 n. 729, concernente le concessioni dello Stato a favore degli Enti privati o pubblici che intendessero impiegare il loro capitale per la costruzione delle autostrade - di un ordine del giorno del Gruppo conciliare di minoranza.
Noi chiedevamo, in quell'ordine del giorno, che si rinnovasse da parte del Governo l'assicurazione per l'ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, prendendo spunto dalla lettura, fatta in quella seduta dal Presidente della Giunta, di una lettera del Direttore Generale dell'ANAS e dello stesso Ministro dei Lavori Pubblici, in cui si comunicava che lo Stato aveva impegnato determinati capitali, - e precisamente, se non vado errato, la somma di Lire 4 miliardi e 900 milioni -, per l'esecuzione di opere stradali in Valle d'Aosta.
Noi chiedevamo, in quell'ordine del giorno, di sollecitare l'immediato inizio di questi lavori, ma eravamo d'accordo di dare una risposta affermativa, in linea di massima, alla richiesta dell'ATIVA.
Questa risposta in linea di massima affermativa voleva significare che noi della minoranza eravamo sin da allora d'accordo, come lo siamo sempre stati, sul concetto della necessità e della indispensabilità dell'autostrada in Valle d'Aosta.
Noi chiedevamo che il Consiglio desse mandato alla Giunta di richiedere all'ATIVA i dati necessari per un esame del problema, - perché, naturalmente, anche per quel primo tronco Quincinetto-Verrés, si volevano tutelare gli interessi della Regione -, e chiedevamo altresì che la Giunta prendesse contatti con il Governo centrale per armonizzare, anche agli effetti del finanziamento, le due opere, cioè l'allargamento delle Strade statali n. 26 e n. 27 e la costruzione dell'autostrada.
E noi siamo lieti che la Giunta Regionale sia venuta sulle nostre posizioni e su questo concetto impostativo.
Erano posizioni, secondo noi, non solamente necessarie e di interesse della Regione, ma fatali, perché, - lo ha ricordato anche il collega Avv. Palmas -, in questa materia la competenza della Regione è nulla, in quanto lo Stato ha una sua specifica competenza in materia di autostrade.
E noi avremmo dovuto inserirci immediatamente, avendo delle idee chiare, in qualunque iniziativa che avesse per scopo di dare inizio e di portare a termine questa grande opera, una opera di enorme importanza, secondo me, per la Valle d'Aosta.
Quindi, questo è il primo concetto che voglio esprimere: soddisfazione perché la maggioranza consiliare e la Giunta Regionale sono venute sulle nostre impostazioni per quanto riguarda l'autostrada.
Secondo il mio modesto avviso, però, la decisione è stata assunta in ritardo.
Il Presidente della Giunta, molto abilmente, ha ricordato che, - ed è stato preciso in ordine ai fatti -, in un primo tempo la maggioranza consiliare riteneva di dover affrontare questo problema, di sciogliere questa riserva solo in un seguito; e a me pare che questa decisione, assunta in ritardo, abbia portato a delle conseguenze negative.
Io riconosco, - perché obiettivamente e onestamente lo dobbiamo riconoscere -, che la Giunta Regionale ha fatto tutto il possibile, come risulta dalla bozza di Convenzione, per portare a termine la costituzione di una Società nel migliore dei modi; ma si è trovata, indubbiamente, a trattare il problema con l'acqua alla gola, in conseguenza di questo ritardo e della indifferibilità del problema stesso in ordine a quelle che sono state le comunicazioni fatte dal Ministro dei Lavori Pubblici e dal Direttore Generale dell'ANAS.
Quali sono state le conseguenze?
Le illustro così brevemente, come concetto generale; ma come concetto generale desidero ribadire che noi siamo d'accordo per la costruzione dell'autostrada, come lo siamo sempre stati.
Naturalmente, abbiamo qualche perplessità, abbiamo qualche riserva da esprimere sul contesto e su diversi articoli della bozza di Convenzione.
Con questo, ripeto, non sostengo che la Giunta non abbia fatto il possibile; ma mi rendo conto che, - come conseguenza di questa tardiva presa di posizione e della urgenza di risolvere questo problema, in ordine anche alle necessità da parte dello Stato di destinare questi denari -, la Giunta ha dovuto naturalmente fare quello che ha potuto.
Perché non bisogna dimenticare quello che dicevamo già nel mese di luglio: in tutta Italia vi era stata la corsa, da parte di Enti pubblici e privati, nei confronti del Ministero dei Lavori Pubblici, per ottenere le concessioni che erano state consacrate nella legge 24 luglio 1961 n. 729.
L'unico Ente pubblico che aveva fatto, sotto un certo aspetto, delle dichiarazioni contrarie, - contrarie indirettamente -, con quell'ordine del giorno a cui si rispondeva alla richiesta dell'ATIVA, ordine del giorno che era stato ripreso e diffuso da tutti i giornali, era stata la Regione della Valle d'Aosta.
Questo ordine del giorno, arrivato con fulminea velocità a Roma, in definitiva era stato interpretato come un orientamento contrario alla costruzione dell'autostrada.
Allora accadde che, ad un determinato momento, questi fondi destinati alla costruzione di autostrade rischiassero di essere destinati al finanziamento di altre autostrade, perché il Ministero dei Lavori Pubblici era sollecitato in questo senso.
Ecco perché noi ritenevamo che avremmo dovuto inserirci immediatamente in questo problema, con delle idee chiare sin dall'inizio, non con delle idee subordinate a determinate garanzie dello Stato che, tra l'altro, noi ritenevamo che lo Stato avesse già dato formalmente attraverso le lettere che noi non conoscevamo, ma che ci erano state ricordate dal Presidente della Giunta.
Avremmo avuto così maggiore tempo a nostra disposizione per agire e per studiare maggiormente il problema. Quali sono le conseguenze?
Vi sono nella bozza di Convenzione dei vantaggi e degli svantaggi, come in tutti i contratti.
Secondo il mio modesto avviso, - e questo concetto penso di doverlo svolgere in seguito, nella discussione dei singoli articoli della bozza di Convenzione -, lo svantaggio più appariscente sotto l'aspetto tecnico-amministrativo è costituito dalla sproporzione fra il dato e l'ottenuto. Infatti, la costituzione di una Società si può fare in molti modi e quello che più conta, in ultima analisi, sono lo Statuto e specialmente la Convenzione.
Vi sono delle convenzioni generiche; vi sono invece delle convenzioni, come questa in discussione, le quali inquadrano esattamente il problema e lo inquadrano in modo analitico e definitivo.
Quando mi si dice che la Regione ha ottenuto di nominare sei rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione,- e questo può fare impressione: sei posti su quindici -, e ha ottenuto la possibilità di designare il Presidente, - sia pure con l'accordo di tutti gli altri Soci -, questo può fare impressione; ma, se si legge attentamente la bozza di Convenzione, si deve concludere obiettivamente che vi sono tali e tante disposizioni per cui il Consiglio di Amministrazione non può fare altro che dare esecuzione alla Convenzione, che rappresenta il contratto che lega tutte le parti che entrano nella costituzione di questa Società.
