Oggetto del Consiglio n. 286 del 8 novembre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 286/67 - Esame e discussione del progetto di bilancio di previsione della Regione Autonoma della Valle d'Aosta per l'anno finanziario 1968.
Montesano (P.S.D.I.) - L'adunanza è aperta con 29 presenti.
Si passa alla continuazione dell'esame del punto 8 dell'ordine del giorno, esaminando i titoli diversi del bilancio e le categorie; in occasione della loro lettura i Consiglieri potranno prendere la parola, qualora lo credano, perché, come si è fatto solitamente, si dà lettura del titolo, della categoria, della somma globale della categoria iscritta in bilancio e dando modo ai Consiglieri poi di prendere la parola per ciascuna voce iscritta nel bilancio stesso.
Quindi prego il Segretario di cominciare la lettura.
Manganone (D.C.) - Titolo 1 - Entrate tributarie ... (legge ...)
Fillietroz (U.V.) - Vorrei chiedere questo provento, articolo 6, 2.615.000.000, risultano proprio dai ruoli di quest'anno? Qual è l'importo dei ruoli di quest'anno?
Bordon (D.C.) - Te li leggo avvocato Fillietroz.
Dunque, imposta di ricchezza mobile, 2.600.000.000, gli 8/10 dovrebbero fare 2.080.000.000.
Imposta complementare sul reddito: si prevede i ruoli 500.000.000. I 9/10 fanno 450.000.000.
Fillietroz (U.V.) - Il ruolo è di 500?
Bordon (D.C.) - I 9/10 fa 450 milioni.
L'imposta sui fabbricati 40 milioni. 9/10 = 36 milioni.
Imposta sui terreni: 130.000 lire, che fa 117.000.
Imposta sui redditi agrari 120.000 lire, 9/10, 108.000 lire; il totale fa 2.566.000.000 che è stato arrotondato, per difetto, cioè in meno, in 2.515.000.000, che corrisponde a questa cifra qui.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Consigliere Manganoni.
Manganoni (P.C.I.) - Allora chiederò, perché mi collego, io volevo collegarmi con l'articolo 10 e 13. Parlerò quando siamo all'articolo 10 e 13, perché voglio collegare i tre articoli nell'intervento.
Manganone (D.C.) - Imposta sugli affari...
Manganoni (P.C.I.) - Capitolo 10: ora, quindi io faccio due osservazioni: primo capitolo 10. L'anno scorso 2.950.000.000; quest'anno 1.400.000.000, quindi vi è una diminuzione di mezzo miliardo. Quindi, come mai quest'anno prevediamo fra le quote fisse del capitolo 10 un miliardo e mezzo in meno dell'anno scorso? Uno; una domanda; secondo, questo vale per il capitolo 13 - Capitolo 13, che viene dopo, sono - qui li abbiamo in più, delle variabili, qui si è aumentato, dunque, di là si è diminuito di un miliardo e mezzo; qui si è aumentato di mezzo miliardo, circa; adesso lasciamo perdere i rotti. In secondo luogo questo conferma, io non voglio riaprire la discussione di ieri, ne abbiamo già accennato, però, che da questi dati, dalla vostra previsione di otto miliardi, adesso qui mi riferisco al bilancio dell'anno scorso, dell'anno 1967, nella nostra previsione di otto miliardi e 295.000, previsti nel 1967, ne avete introitati, riferendomi alla relazione di Bordon, 7 miliardi e mezzo, cioè abbiamo avuto uno scoperto, un introito in meno di 800 milioni in meno, cioè, abbiamo preventivato, abbiamo previsto un'entrata di 800 milioni, parlo di questi capitoli, non accenno agli altri, che poi di fatto non sono entrati.
Bordon (D.C.) - Vorrei rispondere subito a questa ultima osservazione di Manganoni. Ieri questo discorso fatto, io ho risposto appunto servendomi dei re capitoli perché è giusto quello che dici tu, che ci sono stati 800.000.000 di introiti in meno; però, nel nostro bilancio di previsione e io ieri insistevo per fare capire questo, cioè, per spiegare questo, noi fra tutte le voci che otteniamo dallo Stato, avevamo, abbiamo messo dieci miliardi e mezzo; noi riconosciamo che il nostro bilancio di previsione non è arrivato a dieci miliari e mezzo, come avevamo messo, ma, anzi, nove e mezzo e qui allora riaprirei la discussione di ieri, dicendo che noi l'avevamo..., noi li diamo per scontati, e voi no, sarebbero sette e mezzo sicuri, come abbiamo sempre detto, sui 10.5 ne mancherebbero tre; se arriva l'articolo 12, come noi siamo sicuri che arriva, faremmo 9.5 ne mancherebbe uno, cioè quegli 800.000 che dice lui; non è chiaro questo?
Mi sembra di no perché... io penso che sia chiaro.
Allora, diciamo, in questa voce, l'osservazione che fa Manganoni è un'altra perché veniamo incontro, non possiamo mica fare la moltiplicazione dei pani; noi avevamo lasciato la somma nelle quote fisse, perché se fossimo riusciti a portare avanti il riparto noi avremmo naturalmente cambiato questa impostazione, avremmo ottenuto forse tutto nella quota fissa, che sarebbe stata la cosa migliore, per tutti noi; ora, quest'anno, siccome noi non prevediamo per il 1968, almeno oggi, che faccio il bilancio, io non posso prevedere questo, quindi abbiamo messo quel miliardo che manca in meno nella quota fissa, l'abbiamo portato all'articolo 12; però, ritornando alla discussione fatta ieri, ma è inutile che io mi ripeta, noi ci auguriamo che questo riparto vada avanti, quindi questa impostazione che noi abbiamo messa. Non potevamo mica mettere nelle quote fisse tre miliardi di più perché gli organi tutori avrebbero detto: ma, questo è tutto sbagliato; invece, attraverso l'articolo 12 fino adesso questo non ce lo possono dire, ce lo diranno quando non ce lo daranno.
Fosson (U.V.) - Il Sig. Bordon stende sempre delle grandi cortine fumogene. Ieri, su questo punto non ha girato per mezz'ora nella discussione generale e non ha risposto alla stessa domanda, alla stessa questione che aveva posto il sottoscritto.
La cosa è molto semplice: è inutile venire a dire oggi qui, noi avevamo messo i due miliardi in più sulla quota fissa perché pensavamo di ottenere il riparto, votavate quella legge; quindi, io non voglio rifare tutta la discussione che abbiamo fatto ieri, ma qui effettivamente è la confessione, la confessione che l'anno scorso quei due miliardi messi di più sulla quota fissa erano un bluff, che quest'anno avete riportato; io non voglio ripetere quello che ho già detto ieri, perché ieri l'ho detto senza forma polemica, dando anche atto che correttamente, contabilmente avete ridotto questa cifra, correttamente, contabilmente avete ridotto questa cifra, correttamente, contabilmente, e ho fatto invece tutte le premesse politiche per cui non eravamo d'accordo su quello, e non voglio ripetere altro; ma, per chiarezza e se vogliamo essere seri in una discussione, bisogna ad un certo momento dire pane al pane e vino al vino e non andare a girare in giro con i sé e i ma, avevamo messo questo, per questo secondo fine, quando avete votato contro la legge del riparto.
Fillietroz (U.V.) - C'è anche un'altra differenza, ed è questa; se si prevedeva nelle quote fisse, come riparto, cosa capita? Il 70,75%, anche il 70%, si potevano prevedere 2.2 miliardi e mezzo di più, perché sui 15, 17 miliardi, cioè 16, 17 miliardi, come prevedeva la legge già presentata l'anno scorso, il 70% viene a portare 12/13 miliardi; qui invece abbiamo previsto il 50%, anche il 50% e noi lo sappiamo benissimo, lo dicevamo già ieri che, se vogliamo proprio incrementare l'agricoltura e il turismo in Valle d'Aosta, bisogna avere quei fondi in più, bisogna che il bilancio possa destinare dei fondi maggiori, ed è per quello, perché se no si sarebbe dovuto chiedere all'articolo 12, cinque miliardi e o sei miliardi, per quadrare, per pareggiare, come sarebbe il provento del 70% del riparto; invece nell'articolo 12 mettiamo solo tre miliardi.
Manganoni (P.C.I.) - Alla giustissima osservazione di Fillietroz, io non la rifaccio perché l'ha fatto lui, è esatto questo, questo dimostra che noi vogliamo, non siamo orientati, la Giunta non è orientata sulla presentazione di questa legge, se già non è orientata sulla presentazione di questa legge, nel 1968, a parte il fatto che in primavera ci sono le elezioni, ma a parte questa considerazione, perché se voi foste orientati alla presentazione di questa legge, chiedendo il 75%, già sul bilancio preventivo avreste previsto questo introito, invece voi lo avete ancora diminuito di un miliardo nei confronti di quelli dell'anno scorso questo è chiaro, questo dimostra le vostre intenzioni, no?
Dimostra le vostre intenzioni e smentisce le vostre affermazioni di ieri che stiamo studiando, stiamo facendo, risolveremo, vedremo, faremo.
In secondo luogo, qui, sul bilancio del 1968, nei confronti di quelli del 1967, c'è un miliardo in meno sul riparto, un miliardo in meno e un miliardo in più sull'articolo 12; ciò che per noi è grave, perché il riparto è una questione stabile, vero, che dà una certa garanzia, una certa tranquillità all'amministrazione regionale, perché sa che quelli lì sono annui; l'articolo 12, ogni anno bisogna dimostrare, questuare, elemosinare, peregrinare a Roma, e giù a chiedere e ministri, ecc... Questa è la prima cosa che vi facciamo osservare e che noi disapproviamo; la seconda è un'altra; quando noi l'anno scorso abbiamo approvato questo bilancio, noi vi abbiamo detto, parlo del bilancio preventivo del 1967, noi vi abbiamo detto: guardate che voi l'avete notevolmente gonfiato, e voi, tutti questi soldi, questa ridda di miliardi, purtroppo per la Regione, non l'incasserete, ed allora si alza Mappelli e dice: noi abbiamo fiducia in Roma. Ora i fatti dimostrano a Mappelli ed alla Giunta che la vostra fiducia in Roma era mal riposta, come ve l'abbiamo sempre detto e come i fatti oggi purtroppo dimostrano.
Ora, a parte il fatto del giovane, ma, appunto, dato che sei giovane, tu dovresti ascoltare un po' il consiglio di quelli che hanno i capelli grigi e hanno un'esperienza in quel campo, e quelli che hanno i capelli grigi e hanno un'esperienza in quel campo, ti hanno detto: "caro Mappelli, purtroppo, ti batterai la nasata, e Mappelli, lui se ne può personalmente anche (..hein..)" ma la Regione, le finanze regionali che hanno battuto il naso, che hanno introitato quel miliardo in meno, o 800 milioni in meno, no? Quindi, vedi Mappelli che tu, ammettendolo tu stesso che sei giovane, e quindi ci sono i vantaggi dei giovani, no, il dinamismo, l'ottimismo, ecc..., però purtroppo i giovani difettano di esperienza, non per colpa loro, ma perché sono giovani, ed allora questo ci deve insegnare ad ascoltare i consigli di quelli che purtroppo non sono giovani come te, ma hanno l'esperienza che tu non puoi avere, appunto dovuto al fatto che sei giovani.
Allora, è questo che noi vi ribadiamo, quando noi vi dicevamo questo l'anno scorso, voi indignati dicevate: ma ecco, voi non ci volete, voi sabotate, voi qui, sappiamo tutto quanto avete detto, basterebbe aprire quel verbale che ha Casetta qui, che non apriamo per non prolungare la discussione; oggi i fatti e sono fatti questi, non fatti, non opinioni, danno ragione a noi; purtroppo, noi saremmo stati lieti che i fatti avessero dato torto a noi, che voi aveste incassato tutti quei miliardi, perché questo, i miliardi, alla Valle d'Aosta vanno sempre bene, no, ci sono tante cose da fare in Valle d'Aosta, c'è bisogno di tanti di quei miliardi, però purtroppo, purtroppo, avevamo ragione.
Bordon (D.C.) - Io ho l'impressione che qui ci si voglia, da parte vostra, trascinarci nella discussione per ripetere quello che è stato detto ieri, attraverso tutta la giornata e, per quanto mi concerne, per i miei non lo so, ma per quanto mi concerne, io a questo gioco non mi presterò.
Ripeto soltanto brevemente, dico al Consigliere Fosson, come in parte rispondo a quanto dice Manganoni, accusando Mappelli di aver avuto fiducia in Roma, che non è onesto, non è cortese, ma noi vi conosciamo, non è cortese da parte vostra di impostare la discussione per il fatto che su un determinato articolo di previsione si siano previsti 800 milioni in più o in meno e non si siano riscossi e dimenticando invece un'altra cosa, dimenticando che, se un bilancio, nel 1965 otteneva dallo Stato 4.300.000.000, è stato portato nel 1967 a 7 miliardi e mezzo, sicuri, più due miliardi che devono ancora arrivare, ma che sono alla Presidenza del Consiglio per passare al Consiglio dei Ministri, se il portare sette miliardi e mezzo, più due, nove, contro dieci e mezzo che noi abbiamo previsto, ottenendo una differenza da quattro miliardi e tre a nove e mezzo, che si fa subito, perché sono ben cinque miliardi, se questo è un bluff, signori, noi non abbiamo più niente da rispondere, tanto più che, se è un bluff, voi non ne avete colpa, e se è un merito, non ne avete neanche colpa, perché, non ne avete neanche i meriti, perché avete votato contro, quindi queste vostre ossessionanti discussioni su un bilancio che, ad un certo momento, provoca soltanto, che cosa? Delle discussioni lunghissime, non c'è nessun contributo positivo per ottenere qualche cosa da parte vostra, perché, ad un certo momento, gli votate contro. Signori se l'aver portato, ripeto a me stesso, e a voi tutti, il bilancio da quattro a tre, a sette e cinque più due è un bluff, signori, continuate a dire che è un bluff perché tanto a noi non interessa.
Per quanto concerne l'avvocato Fillietroz, non ho capito bene, perché poi queste cortine fumogene, potrei dirlo io per voi, perché, arrivati ad un certo momento, noi non abbiamo nessuna cortina fumogena da tirar fuori, perché vi tiriamo fuori le cifre e le cifre non si nascondono dietro le cortine fumogene, quindi anche questo lo rigettiamo così alla buona, ma, siccome io parto con un'intenzione di buona fede sempre, io penso che Fillietroz abbia voluto dire: perché non avete messo dodici o tredici miliardi nel riparto di quest'anno? Perché se voi fate il calcolo... aspetta un momento, non ti agitare mai, perché tanto, se ti agiti cadi nel ridicolo, è questa la tua abitudine, stai lì tranquillo. Se noi portiamo dodici o tredici miliardi nel bilancio per il 70%, 75%, è indubbio che Fillietroz dà già come scontato che cosa? Che si possa arrivare ad un 70% di che cosa? 14 miliardi di imposte, diceva, grosso modo? Di più, anch'io sostengo di più, ma lo devo provare e non ci sono riuscito, ci proverete voi, perché poi questo riparto non va avanti nell'anno 1968, mi sembra che sia un'accusa un po' troppo, ringrazio di questo augurio, non per me, ma per l'impostazione di centro sinistra, perché le elezioni le abbiamo ad aprile, se non saremo riusciti noi e non ci saremo più qui, ci sarete voi, perché qualcuno qui dentro ci deve pur essere, come impostazione politica, lo manderete avanti voi, e otterrete certamente quei risultati che noi sappiamo che otterrete perché i vostri consigli qui di oppositori son meravigliosi, sono perfetti i vostri consigli, e quando ci sarete voi, eventualmente otterrete di più di quello che stiamo facendo noi.
Però concludo dicendo che quei dieci miliardi e mezzo che noi abbiamo messo in bilancio sono per oggi il caposaldo di quei dieci miliardi e mezzo che avete chiesto con quella proposta vostra del 26 maggio del 1966, perché fino a prova contraria, noi altri, non ne abbiamo proposte, ci siamo serviti di quella, perché, se ne mettevamo meno, avreste potuto dir a noi: rinunciate addirittura a quello che avevamo chiesto noi e noi a questo non rinunciamo, perché tutto al più, e se ne avessimo messi di più, tutti, per esempio nella voce dell'articolo 6 e dell'articolo 10, ma io non so se dico un'eresia, ma il ragioniere capo mi confermerà o meno, ma io non so se il coordinamento ci avrebbe approvato il bilancio, già questo lo vogliamo fare bocciare in partenza il bilancio? Interessa a voi, non lo so se a voi interessa, a noi no;
Fosson (U.V.) - Io chiedo scusa al Presidente, chiedo scusa ai vari Consiglieri se, ad un certo momento, ci si deve ripetere in quest'aula, perché effettivamente è un discorso tra sordi qui, perché non si fa un discorso serio; il signor Bordon viene a dire che non è onesto da parte mia sollevare alcune questioni; io credo di aver fatto ieri un discorso serissimo sulla questione del bilancio, oggettivo, obiettivo, avendo toccato i diversi punti, detto, sostenuto quale era la nostra tesi e i motivi per cui sosteniamo questa tesi e non ho detto altro, e non vorrei ripetere quello che ho detto ieri nella discussione generale del bilancio, però, mi sia permesso di ritornare su questo punto. Siccome parliamo della categoria due e dell'articolo dieci, io ribadisco che, riprendendo quanto è stato da noi detto l'anno scorso in occasione della discussione del bilancio del 1967, noi abbiamo detto che non potevamo portare due miliardi in più come entrate fisse della ripartizione sulla quota fissa, se non c'era una legge, perché c'era la legge del 1955 che dà certe percentuali su certe imposte e che quindi, salvo, salvo l'incremento naturale, in base all'aumento delle imposte, su quel capitolo non c'era la possibilità di avere niente durante questo anno, salvo, salvo, che si fosse almeno approvata una legge che doveva poi essere portata, ed è quella che proponevamo e che lasciavamo a voi la paternità, il merito e tutto, perché qui si continua a parlare di merito come se in questa discussione ci fosse il merito di una parte o dell'altra. Io ho ribadito ieri che questo interessa tutti e quindi indipendentemente dal colore politico di chi siede sui banchi della Giunta o di chi siede all'opposizione, in un momento o nell'altro, quindi su questo articolo, per quello che concerne le entrate fisse, fin quando non c'è una nuova legge, non si potevano mettere quei due miliardi in più. Io sostengo questa tesi e l'ho detto ieri, senza fare della polemica, senza fare della polemica ho detto, sto constatando che per il bilancio del 1968 non avendo, non avendo aderito voi alla presentazione di una nuova legge sul riparto delle entrate, voi dal punto di vista contabile, avete correttamente diminuito queste entrate riportandole alla quota effettiva che può dare, dove effettivamente i 100 milioni in più o i 100 milioni in meno vanno e vengono, siamo in campo di previsione, ma non ci sono più quei due miliardi che si erano messi l'anno scorso.
