Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 324 del 21 novembre 1967 - Resoconto

OGGETTO N. 324/67 - Aumento da lire 22.500.000 a lire 45.000.000 del contributo annuale da attribuire al Comune di Saint-Vincent, sui proventi della Casa da gioco. Delega alla Giunta.

Bordon (D.C.) - Indirettamente, di questo argomento abbiamo parlato quando abbiamo visto il bilancio di previsione ultimamente. Ad ogni modo, per i consiglieri che non sanno di che cosa si tratti, penso di dover dire brevemente, a delucidazione ed in aggiunta a quanto è scritto qui sull'allegato, che, nel 1946 allorché si ebbe ad aprire il Casinò di St. Vincent, il Comune di St. Vincent, che certamente aveva collaborato, aveva aiutato a questa apertura ebbe a richiedere uno stanziamento di fondo che permettesse al Comune di St. Vincent di avere determinati introiti; e, in quel momento, nel 1946 venne assunta, approvata una delibera consiliare con la quale si fissavano alcune percentuali in modo che si versò al Comune di St. Vincent una cifra di 22.500.000. Non dimentichiamo che in quel momento, si capisce, gli introiti del Casinò di St. Vincent era di 50, 60, 70 milioni, del valore di allora, ovviamente, e l'importo quindi che gli si versava era di 22 milioni e mezzo.

Questa quota rimase fissa a questa cifra, ancora a questa cifra, sino ai giorni nostri. Ultimamente, ultimamente, ancora con delibere successive, il Comune di St. Vincent ebbe a richiedere a noi l'aumento di questa quota; tenendo conto di diversi e svariati fattori, quali ho detto prima, i costi maggiori, i costi per questi lavori pubblici, ecc. ecc. per cui ad un certo momento la Giunta esaminò queste ripetute richieste e ritenne di dover accedere a questa richiesta, portando i 22.500.000 ad un raddoppio, un raddoppio che, naturalmente, ci porta a parlare di 45 milioni all'anno.

Naturalmente, a questo punto non si deve dimenticare che al Comune di St. Vincent, e l'allegato lo dice, al Comune di St. Vincent la Regione versa una somma che, per contratto, per delibera, è fissata, non dovrebbe superare il 5% degli introiti che la Regione ha annualmente dal Casinò di St. Vincent, per cui, attualmente, in base agli introiti che abbiamo, questa quota si aggira sui 150 milioni.

Fatta questa debita premessa, tutte le volte che abbiamo trattato di questo argomento, noi ci siamo sentiti dire, lo dicevamo noi, quando eravamo all'opposizione, forse lo dicevamo quando eravamo in Giunta, che, sembrerebbe di primo acchito che al Comune di St. Vincent si diano tanti denari. Il tanto o il poco, naturalmente è una valutazione soggettiva, però a me pare e credo che siamo in tanti a vedere questo, che i problemi del Comune di St. Vincent debbano essere guardati con una particolare attenzione, particolare attenzione, perché, è vero che il Casinò può dare al Comune di St. Vincent dei vantaggi che altri comuni non hanno, sarebbe ridicolo volerli negare perché basta fare i confronti fra St. Vincent e altri comuni vicini, però a me pare che sia altrettanto giusto di dover tener conto che al Comune di St. Vincent, sulle spalle del comune di St. Vincent gravano delle richieste dei lavori pubblici, delle opere che devono essere fatte e che dovrebbero essere, non soltanto pertinenti a quelle che possono essere le necessità del Comune di St. Vincent, ma che si riverberano anche un po' sulla ricettività di questo Comune, per quella clientela che noi ci auguriamo sempre più numerosa, che viene a St. Vincent, e che ci auguriamo venga, non soltanto per la Casa da gioco, ma anche per altri motivi.

Ora, noi ci siamo sempre sentiti dire, e lo si ripeterà anche oggi, perché è ovvio che così si faccia, che, forse si negano determinati finanziamenti ad altri comuni, mentre forse si esagera per il Comune di St. Vincent.

Per quanto mi concerne, io interpreto il mio pensiero, io non sono di questo parere, perché, ritengo che ci siano dei comuni, tutti i comuni della Valle vengono giustamente presi in considerazione attraverso le loro richieste, dalla Regione, per cui le necessità di determinati comuni vengono soddisfatte direttamente dalla Regione, con dei contributi che la Regione direttamente dà, mentre per il Comune di St. Vincent si deve venire incontro con questo e forse non si viene incontro per altri lavori?

Si potrà dire oggi ancora che St. Vincent ha un cumulo di lavori enormi che già si stanno iniziando, o almeno sono in fase di progettazione avanzata, per cui St. Vincent avrà certamente centinaia di milioni di opere che vengono lì, ma io ritengo che il Comune di St. Vincent, in questa sua richiesta del raddoppio da 22.500.000 a 45.000.000 possa essere accettata.

La Giunta, alla quale abbiamo sottoposto questo è stata del parere; la sottoponiamo al Consiglio perché ci dica che cosa intende fare.

Germano (P.C.I.) - A me dispiace molto che manchi l'Assessore ai Lavori Pubblici perché è particolarmente per lui che ...

Manganoni (P.C.I.) - ...bravo, volevo rivolgermi a te, hai fatto bene ad arrivare... sempre e tutto a chi ha già tutto; a chi ha poco e a chi ha niente, niente; questa è la vostra politica, questo è il vostro sistema.

St. Vincent percepisce già tutti gli anni 150 milioni circa sul 5% degli introiti della Casa da gioco: 3 miliardi d'introiti, moltiplicato cinque, fa 150 milioni, all'anno, e li percepisce da 20 anni, effettivamente all'inizio ne percepiva meno, perché gli incassi erano inferiori, e quindi sono miliardi che ha già incassato. In più 22.500.000 quota fissa, annua, che aggiunta ai 150 fa 172.500.000, non basta. Per St. Vincent abbiamo discusso questi giorni scorsi un piano di lavori enorme: 2 miliardi e 800 milioni di lavori a St. Vincent, in aggiunta alle cifre che ho citato. Ora, dice, dice Bordon, il Comune di St. Vincent ci ha richiesto, noi abbiamo esaminato, noi abbiamo accordato; questo per St. Vincent. Il Comune di St. Vincent, inoltre, ha delle entrate proprie cumulabili, o almeno dovrebbe avere delle entrate tali che pochi comuni hanno, perché il Comune di St. Vincent ha uno sviluppo, al Comune di St. Vincent non ci sono solamente dei poveri diavoli di operai, di contadini, come ci sono a Emarese, a Arnaz a Montjovet ecc. ai quali cosa volete pelare che cosa? Tirare fuori il sangue; ma lì c'è gente che può pagare, niente, a St. Vincent bisogna ancora dare, bisogna darne di più perché non ne hanno abbastanza. Ora, io vi chiedo questo: quando un altro comune, vi faccia l'esempio di Hône, quando Hône, povero Comune, senza industria, senza incremento turistico, anche per la zona perché non ha attrezzature, danneggiato col passaggio dell'autostrada, vi ha chiesto i mezzi per acquistare i terreni per fare dei piazzali dove posteggiare, perché non sa dove posteggiare le macchine quando arriva a Hône, quando vi ha chiesto dei fondi per acquistare un terreno per fare un campo sportivo affinché i giovani, anziché andare nelle piole e qui, Cusumano, le piole di cui parlava l'altro giorno, che i valdostani si ubriacano ecc. se facessero i campi sportivi, i giovani non vanno nelle piole ad ubriacarsi, ma vanno a giocare nei campi sportivi, e qui non centra la distillazione della grappa, ed allora, avevamo chiesto queste opere necessarie ed indispensabili affinché i giovani non vadano, dicevo, ad ubriacarsi nelle piole, ma vadano a giocare al pallone o ad altro, affinché i bambini, anziché trottare in mezzo a quelle strade che poi vanno a finire sotto le macchine andassero in questo campo a divertirsi, cosa avete risposto? A St. Vincent, dice Bordon, abbiamo ritenuto di accogliere le richieste del Comune, per Hône avete ritenuto di non accogliere le richieste del Comune: ecco la Giunta di oggi come è; a chi ha tanto, date ancora, a chi ha niente negate il meno che richiedono; questo non ci stupisce; questo sistema l'aveva adottato la precedente amministrazione democristiana, presieduta da Bondaz, e ha raccolto i risultati che meritava. Questa politica la adottate voi oggi, nuova Giunta democristiana, ma oggi veramente è ancora più grave, perché allora c'erano solamente i democristiani, ci sono anche i socialisti a tenervi la coda, a sorreggervi la coda.