Quindi i sei posti del Consiglio di Amministrazione non dicono gran che, a mio modesto avviso, perché, - a parte il fatto che i sei posti non formano maggioranza -, da un attento esame dei vari articoli della bozza di Convenzione, ci dovremo convincere che tutto è prestabilito, per quanto riguarda la esecuzione di questa opera, da una grande Società, la Società SINA, la quale, in base alla Convenzione, entrerà direttamente a far parte della Società S.A.V. con una quota azionaria pari al 30% del capitale sociale ed entrerà anche indirettamente attraverso altre piccole Società, controllate dalla medesima, Società che tutti, o almeno qualcuno di noi, conoscono.
Quindi, praticamente, tutto è catalogato e io mi rendo conto, - e di questo non faccio colpa all'Amministrazione Regionale e alla Giunta -, che, se si vuole risolvere un problema, bisogna risolverlo nel limite del possibile e che, avendo da fare con queste grandi Società, si è fatto quello che si è potuto fare.
La quota azionaria del 27% a carico della Regione, secondo il mio modesto avviso, è una notevole partecipazione: notevole non tanto per l'onere di 405 o 480 milioni di lire che comporta, ma perché, proprio in base alla legge 24 luglio 1961 n. 729, la Regione dovrà dare delle garanzie, sia per la emissione delle obbligazioni, se si emetteranno delle obbligazioni, sia per l'emissione di mutui, se si assumeranno dei mutui, garanzie che avranno poi la garanzia sussidiaria dello Stato, ma che costituiscono sempre un onere per la Regione.
Io ho sentito stamattina dall'Assessore alle Finanze esprimere un concetto che, a prima vista, pare abbia la sua importanza come raffronto.
Si è detto: per il Traforo del Monte Bianco si è dato a fondo perduto un miliardo di lire e per il Traforo del Gran San Bernardo si è data una certa somma, il cui importo adesso mi sfugge; quindi noi non diamo molto per l'autostrada.
Io faccio presente che, intanto, il miliardo che è stato dato a fondo perduto per il Traforo del Monte Bianco è stato dato dal Consiglio del C.L.N. ancora nel 1946, se non vado errato.
Io ritengo, però, che il Consiglio Regionale abbia fatto bene ad approvare quel finanziamento perché quella era la sorgente; perché, se la Regione con quello slancio lodevole e giustificato non avesse fatto forza per la soluzione del problema del Traforo del Monte Bianco, oggi probabilmente non parleremmo di autostrade.
Quindi, è bene che l'impegno di quel miliardo sia stato fatto, tanto più che con la legge 27 novembre 1955 n. 1179, - la famosa e tanto vituperata legge del riparto finanziario tra lo Stato e la Regione -, siamo riusciti poi a decantare la situazione, per cui il miliardo si paga in dieci anni, a rate annuali di Lire 100 milioni.
E, secondo me, ha fatto bene l'Amministrazione Regionale ad intervenire anche per la realizzazione del Traforo del Gran San Bernardo.
Però non è questo il concetto su cui ci si deve fermare; il concetto fondamentale è quello espresso dal Consigliere Palmas.
Lo Stato aveva e ha dei contratti internazionali -, e voglio essere estremamente obiettivo -, contratti internazionali che non parlano di autostrade, ma di vie di accesso in senso generale.
Lo Stato pertanto, era ed è impegnato dal punto di vista internazionale, per cui l'autostrada doveva comunque essere fatta; forse, avendo maggior tempo a disposizione, si sarebbe potuto evitare una partecipazione della Regione, che ritengo troppo onerosa o, per lo meno, si sarebbe potuto ridurre l'importo di questa partecipazione della Regione, pur ottenendo quei vantaggi che erano e sono ottenibili, soprattutto per guanto riguarda la difesa degli interessi dei proprietari dei terreni attraversati dall'autostrada.
Non è, infatti, ammissibile che nel territorio della Regione si realizzi un'opera di tale entità senza che la Regione, con la sua autorità morale e materiale, possa tutelare gli interessi legati alla costruzione di quest'opera, soprattutto gli interessi dei proprietari dei terreni attraversati dall'autostrada.
Si tratta di un'opera per la cui esecuzione si spenderà una somma dell'ordine di cinquanta miliardi di lire e forse più, per cui l'incidenza degli espropri dei terreni o, senza parlare di espropri, del prezzo dei terreni determinato in base a delle trattative che indubbiamente debbono essere fatte richiamandosi alla ricordata legge del 1955, - per cui anche l'articolo 17 della bozza di Convenzione, così generico, non ha un grande valore -, voglio dire che l'incidenza del prezzo dei terreni non è tale da preoccupare una Società di tale importanza, che emette delle obbligazioni ed ha quindi il dovere sacrosanto, - non fosse altro che per evitare ogni possibilità di diatriba -, di pagare adeguatamente i terreni senza giungere all'espropriazione.
Quindi, ripeto che, in linea generale, siamo d'accordo sul problema di impostazione; esprimo soddisfazione che la Giunta sia venuta su quelle che erano le nostre posizioni; esprimo una certa perplessità per questa decisione assunta in ritardo, che ha portato delle conseguenze di natura negativa sulle quali, analiticamente, discuteremo per vedere se vi sono delle possibilità, - ed io non mi illudo in tale senso -, di ottenere delle modificazioni migliorative.
Quando si fanno delle convenzioni di questo genere, nelle quali sono impegnate importanti Società finanziarie ed Istituti Bancari che conferiscono dei capitali così rilevanti onde lucrare dei notevoli interessi, è difficile poter ottenere delle modificazioni sostanziali.
Ritengo, però, che il problema debba essere risolto e che il Consiglio Regionale debba essere favorevole, in linea di massima, alla soluzione del problema, come lo siamo noi.
Cercheremo, a titolo di raccomandazione, a titolo di suggerimento, a titolo di collaborazione obiettiva, di fare qualche riserva su determinati articoli; però, diciamo sin d'ora, che noi siamo d'accordo in linea di principio".
Presidente della Giunta, MARCOZ, dichiara che non è esatta l'affermazione che la Giunta sia passata sulle posizioni del Gruppo consiliare di minoranza, per quanto riguarda il problema della costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta.
Precisa che la posizione assunta ora dalla Giunta Regionale è differente dalla posizione che la minoranza consiliare aveva preso fino dal mese di giugno dell'anno 1961, perché ora esiste un impegno specifico da parte della Direzione dell'ANAS per l'ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, mentre nel mese di giugno del 1961 non vi era alcun impegno in tale senso.
Respinge, come infondata, l'accusa di un preteso ritardo della Giunta Regionale nell'affrontare il problema della costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta.