Siccome l'anno scorso noi avevamo sottolineato questo fatto e avevamo detto che questo era esclusivamente una cosa che sapevate a priori che non le potevate avere, io dico, la dimostrazione e la prova del nove l'abbiamo quest'anno, perché voi, nel bilancio del 1968, se avete correttamente, dal punto di vista contabile, diminuito questa previsione riportandola alla effettiva, o a quella previsione che si può fare, con quelle variazioni che si possono avere in più o in meno nel campo delle previsioni, noi abbiamo detto, però dal punto vista politico, noi aderiamo perché voi avreste dovuto impostare il bilancio, e l'avevamo detto per il 1967, a maggior ragione lo diciamo per il 1968, sotto un'altra impostazione, con un'altra impostazione, che era quella di ottenere il riparto, di ottenere, si sarà ottenuto con un no quello che si voleva, perché attraverso le discussioni c'è il tira e molla, però senza arrivare a mettere, a posare il bilancio sulla questione del terzo comma dell'articolo 12.
Adesso ieri il Consigliere Marcoz ha detto, se potevamo, noi l'abbiamo fatto la questione anche l'anno scorso, ma se potevamo ancora giustificare per l'anno scorso, perché per il 1967 in cui si doveva, dovevate fare preso, oggi non è più giustificabile, è ancora meno giustificativo certamente perché è una questione di impostazione di bilancio, impostazione che può dirci tutto quello che vuole il Sig. Bordon dicendo, a voi che cosa interessa, e in questo non vorrei ripetere, che cosa interessa che i soldi arrivino sotto una forma o sotto l'altra, e qui apriamo di nuovo una pagina che noi diciamo, i soldi che arrivino in un senso o nell'altro, ha una certa importanza, perché arrivando, intanto non sono arrivati e non arrivano quelli delle previsioni, diamo atto che la questione è migliorata, e di questo obiettivamente ne possiamo dare atto, perché rimane una questione fondamentale che, basando il bilancio sul terzo comma dell'articolo 12, dove si utilizzano questi fondi per delle normali, delle funzioni normali della Regione, noi diciamo che questa è un'impostazione sbagliata ed è anche un'impostazione anti autonomista per tutte quelle ragioni che abbiamo ampiamente spiegato nella discussione generale e che proprio non vorrei ripetere oggi per non annoiare. Quindi è inutile che il Consigliere Bordon venga a dire che lui ha fatto un discorso serio e che noi invece siamo qui solo per fare perdere tempo e siamo qui per intralciare i lavori del Consiglio, siamo qui che facciamo un'opposizione perché non desideriamo che vadano avanti, ha detto perché voi tanto alla fine votate contro il bilancio; già, votiamo contro il bilancio, ma noi votiamo contro per questa impostazione. Ma questo, tutta questa discussione che noi facciamo per l'impostazione del bilancio, ha uno scopo ben definito che è quello di dare un'autonomia finanziaria alla nostra regione, e su questo è qui il punto fondamentale di tutto, possiamo girare, andare a parlare di un capitolo, dell'altro, dell'altro, ma la differenza fondamentale è questa: che voi volete un bilancio che sia basato sulla questione dei rubinetti, perché eventualmente vi illudete che voi, che siete dello stesso partito di chi è al Governo oggi, possiate ottenere qualche cosa, e che, se domani ci sarà qualcun altro su quei banchi, non possono ottenerlo. Ma questo non è un discorso autonomista ed è per questo che noi lo sottolineiamo, ed è per questo che noi siamo contrari e io non vorrei ripetermi più perché mi sembra di aver detto e ripetuto già più volte qual è il nostro concetto.
Fillietroz (U.V.) - Dicono che la matematica non è un'opinione, io vorrei dire questo all'amico Bordon. È vero che noi abbiamo previsto dieci miliardi e mezzo con quella legge, ma si riferiva al 1965, a delle entrate del 1965, noi sappiamo che il gettito fiscale dello Stato aumenta del 105, specialmente di ricchezza mobile e complementare, quindi quest'anno sono 13 miliardi; e poi l'altra questione, lo dicevo ieri, il fatto di aver aumentato l'entrata, ciò non vuole dire che il bilancio, che la situazione finanziaria della Regione sia migliore, perché, se aumentano corrispondentemente, maggiormente le uscite ordinarie, le spese correnti, il disavanzo del bilancio è maggiore, per forza; difatti noi vediamo che il bilancio dello Stato è maggiore, per forza; difatti noi vediamo che il bilancio dello Stato, aumenta le entrate di molto, sono aumentate anche più del previsto, però il disavanzo è aumentato sempre, è sempre andato aumentando, arriva a 2000 miliardi, quasi.
Quindi la differenza è questa: non bisogna dire che nel 1967 la situazione finanziaria, o la situazione di bilancio della Regione, sia migliore di quella del 1965, in quanto le entrate del 1965 facevano fronte alle spese correnti del 1965 e pareggiavano.
Le entrate al 3 dicembre del 1967, io vorrei vedere, intanto bisogna vedere quei due miliardi quando arriveranno, vorrei vedere al 31 dicembre 1967 se la situazione di pareggio del bilancio è migliore di quella del 1965.
Manganoni (P.C.I.) - Bordon, lasciamo perdere il fatto dei car..., ridicolo, ecc., io lo potrei dire, perché tu ridicolo lo sei sempre, no? Ma, non è usando questi aggettivi forti, ver, che si discute e perché la discussione sia proficua bisogna confrontare le argomentazioni, le idee, con un linguaggio pacato e corretto. Ora qui, purtroppo, l'abbiamo sempre detto, qui noi dobbiamo sempre ripeterci perché è un dialogo fra sordi. Noi solleviamo dei problemi, poniamo delle domande, ecc., Bordon finge di non capire o di non aver capito, risponde in un modo che non ha niente a che vedere con le nostre argomentazioni, e naturalmente queste discussioni tirano avanti e non finiscono mai perché? Perché alle argomentazioni nostre tu le sorvoli, fai finta di non capire, rispondi di traverso ed allora noi dobbiamo continuare ad insistere su queste argomentazioni sperando di farvele entrare in testa.
Ora, vedi io mi ricordo tutti i bilanci passati, c'è stato prima Fresia Assessore alle finanze, poi Bionaz, Bionaz Ferdinando, ma a questi Assessori, io almeno dò atto di una cosa: quando io all'opposizione dicevo: ma voi questi soldi, non li incasserete, perché il passato lo dimostra, questi due assessori alle Finanze avevano almeno l'onestà di dire questo, dicevano: noi non diciamo di incassare questi fondi, però noi sappiamo che, per ottenere otto, bisogna chiedere dieci, ed allora noi chiediamo dieci, sperando di incassare otto. Io all'opposizione davo atto di questa loro lealtà, che questo è un po' il sistema, purtroppo, che oggi bisogna usare in Italia, per ottenere qualcosa bisogna chiedere molto di più perché, se tu chiedi solamente otto, quelli ti danno sei, allora, naturalmente bisogna chiedere dieci per ottenere otto e diceva: va bene, io vi do atto di questo, e almeno sono leali.
Qui il bilancio dell'anno scorso, e non vi ripeto le cifre che vi ho citato, dimostra esattamente la stessa cosa, perché avete incassato 800 milioni in meno, però non vi è quella onestà da parte vostra, di fare lo stesso ragionamento che facevano Bionaz Ferdinando e che faceva Fresia, che poi è la realtà, perché la realtà è la medesima adesso come allora. Quindi, è questo che vi facciamo osservare, se foste obiettivi e ripetere le cose come sono, ma noi possiamo anche comprendere e diciamo, va bene e ma no, voi volete imbrogliarci, intorpidire le acque e farci vedere il rosso per il bleu.
È questo, scusateci, noi a questo gioco non ci prestiamo assolutamente perché non siamo né dei bambini, né dei deficienti. Ho detto ieri, questo tuo discorso, Bordon, può andare bene per la palude, laggiù, perché la palude non dice mai niente, ma per noi non vanno questi discorsi, è inutile che ce li fai, perché se no noi ti dimostriamo che tu sei in errore, perché, vedi, noi vogliamo trascinare la discussione, ma abbia pazienza, ma questo è il clou di tutto il bilancio, non vorrai mica che noi ci perdiamo in discussioni, non so, sull'articolo 5, sovrimposta sui terreni, di 480.000 lire, è inutile che ne discutiamo lì, perché lì non si può aumentare di una lira, le sovrimposte son quelle che sono, ma qui il clou del bilancio, è qui che noi dobbiamo ottenere i nostri diritti come entrate, è vero, e allora, naturale che su questi punti, cioè, riparto, sia quota fissa che quota mobile, articolo 12, qui s'impernia la discussione del Consiglio, perché da qui dipende tutta la nostra vita economica, la nostra vita finanziaria, no, perché qui è la fonte dei quattrini.
Ora, non sono, Bordon, delle ossessionanti discussioni, se diventano ossessionanti, è perché tu le fai diventare ossessionanti col tuo modo di intervenire, evitando sempre il nocciolo del problema e girando sempre in giro, perché sono delle constatazioni. Noi vi abbiamo dimostrato, con le cifre che con il bilancio del 1967, abbiamo incassato circa un miliardo in meno; ecco, è vero, o non è vero questo. È vero, allora è inutile che tu ti arrampichi sui vetri per dire che, ma che, però, così, ne abbiamo incassato in meno, voi ne avete previsto un miliardo in più, noi ve l'abbiamo detto e purtroppo abbiamo ragione.
Vedi, noi non è, voi rigettate, hai detto; noi rigettiamo le vostre argomentazioni; vedi, Bordon, questo dimostra che voi siete a corto di argomenti, perché è solamente quando si è a corto di argomenti, che si rigettano le argomentazioni dell'avversario, ma quando si dispongono di argomentazioni solide, non si rigettano, ma si confrontano, e dal confronto si può rilevare chi ha ragione, non rigettando le argomentazioni della parte avversa.
Ora, volete, ma insomma, io ritorno su questa questione della legge, si dice: noi vogliamo presentare la legge sul riparto, in base a questa legge, noi dovremmo, e l'ha detto Bionaz, quando era lì al posto di Berthet, noi chiediamo il 75% del riparto, il 75%, partendo solo dai 14 miliardi, ma dovremmo partire dai 16 e non 14, ma rimaniamo a 14, il 75% di 14 fa dieci miliardi, ed allora voi avreste dovuto prevedere, negli introiti delle quote, del riparto fiscale, i dieci miliardi. Voi dite, volete farci bocciare il bilancio dal coordinamento, no, perché, se voi in precedenza o contemporaneamente presentate questa legge, che prevede questo introito, al coordinamento, gli si risponde, ma noi non abbiamo previsto la luna, noi ci siamo attenuti solamente a questa proposta di legge che abbiamo presentato, e quindi avete un'argomentazione su cui poggiare, su cui poggiate queste previsioni. Ma si capisce che, se non presentate questa legge, lo capisco anche io che non potete fare queste previsioni, perché se no il Comitato di coordinamento dice: ma, in base a che cosa voi puntate su queste cifre? Invece, se presentate la legge, a questo progetto di legge che abbiano presentato. Però questo conferma quanto vi abbiamo detto, non so quante volte ieri, e quanto continuo ad affermare, perché voi di là o non ci rispondete o non volete sentire o si risponde di traverso, che voi, le intenzioni vostre sono quelle di non presentare questa legge.
Ora vedete, tu dici: noi voteremo contro il bilancio, ma chi lo dice? Io vi dichiaro che sono disposto a votare a favore del bilancio, a condizione che voi accettiate queste nostre argomentazioni, queste nostre richieste. Quindi, non è detto che noi votiamo contro, noi voteremo contro se voi vi irrigidirete, come avete fatto anche l'anno scorso; allora, sì, voi ci obbligate a votare contro, perché, non votando contro, dimostreremo anche noi di disinteressarci degli interessi della Regione e della..., non solo degli interessi di questo bilancio, ma degli interessi futuri della Regione, affinché la Regione abbia un introito fisso e stabile, è vero, e non sia sempre necessario andare a Roma ad elemosinare, a chiedere e a pregare. Quindi, è sbagliato, Bordon, se voi accettate, non dico di doverle accettare tutte, ma queste richieste basilari, fondamentali, perché è qui, su questo, che si basa il bilancio, noi siamo anche disposti a votare a favore.
Montesano (P.S.D.I.) - ... un momento Bordon ... soltanto vorrei raccomandare che la discussione sia pertinente ai titoli che si prendono in esame, soltanto vorrei pregare i consiglieri di non rifare una discussione generale che è già stata fatta ieri.
Caveri (U.V.) - Je voulais faire seulement deux remarques: nous avons la preuve, désormais, que la Junte actuelle a voulu se réfugier dans le troisième paragraphe de l'article 12 parce que la Junte actuelle a très bien compris, ce que nous avions compris nous auparavant, c'est-à-dire que le gouvernement central ne veut pas admettre le principe d'une répartition fixe des impôts entre l'Etat et la Région; première remarque.
Deuxième remarque: pourquoi le Gouvernement central ne veut pas arriver à une répartition fixe des impôts entre l'Etat et la Région? Est-ce peut-être pour une raison d'ordre financier? Non, non, évidemment, parce que pour un Etat qui a un bilan de plusieurs milliers de milliards, donner un milliard ou deux ou trois, en plus à la Vallée d'Aoste, ce n'est pas un problème; ce n'est pas pour une raison financière, mais c'est pour une raison politique, c'est parce que le Gouvernement central est contraire à l'autonomie financière de la Vallée d'Aoste: or le Gouvernement central, par conséquent, démocratie-chrétienne, le parti socialiste, le parti républicain, cette coalition sait très bien que, si on accorde la répartition fixe des impôts on accorde à la Vallée d'Aoste l'autonomie financière et par conséquent si on accorde l'autonomie financière, on donne finalement l'autonomie politique à la Vallée d'Aoste, et c'est justement cela que le Gouvernement central ne veut pas, le Gouvernement central veut le système du fameux Gava qui a été seulement un peu plus sincère que les autres, et le Gouvernement central veut que les différents administrateurs régionaux qu'ils soient blancs, rouges ou verts ou jaune, chaque année aillent avec le chapeau en main demander l'aumône à Rome, parce que avec ce système vous et nous, et quiconque autre aille au pouvoir régional, sera toujours un mendiant, il ne sera jamais un homme libre, parce qu'il devra toujours courber l'échine, et c'est ce qu'a dit justement Einaudi et je ne dis rien de plus parce que Germano hier a lu les pages, très justes d'Einaudi, Einaudi vous savez qu'il s'était converti pendant son séjour suisse à l'idée des autonomies régionales, et sur le Journal du Tessin, Gazzetta Ticinese, il était arrivé au point, cet homme, de demander la suppression des préfets en Italie.
Puis Einaudi est retourné en Italie, il est devenu Ministre du bilan, etc... et puis il est devenu Président de la République, mais encore avant de devenir Président de la République, il s'était de nouveau reconverti aux vieilles idées du vieux Libéralisme italien. Mais, Einaudi avait dit une chose très juste: sans autonomie financière, pas d'autonomie politique pour la Vallée d'Aoste et c'est la même chose que m'avait écrit Monsieur Bolla, Président du Tribunal Fédéral Suisse, lorsque à la veille de l'approbation du Statut à l'Assemblée constituante, je lui demandai des conseils sur le statut de la Vallée d'Aoste, il m'a répondu, je suis un magistrat suisse, et par conséquent je dois être fidèle au principe de neutralité. Mais quand même je me permets de dire que, si vous n'aurez pas l'autonomie financière, vous n'aurez pas l'autonomie de la Vallée d'Aoste.
Voilà quel est le centre de la question.
Nous ne discutons pas que les membres de la Junte actuelle ne soient pas allés 50.000 fois à Rome et qu'ils n'aient pas demandé ce qu'ils devaient demander; eux ils ont demandé cependant, selon nous, d'une façon trompée, pas parce qu'ils aient voulu se tromper, mais parce qu'ils ont dû se rendre compte que la Gouvernement central, le Gouvernement, leur Gouvernement des gens de leur parti ils ont dû se convaincre que le Gouvernement ne voulait pas donner l'autonomie financière, c'est-à-dire la répartition fixe des impôts cela c'est le point fondamental. Les petites polémiques entre nous et Bordon et Bionaz sont simplement des petites polémiques, les personnalismes, auxquels je reconnais d'avoir le tort parfois de démontrer parfois une certaine indulgence, ou d'avoir la faiblesse de tomber dans les personnalismes, les personnalismes ne servent vraiment à rien du tout, parce que ce sont des polémiques d'aucune importance, des petites polémiques entre Bionaz, Bordon et les autres membres de la Junte et nous, aucune importance. Ce qui compte c'est que le Gouvernement central ne veut pas donner à travers la répartition fixe des impôts, il ne veut pas donner l'autonomie financière, c'est-à-dire qu'il ne veut pas reconnaître l'autonomie politique et administrative à la Vallée d'Aoste. C'est cela que les valdôtains doivent comprendre, et justement le tort que nous faisons nous aux membres de la Junte actuelle, c'est qu'à travers les fameuses "cortine fumogene" de Monsieur Bordon, qui évidemment il est digne d'aller dans la marine où il pourrait se couvrir de gloire avec son habilité de couvrir l'horizon avec des nuages artificiels, eh bien le tort de Bordon surtout et de tous les autres, quel est-il? De chercher de cacher cette grande vérité à l'opinion publique valdôtaine.
Le point est là, la question est une question politique, c'est la question des rapports entre le centre et la Vallée d'Aoste; le Gouvernement central ne veut pas l'autonomie financière de la Vallée d'Aoste, et par conséquent il ne veut pas l'autonomie et la liberté pour le peuple valdôtain; c'est là, tout le reste c'est du petit capotage.
Germano (P.C.I.) - A parte il buon gusto, diciamo così, di, dell'avvocato Bionaz che elogia il suo assessore alle finanze, e l'assessore alle finanze che si schernisce, che dice, troppo, troppo; qual è l'argomentazione ... non mi dà nessun fastidio, mi fa ridere, mi fa ridere. L'unico argomento che Bordon e Bionaz anno tirato fuori e che certamente sarà l'argomento che useranno nella campagna elettorale, l'argomento è questo: lo sai, lo sai, perché l'hai studiato bene.
