Oggetto del Consiglio n. 144 del 10 dicembre 1958 - Verbale
OGGETTO N. 144/58 - LEGGE REGIONALE RECANTE NORME PER L'ORDINAMENTO DELLE SCUOLE MATERNE, ELEMENTARI E MEDIE E DEL RELATIVO PERSONALE.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, riferisce al Consiglio in merito al disegno di legge regionale recante norme sull'ordinamento delle Scuole materne, elementari e medie e del relativo personale, disegno di legge trasmesso in copia - con l'allegata seguente relazione - ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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ESTRATTO DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 14 NOVEMBRE 1958
Omissis
Oggetto N. 1236 - Ordinamento delle Scuole materne, elementari e medie e del relativo personale - Approvazione di disegno di legge regionale da sottoporre alla approvazione del Consiglio.
L'Assessore alla Pubblica Istruzione, Dr. Berthet, comunica alla Giunta che nella prossima adunanza dovrà essere sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale il disegno di legge regionale concernente norme sull'ordinamento delle scuole materne, elementari e medie e del relativo personale.
Comunica, quindi, che il disegno di legge già predisposto a cura del Presidente della Giunta regionale è stato sottoposto all'esame della Giunta d'Intesa della Scuola Valdostana la quale ha espresso in merito il proprio consenso come risulta dalla seguente lettera, in data 8 corrente, inviata al Presidente della Giunta regionale:
"La Giunta d'Intesa della Scuola Valdostana, formata dal Sindacato Nazionale Scuola Elementare, dal Sindacato Presidi e Professori di ruolo, dal Sindacato Nazionale Scuola Media, dopo aver preso visione del progetto di "Ordinamento delle scuole materne, elementari e medie e del relativo personale", predisposto dalla S. V., ritiene anzitutto doverLe esprimere il suo vivo ringraziamento per la possibilità che le è stata offerta di collaborare democraticamente alla stesura del progetto stesso, nonché per l'accoglimento delle istanze fondamentali della categoria.
La Giunta d'Intesa si dichiara consenziente col progetto succitato ed è altresì lieta di prendere atto dell'impegno della S. V. di volersi far promotore e sostenitore in sede governativa e ministeriale delle richieste della Scuola Valdostana in relazione al provvedimento legislativo statale, complementare di quello regionale ed indispensabile per il definitivo completamento dell'edificio dell'ordinamento della Scuola dello Stato Italiano nella Regione autonoma Valle d'Aosta e di provvedere alla sistemazione del personale non insegnante attualmente in servizio sulla base del mantenimento della qualifica di impiegato statale e della sua attuale sede di servizio. Le richieste di cui sopra, che Le vengono a parte presentate, costituiscono per la categoria un tutto unico col progetto di legge regionale per il quale questa Giunta esprime la sua approvazione.
La Giunta, infine, si dichiara a disposizione della S. V. per ogni ulteriore collaborazione che si rendesse necessaria per definire il più rapidamente possibile l'annosa questione sia in sede regionale che ministeriale e, mentre rinnova un doveroso ringraziamento, porge rispettosi ossequi.
Aosta, 8 novembre 1958.
per il Sindacato Nazionale Scuola Elementare: f.ti A. Willien - M. E. Pallais - M. Lassalaz.
per il Sindacato Presidi e Professori di ruolo: f.to Gard Patrizio.
per il Sindacato Nazionale Scuola Media: f.ti A. Carpinello - Pio Aymonod - Riccardo Ricci - M. Vicquery - Francesco Ciancamerla".
L'Assessore Dr. Berthet dà, quindi, lettura del disegno di legge di cui si tratta invitando la Giunta ad esprimere il proprio parere in merito.
Segue breve discussione, al termine della quale
LA GIUNTA
preso atto di quanto sopra riferito dall'Assessore Dr. Berthet, ad unanimità di voti favorevoli;
Delibera
di sottoporre, con il proprio parere favorevole, all'approvazione del Consiglio regionale, nella sua prossima adunanza, il sottoriportato disegno di legge regionale.
(OMISSIS: Segue Disegno di legge regionale riportato in calce alla deliberazione).
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Il Presidente della Giunta, BONDAZ, riferisce quanto segue:
"La relazione che io posso fare al Consiglio in ordine a questo disegno di legge sarà breve perché i criteri ispiratori di questo disegno di legge sono "in re ipsa", cioè sono chiarissimi nel disegno di legge stesso.
Si è voluto, da parte dell'Assessorato della Pubblica Istruzione e della Presidenza della Giunta, d'accordo con la Giunta, definire l'ordinamento delle Scuole materne, elementari e medie e del relativo personale, in base alle disposizioni dello Statuto che ci governa ed in base alle disposizioni delle altre leggi vigenti.
Era un impegno che la maggioranza consiliare si era assunto e che bisognava assolvere.
Il principio base è sempre quello della fedeltà agli impegni assunti.
Il disegno di legge è stato predisposto dopo lungo studio, lunga meditazione e anche in seguito a contatti avuti con il Ministro della Pubblica Istruzione, On.le Moro, fin dalla scorsa primavera.
Si è pensato di agire con questa procedura per cercare di risolvere il più sollecitamente possibile il problema. In verità il problema poteva anche essere risolto in altro modo, attraverso norme di attuazione dello Statuto, ma questa procedura avrebbe richiesto molto tempo.
Abbiamo, quindi, pensato di assolvere al nostro impegno con un altro metodo, ugualmente ortodosso ma più sollecito, predisponendo una legge regionale per quanto riguarda la materia di competenza della Regione, legge che dovrà essere integrata da altre norme legislative dello Stato, in modo da risolvere con la legge regionale e le norme legislative complementari dello Stato il problema della Scuola in Valle d'Aosta in base a quelle che sono le disposizioni dello Statuto e delle altre leggi vigenti, venendo incontro alle aspirazioni della classe degli insegnanti e agli interessi della Scuola valdostana.
