Oggetto del Consiglio n. 195 del 29 dicembre 1965 - Verbale
OGGETTO N. 195/65 - ACQUISTO DI LOCALI VARI (PORZIONE DI FABBRICATO) DEL VECCHIO PALAZZO ANSERMIN, SITO IN AOSTA, VIA PORTE PRETORIANE N. 46 - DELEGA ALLA GIUNTA.
Il Presidente della Giunta, CAVERI, riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione concernente la proposta di acquisto di locali (porzione di fabbricato) del vecchio Palazzo Anserrnin, sito in Aosta - via Porte Pretoriane, n. 46, relazione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 29 dicembre 1965:
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La Regione ha da tempo avviato delle trattative, con i vari proprietari interessati, per l'acquisto del vecchio fabbricato denominato Palazzo Ansermin, sito in Aosta, Via Porta Praetoria n.46.
E' superfluo illustrare il grande interesse che riveste per l'Amministrazione Regionale il poter disporre di detto Palazzo, certamente fra i più importanti e caratteristici esistenti in Valle d'Aosta, meritevole, comunque, di essere conservato con cura e debitamente valorizzato, previa esecuzione dei necessari lavori di restauro e di adattamento, con la prevista sua destinazione a palazzo sede di istituzioni e iniziative regionali di carattere artistico e culturale (Museo regionale, Biblioteca regionale, Salone per Mostre d'arte, per conferenze e per concerti musicali, ecc.).
Nella relazione allegata sono brevemente descritti i caratteri storico-artistici ed architettonici del Palazzo Ansermin, che appartiene attualmente a numerosi proprietari, con alcuni dei quali dovrebbero essere condotte a conclusione le trattative per la cessione alla Regione delle rispettive porzioni del predetto fabbricato.
La Presidenza della Giunta ha potuto concludere con il Sig. Giovanni Giuliano le trattative per la vendita alla Regione di una prima porzione del fabbricato di cui si tratta.
Detta porzione immobiliare, distinta nel nuovo Catasto Edilizio Urbano al Foglio XL di mappa, con i numeri 281/6, 281/7, 284/1, 281/11, 284/4, 281/10, 281/12, risulta composta dai seguenti locali:
Piano Primo
1) Alloggio
Cucina (4,90x3,00) x 2,70 = mc 39,690
Camera (4,60x3,00) x 2,70 = mc 37,260
Camera (5,10x3,00) x 2,70 = mc 41,310
2) Alloggio
Cucina (4,90x2,80) x 2,70 = mc 37,044
Camera (5,10x2,80) x 2,70 = mc 38,556
Risega (0,65x1,15) x 2,70 = mc 2,016
Piano Amezzato (tra il 1° ed il 2°)
3) Alloggio
Cucina (4,90x3,00) x 2,50 = mc 36,750
Camera (4,60x3,00) x 2,50 = mc 34,500
Camera (5,10x3,00) x 2,50 = mc 38,250
4) Alloggio
Cucina (4,90x2,80) x 2,50 = mc 34,300
Camera (5,10x2,80) x 2,50 = mc 35,700
Risega (0,65x1,15) x 2,50 = mc 1,867
Piano Secondo
5) Alloggio
Cucina (3,10 x3,10) x 2, 70 = mc 25,947
Bagno (2,55x1,35) x 2,50 = mc 8,600
Camera (6,70x2,45) x 2,70 = mc 44,307
Camera (3,20x3,40) x 2,70 = mc 29,376
Entrata (3,20x2,50) x 2,50 = mc 20,000
Entrata (2,00x1,80) x 2,50 = mc 9,000
Camera (4,30x1,55) x 2,50 = mc 16,662
6) Varia:
una cantina (mc 41,760,) un W.C. (mc 1,680) ed un solaio (mc 99,620).
Il Sig. Giovanni Giuliano si è dichiarato disposto e si è impegnato con regolare atto formale, a cedere dette unità immobiliari in proprietà alla Regione per il prezzo a corpo di Lire 8.500.000, che è da ritenersi conveniente per l'Amministrazione Regionale.
