Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 241 del 24 ottobre 1967 - Resoconto

OGGETTO N. 241/67 - Applicazione nella Regione Valle d'Aosta della legge 27 ottobre 1966, n. 910, recante: "Provvedimenti per lo sviluppo dell'agricoltura nel quinquennio 1966/1970".

Maquignaz (D.C.) - Questo provvedimento si rende necessario per consentire all'Assessorato Agricoltura e Foreste di utilizzare i fondi del secondo piano verde adottando nell'istruzione delle pratiche gli stessi criteri che si adottano per i provvedimenti regionali.

Inoltre, di approvare le integrazioni che si rendono necessarie in vista delle diverse percentuali stabilite dalla legge statale e dai nostri provvedimenti; per esempio all'articolo 16 sono previsti dei contributi per le opere irrigue, per i fabbricati rurali e per le strade poderali e interpoderali, con delle percentuali, nei nostri provvedimenti, del 70% nel primo caso, del 33% nei fabbricati e fino all'87% nelle strade poderali e interpoderali, mentre l'articolo 16 prevede solo un contributo massimo fino al 50%; quindi è chiaro che noi con questo provvedimento possiamo fare le integrazioni del piano, dei fondi del piano verde con i fondi regionali.

Ciò allo scopo di garantire lo stesso trattamento a tutti gli agricoltori della Valle indipendentemente che i contributi vengano impiegati sia sui fondi derivanti dallo Stato, o sia sui fondi derivanti dai provvedimenti regionali.

Questo provvedimento si è già reso necessario per l'applicazione del primo piano verde, come risulta dalla deliberazione n. 47 del 5 aprile 1963. Preciso inoltre che questa facoltà è già inserita anche nel Decreto Ministeriale n. 117 riguardante le direttive per l'applicazione della legge del secondo piano verde alla Regione della Valle d'Aosta.

Infatti, qui la circolare, il decreto dice appunto, "sulle direttive di intervento in particolare gli interventi previsti dalla legge 27 ottobre 1966, n. 910 e quelli della Regione previsti dagli speciali provvedimenti saranno fra loro coordinati e integrati allo scopo di assicurare unitarietà e massima efficacia all'azione pubblica, nonché di riservare identico trattamento a tutti gli aventi diritto".

Quindi si tratta né più né meno di un provvedimento normale che si è già adottato per il primo piano verde.

Fosson (U.V.) - Nous sommes parfaitement d'accord d'approuver les lignes directrices d'application du deuxième Plan Vert et ce n'est pas en polémique, certainement avec l'Assesseur, parce que l'Assesseur a écrit très clairement dans cette relation, mais c'est une petite réponse à toutes les accusations qui ont été faites dans le passé, soit dans cette salle, soit hors de cette salle, dans les différents petits journaux valdôtains où on disait qu'on faisait des choses qui n'allaient pas.

Je voulais seulement souligner un passage de la relation: "In relazione a quanto sopra si rende necessario che il Consiglio regionale ribadisca e convalidi i concetti già espressi in sede di discussione e di approvazione della deliberazione consiliare n. 47 del 5 aprile 1962".

Ceci démontre que ce qui avait été fait alors était ce qui était nécessaire de faire pour harmoniser les contributions de l'Etat avec les contributions de la Région et je pense qu'il n'y a pas à changer dans ce système et la proposition qui nous vient faite aujourd'hui, qui nous vient soumise c'est justement de continuer dans cette ligne. Je n'ai rien d'autre à ajouter.

Andrione (U.V.) - C'était simplement pour présenter, en relation au "Piano Verde" qui est appliqué chez nous d'une façon régionale, par la Région, c'était pour présenter un ordre du jour, pour avoir l'attaché, pour présenter un ordre du jour de nature plutôt politique, qui voudrait condamner l'obstructionnisme que les droites sont en train de faire au Parlement; malheureusement les représentants de cette droite ne sont pas présents en ce moment et l'ordre du jour dirait:

