Oggetto del Consiglio n. 49 del 7 aprile 1964 - Verbale
OGGETTO N. 49/64 - SUSSIDI AD AGRICOLTORI PER ACQUISTO DI MUNGITRICI MECCANICHE. - RICHIESTA DI INFORMAZIONI. (Interpellanza del Consigliere regionale Signor Albaney Giuseppe)
Il Presidente, MARCOZ, dichiara aperta la discussione sulla seguente interpellanza del Consigliere regionale Signor Albaney Giuseppe concernente l'oggetto: "Sussidi ad agricoltori per acquisto di mungitrici meccaniche. - Richiesta di informazioni", interpellanza trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 7-8 aprile 1964:
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Interpellanza
Ill.mo Signor PRESIDENTE
del Consiglio Regionale
AOSTA
Interpello l'Assessore all'Agricoltura e Foreste per conoscere l'entità e la percentuale dei sussidi concessi agli agricoltori per l'acquisto di mungitrici meccaniche.
In caso che tali sussidi non siano stati concessi si chiede il motivo della non erogazione.
Il Consigliere: f.to Albaney Giuseppe
P.S. - Si prega di voler inserire la presente interpellanza nell'ordine del giorno della prossima seduta consiliare.
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L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, FOSSON, in risposta alla interpellanza sopra riportata, riferisce quanto segue:
"Finora si è soprasseduto alla concessione di contributi per l'acquisto delle mungitrici meccaniche perché si rendeva necessario risolvere alcune questioni di carattere tecnico, pregiudiziali ad una loro efficace diffusione.
Nell'attesa, tuttavia, le 21 domande pervenute sinora sono state in gran parte istruite, con l'intendimento di procedere alla liquidazione dei contributi non appena chiariti i dubbi sorti sul funzionamento dei primi impianti di cui farò cenno in seguito.
In linea generale, pertanto, l'Assessorato è favorevole alla concessione di contributi per l'acquisto delle mungitrici meccaniche analoghi a quelli in atto per le macchine agricole.
Questo per quanto concerne la percentuale; ma l'Assessorato si è preoccupato, nello stesso tempo, di fare sorgere i presupposti per un loro veramente efficace impiego.
Perché l'intervento finanziario raggiunga gli scopi che l'Assessorato si prefigge occorre essere ben certi che il mezzo da sussidiare risponda, da un lato, alle aspettative e, dall'altro, trovi le necessarie condizioni per un razionale impiego.
Su questi punti sono sorti, fin dalla comparsa della prima mungitrice, serie perplessità nei tecnici, negli agricoltori e negli stessi costruttori.
Peraltro le stesse perplessità erano sorte in altre zone nelle quali vi sono allevamenti analoghi ai nostri.
Tali perplessità furono confermate da attenti studiosi, come il Prof. Carbone, Direttore dell'Istituto Zootecnico e Caseario per il Piemonte, e avvertite dalle più serie responsabili Case costruttrici, tanto che, attraverso numerosi contatti con i nostri tecnici, hanno tentato - e lo sforzo è tutt'ora in atto -, di eliminare, attraverso ad accorgimenti costruttivi, gli inconvenienti più gravi e hanno cercato di rendere le loro mungitrici sempre meglio aderenti alle nostre condizioni ambientali.
In pratica, la condotta prudenziale adottata all'inizio si è rivelata quanto mai giustificata e ha sicuramente evitato sgradevoli sorprese alla Regione e soprattutto agli agricoltori.
La concessione indiscriminata di contributi, senza precise esperienze in merito, sarebbe stata un errore ed una faciloneria che, oltre a causare spreco di pubblico denaro, avrebbe sicuramente ottenuto l'effetto opposto a quello desiderato.
I risultati negativi, nel campo agrario, quando sono avallati dall'organo tecnico responsabile attraverso interventi finanziari, sono quanto di più pernicioso si possa immaginare, generano confusione, spreco di denaro e, quello che è più grave, ritardano di molti anni la introduzione di mezzi tecnici che invece, se prudenzialmente incoraggiati, potrebbero riuscire preziosi previa creazione degli adatti presupposti al loro uso.
I fatti hanno pienamente giustificato la posizione di vigile osservazione e di prudenza adottata dall'Assessorato sin qui.
Potrebbe essere citata tutta una serie di insuccessi iniziali, legati alla fornitura indiscriminata di mungitrici, insuccessi che, oltre ai danni materiali, hanno dato origine a noiosi strascichi di liti per gli allevatori, culminati quasi sempre con il ritiro delle mungitrici da parte dei fornitori.
Desidero qui portare qualche esempio concreto di questi casi. Non citerò il tipo di mungitrice di cui io ho qui la illustrazione, perché si riferisce a diverse marche italiane ed estere, e non vorrei essere accusato di fare propaganda. Mi limiterò però a dire la provenienza di queste mungitrici.
Le due prime provengono dal Belgio e gli allevatori che le avevano adottate (Mochettaz Agostino, da Aosta, e Dupont Alessandro, da Pollein) hanno dovuto sostituirle.