Ora, io vi faccio un esempio di Emarese, che confina con St. Vincent, dove vi è della miseria, e, i Consiglieri della Bassa Valle che conoscono Emarese ve lo possono dire, dove non vi è acqua irrigua - beh, e qui non faccio una colpa alla Giunta se non vi è l'acqua irrigua; quindi, quella poca campagna che hanno, quando non piove, è tutto bruciato, non raccolgono neanche il foraggio, non raccolgono neanche nei campi, perché brucia tutto, dove vi era una miniera di amianto e l'hanno chiusa, ed allora, gli uomini che guadagnavano qualcosa andando a lavorare nella miniera hanno dovuto scappare, perché la miniera è stata chiusa, dove non vi è nessuna altra attività, non vi siete sentiti in dovere di dire a quelli di Emarese, ebbene, siete un povero comune, non so se avrà 200 abitanti, dove vi è solamente della miseria, beh, prendete anche voi qualche briciola di questa, di queste fette, di queste grandi fette della torta che date a St. Vincent. Non vi siete sentiti in dovere di dire questo, e pensare che quelli di Emarese, guardano giù, affacciandosi alla finestra, vedono il lusso di St. Vincent, lo spreco di St. Vincent e quindi a loro appare maggiore ancora l'ingiustizia, le discriminazioni di trattamento, la differenza di trattamento fra i due comuni. No, voi a queste cose non siete sensibili; voi mi direte: "il solito disco attacca Manganoni", perché? Perché io difendo, intervengo, protesto energeticamente contro questo vostro ingiusto sistema di trattare i comuni, e siccome voi non volete ascoltare, e io non mi stancherò mai di ripeterlo fin quando io, non me lo auguro, ma non lo spero, perché vi conosco, che comprendiate; quindi, io, non solo sono contrario a questo, ma vedo in questo, quanto Vi ho già detto: non solo una discriminazione fra i comuni, e dirò di più, vedo un vostro servilismo nei confronti del padrone del vapore di St. Vincent.

Vedete, i padroni del vapore di St. Vincent hanno già orientato i programmi, quel famoso libretto di 16 pagine che costa un milione alla Valle, fatto dalla SORIS, che è questo, che avete passato giorni fa, ora qui, un cieco capisce che questo non è la programmazione, che questo è il volere dei padroni del vapore della SITAV, ecco, ed i milioni che voi aggiungete ai tanti che St. Vincent già percepisce, è perché voi vi adeguate ai voleri, alle imposizioni del padrone del vapore di St. Vincent, e della SITAV, che poi sono i padroni del vapore della SITAV, ma anche di St. Vincent, perché dominano, perché purtroppo oggi è il denaro che domina. E qui vorrei ancora aggiungere due parole: quando l'attuale Assessore Dujany sedeva laggiù, laggiù dove c'è Barmaz adesso e che noi non davamo tutte queste cifre a St. Vincent, perché seguivamo un criterio di maggiore equità fra i Comuni, ed allora Dujany si alzava e diceva: "tutto per St. Vincent e Châtillon? ". Questo diceva Dujany all'opposizione; avrei potuto tirare fuori i verbali e leggerli, a Dujany, ma penso che non sia necessario, perché la memoria ce l'avrà abbastanza buona per ricordarsi di quanto diceva quando era lì, Dujany, adesso che sei Assessore, adesso che sei nella stanza dei bottoni, non Ti ricordi più cosa dicevi quando eri là, non nella stanza dei bottoni? Adesso va tutto bene, adesso date a St. Vincent, Châtillon non ha più bisogno; ma è così? Io vorrei sapere cosa ne pensi, e come giustifichi questo tuo cambiamento di opinione e di idee. Io capisco che tu dovrai dire "Signor sì", al tuo Presidente, no? Però, capisco anche che tu qui, in Consiglio non potrai, non puoi dire, "Manganoni hai ragione", che non diresti, diresti solo "Io, Dujany... che sostenevi le stesse tesi mie quando eri là, avevi ragione"; però quando sei nel chiuso di quella sala della Giunta, e allora, noi non sentiamo, non siamo noi ad origliare, e non possiamo dire: "ma guardi che quelli bisticciano" ...nessuno li vede; allora, non ti senti in dovere di dire al tuo Presidente e ai tuoi colleghi: ma è ora di cambiare il sistema? Non ti senti in dovere di fare questo? No. Ebbene allora, abbi pazienza Dujany, ma io perdo, mi fai perdere quel po' di stima che ancora io avevo, perché un uomo che nello spazio di due anni cambia completamente opinione, smentisce tutto quanto ha sostenuto con tanto accanimento quando era lì seduto, ma che opinione posso farmi io di un uomo così: abbia pazienza Dujany, dimmelo un po' ... (si sente in lontananza la voce di Dujany) ... ecco, questo è il disco della Giunta ...

Dujany (D.C.) - ... non è il disco della Giunta, è che dici delle stupidaggini!

Manganoni (P.C.I.) - Fin qui tu tessi delle lodi della Giunta ...

(si sente Dujany in lontananza) ... (richiamo del Presidente) ...

Vedi Dujany, tutte le volte che l'opposizione si permette di dire le verità, voi insorgete, protestate, o dicendo come diceva Bionaz: "stupido intervento", adesso, in questo momento, Dujany cosa fa? Non fa altro che ripetere quanto, le stesse frasi di Bionaz che dicevo questa mattina, quando io questa mattina dicevo a Bionaz le verità e adesso ne ho dette alcune anche a Dujany; ma siccome le verità scottano e le verità voi non le tollerate, allora, allora ricorrete alle parole di "trombone", di fanfarone, di parole inutili ... Ma, Dujany, vuoi che mi faccia dare dalla Presidenza del Consiglio i verbali di allora? Vuoi che te li legga? Ed allora, non dirai che sono io un trombone, ma tutto al più potrai dire che eri tu, perché eri tu che sostenevi queste tesi, Dujany le sostenevi tu ...

Dujany (D.C.) - E tu non le ascoltavi ...

Manganoni (P.C.I.) - E io ti ascoltavo perché noi non abbiamo aumentato a St. Vincent, siete voi che avete aumentato, noi non abbiamo, non siamo mai venuti in Consiglio a dire "noi abbiamo accettato le richieste del Comune", noi vi dicevamo, "non abbiamo accettato le richieste del Comune, perché ci sono 74 comuni in Valle, non solo St. Vincent, e i proventi del Casinò, di cui una buona parte vanno già a St. Vincent, non è giusto che ne diano altri, diamoli anche agli altri comuni", questa era la tesi che noi sostenevamo quando eravamo lì, e questa era la tesi che Dujany sosteneva quando era là. Oggi, invece le parti si sono invertite, noi continuiamo a sostenere questa tesi, ma Dujany, no! Dujany se l'è rimangiata e sostiene la tesi opposta; e adesso, chiamami pure trombone, se vuoi, però questa è la tua posizione, io capisco che ci sia da arrossire, magari anche da vergognarsi un po', ma non sono io che ho cambiato linguaggio, sei stato tu che hai cambiato di linguaggio e di opinione, e pertanto pigliatela con te ma non con me.

Io concludo dicendo che questa è una ingiustizia nei confronti degli altri comuni e particolarmente dei più poveri.

Germano (P.C.I.) - È certo che, Albaney, la luce non la fai andare via tu, perché per quello che conti, e per le posizioni ardite che presenti, non conti proprio assolutamente niente, quindi non la fai andare via la luce.

Ma io vorrei su questo, capisco la passione che ci mette Manganoni in queste cose, perché si trova di fronte ad una ingiustizia, ed allora, a volte le parole possono anche andare oltre le intenzioni, però è un'ingiustizia veramente grossa, e io desidererei, senza mettere degli aggettivi che possono provocare dei risentimenti, appellarmi un po' e al cervello e al cuore dei Consiglieri qui presenti ... Manganoni sta' bravo... (alterco Manganoni e Dujany) ...e mi rivolgerei proprio al Consigliere Lustrissy, che mi ha interrotto, come Presidente della Programmazione, e mi rivolgerei all'Assessore ai Lavori Pubblici, Colombo, che per la sua posizione è quello che più, almeno, deve conoscere la situazione che abbiamo presente in Valle. Mi rivolgerei ai Consiglieri delle diverse zone che, per forza, conoscono, perlomeno i problemi delle loro zone, e direi a loro, proprio per fare un discorso semplice: cosa ha avuto St. Vincent? Abbiamo discusso 6, 7, 8, non so quanti giorni fa, un piano di opere per 2.850 milioni. St. Vincent ha avuto dal 1946/'47, dall'inizio, ha avuto il 5% sullle entrate della Regione, 150 milioni attualmente, da molti anni sono 150 milioni, nel passato sono stati 130, 120, 100, 70, 80, più in basso di 80 non siamo andati; ha avuto dalla Liberazione questo contributo di cui oggi è in discussione il raddoppio.

Bordon diceva nella sua introduzione che sulle spalle del Comune di St. Vincent gravano anche i problemi della ricettività per la clientela.

Anche qui siamo seri e siamo pratici: io non voglio fare un'accusa a coloro che hanno diretto il Comune di St.Vincent, però ricordo ai Consiglieri che erano presenti, ed è di questa legislatura, e quindi eravamo presenti tutti, che noi abbiamo un determinato giorno constatato che il Comune di St. Vincent non aveva utilizzato i fondi del 1963, non li aveva neanche richiesti, li ha richiesti nel 1964. Tutti sappiamo che per St. Vincent si sono spesi, non so se 400 o 350, o 450 milioni per costruire quell'orrore del Municipio di St. Vincent. Tutti sappiamo che è perché abbiamo dovuto sempre approvare qui, abbiamo dovuto sempre, visto il piano di opere, abbiamo dovuto sempre insistere con questo comune perché inserisse qualche cosa della collina, qualche cosa degli abitanti, qualche cosa della gente che vive, che vive a St. Vincent; ebbene, si dice una scelta tra cervello e cuore, ma, io vorrei sapere, dalla Commissione della programmazione è venuto un parere favorevole su questa questione? Se è venuto un parere favorevole, scusatemi, ma non si hanno i principi base, di fondo, della programmazione, perché questo aumento non può avere nessuna spiegazone logica, logica. Ma poi, rivolgendovi al vostro cuore, l'altro giorno io ho avuto l'occasione di parlare dell'acquedotto di Montjovet; sono 32.000.000 pressappoco quello che è l'aumento che decidiamo di St. Vincent. L'acquedotto di Montjovet riguarda 700, 800, 1.000 persone, che non hanno acqua, non hanno acqua. Alla mia osservazione l'Assessore ai lavori pubblici, Colombo, ha detto: ci sono ancora altri paesi in questa situazione; ebbene, noi dobbiamo utilizzare bene i nostri fondi, dando dei soldi a questo comune, che ne ha da tutte le parti. È onesto quello che facciamo? Nei confronti di tutti i Comuni della Valle, nei confronti delle frazioni che non hanno ancora la strada, oppure nei confronti delle frazioni che hanno una strada ridotta in condizioni pietose, nei confronti delle diecine e diecine di comuni e villaggi che non hanno la fognatura, i servizi igienici base per la vita della popolazione.