Noi abbiamo portato il riparto fiscale da quattro a sette miliardi, noi abbiamo ottenuto tre miliardi dallo Stato, noi otteniamo; gli altri, non ottenete; questo sarà l'argomento che si userà in campagna elettorale. Ma questo è un argomento che si presta a chi non vuole approfondire le questioni, perché, se noi vogliamo approfondire la questione finanziari, il ragionamento è completamente diverso.
Vediamo un po' cosa ha portato Bordon? Noi abbiamo una legge del riparto fiscale, che è del 1955, che prevede, per un certo numero di imposte, una quota fissa alla Regione. Questa quota fissa, Bordon non ha portato niente, perché lo Stato, quando incassa, ci deve dare i 9/10; questa quota fissa, in questi anni, come negli anni precedenti, è aumentata, è aumentata perché sono aumentate le imposte, perché si è avuta e si ha ogni anno un'inflazione della lira e quindi non c'è niente di straordinario su questo; c'è stato questo aumento graduale: è la legge che lo prescrive, noi dobbiamo avere i 9/10 su una serie di imposte. Lo Stato ci dà i 9/10 su questa serie di imposte, e siccome aumentano le imposte aumenta questa quota.
La seconda voce, qual è del riparto fiscale? È quella variabile, e dice: "sono inoltre attribuite alla Regione, in relazione alle spese necessarie ad adempiere alle sue funzioni normali, cioè per completare il bilancio, una quota dell'imposta generale, e qui non fissa più, dice "una quota", se un anno abbiamo bisogno, per completare il bilancio, di tanto, ci daranno tanto, se il nostro bilancio sta bene e abbiamo bisogno di meno, ci danno meno.
Ora, dice, questa qui è quella che noi abbiamo aumentato molto, ma c'è una ragione per questo. Intanto bisogna subito precisare che è già aumentata negli ultimi anni nostri, ed è aumentata perché si modificava la situazione di bilancio; noi siamo passati dai 500 milioni, ai 1450 milioni, con successivi passi in avanti; adesso, questi 1450 diventano 2800 e poi diventeranno 3000; d'accordo, ma la legge è sempre della del 1955, di dodici anni fa è applicata integralmente.
Ora, Fosson diceva: la situazione è migliorata; non sono d'accordo, la situazione è peggiorata, perché a noi non basta più la quota variabile che ci prescrive la legge, per pareggiare il bilancio, no, noi dobbiamo fare un falso, cioè adoperare l'articolo 12 al terzo comma, che ci fa dare dallo Stato delle somme straordinarie per lavori straordinari e mettere queste somme nel bilancio normale; dobbiamo mettere tre miliardi nel bilancio normale, normale, per pareggiare i bilanci; questa è la realtà della situazione finanziaria.
L'unica iniziativa che avete preso è stata quella di coprire il bilancio normale, normale, con il terzo comma dell'articolo 12 l'unica iniziativa che avete presa, che, secondo il mio pensiero è contro la legge, ed è l'unica via anti autonomista. Perché, cosa c'è bisogno perché la Valle d'Aosta abbia un'autonomia finanziaria? C'è bisogno di cambiare questa legge, vecchia di dodici anni, che prevede una quota solo per una parte delle imposte e c'è bisogno di mettere lì che ci danno una quota di tutte le imposte, pari al 75% ed allora avremmo avuto l'anno scorso, secondo certi calcoli che possono anche essere modificati di 500 milioni in più e di 500 milioni di meno, avremmo avuto i 10 milioni e mezzo, ma l'anno dopo, se aumenta il gettito delle imposte, la nostra quota aumentava perché noi stabiliamo 9/10, 7,50 decimi, su tutta una serie di imposte. Non c'è bisogno di andare a Roma a dire, vogliamo questo, o quell'altro, o quell'altro, no, e qualsiasi governo che sia seduto lì, può fare il suo bilancio in base ad una legge seria, che risolve i problemi della Regione.
Il motivo del dissenso è tutto qui; noi vi abbiamo chiesto, facciamo questa legge sul nuovo riparto fiscale, portiamola avanti tutti assieme, mettiamo sul serio la situazione finanziari della Regione su basi serie, che non si devono modificare ogni anno, che vanno avanti per un determinato numero di anni, e che vedranno aumentare le entrate alla Regione, se continua questa situazione di inflazione, se domani c'è un periodo deflazionistico, lo vedranno ridursi, ma saranno sempre corrispondenti alle esigenze che la Regione ha. Ora, è qui la differenza, la differenza fra noi e voi è questa; noi vi chiediamo, vogliamo che il nostro bilancio sia impostato in modo che la situazione finanziaria sia risolta, per molti anni e che sia sicura; quando Bordon dice, ma se avessimo messo questo, il coordinamento lo bocciava. No, il coordinamento dovrebbe bocciarlo adesso, perché la legge non ha basi serie. Gli edifici scolastici e tutte le altre cose che avete messo nella richiesta di tre miliardi sono funzioni normali della Regione, non sono applicabili come terzo comma dell'articolo 12. Mentre invece noi abbiamo il diritto di richiedere una revisione del riparto e il coordinamento si sarebbe trovato di fronte o si può trovare di fronte, ancora se lo volete, ad una legge di revisione del riparto, che tutti assieme siamo impegnati a portare avanti, la legge che si trova di fronte adesso è una legge che ha meno consistenza che non una legge di revisione del riparto fiscale; è questa, nei termini finanziari, la questione.
Nei termini politici, io sono d'accordo con quanto diceva l'On. le Caveri: perché lo Stato non fa questo? Ma. Veramente, crediamo che i tre miliardi in più, i quattro miliardi in più interessino lo Stato italiano? Siamo uno stato non molto ricco, non molto forte4, ma i tre o quattro miliardi sono una miseria; la posizione è solo politica, da parte del Governo, che ha tendenze allo Stato accentratore, vi è la tendenza a lasciare le cose sul piano finanziario, che non siano mai risolte e che si debba andare su ogni anno, per piatire e risolvere, perché, se volete risolvere, come si presenta la legge per i tre miliardi, si presenta l'altra legge, e non mi si dica che non sono accertabili, l'ho già detto ieri, lo ripeto, lo Stato italiano, con tutti i suoi difetti, è in grado di accertare ogni anno le imposte che incassa, e quindi ogni anno è in grado di darci la nostra quota modificata, se accetta la legge che modifichi queste quote.
Quindi noi ribadiamo ancora, non abbiamo, una posizione negativa di principio sul bilancio, non facciamo l'opposizione per l'opposizione, vi diciamo, se volete sul serio mettere delle basi seri al nostro bilancio, mettiamo questi, con queste necessità in più che abbiamo sulla voce "quota fissa del riparto fiscale" a approviamo questa legge da portare avanti tutti assieme in Parlamento e di farla passare prima della fine di questa legislatura.
Se voi fate questo, noi il bilancio lo guardiamo in modo diverso, lo guardiamo come un passo molto forte, di avanzata dell'autonomia valdostana; se invece lo facciamo così, le cose non cambiano assolutamente, anzi, noi marciamo in direzione anti autonomista e non in direzione autonomista.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, prima di dare la parola all'Assessore Bordon, c'è qualche altro che vuole intervenire? Assessore Bordon.
Bordon (D.C.) - Io chiedo, come hanno fatto gli altri oratori, scusa ai Consiglieri per tediarli con questa lunga chiacchierata, però devo dare atto a quei miei colleghi che mi consigliano ad un certo momento di non proseguire questa discussione in quanto che si vede proprio che si vuole ripetere tutto quello che si è detto ieri, la legge da presentare al riparto ecc.... Quindi mi fermerò soltanto su alcune cosettine.
Incomincio dalla fine.
Germano dice quello che noi ci aspettavamo: dice, voi andrete in giro a dire che l'avete aumentato di 3 miliardi, voi andrete a dire invece che noi abbiamo mangiato tre miliardi; ma è logico questo, è logico, e quindi sarebbe ridicolo il volersi soffermare. Io mi soffermo invece su alcuni dati, perché voglio solo parlare di cifre, non voglio parlare di altro.
Dice, Germano, ma voi, non avete aumentato di niente; innanzitutto questo suo apprezzamento, che a noi non interessa per niente, questo suo apprezzamento, noi lo lasciamo cadere subito, perché noi rimaniamo a quelli che sono i dati del bilancio, a quelli che sono i dati e le cifre che noi incassiamo e ai miliardi che arrivano alla Regione.
Voglio solo controbattere un punto, perché dice: "è stato un aumento naturale", ma ne abbiamo già discusso con il Consigliere Fosson, di questo problema. Il Consigliere Fosson ha detto bene, gliene abbiamo dato atto, le quote fisse sono aumentate per importo naturale, per aumento del gettito delle imposte; domani potrebbero diminuire, per questo stesso motivo.
Dove mi sembra che però non posso andare d'accordo con Germano, è quando parla delle quote variabili, perché le quote variabili, dalle quali proveniva il miliardo e 160 milioni di quota variabile percepita nel 1965, il complesso di queste imposte, dalle quali provenivano..., non è mica variato di molto, è sempre rimasto così, solo che nel 1965 si davano in un posto di due decimi, e Fillietroz lo sa; in un altro posto, forse un decimo. Invece, oggi come oggi, siamo riusciti a farci dare, per esempio, dall'IGE, i 9/10; siamo riusciti a farci dare del Gas, per esempio, altri 9/10, ma poi ve lo leggevo al capitolo 13, ma tanto vale leggerlo adesso, l'IGE nel 1965, chiedevo questo, e il Rag. Capo ce l'ha..., non m'interessa, so che era uno o due decimi di questi importi, ma l'IGE oggi, i 9/10, ci ha permesso di avere un miliardo e quattrocentoquaranta milioni di quota variabile. Il Gas da 420.000.000, 9/10 ci permette di avere 378 milioni; i tabacchi, 1.400.000.000, 9/10 del tabacco, fa 1.260.000.000 ma io vi aggiungerò che la, le difficoltà ottenute per le quote variabili sono proprio queste, che laggiù ci dicevano: ma come, vi diamo gli stessi 9/10 di quegli importi che fanno la quota fissa, quindi quello che tu hai detto, non bastano, ma naturale che non bastano; ma noi, vedete, voi fate sempre delle differenze fra noi e voi, ma se volessimo fare delle differenze fra noi e voi, ne potremmo fare un'infinità ma non andremmo più avanti, perché una differenza fra noi e voi è questa: di continuare a dire, come ci hanno ancora ripetuto adesso, come ha ripetuto ieri, non è mica la colpa della Giunta e dell'attuale centro sinistra, come Aosta, ma è al centro, che non vuole avere, che non ha l'intenzione politica di darci questo; ma se anche noi ci sedessimo qui su questi banchi, come fate voi da tanti anni, dicessimo sempre, dovessimo dire sempre le stesse cose ditemi voi che cosa ne verrebbe fuori. I problemi non si risolvono mica andando sul tetto del palazzo regionale e protestare, non ci danno dei diritti, ecc.: noi dobbiamo batterci per ottenerli questi voi vi siete battuti? Ma io non voglio neanche esprimere un giudizio perché non è il caso in questo momento, ma noi vogliamo dei risultati. Voi venite fuori e dite "la zona franca non l'avete ottenuta"; abbiamo ottenuto un aumento di contingenti che, che non è la zona franca, ve lo diciamo noi.
Montesano (P.S.D.I.) - Io ho pregato, ho pregato, Bordon scusa un momentino, perché non si possa poi arrivare ancora a rifare la stessa storia di ieri, che è stata una discussione abbastanza ampia. Io pregherei, sia l'opposizione e sia la Giunta, di limitarsi all'esame di questo titolo, perché altrimenti, effettivamente devo dire però che anche l'opposizione è uscita un po' da questo titolo; ha ripetuto quello che ha detto ieri.
Comunque, io prego l'Assessore, in questo momento, di non dare degli spunti polemici e di rientrare un pochino nell'esame di quello che è il titolo che è sotto osservazione del Consiglio.
Bordon (D.C.) - Doverosamente io accetto l'osservazione del Presidente ma, non vorrei che mi si dicesse: "dare motivi a spunti polemici" io tutt'al più, se hanno fatto della polemica, rispondo, perché naturalmente non ho mica iniziato io questa discussione; io ripeto che qui, quando mi si dice, quando ci si dice, per esempio, nelle quote variabili, noi non abbiamo ottenuto, ma noi abbiamo ottenuto quello che non avevate ottenuto voi, ma non ha importanza questo, siete voi che ci volete attribuire dei meriti, come se, per esempio, domani, abbiamo preso atto di quello che dice il Consigliere Fosson, per esempio; dice, ma, non sarà merito vostro, ma un miglioramento c'è; ma noi non siamo mica qui per sentirci dire, avete fatto bene o male, da voi. Se ce lo volete dire, e ce lo meritiamo, bene; se non ce lo volete dire, voi tenete questo, è quanto io rispondo a queste battute; ma dopo quello che ha detto il Presidente del Consiglio, ma io vorrei tralasciare tutto il resto, perché volevo soffermarmi con il Consigliere Fosson; guai se entrassimo in merito all'impostazione del Consigliere Fosson, che io non ho capito, perché adesso ripasso io le cortine fumogene; dice il Consigliere Fosson, ad un certo momento, voi avete messo un miliardo di troppo bel bilancio del 1967. Voi non dovevate metterlo quel miliardo in più perché non avevate una legge che ve lo permetteva; è vero che ha detto questo il Consigliere Fosson. Allora, - sì o no - a me pare l'hanno sentito tutti, lascio a voi il giudizio, eventualmente... (si sente in lontananza la voce di Fosson) ...chiedo scusa, io mi rivolgo a tutto il Consiglio perché ho capito che il Consigliere Fosson ha detto: non dovevate mettere quel miliardo perché noi già allora vi dicevamo che non avevate una legge che vi garantiva questo miliardo. Nello stesso momento dice, ma voi vi siete appoggiati sull'articolo 12, che è la cosa più anti autonomista di questo mondo. In seguito poi, continua ed aggiunge e dice: ma voi dovevate mettere quest'anno, per esempio, molto meglio, l'ha detto l'avvocato Marcoz, ed è logico, perché l'avvocato Marcoz sa cosa sono questi problemi. Che cosa ne viene fuori? Ma noi quest'anno avremmo forse dovuto mettere nelle quote di riparto che cosa? Quei miliardi che prevediamo in più e che prevediamo con l'augurio di ottenere, come abbiamo fatto nel 1967, perché se nel 1967, io chiedo a tutto il Consiglio, noi, non avessimo messo che i sette miliardi, o meglio, noi non potevamo neanche mettere sette miliardi e mezzo di riparto, perché dice, Fosson, non avevamo una legge, ma se anche noi avessimo previsto che la quota variabile ci veniva data alla parti, come tutte le altre che danno la quota fissa, arrivati ad un certo momento, noi avremmo messo solo sette miliardi e mezzo allora, come aumento di bilancio e non dovevamo metterne due, che appena arriveranno, come siamo sicuri, e il giorno in cui arrivano vi manderò a casa la partecipazione come se fosse nato un qualche cosa di straordinario, perché questo vi meritate dopo tante attenzioni. Ma se arrivano quei tre miliardi, come abbiamo fatto a metterli? Con questo, io chiedo scusa, non rispondo più perché si vede proprio che qui si vuole continuare a tirare avanti una polemica. Noi vi abbiamo spiegato i dati e vi diciamo per concludere, per finire, con quello che dice Manganoni, che veramente è bravo in un certo momento, quando ci dice: "ma noi avevamo degli Assessori qui che ci dicevano, noi, mettiamo dieci miliardi in bilancio con la speranza di averne otto, che noi realizziamo; noi no, noi, non abbiamo fatto; noi ne abbiamo messi dieci e mezzo, siamo arrivati a sette e mezzo e arriveremo a nove e mezzo; se questo va bene, è lo stesso ragionamento; ma se per te non va bene, va bene per noi perché pur che arrivino, perché è questo l'interessante.
Montesano (P.S.D.I.) - Dunque, Consigliere Bordon, soltanto...
Fosson (U.V.) - Non ho nessuna intenzione di ripetere tutto quello che è stato detto, perché ho detto prima che il nostro è un discorso fra sordi, ma non solo un discorso fra sordi, perché l'Assessore Bordon, ad un certo momento, rovescia completamente tutte le argomentazioni che uno ha fatto in modo che chiede per forza una rettifica.
Io ho detto sì, che l'anno scorso abbiamo, abbiamo fatto la questione sui due miliardi messi in più su quell'articolo ma perché ho fatto...? Bisogna collegarlo con tutto quello che è stato detto e l'anno scorso e quest'anno. L'anno scorso abbiamo detto, chiediamo di più su quell'articolo, a condizione che tutti insieme votiamo una legge, qui in Consiglio, che chieda una ripartizione diversa. Quindi la questione è un po' diversa da come l'ha posata Lei, perché dice una parte e rovescia l'altra parte; quindi questa rettifica è necessaria. Quindi noi, non è che abbiamo detto che doveva mettere mano su quell'articolo, abbiamo detto che non si poteva mettere quello se non era legata ad una legge, almeno votata dal Consiglio, perché allora, sì, che si poteva dare una giustificazione, si poteva dare una giustificazione come Consiglio, ed eventualmente si sarebbe potuto ottenere il 100%, il 90%, l'80% di quello che si chiedeva, questa era questione che si faceva nelle trattative.
Quindi, il problema è questo, quindi io non accetto la questione di voler fare passare ancora gli altri per tipi che non sono neanche capaci ad esporre le loro idee, le abbiamo esposte chiaramente, chi le ha volute capire le ha capite, e, se uno non vuole capire, è perché non vuole capirle, perché ha l'intenzione di non capirle. Quindi non voglio dilungarmi su questo punto, abbiamo detto ampiamente qual è il nostro punto di vista e lo ha riassunto ancora un momento fa il Consigliere Caveri e mi pare che quello si ricollegava anche a quello che avevo detto io prima. Noi dissentiamo dall'impostazione attuale del bilancio, per queste ragioni fondamentali, il sistema che avete adottato voi non permette una autonomia finanziaria alla Regione, quindi diminuisce l'autonomia politica. Questo è il punto base, tutto il resto possiamo discutere dei due miliardi e trecento, dei due, dei tre miliardi, dei tre miliardi e trecento della quota variabile, una cosa o l'altra, ma il punto fondamentale sta qui e il punto fondamentale è appunto la questione di richiedere sull'articolo 12 per delle cose che rientrano nelle normali funzioni delle Regioni. Quindi io termino questo breve, questa breve rettifica, ma volevo, era necessario assolutamente, sul primo punto, perché altrimenti si travisavano completamente tutte le discussioni che noi facciamo in quest'aula.
