Oggetto del Consiglio n. 53 del 1° luglio 1968 - Verbale

OGGETTO N. 53/68 - (Varia) - Saluto del Consiglio regionale ai due neo-eletti Parlamentari della Valle D'Aosta.

Presidente - Prima di dare la parola al Presidente della Giunta per le sue comunicazioni, io, a nome di tutto il Consiglio Regionale, desidero porgere il saluto ai due Parlamentari della Valle d'Aosta, On.li Berthet e Ollietti, che sono stati invitati a prendere parte a questa seduta inaugurale del Consiglio Regionale.

A nome di tutti i Consiglieri io porgo, quindi, il saluto ai due Parlamentari, con l'augurio della massima collaborazione fra il loro mandato e le espressioni unite del Consiglio Regionale della Valle d'Aosta.

In base all'articolo 91 del Regolamento interno e se il Consiglio è d'accordo, io credo di poter dare la parola al Senatore Berthet per un breve saluto al Consiglio Regionale.

Si dà atto che il Consiglio concorda unanime sulla proposta del Presidente.

Presidente - Il Senatore Berthet ha facoltà di parlare.

Berthet, Senatore della Repubblica. - Ringrazio il Presidente del Consiglio per il suo saluto affettuoso. È evidente che, in quanto Parlamentari, parteciperemo ai lavori consiliari compatibilmente con i lavori parlamentari nazionali.

Certamente, da parte nostra, assicuriamo l'impegno di massima collaborazione con l'Amministrazione Regionale per la risoluzione dei problemi che ancora sono sul tappeto. Grazie.

Ollietti, Deputato al Parlamento. - Signor Presidente del Consiglio Regionale, Signor Presidente della Giunta, Signori Assessori, Signori Consiglieri,

il recente voto degli elettori, che ha affidato a voi il mandato di formare il nuovo Consiglio Regionale e a me quello di rappresentare la Nazione, e, in particolare, la nostra gente in Parlamento, è un atto di fiducia di cui non dobbiamo demeritare e che da questo momento ci vincola all'assolvimento di alti e responsabili compiti.

Sento, quindi, innanzi tutto, il dovere di rivolgere ai nostri elettori il ringraziamento più vivo e a voi, qui, che pure li rappresentate, il saluto più caloroso.

E, dopo questo ringraziamento e questo saluto, permettetemi, in occasione di questo primo contatto politico, di formulare l'augurio che questa Assemblea si accinga ora a svolgere un buon lavoro nell'interesse della nostra comunità.

Da questo augurio non è disgiunto un sentito appello ad una concordia operosa, appello che voi sapete, era insito nel voto stesso dei nostri elettori.

Dopo tante diatribe, è certo l'ora di por mano alle cose concrete, con uno spirito di fattiva collaborazione, che tragga dalla dialettica democratica risultati positivi, che da essa sempre scaturiscono, e sappia superarla e condurre avanti l'attuazione del programma politico. Il Paese cammina veloce e guai a non tenere il passo con l'eccezionale evoluzione dei tempi.

Tocca noi non mandare deluse le speranze della nostra popolazione; spetta a noi trovare nel dialogo che instaureremo col prossimo Governo centrale la piattaforma su cui erigere qualcosa di veramente meritevole. Incombe a tutti, maggioranza e opposizione, assolvere degnamente e democraticamente, ciascuno nel proprio ruolo, le non facili funzioni di tutela dei legittimi interessi del Popolo valdostano e di salvaguardia della sua autonomia.

Ho parlato di fattiva collaborazione e di spirito di concordia, al di sopra del necessario contrasto politico.

E, con questi sentimenti, che voi non potete non condividere, esprimo il voto che la Valle d'Aosta possa, negli anni a venire, raggiungere ulteriori tappe nel cammino sicuro del progresso e garantire un più elevato grado di benessere per tutti gli abitanti di questa Regione. Lo spirito di questi due uomini, Emilio Chanoux e Alberto Deffeyes, che troppo presto hanno abbandonato la nostra terra, ci sia di sprone e di guida per l'avvenire.