Facciamo bene a fare questo? Lo facciamo seriamente? Lo facciamo con la volontà di fare qualche cosa che sia nell'interesse della Valle? No, se noi facciamo questo è perché vogliamo fare una cosa tanto per farla, per fare dispetto a qualcuno, per essere contrari a qualcuno, perché non c'è nessuna ragione, né logica, né programmatica, né di giustizia sociale, che ci dica "fate bene a fare questo lavoro".

Secondo me, la Giunta può fare finta di leggere i gionali e altre cose, bilanci e altre cose, però questi restano e guardate che vi assumete una grossa responsabilità quando fate questo, ve la assumete perché non corrisponde a nessun principio questo aumento di 22.500.000, mentre invece noi abbiamo problemi grossi. In molti comuni e in molte frazioni, che sono molto più importanti che non quelli di St. Vincent, e noi vi garantiamo che se questo passerà, ogni frazione farà il suo confronto, ogni frazione, a cui manca la fognatura, a cui manca l'acquedottto, a cui manca la strada, e dove le strade interne sono quelle che sono, bisogna che ci siano luci ben accese, o si prende la pila per poter viaggiare da una casa all'altra, ogni frazione saprà che voi sperperate i soldi di cui disponete, perché li inviate in direzione che non hanno niente a che fare con gli interessi dei valdostani. Sono direzioni nelle quali vi potranno anche essere altri interessi, con questo concordo, perché quando abbiamo stabilito un piano di opere di 22.500 milioni, sapevamo che 2.100.000 sono a carico della SITAV, e il resto è a carico della Regione e del Comune, allora può darsi che voi pensiate che aumentando gli introiti del Comune una parte di queste opere sia fatta dal Comune, però è chiaro che se facciamo un paragone, un paragone qualsiasi, non c'è nessun paragone che può sostenere come giusta questa vostra tesi.

Io non faccio una polemica né con Dujany, né con Bionaz, né con Lustrissy. Io dico, non facciamo queste cose, non facciamola perché non è nell'interesse dei valdostani. Non stanziamo questi fondi, perché questi fondi non sono una giustizia sociale, sono una cosa ingiusta, sono una cosa che suona anche ad irrisione a quelli che hanno bisogno dei servizi fondamentali e non li hanno e non li potranno neanche avere nel giro di pochi anni, perché io sono sicuro che i comuni che non hanno acquedotto, come diceva Colombo, non li avranno tutti l'anno prossimo, dovranno aspettare degli anni; quindi stiamo attenti a come utilizziamo i fondi che abbiamo a disposizione, che non sono molti, e che non devono essere sprecati e che non devono essere indirizzati in una direzione che non ha niente a che fare con la programmazione, e che non ha niente a che fare col cuore che ognuno di noi ha e che vede prima i problemi che interessano la vita degli individui, delle famiglie, dei bambini, e non i problemi che riguardano, anche se sono importanti, la ricettività per la clientela del Casinò. È un po' essere tra la società dei consumi, e una società ben organizzata.

Nella società dei consumi, vediamo gente che fa tutti gli sforzi di questo mondo per avere la macchina; se la toglie di bocca per avere la macchina, ma sappiamo che non è una cosa giusta, sarebbe meglio che si riempisse il suo stomaco, che vivesse bene, che facesse vivere bene la sua famiglia, che non risolvere questi problemi.

Ora, dare a St. Vincent queste cose, vuole dire proprio fare una scelta che è sbagliata, sbagliata sotto ogni punto di vista.

Chamonin (U.V.) - Stranamente questo pomeriggio ho sentito sparare a zero su St. Vincent per 22.500.000, da spendere in opere pubbliche, per opere cioè che vedremo eseguire, che sono controllabilissime, mentre questa mattina, per un miliardo e mezzo, per un miliardo e oltre di spese, di cui non sappiamo assolutamente quanto hanno reso alla Valle, né come sono state spese, di cui, è ben vero, esistono le pezze giustificative, ci è stato detto, e ci mancherebbe altro, ma il vero discorso invece, che io intendevo fare questa mattina era la congruità dei prezzi portati in questi elenchi, e non delle pezze portate a giustificazione, questa mattina, dicevo, per un miliardo e oltre, nessuno ha banfato.

Manganoni ha detto bene: a chi ha tanto, diamo ancora tanto, a chi ha bisogno, non diamo niente. Sembrerebbe che St. Vincent, a sentire i discorsi qua, in questa salsa sia soltanto il Casinò, sembrerebbe che la popolazione di St. Vincent sia soltanto fatta di SITAV, di personale di gioco, di commercianti ecc. Ma giustamente Manganoni diceva, si parlava di Emarese e che cosa è la collina di St. Vincent, che cosa sono gli agricoltori di Moron, di Amay, di Salirod, non sono certamente delle persone che nuotano nell'oro, anche se alcuni altri loro concittadini possono anche stare molto bene. Non dobbiamo dimenticare neanche questo; ad un certo, momento, parlare di St. Vincent, vuole dire parlare de Casinò, mi pare che St. Vincent sia anche qualche cosa oltre, e qualche cosa d'altro che non sempre e esclusivamente il Casinò.

Giustamente diceva Germano 22.000.000, 22.500.000 sono l'acquedotto di Montjovet, ma anche due gala, di quelli che abbiamo approvato a cuor leggero questa mattina sono degli acquedotti di frazioni che ne hanno necessità; sono dunque dell'avviso che come sono stati approvati da tutti i gruppi politici presenti in questa sala, questa mattina, le centinaia di milioni di spese per gala ed altro, e che non sappiamo quanto hanno effettivamente reso all'economia generale della Regione, noi possiamo senz'altro approvare questi 22 milioni per opere che vedremo eseguite.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola?

Barone (P.C.I.) - Io voglio solo fare un appunto che decade dal ragionamento che fa Chamonin, il quale si sbraccia a destra e sbraita contro lo stanziamento che si è fatto questa mattina, come mai a cuor leggero li ha votati allora? Non ha detto niente, non ha preso la parola; questa è proprio la contraddizione in rebus, perché io immagino che questi siano stati votati, potrei anche dare ragione a Chamonin sul fatto che si siano distribuiti 1.800.000.000 in quel sistema lì, ma allora, perché non ha sentito la ribellione della coscienza di dire questa mattina: io quei 22 milioni per il gala, non li do, per il Rouge et noir, non li do, perché non si è alzato a dire questo allora? Allora condanna se stesso.

Chamonin (U.V.) - ...ma perché questa mattina mi hanno...

Barone (P.C.I.) - Tu condanni te stesso, tu non dovresti fare degli interventi di quel genere lì, perché mi pare che questo è completamente controproducente anche nella politica che adesso vuoi fare che è una politica mi pare elettoralistica. Un giorno, due o tre giorni fa l'amico Bordon diceva: "vedrete che quando ci sarà qualche cosa per St. Vincent parlerete tutti contro, ma poi voterete". Io dichiaro qui solennemente che voterò contro a questi 22 milioni, perché prima si devono fare le opere nei piccoli paesi, prima bisogna dare la fognatura a Viering, prima di dare questi soldi, questi 22 milioni a St. Vincent.

Bordon (D.C.) - Io non so perché ci si debba scaldare tanto quando si porta in Consiglio una discussione, si porta una proposta, e perché si debba scendere a dei personalismi come stiamo scendendo perché probabilmente uno la vede in un modo diverso dall'altro. Prima domanda che pongo a me stesso, è questa; quindi, state tranquilli che io non mi scalderò certamente, perché? Perché è assurdo. Ma, ci si può scaldare se domani c'è qualche cosa che viene portato qui truffaldinamente, come volete voi, ma qui si porta una proposta che non abbiamo esaminato, che la Giunta ha discusso perché forse non tutti i membri della Giunta erano d'accordo, perché le stesse considerazioni che si sono fatte adesso qui, e che noi sentiamo fare da tanti anni, si sono fatte anche in Giunta.

Quindi, per esempio a Chamonin, io voglio dire che mi fa piacere questo suo intervento perché in fondo ha detto delle cose esattissime, dire: "ma come è che noi ad un certo momento approviamo, per esempio, centinaia di milioni per determinate manifestazioni e stiamo a discutere per la cospicua cifra che ha il suo valore, di 22.500.000?".