Montesano (P.S.D.I.) - Io, prima di dare la parola al Consigliere Fillietroz, mi pare che l'ha chiesta, io vorrei ritornare alla preghiera di non diciamo così, ripetere quello che è stata la critica dell'opposizione alla Giunta, perché ritorneremmo, come ho detto, in una discussione generale sul bilancio, quindi, do la parola all'avvocato Fillietroz, con questa preghiera, per poi chiudere un po' questo capitolo.
Fillietroz (U.V.) - Io non mi ripeto, dico solo due cifre, a soccorso di quanto ha detto Germano, che avevo detto io, cioè che non c'è stato miglioramento, perché il vero miglioramento è il riparto fiscale.
Ora qui, lo dice perfino la relazione, l'allegato, a pagina 5, la differenza, voi dite, va bene, non c'è stato un miglioramento nelle quote fisse in quanto sono aumentate, automaticamente e sono aumentate di molto; però c'è stato un miglioramento nelle quote variabili. Qui non è la somma delle entrate, bisogna vedere la corrispondenza. Nel 1965 lo spareggio tra le spese ordinarie e le quote di riparto, comprese quelle fisse che sono aumentate di molto, quindi non solo la quota variabile, era di due miliardi. Nel 1968, lo prevedete voi, di un miliardo 896, 18956, sono 150 milioni di differenza. Quindi la situazione è uguale. Non c'è stato il miglioramento, non è l'aumento delle entrate che fa un miglioramento, bisogna vedere l'aumento anche delle spese correnti, delle spese obbligatorie, è quello che dà il risultato della situazione finanziaria, e questo è dato dall'allegato distribuito.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, la categoria terza, imposta sulla produzione e sui consumi - prego di rettificare l'errore di stampa - mi pare che sia stata compresa in questa ampia discussione.
Andrione (U.V.) - Je voulais simplement demander ceci, Bordon, ceci répresente 100% de ce que nous pourrions avoir théoriquement, en base à la loi du 1956 en matière de pourcentage variable, article 13, 3.300.000.000, en base aux comptes comptables que vous avez fait représente le 100% de ce que l'on peut obtenir.
Bordon (D.C.) - Si tu me permets.
Andrione (U.V.) - Moi je précise bien, parce que je n'ai pas exactement compris.
Fillietroz (U.V.) - Come dice l'Assessore Andrione, oltre al fatto del 100%, in quanto pare che, come dite voi, non vogliono dare i 10/10 ma solo i 9/10, io vorrei i dati precisi su questi tre miliardi e trecento; a parte che li abbiamo messi noi nel 1966 e l'avevamo messo nel senso di un riparto, cioè di un aumento di importo, di immettere nell'articolo 4 nuove imposte, quindi è giustificato quanto era stato messo nel 1966. Ma i tre miliardi e trecento dovrebbero provenire, da, secondo l'articolo 4, da ulteriore quota di ricchezza mobile che porta dall'8% al 9%, poi il 9% dell'imposta generale sull'entrata, il 9% dei proventi di monopolio e limitatamente alla parte da considerarsi imposta di consumo, e una quota di imposta governativa sul gas e energie elettrica.
Ora, io vorrei chiedere i dati dei 9/10 del 1967, e quelli che voi prevedete nel 1968, se si arriva a tre miliardi e trecento, io ne dubito, sono contento.
Bordon (D.C.) - Io penso che grosso modo, grosso modo la domanda di Andrione sia uguale alla tua. Io leggendo questi dati, penso che do soddisfazione a tutti e due. Allora, per l'IGE, un miliardo seicento milioni, l'ho letto, prima, è il provento che si presume, ci hanno detto gli enti finanziari...
Noi prendiamo in base a quelli del 1967, cioè, questo che io volevo abbinare, cioè noi prevediamo questi.
Fillietroz (U.V.) - Del 1967, quelli sono già consuntivi, più o meno consuntivi e poi del 1966.
Bordon (D.C.) - Volevo solo tranquillizzare Fillietroz, i dati finali del 1967 non li abbiamo ancora, quindi, quando si dice che non li ha, non li possiamo avere. Allora, come facciamo a venire fuori con quei tre miliardi e trecento? Perché, attraverso quegli enti finanziari, abbiamo, per l'IGE, un miliardo e seicento milioni; i nove decimi fanno un miliardo e 440 milioni; per il gas, si prevede 420 milioni, sempre dati dal Ministero del Tesoro questi dati, gli altri 9/10, 368 milioni.
Per i tabacchi, un miliardo quattrocento milioni, i 9/10, 1.270.000.000; questo primo totale fa 3.078.000.000.
A questo bisogna aggiungere quello che diceva Fillietroz che è l'altro decimo della ricchezza mobile che ci danno 9/10 di là e uno qui; il che aumenta di nuovo l'importo di 240 milioni. Per cui questo totale complessivo farebbe, e lo vedete 3.318.000.000 che noi abbiamo arrotondato in tre miliardi e trecento.
Naturalmente non sono i dieci decimi, ve lo dicevo prima, perché ad un certo momento, e Fillietroz lo sa, perché non bastava mettere in bilancio tre miliardi e trecento, come dice lui, perché sarebbe stato colpevole in modo tremendo, Fillietroz, perché ha aspettato il 1966, doveva già metterlo magari qualcuno di più, perché si mettevano tre miliardi e trecento quando se ne riscuoteva un miliardo e centosettanta. Ora, la cifra di tre miliardi e trecento per il 1966 non era sufficiente questo, perché il gettito non ce lo dava, quindi non ci possono dare i dieci decimi, loro protestano, tu l'hai spiegato, noi li abbiamo riscossi, la differenza è solo questa; tu hai spiegato bene, noi li abbiamo riscossi, invece questi denari, quindi non tutti i dieci decimi.
Fillietroz (U.V.) - Non li avete riscossi, non sono riscossi, non sono neanche riscossi adesso.
Bordon (D.C.) - Questi li riscuotiamo adesso questi, stai tranquillo... li stiamo riscuotendo, perché adesso..., perché nella quota dei sette miliardi e mezzo, se eventualmente, questo poi, verrà fuori, si capisce, alla fine, ma è logico che noi nei sette miliardi e mezzo che dobbiamo avere sono già contati questi.
Fillietroz (U.V.) - Le risposte del consuntivo delle entrate, è quello che volevo, perché qui prevedete, qui è una previsione del 1968, il consuntivo del 1967, attualmente.
Bordon (D.C.) - Se la finanziaria è in condizione di darmelo, io lo faccio e se non è in condizione, non lo posso inventare. Cioè, sarebbe bello che io dovessi, non, non sapere le cifre, perché le so, ma le leggo le cifre, perché, se l'ufficio finanziario, se la contabilità mi dice, non ho ancora il consuntivo del 1967, o meglio, del 1966 o del 1967, quello che chiede Fillietroz, non lo posso mica inventare io. Quindi se c'è, c'è, se non c'è non lo posso leggere.
Dunque, qui sarebbero previsioni di quote variabili, sempre del 1967, lui vorrebbe sapere il consuntivo finale; se tu ce l'hai dagli questo, io gli do questo, perché non te ne faccio mica una colpa, perché non li hai mica, quindi fa ridere, ma noi li dovremmo avere invece, questo, dal Ministero, li fanno avere attraverso l'Intendenza ancora, ma noi li dovremmo avere. Quindi qui sopra noi abbiamo sempre questi dati che si presumono finali, sarebbero per la ricchezza mobile, due miliardi e quattrocento, per l'IGE un miliardo e centomila, per i tabacchi 1.4, per l'energia elettrica 420 milioni, il che farebbe, come totale, 2.920..., cos'è questo? Perché io non lo posso sapere qual è l'importo finale che ci darebbe... (si sente in sottovoce Peretto) ... ecco, se ci dessero i 10/10 delle somme lette, ci darebbero 2.930.000.000, però, francamente, io voglio essere accondiscendente, in questo momento, non posso dare dei dati se non li hai. Quando saranno pervenuti alla finanziaria, li daremo, perché non siamo mica qui a dare in numeri!
Fillietroz (U.V.) - Quelli del 1966 li avranno... (si sente in lontananza la voce di Bordon).
Manganoni (P.C.I.) - In occasione della discussione circa l'aumento impressionante del numero dei dipendenti regionali, da parte dei banchi della Giunta, ci è stato detto, prima, due anni fa, i dipendenti regionali, i controllori regionali al Casinò, erano 15, sono diventati 22, e difatti vediamo qui che sono 22. Si è giustificato questo aumento del personale dicendo che al Casinò aumentano gli introiti, quindi dobbiamo aumentare il personale. Ecco un'ennesima bugia della Giunta, perché, i proventi del Casinò, previsione 1968: 3.300.000; 1967: 3.300.000, cioè la cifra è esatta, uguale, nel 1968 e nel 1967, allora, perché avete tirato in ballo il maggiore introito del Casinò per giustificare un aumento del personale? Questa domanda io vi pongo, questa domanda.
Bordon (D.C.) - Mi spiace che non ci sia l'Assessore al turismo, innanzitutto, perché doveva essere compito suo, però, però, quello che dice Manganoni è inesatto in questo senso, è inesatto, perché non è stato detto: sono aumentati gli introiti, è aumentata l'affluenza, è aumentata l'affluenza, perché, malgrado tutto, questo governo malfamato, ecc.; grazie a Dio, le persone che possono venire al Casinò sono aumentate di molto e sto cercando tra i miei papiri un appunto che, combinazione, mi ero fatto dare domenica scorsa, era tale la confusione in questo Casinò che non si respirava più, e di questo problema ne parleremo poi in un'altra discussione dopo; e quindi un Commissario, un controllore nostro, sabato 4 novembre, ingressi nella sala da gioco, 2.500 persone; bastava affacciarsi sulla sala per sentire innanzitutto un'atmosfera irrespirabile, ma, come seconda obiezione, ne parleremo a tempo e luogo, intorno ai tavoli era tale l'afflusso che la gente aspettava per poter giocare.
Innanzitutto io non giustifico l'aumento dei controllori, perché questo, se era avvenuto, per necessità o no, come li avete aumentati voi, durante il vostro periodo, perché allora anche qui faremo come abbiamo fatto ieri, ci faremo dare un piccolo elenco e vedremo dal 1960 qual è stato l'aumento di questi controllori, mi riservo di portarlo oggi pomeriggio, per non fare polemiche, probabilmente lo darò soltanto a te, ma, se tu desidererai leggerlo in Consiglio, lo leggeremo insieme, perché, se non sbaglio nel 1959, i controllori dovevano essere una decina; nel 1966 erano 18, l'aumento, l'aumento sarà giustificato, lo giustificate voi, come noi giustifichiamo il nostro. Ma io non credo che si possa sempre fare della polemica soltanto su queste piccole cose, perché, quando si hanno dei motivi fondati che ci fossero da fare degli appunti, fondati, si viene qui con tanto di carta, si fa nome e cognome, si dice, sono stati assunti questi, non lo dovevano essere e noi cercheremo di fare altrettanto per voi. Con quale risultato, lo vedremo poi per l'autonomia regionale; ad ogni modo questo, combinazione, era proprio documentato; 2.500 persone, quando prima ne venivano 1.000, 1.200, immaginate se non era necessario aumentare i controllori. Perché poi, anche con questo non si risolve però, perché non basta, perché la gente che viene lì ci lascia i milioni e i miliardi, è gente che dovrebbe essere ricevuta un po' meglio, perché, veramente è doloroso dirlo, si vede il germe, il vizio del gioco è veramente deleterio, perché addirittura in un ambiente malsano, come abbiamo visto lì, avveniva questo gioco.
Manganoni (P.C.I.) - Dice Bordon, questa gente dovrebbe essere ricevuta un po' meglio; non è aumentando i controllori che si riceve meglio la gente, perché, per ricevere la gente, bisogna che i gestori del Casinò cambino sistema, primo.
Secondo, secondo, delle giornate di affluenza notevole, al Casinò, non è solo domenica scorsa, perché, anche negli anni precedenti, capitavano dei giorni di punta in cui nelle sale da gioco non entravi, perché era zeppo. D'altronde, i tavoli, il numero dei tavoli è sempre il medesimo, ma, a parte queste considerazioni, ed in attesa dell'elenco che mi ha promesso Bordon, volevo solo fargli osservare una cosa, e qui voglio attirare veramente la sua attenzione. Lui ha detto: grazie a Dio sono aumentati i giocatori al Casinò. Se Dio ti sente, se Dio c'è e Dio ti sente, ti manda nel più profondo dell'inferno.
Bordon (D.C.) - Amico Manganoni, per quello lì, Dio mi sente, ne rispondo, tu ne hai ben altre sulla coscienza.
Caveri (U.V.) - Monsieur Bordon a dit que, pour parler sérieusement de la question de l'augmentation des employés dans la Région, ou des contrôleurs du Casinò, l'unique manière sérieuse de procéder c'est de lire la liste des personnes qui ont été nommées. Alors on dirait vraiment que j'ai voulu anticiper hier ce qu'a soutenu aujourd'hui Bordon, parce que hier, exactement j'ai vu la liste de tous les employés, peut-être pas tous, parce que mes services de renseignements ne sont pas parfaits. Probablement, mais j'ai lu la liste de 41 personnes qui ont été nommées par vous, et nous publierons cette liste sur notre journal, que d'autre part nous savons que vous le lisez attentivement, et pour chacun des employés nous dirons quel est le démochrétien, ou le socialiste, ou le libéral, et alors il me semble que Bordon aurait pu prendre acte de notre sérieux, parce que, pour les premiers, nous avons lu la liste des employés que vous aviez nommés. Nous perfectionnerons cette liste, en disant pour chacun quelles sont les benemerenze sur la Provincia d'Aosta. Dernièrement j'ai aussi revu, pour un certain motif, j'ai relu la collection de la Provincia Alpina, que j possède, où il y a de belles découvertes à faire, il y a de très intéressantes découvertes à faire dans la collection de la Provincia Alpina et alors, au temps du fascisme, on parlait beaucoup des benemerenze politiche. Alors, pour chacun des employés qui a été nommé nous indiquerons, si ce sera le cas, le benemerenze politiche, au service de la démocratie chrétienne, ou du parti socialiste. Ainsi nous démontrerons, avec les faits cette politique de discrimination que vous faites, et que hier Monsieur Bionaz a nié avec un toupet, ce toupet qui le distingue.
Bordon (D.C.) - Pour ce qui me concerne, parce que le Président de la Junte, comme chef du personnel répondra quand il croira de le faire, pour ma part je ne vous ajoute rien qu'une chose, Monsieur le Conseiller Caveri, que nous ferons la même chose pour ce que vous avez fait vous, parce que c'est très juste que la population valdôtaine sache ce que vous avez fait vous et ce que nous faisons nous, pour le bien comme pour le mal.
Caveri (U.V.) - Nous vous attendons de pied ferme.
Mappelli (D.C.) - Io devo dare alcune precisazioni. La Giunta da un po' di tempo a questa parte intende assumere personale regionale, solo per concorso, primo. Secondo, in base ai posti disponibili in organico; questo, mi pare è un esempio valido che noi dovremo, tutti quanti, mantenere e nessuno, nessuno da questi banchi, se vogliamo tutti, se tutti abbiamo la stessa volontà affinché non facciamo la fine di determinate regioni e sappiamo quali, dobbiamo attenerci a queste due considerazioni. Considerazioni che questa Giunta ha già messo in attuazione, assumendo d'ora innanzi, assumendo già da un po' di tempo a questa parte, personale solo in seguito a concorso e soprattutto in base ai posti in organico. Di questi due fattori, ognuno di noi deve, con senso di responsabilità e non di polemica, tenerne conto.
Caveri (U.V.) - Je regrette de dire que Monsieur Mappelli ressemble beaucoup à Padre Zappata, che predicava bene, ma razzolava male. Cela veut dire que, vous jusqu'à présent vous avez nommé 41 personnes, uniquement pour des raisons de mutuel secours, pour les gens qui appartiennent à vos partis. Nous nous rendons compte que vous auriez pu faire à moins, si vous auriez pu faire à moins de nommer certains, vous l'auriez fait, mais le parti socialiste vous a fait un de ces chantages, ce chantage qui est la spécialité du parti socialiste unifié. En tout cas, si à l'avenir vraiment vous voulez de nouveau rentrer dans l'ornière de la régularité administrative et faire des concours, ou, pour le moins, des preuves de sélection comme nous avons fait toujours nous, et alors dans ces cas-là nous serons les premiers à nous réjouir.
Mappelli (D.C.) - Proprio parlo con estrema sincerità. Non credo sia bene, da parte nostra, stare qui a fare delle valutazioni su tutto il personale, e il passato, e valutazioni di ordine anche politico, perché, se fossi un dipendente della Regione e che uno qualsiasi qui dentro si permette di fare delle valutazioni sui miei atteggiamenti politici, stia tranquillo che i conti li potrei regolare direttamente; primo, secondo, io le dico, avvocato Caveri, e sto parlando seriamente, le dico che la Giunta, le dico che la volontà della Giunta, e questo fattore può darsi che involontariamente sia sfuggito al mio Presidente, in quanto in Giunta è stato discusso e, in questo senso, tutti siamo stati d'accordo che, d'ora innanzi, già da allora quando se ne è parlato, da allora, si assume, tramite concorso e in base a disponibilità di organico. Punto e basta.
Germano (P.C.I.) - Di padre Zappata dicevano: fate come dico, ma non come faccio. Ora, che la Giunta, alla fine del suo mandato, assuma questa decisione, dopo aver fatto lo scempio che ha fatto, cosa volete? Che vi diamo atto che siete delle persone corrette, dopo che ne avete assunte 41, sono di più, sono di più, solo con motivazioni politiche? Cosa? Dobbiamo chiudere gli occhi, le orecchie? Non vederlo questo? Ma questa decisione dovevate prenderla quando vi siete insediati, allora, sì che potevate vantarvi, ma vantarsi alla fine della legislatura di aver assunto questa decisione, permettete, è un po' ridicolo.
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro? Allora si passa al titolo secondo.
Entrate extra tributarie.
Fosson (U.V.) - Je voulais seulement demander un éclaircissement sui proventi ricuperi diversi, de quoi s'agit les 520 millions?
Bordon (D.C.) - Vorrei fare una lunga discussione sulla zona franca; se desiderate che la rifaccia o no? Si sappia solo che questi denari riguardano i fondi della zona franca, dei contingenti, è un lapsus.
Fosson (U.V.) - Non c'è bisogno di entrare nei dettagli, desidero solo sapere se sono tutti inerenti ai contingenti o no.
Germano (P.C.I.) - Io volevo solo chiedere perché l'anno scorso si è aumentato di 100 milioni, quest'anno di nuovo di 100 milioni. Abbiamo avuto l'anno scorso, con l'aumento dei contingenti 200 milioni in più? Se li abbiamo avuti, allora si spiega perché quest'anno...