Una terza, di marca italiana, è stata acquistata da Davisod Cipriano, da Aosta, il quale ha pure dovuto sostituirla.
Altra mungitrice, di marca olandese, è stata acquistata da Laurent Guido, da Gressoney, che è attualmente in lite con il fornitore.
Altre due mungitrici provenivano dall'Inghilterra ed i loro acquirenti (Fenoil Tobia e Celesia Adolfo, da St. Pierre) hanno dovuto sostituirle.
Di altre due mungitrici, di marche non identificate, una è stata acquistata da Maquignaz Gabriele, da Valtournanche, ed è stata poi ritirata dal fornitore e l'altra è stata acquistata da certo Perruchon, da Champorcher, e non è più in uso.
In seguito a questi palesi insuccessi, bene identificati, e ad altri meno noti, ma non per questo meno gravi, l'interessamento dell'Assessorato presso gli allevatori, l'invito alla prudenza ed al senso di responsabilità rivolto ai rivenditori e costruttori, soprattutto perché meglio approfondissero le loro conoscenze sull'ambiente nel quale le loro mungitrici avrebbero operato, sono valsi a far sì che la situazione migliorasse e si normalizzasse.
È certo che la guardinga condotta adottata è valsa ad evitare maggiori guai, per cui attualmente si può dire che nulla vi è di pregiudicato.
Oggi vi sono circa 30-35 mungitrici meccaniche funzionanti in Valle d'Aosta.
Ho detto prima che sono in corso di istruttoria 21 domande di contributo, in gran parte presentate alla fine del 1963.
Gli accertamenti predisposti dall'Assessorato hanno permesso di appurare che gran parte di queste mungitrici cominciano a dare risultati soddisfacenti e che incontrano il favore degli allevatori.
Mi limito a dire che queste mungitrici sono in gran parte in funzione nei dintorni di Aosta e in qualche cascina un po' più distante ma ben attrezzata e sono in possesso di agricoltori che le sanno fare funzionare anche bene.
Dei pochi tentativi, circa 5 o 6, di mungitrici meccaniche in alpeggio, pochissimi hanno assunto un carattere di continuità, sia pure con risultati molto discutibili.
Uno di questi, anche a motivo del suo interesse di carattere costruttivo, è stato sussidiato: si tratta di un alpigiano che ha dovuto sostituire il motore a scoppio, nei suoi due tramuti, con due centraline direttamente con turbina per poter avere un ottimo funzionamento della mungitrice.
Quali le difficoltà incontrate e da superare?
Perché il mezzo assolva il suo compito occorre:
- scegliere accuratamente i tipi di mungitrice tra quelli offerti dal mercato, perché sono diversi, e, se occorre, intervenire presso i costruttori perché apportino le modifiche necessarie, sia di carattere tecnico, sia per riduzione dei costi;
- progressivo adattamento degli animali alla macchina, preparazione dell'allevatore ad usare il mezzo, adattamento delle stalle o dei locali alla mungitura meccanica, con particolare riguardo a quelli di alpeggio; auspicabile istituzione di sale di mungitura che potrebbero essere collettive nei singoli villaggi.
Gli insuccessi erano dovuti ai seguenti principali motivi:
1) all'incirca solo la metà degli animali munti a macchina si adattavano a cedere tutto il latte; gli altri, specie in alpeggio, anche dopo molti giorni di mungitura meccanica, cedevano solo parte del latte o addirittura non lo cedevano affatto e qui vi è la questione dell'adattamento, più facile in una stalla singola che non in alpeggio;
2) il latte munto a macchina, sovente, ma non sempre migliorava come pulizia, ma peggiorava sensibilmente come carica microbica, ciò che è causa di anormale fermentazione e, quindi, di gravi inconvenienti nella fabbricazione della fontina (gonfiatura, occhiatura fortemente anomala, ecc.);
3) errata scelta del tipo di mungitrice, errato uso e soprattutto insufficiente pulizia e trascuratezza nella quotidiana disinfezione di tutte le parti a contatto con il latte.
Anche nelle condizioni più favorevoli di impiego è bene non farsi troppe illusioni in merito ad una sensibile possibilità di riduzione della manodopera.
Le mungitrici hanno, invece, permesso la eliminazione della tutt'altro che trascurabile fatica fisica ed una buona riduzione del tempo necessario alla mungitura, vantaggi questi da non sottovalutare e che dovranno certamente essere tenuti in conto per la diffusione delle mungitrici.
I rimedi intravvisti dall'Assessorato per diminuire le difficoltà di cui sopra sono:
- negli alpeggi, salvo rare eccezioni, la mungitura meccanica non può essere usata nella stalla, ma occorre effettuarla in un locale a parte (tutti conosciamo lo stato di molte stalle in Valle d'Aosta e quindi ci rendiamo conto di questo), un locale semplicissimo, magari smontabile, una tettoia, un box, ma dove sia possibile lavare, pulire, fare affluire gli animali a piccoli gruppi e dove l'attrezzatura sia riparata dai possibili inquinamenti caratteristici delle stalle.