Quanto sopra premesso, si propone che il Consiglio Regionale,
Visti gli articoli 12 e 20 del D.L.L. 7-9-1945 n. 545;
Visti gli articoli 3 (lettera m), 4 e 51 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta;
Visti gli articoli 45 e 46 della legge 10-2-1953 n. 62;
Visto l'articolo 5 del D.L.C.P.S. 23-12-1946 n. 532;
Visto il vigente regolamento delle attribuzioni e competenze amministrative del Consiglio Regionale;
Deliberi
1°) di approvare l'acquisto dal Sig. Giovanni Giuliano, al prezzo a corpo di Lire 8.500.000 (ottomilioni cinquecentomila) della porzione descritta in premessa, del fabbricato denominato Palazzo Ansermin, sito in via Porta Praetoria n. 46 di Aosta, ai fini e con la destinazione di cui alle premesse;
2°) di approvare e di impegnare la relativa spesa, oltre alla spesa di Lire 1.200.000 per spese di stipulazione dell'atto notarile di compravendita sui seguenti capitoli di spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1965, che presentano la necessaria disponibilità:
a) per Lire 8.500.000 (prezzo di acquisto) sul capitolo 519 ("Acquisto di beni immobili e sistemazione di aree per la valorizzazione del patrimonio archeologico");
b) per Lire 1.200.000 (spese per atto notarile di compravendita) sul capitolo 108 ("Spese notarili, perizie, liti, atti legali e spese accessorie per registrazione di convenzioni e contratti");
3°) di delegare alla Giunta Regionale l'adozione di ogni successivo provvedimento deliberativo di esecuzione per la stipulazione dell'atto notarile di compravendita della porzione di fabbricato di cui si tratta, per la liquidazione delle relative spese, nonché per gli eventuali ulteriori accertamenti ed aggiornamenti catastali e per le precisazioni e rettifiche eventuali circa l'esatta consistenza catastale della porzione di fabbricato da acquistare;
4°) di rinviare a successivi provvedimenti deliberativi della Giunta Regionale, su proposta della Sovraintendenza Regionale alle Antichità, Monumenti e Belle Arti, l'approvazione dei lavori da eseguire per il ripristino, il restauro e la sistemazione dei locali costituenti la porzione di fabbricato di cui si tratta, ai fini della prevista sopramenzionata destinazione, ad usi di interesse pubblico regionale, dei locali stessi e dei rimanenti locali del fabbricato di cui si tratta.
(Omissis): seguono:
- una planimetria generale;
- un disegno del prospetto principale (nord);
- un disegno del prospetto secondario (sud).
Palazzo Ansermin in Aosta
Breve Relazione Descrittiva
Notizie Storiche
(Ci si riferisce in particolare all'articolo del Prof Roberto Berton comparso sulla Rivista "Le Flambeau" nel 1961).
Il Palazzo Ansermin fu ultimato nel Secolo XVIII dal nobile Pallavesin de la Crête, sul sedime di due edifici precedenti, risalenti all'alto medioevo, separati da una stradina pubblica che si estendeva fino al Teatro romano, utilizzando in parte murature portanti dei suddetti edifici che a loro volta si fondavano su strutture romane.
Tutela del Monumento ai sensi di legge
L'importanza storico-artistica dell'edificio è stata notificata ai vari proprietari, ai sensi della legge 1- 6-1939 n. 1089, in un periodo che va dal 10-4-1946 al 15-4-1946. Il provvedimento è stato trascritto alla Conservatoria delle Ipoteche di Aosta in data 1° giugno 1946.
Analisi tipologica
L'edificio è un palazzo urbano che prospetta su Via Porte Pretorie in prossimità delle stesse porte. La facciata principale, costruita in materiale relativamente povero, è ben proporzionata, ed in essa prende risalto il bel portale in pietra lavorata con soprastante balcone, che si ritiene realizzato su disegni di Filippo Juvarra (secondo una ipotesi del Berton).
Il prospetto opposto, ricolto a sud, si affacciava su giardini attualmente trasformati in orti.
L'edificio è tagliato nella sua mezzeria da un passaggio che mette in comunicazione Via Porte Pretorie e via Festaz.
