Oggetto del Consiglio n. 128 del 7 ottobre 1960 - Verbale
OGGETTO N. 128/60 - ISTRUTTORIA PER IL PROGETTO ESECUTIVO PRESENTATO DALLA SOCIETÀ DINAMO PER LA COSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI IDROELETTRICI DEL BACINO DEL MONTE BIANCO. (Comunicazione dell'Assessore ai Lavori Pubblici)
L'Assessore ai Lavori Pubblici, MANGANONI, riferendosi all'allegato n. 25 dell'ordine del giorno, concernente: "Istruttoria per il progetto esecutivo presentato dalla Società Dinamo per la costruzione degli impianti idroelettrici del Bacino del Monte Bianco", comunica quanto segue:
"Con decreto n. 31 del 4-2-1959 del Presidente della Giunta regionale venne assentita alla Società Dinamo di Novara la subconcessione per derivazione ad uso industriale dei deflussi della Dora Baltea e della Dora di La Thuile dalle origini alla loro confluenza sopra La Salle.
Detto decreto venne notificato alla Società sub-concessionaria il 4-3-1959.
All'art. 9 del disciplinare di subconcessione è previsto che il progetto esecutivo debba essere presentato entro 8 (otto) mesi dalla notifica del decreto di sub-concessione e precisamente entro il 4 novembre 1959.
Prima richiesta di proroga:
La Soc. Dinamo, in data 29 ottobre 1959, ha richiesto una breve proroga per la presentazione del progetto esecutivo al 31 dicembre 1959 anziché al 4 novembre.
Sentita la Commissione Permanente Consiliare dei Lavori Pubblici, e previo "Voto" favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 2399 dell'8 dicembre 1959, la proroga è stata assentita con decreto n. 50 del 20-2-1960 del Presidente della Giunta regionale che fissava i seguenti nuovi termini: 31 dicembre 1959 per la presentazione del progetto esecutivo e 30 aprile per l'inizio delle operazioni di esproprio ed inizio dei lavori.
Invariati gli altri termini.
Seconda richiesta di proroga:
La Società Dinamo, in data 6 gennaio 1960, ha richiesto una seconda proroga per la presentazione del progetto esecutivo, proroga di mesi sei e cioè fino al 30 giugno 1960.
La Commissione Permanente consiliare per i Lavori Pubblici, presa visione della nuova domanda di proroga richiesta dalla Soc. Dinamo, ha dato parere favorevole all'accoglimento di detta domanda ed il Consiglio Superiore dei LL.PP., con "Voto" n. 778 del 15 aprile 1960, ha pure espresso parere favorevole all'accoglimento della domanda di proroga al 30 giugno 1960 per la presentazione del progetto esecutivo.
Con decreto n. 192 del 4 giugno 1960 del Presidente della Giunta regionale venivano fissati i seguenti termini:
30 giugno 1960 per la presentazione del progetto esecutivo;
15 luglio 1960 per l'inizio dei lavori e degli espropri.
Invariati gli altri termini.
Progetto esecutivo:
La Società Dinamo ha presentato il 30 giugno 1960 il progetto esecutivo, che però contempla delle varianti, e precisamente:
1. - modifica del tracciato pur mantenendo inalterata la quota di restituzione;
2. - riduzione della potenza nominale media da chilovat 104.000 a chilovat 82.000;
3. - riduzione dell'invaso da 47 milioni a 41 milioni di metri cubi d'acqua.
La Società Dinamo nel presentare varianti in sede di progetto esecutivo si è avvalsa del disposto dell'art. 49 del Testo Unico di leggi sulle Acque Pubbliche e l'Amministrazione regionale, che, in materia di subconcessione di acque, deve, per il disposto dell'art. 8 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, attenersi alle norme tecniche e procedurali seguite dallo Stato nelle concessioni d'acque pubbliche, ha predisposto per la regolare istruttoria delle domande di variante.
La Commissione Permanente consiliare per i LL. PP., nella seduta del 18 luglio 1960, ha preso atto e visione delle varianti presentate dalla Dinamo in sede di progetto esecutivo ed ha espresso il parere che si debba procedere rapidamente ad una breve istruttoria.
In data 12 agosto 1960 è stata emessa l'ordinanza n. 54 per l'istruttoria in forma abbreviata della citata domanda di varianti e la visita di istruttoria è stata fissata per il 5 ottobre 1960 a Pré St. Didier.
