Oggetto del Consiglio n. 227 del 10 dicembre 1964 - Verbale

OGGETTO N. 227/64 - ELEZIONE DELL'AVVOCATO SEVERINO CAVERI, PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, QUALE DELEGATO DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA A PARTECIPARE ALLA ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A' SENSI DEL 2° COMMA DELL'ARTICOLO 83 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA.

Il Presidente, MARCOZ, fa presente che il Consiglio Regionale è stato convocato, in via straordinaria ed urgente, per l'elezione del rappresentante della Regione delegato a partecipare alla seduta comune della Camera e del Senato, indetta per il 16 c.m., per l'elezione del Presidente della Repubblica, a' sensi del 2° comma dell'articolo 83 della Costituzione della Repubblica.

Il Presidente Marcoz chiede se qualche Consigliere intenda fare dichiarazioni.

Il Consigliere TORRIONE dichiara quanto segue:

"Signor Presidente, mi permetto di chiedere una sospensione della seduta affinché i rappresentanti dei vari Partiti e Movimenti politici rappresentati in seno al Consiglio Regionale abbiano modo di consultarsi, per vedere se sia possibile, - il che noi auspichiamo, - poter designare, unitariamente, e quindi con la massima rappresentatività, un delegato del Consiglio Regionale da inviare a Roma per la elezione del Presidente della Repubblica".

Il Presidente, MARCOZ, si dichiara d'accordo sulla proposta del Consigliere Torrione e auspica che la consultazione che sta per avere inizio possa concludersi con esito positivo.

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Si dà atto che, approvata la proposta del Consigliere Torrione, la seduta viene sospesa dal Presidente alle ore dieci e minuti venti e viene ripresa alle ore undici e minuti cinque, con la presenza dei trentatré Consiglieri in premessa nominati.

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Il Presidente, MARCOZ, comunica che non è stato possibile raggiungere un accordo tra i rappresentanti dei vari Partiti e Movimenti politici rappresentati in seno al Consiglio Regionale per la designazione unitaria di un candidato da eleggere quale delegato della Regione a partecipare alla seduta comune della Camera dei Deputati e del Senato per la elezione del Presidente della Repubblica.

Chiede se qualche Consigliere intenda formulare proposte o fare dichiarazioni prima che si proceda alla votazione.

L'Assessore FOSSON dichiara quanto segue:

"E' ormai la terza volta che il Consiglio Regionale della Valle d'Aosta è chiamato a designare il rappresentante della Regione delegato a partecipare alla seduta comune della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica per l'elezione del Capo dello Stato.

Abbiamo aderito alla proposta della minoranza per la sospensione della seduta; non abbiamo, però, trovato una base d'accordo. Pertanto, ritengo di dover proporre anche questa volta il Presidente della Giunta a candidato per l'elezione del rappresentante della Regione delegato a partecipare alla seduta congiunta delle Camere per l'elezione del Presidente della Repubblica, richiamandomi all'articolo 34 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta che recita testualmente: "Il Presidente della Giunta è capo dell'Amministrazione Regionale e rappresenta la Regione", nonché alla prassi seguita nelle precedenti occasioni nelle quali il Consiglio Regionale ha ritenuto, appunto, di designare il Presidente della Giunta quale rappresentante della Regione delegato per questa importante incombenza costituzionale".

Il Consigliere TORRIONE dichiara quanto segue:

"Signori, noi avevamo chiesto che fosse designato a rappresentare la Valle d'Aosta, a Roma, un membro della maggioranza consiliare; infatti ci sembra sia logico che la maggioranza veda estrarre dal proprio seno il prescelto. Ci eravamo, però, permessi di indicare come a noi gradito un socialista. Il motivo della nostra scelta è ovvio. L'elezione del Presidente della Repubblica avrà delle ripercussioni non solo sulla nostra Regione ma sull'intera Nazione, sullo Stato, in quanto il Presidente della Repubblica è l'organo massimo che lo rappresenta, è la massima magistratura dello Stato.