Naturalmente io dico a Chamonin che non vorrei darmi delle arie di essere troppo vecchio, perché non fa mai piacere essere vecchi, ma noi sediamo in queste aule, da tanti anni, e abbiamo sempre sentito ripetere le stesse cose, sempre le stesse obiezioni; noi oggi siamo arrivati qui, ci siamo sentiti dire quello che io avevo anticipato, perché che cosa vi avevo detto prima? Vi avevo detto: ci sentiamo dire che i comuni viciniori sono nella miseria più squallida, ci sentiamo dire che ci sono dei comuni senza acqua, senza fognature, come se noi in 12 o 14 mesi avremmo dovuto toccare un bottone per avere tutto questo, come se si dovesse dimenticare che ci sono i vari assessorati, per cui l'assessorato al Turismo ha il compito di collaborare con la SITAV per fare entrare tre miliardi di denari alla Regione, di fare tutto il possibile, e arrivati ad un certo momento, vengono fuori queste cifre, questo lo sappiamo perché vengono fuori ed è logico, perché vengono fuori, forse oggi sono venuti da quei banchi, perché ci siedono loro, domani verranno fuori perché ci siedo io, e faccio del personalismo mio per non mettere dentro altre persone, ma è facile fare questo discorso qui, arriviamo ad un certo momento in Consiglio regionale, si tratta di discutere di 22 milioni e mezzo, perché? Perché questi 22.500.000 sono stati riconosciuti validi nel 1946 e nel 1946 22.500.000 avevano un determinato valore, per fare un determinato lavoro; oggi come oggi, che cosa succede? Ci si viene a dire: guardate, era valido quel concetto allora? Sì, questa moneta ha subito una certa svalutazione, riteniamo di fare qualche cosa di più, 22.500.000 signori, non dimenticatelo, sono tanti; arrivati ad un certo momento, uno, o rimane come rimango io, non stupito, perché tanto ce lo aspettavamo questo, oppure arrivati ad un certo momento uno si siede lì e dice, lasciamoli dire, perché? Perché arrivati ad un certo momento si viene fuori e si fa la considerazione che ha fatto Chamonin.

Ma quando il Comune di Emarese, il Comune di Hône, io penso, tanti altri comuni, si rivolgono all'assessore ai lavori pubblici per avere determinati lavori, vengono presi in considerazione, sì o no, quante strade sono state fatte, giustamente, per arrivare forse dove ci sono due case, perché se non mettevano quella strada forse non ci stava più nessuno! Quante scuole sono state fatte spendendo, 50, 100, 200 milioni forse, per pochi alunni, ma non dimentichiamo mai, signori, il senso della misura, perché è questo che vale.

Arrivati ad un certo momento noi stiamo parlando di un comune come il Comune di St. Vincent, e anticipo tutto questo, perché mi aspetto, all'oggetto che verrà dopo, avremo la stessa discussione pensate, parleremo di nuovo del Comune di Aosta, Comune di Aosta, capoluogo della Regione, 30.000 abitanti, un terzo della popolazione della Valle, ma saremo accusati di nuovo di avervi dato tanti di quei quattrini, come se proprio facesse tanto piacere all'Assessorato alle Finanze e alla Regione di distribuire questi denari.

Io penso che se invece di doverne dare altri, li mantenessero per poter fare questi lavori, lo faremmo; ma si fanno perché questi ragionamenti? Perché arrivati ad un certo momento, sempre con quel senso della misura di cui vi ho parlato prima, si dice: "ma, questo Comune di St. Vincent, è solo la SITAV?". No, non è solo la SITAV; il Comune di St. Vincent ha detto bene Chamonin, è anche per le frazioni, anche per tutto il suo territorio; però, è inutile che si voglia negare certe esigenze di questo comune; ma questo comune può avere necessità proprio di un giardino pubblico, può avere necessità di rifare una funivia che va a finire alla Fons Salutis, ma sono tutte esigenze che io non vi sto neanche ad elencare, perché se ne avreste la necessità, io ve le porto. Il Comune di St. Vincent, come tutti i comuni, ha delle esigenze enormi.

Arrivati a questo punto, io mi domando, e potrei discutere qui sopra, noi arriviamo ad un certo momento che ci sentiamo dire: "servilismo verso i padroni della SITAV", ma queste sono considerazioni, che ognuno di noi può fare; ma scusate, io non mi sento, come non si sente la Giunta per niente servile verso la SITAV. Noi non ci sentiamo proprio toccati da queste cose qui, noi vi diciamo semplicemente una cosa: perché si devono sempre fare le discussioni per trascinare, per delle ore e delle ore, degli argomenti che possono anche essere risolti con una certa serenità, in quanto che, arrivati ad un certo punto, uno si alza e dice: il Comune di St. Vincent è straricco, il Comune di St. Vincent spende male, perché poi fra le altre cose, non gode la simpatia vostra, e a me questo non interessa niente, perché non sono qui per giudicare l'amministrazione di St. Vincent, io vi dico soltanto che noi abbiamo esaminato la questione e riteniamo che questo raddoppio possa essere dato, perché questo Comune ha delle esigenze che sono allacciate anche al Casinò, anche al Casinò, perché quando si viene poi a parlare delle manifestazioni e questo non lo dico per un rimprovero a Chamonin, ma il rimprovero delle manifestazioni, ed un certo momento, signori, perché sui contratti che abbiamo approvato tutti mettiamo un 5% dell'introito perché sia destinato alle manifestazioni? Ma io penso che sia un costo di produzione, perché se no, ad un certo momento diciamo: non mettiamo più niente, vediamo quello che ne viene fuori; ma quando noi del Casinò di St. Vincent, e questo è anche giusto che lo si dica, perché lo dobbiamo sempre nascondere, noi traiamo tre miliardi, e arrivati ad un certo momento, se invece di tre, con delle manifestazioni in più riuscissimo ad averne cinque miliardi le dovremmo fare, sì o no? Ma questo non è un compito mio, questo ve lo dice eventualmente l'Assessore al Turismo, ma quando noi perdiamo un'ora e ci critichiamo a vicenda, come se avessimo distrutto tutta la Valle d'Aosta, come se il bilancio della Regione dovesse andare a carte quarantotto perché vi abbiamo chiesto un raddoppio di 22.500.000, che erano validi nel 1964, io non so, arrivati ad un certo momento si deve proprio dire che qui vogliamo fare delle discussioni tanto per farle, perché si potrebbe anche ripetere un po' tutto quello che c'è qui sopra, ma è inutile perdersi in questo.

Signori, noi vi diciamo, il Comune di St. Vincent, come vi diremo dopo, il Comune di Aosta, ha delle esigenze che interessano anche la Regione con le sue casse. Signori, ritenete opportuno di raddoppiare questi 22.500.000? Ritenete voi che noi dando questi 22.500.000 al Comune di St. Vincent, togliamo tutti gli acquedotti che ancora non esistono in Valle, togliamo tutte le fognature, perché non abbiamo cuore, noi siamo qui, perché le esigenze di tutti gli altri Comuni, dando questi 22 milioni e mezzo, tutti gli altri comuni, vanno a carte quarantotto? Ma se è seria una discussione di questo genere, signori, continuatela pure ma certamente noi non vi seguiamo su questa strada...

Fatta questa debita premessa, è facile concludere: noi vi abbiamo detto perché riteniamo che il Comune di St. Vincent meriti questo, lo merita per le sue ricettività e lo ripeto, lo merita perché interessa anche la Regione, perché se arrivano a St. Vincent e trovano una certa attrezzatura la gente si può fermare di più. Non ritenete di darglieli, gli votate contro, ma non so cosa sia più grave; si vota contro, uno voterà a favore e ne verrà fuori quello che ne ha da venire.

Fosson (U.V.) - Io non intendevo prendere la parola su questo argomento perché avevo detto quello che pensavo in occasione della discussione del bilancio.

Mi permetto, però, da come si è messa la discussione, di aggiungere qualche cosa, e forse ripetere anche quale era il nostro punto di vista, e qui non c'è da fare delle parole grosse, ma non possiamo prendere per buono tutto quello che ha detto anche l'amico Bordon su questa questione, perché, effettivamente, non è neanche la cifra dei 22.500.000, è una questione un po' di principio che si pone qui, una questione di principio che all'inizio del funzionamento della Casa da gioco era stata fatta questa delibera e praticamente si davano queste percentuali sui primi introiti della Casa da gioco, scalarmente, fino a quel massimo.

Pe correggere questo stato di fatto, per correggere questo stato di fatto, in un secondo tempo, quando gli introiti della Casa da gioco sono andati aumentando, il Consiglio regionale aveva pensato, appunto a quel 5%. 5% che, automaticamente, con il crescere degli introiti, cresceva, come percentuale che veniva data al Comune di St. Vincent.

Ora, se, quando il Comune di St. Vincent ha avuto delle esigenze particolari, si è andati incontro; quindi più che altro e non vorrei impostare la discussione proprio sulla questione dei 22.500.000, ma comunque sulla questione di principio, che sarebbe stato meglio lasciare le cose come stavano, perché il corrispettivo a questa delibera iniziale, c'è attraverso la percentuale del 5%, e tutte le volte che il Comune di St. Vincent ha avuto delle altre necessità, praticamente l'amministrazione regionale è intervenuta, come è intervenuta in altri comuni.

Ora, se, quando il Comune di St. Vincent ha avuto delle esigenze particolari, si è andati incontro; quindi più che altro e non vorrei impostare la discussione proprio sulla questione dei 22.500.000, ma comunque sulla questione di principio, che sarebbe stato meglio lasciare le cose come stavano, perché il correttivo a questa delibera iniziale c'è attraverso la percentuale del 5%, e tutte le volte che il Comune di St. Vincent ha avuto delle altre necessità, praticamente l'amministrazione regionale è intervenuta, come è intervenuta in altri comuni.

Ora, io ho detto prima, non voglio assolutamente dire delle parole grosse ma la questione, tutta la sostanza è qui.

Quindi, per conto mio l'avevo detto al momento della discussione del bilancio, lo ripeto adesso, il principio avrebbe dovuto essere mantenuto, per intanto.

