Oggetto del Consiglio n. 62 del 15 marzo 1967 - Verbale

OGGETTO N. 62/67 - CONTINGENTI IN ESENZIONE FISCALE. (Mozione dei Consiglieri regionali Signori Andrione Mario, Germano Pietro e Caveri Severino)

Il Presidente, MONTESANO, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione dei Consiglieri regionali Signori Andrione Mario, Germano Pietro e Caveri Severino, concernente l'oggetto: "Contingenti in esenzione fiscale", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri in data 23 febbraio 1967:

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"Aosta, 16 febbraio 1967

Ill.mo Signor PRESIDENTE

Consiglio Regionale

AOSTA

I sottoscritti Consiglieri regionali richiedono che la S.V. voglia iscrivere nell'ordine del giorno degli argomenti da trattarsi nella prima seduta del Consiglio Regionale la seguente:

MOZIONE

Il Consiglio Regionale della Valle d'Aosta

Avuta notizia della approvazione da parte della 5^ Commissione del Senato del disegno di legge n. 1839 presentato dal Governo e relativo alla concessione alla Valle d'Aosta dell'esenzione fiscale per determinate merci e contingenti;

Esaminate le posizioni assunte dai Senatori in rappresentanza dei vari Partiti nel dibattito in Commissione;

Ricordato che il problema si pone come una parziale compensazione del mancato adempimento costituzionale cioè della non attuazione della zona franca;

con voti........

DELIBERA

di impegnare la Giunta affinché voglia sollecitamente adoperarsi affinchè la Camera dei Deputati voglia considerare il diritto della Valle d'Aosta ad una revisione in aumento dei contingenti non solamente quantitativa ma anche qualitativa.

F.ti: Mario Andrione - Germano Pietro - S. Caveri".

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Il Presidente, MONTESANO, chiede all'Assessore Benzo ed al Consigliere Germano di precisare se la discussione della mozione in esame sia da considerarsi esaurita o superata con la avvenuta discussione dell'analogo oggetto della interpellanza iscritta al n. 1 dell'ordine del giorno dell'adunanza del 1° marzo 1967 e giorni seguenti, oppure se sia necessario riaprire la discussione su detto argomento.

Osserva che, dal resoconto dattiloscritto della seduta del 1° marzo 1967, riguardante le dichiarazioni rese dall'Assessore Benzo e dal Consigliere Germano, non risulta chiaro se la discussione della presente mozione debba essere considerata assorbita nella discussione della citata interpellanza.

Dichiara che se nessun Consigliere si oppone, sarà posta in discussione la mozione di cui si tratta.

Il Consigliere GERMANO dichiara quanto segue:

"Io farò un breve intervento.

L'On.le Pajetta ha fatto pervenire a tutti i capi gruppo copia dell'intervento da lui fatto in sede di Commissione parlamentare. Io non ve lo leggerò tutto, perchè voglio essere breve; vi leggerò solo la prima pagina di questo intervento, che desidero però sia riportata integralmente a verbale.

Eccone il testo:

"Al breve intervento che mi propongo di fare sono costretto a premettere parole di stupore per alcune affermazioni dell'On.le Zugno. Se queste ultime sono affermazioni personali, che dimostrano una insufficiente conoscenza dei problemi su cui ha richiamato la nostra attenzione, la cosa non ha grande importanza; ma se sono affermazioni di un Partito di maggioranza, cui il relatore appartiene e su cui grava la responsabilità di non aver applicato la costituzione per quanto riguarda la Valle d'Aosta, e non solo per questo, la cosa è diversa.

Voi avete sentito, come ho sentito io e forse con lo stesso stupore, che l'On.le Zugno ha affermato che quando si parla di zona franca non si intende mai "tutta una Regione", ma sempre e soltanto una parte di essa.

Orbene, questa può essere una teoria di diritto internazionale che sarà forse ricordata con il nome dell'On.le Zugno, ma che nulla ha a che fare con la Valle d'Aosta, come cercherò di dimostrare. E non è soltanto un lapsus, se il relatore, successivamente, ha creduto di compiere un atto spregiudicato, rimproverando il Governo e la maggioranza di non aver compiuto in 19 anni gli studi sufficienti per quella che egli ha chiamato la delimitazione della zona franca nella Regione aostana.

Se il relatore permette, leggerò, non per me, come si dice, ma per sua conoscenza, l'articolo 14 dello Statuto Speciale per la Valle d'Aosta, che recita:

"Il territorio della Valle d'Aosta è posto fuori dalla linea doganale e costituisce zona franca".

Mi sembra che appare chiaro che la questione della delimitazione non sorge affatto; è chiaro sì che non ci si riferisce ad una sola parte della Regione. Pertanto, non 19 anni di studio, ma i cinque anni richiesti per ottenere la licenza elementare sarebbero bastati per definire il cosiddetto problema della delimitazione".

Mi fermo qui, perchè vi è una seconda questione, che, secondo me, assume una grande importanza.

Si è creata oggi una situazione politica e una possibilità parlamentare di fare íncludere fra i generi contingentati un maggior numero di merci, cioè di far corrispondere il contingentamento ad una prefigurazione della zona franca. Io direi: rendiamoci conto di questo!

Il nostro ed i vostri gruppi parlamentari possono chiedere insieme la discussione rapida in aula del relativo disegno di legge, oppure di ridiscutere il problema in Commissione, dopo di che, con l'aumento del numero di queste merci, nel giro di otto giorni, dopo l'esame da parte della competente Commissione del Senato, il provvedimento può diventare definitivo. In tutto, non ci vogliono più di quindici-venti giorni di iter parlamentare.

Per le nuove voci, sarà poi facile risolvere il problema facendo delle nuove tessere e distribuendole.

Mi pare che questo, al momento attuale, corrisponda all'interesse dei valdostani.

Può anche capitare diversamente. Può anche darsi che non ci mettiamo d'accordo, che i nostri chiederanno poi la votazione degli emendamenti su diverse voci, che i vostri voteranno contro e che la legge passerà così come è formulata attualmente.

So che voi avete in mente di presentare un nuovo disegno di legge per le nuove voci di merci in esenzione fiscale. Con l'iter parlamentare che questo nuovo disegno di legge dovrà seguire, è molto difficile che esso possa essere approvato prima della fine della presente legislatura.

Perciò la proposta che io faccio è abbastanza semplice: cioè, mettiamoci d'accordo per approfittare di questa possibilità parlamentare. Se partiamo domani in delegazione unitaria per andare in Parlamento a discutere con i vari Gruppi parlamentari, chiedendo l'immissione tra i generi contingentati delle voci che noi riteniamo importanti, soprattutto perchè costituiranno in un domani un punto di vantaggio nella discussione sulla zona franca (come, ad esempio, le sigarette) o costituiranno un punto importante per lo sviluppo industriale (come, ad esempio, le macchine per l'industria), noi vi garantiamo che sarà possibile, nel giro di quindici o venti giorni, compiere il completo iter parlamentare.