Bordon (D.C.) - Da parte vostra, veramente, ci sono dei momenti in cui non dovremmo fare come fate voi, dovremmo venirvi a dire che, ad un certo momento, c'erano delle rimanenze, supponiamo, che non finiscono mai, è vero, ma noi vi diciamo che, se abbiamo portato 100 milioni, la contabilità era perché era in condizione di poterli portare, in quanto che, attraverso movimento di contingenti, c'era...
Manganoni (P.C.I.) - Al capitolo... all'articolo 124 ci sono 900 milioni di gestione fondi per servizio contingentamento zona franca - Momento io faccio questo, voi mi dite che l'articolo 17 tratta di introito dei contingenti, ma poi questo articolo 124 dice: "gestione servizio contingenti e zona franca". Io mi chiedo, se questi sono gli introiti dell'articolo 17 dei contingenti, l'articolo 124 parla dei contingenti, a pagina 125 perché qui sono stati aumentati, d'accordo, 800 milioni, l'articolo 124, allora ci sono due capitoli che trattano della stessa entrata? (si sente sottovoce Germano)
Montesano (P.S.D.I.) - Sono delle partite di giro che vanno...
Altri che chiedono la parola? Avanti.
Categoria II - Proventi di servizi pubblici.
Manganoni (P.C.I.) - Nell'articolo 26, che poi questa questione della Maternità, ci sono poi altri capitoli, ad ogni modo, io vorrei chiedere, non tutti i conti della gestione della Maternità, ma solamente il deficit annuale, cioè a noi la Maternità costa all'anno, introitiamo all'anno, deficit o utile? Circa. Ecco quello che chiedevo.
Montesano (P.S.D.I.) - Ma, Manganoni, deve risultare dalla...
Manganoni (P.C.I.) - Sì, ma qui bisognerebbe andarsi a cercare tutti gli articoli, che ne n'è un'infinità sull'entrata, gli articoli sull'uscita e quindi bisognerebbe perdere... Bene, io ho posto questa domanda, se volete, rispondermi adesso, o su un altro articolo che riguarda la Maternità, dopo. Io non insisto. Però, solamente queste cifre io chiedevo. Se lo sa, se non lo sa, fatevelo mandare dall'ufficio, quando saremo più avanti che c'è un altro capitolo della Maternità, mi rispondi.
Mappelli (D.C.) - Scusa Manganoni, vuoi ripetermi la domanda?
Manganoni (P.C.I.) - Quanto costa all'anno la gestione della Maternità alla Regione, parlo di gestione, non di costruzione di edificio... dell'anno scorso, per esempio? Perché quest'anno non avrai il consuntivo, allora, quanto è costato alla Regione, quanto la Regione ha introitato sempre per la Maternità, differenza, cioè deficit o utili, all'incirca, non chiedo alla lira, all'incirca?
Categoria III -
Fillietroz (U.V.) - Ecco qui, interessi su titoli di proprietà e di giacenze di cassa: 10 milioni; nel 1966 erano 130 milioni, siamo venuti a 70 milioni e adesso siamo a dieci milioni; io vorrei una spiegazione su questo e vorrei anche dire che c'è il corrispondente aumento per, negli interessi passivi. Poi vorrei richiamarmi un po' alla Costituzione; la Costituzione prevede per tutti gli enti, per tutte le amministrazioni italiane che bisogna deliberare avendo i fondi. Ora, noi qui non li abbiamo, questi interessi, che per tutti gli anni c'erano e si introitavano, erano i depositi di cassa a garanzia di ciò che è impegnato. Ora, qui viene a mancare questa garanzia. Noi viviamo ipoteticamente su delle entrate dell'articolo 12, che, per esempio, per il 1966 non sono ancora entrate oggi. Ecco quello che io volevo dire.
Montesano (P.S.D.I.) - Un attimo Bordon, c'è Germano che vuole intervenire, quindi, rispondi dopo.
Germano (P.C.I.) - Pressapoco io sono sulla stessa domanda: questa è la prova del nove della situazione migliorata, cioè noi, nel passato, incassavamo, dai titoli e dalle somme depositate nostre, 130 milioni all'anno e non avevamo degli interessi passivi. Quest'anno segniamo 30 milioni, 60 li abbiamo tolti l'anno scorso, 60 quest'anno, e invece segniamo l'aumento degli interessi passivi che, io non ho cercato capitoli particolare, ma nella tabella, nella tabella finale della situazione, porta a 400 milioni. Abbiamo circa 360 milioni di restituzione di mutuo, quindi va a 40 milioni di interessi passivi, solo in quella voce. Quindi la situazione di cassa è quella che è e nel bilancio, la dovete confessare, c'è poco da fare. Ho portato, ho portato, ho portato, se noi avevamo un'entrata perché avevamo un deposito, quest'entrata non c'è più, anzi, c'è un'uscita, per le anticipazioni che dovremmo fare.
Bordon (D.C.) - Ci sono degli articoli, che già ci si aspetta prima, sui quali si deve essere interpellati e che verranno fuori queste polemiche e stamattina stessa, parlando con un consigliere, dicevo, ad un certo momento, vedrete che a questo punto verrà fuori di nuovo un dibattito molto lungo, perché? Perché è logico. Dice l'amico Fillietroz, dice, ma noi gli anni scorsi avevamo 70 milioni di interessa che provenivano da dei depositi che noi avevamo, che provenivano da dei depositi, ma questi depositi, come erano nati questi depositi? Non lo ha detto. Erano forse delle economie che aveva fatto l'amministrazione passata? Bene, io incomincio a chiedere questo, senza richiamarmi alla Costituzione, perché il cittadino ha anche desiderio di sapere da dove provenivano quei 70 milioni che noi percepivamo di interessi e spiace di dover fare questo discorso per qualcuno, ma ad un certo momento bisognerà pure precisare le cose come erano. Questi 70 o 100 e tanti milioni, provenivano da che cosa, avvocato Fillietroz? Cosa erano quelle somme che erano lì?
Fillietroz (U.V.) - 130 milioni che per me dovrebbero sempre introitarsi nel bilancio della Regione, perché corrispondono più o meno ad impegni a cui bisogna far fronte, a cui si è deliberato impegni precisi, che, come diceva la Costituzione italiana, dice che, per fare degli impegni, occorre avere i fondi, queste somme di introito ci dovrebbero sempre stare perché noi sappiamo, dovrebbero sempre esserci perché noi sappiamo che effettivamente, se le entrate corrispondono alle previsioni, tranne di prevedere le somme che non entrano, e allora il bilancio è erroneo. Ma se le entrate corrispondono alle previsioni, noi dobbiamo avere i fondi precisi per fare fronte alle spese, agli impegni. Ora, noi sappiamo che gli impegni non si esauriscono in sei mesi o in un anno, gli impegni si esauriscono in sei mesi o in un anno, gli impegni si esauriscono magari in due anni, però bisogna avere i fondi che facciano fronte a questi impegni. E il reddito di questi fondi sono questi interessi.
Bordon (D.C.) - Allora, mi sembra che abbia risposto solo in parte l'Assessore Fillietroz, l'ex Assessore Fillietroz, perché è molto più profondo di quanto ha esposto adesso. Si è riallacciato alla costituente, alla Costituzionale, non so che cosa, alla Costituzione, per venire fuori e dirci che noi dobbiamo avere dei denari impegnati per fare fronte a determinati impegni che noi dobbiamo fronteggiare. Naturalmente, si diceva con il capo della contabilità, che questi denari, perché noi fossimo carenti, non dovremmo percepire le quote variabili, perché noi le quote variabili le percepiremo pure e le percepiamo nella misura che noi sappiamo, ma non le possiamo mica avere oggi se ci verranno pagati alla fine, come Lei ben sa.
Invece io voglio rispondere per l'altra parte, naturalmente qui il Presidente del Consiglio fa polemica, ma io vorrei dire che certi interessi che noi avevamo qui, e che continuavamo a riscuotere, si riferivano a dei mutui, a dei debiti contratti dalla Regione negli anni passati, facciamo così, così non facciamo polemica. Ora, che cosa è accaduto? Che certi mutui, che sono stati fatti negli anni passati, che dovevano servire, secondo Manganoni, a pagare i debiti che aveva lasciato la precedente amministrazione - bravo - si vede che questi debiti non erano neanche stati pagati perché i denari erano ancora lì, prima osservazione, primo.
Quindi, se c'erano questi debiti e avevano contratto questi mutui per pagare i debiti, avrebbero dovuto pagarli, e non ci sarebbero più i denari, invece, molto più seria, si dice, noi abbiamo contratto i mutui, perché, per fare dei lavori, dovevamo impegnare delle somme, ma accipicchia, ci sono dei mutui che sono stati contratti diversi anni fa e quindi o non si sono fatti i lavori e i denari sono ancora lì, oppure, oppure, non si sono, che cosa, pagati i lavori, oppure si sono pagati dei mutui che non era necessario contrarre, forse. Allora vorrei dire un po' che mentre qui per noi, quest'anno, che abbiamo aumentato e abbiamo dovuto rifare i conteggi per avere qualche cosa di più, diciamo qualche cosa di più, che cosa ha provocato questo? Ha provocato dei provvedimenti di legge che hanno dovuto essere dibattuti, che hanno dovuto essere portati, attraverso i vari Ministeri, la famosa burocrazia, di cui parlavi ieri, per cui noi siamo in credito dallo Stato, siamo in credito dallo Stato, per esempio, di 2, tre miliardi di quota variabile che ci devono arrivare, ma anche altri di quote fisse, che ci vengono versate regolarmente, ma con un po' di ritardo, perché, per esempio, adesso, dirò un'altra cosa ancora, la voglio dire dopo, per cui voglio fare un po' il ragionamento. È vero che noi abbiamo dovuto pagare un trenta o quaranta milioni per assorbire quella anticipazione di cui voi avete parlato e di cui vi siete serviti per fare una propaganda per tanto tempo, ma io vorrei un po' dire a voi, ma questi mutui, che avete contratto, per cui voi avevate ancora i due miliardi o tre in deposito, ma la Regione pagava 7,50%, mi sembra, per gli interessi, e che cosa percepiva di interesse? Percepiva 4, quindi, era veramente assurdo avere fatto dei mutui per avere ancora i denari lì fermi.
Naturalmente, signori, questo susciterà le solite reazioni, vedrete adesso le cortine fumogene come vengono fuori, ma questa è la realtà delle cifre e i consiglieri del centro sinistra, che potessero avere eventuali perplessità, vengano alla finanziaria che trovano tutti i dati e vedrete se concordano con quanto ho detto io adesso o meno. Questa è la verità e, per quanto riguarda la situazione di cassa, che non è questa, ho voluto anche farmela dare, perché addirittura qui arriviamo all'assurdo, lo abbiamo sentito dire, che non riusciamo più a pagare gli stipendi, ho tutto io qui, benissimo, allora, se ho tutto io qui, vi dirò che alla sera del 6 la situazione di cassa era di 2 miliardi, in buono, con cinquecento milioni che dobbiamo ancora percepire di quote fisse, mi sembra, attraverso ottobre, e che appena possibile ci verranno versati. Quindi, ho detto allora, non temano gli impiegati di non avere gli stipendi, li avranno, i pagamenti e i mandati vanno avanti regolarmente, e purtroppo abbiamo un po' di ritardo, ma ritardo nel percepire, perché il giorno in cui si verseranno i tre miliardi, quello del 1966 e quello del 1967, e io credo che, se volessimo poi depositarne qualcuno, li verseremo ma certamente non pagheremo degli interessi passivi.
Manganoni (P.C.I.) - Bordon ha detto: questa è la verità. Noi diciamo, quella non è la verità. E lo dimostriamo e lo dimostriamo. Bisogna fare una netta distinzione, e qui sopra ci specula Bordon, fra bilancio, fondi in bilancio e fondi di cassa. Ora, qui, Bordon, ha approfittato che forse non tutti fanno la distinzione netta, hanno le idee chiare di cosa sono i fondi di cassa e i fondi di bilancio e allora lui cerca sempre di intorbidire le acque.
Adesso vediamo cosa sono questi fondi di cassa, i fondi di bilancio, sono le cifre previste sul bilancio, che però non sono in cassa; possono non essere in cassa. Quindi il bilancio si può portarlo ad un'infinità di miliardi che sono sulla carta, sulla carta, sul bilancio, ma non in cassa.
Quali fondi devono essere in cassa? Fillietroz accennava alla Costituzione, cioè, quando un'amministrazione pubblica impegna dei fondi, deve averli ed allora facciamo un esempio; l'assessorato all'agricoltura, facciamo l'assessorato ai lavori pubblici impegna 200 milioni per la manutenzione delle strade. Voglio fare un altro esempio più specifico ancora, perché la manutenzione della strada è una cosa che si diluisce nel corso dell'anno; facciamo un altro esempio, l'Assessorato all'istruzione pubblica impegna 150 milioni, per esempio, per i parcheggi, ciò che non credo che abbia fatto, perché l'ha portato sul bilancio e discuteremo anche di questo o sul turismo, no, allora, deve impegnarli, prendendo la delibera per l'esecuzione di quei lavori, i fondi deve impegnarli, quindi dovrebbero esserci, ma quando li spende? Nello spazio di alcuni anni, no? Man mano che i lavori vanno avanti, paga, ma questo serve per tutti gli assessorati, quei fondi dove vanno a finire? Devono rimanere nelle casse della Regione, che poi sono le casse della Cassa di Risparmio che fanno per noi da Tesoriere. Questi sono i fondi di cassa ed allora, tutti questi miliardi, che voi dovreste impegnare nel corso dell'anno, ma che non spendete subito, che magari spendete alla fine dell'anno o nell'anno seguente o ancora nell'anno seguente, questi sono i fondi di cassa, i residui sono un'altra cosa, vanno nella cassa, cioè, in Tesoreria, quei soldi lì non li potete mica mettere in tasca. Ora, quando noi abbiamo lasciato tre miliardi, la passata amministrazione, erano precisamente di questi fondi e non dei mutui, perché lo vedremo, perché noi impegnavamo i fondi, che erano, e li mettevamo in Tesoreria, tre miliardi, l'ha detto ancora l'altro giorno..., guardate le cifre, guardate i dati, circa tre miliardi, circa tre miliardi, ce l'ha detto Bordon l'altro giorno, ce l'ha detto Bordon quei dati, Colombo...
Montesano (P.S.D.I.) - Lasciate parlare, uno solo, è Manganoni che ha la parola.
Manganoni (P.C.I.) - Quindi noi impegnavamo i fondi e li avevamo, li mettevamo alla Cassa di Risparmio, cioè il nostro tesoriere e una buona parte li impegnavamo al 4%, o al 4.70% che ci fruttavano quegli 80 milioni all'anno, 130 milioni all'anno.
Voi, se foste degli amministratori corretti, dovreste fare altrettanto, dovreste fare altrettanto...no, no, perché non li avete, li avete scritti in bilancio, ma non vi arrivano. Ecco perché voi dite "ah no, perché non potete farlo, perché non siete degli amministratori corretti".
Ora, quei tre miliardi che noi vi abbiamo lasciato, caro Bordon, non sono quelli dei mutui, non sono quelli dei mutui, perché innanzitutto, e eri consigliere, allora dovresti ricordarti che, mi pare per il secondo mutuo, noi non abbiamo percepito, quando abbiamo contratto il mutuo, percepito i fondi, ma, c'era un accordo, per evitare di avere dei soldi al 7% e poi investirli al 4%, che noi li percepivamo man mano, secondo il fabbisogno; questo, gli assessori attuali, che primo erano assessori, almeno questo avrebbero dovuto saperlo.
Quindi, quanto tu ci stai dicendo che era una, anzi, che noi non facevamo gli interessi della Regione, perché pagavamo il 7 e prendevamo il 4, non è vero, perché nel secondo mutuo noi abbiamo preso i fondi quando ci necessitavano. Questo era l'accordo che era stato fatto coi finanziatori coi quali abbiamo contratto il mutuo; è vero o non è vero? Te lo ricordi? Non te lo ricordi? Io te lo ricordo. Peretto, che è presente potrebbe saperlo.
(Voce in lontananza: Peretto non può parlare, perché è funzionario...). Colombo che era in Giunta non se lo ricorda, Balestri, non parliamone neanche, perché è assorto in una profonda lettura, gli altri non erano in Giunta, come Consiglieri dovrebbero saperlo perché quel mutuo è passato in Consiglio e ne abbiamo discusso in Consiglio, ma naturalmente, questo a voi non conviene ricordare, sempre per poter intorbidare le acque della discussione.
Ora, i soldi, i tre miliardi, che voi avete trovato, non erano quelli dei mutui perché quelli dei mutui sono stati spesi, perché erano destinati ad opere pubbliche, in parte, al risanamento del bestiame, un'altra parte, ed un'altra parte ad opere turistiche.
Ora, il risanamento del bestiame è andato avanti e quindi si sono spesi i soldi, le opere pubbliche sono state fatte, sono state appaltate, sono state costruite e si sono dovute pagare, quindi quei tre miliardi che noi abbiamo lasciato non erano fondi dei mutui per cui noi pagavamo il 7% e ne incassavamo quattro di interessi, non è vero, erano quei fondi di cassa che ogni amministrazione dovrebbe avere e che voi dovreste avere, ma che non avete perché voi da Roma, questi famosi miliardi tanto decantati miliardi coi quali gonfiate i bilanci, non li avete riscossi, non li avete ancora introitati.
Questa è la realtà, Bordon, ed è inutile che tu ti alzi e racconti delle storie, il mutuo, non il mutuo, il 7, speculazioni; la realtà è questa, che voi quei fondi, che impegnate con delibere di Giunta e che dovreste avere, voi non li avete perché sono solo sul bilancio e non sono in cassa perché da Roma, gran belle promesse, telegrammi, assicurazioni, però, di quelli ne arrivano pochi e lo dimostra il fatto che, se voi aveste almeno la speranza di introitare in tempo questi fondi, naturalmente avreste previsto, non 10 milioni all'anno di interessi, e vi faccio un esempio pratico: il miliardo dell'articolo 12, previsto per il 1966, sul bilancio c'era, nelle entrate, e quindi anche nelle uscite. Allora voi, quel miliardo, io penso l'avrete impegnato, no? Destinandolo alle necessità della Regione, però quel miliardo non l'avete, non l'avevate allora e non l'avete neanche oggi. Ecco perché non avete i fondi in cassa ed ecco perché di interessi voi ne prevedete solamente 10 milioni, anziché i 130 e poi i 160 che avevamo noi, perché questi tanto decantati fondi, tanto decantati da voi, da Roma non li avete, e vi dirò, siete pessimisti, ma forse più pessimisti di noi ancora, perché? Perché, se non lo foste, non avreste ridotto a dieci milioni gli interessi di questi fondi, non avreste ridotto a dieci milioni gli interessi di questi fondi, li avreste portati almeno a 50, 60, 70 come erano prima ma, se li avete ridotti a 10, vuole dire che prevedete che il ritardo dei versamenti da parte di Roma, dei fondi spettanti alla Regione, è che quelli si faranno ancora aspettare e il ritardo sarà lungo, perché se no, non avreste ridotto a 10 milioni gli interessi.