Le linee direttrici del disegno di legge che è stato presentato si rivelano molto evidenti: il primo concetto è quello di costituire per la Valle d'Aosta dei ruoli speciali di carattere nazionale, nei quali gli insegnanti possano entrare ed uscire a loro piacimento, in base alle norme che stabiliremo noi per l'entrata nei ruoli, perché sono norme di nostra competenza, e in base alle disposizioni che saranno emanate dallo Stato, per le questioni che sono di sua competenza.
Il secondo concetto consiste nello stabilire che tutte le norme di esecuzione di questa legge, che, naturalmente, stabilisce dei principii, sono demandate al Consiglio regionale.
Evidentemente, sono state tenute presenti le norme del nostro Statuto riguardanti l'insegnamento della lingua francese nella Scuola valdostana.
Si è stabilito il concetto che i concorsi vengano fatti dalla Regione e che tutti gli insegnanti, i direttori, nessuno escluso, debbano dare la dimostrazione, attraverso i concorsi, della conoscenza della lingua francese, secondo le modalità che verranno precisate nei vari bandi di concorso.
Sono state riportate in parte le disposizioni del Decreto L.C.P.S. n. 365, dell'11-11-1946, concernente l'ordinamento delle Scuole e del personale insegnante della Valle di Aosta.
Questo disegno di legge è stato comunicato agli organi rappresentativi degli Insegnanti, cioè ai Sindacati della Scuola, perché lo esaminassero, lo discutessero nei particolari e facessero quelle proposte di varianti che ritenessero di fare nel loro interesse.
Questo è avvenuto perché era nostro intendimento di portare al Consiglio un disegno di legge sul quale vi fosse anche l'accordo completo degli organi rappresentativi della Scuola, accordo che esiste, come risulta dalla lettera che è trascritta nella deliberazione.
Propongo pertanto che il Consiglio, dopo la discussione di carattere generale, passi all'esame dei singoli articoli, approvando infine il disegno di legge nel suo complesso.
Se, come credo, il disegno di legge sarà approvato nella mattinata, nel pomeriggio partirò per Roma, ove domani stesso spero di sottoporre il disegno di legge al Ministro della Pubblica Istruzione, Onorevole Moro, e discutere con lui le norme complementari ed integrative da emanare dallo Stato, che sono necessarie per completare le disposizioni legislative regionali riguardanti il problema della Scuola; di modo che, per il prossimo anno, ogni cosa sia organizzata e definita".
Le Conseiller Madame PERRUCHON Veuve CHANOUX observe qu'il est regrettable que cette question n'ait été soumise auparavant à une Commission du Conseil, comme cela s'est toujours fait par le passé pour les problèmes d'une certaine importance. Elle estime qu'il est, par conséquent, indispensable que le Conseil nomme une Commission chargée d'examiner cette question.
Le Conseiller FERREIN remarque que c'est plutôt une question d'organisation et exprime ses doutes sur l'utilité de l'examen de cette question de la part d'une Commission du Conseil, d'autant plus que le projet de loi a eu l'approbation des instituteurs, qui sont les personnes les plus compétentes en fait de problèmes scolaires.
Il Consigliere MANGANONI constata con piacere che finalmente, dopo anni di attesa, il problema della Scuola viene avviato verso una sua risoluzione, venendosi così incontro alle legittime richieste delle categorie degli Insegnanti.
Rileva, però, che in passato, i disegni di legge, prima di essere portati in Consiglio per la discussione e l'approvazione, venivano sottoposti all'esame di una Commissione consiliare di studio che, dopo aver discusso ed approfondito i problemi in ogni loro particolare, concludeva i lavori predisponendo disegni di legge che hanno sempre così ottenuto l'approvazione sia da parte del gruppo consiliare della maggioranza che da parte del gruppo consiliare della minoranza.
Lamenta che per il disegno di legge riguardante il problema della Scuola, che è un problema di grande importanza, non sia stata seguita tale prassi.
Fa presente che, non essendo stato il disegno di legge preventivamente discusso da una Commissione consiliare, i Consiglieri non hanno potuto chiarire gli eventuali dubbi in ordine ad alcuni punti del predetto disegno di legge.
Comunica che, personalmente, desidera che sia precisato dal Presidente della Giunta se il Decreto L.C.P.S. n. 365, dell'11 novembre 1946, sia o no ancora in vigore.
Esprime parere che, in caso affermativo, detto Decreto legislativo dovrebbe essere richiamato nel progetto di legge regionale, poiché, ai sensi dell'articolo 3 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, la nostra Regione ha soltanto potestà legislativa secondaria in materia di istruzione materna, elementare e media, e cioè può soltanto emanare norme legislative di integrazione e di attuazione delle leggi della Repubblica.
Osserva che il voler ignorare il menzionato Decreto legislativo potrebbe dare motivo alla Commissione di Coordinamento e al Governo per rinviare o impugnare la legge regionale.
Esprime parere che, dal momento che la Regione ha aspettato così tanto tempo per affrontare e risolvere il problema della Scuola, si dovrebbe almeno fare tutto quanto è possibile per ottenere che, da parte della autorità tutoria, non vengano frapposte difficoltà che ritardino ulteriormente la soluzione di tale problema.
Ritiene che sarebbe stato opportuno che avesse espresso il suo parere sull'argomento in discussione anche l'Assessore alla Pubblica Istruzione, trattandosi di una materia di sua competenza.
