Oggetto del Consiglio n. 155 del 10 dicembre 1958 - Verbale

OGGETTO N. 155/58 - COSTRUZIONE DI UN PONTE SULLA DORA PER IL COLLEGAMENTO DIRETTO FRA SARRE-CHESALLET E GRESSAN-JOVENÇAN - RICHIESTA DI CHIARIMENTI. (Interpellanza del Consigliere regionale Signor Manganoni Claudio)

Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente interpellanza del Consigliere regionale Signor Manganoni Claudio concernente l'oggetto: "Costruzione di un ponte sulla Dora per il collegamento diretto fra Sarre-Chezallet e Gressan-Jovençan - Richiesta di chiarimenti", interpellanza trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:

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Geom. E. PAREYSON

Presidente del Consiglio regionale

AOSTA

Prego la S. V. di voler portare sull'ordine del giorno della prossima seduta la seguente interpellanza:

"Nella seduta del 4 ottobre 1956, con deliberazione n. 134, il Consiglio stanziava la somma di lire sette milioni per la costruzione di un ponte stradale di attraversamento della Dora Baltea sull'opera di presa del canale della Soc. S.I.P. a Sarre - Jovençan".

Prego l'Assessore ai LL.PP. di voler riferire:

1) - Perché detto lavoro non è ancora stato iniziato;

2) - Quando intende provvedere al collegamento diretto fra Sarre - Chezallet e Gressan - Jovençan.

F.to: Claudio Manganoni.

Aosta, 17 novembre 1958.

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Il Consigliere MANGANONI, premesso che nella seduta del 4 ottobre 1956 (oggetto numero 134), il Consiglio stanziava la somma di Lire 7 milioni per la costruzione di un ponte per l'attraversamento della Dora sull'opera di presa del canale della Società SIP, nel Comune di Sarre, per il collegamento diretto dei Comuni di Gressan e Jovençan con i Comuni di Sarre e Aosta, lamenta il fatto che da allora ad oggi l'Assessore ai Lavori Pubblici non abbia riferito al Consiglio se il ponte di cui si tratta sia stato o no costruito, precisando, in caso negativo, in quale altro punto riteneva che si potesse costruire un ponte per il collegamento diretto dei Comuni sopra menzionati.

L'Assessore VESAN, in risposta all'interpellanza del Consigliere Manganoni, riferisce quanto segue:

"Premetto che sono veramente spiacente di dover informare il Consiglio che non è stato possibile attuare quest'opera, che io stesso avevo proposto al Consiglio nella seduta del 4 ottobre 1956 prospettando l'opportunità e la possibilità di costruire un ponte per il collegamento diretto dei Comuni di Gressan e Jovençan con i Comuni di Sarre e Aosta, appoggiandosi alle opere di presa del canale che la Società S. I. P. stava costruendo sulla Dora nella zona di Sarre.

Il ponte non ha potuto, purtroppo, essere costruito per le ragioni che esporrò brevemente al Consiglio.

Ricordo anzitutto che, fino dal 26-3-1956, l'Assessorato ai Lavori Pubblici faceva presente alla Giunta regionale l'opportunità di addivenire alla costruzione di un ponte sulla Dora per il collegamento diretto dei menzionati Comuni, utilizzando, come già ho detto, le opere di presa e di derivazione delle acque della Dora in corso di costruzione da parte della Società S.I.P. in Comune di Sarre.

Vennero, all'uopo, iniziate trattative con la Società S.I.P. in tal senso e fu allestito dall'Impresa Volpe, che eseguiva i lavori per conto della S.I.P., un progetto che prevedeva una spesa di Lire 7 milioni per la costruzione di un ponte della portata di 12 tonnellate, a tergo delle opere di sbarramento della Dora e con attraversamento dell'imbocco del canale derivatore.

In data 1°-8-1956 venne effettuata una visita sopralluogo con l'intervento del rappresentante della S.I.P., Ing. Gentile, della Impresa Volpe, dei Sindaci di Sarre e di Jovençan, del Consigliere Quendoz e di diverse altre persone interessate della zona.

I predetti due Sindaci furono, in tale occasione, invitati a prendere preliminari accordi con i proprietari dei terreni che si dovevano attraversare, da un lato e dall'altro della Dora, per l'accesso al costruendo ponte, onde ottenere l'assenso degli stessi per l'occupazione delle strisce di terreno occorrenti per la costruzione della strada di accesso.

Non soltanto i due Sindaci assunsero l'impegno di cui si tratta, ma il Sindaco di Sarre assicurò anche che avrebbe provveduto ad allestire una planimetria degli appezzamenti dei terreni occupandi.

È stato concordato uno schema di convenzione nella quale era prevista la costruzione di un ponte avente una portata di 12 tonnellate ed una larghezza di m. 6, comprese le due banchine.

Nella seduta del 4 ottobre 1956 il Consiglio regionale approvava l'inclusione del predetto ponte nel programma regionale di lavori pubblici, con una previsione di spesa di Lire 7 milioni, come concordato in via di massima con l'Impresa Volpe.