Germano (P.C.I.) - Vede Signor Presidente, quando si fanno le discussioni e si dice: "bisogna stare nei limiti, non fare delle discussioni che facciano perdere...".
Montesano (P.S.D.I.) - No, io pregavo di non ripetere poi sempre.
Germano (P.C.I.) - Lei ha ragione quando dice queste cose, però perché si fanno queste discussioni, chi è che prolunga la discussione? In questo caso è Bordon, è Bordon che allunga la discussione perché risponde, da una parte, in modo improprio e, dall'altra, vuole fare vedere bianco per il nero. Cosa significa dire: "abbiamo due miliardi in cassa" e poi rivolgersi ai dipendenti, "state tranquilli, che alla fine del mese percepirete lo stipendio". Vuole dire fare della demagogia, fare della demagogia; tutti sappiamo che gli stipendi si pagheranno in questa situazione ma che la situazione è peggiorata, è un'altra questione, è un'altra questione, certo, certo, dico, andando per questa strada, finiremo per arrivare lì, non ho detto che sarà questo mese, ho detto che questa è la strada ed insisto nel dirlo. Questo vuole dire fare della demagogia, quando dice, dice, facendo il processo alle intenzioni dei nostri mutui che abbiamo fatto mutui per pagare i debiti, o non si sono fatti i lavori, o si sono fatti dei mutui che non era necessario fare. Dice delle cose che non hanno senso, perché i mutui sono stati approvati dal Consiglio per determinati lavori e nessuno ha mai osato contestare che i soldi siano stati adoperati per quei fini, dice delle cose che non hanno senso.
Qual è la realtà di questo fatto che noi abbiamo fatto rilevare? A me pare che l'ha messo lui, noi siamo in credito verso lo Stato, ma lo Stato non paga interessi e noi dobbiamo anticipare dei soldi e dobbiamo pagare degli interessi. La dimostrazione l'ha data Manganoni, quando disse: abbiamo messo nel bilancio del '66 un miliardo, messo, investito, parte anche uscito, evidentemente. Questo miliardo non è ancora entrato, non entrerà forse nel '67, forse entrerà nel '68, evidentemente entra due anni dopo e poi, per questo periodo, abbiamo pagato degli interessi. Che la situazione in questo momento di cassa sia di due miliardi, se qui in questo Consiglio stanziamo e deliberiamo di pagare per un miliardo, fra quindici giorni sarà solo più un miliardo. Ma cosa vuol dire? Se alla fine del mese si pagano gli stipendi, va via anche quello, se ne arrivano altri? Questo non vuole dire, non cambia nulla, la realtà è che la situazione finanziaria, nel suo complesso, è peggiorata e la dimostrazione deriva dal fatto che, mentre prima avevamo una certa possibilità ed incassavamo 130 milioni di interessi, adesso, l'anno scorso 60 milioni sono partiti, quest'anno altri 60 e ci riduciamo ad incassare 10 milioni di interessi. Direi che pressapoco mettiamo quei dieci milioni tanto per mantenere la voce, perché negli interessi passivi che paghiamo abbiamo messo più di 40 giù, quindi, se calcoliamo, dovremmo togliere anche questi dieci e mettere solo 30 da quella parte, così, tanto per mantenere la voce, ma la realtà finanziaria è questa.
Ma mica ne gioiamo di queste cose, anzi, abbiamo insistito per proporre soluzioni che modifichino queste cose, non è un motivo di soddisfazione per noi, però dobbiamo constatare quella che è una realtà.
Dujany (D.C.) - Io dico francamente che sono stupito di vedere discutere parecchio e mi pare abbastanza a vuoto, su questa voce degli interessi su giacenze di cassa.
Intanto, l'Amministrazione pubblica non è una banca, se tu Manganoni facessi l'amministratore di una banca, saresti a posto perché dovresti preoccuparti ad avere molti soldi che ti rendano molti interessi. L'Amministrazione pubblica non è una banca, l'Amministrazione pubblica è un ente che deve tendere ad incassare il più possibile e a spendere il più celermente possibile, nel miglior modo possibile. Quindi, cercando di spendere il più possibile, nel miglior modo possibile e il più celermente possibile, vuole dire avere meno interessi possibili attivi.
Questo dovrebbe essere lo scopo dell'Amministrazione pubblica, perché l'Amministrazione pubblica non ha il compito di incassare, di tesaurizzare e di preoccuparsi di interessi. L'Amministrazione pubblica deve avere la preoccupazione di aver la maggiore quantità di denaro sufficiente per realizzare delle opere pubbliche a vantaggio della collettività.
Quindi mi pare che questa diminuzione di interessi non sia da rimproverarsi, ma sia bensì un lato positivo dell'azione condotta dalla Giunta regionale, che ha speso tempestivamente, e ha cercato di spendere il meglio possibile, il denaro che aveva a disposizione e spendendo, ha cercato di realizzare il maggior numero di opere possibili, nell'interesse della nostra collettività.
Da quando, facciamo un po' di cronistoria, da quando questi interessi sono particolarmente aumentati? Sono, andatevi a rivedere, per cortesia, tu Manganoni sei vecchio quanto me, andatevi a rivedere i bilanci precedenti, da quando questi interessi sono saliti, interessi attivi, vi parlo, sono saliti in un modo veramente considerevole, dal 1962 ed esattamente nell'epoca in cui avete fatto il mutuo dei tre miliardi; può essere stata una scelta discussa, sta di fatto che però gli interessi attivi sono saliti in un modo sorprendente in quegli anni perché sono stati incassati, naturalmente, queste somme considerevoli, non si era preparati in quel determinato momento, anche per delle ragioni comprensibili, a spendere immediatamente questo introito, per cui, naturalmente, si è avuto un forte gettito di interessi attivi. Quindi a me pare che questa diminuzione di importo, previsto su questa voce di bilancio, sia un qualche cosa che deve significare un atto favorevole nei riguardi dell'Amministrazione regionale e non deve essere oggetto di rimprovero in senso inverso, che l'Amministrazione regionale non riesce a spendere il suo denaro, non ha la capacità di poter risolvere i problemi che la collettività si attende da questo Consiglio regionale.
Mappelli (D.C.) - Il Consigliere Manganoni mi aveva chiesto, in merito al capitolo 26, sui proventi di servizi pubblici, sull'Istituto materno. Allora devo precisare che le entrate del 1966 sono state di 151 milioni, mentre le uscite, le uscite ordinarie, 226; il disavanzo è stato del '66, di 75 milioni; del 1965, di 60 milioni. Ora, c'è questo. Ci sono, voi sapete che c'è tutta una nuova ala della maternità che è ormai è già in funzione, ora speriamo che queste maggiori entrate siano previste anche con questa disponibilità di locali, e poi c'è da mettere a punto anche la questione delle rette, perché con le rette, logicamente, siamo fuori, con una differenza enorme. Non sappiamo che tutta la Bassa Valle, moltissimi vanno ad Ivrea, ma adesso con questa nuova convenzione con gli enti assicurativi, assistenziali, io penso che la previsione è abbastanza, grosso modo, valida.
Manganoni (P.C.I.) - Mappelli, per questa volta, ti do atto che hai risposto in un modo preciso, questo dovrebbe servire da esempio a te in avvenire e a tutta la Giunta. Quando si pongono delle domande, si risponde ed allora non si fanno delle discussioni, quelle discussioni lunghe che non terminano mai, di cui si lamenta giustamente il Presidente, è perché, quando gli Assessori non rispondono o rispondono di traverso e cercano di evadere le domande e si arrampicano sui vetri come fa Bordon.
E veniamo a Dujany. Certo tu sei stupito di sentire queste discussioni, ma forse la parola stupita on si adatta bene, dovresti dire, sei dispiaciuto di sentire queste discussioni, perché, quando la Giunta è sotto accusa, io capisco che a te dispiace, perché fai parte della Giunta.
L'Amministrazione pubblica, non è una banca ecc., ma Dujany, queste cose, tu le puoi fare ai consiglieri novellini, arrivati ieri, ma fra noi, cioè consiglieri che siedono su questi banchi da vent'anni, e quindi che l'Amministrazione pubblica non sia una banca, noi lo sappiamo. Quindi è fuori luogo questa tua lezione. Allora ti spiego io, perché deve fruttare interessi. Dice: è un lato positivo il fatto di non avere dei fondi in cassa da fare fruttare gli interessi. Ma, Dujany, ma tu che stai dicendo questo che sei da quindici anni... (voce di Dujany: ... di più, di più...) ...dal '48, '49 che sei qui in quest'Amministrazione, no? E poi stai sostenendo queste assurdità. Ma ti ho detto, questo lo puoi sostenere presso i novellini, che di amministrazione non ne hanno ancora nessuna infarinatura, sono arrivati ieri, ma non dire delle enormità del genere...Veniamo al concreto, non sostenere delle enormità del genere, a quelli che di amministrazione ne sanno qualche cosa.
Ora, tu dici, gli interessi attivi sui fondi giacenti in cassa hanno cominciato solamente nel 1963, non è vero... tu hai detto, nel '63 sono andati a cifre alte, non è vero, Dujany, perché, e tu questo dovresti ricordartelo, quando c'era l'amministrazione Bondaz, che dopo anni di discussione con Roma hanno definito quel riparto, quella legge del riparto che noi abbiamo sempre condannata, perché è insufficiente, ed oggi voi vi associate a quanto dicevamo noi da dieci anni, che Roma ha mandato tutti gli arretrati e sono stati diversi miliardi e da allora abbiamo cominciato a portare in bilancio interessi attivi per molte decine di milioni. Va bene, ma allora, prima non c'era un riparto, naturale che non si facevano impegni, non c'erano i fondi, perché Roma non li mandava; allora ne mandava una parte di arretrati, in seguito a quella legge insufficiente, no, ed allora è cominciato a figurare nelle entrate un certo numero di milioni di interessi attivi.
Poi, questo ha continuato con delle cifre più alte o più basse ma ha continuato, fino a quest'anno che lo vediamo a dieci. E quando tu ci stai dicendo che bisogna spendere, ma sì, Dujany, ma tu qui nascondi una verità e la verità è questa: quando tu impegni i fondi, dovresti averli, invece voi non li avete i soldi, sono solo scritti sul bilancio. Voi fate le delibere d'impegno, e io vi ripeto, perché qui è sempre un dialogo fra sordi, perché non capiscono, non sentono, se tu impegni, se, per esempio, quando Maquignaz ha 300 milioni per le case rurali, ogni tanto Maquignaz viene in Giunta e dice: qui c'è una domanda, una richiesta, noi l'accettiamo, impegniamo 3 milioni per la casa rurale di Charvensod del Signor Pinco Pallino.
Però, lui quei soldi non li paga allora, magari dopi un anno, dipende dalla celerità dell'impresa che conduce quei lavori, gli darà un acconto di un milione. Prima che la casa sia ultimata e che sia collaudata, cioè che versi il saldo, magari passano due anni e allora quei tre milioni, che lui impegna e che dovrebbe avere in cassa, ma voi non li avete, li avete solo sul bilancio, perché Roma non ve li manda. Voi quei tre milioni, moltiplicato per il numero delle delibere delle case rurali, che poi sono trecento milioni all'anno circa, mi pare, quelli voi dovreste averli in cassa e quindi, anziché tenerli al 0,50%, dovresti impegnarli, investirli, come ha fatto la passata amministrazione, al quattro e rotti per cento. Questo, io ho fatto l'esempio delle case rurali, ma vale per tutte le delibere. Quindi, se voi foste un'amministrazione corretta, ed impegnare i fondi solamente avendoli in cassa, voi avreste questi interessi notevoli, rilevanti, come avevamo noi prima. Ma siccome voi queste delibere le fate, impegnate i fondi, che avete in bilancio, ma che non avete in cassa, perché Roma non ve li manda, ecco perché non avete i fondi in cassa da investire al 4% e ottenere un certo numero di milioni di interessi.
Questa è la realtà Dujany: che la Regione debba spendere, le amministrazioni debbano spendere per dei lavori, ma questo l'hanno sempre fatto tutte, non solo, ma è nell'interesse di tutte le amministrazioni, quando hanno i fondi, di impegnarli, di spenderli, logico, ma non si può spendere, oggi impegnare, domani spendere, perché si paga a lavori fatti, a lavori eseguiti e non fatemi ritornare su altri esempi perché mi pare che quello delle case rurali, che può servire per tutte le altre, calza a sufficienza.
Quindi, vedi Dujany che tutto quanto hai sostenuto per difendere il tuo collega, che si difende abbastanza bene, arrampicandosi sui vetri, raccontando delle balle, tu ne hai raccontate altre, ne hai aggiunte a quelle di Bordon e, se continui così, ti squalifichi come è squalificato lui. Fino adesso, almeno, o stavi zitto o, quando parlavi di argomenti del suo assessorato, beh, nel tuo discorso tenevi una certa serietà, ma adesso, ti stai veramente mettendo al piano di Bordon, caro Dujany, guarda che ti squalifichi.
Germano (P.C.I.) - Io devo confessare che, sulla valutazione che ha dato Dujany, per un'amministrazione pubblica, in linea teorica, sono completamente d'accordo, però ha i suoi limiti, ha i suoi limiti e, in questo caso, i limiti sono quelli della possibilità di impiego di capitali da parte di un'amministrazione pubblica. È un limite, se ci dessero 20 miliardi, non è che nell'anno dopo voi potete spendere i 20 miliardi. E non è, perché siamo un'amministrazione pubblica, dobbiamo spenderli per forza, e non è che non dobbiamo pensare anche agli interessi. Quindi, ci sono, evidentemente questi limiti. Ma il paragone che volevo fare io è questo: noi abbiamo votato nel dicembre del 1966 una variazione di bilancio che prevedeva un miliardo sull'articolo 12; diciamolo fra di noi, quel miliardo arriva nel 1968, due anni dopo, però..., se arriva, arriva nel 1968, non può arrivare prima, diamoci pure i tempi minimi, le cose stanno lì, no?
Se noi questo miliardo l'avessimo affrontato allora e avessimo incassato nel 1967 questo miliardo, questo miliardo ci avrebbe reso in cassa 40 milioni, se prendiamo il 4%, 50 milioni, se prendiamo il 5%, e così via. Questa voce di interessi sarebbe stata più alta, ma ci faceva schifo che ci fossero 50 milioni in più; evidentemente non ci faceva schifo, ci faceva piacere, erano disponibilità maggiori della Regione, quindi direi, in questo senso, vale il discorso, nel senso che, pur non essendo una banca, ma noi dobbiamo tendere a fare il possibile, ad avere il più presto possibile maggiori disponibilità, e il non tenere dei crediti verso lo Stato, perché i crediti verso lo Stato non rendono interessi, le anticipazioni verso le banche si fanno pagare degli interessi.
Bordon (D.C.) - Io Manganoni, se tu fossi un pivellino, mi feliciterei con te per questo modo tuo di trattare gli argomenti. Ma tu sei un vecchio mestierante politico e, almeno questo, lo hai imparato e quindi non mi posso felicitare perché tu ci stai raccontando tante di quelle baggianate, alle quali hai il pregio di non credere, ma lo dici con tale convinzione che effettivamente qualcuno ci può credere, ma noi no, perché noi viviamo a contatto di gomito con te dal 1954, ti abbiamo conosciuto all'opposizione e ti abbiamo valutato per quello che valevi all'opposizione, ti abbiamo conosciuto quando eri sui banchi del Governo e ti abbiamo valutato per quello che valevi e quindi a noi queste cose non fanno più nessuna impressione ed allora ti dirò che, se ce n'è uno qui dentro che si arrampica per i muri e per i vetri, sei tu, ma perché lo fai? Perché lo devi fare, ma immaginati un po' se tu, la franchezza del Consigliere Fosson, questa mattina, che onestamente ci dice: ma noi vi critichiamo per 99%, ma un 1% noi almeno ve lo riconosciamo, ma no, tu non puoi ammettere questo perché è uno di quei tanti rospi che noi ti avevamo dato già come previsione e che tu stati trangugiando. Quindi io vorrei dire che, guasterei tutto quello che ha detto così bene il mio collega Dujany, come hai detto bene tu, e, se ha preso le mie difese, lo ringrazio ma le ha prese perché, venendo in Giunta, è logico che si vedano i problemi insieme, e non racconta delle balle lui, ma se le può raccontare Dujany, che ha la gamba corta, io non le racconto perché ho la gamba lunga, scusami Dujany, quindi anche in questo tu saresti fuori strada. Ma, a parte questa boutade, io vorrei dimostrare che tutto quanto hai detto tu è infondato, è infondato perché? Perché, non entro se sono persone assunte perché si dovevano pagare dei debiti, o perché erano impegnate, ma sarebbe sufficiente che io leggessi la distinta dei mutui che gravano sui bilanci della Regione per vedere da dove sono nati questi denari. E mi spiace fare questo perché, quando noi abbiamo votato questi mutui, se noi andiamo a rivedere i verbali di allora, certamente, e il capofila era proprio Dujany, che diceva: signori, noi riteniamo che non siano necessari perché voi, che invece ritenere il contrario, assumete dei debiti, dei mutui che non potrete spenderli tutti nello stesso momento, cioè li lascerete lì in deposito, pagando una differenza di tasso che graverà sul bilancio della Regione.
Ma non è questo che io vi voglio dire, io voglio solo leggere delle cifre, cifre che combinazione avevo qui, perché noi qui dobbiamo arrivare veramente armati, perché vi arrivate e pretendete che quello che voi chiedete si debba rispondere immediatamente. Ora, i mutui passivi della Regione erano: 24 milioni nel 1953, 23 nel 1954, 23 nel 1955, 1.680.000 nel 1956, 1.670 nel 1957, 1.650 nel 1958, 1.627 nel 1959, fermiamoci al 1959? No, andiamo avanti.