Comunica di non poter fare a meno di notare, in proposito, che nella deliberazione di Giunta soprariportata si parla di disegno di legge "predisposto a cura del Presidente della Giunta regionale" e non si fa cenno alcuno all'Assessorato della Pubblica Istruzione; il che, - egli dice -, indurrebbe a pensare che il predetto Assessorato sia stato completamente esautorato in questo caso.
Insiste, quindi, affinché anche l'Assessore regionale all'Istruzione Pubblica dica il suo parere sul disegno di legge in discussione.
Conclude, dichiarando che i Consiglieri della minoranza sono d'accordo sulla sostanza del disegno di legge regionale presentato dalla Giunta ma non sono d'accordo sulla procedura seguita, poiché, non essendo stato sottoposto preventivamente il disegno di legge all'esame di una Commissione consiliare di studio, non è stata data la possibilità ai Consiglieri di approfondire il problema attraverso i rappresentanti dei vari gruppi consiliari e di eliminare così eventuali dubbi.
Propone, pertanto, che il Consiglio demandi ad una apposita nominanda Commissione consiliare di studio l'incarico di esaminare il disegno di legge di cui si tratta.
Raccomanda alla Commissione stessa di accelerare, per quanto è possibile, i suoi lavori e di formulare le sue conclusioni entro breve tempo, affinché ogni Consigliere possa dare il suo voto con cognizione di causa, e possa essere così definito il problema della Scuola.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, rileva che il tentativo fatto dal Consigliere Manganoni, di fare apparire che la Presidenza della Giunta abbia predisposto il disegno di legge in esame di sua esclusiva iniziativa e senza che vi abbia partecipato l'Assessorato alla Pubblica Istruzione, rimane nel campo delle ipotesi.
Osserva, infatti, che tutte le importanti questioni, nessuna esclusa, vengono affrontate e trattate collegialmente dal Presidente della Giunta, unitamente con gli Assessorati competenti per materia.
Afferma che, anche nel presente caso, vi fu l'accordo con l'Assessorato competente e, cioè, con l'Assessore alla Pubblica Istruzione.
Fa presente come non sia la prima volta che il Presidente della Giunta presenti al Consiglio dei disegni di legge su materie che possono essere di specifica competenza degli Assessorati.
Comunica che l'attuale Giunta regionale, dalla data del suo insediamento ad oggi, ha sempre lavorato in perfetta armonia.
Per quanto riguarda la richiesta di nominare una Commissione consiliare incaricata dello studio della questione, afferma anzitutto che non corrisponde a verità che tutti i disegni di legge siano sempre stati sottoposti al vaglio di una Commissione consiliare di studio prima di essere portati in Consiglio, perché vi sono stati anche dei disegni di legge per i quali non si è avuto bisogno di un esame preventivo da parte di una Commissione consiliare.
Rileva poi che, essendovi già nel caso in esame l'accordo dei rappresentanti delle categorie interessate, il problema non potrebbe essere maggiormente approfondito da una Commissione.
Esprime l'avviso che il Consiglio dovrebbe, piuttosto, dire se sia d'accordo sui principi informatori del disegno di legge.
In riferimento al richiamo fatto dal Consigliere Manganoni al Decreto L.C.P.S. numero 365, dell'11-11-1946, e all'articolo 3 dello Statuto regionale, nonché al dubbio, espresso dallo stesso Consigliere, che il disegno di legge possa essere impugnato dalla Commissione di Coordinamento e dagli Organi governativi, fa presente che non sarebbe la prima volta che la Commissione di Coordinamento rinvia le leggi della Regione.
Precisa, infatti, che per ben tre volte lo Stato ha impugnato leggi della Valle d'Aosta innanzi la Corte Costituzionale, con ricorso del Governo, e che per ben tre volte la Corte Costituzionale ha accolto le tesi della Valle d'Aosta.
Osserva, quindi, che una eventuale impugnativa della legge regionale in discussione non potrebbe impressionare l'Amministrazione regionale.
Rammenta al Consigliere Manganoni che, proprio dai banchi dell'opposizione, fu sostenuto, tempo fa, che il Decreto legislativo 365 era da considerarsi ormai decaduto e precisa che, in tale occasione, ebbe a rispondere che nell'art. 15 delle preleggi è stabilito il principio, elementarissimo dal punto di vista giuridico, che, allorquando una legge successiva abbia disciplinato in tutto, oppure in parte, la materia di leggi precedenti, naturalmente le norme delle leggi precedenti restano in tutto, oppure in parte, abrogate.
Rileva che, avendo lo Statuto regionale disciplinato, in tutto o in parte, la materia di determinati articoli del Decreto L.C.P.S. 365, non ne consegue che il Decreto n. 365 sia stato abrogato, ma bisogna, naturalmente, armonizzare le norme di detto Decreto legislativo e degli altri decreti pre-statutari con le disposizioni dello Statuto stesso.
Aggiunge che è quello che ha fatto la Giunta nel caso del disegno di legge in discussione.
Accenna ai lavori ed alle discussioni avvenute alla Assemblea Costituente in merito al problema della Scuola in Valle d'Aosta, rilevando che le discussioni dei Costituenti costituiscono l'interpretazione autentica dello Statuto in ordine al problema della Scuola.
Ribadisce che la Giunta ha cercato di armonizzare le disposizioni preesistenti allo Statuto con le disposizioni dello Statuto stesso ed ha, così, predisposto il disegno di legge regionale in esame recante norme per l'ordinamento delle Scuole materne, elementari e medie e del relativo personale in Valle d'Aosta.
Conclude, ricordando che il disegno di legge è stato già esaminato nei particolari dai tecnici della materia e, cioè, dai rappresentanti delle categorie degli Insegnanti che sono anche i più direttamente interessati a tutelare i diritti della categoria ed esprime la convinzione che una Commissione consiliare non potrebbe approfondire maggiormente il problema.