Quindi, la scelta, da noi fatta, di un socialista per partecipare all'elezione presidenziale, ha un particolare senso, un preciso scopo; cioè quello di mandare a Roma il rappresentante di un partito che, in campo nazionale, siede al Governo e che, quindi, logicamente, noi possiamo ritenere portato a votare per un Presidente della Repubblica sostenitore della formula governativa in atto, della formula di centro-sinistra, prescindendo dalla considerazione che questi socialisti, in campo regionale, non collaborano con noi, ma sono, oggi come oggi, politicamente, nell'ambito del Consiglio Regionale, dei nostri avversari.

Noi riteniamo che gioverebbe al prestigio della Valle d'Aosta eleggere all'unanimità questo rappresentante. Tanto più che la ragione addotta a favore della designazione del Presidente della Giunta e, cioè che questi ha la rappresentanza della Regione ai sensi dell'articolo 34 dello Statuto, è di poco pregio.

Infatti l'articolo 34 tratta della rappresentanza legale, mentre l'articolo 83 della Costituzione della Repubblica richiede un diverso requisito, in quanto non richiede la partecipazione del rappresentante legale delle Regioni, ma dei rappresentanti delle Regioni, eletti. Dice l'articolo 83: "All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione, eletti dal Consiglio Regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza della minoranza. La Valle d'Aosta ha un solo delegato".

Quindi, si parla di "elezione", sia per i rappresentanti delle Regioni più grandi che hanno diritto a mandare tre delegati, sia per la Valle d'Aosta che, essendo piccola, con minor popolazione, ha diritto a mandarne un solo.

Se noi poi approfondiamo lo spirito di questa norma, vediamo che per le altre Regioni è prescritta la rappresentanza della minoranza del Consiglio; quindi su tre delegati, almeno uno dovrà rappresentare questa.

In Valle d'Aosta si elegge, invece, un unico delegato; quindi, non essendo possibile tagliarlo in tre o in due parti, di modo che due od una di queste rappresentino la minoranza, occorre che la scelta trovi consenziente anche questa. Tanto più se si considera importante raggiungere una soluzione unitaria, in relazione all'importanza della nomina della massima carica dello Stato.

Non dimentichiamo che, se noi oggi non raggiungiamo una diversa maggioranza, il delegato designato non rappresenterà neppure il 50% del Popolo Valdostano.

Il sistema che vigeva in Valle d'Aosta - quello maggioritario - quando furono eletti i precedenti delegati a questa incombenza, era del tutto diverso dall'attuale. Oggi vige il sistema proporzionale richiesto dalla maggioranza; quindi c'è una ragione di più, un motivo di più perché il volere della minoranza - minoranza che poi non è tanto sparuta - venga sentito, venga accolto.

Noi abbiamo indicato un socialista e riteniamo, ancora ora, di proporre il nome di un socialista, anzi neppure di proporre il nome. Noi indichiamo il Partito, chiediamo a quel Partito di indicare quale dei suoi due rappresentanti preferisca scegliere e per questo noi siamo pronti a votare".

Il Consigliere MONTESANO dichiara quanto segue:

"Signori Presidenti, Colleghi Consiglieri, ho preso parte alla riunione dei Capigruppo dei Partiti e Movimenti politici rappresentati in seno al Consiglio, - riunione integrata da altre persone, - che è stata tenuta or ora ed ho constatato che non è possibile raggiungere un accordo sull'argomento in discussione.

Ritengo, innanzitutto, di dover rettificare un errato concetto espresso dal Consigliere Torrione in merito all'attuale minoranza consiliare, concetto che si rifà evidentemente allo spirito della legge maggioritaria, perché credo che oggi sia più esatto parlare di gruppi e schieramenti politici rappresentati in seno al Consiglio e non di maggioranza e minoranza consiliare.

Noi dobbiamo abituarci a perdere questo ricordo dello schieramento maggioritario e minoritario.