"Il Consiglio regionale, considerato che l'attuazione delle Regioni a Statuto ordinario, in applicazione al dettato costituzionale destinato a trasformare la struttura dello Stato Italiano in un senso più democratico;

considerato che le Regioni a Statuto ordinario rafforzeranno l'istituto regionalistico e permetteranno alle Regioni a Statuto speciale di ottenere più facilmente, dopo 20 anni dalla loro formazione, la completa attuazione del loro Statuto;

considerato che in Valle d'Aosta l'autonomia regionale è stata una innegabile fonte di progresso, materiale e sociale, e una prova di buona amministrazione fatta dagli eletti popolari, condanna l'ostruzionismo della destra in Parlamento contro la legge elettorale regionale;

ricorda che l'aspirazione ad un nuovo, ad uno stato nuovo, decentrato e regionalista, è prezioso retaggio della lotta di Resistenza;

auspica che nel più breve tempo possibile il Parlamento approvi le leggi concernenti l'ordinamento regionale che costituisce una non rinunciabile garanzia di libertà e di democrazia per il popolo italiano".

Bionaz (D.C.) - Io vorrei chiedere al Consigliere Andrione cosa c'entra questa con l'applicazione del ...

Andrione (U.V.) - Le "Piano Verde" est appliqué en Vallée d'Aoste par la Région, l'Institut régional. Comme à l'avenir il serait appliqué dans toutes les régions par l'Institut régional, et comme évidemment à l'ordre du jour il n'y avait pas un point pour pouvoir s'attacher et faire un ordre du jour de nature politique, j'ai choisi ce premier numéro, 8, où l'on parlait de quelque chose de concret pour m'attacher de cette façon.

C'est du reste ce que j'ai dit au début.

Marcoz (U.V.) - Signor Presidente, io volevo dire che, naturalmente, ad un certo momento, agganciandoci a questo o un altro argomento è opportuno farlo perché se aspettiamo che la battaglia in Parlamento sia finita, allora sarà perfettamente inutile fare gli ordini del giorno. Il Consigliere Andrione ha già detto, è vero, che si è agganciato ad uno degli argomenti che si poteva prestare e questo si presta indubbiamente, è vero, perché si tratta di dire che effettivamente la Regione, è vero, da noi funziona bene, che la Regione ci permette di amministrare bene, il progresso, al quale anche i ciechi devono inchinarsi è dovuto al fatto che esiste l'istituto regionalistico. Ora di fronte a questa lotta cui assistiamo, lotta sorda, lotta per cui è vero si siede giorno e notte, per cui deputati che non erano presenti nelle sedute ordinarie sono condannati a stare lì anche alla domenica, pur di tirare innanzi la carretta, è vero, io dico, dobbiamo pure agganciarci a qualche cosa. Se il Presidente della Giunta dice che ci sembra che non ci sia connessione, noi lo invitiamo e lasciamo la scelta a lui, eventualmente, in un altro argomento per cui, è vero, ci sia una connessione, ma per noi la connessione c'è. Ogni argomento è buono; noi stiamo assistendo ad una lotta che è contro il dettame della Costituzione, noi sappiamo... (si sente in lontananza il Consigliere Pedrini ) ...sì, lo sappiamo, solo Lei non dice delle balle; Lei passerà alla storia per i cunettoni della Val Veny... (richiami e scampanellate del Presidente) ...Lei passerà alla storia per i cunettoni della Val Veny ... se non gliel'ho detto mai, glielo dico oggi, e quindi quando parlo io cerchi di non interrompere, perché per quanto Lei sia un buon oratore, se io mi metto a fare della polemica, Pedrini non mi fa paura, ma io odio la polemica, sono sempre delle balle quelle che diciamo noi, ci sono soltanto le sagge interpellanze che fa lui a voi per potervi fare le lodi reciproche, è vero, per "épater les bourgeois" questo di saggio di questo Consiglio; perché noi assistiamo a delle interpellanze banali e sciocche ed è vero, i grandi ringraziamenti che Pedrini fa alla Giunta. Naturalmente ogni tanto, perché la gente non se ne accorga dice "non sono soddisfatto" ma lui è soddisfattissimo; lui dice che gli assessori non sono all'altezza del loro compito, ma è lui che li ha appoggiati, è vero, queste non sono balle ...

Caro Pedrini, noi ci conosciamo, è vero, anche dietro ai suoi occhiali affumicati, è vero, noi ci conosciamo, stia tranquillo, stia tranquillo, che io conosco gli uomini con i miei capelli grigi, quanto Lei, come Lei è in grado di valutare me; quindi Presidente, insomma, se Lei desidera trovare un altro argomento lo trovi pure.