Ritiene, pertanto, che la nomina di una Commissione consiliare si risolverebbe, in ultima analisi, più che altro in una perdita di tempo e non darebbe vantaggi concreti.
Rileva che, comunque, spetta al Consiglio di decidere se procedere, o meno, alla nomina di una Commissione consiliare di studio se la minoranza insiste nella sua richiesta.
Il Consigliere SAVIOZ osserva che, in sede di Commissione, sarà possibile approfondire il problema nei suoi dettagli, permettendo così ai Consiglieri di pronunciarsi con cognizione di causa in merito al disegno di legge predisposto dalla Presidenza della Giunta in accordo con i rappresentanti degli Insegnanti.
Insiste, quindi, affinché il Consiglio accolga le richieste formulate dai Consiglieri Signora Perruchon Vedova Chanoux e Signor Manganoni.
Il Vice Presidente, PASQUALI, premette che le considerazioni addotte dai Consiglieri della minoranza a giustificazione della opportunità di far passare i disegni di legge regionali al vaglio delle Commissioni consiliari di studio prima di portarle in Consiglio sono state già esposte a suo tempo anche dai Consiglieri della maggioranza, che hanno sempre sostenuto tale opportunità in linea generale.
Osserva, però, che l'avere sino ad oggi seguito tale prassi non significa che la prassi debba diventare vincolo tassativo da applicare in ogni caso. Rileva che ogni regola ha le sue eccezioni e che, nel caso del disegno di legge in discussione, si fa una eccezione alla prassi seguita sino ad oggi, in quanto il disegno di legge regionale è stato già esaminato a fondo dalla Giunta e dai rappresentanti della categoria degli Insegnanti che è la categoria maggiormente interessata alla soluzione del problema scolastico.
Ritiene, quindi, che una Commissione consiliare non potrebbe aggiungere nulla a quanto è stato fatto e, pertanto, dichiara di non poter condividere in questo caso l'opinione espressa dai Consiglieri della minoranza.
Il Consigliere MANGANONI rileva che se può essere ammissibile una eccezione alla prassi per i disegni di legge di non grande importanza, non si può, invece, assolutamente ammettere che il disegno di legge in discussione, che concerne la disciplina di una materia di grande importanza, sia sottoposto al Consiglio senza che sia stato prima approfondito da una Commissione consiliare di studio.
Definisce azzardata l'affermazione del Vice Presidente Pasquali secondo cui una Commissione consiliare non avrebbe nulla da aggiungere al disegno di legge predisposto dalla Presidenza della Giunta regionale d'intesa con i rappresentanti degli Insegnanti, rilevando che una tale affermazione potrebbe, se mai, essere fatta dopo uno studio approfondito del problema da parte della Commissione consiliare, se la Commissione non riterrà di apportare modifiche migliorative al disegno di legge.
Circa la possibilità che il Presidente della Commissione di Coordinamento rinvii, senza visto di approvazione, il disegno di legge in questione, rileva l'opportunità di prendere le necessarie precauzioni ad evitare che si verifichi una tale possibilità.
Ritiene che una delle migliori precauzioni sia quella di sottoporre il disegno di legge al vaglio di una Commissione consiliare di studio, anche in relazione alle norme in vigore del Decreto L.C.P.S. 365 che, come è stato chiarito dal Presidente della Giunta, Bondaz, è tuttora in vigore nei punti in cui non è stato modificato dal successivo Statuto regionale.
Ribadisce che, dovendosi emanare norme legislative di integrazione di una legge della Repubblica, ai sensi del più volte richiamato articolo 3 dello Statuto regionale (lettera g), si dovrebbero richiamare nel disegno di legge regionale in esame le norme di legge da integrare ed armonizzare.
Afferma che il disegno di legge regionale in esame è indubbiamente il più importante dei disegni di legge che sia stato sottoposto all'approvazione del Consiglio dopo quello relativo alla zona franca, con la differenza che il disegno di legge sulla zona franca era una semplice proposta di disegno di legge dello Stato da inviare al Governo e al Parlamento.
Rammenta che per lo studio della questione della zona franca era stata nominata apposita Commissione consiliare, che ha tenuto una decina di sedute prima di concludere i suoi lavori, formulando la nota proposta di disegno di legge statale approvato dal Consiglio regionale.
Ritiene, pertanto, che non si possa non nominare una Commissione consiliare per lo studio del problema dell'ordinamento delle Scuole e del personale scolastico della Valle d'Aosta, che è un problema della massima importanza sia per la Regione che per le categorie interessate.
Precisa che, come si è data la possibilità alla categoria interessata di approfondire il problema nei suoi particolari tramite i loro rappresentanti, così è giusto e doveroso che si dia la stessa possibilità ai Consiglieri regionali nominando la Commissione consiliare di studio.
Rileva che le Commissioni consiliari, se vengono fatte funzionare, possono portare un contributo concreto e fattivo per la migliore soluzione dei problemi da sottoporre al Consiglio.
L'Assessore BERTHET premette che, avendo il Presidente della Giunta, Bondaz, illustrato esaurientemente l'argomento e fornito i chiarimenti richiesti dai Consiglieri della minoranza, non sarebbe necessario aggiungere altri argomenti a quanto già detto dal Presidente della Giunta, che corrisponde perfettamente al punto di vista della Giunta e dell'Assessorato della Pubblica Istruzione.
Ritiene, tuttavia, opportuno confermare personalmente quanto già è stato detto dal Presidente della Giunta, per dissipare eventuali equivoci.