Germano (P.C.I.) - Quello che dice Bordon, e io non credo che per quello che ha detto Chamonin sia largamente sufficiente quello che istintivamente si è sentito di rispondere il Consigliere Barone, è chiaro che là si trattava di una applicazione di contratto, cosa doveva fare? I salti mortali all'indietro? Non potevamo fare, abbiamo fatto le obiezioni che potevamo fare, ma se lui se le sentiva così tante, avrebbe dovuto farle!

Però qui ci troviamo di fronte, non per l'entità della cifra, sono d'accordo con quanto diceva prima il Consigliere Fosson, si tratta di un principio, e io ho chiesto nel mio intervento, se proprio questa programmazione ha lavorato molto, che ci dica la sua opinione su questo: è questione di un principio, c'è il 5%, c'è l'assegno fisso, abbiamo deciso alcuni giorni fa 2850 milioni per St. Vincent; era necessario arrivare adesso con questo? È una questione di principio, è come vengono utilizzati i fondi.

Quando noi vi diciamo che i 65 milioni dei documentari, di cui abbiamo discusso ieri non sono indispensabili e non sono una spesa utile, non è per l'entità della cifra dei 65 milioni che devono essere aggiunti ai 160 milioni della pubblicità, ma perché ci sono delle cose che nell'interesse generale della Valle d'Aosta sono più importanti.

Quando noi discutiamo dei 9 milioni del giardino per ragazzi di St. Nicolas, non sono i nove milioni, è che è un indirizzo sbagliato; quando parliamo dei 6 o 7 milioni della scuola di Notre Dame, è perché a Notre Dame c'è un bambino solo, non c'è il problema di fare una scuola nuova; è come siete orientati nell'utilizzazione dei fondi; non è che questi 22.500.000 diventano ... no, si può fare a meno di fare questo, e si possono utilizzare diversamente, in linea di principio, e se vogliamo che sia una amministrazione che guarda ai problemi di fondo, e che non guarda solo in una direzione, con un occhio solo, ma guarda un po' a tutta la situazione della Valle d'Aosta, quando diciamo, 180 più 65 per la pubblicità turistica, non diciamo che non bisogna fare pubblicità turistica, però non si devono spendere 245 milioni in questo senso, 245 milioni è una grossa, grossa cifra, non si devono spendere in questa direzione, è questione di misura, di peso, di programmazione, cosa che non vogliamo assolutamente parlare.

Ed io insisto, vorrei proprio sapere il parere della Commissione sulla programmazione su questo problema.

Lustrissy (D.C.) - Mi limiterò ad alcune considerazioni sintetiche su quello che può essere il problema di St. Vincent esaminato nel contesto del piano programmativo approvato dallo scorso Consiglio, e non entrerò in merito a polemiche demagogiche qui portate dal Consigliere Manganoni che è maestro in queste cose. Ad un certo punto, se un tipo del genere non ci fosse nel nostro Consiglio regionale, lo dovremmo inventare per tenerci allegri, per distenderci i nervi; perlomeno ci possiamo fare qualche risata ogni tanto, e neanche farò, farò quei tipi di discorsi che lui faceva quando era assessore, nei confronti dei Consiglieri, cioè quando non riusciva ad introdurre nelle nostre crape, diceva lui, certe argomentazioni della maggioranza, li considerava dei rimbecilliti, o quanto meno dei duri di comprendonio, e neanche solleverò il problema dell'acquedotto di Montjovet che tre anni fa, in occasione di approvazione di bilancio e di piano di lavori pubblici, io posi all'Assessore Manganoni, il quale mi ripeté in quella occasione: "eh, caro Consigliere, lo so che a Montjovet non c'è l'acqua, ma c'è un progetto, è stato presentato, hanno chiesto il finanziamenti della legge Tupini, la Regione non può intervenire, non può scavalcare, queste cose sono a verbale, le può andare a controllare quando vuole".

Adesso, ad ogni piè sospinto, da due o tre giorni a questa parte ritira fuori il piano di Montjovet, l'acquedotto ...

Sgombrato il campo da queste piccolezze, anche come le altre considerazioni sul piano programmatico, lo studio effettuato della Soris, dice che noi andiamo a buttare via i soldi della finestra, ma il piano della Soris, evidentemente è un sunto di tutta una serie di piani particolareggiati, studiati e perfezionati per poter arrivare ad un certo punto all'inizio dei lavori; è un condensato dello studio che è stato fatto e ci sono già i progetti operativi per tante opere da fare.

Per quanto riguarda il contributo che noi vogliamo oggi deliberare a favore del Comune di St. Vincent, collegandolo a quel piano generale che già il Consiglio regionale ha approvato in una delle sue ultime adunanze, per il quale il Comitato regionale della programmazione aveva espresso parere favorevole, con una semplice considerazione e che tutti gli interventi che l'amministrazione regionale e il Comune dovessero eseguire in ordine all'attuazione di questo piano di investimenti fossero fatti considerando la situazione relativa alla sistemazione urbanistica del territorio del comprensorio di St. Vincent.

Ora io credo, che proprio per questo motivo, in sede di attuazione di questo piano di opere, in St. Vincent, sia necessario anzitutto porre mano a quello strumento urbanistico che è il piano regolatore, in modo che si possa dare attuazione e entrare nel contesto delle opere turistiche che si vogliono eseguire tutta la sistemazione urbanistica del territorio, sistemazione urbanistica del territorio che non comprende solo il concentrico di St. Vincent, ma comprende la destinazione urbanistica anche della collina di St. Vincent, ivi compresa le infrastrutture, gli acquedotti, le fognature, le strade interne, e pertanto, l'intervento che noi andiamo a prendere nei confronti del Comune di St. Vincent, l'intervento che dovrebbe essere utilizzato secondo già gli accordi che vigono, che il comune di St. Vincent deve utilizzare, questo tipo di intervento per l'esecuzione di lavori di pubblica utilità va proprio visto nel contesto di questo investimento che è destinato a dare un nuovo volto al Comune di St. Vincent, e il potenziamento di questa stazione turistica. Pertanto, questo intervento della Regione favorirà l'intervento del Comune, proprio in sede di applicazione del piano regolatore, affinché al Comune, per la sua quota parte intervenga e predisponga tutte quelle infrastrutture nel contesto del territorio, non solamente limitate alla visione di St. Vincent Casa da gioco, ma nel contesto del suo territorio comunale perché prima di fare una qualsiasi opera di quel genere, venga data attuazione al piano regolatore, vengano portate in esecuzione quelle infrastrutture che sono ritenute indispensabili, compresa la sistemazione e la destinazione del territorio comunale.

Pertanto, se noi esaminiamo l'intervento di oggi della Regione in questo contesto, in questo insieme di opere che sia da parte della SITAV è tenuta in base a quel contratto, approvato alla unanimità dal Consiglio, sia in base alla destinazione suggerita dall'ultimo Consiglio, sia all'intervento suggerito dalla Commissione del Comitato Tecnico Consultivo della programmazione, che limita gli interventi sia della Regione che dei comuni per l'attuazione del piano regolatore, e alla sistemazione urbanistica del territorio, noi oggi possiamo fare questo sforzo, noi Consiglio regionale, a favore del Comune di St. Vincent, naturalmente, sottintendendo che questo sforzo dovrà essere utilizzato e questo sarà cura della Giunta regionale di indirizzare l'intervento del Comune di St. Vincent, e dare concreta attuazione al piano regolatore, che mi pare sia già stato deliberato dal Consiglio comunale.

Germano (P.C.I.) - Ci sono certe regole e certe leggi che non sono scritte che però il Consigliere Lustrissy dovrebbe conoscere. Non parlo della programmazione, parlo del fatto che il Consigliere Lustrissy si permetta con molta leggerezza di dare dei giudizi simili di un uomo che ha dato il meglio della sua vita per la Valle d'Aosta... (si sente in lontananza Lustrissy) ...impari certe regole, anche se non sono scritte, si ricordi, si ricordi... (si sente in lontananza Lustrissy) ... (scampanellata del Presidente) (si sente anche la voce di Casetta: con quella grana lì corri come una lepre...) ...Si ricordi che non era ancora neanche nato quando il Consigliere Manganoni si batteva per la Libertà del nostro paese e per l'autonomia della Valle d'Aosta; quindi abbia almeno una certa prudenza in questo ... (si sente Lustrissy) ...è il giudice lui, è il giudice inappellabile, che giudica tutti e dà i suoi giudizi ... ma no, che nel mondo, sai, ... (battibecco tra Casetta e Lustrissy) ...Signor Presidente, la invito a farli stare zitti, almeno ci lasci finire ... uno e due, anche Casetta ... siete pari ...

Ad ogni modo, io nella mia vita ho sempre avuto questa regola e non mi sono mai trovato male; non ho mai osato verso persone che hanno fatto molto più di me, avere, con molta leggerezza, un linguaggio come il suo; Lei è libero di fare quello che vuole, guardi però che suona male, non sta bene, non sta bene.

In secondo luogo, io ho insistito per avere il giudizio della programmazione, perché il discorso di Benzo di questa mattina mi aveva lasciato un po' lì, questa gente che lavora, che sostiene le sue tesi, che si dà da fare, questa gente, dico, i componenti del Comitato tecnico della programmazione, che ha le sue idee, le sostiene.

