Oggetto del Consiglio n. 38 del 21 maggio 1968 - Verbale
OGGETTO N. 38/68 - (Varia) - Sospensione della seduta e rinvio della continuazione dei lavori del nuovo Consiglio al 3 giugno 1968.
Il Consigliere BIONAZ, con riferimento all'art. 2 del Regolamento interno del Consiglio, - che prevede che nella prima adunanza e, ove risulti necessario, in quelle immediatamente successive, il Consiglio procede alla convalida delle elezioni dei Consiglieri, nonché all'elezione alle cariche regionali -, propone di sospendere la seduta, in quanto, per gli impegni elettorali della campagna elettorale politica nazionale, non si è potuto ancora portare a termine le trattative per la formazione della Giunta.
Chiede, inoltre, che sia fissata già oggi, se possibile, la data della prossima adunanza in cui il Consiglio procederà alla continuazione della discussione dei rimanenti oggetti dell'ordine del giorno non ancora discussi.
Dolchi (P.C.I.) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, ci troviamo di fronte ad una proposta di rinvio, fatta a' sensi dell'art. 2 del Regolamento interno del Consiglio e motivata dal fatto che non si è potuto procedere alla formazione del Governo regionale per gli impegni elettorali relativi alla campagna delle elezioni politiche.
In proposito, vorrei esprimere, a nome del Gruppo consiliare comunista, due considerazioni, una prima considerazione di carattere eminentemente politico ed una seconda considerazione di carattere, diciamo così, procedurale. E mi auguro che voi, egregi colleghi, molti dei quali sedete in questo Consesso da molti anni, vogliate considerare questo mio intervento come una deferente partecipazione da parte di uno che è nuovo a questa Assemblea, ma non alla vita amministrativa e alla lotta politica, come un contributo anche alla salvaguardia del prestigio di questo Consiglio Regionale, massimo organo della Regione Autonoma, a cui siamo tutti così profondamente legati in virtù delle lunghe battaglie sostenute per il suo riconoscimento e per la sua operante validità.
Ed ecco la prima considerazione di carattere politico. A trenta giorni dalle elezioni regionali, dopo che il centro-sinistra ha gridato vittoria, dopo che sicure dichiarazioni hanno riempito la bocca dei dirigenti politici dei partiti di centro-sinistra e le pagine della Gazzetta del Popolo, dopo che alla popolazione è stato affermato che il centro-sinistra era già d'accordo sulla formazione della Giunta, sul programma di Governo regionale e sull'azione futura, si riconosce, si ammette da parte dell'Avv. Bionaz, con la richiesta di un rinvio, che tutto ciò non è vero, che tutto è in alto mare.
Questo deriva dal fatto che nel seno stesso del centro-sinistra, e della Democrazia Cristiana in primo luogo, ci sono profondi dissensi e opposizioni a una politica di prepotere messa in atto dalla destra democristiana, ci sono resistenze al perseverare su una linea di compromessi e di rinuncia che si traducono in danni costanti per la piena attuazione dello Statuto e nello svuotamento progressivo dei diritti e dei presupposti autonomistici.
Questo, secondo noi, è l'elemento di fondo, anche se non è difficile avvertire che i contrasti si traducono, purtroppo, di riflesso e in conseguenza, su divergenze più limitate in materia di attribuzioni di posti o di designazioni a questo piuttosto che a quell'altro Assessorato.
In conclusione, quindi, ancora una volta ritardi e inadempienze, - c'erano ben trenta giorni a disposizione -, a dispetto della pretesa sicurezza e omogeneità della maggioranza e in dispregio ai termini di legge.
E su questo ultimo punto intendo fare la seconda considerazione di carattere procedurale.
Mi permetto di far rilevare che agli artt. 2, 3, 4 e 5 del Regolamento interno del Consiglio e all'art. 17 della legge n. 1257 in data 5 agosto 1962 è precisato, - e la conferma ci viene a firma del Presidente della Giunta -, è precisato che cosa deve essere fatto nella prima adunanza del Consiglio.
Non è previsto alcun rinvio; è prevista solamente altra adunanza da tenersi entro otto giorni, qualora in prima convocazione non siano presenti i due terzi dei Consiglieri.
Quando, all'art. 17 della precitata legge e all'art. 2 del Regolamento interno si dice: "...ove risulti necessario, in quelle immediatamente successive..." ci si riferisce, - e mi sembra logica e naturale questa interpretazione -, ci si riferisce sempre alla necessità conseguente alla mancanza dei due terzi dei Consiglieri. Oggi sono presenti due terzi dei Consiglieri; c'è il plenum del Consiglio Regionale, oggi. Perché non si procede, quindi, agli adempimenti previsti? Perché l'Avvocato Bionaz chiede un rinvio?