Rileva che il problema della Scuola si trascina ormai da lunghi anni ed accenna alle molte discussioni fatte sui giornali locali e su quelli scolastici ed alle promesse ed assicurazioni di risolvere il problema stesso fatte durante l'ultima campagna elettorale regionale.
Osserva che il problema è ora avviato finalmente verso la sua definizione, per cui non è il caso di ritardarne la soluzione con la nomina di una Commissione incaricata di rivedere tutto il problema.
Informa che lo studio di un disegno di legge regionale recante norme per l'ordinamento delle Scuole e del personale insegnante in Valle d'Aosta è stato iniziato circa 6 anni or sono dalla Regione, unitamente ai rappresentanti della categoria degli Insegnanti, ed è stato ripreso e condotto a termine durante l'attuale legislatura d'intesa con una Consulta scolastica composta di 25 Insegnanti.
Precisa che i lavori si sono conclusi con la formulazione di un disegno di legge regionale che è stato esaminato dalla Giunta regionale e in ordine al quale è stato sentito il parere degli organi ministeriali nonché del Ministro della Pubblica Istruzione.
Comunica, infine, che, sulla base dei consigli avuti dagli organi tecnici competenti, la Presidenza della Giunta, in accordo con l'Assessorato della Pubblica Istruzione, ha predisposto il disegno di legge in discussione, già trasmesso, per il parere, alla Giunta d'Intesa della Scuola valdostana che ha espresso il suo parere favorevole.
Osserva che nel disegno di legge regionale è sancito che i candidati che concorrono ai posti di insegnanti nella Regione "devono dimostrare la conoscenza della lingua francese secondo le modalità ed i programmi stabiliti dai bandi di concorso".
Conclude, ritenendo che non sia necessario di nominare una Commissione incaricata di esaminare il disegno di legge regionale in questione per le varie ragioni già illustrate.
Il Vice Presidente, PASQUALI, pone in rilievo che è stato risposto esaurientemente ai rilievi fatti dai Consiglieri della minoranza per cui non ritiene necessario di prolungare ulteriormente la discussione sull'argomento, poiché ogni punto è stato dettagliatamente chiarito.
Propone, quindi, che si metta ai voti la approvazione dei criteri informatori del disegno di legge e che si proceda, in seguito alla discussione ed approvazione dei singoli articoli del disegno di legge.
Le Conseiller Madame PERRUCHON Veuve CHANOUX déclare de n'être absolument pas contraire au projet de loi en question, mais que, toutefois, elle retient nécessaire que le Conseil nomme une Commission chargée d'examiner toute la question, afin que chaque Conseiller puisse avoir des éclaircissements sur des doutes éventuels.
Il Presidente, PAREYSON, constatato che la divergenza di vedute fra maggioranza e minoranza verte sul fatto della opportunità, o meno, della nomina di una Commissione consiliare incaricata di esaminare il problema in oggetto del disegno di legge predisposto dalla Giunta, pone ai voti, per alzata di mano, la proposta di nomina della Commissione consiliare di studio.
Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio, con voti favorevoli sette e voti contrari ventitré (Consiglieri presenti e votanti: trenta), non ha approvato la proposta di nomina di una Commissione consiliare di studio del disegno di legge in esame.
Il Presidente invita, quindi, il Consiglio a discutere e ad approvare, per alzata di mano, i singoli articoli del disegno di legge regionale.
Il Consigliere MANGANONI osserva che nella deliberazione di Giunta in data 14-11-1958, n. 1236, è trascritta integralmente la lettera inviata al Presidente della Giunta regionale dalla Giunta di Intesa della Scuola valdostana, rilevando che tale lettera dice, fra l'altro: "la Giunta d'Intesa si dichiara consenziente col progetto succitato ed è, altresì, lieta di prendere atto degli impegni della S. V. di volersi fare promotore e sostenitore in sede governativa e ministeriale delle richieste della Scuola valdostana in relazione al provvedimento legislativo statale complementare di quello regionale".
Chiede, quindi, al Presidente della Giunta di voler fornire precisazioni sull'emanando provvedimento legislativo statale complementare della legge regionale in discussione.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, osserva di avere già detto prima che il problema dell'ordinamento delle Scuole e del relativo personale avrebbe- potuto essere risolto, anziché con una legge regionale, mediante norme di attuazione da concordarsi fra lo Stato e la Regione; precisa che questa strada avrebbe richiesto molto più tempo, perché vi era connessa la questione della legge delega, per cui si sarebbe dovuto attendere molto tempo prima che la legge delega richiesta dal Consiglio dei Ministri potesse venire approvata dal Parlamento.
Informa che, - per affrettare i tempi e nell'interesse anche degli Insegnanti della Valle d'Aosta -, si è ritenuto preferibile, d'accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione, di risolvere il problema con una legge regionale per quanto di competenza della Regione, legge da integrare con un provvedimento legislativo statale per la materia di competenza dello Stato.
Richiama l'attenzione dei Consiglieri sull'articolo 4 del disegno di legge, primo comma, che dice: "È ammesso il passaggio dai ruoli ordinari "al ruolo speciale statale per la Valle d'Aosta" secondo le modalità previste dalla normale ordinanza ministeriale sui trasferimenti, previa dimostrazione della conoscenza della lingua francese e in base a norme prestabilite dal Consiglio regionale".
Rileva che, mentre spetta alla Regione di stabilire le modalità del passaggio degli Insegnanti dai ruoli ordinari al ruolo speciale statale per la Valle d'Aosta, compete invece allo Stato di dettare norme per il passaggio dal ruolo speciale statale per la Valle d'Aosta ai ruoli ordinari statali.