Queste cose, Assessore Bordon, io le ho dette molto seriamente e con questo non voglio darla a bere a nessuno. Se vogliamo discutere seriamente su queste questioni, facciamolo. Altrimenti, fate un po' quello che volete".

L'Assessore BENZO fa la seguente dichiarazione:

"Innanzi tutto, da quanto è stato testè detto dal Presidente del Consiglio, risulta chiaro che l'interpellanza iscritta al n. 1 dell'ordine del giorno dell'adunanza del 1° marzo 1967 e giorni seguenti è superata.

Per quanto concerne, invece, l'intervento fatto dal Consigliere Germano, in ordine a quello che è stato un dibattito in sede di Commissione parlamentare fra il relatore al disegno di legge di iniziativa governativa concernente l'aumento dei generi contingentati per la Valle d'Aosta e gli altri membri della Commissione, faccio notare, innanzi tutto, al Consigliere Germano che non si dovrebbero mai fare delle comunicazioni parziali.

Lei, Consigliere Germano, ha dato lettura della risposta dell'On.le Pajetta all'On.le Zugno; ma lei mi insegna che il testo ufficiale delle discussioni parlamentari che viene redatto dalla Camera dei Deputati è il cosiddetto resoconto sommario.

Per ristabilire la verità dei fatti, ritengo a mia volta opportuno rileggerle i seguenti passi del resoconto sommario di quella tale seduta della VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera dei Deputati durante la quale si è discusso del nostro problema dei generi contingentati:

"Il relatore Zugno illustra i provvedimenti in titolo, che intendono modificare, per quanto attiene ai contingenti, le norme relative all'esenzione fiscale per il territorio della Regione della Valle d'Aosta.

La revisione, peraltro, sollecitata dai competenti organi regionali, si giustifica in attesa della attuazione del regime di zona franca, previsto per la Regione dall'articolo 14 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, in quanto i contingenti di cui si parla non sono più rispondenti alle mutate reali necessità della Regione, a causa sia dell'aumento della popolazione, sia del notevole sviluppo della motorizzazione, del turismo e dell'agricoltura.

Il disegno n. 3810 (che sarebbe il disegno di legge di iniziativa governativa) e la proposta n. 3190 (che sarebbe la proposta di legge di iniziativa del Gruppo parlamentare comunista) si differenziano per quanto concerne le voci e i contingenti per i prodotti agevolati in discorso.

Quanto al problema della zona franca, il relatore, osservando come essa debba essere limitata alle zone confinarie, preannuncia un ordine del giorno inteso ad impegnare il Governo ad une celere definizione del problema stesso".

L'Assessore BENZO, riferendosi al secondo capoverso del soprariportato passo del resoconto sommario in questione, osserva che in detto capoverso è già anticipata la risposta dell'On.le Zugno all'On.le Pajetta, il quale lo aveva accusato di non conoscere l'articolo 14 del nostro Statuto regionale.

Rileva, inoltre, che la dichiarazione sulla zona franca, all'ultimo capoverso del soprariportato passo del resoconto sommario, è da porsi in relazione al fatto che, in sede di VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera dei Deputati, non si discuteva solo del problema riguardante l'attuazione della zona franca per la Valle d'Aosta, ma anche della istituzione della zona franca di Trieste e della istituzione di altri punti franchi nel territorio nazionale.

Fa presente però che, coordinando le dichiarazioni contenute nel secondo e nell'ultimo capoverso del resoconto sommario relativo all'intervento dell'On.le Zugno, appare evidente che, essendo stato citato appunto l'art.14 del nostro Statuto Speciale, l'On.le Zugno stesso intendeva dire che tutto il territorio della Regione della Valle d'Aosta costituisce zona franca.

Dichiara, comunque, che la Giunta è fermamente decisa a fare rispettare questo precetto statutario, che contempla appunto l'estensione della zona franca a tutto il territorio della Regione.

Riferendosi sempre all'intervento del Consigliere Germano, comunica di essere a conoscenza che, nemmeno nella odierna seduta della VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera dei Deputati, è stato richiesto dai Parlamentari comunisti l'invio all'esame della Camera del disegno di legge di iniziativa governativa concernente l'aumento dei contingenti per la Valle d'Aosta.

Ritiene che questa titubanza dei Parlamentari comunisti sia da porre in relazione al fatto che anche essi si rendono conto che il rinviare all'esame della Camera il disegno di legge in questione potrebbe anche significare un lungo ritardo nell'approvazione, e quindi nella entrata in vigore, del disegno di legge stesso, con tutte quelle conseguenza negative a danno dei Valdostani che ognuno può ben intuire.

Chiede quindi al Gruppo consiliare comunista, - che per bocca del Consigliere Germano si dismostra così ottimista sulla possibilità di far approvare dal Parlamento nel breve periodo di 15-20 giorni il disegno di legge in questione, modificato con opportuni emendamenti comprendenti l'estensione dell'esenzione fiscale ai prodotti di monopolio e al macchinario per l'industria -, se non si renda conto di questa difficile situazione parlamentare; tanto più che lo stesso On.le Spagnolli, membro della VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera, attende ancora una risposta del Gruppo consiliare comunista della Valle d'Aosta per sapere se debba proporre il rinvio alle Camere del disegno di legge in questione, oppure se proporne l'approvazione in sede di Commissione legislativa deliberante.

Dichiara che detto disegno di legge, se approvato, non rappresenterebbe per la Valle d'Aosta quel "piatto di lenticchie" di cui parla la minoranza consiliare, in quanto costituirebbe un vantaggio economico per la popolazione valdostana dell'ordine di 2 miliardi annui ed una maggiore entrata per il bilancio regionale dell'ordine di 800 milioni annui.

Allo scopo di superare l'attuale punto morto della situazione, stima comunque ancora possibile un accordo con il Gruppo consiliare comunista, a condizione però che il Gruppo stesso abbandoni l'intenzione di fare rinviare all'esame delle Camere il disegno di legge concernente l'aumento dei generi contingentati per la Valle d'Aosta; propone quindi l'approvazione di un ordine del giorno, già predisposto dalla Giunta, con il quale si impegna il Governo nazionale a presentare al più presto al Parlamento norme di attuazione per l'attuazione della zona franca in Valle d'Aosta e si richiede, in tale attesa, l'estensione ad altre voci, utili all'economia valdostana, del regime di contingentamento di generi in esenzione fiscale.