Osservando la pianta del Palazzo, si può vedere come i due elementi fondamentali della distribuzione, la scala ed il cortile, sono tangenti al passaggio centrale, in modo che questo si trova ad essere contemporaneamente asse distributivo, asse geometrico e scenografico.
Il Palazzo è molto interessante anche per questa concezione piuttosto originale e unitaria, che non trova analogia o rispondenza in palazzi contemporanei piemontesi e di altre Regioni settentrionali. Lo scalone interno è collocato in un ambiente ampio e luminoso e ha pregevoli caratteri scenografici; la balaustra delle rampe, in ferro battuto e a disegno fitto, rileva lo stesso gusto artistico del balcone della facciata principale del palazzo.
Unitamente a Palazzo Roncas (1605), costituisce il più bell'esempio di edificio civile barocco in Aosta.
Per la sua rilevanza, per la sua posizione nel centro storico della Città di Aosta, per la vastità e la bellezza dei saloni, alcuni dei quali voltati a fascioni con stucchi del primo '700, si presterebbe ad una utilizzazione di carattere pubblico, museo o casa della cultura.
In questa direzione il Prof. Berton, autore dell'articolo citato, fa voti affinché vengano assicurate al palazzo condizioni statiche e decorose per la sua conservazione, nonché per la fruizione estetica da parte del pubblico; si riportano i seguenti passi dell'articolo del Prof. Berton:
"L'Hôtel Ansermin, l'un des ensembles monumentaux les plus homogènes et les plus évocateurs du XVIIIe siècle de la Cité d'Aoste, doit être acheté, protégé et entretenu amoureusement par l'Administration Régionale, afin qu'il puisse continuer à communiquer aux alentours de la rue des Portes Prétoriennes son influence agréable et sa bienfaisante radiation spirituelle.
C'est un hôtel de valeur, aujourd'hui en partie négligé et mal arrangé, mais intact dans ses grandes lignes.
Il ennoblit la Cité tandis que les grands ensembles construits au nom de seules spéculations financières la déshonorent" .
"Nous avons par conséquent des raisons d'espérer que cet hôtel fera l'objet de la sollicitude toute spéciale des administrateurs régionaux, conscients de leurs devoirs.
L'esprit valdôtain doit être animé du souffle de l'enthousiasme, car la survie du Val d'Aoste dans les siècles ne repose pas exclusivement sur la construction d'un superbe réseau routier ou sur une surindustrialisation du Pays, mais dans son patrimoine culturel et dans le domaine de l'art, qui constituent le corps et l'âme de la Région".
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Il Presidente della Giunta, CAVERI, dichiara quanto segue:
"Dunque, sempre in tema di immobilismo, la Giunta propone ora al Consiglio di approvare l'acquisto di una porzione del palazzo Ansermin.
Non so perché si chiami palazzo Ansermin, sarebbe più esatto denominarlo in un altro modo, perché è stato l'ultimo Barone di Nus a fare progettare e costruire questo palazzo.
Anzi, si è verificato questo di curioso: che, sempre a causa di questo suo palazzo, l'ultimo Barone di Nus si preoccupava esattamente di quanto è successo dopo, cioè si preoccupava che il palazzo non fosse diviso fra i vari eredi, per cui nel testamento aveva imposto un fidecommesso, stabilendo una linea di primogenitura e, in mancanza di primogeniti, una altra linea di successione, in modo che una sola persona dovesse avere la proprietà di questo palazzo.
Avvenne, invece, che il Barone di Nus non ebbe dei figli e questo palazzo, ad un certo momento, fu acquistato da un inglese.
Voi sapete che gli inglesi, un po' prima della fine del 700, hanno scoperto e visitato la Valle d'Aosta, non aspettando l'apertura dei trafori per scoprire la nostra valle.
In proposito, penso che voi conosciate quella pubblicazione, redatta a cura dell'Amministrazione Regionale, intitolata "I Pittori Inglesi in Valle d'Aosta", pittori che hanno lasciato dei bellissimi quadri della nostra Regione.