Vede, Ing. Benzo, qualsiasi programmatore, di qualsiasi corrente politica, tutti sappiamo che vi sono visioni diverse sulla programmazione; è vista come indicativa, è vista come normativa, è vista un po' come si dice, così per la buona gente da destra a sinistra, no; ma qui ci troviamo di fronte ad una non programmazione perché dire "sistemazione urbanistica del territorio, del comprensorio di St. Vincent", è una bella frase, però è dire che noi diamo dei soldi in una direzione che è sbagliata; noi dovremmo orientarci nella zona, e nella zona dovremmo vedere, non solo la ricettività dei clienti, ma anche l'interesse della gente che vi vive, come vive, in quali condizioni, cosa dobbiamo fare per migliorare queste condizioni di via.

Questo scompare, questo c'è il piano dei due miliardi 850 milioni, che sono tesi a creare dei centri turistici solo per la ricettività, la vita dell'uomo è a St. Vincent, e Emarèse e in tutta la zona, non è contemplata; questa non è programmazione, questo è appoggio politico ad una idea che la Giunta ha. Lustrissy lo ritiene buono, lo vuole sostenere, io lo lascio libero di fare come vuole, lui è libero di fare quello che vuole, però nel giudizio che si dà è questo, è solo appoggio alla volontà politica della Giunta, e qui, in questo, oltre che alla programmazione devo rivolgermi anche ai compagni socialisti; io non dico delle brutte cose, avete ritenuto di allearvi con la democrazia cristiana, pensavate di ottenere dei grandi risultati, e l'avete fatto e voi fate quello che volete, pensate come volete, certo però che questa Giunta, col vostro contributo, col vostro appoggio non marcia in una direzione verso gli interessi della popolazione, marcia verso determinati interessi che coscientemente o incoscientemente sono stati scelti o da voi o da altri che sono al di sopra di voi. Voi in questo caso non contate assolutamente niente, a meno che, coscientemente siate anche voi dell'opinione che quella è la direzione giusta; se lo siete anche voi coscientemente, va bene, anche qui siete liberi di fare quello che volete... È un modo un po' semplicistico, io direi, Balestri, che tu sostenessi su questo terreno, che noi, dopo aver fatto tutte queste cose di St. Vincent, dobbiamo ancora dare altri 22.500.000, perché ricevano bene la gente. Io vorrei che tu lo potessi sostenere... (si sente in lontananza Balestri) ...io non so quello che si riferiva, io adesso stavo parlando di questa programmazione applicata a questa decisione ... Va bene, ad ogni modo, con Balestri è sempre un po' difficile parlare di queste cose ... Quindi io non mi appello più, non è che desideri avere... quello che mi interessava era la programmazione, l'abbiamo avuto e ha confermato quello che è stato il giudizio di questa mattina. Il Comitato tecnico della programmazione, perlomeno il suo Presidente che ha parlato qui, per adesso si limita ad appoggiare sul piano politico quelle che sono le richieste della Giunta, anche quando, con un esame molto spassionato e molto freddo non sono le più interessanti per la visione programmatica.

Manganoni (P.C.I.) - Seguirò l'ordine di alcuni appunti, senza polemizzare con tutte le affermazioni di Bordon, di Lustrissy, perché ne avrei fino alle sei - veramente sono già le 17,32, sarebbe poco mezz'ora! Dice Bordon "ma noi in 12 mesi non potevamo fare tutte le fognature, tutti gli acquedotti" - a parte che i 12 mesi sono 18 e lì, come ragioniere, lascia alquanto a desiderare - però noi non vi abbiamo mai detto che voi in 12 mesi, o in 18, dovevate costruire tutte le fognature e tutti gli acquedotti della Valle, mai vi abbiamo detto questo.

Noi vi abbiamo sempre detto che qui tutte le Giunte hanno costruito, hanno eseguito dei lavori pubblici, in base a criteri di urgenza, di necessità, più o meno, si possono anche discutere questi criteri, ma sono sempre quelli che li hanno ispirati e la Giunta fa quello che si può fare, quello che il bilancio, cioè, i quattrini gli permettono nei quattro anni. Noi questo l'abbiamo sempre detto, ma vedi Bordon, quello che io sto dicendo, non è che voi con questi 22 milioni potete costruire tutte le fognature e tutti gli acquedotti, no; io ti sto dicendo che questi 22 milioni all'anno, perché sono 22 milioni quest'anno, l'anno venturo, per tutti gli anni, aggiunti ai 175 che già percepisce St. Vincent. Se noi questi 22 milioni li avessimo aggiunti al capitolo delle fognature, per esempio, dove diceva Colombo ieri "eh, lo stanziamento era quello, non potevo spendere soldi in più di quanti ne aveva in bilancio"; se noi avessimo aggiunto nel 1967 questi 22 milioni, noi avremmo potuto costruire, per 22 milioni, quest'anno, di fognature o di acquedotti, di opere urgenti, e altrettanto un altro anno, e altrettanto l'anno seguente, in più di quello che si è fatto. E, tenendo conto di queste priorità nella costruzione dei lavori pubblici, priorità che, dicevo, è sempre stato, in un modo anche discutibile, se vogliamo, tenuto conto della precedente Giunta, voi ve ne sareste accorti che era più urgente, per esempio, costruire le fognature al capoluogo di Verrayes o di St. Denis, non parlo dei villaggi, ma neanche quei due capoluoghi non hanno le fognature, capoluoghi di comuni, nella progredita Valle d'Aosta, che forse era, come priorità, più urgente fare quello che, non so, 4 campi di tennis, del costo di 190 milioni, o che so io. Per St. Vincent magari se ne costruivano due soli, e gli altri due si sarebbero fatti in seguito; questa è una visione organica delle necessità di tutta la Regione, visione organica che voi non avete o, che pur avendo, non seguite, per le ragioni che non vi ripeto, ma che vi ho già detto prima.

Ora, e qui sono sempre le solite frasi: non ci sentiamo toccati delle vostre accuse - ma, Bordon, se le mie accuse fossero state delle idee, cioè, dicendo, io accuso le vostre idee, perché non condivido, quindi accuso le vostre idee, e potevi anche dirmi questo, ma io non ho accusato delle idee, io ho citato dei dati, ho citato delle cifre, ho fatto dei nomi; voi altri dovreste rispondermi su quel piano, smentendo le mie cifre, i miei dati, se non sono esatti, e se sono esatti, come lo sono, perché non potete smentire, ed allora, è inutile che diciate, non ci sentiamo toccati dalle accuse o meno; i fatti rimangono e voi potete arzigogolare finché volete, ma i fatti non riuscite a smentirli.

Ora, ora, dice, le nostre argomentazioni non vi sollecitano lasciate perdere, che ti danno un po' di fastidio e questo è dimostrato dal modo come reagite.

Ora, vedete, qui, in Italia c'è il sud ed il nord; il nord, che continua nel suo sviluppo vorticoso, ed è bene, però c'è il sud che rimane sempre più indietro; il distacco fra il sud ed il nord, anziché diminuire, aumenta. Qui, in Valle d'Aosta, tenuto conto, fatte le debite proporzioni, ma noi in Valle d'Aosta abbiamo anche qui il nord e il sud, ed il sud, è rappresentato da questi comuni: Fontainemore, Lillianes, Perloz, Pont Bozet, Hône, Arnaz, Montjovet; Verrayes, St. Denis, Rhêmes St. George, non ve li elenco tutti sarebbe un elenco molto lungo. Questo il sud della Valle d'Aosta, questi poveri paesi che non hanno industria, non hanno turismo, non hanno nessuno sviluppo, ci sono solo dei poveri contadini, di cui una parte hanno dovuto trasformarsi in operai, perché non si vive più oggi di sola agricoltura - parlo della Valle d'Aosta, specialmente tenuto conto della nostra agricoltura - quindi non hanno nessun altro introito. Ora, noi quelli, quelli sono le cenerentole per voi, quelli non contano; i vostri stanziamenti, gli incrementi all'economia, voi li date dove? In quei comuni dove c'è già. Ora, St. Vincent, Courmayeur, ecc. sia chiaro, io non dico "non bisogna fare niente a St. Vincent, non bisogna far niente a Courmayeur al Breuil ecc.", no, facciamo pure, ma ci vogliono le proporzioni, non bisogna fare tutto in un posto dove c'è già molto, e fare niente negli altri comuni dove c'è niente, perché noi continueremo ad aumentare questo divario, ad aumentare questa differenza di tenore di vita, ed allora tenuto conto che siamo una Regione di 100.000 abitanti, siamo quattro gatti, perché vogliamo creare questa disparità di trattamento fra gli stessi cittadini? Perché ci devono essere i cittadini discriminati? Perché ci devono essere i cittadini, non so, figli di galline nere e gli altri sono figli di galline bianche? Ecco, è questo che io vi sto dicendo. Voi dite "ripetete sempre la stessa cosa", è vero, la sostanza è vero, la sostanza è sempre quella perché? Perché voi persistete nel vostro sistema di aumentare questo divario, cioè di continuare a dare niente a chi ha niente, e di dare molto a chi ha già; è questo che noi disapproviamo, ed è per questo che intervengo, ed è per questo che io protesto.

Ora, diceva Lustrissy, dice, le polemiche demagogiche di Manganoni, che dovremmo inventarlo se non ci fosse in Consiglio, ecc. Vede, Lustrissy, quando uno è a corto di argomenti, e non sa che cosa rispondere, allora ricorre a queste frasi: "polemiche demagogiche", "dovremmo inventarlo".