Poi arriviamo al 1961: 1.667.000.000, ad un certo momento, nel 1961, nel 1962 passiamo a 3.122.000.000 perché è stato fatto un mutuo. Dal 1962 al 1963 siamo arrivati a sei miliardi che è la punta massima. Quindi noi qui abbiamo in contropartita, mentre nel 1963 siamo arrivati a 6 miliardi di mutui, - ecco le bugie - abbiamo una tabella "sconto scalare dei depositi presso la Cassa di Risparmio e l'Istituto San Paolo di Torino, dal 16.10.1963 al 22.6.1967 e in data 16.10.1963 che cosa ci vediamo? 4.500.000.000 alla Cassa di Risparmio e 1 miliardo all'Istituto San Paolo. Questo, guarda che combinazione, li abbiamo presi questi danari, li abbiamo messi proprio lì, ma dovevamo fare così, perché dovevamo pagare dei vecchi debiti e dovevamo impegnare per i lavori e noi li abbiamo mantenuti qui. E noi vediamo che, ad un certo momento, si prelevano 300 milioni alla Cassa di Risparmio, altri 200 milioni, altri 500 e arriviamo al 31 novembre 1964, o meglio, facciamo, al 5 luglio del 1965, noi arriviamo con una consistenza di due miliardi alla Cassa di Risparmio e di 500 milioni all'Istituto San Paolo. Che cosa succede? Quando noi siamo arrivati qui, precisamente a giugno del 1966, noi avevamo, mettiamo pure questi due miliardi e mezzo, che cosa vi dimostra questo? Ma, è lampante, questi denari provenivano da dove? Provenivano da questi mutui, quindi, se si sono fatti per dei lavori, si sono dovuti impegnare, a misura che i lavori si fanno, bisogna pur spendere questi denari qui. Ma questo è di troppo tutto quello che io ho detto adesso, a me bastava, per rispondere a quello che tu hai detto, leggerti queste quattro cifre che ho qui, e naturalmente ho il piacere di fare riportare a verbale, perché almeno rimangono.
Tu hai fatto una lunga discussione su quella che è la situazione di bilancio, quella che è la situazione di cassa, e noi te ne diamo atto, noi riconosciamo con voi. A Germano e Manganoni riconosciamo, quando voi dite: "il miliardo del 1966 voi l'avete speso, cioè già pagato, speso tutto o in parte, e non lo avete ancora". Ma è l'unica risorsa che vi rimane ancora per farci una critica, perché, ma noi ve lo abbiamo detto prima, che, se ci fossimo seduti qui tranquilli a dormir sur le rôti, come dice qualcuno, quand le rôti - à présent tu vois, ce n'est pas qu'on veut faire de la polémique, dormi, mi spiace di aver detto questo, parce que je dois lui dire.
Caveri (U.V.) - Ce serait mieux de dormir sur quelque chose d'autre que sur le rôti.
Bordon (D.C.) - Oui Monsieur, oui, nous sommes parfaitement d'accord, mais je vous dirai, que ce n'est pas facile de dormir sur le rôti quand le rôti on ne l'a pas trouvé, c'est cela que je voulais vous dire. Alors, pardonnez-moi de cette discussion et je continue en disant, dicendo a Manganoni, ma è l'unico vantaggio che vi resta ancora perché? Ma noi oggi abbiamo in cassa, sia chiaro, due miliardi ottantotto milioni e abbiamo cinquecento milioni in riscossione che lo Stato ci doveva versare per ottobre e che ci verserà in novembre. Quindi questo in cassa. Nello stesso momento, dico a Manganoni, perché continui a non dormire la notte, augurandoci che il bilancio della Regione vada a quattro e quarantotto, che le quote variabili del 1967 ammontano a tre miliardi, e ci verranno versati. Quindi questi tre miliardi, non li vorrai mica mettere in contestazione, queste? Queste ci son come le quote variabili, come ci son sempre state, come tu riscuotevi nel 1965, riscuotevi un miliardo 160? Noi riscuoteremo tre miliardi. Su questo punto io credo che tu non possa che confermare quanto io dico. Ti rimane ancora un'ancora di salvezza; l'ancora di salvezza è quella che io dicevo scherzando, ma non posso credere. Volevo dirti che tu, che non credi a niente, accendi dei ceri grossi così alla Madonna, perché vada a quattro e quarantotto questo articolo 12, perché tu vorresti arrivare qui dentro, dici: "vedi Bordon, vedete Giunta di centro sinistra, voi che pensavate di averli e non li avete avuti", invece adesso dobbiamo subire questo e rimanere lì, in attesa, perché lo dobbiamo subire? Ma questo però ci conforta in un altro campo, perché voi, dopo alcuni mesi che noi eravamo qui, ci dicevate: si je ne me trompe: beaucoup de fumée et pas de rôti, perché ce l'ha sempre con l'arrosto, beaucoup de fumée et pas de rôti, niente la Cogne, niente la benzina, niente questo e noi vi dicevamo allora, quel famoso motto che ci serviva quanto tu eri al Governo, era tuo, to plan e todzen e noi ti diciamo: to plan e todzen ed è arrivata la benzina, sono lenticchie, poca roba ma la coda per andare a prendere i buoni la fanno e lì aumentano gli sportelli, signori...
Montesano (P.S.D.I.) - Germano, io volevo... (rumori...).
Bordon (D.C.) - Allora, guarda, da adesso in poi, facciamo un altro discorso, facciamo il sistema di Mosca, quando tu parli io ti do ragione e non faccio più perdere tempo a nessuno.
Montesano (P.S.D.I.) - Un attimo, un attimo..., qui c'è uno scontro tra elementi dell'opposizione e elementi e il rappresentante della Giunta che hanno una tendenza polemica. Io che ho il compito di essere un po' il moderatore, ho pregato già da due ore di affrontare questa discussione senza avere di questi spunti polemici ma naturalmente, io devo rilevare che Manganoni è sempre lì..., lasci finire... l'altro perché, perché avete tutti e due questa tendenza ad essere polemici. Allora prego l'uno e l'altro di ridimensionare questa discussione e cercare di attenersi, senza uscire dal seminato, a quella che è la... Ma Lei non mi ricominci un'altra volta.
Manganoni (P.C.I.) - Qui, Presidente, Le assicuro che qui ci sarebbe da polemizzare un'altra ora proprio sulle fesserie che ha detto Bordon, chiuso, non polemizzo. Io gli pongo una sola domanda: oggi, a quanto ammontano i crediti del 1966 e del 1967, e caso mai anche i precedenti, che la Regione ha nei confronti di Roma? Mi risponda solo queste cifre, chiuso.
Bordon (D.C.) - Rispondo con le cifre e con una premessa: che sei veramente duro di comprendonio perché ti ho detto prima che il credito che noi abbiamo dallo Stato è di tre miliardi per quote variabili e ho detto che su queste tu puoi fare tutte le capriole che sei abituato a fare... (voci) ...no caro, no caro, siamo andati a scuola con te per la polemica e gli altri tre miliardi che ci sono di credito, sono sull'articolo 12. Naturalmente su questo, io so già cosa mi dirai ma non me ne importa niente. L'augurio che ci fa la Giunta di centro sinistra è di portare di qui al più presto, come abbiamo la fiducia di portare.
Montesano (P.S.D.I.) - Beh, io non posso impedire la parola, posso semmai constatare e pregare e pregare tutti.
Manganoni (P.C.I.) - Io gli dico solo questo: lui ha detto che i crediti che noi abbiamo verso Roma sono: tre miliardi quota variabile del 1967, tre miliardi, articolo 12 del 1967...
Bordon (D.C.) - Del 1966 e del 1967, perché credo che tu abbia capito...sei.
Manganoni (P.C.I.) - Sei miliardi di credito verso Roma. Ecco questo spiega se questi sei miliardi noi li avessimo in cassa, anziché ridurre gli interessi a 10 milioni all'anno, noi avremmo, 70, 80, 100 milioni, ecco dove è il problema, tutto qui. Mi dà atto che non ho polemizzato. Questo qui è il problema, è inutile che Bordon, che tu racconti un sacco di balle, la sostanza è questa, c'è un miliardo di credito verso Roma, che non ci dà i soldi che, se li avessimo, li metteremmo in tesoreria al 4,70%, ci farebbe...
Montesano (P.S.D.I.) - Chiudiamo questa discussione, passiamo alla categoria.
Categoria IV - Ricuperi e rimborsi.
Germano (P.C.I.) - Volevo solo chiedere all'Assessore alla sanità se l'aumento di 20 milioni nel capitolo 42 è dovuto ad aumenti avuti nei consuntivi o sono probabilità che prevediamo in base a che cosa? Ecco...
Mappelli (D.C.) - Appunto, mi pare forse che, o mi sono spiegato male o forse ti è sfuggito che noi abbiamo... dice l'amico Bordon che sono arretrati di Torino.
Bordon (D.C.) - Dunque, sono arretrati a carico dell'ospedale psichiatrico di Torino che si devono dare indietro, perché, o erano stati pagati indebitamente o per altri motivi, ma sono denari che ci devono dare indietro. Io chiedo scusa quanto qualche volta chiedere all'Assessore, perché l'Assessore non può sapere le annotazioni. Allora, se lo sanno loro, se no mi permetto di dirvelo io, per farmi poi inculcare una volta di più questo affare.
Mappelli (D.C.) - Su questo capitolo io devo informare il Consiglio di questo particolare. A suo tempo, l'anno scorso, avevo dato delle disposizioni ai competenti uffici ed è stata effettuata una completa ed accurata revisione di tutti gli infermi di mente ricoverati a carico dell'amministrazione regionale, presso gli ospedali e gli istituti psichiatrici. Nel corso di tale laborioso controllo, perché è stato qualche cosa di veramente spaventoso, si è accertato che fin dal gennaio 1965, gli ospedali psichiatrici di Torino addebitavano alla Regione la retta per un numero di infermi superiori di due unità ai degenti effettivamente ricoverati. Tale errore ha probabilmente origine dal momento della separazione delle competenze tra l'ex Provincia di Aosta e la Regione autonoma. La direzione degli ospedali psichiatrici, dopo lunghe trattative intercorse in merito e stiamo ancora definendo la cosa, ha riconosciuto, dopo aver disposto le proprie indagini, l'irregolarità e ha recentemente comunicato di essere disposta a rimborsare la somma versata in eccedenza alla Regione, che ammonta a lire complessive 16.000.000 circa, sissignore... Allora, dopo questo nostro, adesso, io informo poi su questo argomento, due cose, perché poi pensavo di dirlo più in là, ma lo dico già adesso. Io ho avuto in questi giorni occasione di parlare con il Direttore del Fatebenefratelli di S. Maurizio Canavese e gli ho promesso che saremmo andati a trovare questi nostri degenti e sarei lieto se qualcuno del Consiglio mi volesse gentilmente accompagnare, maggioranza, minoranza del Consiglio regionale, perché ne vale la pena, prima. Secondo, secondo... (risate) ...in merito a questo problema, ci sono state alcune centinaia di giornate, di diarie, che noi probabilmente dovremmo all'ospedale, dunque questa cifra di 16 milioni, adesso va discussa se va ricuperata in diarie oppure, visto che le diarie del 1945, '46, '48, erano talmente basse, se noi, anziché in giornata, arrotonderemo. Ad ogni modo, nei particolari per questo ricupero c'è ancora una trattativa, però questo è un invito che faccio e sarei ben lieto, io vi informerò il giorno in cui vorremo andare a visitare l'ospedale psichiatrico di S. Maurizio Canavese e vorrei proprio che qualcuno di voi venisse assieme a me.
Montesano (P.S.D.I.) - Va bene, altri interventi?
Marcoz (U.V.) - La nostra collaborazione non la chieda soltanto per andare a trovare i matti, la chieda anche per altri...
Montesano (P.S.D.I.) - Avanti...
Categoria VI - Trasferimenti.
Manganoni (P.C.I.) - Scusi, solo una domanda, l'articolo 49... 50 e quanto è la percentuale di compartecipazione sui proventi delle tasse di automobili, 49 e 50? A pagina 16. Qual è la percentuale che ci spetta? Cioè sono due compartecipazioni nostre sulle tasse, proventi tasse automobili, proventi IGE, io chiedevo solo qual è la percentuale, se non lo sai non importa, me lo dirai.
Bordon (D.C.) - Ieri avevo chiesto, avevo chiesto al Consiglio, insomma, ci sono delle battute, io chiederei se il ragioniere mi può rispondere subito, per non fare il passacarte, diciamo, ad ogni modo, qui mi suggeriva che sono i 3/5, danno i 3/5 di un certo importo, in base alla popolazione che si ha. Ma questo per tutta l'Italia, questa è la quota che compete a noi.
Manganoni (P.C.I.) - Ma in base alla popolazione, non in base a quanto paghiamo noi qui...
Bordon (D.C.) - In base alla popolazione e in base alle macchine...
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi?
Categoria VI - Partite che si compensano nella spesa, il cui totale, a pagina 26, dà 3.342.050.000.
Fosson (U.V.) - Chiedo scusa, ma non avendo guardato in fondo alla categoria quinta, chiedo solo, a pagina 24, in fondo, si passa dal 104 al 111 e il motivo di questi altri articoli 105, 106...?
Montesano (P.S.D.I.) - Qui è una spiegazione tecnica.
Fosson (U.V.) - No, se hanno detto che eravamo a pagina 26...
Bordon (D.C.) - Si tengono sempre a disposizione, dice che tutti gli anni è sempre stato fatto così, sono numeri che si tengono per quelle voci lì... Io parlo di pagina, dal 104 al 111...
Fosson (U.V.) - Sì, ma dopo sono passati a pagina 26? Appunto...
Montesano (P.S.D.I.) - Lei Consigliere Germano, è stato un po' distratto, perché è stato letto tutto, io ho domandato se c'erano degli interventi. In ogni modo, se c'è da fare delle osservazioni...
Montesano (P.S.D.I.) - La risposta dell'Assessore è chiara, cioè è la dispo...
Bordon (D.C.) - Per ogni assessorato, dice Peretto, ci sono questi numeri vacanti che si sono sempre tenuti.
Germano (P.C.I.) - Capisco la mia leggera distrazione, ma dal 49-50 siamo al 111.
Montesano (P.S.D.I.) - La segretaria ha letto la categoria e il totale; io ho domandato...
Germano (P.C.I.) - Ma c'è il contributo speciale per l'articolo 12... non so io.
Montesano (P.S.D.I.) - Io ho domandato se c'erano degli interventi, quale articolo indica Lei?
Germano (P.C.I.) - Il 63 ma poi io volevo chiedere il 57. Allora, nel 57, vi è un aumento di 2,3 milioni, contributo a carico dei comuni nelle spese per il funzionamento del laboratorio di Igiene e Profilassi. C'è un aumento di 2 milioni e trecentomila: è dovuto a qualche comune che paga in più o su tutti abbiamo fatto fare l'aumento? Su tutti i comuni? E le ragioni?
Bordon (P.C.I.) - Dunque, in relazione ai 2/3 della spesa per i contributi per i laboratori e al netto del provento delle analisi, qui un capitolo 70, 9,4..., dunque 73.500.000, i 2/3 fa quell'importo.
Montesano (P.S.D.I.) - Io credo che sia anche in rapporto alla popolazione questo, questo contributo da parte dei comuni.
Poi c'è un altro articolo.
Germano (P.C.I.) - Io volevo parlare sul 63.
Montesano (P.S.D.I.) - Ma non Le sembra che se ne sia parlato abbastanza?
Germano (P.C.I.) - Volevo solo fare una domanda, semplice.
No, Ingegner Benzo, non voglio fare perdere del tempo, se volessi fare perdere del tempo, non chiedo istruzioni a Lei, sono capace da solo, ma noi non vogliamo fare questo, non lo vogliamo. Vogliamo solo chiedere alla Giunta che si pronunci, se è dell'opinione di sopprimere questo e di aumentare la quota del riparto fiscale e di presentare la legge. Vogliamo che ci dica sì o no e non vogliamo fare lunghi discorsi...
(No!) Non l'avete mai detto, ecco, benissimo.
Montesano (P.S.D.I.) - Assessore, la risposta è stata data, quindi... Consigliere Berthet, pagina e numero.
Berthet (D.C.) - Pagina 25, l'articolo 120.
Montesano (P.S.D.I.) - Non siamo arrivati ancora... va bene 120,
Berthet (D.C.) - Sulla gestione dei proventi dei beni del legato Chenuil, io ricordo, insomma, vorrei sapere come sono stati impegnati ed impiegati questi fondi, perché ricordo che il Cav. Chenuil, io sono stato l'esecutore testamentario, lasciava i proventi, è vero, dei suoi beni, legati alla Regione e per fare, nell'ambiente scolastico giovanile, una campagna particolare contro l'alcolismo e contro le malattie veneree. I giovani devono essere illuminati su questi due gravi pericoli, queste due gravi piaghe sociali e disgraziatamente le percentuali dei colpiti dalle conseguenze di queste malattie sono sempre in aumento. Quindi, gradirei proprio sapere se è stato fatto qualcosa e che cosa è stato fatto in particolare, anche perché, anche perché c'è un altro lato da considerare, se i lasciti non vengono rispettati, se non vengono attuati, certamente dei mecenati o dei semplici testatari, noi non ne troveremo mai più.
Germano (P.S.D.I.) - Volevo chiedere all'Assessore all'agricoltura, il perché in questi capitoli del piano verde abbiamo una metà, cioè l'anno scorso, per esempio, 62, erano 42 milioni, adesso sono 21 milioni. Questo è dovuto al fatto che noi, nelle variazioni di bilancio che abbiamo fatto prima abbiamo messo 67 e 68 e allora, si abroga quella variazione di bilancio e vale in quella variazione di bilancio 21 invece di 42 e 21 quest'anno, o come? Volevo sapere com'era.
Maquignaz (D.C.) - Questo si riferisce al 68, quindi noi nell'assestamento di bilancio, abbiamo previsto 66 e 67; questo invece riguarda i fondi che noi avremo nel 1968 quindi è la metà dei due esercizi, 66 e 67.
Cusumano (P.C.I.) - Io vorrei sapere come si può conciliare appunto la campagna antialcolica e la campagna contro le malattie veneree, lasciando però la libera distillazione dell'alcool, perché si fa un fondo per combattere l'alcolismo, dall'altra parte c'è la possibilità di alcolizzare a volontà, ecco. Poi volevo anche chiedere, per favore, dove verrebbe eretto perlomeno dove si pensa di erigere l'ospedaletto infantile.
Mappelli (D.C.) - In quanto al capitolo 188, è un vecchio lascito e non c'è ancora, naturalmente, dato che viene ancora dalla Provincia, non è ancora, la destinazione non c'è. Bisogna, mentre logicamente, per quanto riguarda la domanda, quell'altra domanda, Prof. Berthet, poi la sua, logicamente, quello va fatto... cioè, dovremo vedere in che modo, dato che questi fondi devono essere impegnati in quel senso, questo, dovremo pure decidere come e quando e nel migliore dei modi, per così, adesso, dovremo pure vedere come e quando va fatto, ma... penso che per la questione Chenuil va definito.