Dichiara, però, che, anche in mancanza di un accordo, l'attuale maggioranza consiliare di centro-sinistra è sicura che il Parlamento approverà entro i primi mesi di quest'anno il sopracitato provvedimento, che tanto interessa alla Valle d'Aosta.

Invita, pertanto, il Gruppo consiliare comunista a voler assumere l'impegno di far approvare dalla VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera, anche domani mattina, perchè questo è possibile, il disegno di legge in questione, mentre la maggioranza consiliare si impegna di approvare il seguente ordine del giorno:

"IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

Preso atto che l'aumento dei quantitativi dei generi contingentati da assegnare alla Valle d'Aosta in esenzione fiscale disposti dal Governo sta per essere definitivamente approvato dalle Commissioni Parlamentari in sede deliberante;

Considerato che tali quantitativi erano stati accettati dalla Regione in via del tutto provvisoria, per non rinunciare ulteriormente a tangibili benefici, in attesa dell'attuazione del regime di zona franca previsto dall'art. 14 dello Statuto regionale;

IMPEGNA

il Governo Nazionale a presentare al più presto al Parlamento norme di attuazione concordate con la Regione, per l'attuazione della zona franca in adempimento del dettato costituzionale dell'art. 14 dello Statuto regionale;

RICHIEDE,

in tale attesa, l'estensione ad altre voci, utili all'economia valdostana, del regime di contingentamento di generi in esenzione fiscale, adeguando ulteriormente quelli attualmente in assegnazione all'aumento della popolazione, della circolazione dei veicoli ed alle maggiori necessità della Regione".

Concludendo, l'Assessore BENZO dichiara che, se il Gruppo consiliare comunista non ritiene di accedere alla proposta fatta dalla maggioranza consiliare, dovrà assumersi tutta la responsabilità di un eventuale lungo ritardo nell'approvazione del disegno di legge in questione e del conseguente danno che deriverà alla popolazione valdostana per il mancato o ritardato aumento dei quantitativi dei generi contingentati.

Il Consigliere MARCOZ rileva che il problema in esame è un problema ora particolarmente delicato e importante o che, in una precedente adunanza consiliare, ha suscitato nella maggioranza consiilare forti reazioni la notizia che il provvedimento di iniziativa governativa concernente l'aumento dei generi contingentati per la Valle d'Aosta sarebbe stato rinviato dalla VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera all'esame del Parlamento.

Dichiara di comprendere, dal punto di vista umano, le forti reazioni della Giunta per questo fatto, dal momento che la maggioranza ha voluto intravvedere nella questione un'azione ostruzionistica del Gruppo consiliare comunista contro la rapida approvazione del disegno di legge.

Aggiunge di aver appreso oggi, con grande stupore, che l'On.le Spagnolli sta ancora attendendo una risposta da parte del Gruppo consiliare comunista valdostano per sapere se fare rinviare all'esame del Parlamento detto disegno di legge, oppure se lasciarlo approvare in sede di Commissione parlamentare.

Alla luce di questi fatti, ed escludendo ogni intenzione di compiere del boicottaggio contro la soluzione del problema in esame, ritiene necessario fare alcune osservazioni in merito.

Fa presente che l'esperienza del passato ci insegna che non dobbiamo attenderci una immediata attuazione della zona franca in Valle d'Aosta.

Ricorda infatti che, ad ogni succedersi di nuova legislatura, è sempre stata data assicurazione ai rappresentanti della Regione, di qualunque colore politico essi fossero, che il problema dell'attuazione della zona franca in Valle d'Aosta sarebbe stato risolto durante la nuova legislatura.

L'esperienza ci insegna però - egli aggiunge - che bisogna tener poco conto di queste promesse, perchè l'attuazione della zona franca in Valle d'Aosta, se pur un giorno dovrà essere realizzata, perché si tratta di un adempimento statutario, non è ancora stata realizzata dopo venti anni dall'approvazione dello Statuto regionale.

Fa presente inoltre che, dal 1956 ad oggi, non è più stato modificato il provvisorio regime di contingentamento allora approvato, nonostante le continue sollecitazioni fatte dalle varie Giunte che si sono succedute al potere nella Regione sino ad oggi, il che fa presumere che le nuove norme sul contingentamento previste dal disegno di legge di iniziativa governativa in questione dovranno restare in vigore per un lungo periodo di tempo.

Di fronte a questi precedenti, ritiene che sia opportuno riflettere attentamente sulla possibilità di ottenere, mediante la procedura indicata dal Consigliere Germano, un miglior regime di contingentamento comprendente l'estensione dell'esenzione fiscale ad altre merci non contemplate nel disegno di legge di iniziativa governativa di cui si tratta.

Dichiara che, se fosse realmente possibile fare approvare dal Parlamento, a distanza di pochi mesi, un nuovo disegno di legge più favorevole per quanto riguarda il regime di contingentamento per la Valle d'Aosta, non avrebbe dei dubbi nell'accogliere la proposta testé fatta dall'Assessore Benzo; ma poichè tale probabilità è assai improbabile nelle more della procedura per l'attuazione della zona franca, ritiene che si debba meditare attentamente prima di assumere una decisione sulla decisione da adottare.

Ritiene che, in seguito alle dichiarazioni rese dall'On.le Zugno in sede di VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera in ordine al concetto della delimitazione dei territori da costituire in zona franca, non sarebbe male che questo concetto, ancora così oscuro, fosse chiarito in sede parlamentare, dove ogni Gruppo politico debba assumere chiaramente le proprie responsabilità in merito.

Ritiene, inoltre, che un eventuale ritardo di un mese o due (perchè non è realistico in questo caso parlare di un ritardo di 15-20 giorni) nell'approvazione del disegno di legge sull'aumento dei contingenti per la Valle d'Aosta, non provocherebbe alcun danno nè alla attuale maggioranza consiliare nè alla popolazione valdostana; osserva che, tenendo conto degli attuali quantitativi annui dei generi contingentati, è possibile aumentare subito le razioni individuali per il primo quadrimestre dell'anno, salvo ridurle eventualmente nei successivi quadrimestri qualora le previsioni di aumento non si avverassero.

Ricorda che, nel 1956, l'allora Presidente della Giunta, Avv. Bondaz, aveva ottenuto l'inclusione, tra le merci contingentate in esenzione fiscale, di macchine e di attrezzi per l'agricoltura, il che ha costituito un rilevante sollievo economico per l'agricoltura valdostana.

Fa presente che oggi, in base alla proposta fatta dal Consigliere Germano, si richiederebbe anche l'inclusione dei macchinari per l'industria tra le merci contingentate in esenzione fiscale, il che costituirebbe un grande vantaggio per la industrializzazione della Valle d'Aosta.