Precisa che si è, quindi, provveduto ad inserire nell'articolo 3 - secondo comma - la seguente disposizione: "Il passaggio dal "ruolo speciale statale per la Valle di Aosta" ai ruoli ordinari statali avviene secondo le disposizioni che saranno emanate con legge della Repubblica".
Fa presente che gli esempi addotti sono sufficienti a dimostrare la necessità di un provvedimento legislativo statale per il completamento dell'ordinamento della Scuola in Valle d'Aosta.
Osserva che per questa ragione la Giunta d'Intesa della Scuola valdostana, nella lettera menzionata, si è dichiarata "lieta di prendere atto dell'impegno della S. V. di volersi fare promotore e sostenitore in sede governativa e ministeriale delle richieste della Scuola valdostana in relazione al provvedimento legislativo complementare di quello regionale".
Articolo 1.
I Consiglieri SAVIOZ, NICCO e MANGANONI chiedono al Presidente del Consiglio, a nome della minoranza, di voler sospendere per alcuni minuti la seduta per dare la possibilità ai Consiglieri della minoranza di decidere sulla posizione da assumere in merito al progetto di legge in discussione, considerato che il Consiglio si è pronunciato contro la proposta di nomina di una Commissione incaricata di esaminare il progetto di legge stesso.
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Si dà atto che il Presidente, PAREYSON, accogliendo la richiesta della minoranza, sospende la seduta dalle ore 10,35 alle ore 10,40.
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Riaperta la seduta, il Presidente, PAREYSON, invita il Consiglio a votare, per alzata di mano, sull'approvazione dell'art. 1 del disegno di legge.
Il Consigliere MANGANONI, a nome dei Consiglieri della minoranza, fa la seguente dichiarazione:
"Visto che la richiesta di nomina di una Commissione consiliare di studio, la cui necessità è stata da noi sufficientemente dimostrata, è stata respinta dal Consiglio, noi ci asteniamo dal prendere parte alla discussione".
Il Consigliere Manganoni comunica che la minoranza è giunta a tale determinazione perché ritiene necessario che il disegno di legge debba essere in qualche punto riveduto. Cita, a titolo di esempio, l'articolo 12, primo comma, che dispone:
"Il trattamento economico del personale direttivo ed insegnante delle Scuole elementari e secondarie non potrà essere superiore, come trattamento di base e indennità varie, a quello goduto inizialmente e nel progresso della carriera dai Presidi, dal personale direttivo ed insegnante delle Scuole elementari e secondarie dei corrispondenti ruoli statali".
Rileva che, applicando integralmente la suddetta disposizione, ne conseguirebbe che agli Insegnanti della Valle d'Aosta non potrebbe essere corrisposta l'indennità aggiuntiva che viene loro già corrisposta dalla Regione per l'ora supplementare di insegnamento della lingua francese.
Osserva che, confrontando questa disposizione con quella del secondo comma dell'articolo 5 del D.L.C.P.S. n. 365, 11 novembre 1946, si rileva che quest'ultimo era più favorevole agli Insegnanti della Valle d'Aosta, poiché parlava soltanto di "stipendi e di assegni" e non anche di "indennità varie" come precisato nel primo comma dell'articolo 12 della legge regionale ora in esame. Dichiara che la minoranza non può approvare una disposizione di legge regionale che sia meno favorevole della citata disposizione di legge statale preesistente che si intende ora sostituire.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, osserva che se il Consiglio non ha approvato la nomina di una Commissione consiliare, come richiesto dalla minoranza, ciò non vieta al Consiglio di apportare, in sede di esame del disegno di legge, eventuali modificazioni migliorative ad uno o più articoli del disegno di legge stesso.
Ricorda che l'insegnamento della lingua francese nelle Scuole della Valle d'Aosta è sancito dagli articoli 38, 39 e 40 dello Statuto regionale e che, quindi, la tesi sostenuta dal Consigliere Manganoni viene a cadere, in quanto è ovvio che, essendo in Valle d'Aosta la lingua francese parificata a quella italiana, gli Insegnanti elementari hanno diritto ad una indennità per l'ora supplementare di insegnamento per la lingua francese. Dichiara, quindi, che è fuori luogo pensare che chi ha predisposto il disegno di legge regionale in discussione abbia inteso sopprimere l'indennità di cui si tratta.
Si dà atto che, su richiesta del Presidente PAREYSON, l'articolo 1 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti: 29; Consiglieri votanti e favorevoli: 23; astenutisi dalla votazione: 6).
Articolo 2.
Si dà atto che l'articolo 2 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 29; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 6), dopo chiarimenti forniti dall'Assessore BERTHET, su richiesta del Consigliere FERREIN.
Articolo 3.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, comunica che nel secondo comma dell'articolo 3 vi è un errore materiale di copia e che occorre, quindi, rettificare in "dagli insegnamenti aggiunti" le parole "dagli insegnanti aggiunti".
Si dà atto che l'articolo 3 è approvato dal Consiglio ad unanimità i voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 29; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 6), con la rettifica proposta dal Presidente della Giunta, Bondaz.
Articoli 4, 5, 6, 7.
Si dà atto che gli articoli 4, 5, 6, 7 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 29; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 6), previo chiarimento fornito dal Presidente della Giunta, BONDAZ, su richiesta del Consigliere DUJANY, in merito all'articolo 6.
Articolo 8.
L'Assessore BERTHET comunica che, al primo comma, settimo rigo, per correzione di errore materiale di copia, la parola "Provveditorati" deve essere rettificata in "Provveditori".
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, osserva che all'ultimo rigo dello stesso primo comma, le parole "la sovraintendenza" vanno rettificate in "le sovraintendenze", per rettifica di errore materiale di copia.
Si dà atto che l'articolo 8 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 29; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 6), con le menzionate rettifiche proposte dall'Assessore Berthet e dal Presidente della Giunta.