- Scelta accurata dei tipi di mungitrici o, quanto meno, messa a punto, da parte dei costruttori di tipi adatti per gli alpeggi; quindi mungitrici semplici, portatili, leggere, smontabili, azionate da motore a scoppio di costo basso.
A questo proposito, faccio presente che una grande Casa costruttrice si è resa conto di queste necessità, e dietro suggerimento dei nostri tecnici e dopo alcune prove in alpeggio, ha quasi messo a punto un tipo di mungitrice alquanto promettente.
In un recente colloquio avvenuto alla Fiera di Verona, si sono presi accordi per la messa a punto delle macchine, che però andranno ancora opportunamente provate, ma fin d'ora si può affermare che il loro costo è accessibile e le rende convenienti anche per le stalle di modeste dimensioni.
Non cito il nome della Ditta costruttrice per non essere accusato di fare propaganda per una data Ditta.
- Il motore a scoppio dovrà essere ben studiato in modo che si possano eliminare i lamentati seri inconvenienti nella carburazione che si verificano nelle altitudini a cui sono usati.
La regolazione dovrà essere semplice e facile in considerazione del fatto che il motore è usato in genere da persone poco esperte.
Sembrerà ridicolo a qualcuno che io parli di questo problema dei motori a scoppio; invece è proprio uno dei punti più deboli della mungitrice in alpeggio, perché a qualcuna delle mungitrici che non hanno funzionato è proprio capitato questo: il motore funziona benissimo qui ad Aosta; quando viene portato al primo tramuto, ad un certo momento non funziona più e non vi sono meccanici a portata di mano per farlo funzionare. Se viene riportata ad Aosta, la cui altitudine è di 583 metri, mentre al primo tramuto è forse di 1500 metri, la macchina funziona nuovamente.
Lo stesso fenomeno si verifica quando la mungitrice viene portata dal primo al secondo, al terzo tramuto e quindi, evidentemente, si tratta di risolvere bene il problema della carburazione.
- Opera di istruzione e di convincimento presso gli allevatori affinché usino razionalmente l'attrezzatura.
Occorre convincerli che la più piccola trascuratezza nella quotidiana pulizia e disinfezione della macchina significa il fallimento della fabbricazione della fontina.
Anche se apparentemente il latte raccolto sembra più pulito di quello munto a mano, la sua carica microbica può divenire tale da pregiudicare la successiva trasformazione.
Il nostro assistente nella lavorazione della fontina in alpeggio ha fatto una relazione particolareggiata su questo punto, ha eseguito delle prove col lattofermentatore ed ha appurato che in tutti i casi la carica microbica era largamente superiore a quella del latte munto a mano, anche se il latte sembrava più pulito.
- Abituare alla mungitura meccanica le bovine delle stalle di fondo valle, iniziando subito dopo il parto; tale abitudine faciliterà poi la mungitura meccanica in alpeggio.
- Introdurre tra gli allevatori il concetto che è possibile, anzi indispensabile, scegliere ed adattare, sia pure con gradualità, le bovine alla macchina e non soltanto viceversa.
Infine sarebbe auspicabile, al fine di poter estendere la mungitura meccanica alla gran parte delle bovine lattifere in Valle durante il periodo invernale, di ridurre i costi, arrivare alla istituzione di sale di mungitura collettive nei villaggi e che potrebbero, con poco costo, essere attrezzate, mantenute pulite e finanziate usufruendo dei benefici della legge sulla meccanizzazione con contributi nella misura dell'80% da parte dell'Amministrazione Regionale.
In conclusione, i contributi per le mungitrici saranno regolarmente liquidati per le domande già pervenute, previa visita sopralluogo tendente ad accertare che gli impianti siano funzionanti e che rispondano tecnicamente allo scopo in modo da giungere gradatamente alla eliminazione degli inconvenienti sopra descritti.
Credo di aver risposto esaurientemente all'interpellanza del Consigliere Albaney".
Il Consigliere ALBANEY chiede precisazioni circa la misura percentuale del contributo che sarà concesso dalla Regione per l'acquisto delle mungitrici meccaniche.
L'Assessore FOSSON ricorda di aver detto, all'inizio della sua esposizione, che le mungitrici meccaniche saranno sussidiate nella misura del 30% della spesa, come per gli attrezzi agricoli.
Il Consigliere ALBANEY rileva che, secondo quanto gli risulta, vi sono agricoltori che hanno provveduto all'acquisto di macchine mungitrici sin dal 1961 ed esprime il proprio rammarico per il fatto che, a tutt'oggi, l'Amministrazione Regionale non abbia erogato alcun contributo a tali agricoltori nelle spese per l'acquisto delle macchine mungitrici.
Ritiene che non fossero necessari all'Assessorato all'Agricoltura e Foreste tre anni di studio per arrivare alla conclusione esposta dall'Assessore Fosson, ma che la questione avrebbe potuto essere risolta molto tempo prima e, cioè, tempestivamente.
Dichiara, comunque, di aver preso atto di quanto riferito dall'Assessore Fosson ed auspica che gli agricoltori che hanno provveduto all'acquisto di mungitrici meccaniche possano presto ricevere il contributo regionale.
Il Consiglio prende atto.
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