Il 29 agosto 1960 la Commissione Permanente consiliare per i LL.PP., pur riconoscendo che la legge e la prassi in materia non permettono altro procedimento, mi ha pregato di dare comunicazione al Consiglio dell'inizio dell'istruttoria inerente alla variante presentata dalla Dinamo in sede di progetto esecutivo.
Rimangono inalterate le scadenze stabilite nel decreto di subconcessione e nel relativo disciplinare; quindi rimangono inalterate le scadenze sia per l'ultimazione dei lavori, sia per il pagamento dei canoni.
Soltanto dopo esperita a norma di legge l'attuale breve istruttoria sarà sottoposto al Consiglio per l'approvazione un disciplinare suppletivo ed un decreto aggiuntivo.
La Società Dinamo ha iniziato il tracciamento delle linee elettriche per il funzionamento dei cantieri (50 Km. alla tensione di 50.000 volts) e sta predisponendo l'attrezzatura dei cantieri e sta già interessandosi, in alcune zone, per l'acquisto dei terreni.
Io ho voluto informare il Consiglio sulla situazione di queste pratiche della Dinamo, su invito della Commissione, anche se in base alla procedura normale la Giunta non era tenuta a riferirne in Consiglio, perché in Consiglio si porta il disciplinare e noi avremmo poi dovuto, ad istruttoria ultimata, portare il disciplinare suppletivo, ma abbiamo voluto informare il Consiglio affinché il Consiglio sia al corrente.
A seguito della emissione da parte dell'Assessorato ai Lavori Pubblici dell'ordinanza di istruttoria, la visita di sopralluogo è avvenuta il 5 ottobre 1960 a Pré St. Didier e previa la pubblicazione del progetto esecutivo Dinamo nelle normali forme di legge. Seguirà la presentazione delle opposizioni e controdeduzioni della Società concessionaria.
Bisognerà poi attendere la relazione ideologica redatta dall'Ufficio Idrografico del Po di Torino, redigere la relazione finale di istruttoria, preparare la bozza di disciplinare da inviare al Ministero dei Lavori Pubblici per il voto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, attendere il voto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, preparare la relazione per la Commissione consiliare permanente dei Lavori Pubblici, sottoporre gli atti all'esame di questa Commissione e poi portare in Consiglio.
Questa è la procedura che si dovrà seguire".
L'Assessore Manganoni rileva che, allorquando vi sono varie Società concorrenti, avviene quasi sempre che le Società, al fine di ottenere che sia prescelto il loro progetto di massima degli impianti, prevedono nel progetto stesso l'utilizzazione di tutte le acque esistenti nel comprensorio.
Dopo avere ottenuto la subconcessione, la Società fa predisporre il progetto esecutivo prevedendo soltanto più le derivazioni e le utilizzazioni delle acque la cui raccolta e il cui convogliamento siano meno costosi, con la conseguente riduzione degli invasi e della produzione di forza motrice.
Così è avvenuto con il Consorzio Elettrico del Buthier (C.E.B.) e così ha fatto la Società Dinamo che, nel redigere il progetto esecutivo, ha apportato una variante sostanziale al progetto di massima, variante che comporta la soppressione dell'invaso del Combal, dell'invaso del Verney e delle due centrali che, secondo il progetto di massima, avrebbero dovuto sorgere una nella Val Ferret e l'altra sulla Dora di La Thuile.
Nel progetto esecutivo rimangono soltanto più un invaso, quello di Champontaille, e due centrali elettriche, di cui una alla frazione La Balme, in Comune di Pré St. Didier, che utilizzerà le acque della Dora di La Thuile, e l'altra a La Salle, sulla sponda destra della Dora, che sarà azionata dalle acque della Dora della Val Veni e della Val Ferret e della Dora di La Thuile.
Viene così ridotta l'entità dei lavori e, conseguentemente, anche l'ammontare delle spese previste in un primo tempo nel progetto di massima.
L'Assessore FOSSON dichiara che vi è, peraltro, da compiacersi che non vengano più realizzati gli invasi del lago Verney e del lago Combal perché la costruzione dei due invasi avrebbe deturpato la bellezza dei due paesaggi.
Dichiara che vi è pure da compiacersi che non vengano utilizzate le acque del torrente Lentiney, che potranno così servire per l'irrigazione a pioggia della zona di La Salle.
Il Consigliere BORDON osserva, anzitutto, che una Società che ottiene la subconcessione di acque pubbliche ad uso idroelettrico dovrebbe utilizzare non soltanto quelle acque che sono di facile captazione, ma anche quelle la cui derivazione è più costosa. Ritiene che in tal senso debba essere fatta pressione presso la Società Dinamo, affinché la potenza nominale media di forza motrice che, in base al progetto esecutivo viene ridotta da Kw. 104.000 a Kw. 82.000, venga quanto meno aumentata a 92/94 mila Kw.