Riassume brevemente l'iter seguito dalla Giunta per portare a soluzione questo importante problema, ricordando che nel giro di due mesi circa, e precisamente dal 15 settembre 1961, data del colloquio da lui avuto con il Ministro dei Lavori Pubblici, On.le Zaccagnini, al 29 novembre dello stesso anno, data dell'inoltro al competente Ministero della domanda per la concessione a favore della costituenda Società S.A.V. - S.p.A. per la costruzione della predetta autostrada, si è giunti alla conclusione della prima fase preparatoria per la soluzione del problema.
Osserva ancora che, se è vero che i fondi stanziati dallo Stato per la costruzione di autostrade avrebbero potuto essere dirottati verso altre direzioni, è anche altrettanto vero che la tempestiva azione della Giunta ha evitato che ciò si verificasse.
Rileva ancora che nei confronti delle lungaggini che sono talvolta necessarie per definire l'acquisto di un appezzamento di terreno in Valle d'Aosta, per questo importante problema non si può veramente muovere alla Giunta l'accusa di un ritardo.
Il Consigliere BONDAZ dichiara che nel suo precedente intervento non vi era alcuna intenzione polemica, ma che aveva cercato di analizzare con spirito obiettivo e di collaborazione la questione riguardante la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta.
Precisa di non avere inteso muovere alla Giunta l'accusa di un ritardo nell'azione preparatoria a cui ha accennato il Presidente della Giunta stessa, ma di avere osservato che, se la maggioranza consiliare si fosse convinta sin dal mese di luglio del 1961 della indispensabilità della costruzione della predetta autostrada, si avrebbe avuto un più largo periodo di tempo per dedicarsi alla prima fase preparatoria per la costituzione della Società SAV.
L'Assessore FOSSON, preso atto che la minoranza consiliare condivide l'attuale impostazione generale data dalla Giunta al problema in discussione, respinge l'accusa di ritardo mossa alla Giunta stessa.
Osserva che le posizioni dei Gruppi consiliari della maggioranza e della minoranza, nella seduta del 28 luglio 1961, nella quale vennero votati due ordini del giorno riguardanti la questione della costruzione dell'autostrada e dell'ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, non erano poi molto lontane l'una dall'altra, perché entrambi i raggruppamenti politici sostenevano, con particolare accento su l'uno o sull'altro problema, la necessità di eseguire tutte e due le opere di cui si tratta.
Fa presente ancora che, in detta seduta, la discussione era stata basata sulla necessità di un allargamento delle due strade statali fino ad almeno 12 metri, allargamento che il Ministero dei Lavori Pubblici ha ritenuto, invece, sostitutivo della costruzione dell'autostrada.
Ribadisce, quindi che, se vi è stato un ritardo di tempo, questo ritardo non ha provocato conseguenze negative per la Valle d'Aosta, perché si è giunti ad impostare il problema della costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta con delle garanzie che in un primo tempo sembravano impensabili.
Dichiara che non vi è dubbio sulla necessità di avere simili garanzie per evitare molti degli inconvenienti che si sono verificati ultimamente nella costruzione dell'oleodotto Genova-Aigle, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei diritti dei proprietari dei terreni da occupare.
Osserva ancora che, se in un primo tempo la Giunta aveva avuto una certa perplessità per la costruzione dell'autostrada, questo è dovuto alla preoccupazione che fosse migliorata contemporaneamente la viabilità interna della Regione, che rimarrà sempre di vitale importanza, per cui si era pensato di subordinare la costruzione dell'autostrada stessa all'ammodernamento delle due strade statali n. 26 e n. 27.
Circa il rilievo mosso dal Consigliere Montesano in merito allo scopo dalla costituenda Società, previsto all'articolo 3 della bozza di Statuto e l'oggetto dell'attività sociale, previsto nella bozza di Convenzione riguardante unicamente la costruzione del tronco stradale Quincinetto-Aosta, osserva che, nella bozza di Statuto lo scopo sociale è stato previsto con molta larghezza, perché la costituenda Società può avere la durata fino all'anno 2040, per cui è logico prevedere fin d'ora la possibilità di esecuzione di altre opere stradali la cui necessità non è attuale.
Per quanto riguarda il prolungamento dall'autostrada da Aosta fino all'imbocco dei trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, dichiara, a titolo personale, di non ritenere necessario in questo momento detto prolungamento, in guanto l'allargamento a 12 metri delle due strade statali n. 26 e n. 27 assicura per un certo numero di anni la normalità del traffico automobilistico nei due tratti stradali sopracitati.
Fornisce, in proposito, alcuni dati dettagliati riguardanti le previsioni del traffico automobilistico attraverso il traforo del Monte Bianco, dati desunti da una relazione fatta dall'Ing. Zignoli al Consiglio di Amministrazione della Società per il Traforo del Monte Bianco.
Fa presente che la situazione riguardante il traffico attraverso il Traforo del Gran San Bernardo non potrà essere molto diversa dalla situazione del traffico attraverso il Traforo del Monte Bianco.
Osserva che il mancato allacciamento diretto dei sopracitati trafori alpini con la rete autostradale nazionale non dovrebbe avere riflessi negativi sulla percentuale del contributo che lo Stato deve, concedere per la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, in quanto, negli impegni assunti in merito dallo Stato italiano e livello internazionale, si parla genericamente di collegamenti stradali senza la precisazione di collegamento autostradale.
Dichiara, infine, di ritenere opportuno che nel corso della presente seduta il Consiglio proceda all'approvazione di un ordine del giorno, preventivamente concordato tra i Gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza, nel quale ribadita la inderogabile necessità dell'ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, si solleciti l'adempimento assunto in proposito dai competenti organi dello Stato.
Il Consigliere TREVES dichiara di rallegrarsi che la questione riguardante l'autostrada Quincinetto-Aosta sia giunta alla fase attuale e rivolge un plauso al Presidente della Giunta ed ai membri dalla Giunta e del Consiglio che hanno dato la loro fattiva opera per l'elaborazione dello Statuto e della Convenzione riguardante la costituenda Società S.A.V.
Osserva che, con l'iniziativa assunta, la Regione si è assicurata la possibilità di un controllo sull'azione futura del la Società, soprattutto per quanto riguarda la progettazione delle opere, controllo che dovrà assicurate mediante un opportuno organo tecnico formato da tecnici specialisti di alto livello onde dare la possibilità al Consiglio Regionale di decidere sul problema con piena conoscenza di causa.
Esprime la sua soddisfazione anche per il fatto che l'impostazione data alla soluzione del problema in discussione ha portato all'assunzione, da parte dello Stato, di impegni che riguardano sia la costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta che l'ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, come era stato richiesto dalla minoranza nell'ordine del giorno presentato nella seduta del 28 luglio 1961 e al quale egli stesso aveva dato il suo voto favorevole assumendosi la responsabilità del suo atteggiamento che ha provocato il dissenso di vari raggruppamenti politici.
Ritiene che sia ora necessario procedere speditamente nelle fasi successive, per cercare di sollecitare la realizzazione delle opere per far sì che il traffico turistico dal centro e dal Nord dell'Europa verso il Sud sia convogliato verso i trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, di prossima apertura, e non sia dirottato verso altri itinerari.