Desidererei, quindi, richiamare l'attenzione dei Consiglieri su quanto ebbi a esprimere in occasione dell'elezione del rappresentante della Valle d'Aosta delegato a partecipare alla elezione del Presidente Segni.

Ebbi a dire, allora, che ravvisavo nella più alta autorità della Regione, anche se appartenente ad uno schieramento politico contrario al Partito al quale aderisco, la persona più idonea a rappresentare la Regione nella delicata questione riguardante l'elezione della più alta Autorità dello Stato.

Non voglio neppure andare ad indagare sulla espressione del voto del rappresentante da noi eletto per questo importante adempimento costituzionale, perché mi affido alla coscienza di chi ci rappresenta.

Del resto, sarebbe impossibile, oltre che inutile, voler indagare sull'espressione del voto in sede di schieramento politico.

Comunico, però, di aver aderito, in linea di massima, anche alla proposta democristiana e di aver richiesto che i socialisti si esprimessero sull'accettazione della proposta stessa.

I socialisti hanno chiarito il loro pensiero, dicendo che avrebbero accettato la candidatura soltanto se lo schieramento di maggioranza avesse modificato la linea già concordata fra i Partiti che la compongono.

Aggiungo che soltanto a questa condizione darei il mio voto al rappresentante del Partito Socialista, con il quale noi ci sentiamo più vicini e più legati; per cui, personalmente, nella mia veste di rappresentante del Partito Socialdemocratico, sarei politicamente più aderente alla espressione del voto di un socialista.

Non essendo stato raggiunto questo accordo, io ritorno sul concetto che già espressi nel 1962, dichiarando che voterò a favore del Capo dell'Amministrazione Regionale, cioè a favore del Presidente della Giunta, perché ritengo che il Consiglio Regionale della Valle d'Aosta debba eleggere per questa incombenza un rappresentante che sia al di sopra degli schieramenti politici e che raffiguri effettivamente la più alta personalità nell'ambito della Regione".

Il Consigliere ALBANEY dichiara quanto segue:

"Concordo con quanto esposto dal Consigliere Montesano.

Sento anche il dovere, in questo momento, di rivolgere al Presidente della Repubblica, Onorevole Segni, dimissionario, un pensiero di affettuosa e devota riconoscenza per la sua azione politica sia in sede di Parlamento, sia in sede di Governo, sia come Capo dello Stato.

Formulo al Presidente On.le Segni i più fervidi e sinceri voti augurali".

Il Consigliere GERMANO dichiara quanto segue:

"Prendo atto delle dichiarazioni fatte dal Consigliere Montesano, a nome del Partito Socialdemocratico, e dal Consigliere Albaney.

Ritengo di dover fare presente al Consiglio che ci siamo trovati, per l'ennesima volta, di fronte ad un diversivo tentato dalla Democrazia Cristiana; e questo lo dico con particolare rammarico, perché mi trovo tra quelli che più tendono a stabilire un colloquio con gli altri Partiti, che più si sforzano di trovare una visione unitaria dei problemi, nell'interesse non solo dei singoli Partiti, ma della Valle d'Aosta.

L'attuale proposta della Democrazia Cristiana rappresenta un diversivo perché non è che la Democrazia Cristiana stessa tendesse solo alla candidatura di un socialista; vi sono state anche altre proposte.

Però l'unico obiettivo dei rappresentanti della Democrazia Cristiana era quello di incrinare, in qualche modo, la compattezza della attuale maggioranza consiliare. Hanno avuto modo di effettuare già altre volte simili tentativi e anche in questo caso hanno dovuto constatare che questi tentativi non portano ad alcun risultato.

Il buon senso avrebbe voluto che non si riproponesse in Consiglio una simile azione, che è stata invece riproposta con l'unico obiettivo di impedire che fosse il rappresentante legale della Valle d'Aosta a partecipare, a Roma, all'elezione del Presidente della Repubblica, ma che fosse una qualsiasi altra persona.

Ribadisco, quindi, il nostro concetto: noi votiamo a favore del Presidente della Giunta perché, ai sensi dell'articolo 34 dello Statuto Speciale per la Valle d'Aosta, il Presidente della Giunta è il Capo dell'Amministrazione Regionale e rappresenta la Regione.

