Oggetto del Consiglio n. 48 del 11 giugno 1968 - Verbale
OGGETTO N. 48/68 - (Varia) - Dichiarazione del Presidente della Giunta neo-eletto.
Presidente - Il Presidente della Giunta ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.
Bionaz, Presidente della Giunta - Signor Presidente, Signori Colleghi, Signori Consiglieri,
questo mio intervento non conterrà l'esposizione programmatica della nuova Giunta, che svolgerò nella prossima seduta del Consiglio, nel corso della quale risponderò pure ad alcuni interventi odierni, non a tutti gli interventi, perché sarebbe di cattivo gusto e non certo di buon auspicio per un inizio di legislatura.
Consentitemi, nondimeno, di ringraziarvi per la fiducia concessami.
Come per il passato, sarà mio dovere assolvere alla carica che mi è stata affidata dalla maggioranza del Consiglio Regionale con la massima scrupolosità e tenendo sempre presenti gli interessi superiori della nostra Valle. Siamo all'inizio di una nuova legislatura ed i compiti che ci attendono sono numerosi, gravi ed urgenti. Tocca a noi, ora, compiere ogni sforzo per cercare di risolverli nell'interesse della nostra Regione e delle sue popolazioni.
Con la liberalizzazione progressiva degli scambi economici tra i vari Paesi del Mercato Comune, la nostra Valle è chiamata a svolgere, in misura sempre maggiore, un ruolo essenziale, posta come essa è all'incrocio delle grandi correnti del Centro dell'Europa, sia sul piano turistico, con lo sfruttamento razionale ed intelligente delle nostre bellezze naturali, preventivamente salvaguardate, sia sul piano industriale, con il potenziamento e la completa modernizzazione dei complessi già esistenti e la creazione di nuove aziende, sia ancora nel ramo agricolo, ove sarà necessario intensificare una campagna di persuasione affinché i nostri agricoltori si convincano, nel proprio interesse, dei vantaggi della formula cooperativistica, sia infine nel commercio, chiamato in tutti i suoi aspetti ad incrementarsi con i flussi turistici sempre più numerosi d'anno in anno, provenienti dalle Nazioni e dai Paesi esteri oramai strettamente ed ininterrottamente collegati alla nostra Regione dai due trafori alpini.
In tutti questi settori economici che ho riassunto, il campo d'azione è vastissimo e le prospettive di sviluppo sono numerose; ma il progresso sociale non può essere disgiunto dal progresso spirituale, intellettuale e tecnico. Ecco perché l'educazione e l'istruzione dovranno costituire la piattaforma principale del lavoro che ci attende. Tanto più numerose ed affollate saranno le nostre scuole di ogni ordine e disciplina, tanto più la nostra cara Valle potrà essere sicura di ritrovare il giusto posto che le compete ed al quale essa ha pieno diritto, con le sue secolari tradizioni di laboriosità, di ingegno e di centro umanistico.
La Divina Provvidenza ci ha fornito tutti gli strumenti necessari per raggiungere questi traguardi: la base primaria e preziosa della nostra Autonomia, frutto sublime delle sofferenze e degli olocausti della lotta di Liberazione, la volontà di lavorare, di cui nessun valdostano ha mai difettato, ed infine il desiderio legittimo di lasciare ai nostri cari, ai figli, a quelli che verranno dopo di noi, una Valle d'Aosta più bella e più progredita, ove le condizioni di vita siano non soltanto migliorate, ma possano permettere a tutti i cittadini quel giusto benessere al quale l'uomo ha pieno diritto di aspirare.
Abbiamo altresì da perfezionare l'applicazione dello Statuto speciale, linfa vitale della nostra futura prosperità, ed avremo senz'altro, al di fuori dei normali programmi di azione amministrativa, problemi nuovi da risolvere.
Come vedete, i compiti non difetteranno; ma ne siamo lieti anche perché il coraggio, il proponimento e l'anelito di condurli a termine li abbiamo, li sentiamo come un dovere assoluto e dipendono da noi. Ciò che non dipende da noi è la collaborazione che chiediamo a tutti i valdostani, anche e soprattutto a quanti non condividono il nostro ideale politico. Per questo duro e lungo lavoro abbiamo bisogno della buona volontà di tutti, È un dovere per ogni cittadino cooperare per il bene comune ed interessarsi delle sorti del proprio paese. Ognuno di noi, nella sua sfera, deve portare il suo mattone alla costruzione dell'edificio comune.
I prossimi anni possono essere l'inizio di un'era di prosperità, solo a condizione di volerla con tenacia: tutto deve essere tentato in tale direzione, specialmente per assicurare il pieno impiego alle nuove generazioni che ogni anno si inseriscono nel mondo del lavoro. I giovani sono la vera ricchezza del nostro Paese; sono anche i nostri diretti successori ed avranno diritto un giorno di chiederci conto di quanto abbiamo fatto per dare loro un posto conforme alle loro legittime speranze.
Il problema della gioventù è quello del suo inserimento in una società ben articolata, moderna e progredita, nella quale lo sviluppo materiale si accompagni armonicamente con quello spirituale ed intellettuale, A questo problema penso che sarà doveroso dedicare la più vigile attenzione ed il più vivo impegno.
Con l'aiuto di Dio e la buona volontà di tutti i valdostani ho fiducia che potremo fare molto per lo sviluppo del nostro paese in tutti i vari settori dell'attività umana.
Ce bon travail, mes chers amis Conseillers, nous l'accomplirons, d'abord parce qu'il nous passionne et parce que nous aimons notre terre natale d'un amour profond, comme tous les valdôtains d'ailleurs; ensuite parce qu'il est exaltant d'œuvrer pour la collectivité à laquelle on appartient et à laquelle on est attaché par toutes les fibres de son âme et, enfin, parce que, faisant ainsi, nous savons que nous répondons à la confiance que le peuple a placée en nous et que nous ne pouvons décevoir sous aucun prétexte.
Condition essentielle pour avancer d'un pas rapide et sûr dans la voie que nous avons embrassée c'est la compréhension, le sens du devoir, la solidarité et, par-dessus toute chose, la pensée que nos intérêts, nos préoccupations personnelles doivent céder le pas devant les intérêts et les exigences de notre Vallée bien-aimée. Une autre condition c'est que tous, à quelque bord nous appartenions, nous puissions travailler dans un climat, non seulement de concorde, mais de paix.
Que le Seigneur accorde la paix à tous les peuples, qu'il leur accorde de vivre loin des conflits et des guerres et qu'il donne à la Vallée d'Aoste autonome toute la prospérité et le bonheur qu'elle mérite par ses sacrifices et les innombrables vertus dont le peuple de chez nous, de nos montagnes et nos bourgs, a su faire preuve tout au long d'une histoire deux fois millénaires, qui nous honore et nous rend fiers d'appartenir à la terre valdôtaine.
Presidente - Poiché nessun altro Consigliere intende prendere la parola, dichiaro chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio per la prossima adunanza a data da stabilire.
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Si dà atto che l'adunanza ha termine alle ore tredici e minuti tre.
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Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
(Montesano Prof. Dr. Giuseppe)
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
(Manganone Geom. Eraldo)
IL SEGRETARIO ROGANTE
(Brero Dr. Attilio)