Osserva ancora che una efficiente rete stradale valdostana costituirà il primo elemento propagandistico e di valorizzazione dei due trafori stradali, di prossima apertura, e dei nuovi itinerari del Grande turismo di massa dei paesi nordici e del centro Europa verso l'Italia.
Si riserva di prendere ancora la parola in sede di discussione dei singoli articoli della bozza di Convenzione, intendendo dare la sua collaborazione per la migliore soluzione dello importante problema in esame.
Il Consigliere BERTHET dichiara che, se nella seduta del 28 luglio 1961, i Gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza non hanno raggiunto un accordo per l'approvazione di un ordine del giorno comune, questo è dovuto al fatto che vi erano delle differenze sostanziali nelle posizioni assunte dai Gruppi stessi.
Ritiene, pertanto, necessario procedere alla lettura degli ordini del giorno votati nella sopracitata adunanza, rispettivamente, dai Gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza; dà quindi lettura dei seguenti citati due ordini del giorno:
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a)- primo ordine del giorno (presentato dalla maggioranza):
"IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
preso atto dell'invito rivolto dalla Società A.T.I.V.A. con lettera del 23 giugno 1961 di pronunciarsi sulla opportunità del prolungamento dell'autostrada Torino-Quincinetto fino a Verrès;
CONSIDERATO
che un giudizio sulla opportunità di prolungare l'autostrada fino a Verrès non può essere disgiunto dall'esame globale del problema della presenza dell'autostrada lungo tutto l'asse della Valle d'Aosta;
che il sistema viario della Valle, in funzione del prevedibile sviluppo del traffico derivante dall'apertura dei trafori stradali alpini, deve essere armonizzato, oltre che con le esigenze del traffico internazionale e nazionale, anche con la espansione dell'industria turistica nella Valle e con il suo sviluppo industriale, con la necessità inoltre di tutelare gli interessi agricoli e di conservare al paesaggio il suo singolare aspetto;
che il giudizio richiesto deve necessariamente stabilire una gradualità tra le varie arterie stradali;
che l'allargamento e la rettificazione delle strade statali di fondo Valle n. 26 e n. 27 costituiscono una non procrastinabile necessità ancora non realizzata, nonostante la lettera di assicurazione in data 14 novembre 1960, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che preannunciava l'appalto dei lavori fin dai primi giorni del corrente anno, e la successiva assicurazione data con lettera 24 maggio 1961 dalla stessa Presidenza in merito al parziale finanziamento dei lavori stessi per lire 4.900.000.000;
che gli interventi statali non possono per nessuna ragione essere distolti da tale primaria esigenza;
che la realizzazione tempestiva dell'allargamento e della rettificazione delle strade statali n. 26 e n. 27 costituirà un dato obiettivo per una valutazione del problema autostradale della Valle d'Aosta;
DECIDE
di subordinare ogni decisione di sua competenza sull'invito rivolto dall'A.T.I.V.A., di pronunciarsi sulla opportunità di prolungare l'autostrada da Quincinetto a Verrés, alla effettiva realizzazione dell'allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27.
E FA VOTI
perché il Ministero dei Lavori Pubblici provveda alla immediata esecuzione dei lavori sulle strade statali di fondo valle per alleviare la grave crisi in cui attualmente versa la circolazione stradale in Valle d'Aosta".
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b)- secondo ordine del giorno (presentato dalla minoranza):
"IL CONSIGLIO REGIONALE
preso atto delle rinnovate assicurazioni date dal Governo Centrale circa la sistemazione delle statali n. 26 e n. 27 entro il 1963, mentre fa voti che detti lavori abbiano immediata esecuzione per risolvere il problema della viabilità in modo razionale,
ESPRIME
in linea di massima parere favorevole sull'opportunità della prosecuzione di un'autostrada sino a Verrès, riservata ogni decisione definitiva in merito sia al tracciato che al funzionamento ed al richiesto finanziamento, appena in possesso dei dati particolareggiati relativi alla proposta opera.
DA MANDATO
alla Giunta Regionale di richiedere alla Società A.T.I.V.A. i dati necessari, prendendo altresì contatto con il Governo Centrale onde armonizzare anche agli effetti del finanziamento le due opere ed ottenerne la contemporanea attuazione".
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Il Consigliere BERTHET osserva che nell'ordine del giorno dei Gruppi consiliari di maggioranza si subordinava la costruzione dell'autostrada alla preventiva realizzazione dell'allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27, mentre nell'ordine del giorno della minoranza consiliare si chiedeva la contemporanea attuazione di entrambe le opere.
Rileva la grande importanza che riveste per i proprietari interessati la corresponsione di un equo indennizzo, non solo per l'espropriazione dei terreni che saranno occupati dalla sede stradale, ma anche per la inevitabile costituzione di gravose nuove servitù di passaggio, di diritti d'acqua e di altro genere, che verranno ulteriormente a gravare sui fondi rimasti disponibili.
Dopo aver ricordato le gravi lesioni dei diritti di proprietà privata che si lamentano attualmente nella bassa Valle di Aosta in seguito alla costruzione dell'oleodotto Genova-Aigle, auspica che la costituenda Società SAV abbia a prendere veramente a cuore la tutela dei diritti della popolazione agricola della Valle d'Aosta in sede di realizzazione dell'autostrada.
Auspica ancora che la Regione si preoccupi della tutela degli analoghi diritti dei privati proprietari che saranno interessati dall'allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27.
Il Consigliere MONTESANO ribadisce che lo scopo generale della costituenda Società SAV è la costruzione di autostrade che congiungano i trafori del Monte Bianco o del Gran San Bernardo ed i valichi alpini alla rete autostradale nazionale e non già la costruzione del solo tronco autostradale Quincinetto-Aosta.
Osserva che, in base alla bozza di Convenzione, questo scopo generale stato approvato de tutti i futuri soci della costituenda Società e che, se attualmente, per motivi di ordino finanziario, si prende in esame la costruzione del solo tronco Quincinetto-Aosta, questo non esclude l'impegno della costituenda Società SAV di interessarsi, in futuro, dell'eventuale prolungamento di questo tronco autostradale fino all'imbocco dei due citati trafori alpini.
L'Assessore FOSSON osserva che la durata della costituenda Società stabilita fino al 31 dicembre dell'anno 2040, per cui, per non porre ipoteche sul futuro, si è pensato di allargare al massimo lo scopo sociale.
Dichiara di concordare sull'impostazione data dalla Giunta alla soluzione del problema in oggetto, che contempla la costruzione del tronco autostradale Quincinetto-Aosta ed il contemporaneo ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, secondo gli impegni assunti dalla Direzione Generale dell'ANAS con la lettera in data 19.11.1961.
Il Consigliere MONTESANO dichiara di concordare sull'impostazione data dalla Giunta alla soluzione del problema della viabilità in Valle d'Aosta e di essere disposto ad approvare l'ordine del Giorno nel senso proposto dall'Assessore Fosson.
Fa presente che questa impostazione non può pregiudicare lo scopo generale della costituenda Società SAV.