Il Consigliere VESAN dichiara di aver chiesto, in sede di Commissione consiliare, che sulla questione della variante in discussione l'Assessore Manganoni riferisse al Consiglio ritiene, infatti, che competa al Consiglio di pronunciarsi al riguardo.
Dichiara di avere la netta impressione, rafforzata da lunghi anni di esperienza, che la Società Dinamo, dopo aver chiesto proroghe su proroghe, abbia presentato un progetto esecutivo che comporta una variante sostanziale proprio allo scopo di non dare esecuzione ai lavori per la costruzione degli impianti idroelettrici e per non dover pagare i canoni e sovracanoni stabiliti nel disciplinare di subconcessione.
Rileva che l'istruttoria relativa alla derivazione e utilizzazione delle acque dell'alto bacino della Dora Baltea ed affluenti, per produzione di energia elettrica, ha avuto inizio nel 1954 e si è conclusa il 16-7-1958, data in cui il Consiglio regionale ha deliberato la subconcessione delle acque predette alla Società Dinamo, di Milano, approvando il relativo disciplinare.
Precisa che, successivamente, si è addivenuti fra l'Amministrazione regionale e la Società Dinamo alla stipulazione di regolare atto-disciplinare di subconcessione, che è stato regolarmente perfezionato.
Sottolinea che la Società Dinamo era quindi tenuta, in base al citato disciplinare a dare subito inizio ai lavori per la costruzione degli impianti idroelettrici; ritiene, quindi, ammissibile che detta Società, dopo aver sottoscritto un regolare disciplinare di subconcessione, presenti un progetto esecutivo che comporta varianti sostanziali rispetto al progetto di massima presentato a suo tempo, prescelto ed approvato.
Osserva che il progetto esecutivo avrebbe dovuto corrispondere al progetto di massima o, tutt'al più, apportare leggere varianti al progetto di massima.
Conclude, pregando l'Assessore Manganoni di trasmettere ai Consiglieri copia scritta della relazione verbale fatta oggi al Consiglio sull'argomento e chiedendo che la questione sia inserita all'ordine del giorno di una prossima adunanza consiliare.
Il Presidente della Giunta, MARCOZ, informa il Consiglio che rappresentanti della Società Dinamo si sono presentati al suo Ufficio e, dopo aver prospettato difficoltà di ordine tecnico, hanno chiesto di voler dilazionare i termini fissati per l'inizio e l'andamento dei lavori.
Comunica di aver fatto presente che i termini fissati nel disciplinare erano perentori e che non era, quindi, possibile derogarvi.
Aggiunge di avere l'impressione che la Società Dinamo abbia chiesto di fare esperire l'istruttoria ordinaria per quanto riguarda la variante sostanziale prevista nel progetto esecutivo nell'intento di procrastinare il più possibile l'inizio dei lavori.
Rileva che la Giunta non ha aderito alla richiesta e si è pronunciata per l'istruttoria in forma abbreviata sulla domanda di variante.
L'Assessore MANGANONI comunica che provvederà, come da richiesta del Consigliere Vesan, ad inviare ai Signori Consiglieri copia scritta della comunicazione fatta oggi al Consiglio sull'argomento in discussione.
Riferendosi ai rilievi formulati dal Consigliere Vesan in ordine alle varianti previste nel progetto esecutivo, rileva che purtroppo la Società Dinamo aveva facoltà di apportare le varianti in base all'art. 49 del vigente T.U. delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici.
Fa presente che da parte dell'Amministrazione regionale sarà fatto tutto il possibile affinché l'istruttoria si svolga regolarmente ed al più presto.
L'Assessore FOSSON dichiara di essere lieto che la Società Dinamo abbia apportato le varianti di progetto;. di cui si tratta, oltre che per le considerazioni già esposte prima, anche perché il progetto di massima prevedeva la costruzione di una centrale idroelettrica in caverna a Pré St. Didier, in prossimità dello Stabilimento delle acque termali, nonché la costruzione di un canale aperto in territorio di Courmayeur per il convogliamento delle acque della Dora di Val Veny e della Dora di Val Ferret al piccolo invaso di La Balme, in Pré St. Didier e, di qui, alla centrale di La Salle.
Osserva che il Consiglio non può nella seduta odierna, discutere sulle varianti previste nel progetto esecutivo perché non è a conoscenza del progetto stesso.