Certo che assistiamo ad una lotta, è vero, che è contro tutti i dettami della Costituzione, altro che Stato di diritto, qui, è vero; la Costituzione, della Costituzione si cerca di fare uno strame, oggi al Parlamento in ordine all'istituto regionalistico, e non fa bisogno di essere avvocati per capire queste cose, non fa bisogno, e non comprendiamo la posizione di chi è un feroce antiregionalista a Roma e qui, per delle convenienze personali fa il regionalista, regionalista, outré, è vero, per delle convenienze personali. Si butti l'ipocrisia, si cessi e si strappi questo velo; ma noi l'abbiamo strappato da tempo questo velo; questo diciamo noi, quelli che dicono che noi diciamo delle balle, bisogna avere il coraggio di dire pane al pane vino al vino. Io se sono antiregionalista non divento regionalista perché mi si dà la Presidenza dell'autostrada, Signori del Consiglio, io rimango antiregionalista. Questi sono gli uomini con cui dobbiamo fare la pasta e il pane, e con cui dobbiamo fare la politica in Valle d'Aosta; se lo tenga per detto, caro Commendatore Pedrini, senza, senza acrimonia, perché Lei fa i suoi interessi e forse è molto più furbo di tutti noi che siamo dei fessi che seguiamo le farfalle degli ideali, ma comunque gli uomini sono fatti come sono fatti.

Quindi io insisto, è vero, insisto perché ci si agganci a qualche cosa e si faccia questo ordine del giorno, e quando i buoi saranno usciti dalla stalla, è vero, sarà perfettamente inutile che noi chiudiamo le porte.

Pedrini (P.L.I.) - A me piace tanto, mi è simpatico, mi è sempre stato simpatico anche quando era Presidente, l'avvocato Marcoz, io l'ho detto più di una volta, anche da questo banco; però quando esce a parlare di ipocrisie... Ma io prima di tutto devo dire che coloro che votarono lo Statuto speciale per la Valle d'Aosta, in quella determinata commissione vi erano due Liberali, glielo ricordo, caso mai se lo fosse dimenticato, l'On. Villabruna di Torino e il Sen. Sabba Raudaccio di Cagliari. Ma a parte questo, quando mi parla di ipocrisia a qualcuno che voleva l'annessione della Valle d'Aosta alla Francia, Perdio, io queste lezioni da certi avvocati non le prendo, non le prendo, da certi, e non parlo di Lei, Lei sa benissimo chi voglio dire... e quindi io prima di sentire parlare di ipocrisia penso che Lei debba meditare quattro volte, non una sola, prima cosa, perché qua se ipocrisia ci fosse quella non è da parte nostra, abbiamo sempre detto chiaramente che cosa volevamo e abbiamo ripetuto che noi qui in Valle siamo per l'autonomia della Valle. Abbiamo avuto dei liberali che hanno votato per questa autonomia, e siamo contro le Regioni a Statuto ordinario, perché proprio voi dell'Union Valdôtaine dovreste essere i primi contro le Regioni a Statuto ordinario perché faranno sì che la nostra Regione Valle d'Aosta diventi una regione a Statuto speciale dei fichi secchi. Questa è la verità, e dovreste essere contro le regioni a Statuto ordinario, perché snatureranno quella che è la nostra essenza dell'autonomia regionale; questo dovreste dire, ma siccome vi piace fare della demagogia facile, certo, buttare proprio a "épater les bourgeois", come dice bene Lei, allora è comodo, dire che i Liberali sono contro l'autonomia, l'avete detto dal 1945. È venuto qua l'allora segretario nazionale del Partito Liberale Villabruna, a dire "io personalmente ho firmato per l'autonomia della Valle d'Aosta", lui sulla Piazza, nessuno dell'Union è venuto a smentirlo, egregio avvocato Marcoz, e quindi io ancora una volta Le dico, che quando Lei parla così racconta delle balle, delle enormi balle, perché Lei si deve documentare prima. E poi questo io rispondo in campo nazionale e non qua, questo è un quantum; e sì, io capisco, capisco un'altra cosa avvocato, la sua alleanza coi comunisti fa effetto. Lei non vuole il dibattito parlamentare, Lei non vuole la libertà della Costituzione; Lei non vuole che ognuno in Parlamento faccia il suo lavoro e il suo dovere quando pensa in una determinata maniera. Lei questo non lo vuole, Lei vuole la dittatura, Lei vuole soltanto che tutti filino diritto, che tutti siano ai suoi comandi, questo Lei ha in testa, e io capisco che queste giuste idee, per Lei evidentemente, Lei le abbia prese da poco tempo, ma che Le siano state inculcate molto bene; su questo ci creda, io sono convinto di quello che dico, perché una affermazione da Lei che i Liberali, in questo momento, in sede di Camera, alla sede di Montecitorio stiano facendo una lotta piena di ipocrisia, ecc. ecc. come ha detto Lei, questo Lei non lo deve perché noi battiamo e combattiamo per le nostre idee, e abbiamo il diritto di farlo in clima di libertà, quella libertà che Lei vagheggia probabilmente, ma che in realtà non vuole perché schierandosi contro questo dibattito Lei dimostra la sua vera essenza.