L'Assessore FOSSON dichiara che lo scopo generale della costituenda Società SAV non risulta pregiudicato dall'impostazione che la Giunta ha dato alla soluzione del problema della viabilità in Valle d'Aosta nei termini attuali in cui detto problema si pone, come risulta dall'articolo 21 della bozza di Statuto della costituenda Società SAV, nel quale è prevista una determinata maggioranza del Consiglio di Amministrazione per la approvazione delle deliberazioni concernenti l'assunzione in concessione della costruzione e della gestione di tronchi autostradali, compresi i tronchi relativi al congiungimento della Città di Aosta ai trafori alpini o a qualsiasi altra autostrada.
Ritiene che, con la costruzione del tronco autostradale Quincinetto-Aosta e l'ammodernamento delle strade statali n. 26 e n. 27, il problema della viabilità in Valle d'Aosta risulti, per il momento, convenientemente risolto.
Dichiara di essere contrario al proseguimento dell'autostrada da Aosta fino all'imbocco dei trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, dovendosi evitare nei territori interessati da tali tracciati stradali quegli inconvenienti a cui ha fatto cenno il Consigliere Berthet, ed in particolare quelli che riguardano gli agricoltori, già tanto danneggiati dalla costruzione dell'oleodotto Genova-Aigle.
Osserva che la non adesione alle proposte fatte dalla Società A.T.I.V.A. per il prolungamento dell'autostrada Torino-Quincinetto fino a Verrès e la scelta della costituzione di una apposita Società autostradale per la costruzione del tronco autostradale Quincinetto-Aosta, permetteranno di avere delle clausole certamente migliori per quanto riguarda la difesa degli interessi degli agricoltori valdostani.
Fa presente che, se tante saranno le difficoltà che deriveranno per gli agricoltori locali dall'esecuzione del tronco autostradale Quincinetto-Aosta, ben maggiori sarebbero le difficoltà che deriverebbero dall'esecuzione dei tronchi autostradali di allacciamento diretto della Città di Aosta all'imbocco dei trafori del Monto Bianco e del Gran San Bernardo, perché la sede autostradale dovrebbe percorrere vallate ancora più incassate della bassa valle.
Ribadisco, comunque, che l'attuale soluzione data al problema di cui si tratta non preclude, in un futuro più o meno prossimo, l'eventuale allacciamento diretto autostradale con i trafori alpini.
Dichiara che l'ordine del giorno cui ha fatto cenno in precedenza potrà essere concordato tra i vari Gruppi politici rappresentati in seno al Consiglio, alla fine della discussione generale del problema in oggetto.
Il Consigliere VESAN, premesso che tutti ormai concordano sulla necessità della costruzione dell'autostrada Quincinetto Aosta, rileva che, essendo notevole la partecipazione finanziaria della Regione nella costituenda Società, sarebbe stato opportuno predisporre maggiori elementi circa l'entità della spesa, il piano di finanziamento e la convenienza economica dell'opera.
Dà atto che la Giunta ha avuto un tempo troppo ristretto per predisporre questo studio del problema a carattere prevalentemente tecnico-finanziario e chiede che il Consiglio sia successivamente informato su questi dati.
Dichiara di non avere compreso bene so la partecipazione azionaria della Regione nella predetta Società ammonti a Lire 405 milioni o a Lire 480 milioni.
Ritiene, comunque, che la quota a carico della Regione sia eccessiva in rapporto alla convenienza economica della costruzione del tronco autostradale in discussione o che si sarebbe potuto raggiungere lo stesso scopo con un minore onore finanziario.
Si riserva di formulare in seguito osservazioni e suggerimenti, in sede di discussione dei singoli articoli della bozza di Statuto o della bozza di Convenzione.
L'Assessore FOSSON ribadisce che, essendo la Regione Valle d'Aosta capo gruppo degli Enti pubblici di categoria A, dove rispondere circa la sottoscrizione del capitale azionario per tutti gli Enti che aderiranno alla costituenda Società, per cui l'impegno finanziario iniziale della Regione ammonta a Lire 480 milioni, pari al 32% del capitale sociale.
Fa presente che, aderendo la Provincia di Torino alla costituzione della citata Società per una quota del 5% del capitale sociale, pari a 75 milioni di lire, l'impegno reale della Regione della Valle d'Aosta scenderà a 405 milioni, pari al 27% del capitale sociale.
Precisa che al finanziamento per l'esecuzione dell'autostrada in discussione si intende provvedere mediante l'emissione di prestiti obbligazionari, coperti dalla garanzia della Regione dello Stato.
Il Consigliere PALMAS propone che si discuta innanzitutto il disegno di legge regionale riguardante la partecipazione della Regione alla costituenda Società Autostrade Valdostane - S.p.A.-
Circa l'ordine di discussione dei vari atti necessari per la costituzione della predetta Società, segue breve discussione a cui partecipa il Consigliere PALMAS, l'Assessore Fosson ed il Presidente FILLIETROZ; al termine della discussione il Consiglio concorda, unanime, di iniziare la discussione della bozza di Statuto.
Il Presidente, FILLIETROZ, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende formulare osservazioni di carattere generale sul problema in esame, dichiara chiusa la discussione di carattere generale ed invita il Consiglio a procedere allo esame e all'approvazione dei singoli articoli della bozza di Statuto, di cui dà lettura.
Articoli l e 2 - Si dà atto che gli articoli 1 e 2 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti e votanti: ventisei).
Articolo 3 - Il Consigliere VESAN chiede se lo scopo sociale di cui alla lettera d) del presente articolo sia da porsi in relazione alla costruzione dell'oleodotto Genova-Aigle o di gasdotti.
Il Consigliere PALMAS dichiara che non vi è alcun possibile riferimento alla costruzione del sopracitato oleodotto, precisando che lo scopo sociale della costituenda Società è stato allargato al massimo possibile onde non precludere, in un avvenire più o meno lontano, eventuali iniziative di interesse generale che si rendessero utili alla Valle d'Aosta.
Il Consigliere VESAN osserva che sarebbe stato opportuno fare in modo che il tracciato dell'oleodotto Genova-Aigle coincidesse con il tracciato dell'autostrada nel tratto Quincinetto - Aosta, onde ridurre al minimo i danni e non gravare i terreni con due distinte servitù.
Il Consigliere MONTESANO chiede se tra gli elettrodotti, di cui si parla alla lettera d) dell'articolo della bozza di Statuto in discussione, siano compresi, oltre agli elettrodotti sotterranei ubicatili nella sede dell'autostrada, anche gli elettrodotti aerei.
Il Consigliere PALMAS precisa che si tratta in questo caso solo di elettrodotti sotterranei ubicabili nella sede dell'autostrada.
Si dà atto che l'articolo 3 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti e votanti: trenta).
Articoli 4 e 5 - Si dà atto che gli articoli 4 e 5 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti e votanti: trentuno).
Articoli 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, e 13 - Si dà atto che gli articoli 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 13 sono approvati dal Consiglio ad unanimità, di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti e votanti: trentadue).