Ricorda che, allorquando rivestiva la carica di Presidente della Giunta, parecchi industriali gli avevano manifestato l'intenzione di impiantare nuovi stabilimenti in Valle d'Aosta, qualora il macchinario industriale fosse compreso tra le merci contingentate in esenzione fiscale.

In relazione a queste sue obiettive osservazioni, fatte all'infuori di ogni scopo polemico, invita i responsabili della Regione, siano essi membri della Giunta o capi Gruppo consiliari, a ponderare attentamente i vari aspetti del problema in esame nel corso delle loro trattative a Roma.

Osserva, infatti, che, in questo caso, non si tratta tanto di approvare le proposte del Consigliere Germano o le proposte dell'Assessore Benzo, ma si tratta soprattutto di fare gli interessi della Regione, che potrebbero anche essere meglio difesi con un non lungo ritardo nell'approvazione con opportune modificazioni, del disegno di legge attualmente all'esame della competente Commissione parlamentare.

Osserva che non sempre si ottengono i migliori risultati mettendo in pratica il detto popolare "è meglio l'uovo oggi che la gallina domani", ma che, talvolta, è meglio saper attendere un poco affinchè la soluzione di determinati problemi giunga, se possibile, ad una migliore maturazione; circa tale possibilità, per il problema in esame, ritiene che possano avere maggiori elementi di giudizio gli Amministratori regionali che hanno di recente trattato a Roma per l'aumento dei generi contingentati in esenzione fiscale.

Ribadisce che l'attuale maggioranza consiliare non deve temere di non veder risolto entro un breve periodo di tempo il problema di cui si tratta, perchè in Parlamento vi è una maggioranza qualificata disposta ad approvare il disegno di legge di iniziativa governativa.

Concludendo, ripete che nel suo intervento non vi è alcuna intenzione di intralciare l'azione della Giunta ed aggiunge che l'attuale maggioranza consiliare non dovrebbe considerare l'azione della minoranza solo sotto l'aspetto dell'ostruzionismo.

Da parte mia - egli aggiunge - io condivido ancora il vecchio concetto del detto latino "homo presumitur bonus donec probetur malus".

L'Assessore BENZO dà atto del modo obiettivo e non polemico con cui il Consigliere Marcoz ha impostato il problema riguardante l'aumento dei contingenti per la Valle d'Aosta.

Aggiunge di aver voluto fornire in precedenza alcuni chiarimenti su detto problema, affinchè il Consiglio fosse meglio informato della reale situazione attuale.

Ammette che sia giusto preoccuparsi delle dichiarazioni in merito al concetto informatore per la delimitazione della zona franca rese dall'On.le Zugno alla VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera; osserva, però, che tali dichiarazioni sono state seguite da altre dichiarazioni dello stesso On.le Zugno dopo le dichiarazioni dell'On.le Pajetta.

Ritiene opportuno portare a conoscenza del Consiglio il testo di queste ulteriori dichiarazioni dell'On.le Zugno, che sono del seguente tenore:

"I Comunisti hanno impedito oggi, con il subdolo pretesto della richiesta della discussione in aula, l'approvazione in via definitiva della legge relativa alla concessione alla Valle d'Aosta delle esenzioni fiscali per determinate merci e contingenti.

La legge era già stata approvata dal Senato e pertanto i valdostani arebbero potuto usufruire dei nuovi contingenti tra pochi giorni.

La sortita comunista, tendente a ritardare il provvedimento, non trova una giustificazione nè tecnica nè sociale, ma solamente finalità di parzialità politica tendente a creare insoddisfazioni e disordini, a fare dimenticare recenti episodi di illegalità democratica, in una parola, ad impedire lo sviluppo economico, sociale e politico della laboriosa popolazione valdostana.

Certo, dovrà essere presto affrontato e risolto il problema della zona franca per tutto il territorio della Valle d'Aosta, e i Comunisti sanno che c'è già un disegno di legge che delega al Governo tutta la materia doganale; ma il miglioramento dei contingenti ottenuto dal Governo regionale attuale è qualche cosa di concreto che la popolazione ha il diritto di godere quanto prima".

L'Assessore BENZO ritiene che, di fronte a queste ultime dichiarazioni dell'On.le Zugno in ordine al problema della zona franca e di fronte alla serietà con cui l'attuale Giunta ha impostato detto problema, si possa avere una certa tranquillità per una conveniente soluzione del problema stesso.

Dichiara che la Democrazia Cristiana non è seconda a nessuno nemmeno su questo problema sul quale tutti i Partiti si stanno cimentando con vigore.

Ribadisce la necessità che il disegno di legge di iniziativa governativa sull'aumento dei contingenti sia approvato al più presto in sede di Commissione parlamentare, evitando di inviarlo all'esame delle Camere, perchè da questo rinvio potrebbe derivare un lungo ritardo nell'approvazione del disegno di legge stesso, con conseguenti gravi ripercussioni a danno della popolazione della Valle d'Aosta.

Riferisce che detto disegno di legge era già pronto fin dal mese di giugno dell'anno 1966 e che, a causa della mole di lavoro del Parlamento, è giunto solo nel gennaio del corrente anno nella sua fase conclusiva.

Fa presente che in questo periodo il Parlamento dovrà affrontare la discussione di numerosi ed importanti problemi a carattere nazionale, quali la programmazione economica, la legge sulla urbanistica, l'attuazione delle Regioni a Statuto ordinario e di altri importanti problemi di interesse generale, per cui un rinvio alle Camere del disegno di legge di cui si tratta potrebbe anche significare un lungo ritardo nell'approvazione del disegno di legge stesso.

Per quanto riguarda l'invito rivolto alla maggioranza consiliare dal Consigliere Marcoz di non fare il processo alle intenzioni ai Consiglieri di minoranza, osserva che il fatto stesso che nelle ultime proposte dei Comunisti siano state stralciate numerose merci da includere tra i contingenti in esenzione fiscale denota che gli stessi Comunisti si rendono conto delle difficoltà che si frappongono alla approvazione delle loro proposte.

Dichiara, comunque, che nonostante tutto, la maggioranza consiliare attende con fiducia una rapida approvazione del provvedimento legislativo di cui si tratta, che costituisce solo una prima pietra per la costruzione dell'edificio della zona franca.

Fa presente che nell'ordine del giorno da lui proposta, oltre a chiedere l'approvazione rapida del provvedimento legislativo in questione, si impegna il Governo a presentare al più presto al Parlamento apposite norme per l'attuazione della zona franca in Valle d'Aosta e, in tale attesa, ad adeguare ulteriormente, con un successivo provvedimento legislativo, il regime di contingentamento previsto nel provvedimento legislativo ora all'esame della VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera.