Montesano (P.S.D.I.) - Un attimo, ci sono Colombo, Germano e Fosson. Però io devo rappresentare al Consiglio che siamo usciti un po' dal seminato, cioè dall'oggetto n. 8, a parte il fatto che l'ordine del giorno è stato presentato e quindi dovrà avere il suo sviluppo, lo sviluppo, io inviterei il Consiglio, se non vi sono altri interventi sull'oggetto n. 8, a votare l'oggetto n. 8 e poi riprendere la discussione... come volete? Vuole fare prima la discussione? ... sì, ma la discussione, siccome mi accorgo non che verte sull'oggetto n. 8, votiamolo e poi facciamo ... ad ogni modo ...

Colombo (P.S.I.) - Io volevo subito dire che, in quanto appartenente al Partito Socialista, in quanto impegnati in questa lotta, che naturalmente si conduce in Parlamento sulla questione delle Regioni, essendo direi, ad un certo momento, anche gli animatori di questa grossa riforma in campo nazionale, sono praticamente d'accordo sulla sostanza dell'ordine del giorno. Vorrei che qui, trovandosi di fronte qui, così, ad una iniziativa non prevista, ci sia concesso da parte del Consiglio una sospensione di cinque minuti per vedere questo ordine del giorno nella sua formulazione e come può essere eventualmente proposto per essere portato all'unanimità alla sua votazione.

Montesano (P.S.D.I.) - La proposta dell'Assessore Colombo, non so se taglia un pochino le richieste di parola, è vero, va bene... allora, il Consigliere Germano.

Germano (P.C.I.) - Direi che senza gridare tanto forte, perché il gridare forte non è indice di aver ragione, si deve affermare che il concetto di ostruzionismo è una questione valida quando si tratta di scelte che decidono della vita, dell'avvenire o di importanti categorie o anche dello stesso paese; ma il concetto dell'ostruzionismo quando è volto contro la Costituzione, che è la legge fondamentale dello Stato, allora non è più ammissibile. Qui abbiamo articoli della Costituzione dal n. 114 al n. 133, quindi una bella fetta di articoli, che regolano l'istituzione della Regione. Ora, l'ostruzionismo contro l'applicazione del dettato costituzionale, non è più una cosa, una cosa concepibile, quindi il problema che il Partito Liberale, il missino, i monarchici siano antiregionalisti è ancora una cosa che può essere ammessa nel senso che ognuno è libero di essere quello che vuole. Fa strano che qui poi siano dei regionalisti accesi, dicendo là, ma qui sì; però il fatto di essere contro la Costituzione, questo è il fatto, il fatto che non è ammesso. L'altro ragionamento fatto dal Consigliere Pedrini, che non è giusto, è quello di dire che se fanno le regioni a statuto ordinario nel paese, noi siamo indeboliti: è vero esattamente il contrario, perché? Ma è facile da spiegarsi, oggi, non la nostra Regione, ma tutte le Regioni a statuto speciale, qualsiasi sia la loro colorazione politica, sono in difficoltà con lo Stato, perché? Ma perché lo Stato è ancora uno stato accentrato, tutti gli uffici, la burocrazia sono impostati in questo senso. Parecchie volte, membri stessi della Democrazia Cristiana dicono a Roma, ci siamo trovati di fronte a queste cose: è la struttura dello Stato che c'era prima del fascismo, che era uno Stato accentrato e non decentrato. È chiaro che domani, col decentramento dello Stato, e con la costituzione delle Regioni a Statuto ordinario la posizione delle Regioni a Statuto speciale viene rafforzata, viene rafforzata. Quindi non è che noi dobbiamo essere, anche così, per motivi tattici, piccolini, essere contro, ma dobbiamo essere a favore perché favorisce lo sviluppo dell'autonomia in Valle d'Aosta, come favorisce lo sviluppo delle autonomie delle Regioni a Statuto speciale.