Articoli 14, 15 e 16 - Si dà atto che gli articoli 14, 15 e 16 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti e votanti: trentuno).
Articoli 17, 18, 19 e 20 - Si dà atto che gli articoli 17, 18, 19 e 20 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti e votanti: trentadue).
Articolo 21 - Il Consigliere PALMAS fa presente che è necessario modificare la parola "costituenti", di cui al terzo comma dello articolo 21, in "costituende", a rettifica di un errore materiale di scritturazione.
Osserva che l'articolo in discussione è uno degli articoli fondamentali della bozza di Statuto della costituenda Società SAV - S.p.A., particolarmente per il contenuto del seguente terzo comma dell'articolo stesso, di cui dà lettura:
''Tuttavia per le deliberazioni concernenti le materie di cui al successivo articolo 24, l'approvazione dei progetti di massima e dei piani finanziari, le approvazioni di eventuali varianti al progetto originale, la partecipazione in Società costituende o già costituite, l'assunzione di concessione di costruzione e gestione di tronchi autostradali, ivi compresi i tronchi relativi al congiungimento della Città di Aosta ai trafori alpini o qualsiasi altra autostrada, è sempre necessario il voto favorevole di almeno i 2/3 dei componenti il Consiglio di Amministrazione".
Rileva il determinante potere riservato all'Amministrazione Regionale nelle materie di cui si tratta.
Si dà atto che l'articolo 21 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con la rettifica proposta dal Consigliere Palmas (Consiglieri presenti e votanti: trentatré).
Articoli 22, 23, 24, 25, 26, 28 e 29 - Si dà atto che gli articoli 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28 e 29 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti e votanti: trentatré).
Articoli 30, 31, 32, 33 e 34 - Si dà atto che gli articoli 30, 31, 32, 33 e 34 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli e senza discussione (Consiglieri presenti e votanti: trentadue).
Il Presidente, FILLIETROZ, dopo aver accertato e dichiarato che i 34 articoli della bozza di Statuto in discussione sono stati dal Consiglio approvati ad unanimità di voti favorevoli, espressi con separate votazioni per alzata di mano, invita il Consiglio a votare per l'approvazione della bozza di Statuto nel suo complesso.
IL CONSIGLIO
ritenuta la necessità di approvare la bozza di Statuto sociale di cui in premessa allo scopo di predisporre tempestivamente gli atti preparatori e di documentazione della pratica concernente la costituzione della "Società Autostrade Valdostane - S.p.A.", costituzione alla quale potrà procedersi ad avvenuta entrata in vigore della emananda legge regionale concernente la partecipazione della Regione alla predetta Società, nonché ad avvenuto perfezionamento degli ulteriori atti da adottarsi dalla Regione e dagli Enti ed Istituti finanziari interessati;
ad unanimità di voti favorevoli, espressi per alzata di mano (Consiglieri presenti e votanti: trentadue);
DELIBERA
di approvare, ai fini di cui in premessa, la sottoriportata bozza di Statuto sociale della costituenda "Società Autostrade Valdostane - S.p.A.":
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SOCIETÀ AUTOSTRADE VALDOSTANE S.p.A.
BOZZA DI STATUTO SOCIALE
DENOMINAZIONE - SEDE - DURATA
Art. 1
È costituita una Società per Azioni denominata "Società Autostrade Valdostane S.p.A.".
La Società ha sede legale e fiscale in Aosta.
Con deliberazione del Consiglio di Amministrazione potranno essere stabiliti uffici, agenzie, succursali, rappresentanze anche in altre località.
Art. 2
La durata della Società è stabilita fino al 31 dicembre 2040.
Essa potrà essere prorogata anche più volte per deliberazione dell'Assemblea escluso il diritto di recesso per i Soci assenti o dissenzienti.
La Società potrà essere sciolta anticipatamente, con deliberazione dell'Assemblea.
OGGETTO
Art. 3
La Società ha per scopo e per oggetto la progettazione, la costruzione, l'esercizio di autostrade che congiungano i Trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo ed i valichi alpini, attraverso la Valle d'Aosta, alla rete autostradale nazionale.
Si intendono compresi nello scopo sociale:
a) la gestione delle autostrade e l'esercizio dei diritti connessi;
b) l'esecuzione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria delle autostrade, dei collegamenti e delle opere annesse;
c) l'acquisto, la vendita, l'affitto, la costruzione di beni mobili ed immobili utili al raggiungimento dell'oggetto sociale. In particolare la costruzione e gestione, anche a mezzo di terzi, di installazioni nella zona dell'autostrada per servizi accessori;
d) la costruzione e gestione (direttamente, indirettamente od in concessione) di oleodotti, gasdotti, elettrodotti in sedi ricavate nelle autostrade con relative stazioni di pompaggio e trasformazione, posti di controllo e di vigilanza;
e) la progettazione e costruzione di, strade ed autostrade per conto di terzi, ma connesse o comunque confluenti direttamente od indirettamente con le autostrade di cui all'oggetto sociale, assolvendo anche per esse alle incombenze di cui ai precedenti commi;
f) l'esecuzione in genere di qualsiasi operazione commerciale, immobiliare, industriale e finanziaria che abbia comunque relazione con lo scopo sociale e che sia dal Consiglio di Amministrazione ritenuta utile per i fini sociali ivi compresa l'acquisizione di partecipazioni azionarie in Società aventi fini analoghi o connessi.
CAPITALE
Art 4
Il capitale sociale di Lire 10.000.000 (dieci milioni) diviso in n. 10.000 (diecimila) azioni del valore nominale di Lire 1.000 (mille) cadauna delle quali numero 3.200 azioni di serie A, numero 2.000 azioni di serie B e numero 4.800 azioni di serie C.
Le azioni di serie A possono essere possedute unicamente dall'Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta, da Provincie, Comuni, Camere di Commercio Industria ed Agricoltura; quelle di serie B da Casse di Risparmio, Istituti di Credito ed Assicurativi di Diritto Pubblico e da altri Enti Pubblici Finanziari.
Il capitale sociale può essere aumentato con deliberazione dell'Assemblea dei Soci alle condizioni e nei termini da questa, stabiliti conservando la proporzione esistente fra le azioni delle tre serie.
Art. 5
Il Consiglio di Amministrazione provvede alla chiamata dei versamenti sulle azioni mediante annunzi pubblicati sulla "Gazzetta Ufficiale" con un preavviso non minore di 60 giorni.
A carico degli Azionisti in ritardo nei versamenti richiesti decorre l'interesse dell'8% (otto per cento) in ragione d'anno dalla data in cui i versamenti avrebbero dovuto eseguirsi. La Società inoltre potrà esercitare i diritti contro gli azionisti morosi, a norma di legge.
Art. 6
Le azioni sono nominative.
Le azioni di serie A e B non potranno essere alienate dai Soci se non previa autorizzazione del Consiglio di Amministrazione, il quale dovrà decidere entro 30 giorni dalla richiesta inoltrata per lettera raccomandata.