A proposito della prospettata estensione dell'esenzione fiscale ai macchinari per l'industria, senza voler entrare in dettagli tecnici riguardanti detta questione, dichiara che tale estensione, allo stato attuale, rappresenterebbe ormai uno scarso beneficio economico, come d'altra parte scarso beneficio rappresenterebbe l'estensione dell'esenzione fiscale alla nafta.

Riferisce ancora che la Giunta, nella fase preparatoria del provvedimento legislativo in questione, aveva incluso nell'elenco delle voci dei contingenti annui da assegnare in esenzione fiscale tutte le merci che l'Assessorato all'Industria e Commercio aveva già incluso nell'elenco previsto nell'analogo disegno di legge di iniziativa parlamentare, con aggiunta di nuove voci, ma che, in seguito alle difficoltà incontrate nel corso delle trattative a Roma, aveva ritenuto opportuno di concordare sull'elenco incluso, nel disegno di legge di iniziativa governativa.

Fa presente che per l'assegnazione di nuove merci in esenzione fiscale è necessario ottenere il parere favorevole di ben 7 Ministeri e, per alcune merci, anche il parere favorevole dei competenti organi della Comunità Economica Europea.

Per questo motivo, - egli dice -, che avrebbe provocato un ritardo di almeno un anno e mezzo nell'approvazione del disegno di legge di iniziativa governativa concernente l'aumento dei contingenti in esenzione fiscale, la Giunta ha ritenuto opportuno di accettare le proposte governative che, in attesa dell'attuazione della zona franca, rappresentano un immediato e notevole beneficio per la popolazione valdostana.

In considerazione di questa situazione, rinnova l'invito al Consigliere Germano di voler ponderare bene le cose, come ha dimostrato di saper fare il Consigliere Marcoz, a1 fine di non porre ulteriori ostacoli ad una rapida approvazione, in sede di Commissione deliberante, della Camera dei Deputati, del disegno di legge concernente l'aumento dei contingenti annui di merci in esenzione fiscale da assegnare alla Valle d'Aosta.

Il Consigliere MANGANONI osserva che la questione riguardante l'aumento dei contingenti di merci in esenzione fiscale di cui si è già tanto parlato, sta in questi termini: la maggioranza governativa di centro-sinistra ha respinto i due emendamenti al disegno di legge in questione presentati dai Parlamentari Comunisti, concernenti sia l'aumento dei quantitativi annui delle merci in esenzione fiscale, sia l'estensione dell'esenzione fiscale a contingenti annui di nuove merci non previste nei precedenti elenchi, quali la benzina, la nafta, il gas, i macchinari per l'industria e le sigarette.

Rileva che, se la maggioranza governativa di centro-sinistra avesse accolto le proposte fatte dai Parlamentari comunisti, il disegno di legge in questione sarebbe già stato approvato dalla competente Commissione della Camera in sede deliberante, e entro breve tempo, dopo la necessaria approvazione da parte della corrispondente Commissione legislativa del Senato in sede deliberante, potrebbe entrare presto in vigore, a tutto vantaggio della popolazione valdostana.

Fa presente che le proposte dei Parlamentari comunisti, formulate su richiesta del Partito Comunista Valdostano, erano più che giuste, in quanto tendevano a ottenere per i valdostani maggiori benefici in questo campo, in attesa dell'attuazione della zona franca in Valle d'Aosta.

Paragona la zona franca ad una cambiale sottoscritta dallo Stato, con l'approvazione dello Statuto Speciale, a favore della Valle d'Aosta ed il regime dei contingenti in esenzione fiscale ad un acconto pagato dallo Stato sull'importo di detta cambiale, aggiungendo che, nel caso attuale, i Parlamentari comunisti avevano semplicemente richiesto al Governo la corresponsione a favore della Valle d'Aosta di un acconto sull'importo di detta cambia le maggiore di quello proposto con il disegno di legge di iniziativa governativa.

Senza voler rifare la cronistoria della questione riguardante la zona franca dal 1949 ad oggi e senza giustificare il comportamento dei vari Governi nazionali che si sono succeduti da quella data, Governi che sono stati tutti assai larghi di promesse mai mantenute, ricorda che di simili insufficienti acconti sulla sopraddetta cambiale la Valle d'Aosta ne ha già ottenuti due e, precisamente, negli anni 1949 e 1956.

Ritiene, pertanto, che non debba recare stupore l'attuale comportamento dei Parlamentari comunisti e del PSIUP, i quali dovrebbero, se mai, essere ringraziati per essersi fatti portavoce degli interessi della Valle d'Aosta presso la Camera dei Deputati, in cui, sempre per colpa della maggioranza di centro-sinistra, la Valle di Aosta non dispone di un suo rappresentante dopo la scomparsa dell'On.le Gex.

Riferendosi alla dichiarazione, fatta dall'Assessore Benzo, che alla maggioranza consiliare interessa che il disegno di legge di iniziativa governativa sia approvato con sollecitudine, rileva che anche ai Consiglieri comunisti interessa che tale disegno di legge trovi una immediata approvazione, a condizione però che siano accolte le proposte dei Parlamentari comunisti che costituirebbero un maggior beneficio per i Valdostani.

Ritiene che, se il Consiglio nella odierna seduta approvasse all'unanimità un ordine del giorno in tale senso e se i vari Capigruppo intervenissero subito a Roma presso i rispettivi Gruppi parlamentari, senza alcun dubbio le giuste richieste della Valle d'Aosta sarebbero accolte, a meno che i Parlamentari del centro-sinistra non intendano schierarsi a favore della Regione, come hanno invece fatto i Parlamentari comunisti.

Non concorda sulla affermazione, dell'Assessore Benzo, che il nuovo aumento dei contingenti previsto nel citato disegno di legge di iniziativa governativa costituisca la prima pietra nella costruzione dell'edificio della zona franca, perchè di simili pietre ne sono già state poste nel 1949 e nel 1956, senza che l'edificio della zona franca venisse però costruito, nonostante che il Consiglio Regionale avesse anche esercitato il suo potere di iniziativa legislativa approvando all'unanimità e trasmettendo al Parlamento un disegno di legge per l'attuazione della zona franca in Valle d'Aosta.

Dichiara che l'unanimità espressa allora dal Consiglio in tale senso non aveva trovato riscontro, in sede parlamentare, per colpa delle maggioranze governative, per cui in questo campo è assurdo rivolgere accuse di sabotaggio alle forze di sinistra, perchè il sabotaggio, caso mai, è sempre stato fatte dalle forze governative, non escluso il caso attuale riguardante il nuovo aumento dei contingenti.