Bionaz (D.C.) - Per il legato Chenuil, c'è da dire questo: che questi beni che sono stati lasciati alla Regione, hanno bisogno di riparazioni e nei residui Lei troverà che ci sono 20 milioni per riparare l'alpe di Chamois che è completamente a terra, la stalla è crollata, sta crollando e ci vogliono dei capitoli notevoli per metterla a posto. Dunque, prima si vorrebbe spendere il denaro per la conservazione degli immobili e quindi si provvederà ad erogare i fondi secondo le volontà del defunto, altrimenti non c'è, bisogna alienare i beni, non c'è altra soluzione. Quell'alpe di Chamois, bisogna ricostruirla, altrimenti, se non la si ricostruisce, insomma, non può più anche essere utilizzata, non può più essere affittata. Prima bisogna conservare gli immobili e poi se ne trarrà il reddito quando gli immobili rendono in un modo netto. Invece, la casa di Maen, diciamo Maisonasse, quella rende ed è... però tutto questo reddito va per integrare la somma necessaria per poter conservare gli immobili.
Montesano (P.S.D.I.) - Io richiamo l'attenzione dei ...
Fosson (U.V.) - Non, il n'y a pas maintenant l'Assesseur Bordon, en me référant à l'article 124, et à ce que j'avais demandé pour le 17 je ne veux pas une réponse ici, pour les raisons que nous savons, mais j'aimerais bien avoir un détail à part...
Ad ogni modo, se ne prende nota un momento, anche il ragioniere eventualmente, che gli girerà poi questa domanda.
Montesano (P.S.D.I.) - Io desidero richiamare l'attenzione dei Consiglieri a pagina 18, all'articolo 68, dove c'è un errore di ortografia, che cambia il senso: "fondi assegnati dallo Stato per la difesa a titolo sanitario delle colture dai parassiti".
Titolo III - Alienazione ammortamento di beni patrimoniali, rimborso di crediti.
Caveri (U.V.) - À propos de l'article 117, sauf erreur, je voudrais dire quelque chose. L'année passée nous avions fait une grande discussion, parce que nous avions proposé que l'on fasse un grand orphelinat régional en Vallée d'Aoste. Je crois que c'est inutile de rappeler aux conseillers, parce que les conseillers savent très bien. L'année passée j'avais lu une liste de tous les différents nombre d'orphelins, d'enfants assistés par les différents collèges, à droite ou à gauche, et je me rappelle qu'on avait établi qu'il y avait un nombre imposant d'enfants valdôtains qui étaient recouvrés en des collèges, en sommes, qui se trouvaient en des collèges en toutes les provinces d'Italie.
L'année passée, sauf erreur, Monsieur Mappelli avait dit qu'il n'y avait pas la possibilité, dans le bilan du 1967, de faire ceci et qu'il pensait, qu'il avait pensé de demander au Gouvernement, à ce Gouvernement de Rome, dans lequel il a une si grande confiance, que nous ne partageons pas, évidemment, il pensait de demander au Gouvernement de Rome les fonds nécessaires pour faire un orphelinat régional. Il reconnaissait qu'il fallait le faire et du reste on ne pouvait pas contester qu'il faut faire un orphelinat régional parce que c'est absurde qu'une région autonome n'est pas même capable de faire ce que toutes les provinces, presque d'Italie ont, c'est-à-dire un orphelinat régional et ce n'est pas juste d'envoyer nos orphelins ou nos enfants qui, peut-être, ne sont pas assistés par la famille, ce n'est pas juste de les envoyer en toutes les provinces d'Italie, pour plusieurs raisons que je ne resta pas ici à énoncer, parce que c'est assez suffisamment clair.
Or je voudrais savoir quelles sont les intentions de Monsieur Mappelli, je pense qu'il a reçu du Gouvernement de Rome les fonds pour faire l'orphelinat régional et comme cela il pourra nous démontrer que nous sommes nous les méchants parce que nous n'avons pas confiance dans le Gouvernement de Rome, ou bien si le Gouvernement de Rome ne lui a pas alloué les fonds et alors peut-être il aura changé d'opinion et peut-être il va nous donner raison. Moi je demande explicitement que l'on alloue un fond pour la création d'un orphelinat régional en Vallée d'Aoste, si pas toute la somme nécessaire que l'on alloue au moins une somme x afin que ce soit un commencement, parce que, va bien, on pense aux vieux, on pense à cet institut gériatrique dont nous a parlé tant de fois Monsieur Balestri, bien que Balestri je regrette qu'il soit absent en ce moment, mais je pense qu'il y aura assez de personnes charitables qui voudront lui répéter ce que je dis de lui en ce moment, du reste, des informateurs nous ne manquons pas en Vallée d'Aoste il y en a plusieurs et de tour les genres. Eh bien je dis ce docteur Balestri n'a pas été jamais capable de nous expliquer en quoi consiste exactement un institut gériatrique. Je me rappelle que le Dr. Montesano au lieu, avait su faire, et ceci, nous devons le reconnaitre, même si nous n'avons pas de grande sympathie pour lui, pour d'autres causes que nous avons expliquées plusieurs fois, mais le Docteur Montesano avait expliqué une bonne fois, en polémique avec Balestri, parce que alors Balestri était monté sur notre navire tandis que Montesano était sur les bancs de l'opposition, quand Montesano et Balestri étaient adversaires et adversaires, non seulement politiques, mais adversaires aussi pour d'autres raisons, c'est-à-dire pour la fameuse question des radiographies, eh bien le docteur Montesano nous a expliqué la différence qu'il y a entre un gérontocomio e l'istituto geriatrico, sauf erreur.
Or, on pense aux vieillards, c'est juste de penser aux vieillards et du reste en Vallée d'Aoste on a toujours été à l'avant-garde dans ce problème, quand on pense qu'une petite ville de 5000 habitants avait l'hospice de charité et dans même temps le refuge des pauvres, c'est-à-dire deux institutions pour les vieillards, ont toujours été à l'avant-garde, ils n'ont pas attendu l'autonomie, ils n'ont pas attendu les temps modernes, c'est depuis des siècles et des siècles que les Valdôtains pensent à leurs vieillards.
Mais pour les enfants ont fait peu.
On fait trop peu, on ne fait presque rien, et alors, je désire que Monsieur Mappelli m'illumine sur ses intentions et qu'il me dise si le Gouvernement de Rome lui a donné les fonds dont il parlait avec tant de foi l'année passée. Au fond c'est émouvant de voir, quand on trouve un homme qui a tant de foi en quelque chose en ces moments de scepticisme et de matérialisme, trouver des gens qui ont la foi du charbonnier, c'est vraiment tout-à-fait émouvant. Espérons que Monsieur Mappelli va nous donner de bonnes nouvelles à l'égard.
Mappelli (D.C.) - Se non fossi in questa sala direi che Lei è come un merlo, vola, perché io direi che l'anno scorso, me lo ricordo perfettamente e lo ripeto...
Caveri (U.V.) - (in lontananza) ...un merlo nero e un merlo bianco...
Mappelli (D.C.) - Ad ogni buon conto, per ritornare al nostro problema, va inquadrato in questi termini. Lei ha fatto un discorso sulle persone anziane e io liquiderò in trenta secondi su quel problema dicendo semplicemente questo. Quando qualcuno qui ebbe a dire che se noi, comprando quella proprietà, eravamo da lapidare a me qualcuno, l'altro giorno, qualcuno che se ne intende di queste cose, perché è da anni, tutta la sua vita l'ha dedicata per le persone anziane, mi ha detto che avrebbero dovuto lapidarci se non lo compravamo quella proprietà, questa è la sua risposta.
Montesano (P.S.D.I.) - Guarda Mappelli, forse chiarisce la domanda.
Caveri (U.V.) - Voglio fare una piccola domanda all'Assessore. Dice che ha incontrato uno che se ne intende, lei ha incontrato quello che beve il brandy Romagna o qualche cosa di quel genere, dice che Lei ha incontrato uno che se ne intende, quello del brandy Romagna, forse.
Mappelli (D.C.) - Guardi, Lei non mi può trascinare su quelle polemiche personali perché ho qui qualcosa pronto su di Lei e lo tengo sempre qui a mia disposizione, stia tranquillo... (rumori in Aula) ...tanto noi due abbiamo tante cose da liquidare, lui lo sa... Ad ogni buon conto, ritorniamo alle origini, io vorrei dire questo. È giusto, l'orphelinat va fatto, nel quadro del nostro programma e dei nostri impegni, dobbiamo portare avanti l'Istituto psicomedicopedagogico, questi, ci sono già i fondi, questi ci sono i fondi, no, non è un'altra cosa, bisogna fare prima questi istituti, che abbiamo la disponibilità e dopo di che andare avanti, perché io ho visitato, e voi lo sapete, ho visitato gli ammalati TBC, anche quelli mi hanno raccomandato di vedere se c'era la disponibilità e la possibilità di fare. Voglio visitare, sapete, tanto siamo, vanno dette queste cose, abbiamo circa 500 ammalati di mente in Valle d'Aosta e io voglio che voi, ve l'ho già detto, veniate con me, ed è anche quello un problema, anche quello un problema, bisogna fare una casa di cura in Valle d'Aosta, anche quello, ed è vero che noi abbiamo bambini in tutta Italia, io vi leggerò poi più tardi, se vi è necessario, dei dati precisi, dove noi abbiamo delle centinaia di bambini in tutti i collegi dell'alta Italia ed è giusto che noi, ad un certo momento, esaminiamo anche quella soluzione; va definita, ma tutto insieme, non è che non si vuole. Io vorrei ben poterlo fare, Lei se lo immagina, avvocato Caveri, che la Giunta di centro sinistra, poter scrivere: "realizzato l'istituto geriatrico, pedagogico, l'orphelinat, ecc.", questo siamo tutti d'accordo ma non è possibile tutto assieme: lo faremo, stia tranquillo, lo dobbiamo fare, al più presto.
Andrione (U.V.) - Monsieur Cusumano avait posé la question sur l'Ente morale Ospedaletto Infantile et je voudrais entendre la réponse.
Montesano (P.S.D.I.) - Io, se permette, la dizione parla, non per erigere un Ospedaletto, per erigere ad ente morale, questa istituzione almeno questa è la...
Andrione (U.V.) - Ma, perché ci sia un ente morale, occorre che ci sia un patrimonio, che ci sia un qualche cosa...
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, altri che chiedono la parola? Consigliere Fosson... Su ma adesso, insomma, l'Assessore Mappelli darà la risposta.
Fosson (U.V.) - D'accord qu'on ne puisse pas faire tout ensemble, aujourd'hui on pense pour la question des vieillards, mais il y avait une demande. Je pense que la question des enfants c'est une question très importante, parce que vous le soulignez vous-même. Or, si on voudrait au moins rappeler avec un article et avec une somma aussi petite, mais qui soit là, mise pour indiquer que c'est un problème qu'il faudra affronter. Je pense, nous ne pensons pas qu'on puisse faire dans une année, dans deux années, mais en tout cas, il faudrait commencer à mettre parce que en tout cas on peut commencer, la Junte pourra commencer à envisager le problème parce que, avant d'arriver à la réalisation, je comprends il faudra voir les localités où il faut le faire, les possibilités et tout et alors ce serait vraiment pour mettre un point. Nous ne demandons pas, il me semble que la proposition faite par Monsieur Caveri n'est pas de mettre ici une somme qui permette de passer à la réalisation de l'œuvre mais pour rappeler ce problème et je pense qu'il serait bien de notre part d'insister sur cette requête.
Bordon (D.C.) - Tu parlais toujours pour l'article 118? Non, pardon.
Fosson (U.V.) - À propos de l'orphelinat, je pense de dire de mettre une voix, comme on mettait des fois une voix d'un million ou de deux millions. Ici, si on mettait une voix de cinq millions, par exemple, si on mettait une voix de cinq millions, un article de cinq millions pour la question de l'orphelinat, ce n'est pas que l'orphelinat, que cela résout le problème mais, tout de même, ce serait indiqué.
Bordon (D.C.) - Je suis favorable à ce qu'a dit le Conseiller Fosson mais je ne suis pas favorable de le faire maintenant, parce que cela va de nouveau nous changer tant de choses à la première variation que nous ferons du bilan, du budget, nous l'apporterons, qu'il résulte à verbal, parce que c'est bien un problème qui est toujours été. Nous chercherons de le résoudre, il n'y a rien qu'à le rappeler, si tu me permets, mais moi je ne bougerai rien de ce qui a été mis maintenant.
Fosson (U.V.) - On pourrait aussi arriver à mettre ce principe mais je dis, cinq millions dans un budget de 24 milliards, à un certain moment, il n y a qu'à faire un déplacement de cinq millions d'une autre voix, ou il y a 150 millions, ou 300 millions, et cela vous voyez vous la voix, c'est vite fait, parce que alors on pourrait faire à moins de discuter ici les différents voix du budget, parce que si on dit on part du principe que pas même une variation de cinq millions on peut faire dans la discussion du budget, prenons tout ceci, la discussion générale a été faite amplement et nous ne discutons pas même voix par voix parce que nous ne sommes pas dans la discussion du budget. Il n'y a pas seulement la question de demander des explications, il y a aussi des suggestions à faire.
Or, si on viendrait ici à dire: "vous devez mettre la somme de 400 ou 500 millions pour l'orphelinat", je comprends que cela changerai tout le problème. Mais quand on dit de trouver, de mettre un chiffre indicatif de cinq millions, de trois millions, je crois, je pense que cela ne change rien, si on est orientés.
Montesano (P.S.D.I.) - Però, da quello che ho capito, l'Assessore ha detto di accogliere la sua raccomandazione per questa variazione bilancio.
Bordon (D.C.) - Io aggiungo poi che non mi piace quel sistema, di mettiamo cinque milioni lì. Un problema lo si affronta, si affronterà in due riprese, ma che io debba mettere cinque milioni, perché? A me pare che questo mio parere personale, la Giunta e il Consiglio è sovrano, ma mi sembra che non sia serio. Questo è un problema che noi abbiamo già discusso una volta. Agli atti rimane, l'Assessore all'assistenza ne prenda buona nota. Ad un certo momento, verseremo nelle variazioni di bilancio, se lo si dovrà affrontare, ma io lo affronterei con un'altra serietà, non con cinque milioni; che razza di contentino è?
Caveri (U.V.) - Vu que Monsieur Bordon parle de sérieux, c'est assez étrange qu'il parle vraiment lui de sérieux. En tout cas, il y a à faire cette remarque: malheureusement les assesseurs qui ont pris la parole sur cet argument n'ont pas le courage de dire que c'est pour des raisons politiques qu'ils ne veulent pas créer l'orphelinat, ils ne veulent pas. Cette Junte ne veut pas, cette Junte pourrait rester au pouvoir pendant cinquante ans, soyons bien sûrs que cette Junte ne fera jamais un orphelinat régional pour des raisons très claires que je ne veux pas rester là à expliquer, parce que tout le monde les comprend.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? La risposta per quella gestione fondi erigendo l'Ospedale infantile la do io perché conosco la..., scusate se intervengo in questo, è il frutto, cioè, sono gli interessi di una colletta fatta ai tempi della Provincia di Aosta per questo scopo qui e vengono riportati tutti gli anni, però sono al punto di prima, ma risale alla Provincia di Aosta.
Andrione (U.V.) - La storia, in questo senso che si intende fare qualche cosa di questi fondi, cioè, si ha un programma in materia di Ospedaletto infantile, oppure è qui, il n. 118 è lì per memoria?
Mappelli (D.C.) - È un problema anche questo logicamente che questa definizione, io l'ho già detto prima, non l'abbiamo ancora trovata per quanto riguarda questa cifra, bisognerà pure, così, definirla. Mi pare che il problema che solleva il Consigliere Andrione è un altro, cioè quello degli asili infantili.
Andrione (U.V.) - Io non vorrei fare perdere del tempo a quest'ora e insisto molto brevemente. Avete un programma in materia, volete fare qualcosa oppure semplicemente continuate la gestione di questi fondi, che, se non mi sbaglio si è cominciato a raccogliere nel 1927 o roba di quel genere?
Mappelli (D.C.) - Oggi come oggi la verità è che non abbiamo, così, una soluzione immediata per questo problema, questo con estrema sincerità.
Titolo 3 - Categoria I - Vendita di beni immobili... Categoria III - Rimborso anticipazioni di crediti.
Manganoni (P.C.I.) - All'articolo 143 parla di autostrada. Ora, qui volevo sollevare due problemi: uno, e qui è peccato che Pedrini non c'è, lui gran Presidente, perché... (voce: ...è in Giappone...) ....ah, è andato in Giappone al posto di Colombo, hai delegato Pedrini? Allora, allora, vorrei sapere perché nel tratto di autostrada da Ivrea ad Aosta si pagano le tariffe le più alte di tutte le autostrade d'Italia.
(richiamo del Presidente)
Sono in argomento perché qui si parla di autostrada, 140 va bene, 140, si parla di autostrada, va bene, non facciamo i sottili. Ad ogni modo si parla..., ecco, è l'articolo che parla dell'autostrada. Allora, qui è inutile che io lo sollevi oggi, ora, noi paghiamo le tariffe le più alte di tutte le autostrade d'Italia, in quel tronco Ivrea-Verrès. Però lo solleverò un'altra volta quando c'è Pedrini.
Secondo, noi ieri, avevamo accennato alla questione dell'autostrada, di quella delibera di Saint-Christophe, ecc... Ora, io non chiedo una risposta adesso, io ve lo comunico solamente affinché la Giunta ne sia informata e segua la questione. La delibera del Consiglio di Saint-Christophe è la n. 71 del 20 ottobre, di quella variante di cui abbiamo accennato ieri, quindi c'è questa. Ne hanno parlato al Comune di Saint-Christophe, la delibera 71 del 20 ottobre, che dovrebbe già essere alla Regione. Allora io non chiedo che mi si risponda, ad ogni modo, che esamini, e n. 71 del 20 ottobre, questo è il riferimento a quella interpellanza di ieri, sull'autostrada ecc... che la Giunta non era a conoscenza di questa delibera. Adesso io vi dico il numero e la data in modo che la Giunta possa esaminarla e poi, nella prossima occasione, rispondere a questa mia interpellanza.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi?
Titolo IV - Riepilogo (legge i titoli)
Montesano (P.S.D.I.) - Siamo arrivati allo stato di previsione della spesa. Credo che siamo alle tredici, quindi io aggiorno il Consiglio alle quindici e trenta.
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La seduta è tolta alle ore 13,02