Dichiara che la Giunta concorda con i Consiglieri che occorra fare energiche pressioni presso la Società Dinamo affinché inizi presto i lavori previsti nel progetto esecutivo.
I Consiglieri TREVES e BORDON e l'Assessore CHANTEL concordano su quanto esposto dall'Assessore Fosson.
Il Consigliere TREVES osserva che il Consiglio non può fare altro, oggi, che prendere atto della comunicazione fatta dall'Assessore Manganoni, relazione che è stata chiara ed esauriente aggiunge che, d'altra parte, bisogna attendere l'esito dell'istruttoria attualmente in corso sulla domanda di variante prevista dalla Società Dinamo.
Il Consigliere VESAN precisa che la questione da lui sollevata non verte sulla sostanza delle varianti, sulle quali egli pure è d'accordo, ma sulla impostazione giuridica data alla questione dalla Società Dinamo, impostazione che non regge minimamente perché tra l'Amministrazione regionale e la Società Dinamo si è addivenuto alla stipulazione di un contratto (disciplinare di subconcessione) che è stato debitamente perfezionato.
Ritiene che le varianti sostanziali previste nel progetto esecutivo sarebbero state ammissibili ai sensi del citato art. 49 del Testo Unico delle Leggi sulle acque e sugli impianti elettrici se fossero state fatte in sede di istruttoria, ma che non possono essere proposte dopo l'avvenuta stipulazione fra le parti di un contratto bilaterale debitamente perfezionato.
Fa presente che l'istruttoria sulla domanda di varianti, anche se in forma breve, può durare anche tre o quattro anni prima di essere definita.
Afferma che la Società Dinamo, con il suo modo di agire, ha dimostrato e dimostra che non intende procedere alla costruzione di impianti idroelettrici perché, se effettivamente fosse stata animata da buona volontà e da serie intenzioni, avrebbe potuto già iniziare i la vori da tempo in base al progetto di massima, salvo successiva sanatoria da parte dell'Amministrazione regionale, come già è avvenuto in altri casi.
Cita gli impianti idroelettrici di Valgrisanche e di St. Marcel che sono stati costruiti da tempo e per i quali rimangono ancora da perfezionare gli atti, il che sarà fatto in via di sanatoria.
L'Assessore MANGANONI, riferendosi a quanto detto dal Consigliere Vesan, comunica che effettivamente vi sono in Valle d'Aosta sette centrali idroelettriche, già funzionanti, che sono state costruite senza che fosse stato rilasciato prima il disciplinare di subconcessione e ciò per varie ragioni che illustra.
Ritornando sulla questione delle varianti previste nel progetto esecutivo, dà lettura al Consiglio del citato art. 49 del vigente Testo Unico sulle acque e sugli impianti elettrici che dispone quanto segue:
"Qualunque utente di acqua pubblica, che intenda variare sostanzialmente le opere di raccolta, regolazione, presa o restituzione, la loro ubicazione e l'uso dell'acqua, è soggetto a tutte le formalità e condizioni richieste per le nuove concessioni, compreso il pagamento del canone.
Quando le variazioni, pure aumentando la quantità d'acqua o di forza motrice utilizzata, lascino sostanzialmente invariate le opere di raccolta, regolazione, presa o restituzione dell'acqua, la loro ubicazione e l'uso dell'acqua, il Ministro dei Lavori Pubblici, sentito il Consiglio Superiore, può, previa breve istruttoria limitatamente alle varianti introdotte, accordare la concessione senza le condizioni e formalità stabilite al comma precedente, salvo il pagamento del canone per la maggiore utilizzazione. In questo caso resta ferma la scadenza originaria dell'utenza.
Per le variazioni contemplate all'art. 217 della presente legge che non rientrino nell'applicazione dei precedenti comma del presente articolo, valgono le norme ivi stabilite.
Ogni altra variazione nelle opere e nei meccanismi destinati alla produzione o nell'uso della forza motrice deve essere previamente notificata al Ministero dei Lavori Pubblici.
Per la mancata notificazione l'utente incorre nell'ammenda da lire cinquecento a lire cinquemila, salvo il diritto dell'Amministrazione di ordinare la riduzione in pristino stato a spese del contravventore".
Precisa che, in forza del predetto articolo, la Società Dinamo avrà quindi diritto di apportare le varianti previste nel progetto esecutivo, varianti che potrebbero però non essere accolte dal Consiglio ad avvenuta definizione dell'istruttoria sulla domanda della Società Dinamo.
Il Consiglio prende atto.
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