Oggetto del Consiglio n. 276 del 7 novembre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 276/67 - Costruzione di un edificio scolastico nel capoluogo del Comune di St-Denis. Richiesta di informazioni. (Interrogazione)
Colombo (P.S.I.) - Sul problema debbo dire che la costruzione di questo municipio è già stata oggetto da parte nostra di sollecitazioni nei confronti del Comune per poter avere progetto e disponibilità dei terreni. Il nostro ufficio si era già interessato fin dal mese di maggio, prendendo contatti con il progettista stesso, e, alla fine attraverso a tutti i solleciti fatti dall'Ufficio e fatti dall'Assessore Dujany - mi risulta che è intervenuto anche l'Assessore Dujany - e fatti anche dal sottoscritto, direttamente con gli amministratori comunali, abbiamo avuto il progetto approvato dal Comune stesso, in data 30.8.1967.
Il 12 di settembre il progetto stesso è stato trasmesso alla Sovraintendenza per il parere di competenza; so che la sovraintendenza l'ha già esaminato e a giorni dovrebbe essere trasmesso all'Assessorato. Naturalmente poi il problema va ancora visto da parte dell'istruzione pubblica, dopo di che daremo corso a quello che è l'appalto dei lavori che penso possano essere anche eseguiti nel periodo invernale, in quanto la zona è una zona che si presta, in quanto molto soleggiata.
Manganoni (P.C.I.) - Io qui devo fare due osservazioni: primo, dice, il progetto ci è pervenuto, la sovraintendenza deve esaminarlo, lo sta esaminando, poi dovrà esaminarlo l'istruzione pubblica, poi, poi, la solita burocrazia.
Ora, io sono di questa tesi...
Colombo (P.S.I.) - ...che avete instaurato voi con una delibera di Giunta.
Manganoni (P.C.I.) - Ma, non è la questione della procedura, è la questione del tempo, perché, anche se questo progetto deve passare alla sovraintendenza e alla pubblica istruzione, e la sovraintendenza lo esamina in otto giorni, la pubblica istruzione lo esamina in altri otto giorni, sono quindici giorni; se invece ci mette un paio di mesi la sovraintendenza, un paio di mesi l'istruzione, passa mezzo anno; ecco il problema dove è, mi spiego? Quello del tempo, perché è giusto che la sovraintendenza lo veda, è giusto che la pubblica istruzione lo veda, però ci mettano un tempo limitato e non tirino per le lunghe, perché noi andiamo incontro a questo fatto, perché là, d'inverno, non si lavora, d'inverno le imprese, non lavorano, per una ragione. Noi abbiamo fatto i cantieri a St. Denis, però d'inverno dovevamo mettere l'antigelo, perché se no gelava, proprio a St. Denis; ora l'impresa proprio quello non lo fa, è comprensibile; lo si fa nei cantieri, perché è uno scopo sociale, per fare lavorare d'inverno gli operai, quindi, quella, prima considerazione.
Seconda considerazione: quando abbiamo approvato questo piano di lavori pubblici noi abbiamo detto che questo piano di edifici per la pubblica istruzione, per cui mancavano i progetti per i due terzi delle opere, noi abbiamo detto che questo è un programma di lavori pubblici fatto male, allora noi abbiamo detto: "voi queste opere non le eseguirete". Purtroppo, purtroppo, i fatti ci danno ragione, perché quanti di questi ne avete appaltati? Cinque o sei su 40.
Colombo (P.S.I.) - ...no, molto di più.