Abbiamo un unico rappresentante; quindi, dobbiamo eleggere come delegato il Presidente della Giunta, a prescindere dal fatto che appartenga all'Union Valdôtaine o al Partito Socialista o al Partito Comunista o alla Democrazia Cristiana o ad altro Partito. Per questo noi votiamo a favore del Presidente della Giunta.

Dobbiamo ancora aggiungere che votiamo più volentieri a favore del Presidente della Giunta perché combinazione vuole che non faccia parte di alcun Partito Nazionale.

Ora, noi sappiamo che, per l'elezione del Presidente della Repubblica, i Partiti Nazionali, almeno alcuni di questi,- non sono neanche uniti fra di loro, avendo punti di vista diversi.

Pertanto, sotto questa luce, è ancora più strana la proposta fatta dalla Democrazia Cristiana per eleggere un rappresentante della Regione appartenente ad uno dei Partiti che, in sede di Governo, sostengono l'attuale formula di centro-sinistra, quando si sa che i Partiti del centro-sinistra non sono uniti nel proporre un loro candidato, ma sono divisi.

Quindi, ripeto, noi votiamo anche più volentieri a favore del Presidente della Giunta perché il Presidente della Giunta, non appartenendo ad alcun Partito Nazionale, andando a Roma avrà come unico obiettivo quello di rappresentare degnamente la Valle d'Aosta.

Se volete, possiamo suggerire al Presidente della Giunta, il quale sarà naturalmente libero di votare per chi ritiene più opportuno, di cercare di dare il suo voto a favore di un uomo che sia il custode della Costituzione e che voglia l'applicazione della Costituzione, di un uomo che veda il nostro Paese, - Comuni, Provincie, Regioni, Governo, - come un tutto armonico; in modo che alla prossima elezione del Presidente della Repubblica, fra sette anni, possano partecipare non solo i 13 rappresentanti delle Regioni a Statuto Speciale, già costituite, ma anche i rappresentanti di tutte le altre Regioni previste dalla Costituzione; in modo che nel corso della prossima Presidenza della Repubblica si possa portare avanti il problema della zona franca valdostana e si impedisca ai Governi di toglierci i diritti sulle acque e di compiere tutto quanto è avvenuto finora nel nostro Paese.

Questo è l'unico augurio che noi facciamo al Presidente della Giunta, il quale si trova nelle condizioni più felici per assolvere questo compito, perché, ripeto, sussiste la felice combinazione che il Presidente della Giunta, Avvocato Caveri, non appartiene ad alcun Partito Nazionale.

Non posso concludere senza rivolgere ancora un caldo invito alla Democrazia Cristiana di lasciare cadere l'azione intrapresa, per dare la dimostrazione che, almeno in questa occasione, ci troviamo uniti eleggendo un delegato della Regione il quale sia anche il rappresentante legale della Valle d'Aosta.

Vi ricordo che nella seduta consiliare del 18 aprile 1962, in occasione dell'elezione del rappresentante della Regione delegato a partecipare all'elezione per il Presidente della Repubblica, l'Avvocato Bondaz, Capogruppo della Democrazia Cristiana, ebbe ad affermare: "... noi siamo, come principio, d'accordo con quelle che sono le norme statutarie"?"non vogliamo cadere in quegli errori... che sono stati compiuti nel 1955"?"Noi voteremo per chi rappresenta la Regione della Valle d'Aosta secondo lo Statuto".

Queste le parole testuali dell'ex Presidente della Giunta, Avvocato Bondaz, allora Capogruppo della Democrazia Cristiana.

Vi invito pertanto, se possibile, a votare per il Presidente della Giunta.

Abbiamo discusso tante volte e potremo ancora discutere altre volte sui vari problemi regionali; ma io sono convinto che, ad un certo momento, i fatti e le cose ci costringeranno a trovare una maggiore unità, quella maggiore unità che vuole significare dare di più alla Valle d'Aosta, fare rispettare i suoi diritti e fare in modo che la nostra popolazione abbia quanto è di sua spettanza".