Mi sembra, invece, improponibile la proposta di rinvio, poiché si vorrebbe fare deliberare il Consiglio, cioè fare esprimere al Consiglio oggi una volontà che non è in grado di manifestare. In questa prima seduta è chiaro che ci sono degli oggetti ben precisi, fissati dalla legge, che devono essere trattati, salvo la mancanza del numero legale previsto. Fate mancare questo numero legale, se lo ritenete; ma ogni altra manifestazione di volontà da parte del Consiglio in materia di rinvio non mi sembra contemplata.
Non vi è, quindi, secondo noi, altra soluzione che la completa trattazione dell'ordine del giorno ed è esclusa, pertanto, la possibilità di fare esprimere il Consiglio su un eventuale rinvio.
Il Consiglio diventa sovrano dopo gli adempimenti di legge. Se la proposta di rinvio fosse messa ai voti dal Consigliere Anziano che presiede questa seduta, il quale se ne assumerebbe quindi la responsabilità, se fosse messa ai voti questa proposta di rinvio, che noi riteniamo improponibile, è ovvio che il gruppo dei Consiglieri comunisti si asterrà dalla votazione.
Bionaz (D.C.) - Vorrei rispondere sulle due considerazioni fatte dal Consigliere Dolchi ed incomincio dalla considerazione di carattere politico.
Il Consigliere Dolchi dà una interpretazione non richiesta di quelli che sono stati i motivi del rinvio. Io ne ho indicato le ragioni. La sua, evidentemente, è un'interpretazione personalissima, è una interpretazione di parte comunista e nessuno se ne stupisce.
Lei, Consigliere Dolchi, parla di dissenso, parla di destre e sinistre D.C.; io le dico che non esiste né destra né sinistra D.C.
E ve ne siete accorti, cari amici, e ve ne siete accorti.
Quindi è inutile che voi usiate di questi argomenti, che non hanno alcuna presa e che lasciano perfettamente il tempo che trovano.
Il Gruppo D.C. è un gruppo solo, omogeneo, compatto, che ha una sola divisa. Dei dissensi, non mi risulta che ce ne siano stati. Comunque, è evidente che per la formazione di una Giunta ci siano delle trattative e ho anche detto perché queste trattative non hanno potuto essere condotte a termine: perché c'è stata una campagna elettorale per le elezioni del Senatore e del Deputato della Valle d'Aosta. E mi sembra che anche i nostri avversari non potranno mettere in dubbio che questo è stato un impegno notevole, che ha assorbito uomini, tempo ed energie, per cui è logico che non si sia potuto oggi concretare la composizione della Giunta.
Per quanto riguarda la procedura, siamo da capo. Anche in questo caso il Regolamento interno viene interpretato secondo il comodo dei nostri avversari.
Ora, io mi chiedo perché l'art. 2 del Regolamento prevede che ci possano essere delle sedute successive. Intanto, io non ho parlato di rinvio; ho parlato di sospensione della seduta, perché sarà sempre la stessa seduta. E questo è detto chiaramente al quarto comma dell'art. 2, che recita: "Nella prima adunanza e, ove risulti necessario, in quelle immediatamente successive...".
A me pare che la necessità sia evidente, dato che vi abbiamo precisato i motivi che non hanno permesso di concretare gli accordi per la formazione della nuova Giunta.
Ora, mi sembra che, se vogliamo leggere attentamente l'articolo in questione, e se vogliamo dare ad esso una interpretazione corretta, non si possa che accedere a questa proposta, perché non c'è alcuna ragione per ritenere che questa violi in qualche modo il Regolamento interno del Consiglio e la legge elettorale.
Inoltre, dove sta scritto che soltanto la mancanza dei due terzi dei Consiglieri può concretare l'ipotesi prevista dall'articolo due? Non sta scritto in nessun posto. Ma voi le mettete lì, le cose, come se fossero stampate anche sui nostri libri. Invece non è scritto questo, non si parla di questo.
Sta scritto "...ove risulti necessario..." e mi sembra che sia abbastanza ampia questa dizione, tanto ampia da garantire che non si violi nessuna disposizione normativa quando si richiede una sospensione della odierna seduta.
A questo proposito, per non mettere a disagio nessuno, io chiederei che la data in cui dovrebbe svolgersi la continuazione della seduta fosse concordata in questa sede dal Signor Presidente.
Dunque, il Consiglio è ampiamente autorizzato ad esprimere la propria volontà per quanto riguarda l'accettazione della proposta che io, a nome del mio Gruppo, ho formulato al Signor Presidente ed anche per quanto riguarda la data in cui dovrebbe svolgersi la continuazione della seduta.