Articolo 9.
Si dà atto che l'articolo 9 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, senza discussione, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 29; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 6).
Articolo 10.
Si dà atto che l'articolo 10 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 29; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione. 6), con rettifica, al primo comma, della parola "organi", in "organici", per correzione di errore materiale di copia, su proposta del Consigliere FERREIN.
Articolo 11.
Si dà atto che l'articolo 11 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri delle minoranza (Consiglieri presenti 29; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 6).
Articolo 12.
Il Consigliere DUJANY, richiamandosi al rilievo formulato prima dal Consigliere Manganoni, in merito al primo comma dell'articolo 12, esprime parere che sarebbe opportuno precisare a verbale che la dizione "indennità varie" va riferita alle indennità varie che vengono corrisposte a tutti gli impiegati dello Stato.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, osserva che è, altresì, opportuno precisare a verbale che l'indennità per l'insegnamento della lingua francese non ha nulla a che vedere con le indennità menzionate nell'articolo in esame, perché viene corrisposta agli Insegnanti della Valle d'Aosta per l'ora supplementare che essi fanno per l'insegnamento della lingua francese, insegnamento sancito dallo Statuto regionale.
Aggiunge che il Presidente della Commissione di Coordinamento negherebbe il visto ad una legge regionale che stabilisse che gli Insegnanti che prestano servizio in Valle d'Aosta possano percepire, come normale trattamento economico (stipendio base o indennità), qualcosa di più di quanto viene corrisposto agli altri Insegnanti in campo nazionale.
Si dà atto che l'articolo 12 è approvato dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 30; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 7).
Articoli 13, 14, 15 e 16.
Si dà atto che gli articoli 13, 14, 15 e 16 sono approvati dal Consiglio ad unanimità di voti favorevoli, con l'astensione dei Consiglieri della minoranza (Consiglieri presenti 30; Consiglieri votanti e favorevoli 23; Consiglieri astenutisi dalla votazione 7).
Il Presidente, PAREYSON, invita il Consiglio a votare a scrutinio segreto, con il sistema delle palline bianche e nere, per la approvazione del disegno di legge regionale nel suo complesso.
Il Consigliere MANGANONI, a nome dei Consiglieri della minoranza, fa la seguente dichiarazione di voto:
"Ribadendo l'urgente necessità di addivenire ad una definizione dell'annosa questione dell'ordinamento scolastico in Valle d'Aosta, tutelando al massimo gli interessi della categoria insegnante in armonia con gli interessi della Regione;
Rilevato che questa Amministrazione non vi ha provveduto nei passati quattro anni e che, guarda caso, se ne ricorda il 10-12-58, giorno della scadenza del proprio mandato;
Considerato che questo progetto di legge regionale investe, per la sua enorme importanza, l'avvenire dei nostri giovani e delle generazioni future;
Tenuto conto che si è violata la prassi che prevede l'esame preventivo dei progetti di legge regionale da parte di Commissioni consiliari, con il rifiuto da parte della maggioranza della nomina di una Commissione che avrebbe potuto eliminare certe manchevolezze, che potrebbero causare l'impugnativa del progetto di legge da parte degli organi governativi;
Il Gruppo della minoranza, consapevole della responsabilità che incombe sui singoli Consiglieri quali legislatori,
DICHIARA DI ASTENERSI".
Procedutosi alla votazione,
IL CONSIGLIO
veduti gli articoli 3, lettera g), 4 e 31 dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta, promulgato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4;
con voti favorevoli ventitré, espressi mediante votazione segreta (Consiglieri presenti: trenta; votanti: ventitré; astenutisi dalla votazione: sette; scrutatori i Consiglieri Signori: DIEMOZ, LAURENT e NICCO Anselmo);
Delibera
di approvare la seguente legge regionale recante norme sull'ordinamento delle Scuole materne, elementari e medie e del relativo personale:
Disegno di legge regionale n. 8
REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA
LEGGE REGIONALE 1958, N. : ORDINAMENTO DELLE SCUOLE MATERNE, ELEMENTARI E MEDIE E DEL RELATIVO PERSONALE.
Il Consiglio regionale ha approvato;
Il Presidente della Giunta regionale
PROMULGA
la seguente legge regionale:
Art. 1
Il personale ispettivo, direttivo ed insegnante delle Scuole Materne, Elementari e Medie della Regione è inquadrato in un ruolo speciale denominato "ruolo statale speciale per la Valle d'Aosta".
Art. 2
Il personale di ruolo di cui al precedente articolo che presta servizio nelle Scuole pubbliche esistenti nella Regione, all'atto della entrata in vigore della presente legge, è trasferito, su domanda, nel predetto ruolo.
Art. 3
Gli organici degli Ispettori scolastici, dei Direttori didattici e degli Insegnanti, elementari della Regione sono stabiliti dalla Amministrazione regionale secondo le norme nazionali in vigore.
Gli organici del personale direttivo ed insegnante di ogni Istituto e Scuola di istruzione secondaria della Regione sono identici a quelli dei corrispondenti Istituti e Scuole statali, con le integrazioni rese necessarie dagli insegnamenti aggiunti in base alle disposizioni vigenti.
Art. 4
È ammesso il passaggio dai ruoli ordinari "al ruolo speciale statale per la Valle d'Aosta" secondo le modalità previste dalla normale ordinanza ministeriale sui trasferimenti, previa dimostrazione della conoscenza della lingua francese e in base a norme prestabilite dal Consiglio regionale.
Il passaggio dal "ruolo speciale statale per la Valle di Aosta" ai ruoli ordinari statali avviene secondo le disposizioni che saranno emanate con legge della Repubblica.
