Oggetto del Consiglio n. 6 del 8 gennaio 1969 - Verbale
OGGETTO N. 6/69 - Campo di aviazione di Aosta - Istituzione di una scuola militare per il pilotaggio di elicotteri - Mozione.
Il Presidente MONTESANO dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione presentata dai Consiglieri regionali Signori Manganoni Claudio, Savioz Fabiano e Siggia Giovanna in Bianco e concernente: "Campo di aviazione di Aosta - Istituzione di una scuola militare per il pilotaggio di elicotteri" mozione già trasmessa in copia ai Signori Consiglieri in allegato all'oggetto n. 20 dell'ordine del giorno dell'adunanza del 20 e 21 dicembre 1968:
Al Sig. PRESIDENTE
del Consiglio Regionale
AOSTA
I sottoscritti Consiglieri regionali Manganoni Claudio, Savioz Fabiano e Siggia Avv. Giovanna in Bianco pregano la S.V. di voler portare all'ordine del giorno della prossima seduta dei Consiglio la seguente
MOZIONE
Avendo appreso da una relazione del Presidente della Giunta, fatta al Consiglio Regionale nella seduta del 3 u.s. che sono in corso trattative con le Autorità Militari per la creazione di una Scuola Militare per il pilotaggio di elicotteri nel campo regionale di aviazione di Aosta;
considerati i gravi inconvenienti derivanti dalla installazione di impianti militari in un aeroporto civile, che certamente comporteranno limitazioni al libero accesso ed alla disponibilità delle attrezzature dell'aeroporto da parte dei civili, e soprattutto quelli ancora più gravi di non potere per difficoltà burocratiche - quando ne sorgesse la possibilità - porre fine alla convenzione fatta con le Autorità Militari (e la polveriera installata nei cuore della Città di Aosta e che a tutt'oggi non si è ancora ottenuto di spostare ci deve essere di esempio);
considerato altresì il grave pregiudizio che deriverebbe ai valdostani ed anche ai turisti (che ricercano nella nostra Valle la quiete e la serenità che ormai va scomparendo ovunque) dai continui voli di addestramento di elicotteri, che fra tutti gli apparecchi sono i più rumorosi;
DELIBERA
di mantenere al Campo di Aviazione regionale di Aosta il suo carattere esclusivamente civile, e pertanto di opporsi a qualsiasi installazione ed interferenza militare.
Aosta, lì 6.12.1968
F.ti: Claudio Manganoni, Savioz Fabiano, Gianna Bianco Siggia
Il Consigliere Signora SIGGIA Giovanna in Bianco dichiara quanto segue:
"Le rivelazioni che, nell'ultima seduta del Consiglio, discutendo di variazioni di bilancio, ha fatto l'Assessore al Turismo circa "l'intendimento della Giunta" di addivenire alla stipulazione di un contratto con le Forze Armate per l'uso dell'aeroporto regionale, mi hanno lasciata incredula e perplessa. Ho così seguito con vivo interesse la discussione che in questa sede è stata fatta quel giorno,
E così inverosimili sono state le giustificazioni date dall'Assessore a molte domande rivoltegli da vari Consiglieri, che oggi - rispettando l'ordine del giorno, ed illustrando la mozione - non posso fare a meno di sottolineare quanto è stato detto dall'Assessore al Turismo e dagli esponenti della Giunta, per richiamare l'attenzione di tutti i Consiglieri - e soprattutto quelli di maggioranza - sulla gravità di una siffatta decisione.
Prima di entrare nel vivo del discorso, debbo anche premettere, per quei Consiglieri che non l'avessero capito, che quello che l'Assessore definiva "intendimento della Giunta" (sono parole sue che ho ricavato dai nastri incisi, che ho riascoltato per tema di non essere precisa), quello che l'Assessore, dicevo, chiamava "intendimento della Giunta", è nientemeno che una convenzione stipulata fin dal 22 maggio 1968 dal nostro Assessore con lo Stato Maggiore Esercito IV Reparto Ufficio INFRA.
Alle contestazioni mossegli ed alle domande rivoltegli, l'Assessore spiegava che la Giunta si era decisa a firmare la convenzione ed a permettere l'istituzione di un corso di pilotaggio per elicotteri a ciò spinta dalla necessità di avere in Valle elicotteri disposti ad effettuare salvataggi in alta montagna.
E la discussione, quel giorno, si protraeva su questo falso binario del salvataggio alpino.
Poiché, per mia naturale tendenza, sono sempre stata contraria a favorire l'installazione di attrezzature militari dovunque e soprattutto in Valle d'Aosta, ho sentito il bisogno di andarmi a leggere la convenzione per sapere se in essa - cosa che mi pareva assurda - fosse contemplata la possibilità per la Regione di inserire clausole nuove, come l'Assessore ci aveva fatto credere rispondendo al Consigliere Caveri, che lo richiedeva, che avrebbe provveduto a statuire che i corsi si svolgessero ad ore fisse e possibilmente solo diurne.
Non voglio, in quest'aula soprattutto, sembrare irriverente verso nessuno; mi limiterò a dire che non una delle giustificazioni date, delle assicurazioni fornite, hanno fondamento, e tutto quanto è stato detto in quest'aula sull'argomento suona - alla verità dei fatti - come voluta presa in giro verso il Consiglio, perché mi rifiuto di credere che il nostro Assessore fosse così poco al corrente di quanto faceva da pensare, in buona fede, lui, che aveva firmato la convenzione, di poter imporre condizioni nuove ai Comandi Militari e soprattutto di poter giustificare l'operato della Giunta come necessità di avere in Valle elicotteri Militari disposti al salvataggio alpino.