Per questa ragione io sono d'accordo per la sospensione di cinque minuti, per coordinare l'ordine del giorno, però non potevo fare a meno, di fronte a delle affermazioni che sono al di là del buon senso e della regola democratica, perché si può essere tutto quello che si vuole a questo mondo, però come uomini politici, quando la Costituzione è il documento che regola la vita del nostro Paese, essere contro la Costituzione, non siamo più a posto.

Fosson (U.V.) - Noi accettiamo la proposta dell'Assessore Colombo di sospendere per vedere esaminare insieme questo ordine del giorno; questa è la prima cosa. Vorrei aggiungere qualche cosa, non per prendere le difese dell'Avvocato Marcoz, perché non ne ha certamente bisogno, però abbiamo sentito qui il Consigliere Pedrini che quando vuole sostenere le sue tesi si mette a gridare; io non risponderò gridando anche se noi anche abbiamo un po' di sangue caldo, di sangue caldo nelle vene. Però quando vuole darci dei consigli, e vuole dare dei consigli all'Union Valdôtaine dovremmo essere contro le regioni a statuto ordinario perché con questo noi salvaguarderemmo meglio la Regione Valle d'Aosta che ha uno Statuto speciale. Dico, sta lui dicendo delle balle, perché mi ha già preceduto il Consigliere Germano; qui si tratta, prima di tutto di difendere la Costituzione italiana, quindi noi che al momento in cui è stato dato, è passato lo Statuto della Valle d'Aosta, non eravamo completamente soddisfatti di come è stato varato questo Statuto speciale però ad un certo momento ci siamo inchinati alla volontà dei costituenti e abbiamo detto: "bisogna che questo Statuto sia applicato", e tutte le grandi discussioni che sono state fatte in questa aula, e nell'altra aula prima, sono sempre quelle dell'attuazione di questo Statuto. Statuto approvato con legge costituzionale, quindi che si ricollega all'applicazione della Costituzione, anche per le regioni a statuto ordinario, noi, per quel principio generale che vogliamo che lo Statuto sia che la Costituzione sia applicata, noi votiamo coerenti e diciamo che le regioni a statuto ordinario devono essere varate nello Stato italiano. E con questo non veniamo a diminuire nessun potere delle regioni a statuto speciale, perché per le regioni a statuto ordinario, per le regioni ordinarie, ci sono certe leggi che funzionano in un senso, per quelle a statuto speciale ci sono gli statuti speciali che dovrebbero essere applicati e non lo sono, perché l'eterna questione che noi denunciamo e in quest'aula e in pubblico e forse se domani, nello Stato italiano, attraverso l'applicazione delle regioni a statuto ordinario si creasse effettivamente quella mentalità regionalista autonomista e di decentramento che non esiste oggi, perché noi in Italia siamo per l'europeismo, tutti per l'Europa unità, però non pensano a quella che è, non siamo dei federalisti, perché si vuole una Europa, non si sa come la si vuole, e si dice, una è la facciata e una invece è quello che si pensa effettivamente.

Il Consigliere Pedrini ha voluto ricordare Villabruna, noi non abbiamo niente da dire contro Villabruna, però vorrei ricordarLe che ad un certo momento, proprio l'Avv. Villabruna è uscito dal Partito Liberale sbattendo le porte ed è passato al Partito Radicale ed è passato al Partito Radicale forse perché Villabruna era ancora uno di quei vecchi liberali che era convinto delle sue idee, era per uno stato accentrato, ma non era uno di quei Liberali trasformisti che certamente hanno ben poco dei vecchi Liberali che si sono battuti in Italia ad un certo momento.