Il Consigliere TORRIONE dichiara ancora quanto segue:

"Innanzitutto, a nome del gruppo, desidero esprimere l'adesione all'augurio fatto dal Consigliere Albaney al Capo dello Stato, dimissionario; anzi, propongo che gli venga inviato un telegramma.

Non voglio polemizzare. Mi sia consentito, però, dire che sulle acque non è il Governo che ha influito negativamente, ma semmai, lasciando tra le virgolette tutto quello che potrebbe essere detto e che non intendo dire, semmai la Corte Costituzionale.

Noi abbiamo proposto un socialista perché abbiamo una visione politica in campo nazionale. Noi siamo dei sostenitori del centrosinistra, i socialisti fanno parte autorevole in campo nazionale del centro-sinistra: noi proponiamo la nomina di uno di loro, perché un socialista ci dà la massima garanzia di votare per il centro-sinistra. Chi non è favorevole all'elezione di un socialista non è a favore del centro-sinistra, teme un'espressione del voto in quel determinato senso.

Se poi si ha tema che, votando per il centro-sinistra, si voti contro le Regioni, noi diciamo che l'illazione da ricavarne è la seguente: c'è da domandarsi come mai quella polemica così aspra condotta contro la Democrazia Cristiana non venga rivolta anche contro il Partito Socialista.

Sfonda delle porte aperte il Sig. Germano quando fa l'invocazione all'unitarietà; quella invocazione l'abbiamo fatta per primi noi. Siamo d'accordo per votare un rappresentante della maggioranza, non della minoranza, e ci stupisce questa manifestazione di debolezza data dal gruppo PCI-UV-PSI che teme di essere scompaginato, di sconquassarsi per il fatto che ad un certo punto noi chiediamo di votare per un socialista. Non per un socialista qualunque, - come è stato detto, ma per un autorevole rappresentante della Valle d'Aosta, per un Assessore.

E' stata ripetuta e sostenuta la tesi antigiuridica e, permettete che ve lo dica, illogica, che si debba votare per il Presidente della Giunta, perché è il rappresentante legale. Io ripeto: che senso avrebbe questo articolo 83 della Costituzione dello Stato, - ove si dice che il rappresentante della Regione deve essere eletto, - se dovesse essere inviato il rappresentante legale della Regione?

Se deve essere eletto è perché deve essere scelto. Se dovesse essere inviato il rappresentante legale, questa scelta non potrebbe essere fatta".

Il Presidente, MARCOZ, dopo avere constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sull'argomento in esame, dichiara chiusa la discussione.

Il Presidente, Marcoz, invita il Consiglio a procedere alla votazione, a schede segrete, per l'elezione del rappresentante della Regione delegato a partecipare il giorno 16 dicembre 1964 alla seduta della Camera dei Deputati e del Senato per l'elezione del Presidente della Repubblica, a' sensi del 2° comma dell'articolo 83 della Costituzione della Repubblica.

Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli Scrutatori Consiglieri Signori ARTAZ-DOTTO, CASETTA e MAPPELLI, il Presidente accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:

- Consiglieri presenti e votanti: trentatré;

- Avv. Severino CAVERI - Presidente della Giunta Regionale - voti riportati: diciannove;

- Sig. Mario COLOMBO - Assessore all'Industria e Commercio - voti riportati: tredici;

- Schede bianche: una.

Il Presidente, MARCOZ, in base all'esito della votazione, dichiara che il Consiglio ha eletto l'Avvocato Severino CAVERI, Presidente della Giunta Regionale, quale rappresentante della Regione delegato a partecipare alla seduta comune della Camera dei Deputati e del Senato, indetta per il giorno 16 dicembre 1964, per l'elezione del Presidente della Repubblica a' sensi del 2° comma dell'articolo 83 della Costituzione della Repubblica.

Il Consiglio prende atto.

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