La pratica era ben avviata e tutto lasciava presumere che avesse buon esito; se non che, all'ultimo momento, sopravvennero contrattempi non previsti. I Sindaci dei Comuni di Sarre e di Jovençan, per quanto attivamente sollecitati, come risulta dalle copie di lettere che ho loro inviate, in data 7-10-1957 e successivamente, non hanno potuto avere la disponibilità dei terreni occupandi perché i proprietari hanno avanzato delle richieste troppo esose, basandosi sui prezzi pagati dalla SIP in precedenza per l'occupazione di terreni inerenti le opere del canale.

Di fronte alla resistenza dei proprietari, i Comuni interessati avrebbero dovuto promuovere la pratica di espropriazione per ragioni di pubblica utilità; il che, purtroppo, non è stato fatto. Questa è una delle prime ragioni per cui l'opera non è stata compiuta.

Devo aggiungere, poi, che la Società SIP, proprietaria delle opere di sbarramento sulla Dora, aveva fra altro previsto, come già detto nella convenzione da stipularsi, la limitazione della portata del ponte a 12 tonnellate, come carico accidentale che è stato assunto come base per l'allestimento del progetto. Tale sovraccarico massimo di 12 tonnellate è stato, però, ritenuto insufficiente, in base alle nuove norme sulla viabilità, trattandosi di una strada intercomunale avente particolare importanza e, quindi, percorribile da autocarri nei due sensi di marcia.

Veniva, quindi, richiesto alla Società SIP di poter aumentare la portata del ponte da 12 tonnellate a 24 tonnellate.

In questo senso ebbe ad esprimersi anche l'Autorità militare, che doveva dare il benestare per la costruzione del ponte, e si sarebbe pertanto dovuto rifare tutto il progetto.

D'altra parte la Società SIP non poteva consentire un ulteriore aggravio di peso sulle opere di presa, salvo eseguire preventivamente determinate opere di consolidamento e di rinforzo.

È da tenere presente, poi, che l'Impresa Volpe doveva smobilitare il cantiere perché i lavori volgevano ormai al termine.

Siamo quindi rimasti bloccati e il ponte è rimasto da costruire.

Queste sono, in breve, le varie ragioni che ci hanno messo nell'impossibilità di attuare questo ponte.

In un secondo tempo, visto che questa prima soluzione non aveva sortito buon esito, è stata prospettata un'altra soluzione e, cioè, la possibilità della costruzione di un ponte nella zona, più a valle, situata a ponente del cimitero di Aosta e in corrispondenza della Chiesa di Gressan, ove la SIP ha costruito un notevole rilevato di terreno con i detriti provenienti dagli scavi delle gallerie.

Questa seconda soluzione comporta, ovviamente, lo studio di un nuovo progetto dell'opera, che sarà fatto in collaborazione con i Comuni interessati: Aosta e Sarre, Gressan e Jovençan.

Per la costruzione di tale ponte occorrerà, evidentemente, integrare lo stanziamento approvato dal Consiglio nella seduta del 4-10-1956, perché la spesa sarà senz'altro di molto superiore alla somma di Lire 7 milioni già stanziata in tale seduta.

Posso dare assicurazione al Consiglio che il problema continuerà ad essere tenuto nella massima evidenza, in quanto è vivamente sentita la necessità di creare un collegamento stradale diretto fra le due sponde della Dora a ponente della Città di Aosta, ove è sorto e sta sviluppandosi un nuovo centro suburbano di notevole importanza, mentre è risaputo, d'altra parte, che l'esistente "Pont Suaz" è ormai insufficiente alle attuali necessità perché non risponde più alle aumentate esigenze dell'intensificato transito".

Il Consigliere MANGANONI osserva che i chiarimenti dati dall'Assessore Vesan avrebbero dovuto essere forniti al Consiglio senza che fosse stata necessaria la presentazione di una apposita interpellanza al riguardo.

Dichiara che era dovere dell'Assessore ai Lavori Pubblici di riferire tempestivamente al Consiglio sulle difficoltà che avevano impedito l'attuazione del ponte, affinché i Consiglieri potessero venirne informati direttamente dall'Assessore anziché apprendere notizie tramite la stampa, come è avvenuto nel presente caso in cui le informazioni date oggi dall'Assessore Vesan erano già state pubblicate nella Gazzetta del Popolo del 15-2-1958.

Raccomanda che, per l'avvenire, inconvenienti del genere non abbiano più a verificarsi e che i Consiglieri non siano sempre costretti a presentare interrogazioni o interpellanze per conoscere la reale situazione di alcuni importanti problemi.

L'Assessore VESAN dichiara che ben volentieri riferirà al Consiglio, come d'altra parte ha già fatto in passato, sulla situazione dei lavori di competenza dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, fornendo ogni chiarimento che gli venga richiesto dai Signori Consiglieri.

Il Consiglio prende atto.

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