Vedi, Lustrissy, se tu volessi affrontare i problemi con serietà mi risponderesti con dei dati e con delle cifre, come faccio io. Io non ti ho mai detto "sei un demagogo ecc.", non ho bisogno di dirlo, perché chi ti sente lo capisce subito, pertanto io non lo dico, non te lo dico, ma io ho sempre argomentato i miei interventi, li ho sempre argomentati con cifre e con dati e non ti ripeto quello che ha detto Bordon, che voi non potete smentire, ed allora, lasciamo perdere la demagogia, tutte quelle parole grosse, tanto questo dimostra solo che non avete argomenti.

Ora, io ti volevo dire anche altro, ma lasciamo perdere, lasciamo perdere ...

Vedi, tu hai detto che avevi sollevato il problema dell'acquedotto di Montjovet quando eri all'opposizione. Lustrissy, io posso affermare con certezza, con matematica sicurezza che tu dell'acquedotto di Montjovet non ne hai parlato, e, guarda, se vogliamo andare ad attaccare il filo, consultare i verbali, guarda, io sono sempre pronto.

Ma io aggiungo di più: quando io ero Assessore, l'acquedotto di Montjovet, la costruzione dell'acquedotto era stata richiesta allo Stato con legge Tupini e c'era un progetto di massima, di massima, quindi non esecutivo, che era stato totalmente finanziato dalla legge Tupini, salvo una integrazione della Regione, che dava a tutti i comuni.

Cosa è successo? Sono passati degli anni e qui io non voglio accusare nessuno di questo tempo che si è perso, dovuto alla burocrazia, perché quando abbiamo a che fare con Roma noi sappiamo che gli anni passano; ora, questi, mi pare 22 milioni, stanziati dalla legge Tupini, che allora, in base al progetto di massima erano sufficienti, ora, in seguito alla svalutazione della lira, prima, ed è stato redatto il progetto esecutivo, questa cifra non basta più ed allora, ecco perché noi diciamo, bisogna integrare questa cifra, non solo sostituendosi al Comune per pagare la sua quota di mutuo, ecc., ma bisogna aggiungere un certo numero di milioni, adesso, non ho visto il progetto esecutivo da parte della Regione, perché il Comune non ha quei fondi, ed allora non può portare a termine l'acquedotto - quindi è necessario che la Regione intervenga con quella certa cifra affinché possa essere portato a termine l'acquedotto, quindi vede, che quando io ero lì, non è che non ho accolto le richieste, le abbiamo accolte, mandate avanti, però non avevamo i dati definitivi che oggi ci sono. Quindi bisogna intervenire sui lavori pubblici, guarda Lustrissy, lui dice "i lavori pubblici vanno visti nel contesto dello sviluppo, bisogna predisporre le infrastrutture", questi neologismi, sai che impressione mi danno? Che hanno uno scopo solo, quello di coprire un pauroso vuoto di idee, perché quando si hanno le idee chiare, non si ricorre a tante parole contorte, si usa un linguaggio semplice, accessibile a tutti, vero, però quello che conta è avere le idee chiare; quando le idee non sono chiare, allora si ricorre a dei linguaggi contorti, a delle parole difficili e incomprensibili, ai neologismi, in modo che chi ascolta, dice "ha fatto un bel discorso, però, vuoto, perché non si è capito niente".

Ripeto, questo denota un pauroso vuoto di idee ed è questo che preoccupa. Nella programmazione si deve programmare l'economia futura della Valle d'Aosta, bisogna avere le idee chiare e non del vuoto.

Ora, queste belle affermazioni tue si riferivano sempre, dice per St. Vincent. Ma, scusa, la programmazione comprende solo St. Vincent... (si sente la voce di Lustrissy in lontananza) ...ma io ho fatto il confronto di St. Vincent con gli altri comuni ed allora, è qui, ecco, è qui il punto debole vostro, perché si capisce che se noi parliamo solo di St. Vincent, e allora, non facciamo dei paragoni, non facciamo dei confronti, ed allora, si può dire, sta tutto bene, facciamo pure i campi di tennis d'oro a St. Vincent, avete i soldi, ne avete tanti, dite, dite, poi bisogna cedere quando arrivano, quando li avrete, almeno sulla carta: ma non è così. Noi quando dobbiamo discutere di programmazione, e questo, e tu che ci dicevi "le visioni di insieme", ed allora bisogna avere la visione d'insieme, non di St. Vincent, ma di tutti i comuni della Valle, questa visione bisogna avere, ed allora bisogna parlare di contesto dello sviluppo, non solo di St. Vincent, ma anche degli altri 74 comuni, e se noi guardiamo altri, la situazione degli altri 73 comuni, una buona parte di questi... Dovrebbero, noi dovremmo arrossire nel confronto, noi dovremmo arrossire, credimi Lustrissy, come valdostani e come amministratori, facendo un confronto del tenore di vita degli abitanti del capoluogo di St. Vincent e degli abitanti di Emarese; sei andato a Emarese? Sei andato nelle case di Emarese? C'è da vergognarsi, non da vergognarsi loro, quei poveretti, che quelli sono le vittime, c'è da vergognarsi noi, come amministratori; lasciamo - ho detto Emarese, e potrei citare tanti altri comuni - lasciamo i valdostani, degli abitanti della Valle che vivono in condizioni paurose, in condizioni inconcepibili, oggi, 1967, in Valle d'Aosta; ecco perché ci vogliono i confronti per vedere la differenza, la povertà di questa popolazione, la si vede maggiormente confrontandosi con il tenore di vita degli abitanti del capoluogo di St. Vincent.

Ora vedi, tutta la mia demagogia, quella che tu chiami demagogia, si riduce a questo; a farvi rilevare, dato che voi non lo sapete, o fate finta di non saperlo, la differenza fra il tenore di vita dei paesi poveri, e non ve li cito, perché li ho citati una volta, e il tenore di vita degli altri paesi; e a questo noi dobbiamo rimediare e fra gli scopi della programmazione, ci deve essere, al punto 1, questo, cioè diminuire le ingiustizie fra gli abitanti, fra i comuni e fra le zone della Valle d'Aosta, mentre invece voi, con questa proposta, sono solo 22 milioni, aggiunti a tutti gli altri, anziché diminuire questa differenza, questo divario di tenore di vita fra gli abitanti dei vari comuni, voi, in questo modo li aumentate ancora. Siete contenti? È il vostro programma? Se è il vostro programma sta bene; questo non è il nostro programma ...

Bionaz (D.C.) - È veramente una cosa che fa sorridere, da quei banchi sono tutti diventati degli enciclopedici: sanno tutto, hanno sviscerato tutto lo scibile umano, sanno veramente tutto quello che è stato scritto, fatto, ecc. però c'è una cosa che mi fa strano, mi mette uno strano sospetto, e ho sentito da Manganoni che la SITAV è diventata il padrone del vapore, il monopolizzatore di tutte le attività di St. Vincent, che quello che si dà a St. Vincent è soltanto in funzione della SITAV, e questo, per la verità, per me è un discorso nuovo. Da un po' di giorni è una nuova, non so perché e vi dirò che mi sono stranamente, anzi devo dire, terribilmente incuriosito per ricercare i motivi reconditi di questa nuova, insomma, di questa nuova opinione nei confronti della SITAV, lo farò, se avrò un po' di tempo a disposizione lo farò. Comunque, vorrei solo dire una cosa: che i provvedimenti a favore di St. Vincent devono essere interpretati, non come ingiustizia che viene qui enunciata, come, diremo, una mania nostra, come la nostra divisa nei confronti di tutti gli altri comuni della Valle, i provvedimenti per St. Vincent, riteniamo di doverli votare perché? Perché St. Vincent, ha bisogno, come ha detto l'Assessore Bordon, di certe attrezzature, di certe opere, in quanto St. Vincent ha delle esigenze particolari. Non dimentichiamo che St. Vincent è in questi ultimi mesi, in questo ultimo anno, in un periodo di stasi.

Ora, vi ha detto Bordon, che da St. Vincent vengono fuori i miliardi e non è che quando noi aiutiamo St. Vincent aiutiamo il Comune, astraendolo dalla sua verità, dalla sua realtà, di una Comune che ha delle esigenze perché da queste esigenze e da questo miglioramento di attrezzature possono trarsi dei denari che vanno a favore della comunità valdostana.

E poi mi fa il discorso dell'ingiustizia e Germano il discorso del cuore, ma, veramente siamo diventati, non so, proprio in un cenacolo di apostoli, ci ritroviamo in un cenacolo di apostoli, della carità, Germano, non so, io non mi riconosco più ... Per carità, sapete quale è la migliore giustizia e il cuore migliore? È rispettare il pubblico, rispettare il prossimo e non prenderlo in giro con delle argomentazioni che non stanno in piedi: quella è la migliore giustizia, e quella è la migliore carità non prendere in giro il pubblico, e andargli a raccontare le bubbole, che non finite di raccontargli. Ha capito? Questa è la carità e la giustizia, primo dovere di giustizia; non "s'en foutre du public, s'en foutre du prochain", questo è il primo dovere di giustizia, perché, in fin dei conti, non dimenticate questo, noi ci scaldiamo qui, in tante argomentazioni, ma nessuno ci ha detto, almeno da parte nostra, che i lavori pubblici, che il bilancio dei lavori pubblici è stato triplicato da quando noi siamo qui, ditele queste cose, ditele, e che Colombo ha speso nella fognature 200 milioni, anziché i 100 di Manganoni. Queste cose sono quelle che la popolazione sa, queste cose che la popolazione deve sapere; naturalmente, non pretendiamo mica che gliele diciate voi, e allora gliele diciamo noi, queste sono delle realtà, perché il bilancio dei lavori pubblici è stato triplicato; i proventi dalla Stato, da 4,3, sono passati a 9,5 e con questo vi dimostriamo che noi la responsabilità, di fronte alla popolazione, la prendiamo anche nel ricercare dei proventi maggiori che sono poi quelli che vanno a favore di tutta la popolazione valdostana, applicando, in questa occasione, veramente la giustizia, perché se noi vogliamo isterilire una fonte di reddito come quella di St. Vincent, lo possiamo anche fare, lo possiamo anche fare, ma non rendiamo un buon servizio alla Valle d'Aosta e questa responsabilità noi la prendiamo, noi la prendiamo, come ce la prendiamo quando ci preoccupiamo di andare a ricercare delle fonti di reddito e dei denari per tutti i valdostani.