È riservato comunque agli altri Soci proprietari di azioni di serie A e rispettivamente di serie B, il diritto di prelazione per l'acquisto delle azioni della stessa serie che un Socio intendesse alienare, proporzionalmente alle azioni di cui ciascun Socio è proprietario.
Le azioni sono indivisibili e conferiscono ai loro proprietari uguali diritti.
Ogni azione ha diritto ad un voto.
La Società potrà emettere azioni fornite di diritti diversi, a norma di legge.
I dividendi di ogni azione sono validamente pagati al possessore della cedola.
La proprietà delle azioni costituisce, per sé solo, adesione all'atto costitutivo ed allo Statuto della Società e comporta elezione di domicilio presso le sede sociale agli effetti del contratto sociale.
Art. 7
La Società potrà emettere obbligazioni a norma di legge.
ASSEMBLEA
Art. 8
L'Assemblea sia ordinaria che straordinaria è convocata dal Consiglio di Amministrazione mediante avviso contenente l'Ordine del Giorno, la data ed il luogo di convocazione da pubblicarsi sulla "Gazzetta Ufficiale" almeno 60 giorni prima di quello fissato per l'adunanza.
Tuttavia anche in mancanza di tale formalità, la Assemblea sarà validamente costituita quando sia presente o rappresentato l'intero capitale sociale e siano presenti tutti gli Amministratori e tutti i Sindaci effettivi in carica.
Nell'avviso di convocazione dell'Assemblea di prima convocazione può essere fissato il giorno per la seconda convocazione, la quale non potrà avere luogo nello stesso giorno fissato per la prima.
Se il giorno per la seconda convocazione non è indicato nell'avviso, l'Assemblea deve essere riconvocata entro un mese dalla data della prima con avviso da pubblicarsi sulla "Gazzetta Ufficiale" almeno otto giorni prima di quello stabilito per l'adunanza.
L'Assemblea si riunisce presso la sede sociale o in quella qualsiasi di altra località che sarà indicata nell'avviso di convocazione.
Art. 9
L'Assemblea ordinaria è convocata ogni anno entro 4 mesi dalla chiusura dell'esercizio sociale o al massimo entro 6 mesi dalla stessa data quando particolari esigenze lo richiedano.
L'Assemblea straordinaria è convocata ogni qualvolta la legge lo richieda o il Consiglio di Amministrazione lo ritenga opportuno, o quando ne sia fatta domanda da tanti Soci che, al momento della richiesta, rappresentino almeno 1/5 (un quinto) del capitale sociale. Nella domanda devono essere tassativamente indicati gli argomenti da trattare.
Art. 10
Possono intervenire alla Assemblea gli azionisti iscritti nel Libro Soci almeno 5 giorni prima di quello fissato per la adunanza, e che abbiano, entro tale termine, ottenuto dalla Società il biglietto di ammissione e quelli che abbiano depositato nel termine stesso le loro azioni con le modalità indicate nell'avviso di convocazione. Il Consiglio di Amministrazione si riserva la facoltà di prescrivere il deposito delle azioni anche per gli Azionisti iscritti nel libro Soci nei termini indicati.
Ogni azionista che abbia diritto di intervenire all'Assemblea, potrà in essa farsi rappresentare da altra persona mediante delega che potrà essere rilasciata anche con annotazione in calce al biglietto di ammissione.
Gli Amministratori ed i dipendenti della Società non possono rappresentare i Soci nell'Assemblea.
Art. 11
L'Assemblea legalmente convocata e validamente costituita rappresenta l'universalità dei Soci, e le deliberazioni prese vincolano anche i dissenzienti e gli assenti nei limiti del presente Statuto e successive modifiche.
Art. 12
L'Assemblea dei Soci, sia in prima che in seconda convocazione, sia in sede ordinaria che straordinaria, è validamente costituita quando siano intervenuti tanti Soci che rappresentino in proprio o per delega almeno il 75% (settantacinque per cento) del capitale sociale.
Art. 13
Se i Soci intervenuti non rappresentano complessivamente la parte di capitale richiesta dall'articolo 12 l'Assemblea si intende riconvocata nel giorno previamente fissato nell'avviso di convocazione della prima e gli eventuali depositi fatti per questa si intendono validi anche per la seconda.
In difetto sarà provveduto con un nuovo avviso da pubblicarsi a norma dell'articolo 8.
Art. 14
L'Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, e in assenza, da uno dei Vice Presidenti a turno annuale o, in mancanza, da persona designata dal Consiglio stesso, o, in difetto, dall'Assemblea.
L'Assemblea, su designazione del suo Presidente, può nominare due scrutatori fra gli azionisti presenti, e nomina un Segretario, anche non azionista, quando il verbale non sia redatto da Notaro.
Il Presidente dell'Assemblea ha pieni poteri per il dovuto accertamento della regolarità delle delegazioni ed in genere del diritto degli azionisti a partecipare all'Assemblea per constatare che questa sia regolarmente costituita ed in numero per deliberare, per dirigere e regolare la discussione e per stabilire le modalità della votazione.
Le deliberazioni possono essere prese per alzata di mano o, quando si tratta di nomine delle cariche sociali, anche per acclamazione a meno che diverso sistema di votazione venga richiesto da tanti azionisti che rappresentino non meno di un quinto delle azioni presenti in Assemblea.
Una volta constatata la regolare costituzione dell'Assemblea, la validità delle deliberazioni non potrà essere infirmata dalla astensione dal voto e dall'allontanamento degli intervenuti nel corso dell'adunanza.
Art. 15
L'Assemblea dei Soci, sia in prima che in seconda convocazione, sia in sede ordinaria che straordinaria, delibera con il voto favorevole di almeno tre quarti del capitale sociale presente.
Per le deliberazioni concernenti il cambiamento dell'oggetto sociale, la trasformazione della Società, il suo scioglimento anticipato, l'eventuale concessione a terzi dell'esercizio della autostrada, l'aumento del capitale sociale, l'emissione di azioni privilegiate, nonché per le deliberazioni di cui ai commi e) ed f) dell'articolo 3, è sempre necessario il voto favorevole di tanti Soci che rappresentino almeno i 3/4 del capitale sociale.
Art. 16
Tutte le deliberazioni dell'Assemblea devono constare da processi verbali sottoscritti dal Presidente e dal Segretario. L'approvazione del verbale dell'Assemblea può essere da questa delegata a due o più componenti. Le copie, anche per la produzione in giudizio, sono dichiarate conformi dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o da chi ne fa le veci e dal Segretario dell'Assemblea.
Art. 17
La Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da 15 membri compreso il Presidente.
L'Assemblea nomina il Presidente del Consiglio di Amministrazione. La nomina degli altri membri del Consiglio verrà effettuata dall'Assemblea su designazione per 7 seggi dei proprietari delle azioni di serie A, per 2 seggi dei proprietari delle azioni di serie B e per 5 seggi dei proprietari delle azioni di serie C, con facoltà di adottare per le nomine spettanti alle azioni di serie A e B, la procedura di cui all'articolo 2458 C.C.