Mi pare, anzi, che ve ne siate occupati anche voi della questione riguardante questa pubblicazione; qualcuno dei vostri, in modo molto lusinghiero per me, aveva detto che io avevo portato a casa mia tutto il dossier, insieme alle riproduzioni dei quadri.
Invece, prima di lasciare l'Amministrazione Regionale, nel 1954, io avevo messo al corrente il Cav. Bonfiglio di dove si trovasse tutta la documentazione relativa alla pubblicazione sui pittori inglesi in Valle d'Aosta e anche tutta la documentazione relativa al palazzo Ansermin o dei Baroni di Nus.
Dunque, verso la fine del 700 un inglese transita ad Aosta; si innamora della Valle d'Aosta, di Aosta e del palazzo dei Baroni di Nus, lo compera e poi lo rivende.
In seguito, il palazzo è passato in proprietà di un certo Ansermin, di Valpelline, che doveva essere un ricco commerciante di bestiame (non c'era ancora il risanamento del bestiame, però, i commercianti di bestiame stavano già bene!), ed alla fine il palazzo è andato a finire nelle mani di 25 o 30 proprietari.
A questo punto è incominciata la rovina del palazzo, perché i saloni sono stati divisi in quattro parti, quando non addirittura in otto parti; sono stati demoliti a colpi di piccone certi soffitti; alcuni proprietari, di cui potrei fare anche il nome, hanno avuto la sublime idea di distruggere delle magnifiche stufe bavaresi in maiolica, che erano situate al piano terreno ed al primo piano del palazzo, di questo povero palazzo che era stato progettato dallo Juvarra o da un suo discepolo e che è una costruzione degnissima.'
Infatti, i turisti, specialmente i turisti stranieri, quando transitano in Via Porte Pretoriane, alzano tutti lo sguardo ad ammirare questo bel palazzo.
Per questo, già 12 o 14 anni fa, noi avevamo sognato di restaurare questo palazzo; ma ci eravamo trovati di fronte al muro della opposizione caparbia dei proprietari, i quali non ne volevano sapere di cedere alla Regione le porzioni di loro proprietà o chiedevano delle somme strabilianti.
Per nostra fortuna, ultimamente, abbiamo 'iniziato delle trattative con il pastore evangelico Giuliano Giovanni, trovandolo abbastanza arrendevole; per cui, alla fine, dopo aver fatto redigere una apposita perizia di stima ed aver fatto la solita contrattazione, abbiamo potuto concordare l'acquisto della porzione di fabbricato di sua proprietà in base al prezzo a corpo di Lire 8.500.000.
Questo è un prezzo normale, perché corrisponde, più o meno, al prezzo che la Regione paga per l'acquisto delle case che demoliamo in via Vevey o in via Plouves.
Speriamo di poter concludere degli acquisti anche con gli altri comproprietari di questo bel palazzo Ansermin e di poter mettere mano al più presto ai lavori per il suo restauro.
Consentitemi, a questo punto, una piccola divagazione storica.
Se voi osservate la facciata del palazzo Ansermin, anche attraverso i disegni che sono stati allegati alla proposta in discussione, voi vedere che ci sono delle finestre a crociera incastonate nella facciata di questo palazzo settecentesco.
Questo dimostra che, prima della costruzione del palazzo dei Baroni di Nus, esistevano già sul posto delle costruzioni molto importanti, che l'architetto progettista, - sia stato lo Juvarra o un suo discepolo -, ha avuto l'intelligenza di inglobare nel nuovo palazzo.
Sembra che ci fossero due case, due case notevoli, ricche, di persone che dovevano essere molto in alto nella scala sociale dell'epoca e sembra che la delimitazione fra queste due case fosse rappresentata da quello spazio che poi è diventato il corridoio di ingresso dell'attuale palazzo dei Baroni di Nus.
Consentitemi ancora un'ultima osservazione a questo proposito.
Per renderci conto della questione, noi dobbiamo immaginarci come era tracciato l'accampamento romano, che poi non era altro che la ripetizione dell'accampamento etrusco, per cui la pianta della città romana non è che la pianta della città etrusca.