Art. 5
Il personale direttivo ed insegnante assunto è sottoposto a periodi di prova di durata e con modalità uguali a quelli a cui. è sottoposto il personale dei corrispondenti ruoli statali.
Art. 6
Al personale direttivo ed insegnante non di ruolo si applicano, per l'assunzione ed il trattamento, le norme vigenti per il corrispondente personale delle Scuole statali, integrate da norme stabilite dal Consiglio regionale.
Art. 7
I servizi dalla legge attribuiti ai Provveditorati agli Studi sono demandati, nella circoscrizione della Regione Valle d'Aosta, alla Sovrintendenza agli Studi per la Regione Valle d'Aosta.
Art. 8
Il Sovrintendente agli Studi per la Valle d'Aosta è nominato in base a concorso per titoli ed esami. Al concorso possono partecipare i Presidi titolari di Scuole secondarie, i Professori di ruolo che abbiano esercitato l'insegnamento, in seguito a concorso di Stato, per un periodo di almeno dieci anni, i funzionari della Regione che posseggano i requisiti richiesti per la partecipazione ai concorsi a posti di Provveditori agli Studi nel territorio della Repubblica, coloro che abbiano prestato servizio per un periodo di almeno 4 anni in posti direttivi presso Sovrintendenze o Provveditorati provinciali agli Studi.
L'eventuale incarico di Sovrintendente agli Studi per la Regione può essere conferito soltanto a persone in possesso dei requisiti di cui al precedente comma.
Il posto di Sovrintendente può anche essere attribuito per comando del Ministero della Pubblica Istruzione ad un Provveditore o ad un Vice Provveditore agli Studi dei ruoli statali, su richiesta dell'Amministrazione regionale.
Art. 9
La Regione provvede, mediante concorso, alla nomina degli Insegnanti per le Scuole elementari. I candidati devono dimostrare la conoscenza della lingua francese secondo le modalità ed i programmi stabiliti dal bando di concorso.
Art. 10
Gli Insegnanti delle Scuole secondarie, i Capi di Istituto, gli Ispettori scolastici e i Direttori didattici sono nominati per concorso, in base a norme prestabilite dal Consiglio regionale, in relazione ai posti disponibili sulla base degli organici di cui all'art. 3:
a) fra i vincitori di un concorso statale;
b) fra coloro che abbiano conseguito l'idoneità in un concorso statale e che alla data di tale conseguimento abbiano già prestato servizio per almeno tre anni in Valle d'Aosta;
c) per chiamata, da parte dell'Amministrazione regionale, di Capi d'Istituto, di Ispettori scolastici, di Direttori didattici, di Insegnanti secondari ed elementari dei ruoli statali che occupino cattedre o i posti corrispondenti negli Istituti e Scuole di istruzione secondaria ed elementare della Repubblica.
Il personale di cui sopra deve dimostrare la conoscenza della lingua francese secondo le modalità stabilite dal concorso di cui al presente articolo.
Nelle more dell'espletamento del concorso di cui al l° comma del presente articolo, il personale di cui alle lettere a) e b) che si trovi in servizio nelle Scuole della Regione, viene, a sua richiesta, mantenuto in servizio nelle Scuole stesse.
Art. 11
Le Commissioni per i concorsi di cui agli articoli precedenti sono costituite dal Consiglio regionale secondo le norme vigenti per i corrispondenti concorsi statali, con la preventiva approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione.
Art. 12
Il trattamento economico del personale direttivo ed insegnante delle Scuole elementari e secondarie non potrà essere superiore, come trattamento di base e indennità varie, a quello goduto inizialmente e nel progresso della carriera dai Presidi, dal personale direttivo ed insegnante delle Scuole elementari e secondarie, dei corrispondenti ruoli statali.
Il personale direttivo ed insegnante appartenente ai ruoli speciali per la Valle di Aosta fruisce delle riduzioni ferroviarie accordate al corrispondente personale statale.
Il personale stesso versa allo Stato, per tramite dell'Amministrazione regionale, i vari contributi previdenziali ed assistenziali nella stessa misura prevista per il personale statale dei corrispondenti ruoli e gode, a carico dello Stato, del trattamento di quiescenza e degli altri benefici previsti dalle leggi dello Stato.
Art. 13
Le funzioni del Consiglio Scolastico provinciale sono demandate ad un Consiglio Scolastico regionale nominato dal Presidente della Giunta e così composto:
1) L'Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione - Presidente.
2) Il Sovraintendente agli Studi della Regione.
3) Un Professore dell'Istituto Magistrale designato dai colleghi di ruolo in servizio.
4) Un Maestro elementare ordinario designato dai colleghi di ruolo in servizio.
5) Un rappresentante del Comune di Aosta designato dal Consiglio comunale.
6) Due rappresentanti dei Comuni della Valle designati secondo le norme che saranno emanate dal Consiglio regionale.
Fanno, inoltre, parte del Consiglio Scolastico regionale, intervenendo alle sedute solo quando siano trattate questioni interessanti materie di loro competenza:
1) Il Medico regionale.
2) L'Ingegnere Capo della Regione.
Art. 14
I componenti del Consiglio Scolastico regionale durano in carica un triennio e possono essere riconfermati.
Art. 15
Contro i provvedimenti eventualmente adottati nei confronti del personale inquadrato nei ruoli speciali statali per la Valle d'Aosta è ammesso ricorso secondo le modalità contemplate dai rispettivi stati giuridici.
Art. 16
La presente legge entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
La presente legge sarà inserita nella Raccolta Ufficiale delle Leggi e dei Regolamenti della Regione autonoma Valle d'Aosta e sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Della promulgazione della presente legge sarà dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione autonoma Valle d'Aosta.
Aosta, lì
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