Gli Amministratori non possono essere nominati per un periodo superiore a 3 anni e sono sempre rieleggibili.
In caso di vacanza di uno o più posti di Consigliere, sarà proceduto ai sensi di legge, fermo restando il diritto di surrogazione spettante ai Soci Enti Pubblici possessori di azioni di serie A e B per i Consiglieri nominati con la procedura di cui all'articolo 2458 C.C.
Quando i Consiglieri in carica, per dimissioni o per qualunque altro motivo, vengano a ridursi alla metà, si intenderà scaduto senz'altro il Consiglio di Amministrazione o sarà convocata la Assemblea per far luogo alle nuove elezioni.
Art. 18
Ogni Amministratore, entro trenta giorni dalla notizia della nomina, deve prestare cauzione in misura corrispondente alla cinquantesima parte del capitale sociale, ma non eccedente le lire 200.000 (duecentomila) di valore nominale.
La cauzione deve essere prestata in azioni della Società o in titoli dello Stato o garantiti dallo Stato e non può essere svincolata finché l'Assemblea non abbia approvato il bilancio dell'ultimo esercizio in cui l'Amministrazione ha tenuto l'ufficio.
Art. 19
Il Consiglio elegge tra i suoi membri due Vice Presidenti e nominerà pure un Segretario che potrà essere scelto anche tra persone estranee al Consiglio.
Art. 20
Il Consiglio si riunirà nella sede sociale o in altra località designata nell'avviso di convocazione, su invito del Presidente o di chi ne fa lo veci.
La convocazione si fa mediante avviso ai Consiglieri e Sindaci inviato di regola otto giorni prima dell'adunanza e contenente l'Ordine del Giorno.
In caso di urgenza potrà essere convocato anche telegraficamente, con preavviso di almeno 24 ore.
Art. 21
Per la validità dell'adunanza del Consiglio di Amministrazione occorre la presenza effettiva della maggioranza degli Amministratori in carica.
Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta di voti; in caso di parità di voti, quello del Presidente sarà determinante.
Tuttavia per le deliberazioni concernenti le materie di cui al successivo articolo 24 l'approvazione dei progetti di massima e dei piani finanziari, le approvazioni di eventuali varianti al progetto originale, la partecipazione in Società costituende o già costituite, l'assunzione di concessione di costruzione e gestione di tronchi autostradali, ivi compresi i tronchi relativi al congiungimento della Città di Aosta ai trafori alpini o qualsiasi altra autostrada, è sempre necessario il voto favorevole di almeno i 2/3 dei componenti il Consiglio di Amministrazione.
Art. 22
Le deliberazioni del Consiglio saranno annotate in apposito libro e i relativi verbali saranno firmati dal Presidente e dal Segretario.
Le relative copie ed estratti fanno piena prova se firmati dal Presidente e dal Segretario.
Art. 23
Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per l'Amministrazione ordinaria e straordinaria della Società e provvede a tutto quanto non sia per legge e per Statuto riservato all'Assemblea.
Art. 24
Il Consiglio di Amministrazione può delegare parte dei propri poteri e delle proprie attribuzioni al Presidente, e ad altri dei suoi membri e può altresì nominare un Amministratore Delegato ed/od un Direttore Generale determinandone le mansioni, i compiti e gli emolumenti, sentito il parere del Collegio Sindacale quando si tratti di membri del Consiglio.
Il Consiglio può altresì nominare tra i suoi membri un Comitato Esecutivo stabilendone il numero dei componenti, e le specifiche attribuzioni ed i poteri.
Art. 25
Il Consiglio di Amministrazione può anche rilasciare mandati generali e speciali come pure attribuire l'uso della firma sociale a persone estranee al Consiglio determinandone i poteri relativi e fissando le retribuzioni ed i compensi.
Art. 26
Ai membri del Consiglio di Amministrazione spettano il rimborso delle spese sostenute per ragioni del loro ufficio ed il compenso eventualmente stabilito dall'Assemblea degli Azionisti, con deliberazione da rimanere valida fino ad espressa revoca.
Il Consiglio di Amministrazione stabilisce anno per anno la ripartizione del compenso predetto tra i suoi membri e quelli del Comitato Esecutivo.
FIRMA E RAPPRESENTANZA SOCIALE
Art. 27
La firma e la rappresentanza della Società di fronte ai terzi ed in giudizio spetta al Presidente del Consiglio di Amministrazione con facoltà di promuovere azioni giudiziarie ed amministrative per ogni grado di giurisdizione ed anche di per giudizi di revocazione e cassazione, ed anche di costituirsi parte civile in giudizi penali a nome e nell'interesse della Società.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione potrà delegare altra persona a rappresentare la Società come azionista nelle Assemblee ordinarie e straordinarie di altre Società.
Potrà inoltre conferire ad altre persone mandati generali nonché nominare procuratori per determinati atti o categorie di atti.
COLLEGIO SINDACALE
Art. 28
Il Collegio Sindacale si compone di tre Sindaci effettivi e due supplenti nominati dall'Assemblea.
I Sindaci effettivi verranno designati uno per ciascuno dai Soci proprietari delle tre serie di azioni mentre i Sindaci supplenti verranno designati, uno per ciascuno, dai Soci proprietari delle azioni di serie A e B, con facoltà di adottare per le nomine spettanti alle azioni di serie A e B la procedura di cui agli articoli 2458 e 2459 C.C.
Per le nomine dei Sindaci verranno applicate le norme stabilite al precedente articolo 17, commi 3 e 4.
L'Assemblea degli azionisti determinerà la retribuzione da corrispondere ai Sindaci effettivi nominandone il Presidente.
BILANCIO - RIPARTO - UTILI
Art. 29
L'esercizio sociale si chiude al 31 dicembre di ogni anno.
Art. 30
Gli utili risultanti dal bilancio, depurati dalle spese, tasse, imposte, ammortamenti, interessi ed oneri di qualsiasi specie, saranno ripartiti nel seguente modo:
a) il 5% (cinque per cento) al fondo di riserva legale fino a quando questo non avrà raggiunto il quinto del capitale sociale;
b) gli utili residui assegnati, salvo diversa deliberazione della Assemblea, alle azioni.
Art. 31
I dividendi non reclamati entro cinque anni dalla loro esigibilità si intendono devoluti alla Società.
SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE
Art. 32
Addivenendosi in qualsiasi tempo e per qualsiasi causa allo scioglimento della Società, l'Assemblea determinerà le modalità della liquidazione e nominerà uno o più liquidatori fissandone i poteri e gli eventuali compensi.
Art. 33.
Per ogni e qualsiasi vertenza tra i Soci e la Società ed i Soci fra loro, resta convenuta la competenza del Tribunale di Aosta.
Art. 34
Per tutto quanto non è disposto dal presente Statuto verranno osservate le disposizioni di legge.
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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore dodici o minuti trenta e rinviata alle ore quindici e minuti trenta.
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