Quindi, su questo punto, noi concordiamo con la sospensione di un momento, per vedere questo ordine del giorno, ma diciamo al Consigliere Pedrini che ad un certo momento non si può, e questo glielo ripetiamo, non si può essere regionalisti solo in parte, o si è regionalisti tout court, e allora bisogna essere per l'applicazione della Costituzione e per le regioni a statuto ordinario, o altrimenti non si è dei veri regionalisti. Questo va detto.

Marcoz (U.V.) - Signor Presidente, senza chiedere la parola per motivi personali io dico che se ho alzato la voce l'ho fatto perché anch'io ho sangue nelle vene. Chiedo scusa se ho alzato la voce, ma certo è un linguaggio insolito quello di sentirsi dire, quando un Consigliere parla, che racconta delle balle, è vero, questo è un linguaggio insolito; io non mi sono mai permesso, è vero, di rivolgere a colui che ha detto a me che io dicevo delle balle e quindi per questo unicamente io ho alzato la voce, perché pur essendo di temperamento molto vivace io sono anche abituato a condurre una discussione pacata.

Secondo, l'avvocato Villabruna è quella esimia persona di cui posso dire che mi ha onorato della sua amicizia, perché abbiamo fatto, come colleghi, diversi processi penali insieme, con l'avvocato Villabruna, e lo conosco talmente bene intus et in cute che vi posso dire che l'avvocato Villabruna non sarebbe mai uno di quegli individui che fa il regionalista a Roma, o meglio ad Aosta, e fa l'antiregionalista a Roma, l'avvocato Villabruna, va bene per l'avvocato Villabruna. Signori, si discute se l'istituto regionalistico, attuato in campo nazionale, rafforzerà o diminuirà, è vero, l'istituto della Regione, è vero, lo rafforzerà o lo diminuirà nella sua esplicazione, nella sua espansione, nel suo "rayonnement", come direbbero i francesi.

Ebbene, allora, per non contare più delle balle, mi servirò di dati di fatto; io ho avuto occasione di leggere una rivista, signori, una rivista giuridica, e vi posso dire che avendo visto l'elenco delle sentenze della Corte Costituzionale, io ne trovavo una per cento che dava ragione, che accettava le tesi della Regione Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, una per cento, tutte le altre erano a favore dello Stato. Non vi dice niente questo fenomeno qui? Voi pensate che continui questo fenomeno il giorno auspicato, auspicabile in cui ci saranno le regioni Italia. Ho partecipato, Signori, le poche volte, io non sono andato né nel Niagara né nel Mississippi, ma sono soltanto andato una sola volta ad un convegno di studi regionalistico a Riva del Garda. Ebbene, Gasparri, il grande costituzionalista sardo che ha preso la parola per le Regioni, e anche nell'interesse della Valle d'Aosta, è arrivato a fare un progetto, e questo progetto ha avuto ancora il suo seguito perché mentre era Presidente del Consiglio, l'avv. Caveri, Presidente della Giunta, abbiamo ricevuto ancora questo progetto, forse il Presidente della Giunta ne ha avuto sentore, forse ne avrete avuto sentore anche voi, si è addirittura trattato del problema di inserire nel Collegio della Corte Costituzionale dei rappresentanti delle Regioni, di inserire in questa Corte, è vero, che è quella che è, dei rappresentanti delle Regioni, ma per fare finalmente convinta questa gente che in sostanza le regioni esistono e che non bisogna dare torto alle regioni soltanto perché si ha il concetto di difendere, ad ogni costo, è vero, lo Stato, la centralizzazione, ecc.. è vero, ma certo, a questo linguaggio Pedrini, il Comm. Pedrini, pardon, sarà certamente, è vero, sordo, perché lui dice che siamo noi i dittatori, noi siamo i dittatori, difatti abbiamo fatto il Presidente della Giunta e del Consiglio, e vi ho trattato sempre da dittatore, è vero signori, voi sapete che vi ho sempre trattati da dittatori, ho sempre detto "comando io, quello che penso fa legge, quello che mi dite voi non ne tengo nessun conto". Tutti quelli che sono venuti da me hanno sempre visto che ero un grandissimo dittatore, quindi ha ragione lui, non se ne parli, lui è la voce del Vangelo, e quando parla lui bisogna inchinarsi.