Dichiara di credere alle grandi difficoltà incontrate dall'Assessore Benzo, in sede di trattative con il Governo, per ottenere l'estensione dell'esenzione fiscale ad altre merci non previste nei precedenti elenchi, ma osserva che, ancora una volta, tali difficoltà provengono dalle forze governative e non già dai Parlamentari di sinistra, i quali sono invece dispostissimi a dare ogni loro aiuto alla Valle d'Aosta.

Concludendo, dichiara che, a suo avviso, la questione in esame non è complessa, in quanto per risolverla è sufficiente che il Consiglio approvi oggi, all'unanimità, un ordine del giorno con il quale si richieda al Parlamento di approvare il disegno di legge di iniziativa governativa per l'aumento dei contingenti, modificato come da emendamenti proposti dai Parlamentari comunisti e che, in seguito, i vari Capigruppo consiliari intervengano presso i corrispondenti Gruppi parlamentari per appoggiare tale richiesta.

Ritiene che in questo modo la popolazione valdostana, nel giro di pochi giorni, potrebbe fruire di un più favorevole regime di contingentamento.

Il Consigliere GERMANO osserva che, se in sede di Consiglio si vuole raggiungere un accordo unanime in un certo senso, sarebbe opportuno che, da parte della maggioranza consiliare, si lasciassero da parte certi toni polemici.

Dichiara quindi che, contrariamente a quanto affermato dall'Assessore Benzo, i Parlamentari comunisti non hanno affatto ridotto in questi ultimi giorni la portata delle loro proposte per quanto riguarda l'aumento dei quantitativi dei generi contingentati e l'estensione dell'esenzione fiscale ad altre merci finora escluse dal contingentamento.

Per quanto riguarda le dichiarazioni rese dall'On.le Zugno, fa presente che, a parte lo scontro verbale tra questi e l'On.le Pajetta, sta di fatto che i Parlamentari comunisti, membri della VI Commissione legislativa Finanze e Tesoro della Camera, avevano proposto a detta Commissione l'approvazione di un ordine del giorno che impegnasse il Governo alla presentazione del disegno di legge concernente l'attuazione della zona franca per la Valle d'Aosta entro una certa data, ma i membri della Commissione stessa appartenenti agli altri gruppi politici non avevano accolto la proposta dei Parlamentari comunisti.

Dichiara che è questo l'atteggiamento che, sul piano autonomistico, preoccupa la minoranza consiliare e che fa dire che non ci si può fidare della volontà governativa, per cui è necessario andare tutti assieme a Roma per discutere questo problema.

Osserva che una simile azione unitaria aumenterebbe il potere di contrattazione della maggioranza consiliare che potrebbe, in questo modo, ottenere dal Governo maggiori vantaggi per la Valle d'Aosta.

Ribadisce che oggi vi è effettivamente la possibilità, in sede parlamentare, di ottenere maggiori vantaggi per la Valle d'Aosta, sempre che la maggioranza consiliare voglia approfittare di questa possibilità.

Invita, pertanto, la maggioranza consiliare a riesaminare attentamente il problema e a prendere in esame la possibilità di una azione unitaria di tutti i Gruppi consiliari per ottenere maggiori benefici nel campo dei generi contingentati.

L'Assessore BENZO, riferendosi alla proposta fatta dal Consigliere Manganoni per l'approvazione di un ordine del giorno unitario tendente a far accogliere dalla maggioranza governativa gli emendamenti proposti dai Parlamentari comunisti, fa presente che, come d'altra parte ha confermato il Consigliere Germano, detti emendamenti sono già stati respinti nella odierna seduta dalla maggioranza dei membri della VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera.

Rileva che un altro punto a favore delle proposte della Giunta, formulate con l'ordine del giorno di cui ha dato testé lettura, dovrebbe essere la considerazione che la questione riguardante la revisione del riparto fiscale fra lo Stato e la Regione è stata tenuta completamente fuori dalle trattative per la revisione del regime di contingentamento, nonostante che i competenti organi ministeriali avessero insistito per porre contemporaneamente in discussione entrambi questi problemi.

Ribadisce la necessità che il disegno di legge di cui si tratta sia approvato immediatamente dalla competente Commissione parlamentare in sede deliberante, perchè dall'invio all'esame delle Camere di detto disegno di legge deriverebbe un rilevante ritardo per l'entrata in vigore del nuovo regime di contingentamento per la Valle d'Aosta, dovendosi ripercorrere un lungo iter procedurale per i necessari pareri di vari Ministri.

Ribadisce che anche la maggioranza consiliare vorrebbe ottenere subito dei maggiori quantitativi dei generi contingentati ed un maggior numero di merci in esenzione fiscale, ma che allo stato attuale delle cose ritiene sia meglio accettare quanto già concordato a Roma per non perdere ulteriore tempo.

Su richiesta del Consigliere Germano, dà quindi nuovamente lettura della seguente parte dell'ordine del giorno proposto dalla maggioranza consiliare:

"IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

(...Omissis...)

richiede,

in tale attesa, l'estensione ad altre voci, utili all'economia valdostana, del regime di contingentamenti di generi in esenzione fiscale, adeguando ulteriormente quelli attualmente in assegnazione all'aumento della popolazione, della circolazione dei veicoli ed alle maggiori necessità della Regione".

Rileva che quanto riportato in questa parte dell'ordine del giorno proposto dovrebbe rappresentare, in sostanza, quanto il Gruppo consiliare comunista intende chiedere ed ottenere dal Governo e ribadisce che la linea di azione che la Giunta intende mantenere è quella indicata nell'ordine del giorno stesso.

Il Consigliere FILLIETROZ chiede che gli sia precisato se si sia accettato di lasciare in sospeso la questione riguardante la revisione del riparto fiscale fra lo Stato e la Regione, in attesa di definire la questione riguardante l'aumento dei contingenti in esenzione fiscale.

L'Assessore BENZO precisa che le cose non stanno nel senso espresso ora dal Consigliere Fillietroz, ma precisamente nel senso che il problema riguardante la revisione del riparto fiscale fra lo Stato e la Regione viene trattato con i competenti organi governativi separatamente dalla questione riguardante l'aumento dei generi contingentati.

Il Consigliere GERMANO osserva che in passato, per quanto riguarda l'iter legislativo parlamentare, vi sono stati dei casi di approvazione, da parte del Parlamento, di disegni di legge contro la volontà delle Autorità di Governo e che il potere esecutivo non ha potuto fare altro che adeguarsi alla volontà del Parlamento.

Dichiara che, citando questi precedenti, intende solo dimostrare che, attualmente, vi è sul piano politico-parlamentare la possibilità di far approvare il disegno di legge di iniziativa governativa concernente il nuovo regime di contingentamento per la Valle d'Aosta con le modificazioni proposte dai Parlamentari comunisti.