Manganoni (P.C.I.) - Beh, mettiamo sette o otto, perché mancavano i progetti, non solo, ma allora voi ci avete detto: "ma no, ma sì", naturalmente vi siete arrampicati sui vetri come fate sempre, però i fatti, i fatti, oggi ci danno ragione: mentre voi avete escluso dal piano delle opere per cui c'erano i progetti - e noi ve lo abbiamo segnalato! - vi abbiamo segnalato noi delle opere per cui c'erano i progetti e non le avete incluse qui, noi abbiamo segnalato per esempio delle fognature, per esempio: allora è inutile che noi stanziamo tanti, non so, centinaia di milioni per questi edifici, che poi non li eseguiamo, sono 641 milioni, quando non le eseguiamo, però per quelle fognature, c'erano i progetti, a quest'ora potevano essere eseguiti, non l'avete accettato di includerli, quelli. Ora, questo fatto vi dimostra che voi altri dovreste ascoltare qualche volta i nostri suggerimenti, quando sono basati su dei fatti e non solo su delle chiacchiere; in secondo luogo, avete fatto approvare un regolamento, no, che di fatto già vigeva, di fatto, ma noi l'abbiamo approvato come regolamento, l'anno scorso, mi pare nella stessa seduta che abbiamo approvato il piano dei lavori pubblici, nel quale si diceva che verranno presi in considerazione solamente quelle opere richieste dai Comuni per cui ci sia e il progetto e la disponibilità dei terreni. Voi, ci fate approvare un regolamento, giusto, che noi condividiamo, però voi lo violate, quel giorno stesso, col piano dei lavori, con queste conseguenze che noi vediamo oggi; quindi, io mi dichiaro non soddisfatto di queste risposte, non solo ma, vi dirò, che questo vi serva almeno di insegnamento per il prossimo piano di lavori, perché è inutile che facciamo dei piani di lavori gonfiati con dei miliardi di opere, che poi ne eseguiamo la metà o neanche, perché o il progetto, o la storia o l'altra. Vedete prima che ci siano i progetti, che ci siano i terreni, poi vedrete che voi realizzate il piano di lavori pubblici, ma è inutile che stanziate dei fondi per "épater le bourgeois", miliardi stanziati, e poi ne spendiamo neanche la metà, trovate le scuse, già, ma la colpa non è nostra perché non c'era il progetto; questi sono dei sistemi che non vanno, che bisogna cambiare.
Marcoz (U.V.) - L'Assessore Colombo ci ha spiegato che sono motivi burocratici che hanno causato quel ritardo, e noi non vogliamo entrare nel merito, se non per fare una osservazione, che, siccome gli edifici scolastici di 30 milioni non se ne fanno, è vero, a centinaia nel corso di un anno, io penso che, dato che parliamo sempre di priorità, bisognerà ad un certo momento stabilire una certa priorità anche nella burocrazia, nell'esaminare, è vero, i lavori che sono in corso, i relativi progetti, quindi ha già detto bene Manganoni, se naturalmente questi uffici, per i lavori grossi, è vero, anziché dare un po' di fretta, un po' di premura alla pratica li pongono sullo stesso piano di lavoretti magari di 500.000 lire, naturalmente la burocrazia prenderà la mano, e saremo ridotti a fare i lavori in inverno, ma è soprattutto sotto questo riflesso e su questo secondo punto che voglio, è vero, fare una raccomandazione all'Assessore. Io ci credo poco che nella zona di St. Denis si possano fare dei lavori in inverno, anche se St. Denis è esposto al sole, ma comunque anche se i lavoratori possono attendere all'opera per le particolari condizioni del clima, io mi dichiaro contrario a che si spendano 30 milioni per fare dei lavori in inverno e qui ci sono molti tecnici, potrebbero forse convincermi del contrario, ci sono degli ingegneri nella Giunta, ci sono dei geometri che fanno la libera professione. Ora, 30 milioni, anche per la ricchissima amministrazione della Valle d'Aosta, non sono poi mica due soldi per cui si debba fare un edificio di 30 milioni per guadagnare due mesi di tempo. Lo sappiamo, tutti i momenti - edifici - abbiamo visto qui, c'è da riparare la caserma forestale, c'è da riparare l'edificio scolastico; quando è stato costruito? Quattro anni fa, e magari sono stati costruiti in piena estate quegli edifici lì; adesso noi ci accingiamo a costruirne uno in inverno, che costa 30 milioni, perché ci dicono, c'è l'antigelo, oggi giorno, è vero, c'è la tecnica che supplisce; tutte belle storie, un lavoro fatto d'inverno sarà sempre un lavoro fatto d'inverno, e quindi io dico, facciamolo pure in estate, si ritardi magari due mesi a portare l'opera a compimento ma si facciano i lavori quando le condizioni climatiche danno buon affidamento per la riuscita dei lavori stessi, che le magagne vengono già fuori, è vero, abbastanza facilmente così, quando si fanno, è vero, nella epoca giusta.
Queste sono le raccomandazioni che io rivolgo all'Assessore ai lavori pubblici.