Fosson (U.V.) - C'est la première fois qu'après une compétition électorale pour le renouvellement du Conseil Régional on arrive à une situation du genre de celle qui se vérifie aujourd'hui.
A ce propos, je dois dire que je crains que ce retard soit dû simplement au fait que à la majorité issue des élections du 21 avril le marchandage des différentes places dans l'Administration et dans les organismes économiques intéresse beaucoup plus que les grands problèmes qui touchent notre Autonomie.
Les récentes nominations dans certains Conseils d'Administration sont là pour nous le rappeler.
Je souhaite que cette crainte ne soit pas entièrement justifiée.
Ce serait un mal pour la Vallée d'Aoste.
Nous avons de nombreux et grands problèmes à résoudre; leur discussion et leur solution sont beaucoup plus importantes que la dispute pour les places d'Assesseurs ou pour les places de sous-gouvernement.
Je termine en formulant l'espoir que les idées qui guident cette nouvelle majorité n'ayent pas le seul fondement dans ces raisons et dans cette chasse aux "prébendes".
Milanesio (P.S.U.) - A nome del P.S.U. mi associo alla richiesta avanzata dal Consigliere Bionaz.
Anch'io tengo a sottolineare che le ragioni che hanno spinto a chiedere questa sospensione della seduta sono da attribuire essenzialmente agli avvenimenti politici che si sono conclusi in questi ultimi giorni, o meglio in queste ultime ore, avvenimenti che sono stati preparati dalle forze politiche locali, che sono state ovviamente molto impegnate al riguardo.
Quindi, appunto perché noi non vogliamo che il futuro Governo di centro-sinistra, che dovrà reggere la Valle d'Aosta nei prossimi cinque anni, sia un Governo inefficiente, sia un Governo approssimativo, noi riteniamo che le trattative già iniziate debbano essere condotte avanti con cura e meticolosità, per approdare ad un accordo su di un programma, ad un accordo che per noi Socialisti vuol essere e deve essere un accordo di legislatura.
Per noi Socialisti questi quattro anni dovranno segnare una svolta decisiva nella politica della Valle d'Aosta, dovranno segnare una avanzata verso il progresso e verso una meta di maggiore civiltà.
Pertanto, sono ben lontane da noi tutte quelle preoccupazioni che sono state paventate da qualche Consigliere dell'opposizione, dovute a chissà quali atteggiamenti, a chissà quali accordi e soppesamenti da parte della bilancia del farmacista.
Noi stiamo trattando essenzialmente e soprattutto sulla base del programma. E quando le forze del centro-sinistra, tra breve tempo, ritengo, avranno concordato un programma, il resto sarà secondario e ci presenteremo in questo Consiglio per dare alla Valle d'Aosta quel Governo regionale che la Valle d'Aosta attende.
Il Presidente, riferendosi alla richiesta testé fatta dal Consigliere Bionaz, propone di stabilire che il Consiglio si riunisca in una prossima adunanza, da tenersi alle ore 9 del 3 giugno p.v., per la continuazione della discussione degli oggetti iscritti all'ordine del giorno della odierna seduta e non ancora discussi.
Dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola per chiedere chiarimenti o formulare osservazioni sulla proposta in esame, pone ai voti, per alzata di mano, la proposta di sospendere la seduta odierna e di rinviare alle ore 9 del giorno 3 giugno p.v. la prosecuzione dei lavori del Consiglio.
Procedutosi alla votazione per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio, con voti favorevoli diciannove e voti contrari sei, ha approvato la soprariportata proposta (Consiglieri presenti: trentacinque; Consiglieri votanti: venticinque; astenutisi dalla votazione i Consiglieri Signori: Crétier, Dolchi, Germano, Macheda, Maghetti, Manganoni, Pedrini, Savioz, Siggia e Tonino; Consiglieri favorevoli: Albaney, Balestri, Benzo, Bionaz, Bordon, Chabod, Chamonin, Colombo, Dujany, Lustrissy, Manganone, Mappelli, Maquignaz, Milanesio, Montesano, Personnettaz, Pollicini, Quaizier e Ramera; Consiglieri contrari: Andrione, Bancod, Caveri, Fosson, Freppaz e Perruchon Ved. Chanoux).
Il Consiglio prende atto.
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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore undici e minuti trentasette e viene rinviata alle ore nove del giorno 3 giugno 1968.
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Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA CONSILIARE
(Quaizier Cav. Lorenzo)
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO DEL CONSIGLIO
(Milanesio Geom. Bruno)
IL SEGRETARIO ROGANTE
(Brero Dr. Attilio)