I Romani, infatti, sono stati certamente un popolo ammirevole, e soprattutto un popolo concreto e pratico, che ha saputo copiare ed imitare dagli altri popoli, anche dagli Etruschi, i quali, tra l'altro, erano dei grandi architetti ed ingegneri idraulici.
In proposito, pare che la vecchia Etruria non conoscesse la malaria fin verso il terzo secolo a.C., allorquando degli spostamenti del terreno verso le foci dei fiumi hanno provocato lo stagnamento delle acque ed il sorgere della malaria che ha distrutto gli Etruschi molto più di quanto abbiano fatto le legioni romane.
Comunque, noi sappiano che la pianta della città etrusca era costituita da un rettangolo; e che la porta più importante era la Porta di Levante, chiamata dopo dai romani Porta Pretoriana, perché a ponente di questa porta veniva eretta la tenda del comandante militare, sia esso capo della legione o dell'esercito, che occupava un determinato territorio.
Nell'interno della città, verso ponente, alla distanza di circa 100 o 200 metri dalla Porta di Levante, veniva dunque eretta, in un primo tempo, la tenda ciel comandante e, in seguito, si costruiva un palazzo che era occupato dal capo politico-militare della Città o della Regione.
Si può, quindi, fare l'ipotesi che quelle due costruzioni medioevali, che sono state inglobate nell'attuale palazzo dei Baroni di Nus o Ansermin, fossero state erette sul luogo dove, al tempo dei Romani, sorgeva il cosiddetto Pretorio, cioè quel palazzo nel quale abitava il comandante della città, che in un primo tempo doveva essere un comandante militare ed in seguito un magistrato civile.
Pare anzi, - e questo è abbastanza curioso -, che ad Aosta i magistrati romani fossero due; sembra che l'ordinamento della Valle e della Città di Aosta ai tempi dei Romani non fosse poi molto diverso dall'ordinamento attuale, perché come noi oggi abbiamo due Presidenti, - il Presidente della Giunta ed il Presidente del Consiglio -, così i Romani avevano i duumviri, che rappresentavano il potere esecutivo, ed avevano una forma di Consiglio composto da circa 10 persone, a cui competeva di decidere sulle questioni più importanti.
Quindi, in fondo, la Valle d'Aosta aveva fin da allora una specie di autonomia, anche se molto relativa.
Veramente, anche l'autonomia di cui gode la Valle d'Aosta attualmente è molto relativa, perché non è l'autonomia che noi avevano richiesto.
L'autonomia concessaci con lo Statuto speciale è molto meno estesa di quella che noi avevamo richiesto e diventerà sempre più relativa se noi non ci svegliamo e se non troviamo un accordo almeno sulle questioni sostanziali.
Ad ogni modo, io chiudo la mia divagazione sul palazzo Ansermin.
A me pare che, se invece di fare le stupide polemiche che facciamo talvolta, ci occupassimo di questi problemi, la discussione in seno al Consiglio sarebbe molto più interessante.
Io voglio aggiungere questo: il problema del restauro del Palazzo Ansermin noi lo dobbiamo vedere in un quadro molto più ampio e molto più generale.
Io penso che, se vi saranno sufficienti disponibilità di bilancio, noi dovremo stanziare dei fondi anche per la valorizzazione del palazzo Roncas, in Aosta.
Noi dobbiamo prevedere la costruzione di una Caserma per i Carabinieri, in collaborazione con il Ministero dell'Interno, in modo da rendere libero il palazzo Roncas, attualmente adibito a Caserma.
Il palazzo Roncas, anche se si trova in un miglior stato di conservazione, non è così bello come il palazzo Ansermin e gli è di gran lunga inferiore quanto a nobiltà e a dignità delle linee.
Comunque, anche il palazzo Roncas non dovrebbe essere sede di una caserma, ma sede di Istituti culturali, di una Biblioteca, di un Museo e di altre istituzioni culturali.
Io vi ho già parlato delle idee che abbiamo a proposito della costruzione dei due parcheggi della Città di Aosta; la questione dei parcheggi ora va avanti, anche se alcuni proprietari privati hanno iniziato una causa contro la Regione.