Aggiunge che, per ottenere questo, è però necessaria l'azione unitaria del Consiglio Regionale, la quale, tra l'altro, aumenterebbe il potere di contrattazione della Giunta nei confronti del Governo.

Invita pertanto nuovamente la maggioranza consiliare ad esaminare attentamente la sua proposta tendente ad ottenere maggiori vantaggi a favore della Valle d'Aosta.

Osserva che non è vero che scade domani il termine utile per la trasmissione al Parlamento di un eventuale ordine del giorno unitario approvato dal Consiglio nel senso da lui indicato perchè, se il disegno di legge concernente la questione dell'aumento dei generi contingentati sarà rinviato alle Camere, non sarà discusso prima di 15-20 giorni; osserva, inoltre, che se tale disegno di legge sarà, invece, approvato dalla apposita Commissione legislativa, detta Commissione non sarà convocata prima di una settimana.

Dichiara quindi che vi è tutto il tempo per recarsi a Roma in delegazione unitaria per sostenere le giuste richieste della Valle d'Aosta sull'aumento dei generi contingentati in esenzione fiscale.

Il Presidente della Giunta, BIONAZ, dichiara di ritenere che i lunghi interventi dei Consiglieri appartenenti al Gruppo consiliare comunista sulla questione dell'aumento dei generi contingentati ora in esame, abbiano uno scopo demagogico e tendano, inoltre, a minimizzare le responsabilità dell'errore compiuto arrestando, presso la competente Commissione legislativa della Camera dei Deputati, l'approvazione del disegno di legge di iniziativa governativa, che stava armai per giungere nella sua fase conclusiva.

Rileva che i motivi addotti dal Consigliere Germano per giustificare l'azione dei Comunisti sono dei motivi speciosi e che i membri della Giunta conoscono perfettamente qual'è l'iter legislativo che bisogna seguire per giungere alla approvazione parlamentare di un disegno di legge.

Dichiara che, se la Giunta avesse ravvisato nel corso delle trattative con il Governo la possibilità di ottenere maggiori vantaggi a favore della Valle d'Aosta, non avrebbe certamente trascurato questa possibilità; ma, siccome la procedura per ottenere la estensione dell'esenzione fiscale ad altre merci non contemplate nelle precedenti leggi è assai lunga (tra l'altro, per alcune di queste merci, ci vuole anche il parere favorevole dei competenti organi della Comunità Economica Europea), dichiara che la Giunta ha ritenuto opportuno di concordare sul disegno di legge predisposto dal Governo per ottenere subito quei tangibili benefici annui a favore della Valle d'Aosta che sono dell'ordine di 2 miliardi di lire, senza per nulla pregiudicare il problema della attuazione integrale della zona franca.

Ricorda che, nella seduta consiliare del 1° marzo 1967, la maggioranza consiliare, proprio per dimostrare che non era disposta a rinunciare a nulla in questo campo, aveva raccolto la proposta della minoranza di approvare un ordine del giorno unitario con il quale si impegnava il Governo a dare sollecita attuazione dello adempimento costituzionale dell'art. 14 dello Stato regionale riguardante l'attuazione del regime di zona franca in Valle d'Aosta, provvedendo nel frattempo a concordare l'estensione del regime di contingentamento ad altre voci utili all'economia della Valle d'Aosta ed un ulteriore aumento degli attuali quantitativi annui di generi contingentati in esenzione fiscale.

Dichiara che non vi è attualmente la possibilità di ottenere, nel giro di pochi giorni, maggiori benefici alla Regione nel campo dei generi contingentati modificando il testo del disegno di legge predisposto dal Governo.

Rileva che la proposta fatta dal Consigliere Germano appare una utopia non solo a chi conosce bene, di persona, le gravi difficoltà che si incontrano in queste trattative nelle sedi governative, ma anche al cittadino comune.

Dà atto della onesta ed obiettiva posizione assunta in ordine al problema in esame dal Consigliere Marcoz il quale, dopo aver osservato che in sede di VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera sono state fatte delle dichiarazioni per nulla tranquillizzanti in merito all'attuazione della zona franca, ha dichiarato chiaramente di essere del parere che sarebbe stato forse meglio che tale questione venisse discussa dalle Camere, dove ogni gruppo politico avrebbe dovuto assumere pubblicamente le proprie posizioni in merito.

Dichiara quindi che il voler "menare il can per l'aia", come invece stanno facendo i Consiglieri comunisti, significa soltanto prendere in giro i valdostani.

Concludendo, dichiara che ai Consiglieri comunisti non rimane ora niente altro da fare che assumersi le responsabilità del colossale errore commesso nel frapporre ostacoli alla immediata approvazione del disegno di legge di cui si tratta da parte della VI Commissione legislativa della Camera in sede deliberante.

Il Consigliere GERMANO dichiara che il Gruppo consiliare del Partito Comunista ha assunto e mantiene la sua posizione in ordine a questo problema con molta tranquillità e con molta fermezza, perchè si tratta di una posizione assunta unicamente nell'interesse dei Valdostani.

Aggiunge che, ogni qualvolta si presenti la possibilità di ottenere dei maggiori benefici a favore della Valle d'Aosta, il Gruppo consiliare del Partito Comunista è pronto ad entrarc in azione per fare ottenere tali benefici.

Rileva che una di queste occasioni propizie in questo senso sarebbe proprio quella relativa alla questione dell'aumento dei generi contingentati, anche se la maggioranza consiliare non sembra condividere questo parere.

Conferma che nella odierna seduta della VI Commissione Finanze e Tesoro della Camera i gruppi governativi di centro-sinistra hanno rifiutato di approvare un ordine del giorno proposto dai Parlamentari comunisti, da valere come una raccomandazione al Governo e con il quale si impegnava il Governo stesso a proporre entro una certa data al Parlamento l'approvazione di un disegno di legge concernente l'attuazione della zona franca in Valle di Aosta.

Fa presente che questo impegno avrebbe dovuto chiarire il primo motivo per cui i Parlamentari comunisti avevano richiesto il rinvio alle Camere del disegno di legge concernente l'aumento dei contingenti per la Valle d'Aosta.

Dichiara che, in una simile situazione e di fronte al rifiuto della attuale maggioranza consiliare di compiere una azione unitaria in sede parlamentare per ottenere una revisione in meglio del disegno di legge di iniziativa governativa, alla minoranza consiliare non rimane altro che affrontare la battaglia a viso aperto.