Adesso non voglio fare altre polemiche, assolutamente, non ne voglio fare altre, ma vorrei però che si piantasse lì di sminuire il lavoro che è stato fatto, di attribuirci delle intenzioni che non sono le nostre, che non sono assolutamente le nostre e che non intendiamo essere rimproverati per quello che facciamo. Non siamo perfetti, sicuramente non siamo perfetti, ma che ci siamo dati da fare per la Valle d'Aosta questo nessuno lo può mettere in dubbio, nessuno, sotto nessun profilo: né sotto il profilo della giustizia né sotto il profilo della carità, se volete, allora, detto questo, mi sembra che tutte le altre discussioni sono assolutamente superflue, e non dirò che Manganoni non merita poi quel grande rimprovero se non ha fatto tutto lui e se non ha potuto fare, ma non li aveva i soldi, e allora, naturalmente quelle che lui chiamava strade erano delle semplici piste, o dei ... Va ben, lui ha fatto il suo possibile, ma noi, vogliamo dimostrare che questo possibile lo facciamo trovando i mezzi per venire a capo, trovando i mezzi per mettersi al servizio della collettività della Valle d'Aosta, perché i soldi che ci sono nel bilancio, ci sono, e questo l'abbiamo già detto, non è il caso di ripeterlo qui, per cui non abbiamo nessun rimprovero di coscienza e non intendiamo assolutamente accettare i vostri giudizi che siamo degli ingiusti nei confronti dei comuni valdostani perché i comuni valdostani hanno tutti visto quello che si è fatto per loro in questi pochi mesi che siamo qui e lo vedranno ancora, e poi al mese di aprile, l'ora della verità.

Germano (P.C.I.) - Bionaz risponde sempre, come risponde Bionaz "nessun fatto, solo parole". Noi abbiamo detto: "St. Vincent ha ricevuto, almeno non ancora, ma c'è stato l'impegno del Consigliere, per 2850 milioni; riceve ogni anno 150 milioni, ne riceveva 22.500.000 e adesso vogliamo portarli a 45; questo è il motivo di questa discussione; noi diciamo, bisogna che restino 22.500.000, perché non c'è nessun termine di paragone con gli altri comuni.

La SITAV, in questo, mi dispiace, non c'entra niente, e noi non diciamo niente di nuovo, noi critichiamo come nel passato sono stati utilizzati i fondi del Comune di St. Vincent, ma non è nuovo di adesso, in questa stessa legislatura noi abbiamo criticato il Comune di St. Vincent perché nei suoi programmi che venivano sottoposti a questo Consiglio, si faceva tutto per il centro urbano e non si faceva niente per la collina; quindi, questo non c'è niente di nuovo. L'unica cosa nuova è che l'avvocato Bionaz non tralasci occasione per magnificare le cose belle della sua Giunta; ma anche qui siamo sul debole: i soldi? Ma avete modificato il riparto fiscale? Non l'avete modificato, avete avuto in più, ma certamente, sono entrate più tasse nelle casse dello Stato e voi avete avuto, sulla base della vecchia legge del 1955, soldi in più, è tutto lì.

L'avete modificato il riparto fiscale? Non l'avete voluto modificare, avete votato contro; quindi, la vostra Giunta può vantarsi di tutto quello che vuole, e si vanterà certamente. voi avete il vostro compito, però non potrà mai dire di aver risolto uno dei problemi autonomistici che stanno davanti alla Valle d'Aosta (in lontananza voce di Bionaz) questo è lo stesso metodi, Bionaz, è sempre la stessa cosa, continua a dire delle parole, ma a dimostrare con dei fatti che abbia risolto un problema autonomistico, non è capace, perché non lo ha risolto, non può dimostrarlo, non può arrivare fin lì, non ce la fa.

Quindi, quando qualche volta Bionaz dice "parlano cosi perché parlano per il pubblico" se c'è uno che parla per il pubblico, perché conta delle storie, e non contesta i fatti, questo è l'avvocato Bionaz, e direi di più, se c'è uno che vuole sempre mettere dentro motivi personali per una storia o per l'altra questo è sempre l'avvocato Bionaz.

Noi, quando discutiamo di un provvedimento discutiamo di quel provvedimento, facciamo la nostra critica, è un nostro dovere, e il vostro dovere sarebbe quello di replicare su queste cose; cosa invece che non fate, non fate; ma allora, dimostratemi, nessuno di voi, mi ha dimostrato che, dopo che, una settimana fa, la maggioranza, non noi, hanno deciso un piano di 2850 milioni per St. Vincent, dopo che tutti sappiamo che gli diamo 150 milioni per il 5%, dopo che tutti sappiamo che gli diamo 22.500.000 per quest'altro procedimento; dimostratemi se è giusto dare altri 22 milioni e mezzo, dargliene in più, per quale motivo.

Non risolve il problema finale di St. Vincent, come non risolve tutti i problemi della Valle d'Aosta ma perché vogliamo sancire questo principio di dare ancora in più, quando diamo già tanto questo non lo dimostrate. Se lo dimostrate, giustamente, saremo obbligati a votarvi contro.

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Manganoni, poi finito?

Manganoni (P.C.I.) - Guardi, io due parole sole e non polemizzo. Ha detto Bionaz "il bilancio dei lavori pubblici è stato triplicato". È vero, sulla carta, sulla carta, io qui ho il bilancio dei lavori pubblici del 1967, ed io qui ho l'elenco delle opere eseguite o appaltate e quello non appaltate. Io cito delle cifre: elenco A; - Aosta - Costruzioni parcheggi - nella Cattedrale e Porte Pretoriane - 150 milioni.

Ora, io chiedo, chiedo, e qui siamo ad Aosta, Aosta è qui, i parcheggi sono qui vicino, quali lavori sono in corso con i 150 milioni stanziati per questi parcheggi: niente - quindi, 150 milioni portati in bilancio, non spesi perché non sono fatti i lavori.

Prendiamo l'elenco B - Costruzione scuole media, primo lotto 50 milioni: avete, non vi dico, non vi chiedo a che punto sono i lavori, vi dico: avete i progetti di questa scuola, dove volete costruirla? Sapete dove? E allora, questi 50 milioni sono sulla carta, ma non sono stati spesi, perché non ci sono.

Costruzione primo lotto strade di Champoluc Ayas; 15 milioni - Li avete appaltati questi 15 milioni?

Costruzione edificio scolastico per la frazione dell'Envers - Chambave - 10 milioni: li avete appaltati questi lavori?

Costruzione edificio scolastico di Verrand - Pré St. Didier - 26 milioni? Li avete appaltati questi lavori? ... due e poi ho finito, concludo subito.

Sistemazione edificio a St. Oyen - 25 milioni, scuola convitto al Capoluogo di Valsavaranche 30 milioni. Dunque, Presidente, io accolgo il Suo invito, perché se io me li leggo tutti io ne ho ancora per un quarto d'ora a leggervi un elenco di opere che voi avete portato sul piano di lavori pubblici, ma che non avete eseguito perché non c'erano i soldi; quindi questo famoso piano di lavoro pubblici, triplicato, gonfiato, come era gonfiato il bilancio, quei miliardi, c'erano solo sulla carta, cioè sui fogli del bilancio di Bordon, e sui fogli del piano di lavori di Colombo.

Ora, io vi chiedo solo, rispondetemi con dei dati e con dei fatti: queste opere, alcune opere che io vi ho citato e qui ce n'è una infinità di altri, sono state eseguite sì o no? Questo dovete rispondermi perché tutte le altre parole, tutte le altre polemiche contano niente.

Bionaz (D.C.) - Rispondo subito: Colombo ha appaltato nel 1967 un miliardo e 600 milioni di opere pubbliche, perché se ci fossero anche quelli sarebbero almeno 300 o 400 milioni di più e allora, contro i 480 suoi, sono almeno tre volte, se non quattro, hai capito? ...tu prendi per buona la mia risposta ...un miliardo e seicento, sono almeno tre volte quello che hai appaltato tu, e ancora... e ancora, non solo tre, ancora qualche cosa di più... e per le fognature, anziché 100, 200... tutte storie... (si sente in lontananza Manganoni)

Montesano (P.S.D.I.) - ...guardi, però Lei ha la debolezza di prendere la parola per ultimo quindi se ne viene... Allora chiudiamo ...

Allora, c'è da mettere in votazione la delibera n. 10 - Chi è favorevole alzi la mano.

Barone (P.C.I.) - Io chiedo, a nome di cinque del mio gruppo, la votazione segreta.

Montesano (P.S.D.I.) - Va bene, allora, si diano le palline ...

Risultato della votazione: presenti 32, votanti 32, maggioranza 17, favorevoli 18, contrari 14 - Il Consiglio approva.

Si passa al n. 11 dell'ordine del giorno.