Signori, io penso che l'argomento è molto più importante di queste varie interpellanze in cui si leggono i risultati della burocrazia, la pratica tale, è vero, è stata spedita, è ritornata, tornerà, la vedremo esaurita, non la vedremo esaurita, siamo una Regione speciale, ci sentiamo di poter dire "l'istituto regionalista ha portato dei grandi progressi alla Valle d'Aosta"; siamo d'accordo su questo punto? Non siamo d'accordo? Allora non facciamo niente, ma se siamo d'accordo fra persone leali ed oneste su questo punto, malgrado tutti gli inconvenienti che ci sono stati, che ci saranno ancora, se siamo d'accordo su questo punto, perché dobbiamo esitare solo un istante, in questo momento delicato, particolare, in questo momento per cui, per tutti gli eventi deprecabili che sono avvenuti potrebbero anche pensare che anche la Valle d'Aosta non è più entusiasta dell'istituto regionalistico, potrebbero anche pensare questo, invece noi diciamo "no", malgrado tutto e contro tutto, noi sappiamo che fatto un bilancio generale, il bilancio resta ancora enormemente attivo, ed essendo il bilancio enormemente attivo, noi facciamo pervenire questa voce. Mi sembra che questo, è vero, non debba suscitare le ire di nessuno, è vero, queste non siano delle balle, con buona sua pace Comm. Pedrini, perché poi, a parte, è vero questi battibecchi che abbiamo in Consiglio, tra di noi abbiamo avuto anche occasione di parlare tante volte in tono pacato di tante questioni; quindi non se l'abbia se a me è scappata quella parola "ostruzionismo". Io l'ho letta sui giornali, io non sono un politico, io sono un uomo così, alla buona, leale, che crede ancora che i giornali dicano il vero. Lei ha ragione quando mi dice "ma come, Lei ha detto la parola ostruzionismo", forse ho detto di troppo, ma io sono ancora abituato a credere nei giornali come il buon contadino delle nostre Valli che dice "il giornale ha pubblicato questo", e mi è scappata quella parola "ostruzionismo", ma non credo che io abbia commesso un delitto per questo, pieno diritto di libertà dei Liberali, possono discutere, soltanto io debbo però rilevare che hanno discusso, è vero, di domenica, mica per gli altri problemi, ma per l'istituto regionalistico, questo è un dato di fatto, per gli altri problemi, si trattasse di dichiarare guerra all'America, state tranquilli che i nostri deputati sono tranquilli anche di dire "dichiariamo guerra all'America", ma non discutono di domenica, questo ve lo posso dare per certo; ma per l'istituto regionalistico bisogna discutere anche di domenica; questo è un dato di fatto! E allora signori, signori, io dico, facciamo il nostro dovere, niente altro che il nostro dovere.

Chamonin (U.V.) - Nous sommes d'accord sur la substance de l'ordre du jour présenté par le Conseiller Andrione sur les débats actuellement en cours à la Chambre des Députés pour la constitution des régions à statut ordinaire.

Nous concordons aussi avec la proposition de l'Assesseur Colombo pour une interruption, une suspension de cinq minutes de la séance, pour pouvoir éventuellement concorder un ordre du jour unitaire et dans ce sens je prierai Monsieur le Président du Conseil de bien vouloir adhérer à cette proposition.

Berthet (D.C.) - Moi aussi je m'associe à la proposition faite par l'Assesseur Colombo pour avoir la possibilité de concorder un ordre du jour, afin que le Conseil puisse le voter à l'unanimité.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora io proporrei al Consiglio di votare l'oggetto n. 8, dopo si sospende la seduta per cinque minuti. Mi pare che non ci siano più interventi sull'oggetto. Allora chi è favorevole sull'oggetto n. 8 alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 30 voti.

La seduta è sospesa per cinque minuti.

Pedrini (P.L.I.) - Il Partito Liberale si riserva di presentare un ordine del giorno.

Montesano (P.S.D.I.) - Ma gli ordini del giorno possono essere sempre presentati.

Pedrini (P.L.I.) - No, sull'argomento, glielo do subito, abbia pazienza un secondo.

La seduta è sospesa dalle ore 11,09 alle ore 11,45.