In proposito, - egli afferma, rivolgendosi ai Consiglieri democristiani -, mi è spiaciuto di vedere che uno dei vostri grandi capi ha accettato di assumere la difesa degli interessi di questi proprietari privati contro la costruzione di parcheggi; e mi è spiaciuto perché, se ogni Avvocato è libero di accettare le cause che vuole, quando però questo Avvocato è anche un leader politico non dovrebbe accettare di difendere certe cause che riguardano l'esecuzione di opere importanti necessarie e desiderate dalla cittadinanza.
A proposito del palazzo Ansermin, mi dispiace anche che sia stata smarrita la tesi di laurea di quell'architetto di Milano che aveva sposato una figlia di un certo Sig. Marchiando che abitava a Losanna, tesi di laurea che era fatta molto bene e che io, quando avevo abbandonato il vecchio palazzo dell'Amministrazione dopo le elezioni del 1954, avevo lasciata in un certo armadio.
Ho fatto fare delle ricerche, ma questa tesi di laurea non si trova più; può darsi che i parenti di quell'architetto, che ni pare si chiamasse Gaslini, l'abbiano ritirata.
Quella tesi di laurea rappresentava una cronistoria precisa di tutte le vicissitudini che il palazzo Ansermin aveva passato attraverso i tempi. Non solo, ma in detta tesi di laurea si ricostituiva, - un po' con la fantasia e un po' con certi dati precisi reperiti dall'architetto -, i precedenti storici del palazzo dal periodo dei Romani fino ai nostri giorni:
Si tratta di un documento interessante e serio, che spero potremo un giorno ritrovare per poterlo pubblicare".
Il Consigliere BIONAZ osserva che, se la quota parte di proprietà del Signor Giovanni Giuliano rappresenta solo la 20a parte dell'intero palazzo Ansermin, il prezzo di acquisto di detta porzione è da ritenersi elevato.
Il Presidente della Giunta, CAVERI, dichiara invece che il prezzo a corpo di Lire 8.500.000 della porzione di fabbricato di cui si tratta non è un prezzo eccessivo, perché rappresenta un prezzo unitario di Lire 12.000 al mc e deve essere anche messo in relazione all'ambizioso piano della Regione di restaurare il palazzo Ansermin.
Osserva che, per effettuare questo ambizioso piano, ad un certo momento sarà necessario pagarne lo scotto.
Il Consigliere PEDRINI ritiene che sia assai importante valorizzare il palazzo Ansermin, per cui, entro certi limiti, la questione del prezzo non dovrebbe preoccupare troppo.
L'Assessore FOSSON fa presente che, nello stabilire il prezzo a corpo per l'acquisto della parte di fabbricato di cui si tratta, si è dovuto tener conto degli affitti reali che sono attualmente corrisposti al proprietario dagli inquilini.
L'Assessore SAVIOZ rileva che, nel concordare il prezzo a corpo per l'acquisto della porzione di fabbricato in questione, non si è tenuto conto del prezzo unitario che potrebbe avere il sedime, prezzo indubbiamente molto elevato, - data la località in cui sorge il palazzo Ansermin -, e che, se venisse preso in considerazione, farebbe certamente diminuire il costo unitario per metro cubo della porzione di fabbricato che si intende acquistare.
Il Consigliere BERTHET, pur ritenendo un po' elevato il prezzo di acquisto della porzione di fabbricato di cui si tratta, dichiara di essere favorevole all'approvazione della proposta della Giunta, perché è soprattutto importante raggiungere l'obiettivo di poter restaurare e valorizzare il palazzo Ansermin.
Ritiene, anzi, che sarebbe opportuno accantonare a tale scopo dei fondi, in modo che questo obiettivo possa essere raggiunto in un periodo di circa 10 anni, perché si tratta di un palazzo che merita tutta l'attenzione dell'Amministrazione Regionale.
Dichiara, inoltre, di rendersi conto delle difficoltà che si frappongono al raggiungimento di questo obiettivo per averle constatate al tempo in cui egli ricopriva la carica di Assessore alla Pubblica Istruzione, difficoltà che potrebbero essere eventualmente risolte se la Regione potesse assicurare una nuova dimora ai proprietari ed inquilini degli alloggi situati in detto palazzo.