Dopo aver osservato che non è più il caso di approvare la mozione in esame, perchè nella sua parte finale non risulta più di attualità, propone all'esame e all'approvazione del Consiglio il seguente ordine del giorno, auspicando che possa trovare il consenso della maggioranza consiliare:

"Il Consiglio Regionale della Valle d'Aosta,

esaminate le proposte di legge del Governo e di iniziativa parlamentare per l'aumento dei contingenti di merci assegnate in esenzione fiscale alla Valle d'Aosta;

tenuto presente che l'esenzione fiscale su quantitativi di determinate merci è stata decisa nel 1949, con legge dello Stato, in attesa dell'attuazione della zona franca, che comporterebbe l'esenzione fiscale su tutte le merci introdotte in Valle d'Aosta, e tenuto presente, altresì, che da tale data, pur continuando ad essere inattuata la zona franca prevista all'art. 14 dello Statuto speciale valdostano - legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 - non si è avuto un ampliamento di questo provvisorio regime di contingenti di merci in esenzione fiscale (ad eccezione di attrezzature per la agricoltura, per un importo annuo di lire 25 milioni, assegnate con legge 5 maggio 1956, n. 525);

considerato che l'inclusione di nuove voci nel "contingentamento" appare giusta e possibile in quanto, mentre rappresenterebbe una parziale riparazione per il grave ritardo nell'attuazione della zona franca, farebbe compiere alla Valle d'Aosta un passo in avanti verso la situazione che dovrebbe esistere nella Regione Valdostana con l'attuazione della zona franca;

FA VOTI

affinchè il Parlamento, aumentando i quantitativi in esenzione fiscale delle merci già assegnate, estenda il "contingentamento" a nuove voci, riconfermando con ciò l'impegno costituzionale per la realizzazione della zona franca integrale;

INVITA

tutti i gruppi parlamentari ad accelerare quanto più è possibile l'iter della legge per gli aumenti dei contingenti di merci in esenzione fiscale".

L'Assessore BENZO osserva, innanzi tutto, che l'ordine del giorno proposto dal Consigliere Germano è molto diverso dall'ordine del giorno proposto dalla maggioranza consiliare ed, in secondo luogo, che il disegno di legge per l'aumento dei contingenti di merci in esenzione fiscale è già stato approvato nella seduta odierna dalla competente Commissione parlamentare dalla quale, però, verrà rinviato all'esame delle Camere che lo esamineranno quando potranno esaminarlo.

Rileva, inoltre, che nell'ordine del giorno in questione si fanno dei semplici voti, senza richiedere alcun impegno, affinchè il Parlamento aumenti i quantitativi delle merci già assegnate in esenzione fiscale alla Valle d'Aosta ed estenda il contingentamento a nuove voci.

Propone, infine, di aggiungere alla parte iniziale del quarto capoverso dell'ordine del giorno proposto dalla Giunta, dopo le parole "richiede, in tale attesa" le seguenti parole "l'approvazione del provvedimento governativo n. 3810, e".

Il Presidente, MONTESANO, preso atto della dichiarazione del Consigliere Germano riguardante il ritiro della mozione in esame, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola per chiedere chiarimenti o formulare osservazioni sull'argomento di cui si tratta, dichiara chiusa la discussione sull'argomento stesso.

Il Presidente, MONTESANO, invita il Consiglio a votare, per alzata di mano, sulla proposta di approvazione del seguente ordine del giorno presentato dal Consigliere Gemano:

"Il Consiglio Regionale della Valle d'Aosta,

esaminate le proposte di legge del Governo e di iniziativa parlamentare per l'aumento dei contingenti di merci assegnate in esenzione fiscale alla Valle d'Aosta;

tenuto presente che l'esenzione fiscale su quantitativi di determinate merci è stata decisa nel 1949, con legge dello Stato, in attesa dell'attuazione della zona franca, che comporterebbe l'esenzione fiscale su tutte le merci introdotte in Valle d'Aosta, e tenuto presente, altresì, che da tale data, pur continuando ad essere inattuata la zona franca prevista all'articolo 14 dello Statuto speciale valdostano - legge costituzionale 26 febbraio 1948 , n. 4 - non s'è avuto un ampliamento di questo provvisorio regime di contingenti di merci in esenzione fiscale (ad eccezione di attrezzature per l'agricoltura, per un importo annuo di lire 25 milioni, assegnate con legge 5 maggio 1956, n. 525);

considerato che l'inclusione di nuove voci nel "contingentamento" appare giusta e possibile in quanto, mentre rappresenterebbe una parziale riparazione per il grave ritardo nell'attuazione della zona franca, farebbe compiere alla Valle d'Aosta un passo in avanti verso la situazione che dovrebbe esistere nella Regione Valdostana con l'attuazione della zona franca;

FA VOTI

affinché il Parlamento, aumentando i quantitativi in esenzione fiscale delle merci già assegnate, estenda il "contingentamento" a nuove voci, riconfermando con ciò l'impegno costituzionale per la realizzazione della zona franca integrale;

INVITA

tutti i gruppi parlamentari ad accelerare quanto più è possibile l'iter della legge per gli aumenti dei contingenti di merci in esenzione fiscale".

Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio, con voti contrari diciassette e voti favorevoli quattordici (Consiglieri presenti e votanti: trentuno), ha respinto il soprariportato ordine del giorno.

Il Consiglio prende atto.

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Il Presidente, MONTESANO, invita quindi il Consiglio a votare, per alzata di mano, sulla proposta di approvazione del seguente ordine del giorno presentato dall'Assessore all'Industria e Commercio, Benzo:

"IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

Preso atto che l'aumento dei quantitativi dei generi contingentati da assegnare alla Valle d'Aosta in esenzione fiscale disposti dal Governo sta per essere definitivamente approvato dalle Commissioni Parlamentari in sede deliberante;

Considerato che tali quantitativi erano stati accettati dalla Regione in via del tutto provvisoria, per non rinunciare ulteriormente a tangibili benefici, in attesa dell'attuazione del regime di zona franca previsto dall'art. 14 dello Statuto Regionale;

IMPEGNA

il Governo Nazionale a presentare al più presto al Parlamento norme di attuazione; concordate con la Regione, per l'attuazione della zona franca in adempimento del dettato costituzionale dell'articolo 14 dello Statuto Regionale;

RICHIEDE,

in tale attesa, l'approvazione del provvedimento governativo n. 3810, e l'estensione ad altre voci, utili all'economia valdostana, del regime di contingentamento di generi in esenzione fiscale, adeguando ulteriormente quelli attualmente in assegnazione all'aumento della popolazione, della circolazione dei veicoli ed alle maggiori necessità della Regione".

Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio, con voti favorevoli diciassette e voti contrari quattordici (Consiglieri presenti e votanti: trentuno; assenti i Consiglieri: Albaney, Chamonin, Pedrini, Siggia in Bianco), ha approvato il soprariportato ordine del giorno.

Il Consiglio prende atto.

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