Concorda pure sulla necessità di valorizzare anche il palazzo Roncas, così ricco di begli affreschi e pitture, per cui dovrebbe cessare di essere adibito a Caserma.
Il Presidente della Giunta, CAVERI, dichiara che gli affreschi e le pitture di cui si tratta si trovano attualmente in buono stato di conservazione e che non presentano alcun segno di incuria.
Il Consigliere MONTESANO, riferendosi alla tesi di laurea sul palazzo Ansermin che, secondo quanto riferito dal Presidente della Giunta, sarebbe andata smarrita, osserva che attraverso l'Università degli Studi dovrebbe essere possibile ricuperare la tesi stessa; basterebbe conoscere, - egli aggiunge -, in quale Istituto Universitario detta tesi sia stata discussa.
Sempre a proposito del palazzo Ansermin, ricorda che in sede di esame di concorso per la nomina al posto di Sovraintendente regionale ai Monumenti, Antichità e Belle Arti, l'attuale Sovraintendente, Architetto Prola, ebbe a fare un pregevole studio sui lavori di restauro e di sistemazione del palazzo Ansermin.
Ritiene che questo studio non debba essere dimenticato, perché rappresenta un pregevole lavoro di un funzionario regionale al quale va dato il merito di avere esaminato il problema non solo sotto l'aspetto culturale e architettonico, ma anche dal punto di vista dei lavori di restauro che si potrebbero eseguire ai fini di una conveniente destinazione del vecchio palazzo Ansermin.
IL CONSIGLIO
- visti gli articoli 12 e 20 del D.L.L. 7 settembre 1945 n. 545;
- visti gli articoli 3 (lettera m), 4 e 51 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta;
- visti gli articoli 45 e 46 della legge 10 febbraio 1953 n. 62;
- visto l'articolo 5 del D.L.C.P.S. 23 dicembre 1946 n. 532;
- visto il vigente regolamento delle attribuzioni e competenze amministrative del Consiglio Regionale;
- ad unanimità di voti favorevoli, espressi per alzata mano (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: trentadue);
DELIBERA
1°) di approvare l'acquisto dal Signor Giovanni Giuliano, al prezzo a corpo di Lire 8.500.000 (ottomilionicinquecentomila) della porzione descritta in premessa del fabbricato denominato Palazzo Ansermin, sito in Via Porte Pretoriane n. 46, di Aosta, ai fini e con la destinazione di cui alle premesse;
2°) di approvare ed impegnare la relativa spesa, oltre alla spesa di Lire 1.200.000 per spese di stipulazione dell'atto notarile di compravendita sui seguenti capitoli di spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1965, che presentano la necessaria disponibilità:
a) per Lire 8.500.000 (prezzo di acquisto) sul capitolo 519 ("Acquisto di beni immobili e sistemazione di aree per la valorizzazione del patrimonio archeologico");
b) per Lire 1.200.000 (spese per atto notarile di compravendita) sul capitolo 108 ("Spese notarili, perizie, liti, atti legali e spese accessorie per registrazione di convenzioni e contratti");
3°) di delegare alla Giunta Regionale l'adozione di ogni successivo provvedimento deliberativo di esecuzione per la stipulazione dell'atto notarile di compravendita della porzione di fabbricato di cui si tratta, per la liquidazione delle relative spese, nonché per gli eventuali ulteriori accertamenti ed aggiornamenti catastali e per le precisazioni e rettifiche eventuali circa l'esatta consistenza catastale della porzione di fabbricato da acquistare;
4°) di rinviare a successivi provvedimenti deliberativi della Giunta Regionale, su proposta della Sovraintendenza Regionale alle Antichità, Monumenti e Belle Arti, l'approvazione dei lavori da eseguire per il ripristino, il restauro e la sistemazione dei locali costituenti la porzione di fabbricato di cui si tratta, ai fini della prevista sopramenzionata destinazione, ad usi di interesse pubblico regionale, dei locali stessi e dei rimanenti locali del fabbricato di cui si tratta.
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Si dà atto che l'adunanza è sospesa alle ore tredici e rinviata alle ore sedici.
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