E Vi dirò subito perché.
A prescindere dal fatto che neppure nella convenzione si parla di istituire in Aosta un corso di pilotaggio per elicotteri, la cessione di parte del nostro aeroporto è stata stipulata con lo Stato Maggiore per l'Aviazione Leggera dell'Esercito, che ha in dotazione aerei leggeri e solo pochissimi elicotteri (5 in tutto oggi di stanza in Friuli) e nessuno adatto al salvataggio alpino: infatti non sono del tipo necessario per i voli in alta montagna.
Ma allora perché cediamo in uso il nostro aeroporto regionale?
Quali vantaggi potremo trarre dalla presenza di militari nella nostra Valle?
Voglio anche riferire al Consiglio che lo Stato Maggiore dell'Esercito ha fatto la richiesta di co-uso dell'aeroporto di Caselle al Consiglio Comunale di Torino che molto opportunamente, non ha mai aderito alle insistenti pressioni del Comando Militare.
Uguale richiesta - prima che ad Aosta - era stata rivolta anche a Cortina; ma anche quegli Amministratori, avveduti e prudenti, non hanno mai dato il loro consenso, motivando il diniego con l'impossibilità per loro in futuro di disporre liberamente del loro aeroporto per l'installazione di linee aeree civili (specie di organizzare piste di atterraggio per elicotteri stranieri) e con l'onere di ottenere il previo nulla osta da parte dei Comandi Militari anche per istituire nuove scuole private di pilotaggio in tutte le zone e aeroporti che sono in tutto o in parte a loro concessi.
D'altra parte i piloti militari abilitati al salvataggio in tutta Italia sono pochissimi, quasi tutti appartenenti al corpo dei Carabinieri ed a quello degli agenti di P.S. e non mi risulta che ve ne siano tra i militari appartenenti ai reparti dell'aviazione leggera dell'esercito. Ed allo stato attuale nessuno fra di essi è in grado di essere destinato al salvataggio di alta montagna. Ma, anche ammesso che in futuro un tal Corpo possa essere creato, pensa davvero l'Assessore che - su una semplice sua richiesta - il Comando Militare effettui, qualora ne sorgesse la necessità, un salvataggio alpino, quando un impegno di tale natura l'Amministrazione Militare non ha mai assunto neppure con la convenzione stipulata con la Regione?
Ma se vantaggi ai valdostani non ne scaturiscono dal contratto su cui oggi discutiamo, desidero ancora porre l'accento sui gravi, gravissimi svantaggi che invece ne ricaveremo.
E mi riferisco alle inevitabili limitazioni che avremo nell'uso del nostro aeroporto e soprattutto alle sue attrezzature, nella costituzione di varie servitù, nell'impossibilità di disporre liberamente l'istituzione di corsi, scuole o linee.
Ma soprattutto mi preoccupa il fatto che, una volta installati i militari nel nostro aeroporto, nessuno sa quando potremo di loro liberarci (e lascio ad altri Consiglieri il divertimento di sbizzarrirsi sugli esempi che in Valle abbiamo di installazioni militari che non riusciamo a far togliere).
Le brevissime considerazioni che ho fatto e che ho sottoposto all'attenzione di tutti i Consiglieri, spero possano essere da molti condivise, per cui chiedo che la Giunta voglia revocare la propria adesione al contratto 22.5.1968. Ciò è possibile poiché all'art. 11 della convenzione è prescritto che essa sarà valida soltanto dopo ottenuta l'approvazione da parte delle competenti autorità militari; approvazione che non mi consta l'Autorità Militare abbia dato.
Ma di qui la necessità di fare in fretta per prevenire, direi per precedere sul tempo, la decisione che l'Amministrazione Militare vorrà prendere.
A prescindere poi dall'art. 11 della convenzione, è indubbio che, trattandosi di contratto bilaterale, - e mi riferisco espressamente in questo alle conoscenze del Presidente della Giunta - l'art. 1376 del Codice Civile ci può essere d'insegnamento perché, trattandosi di contratto con effetti reali, non è valido se non sottoscritto e accettato dai due contraenti.
A questo punto sorge da parte mia anche il desiderio di chiarire che, se ho preso posizioni contro un contratto che personalmente ritengo dannoso e di nessun vantaggio per la Valle d'Aosta, sono però favorevole a che la Commissione al Turismo esamini tutto il problema che, secondo me, deve essere risolto e prospetti la soluzione migliore per mettere l'Amministrazione Regionale in condizioni di provvedere a tutti gli interventi necessari e richiesti sia per l'eventuale salvataggio alpino, sia per l'utilizzazione di elicotteri per le costruzioni in alta montagna".
Il Consigliere SAVIOZ riferisce di avere avuto occasione di leggere la convenzione che la Giunta Regionale ha deliberato di stipulare con l'Autorità Militare e rileva che da questa convenzione la Regione si assumerebbe degli obblighi senza ricevere nulla come contropartita né quello che è di maggiore interesse - egli aggiunge - cioè il problema di fondo, costituito dal soccorso alpino, che non è nemmeno menzionato nella convenzione.
Per le ragioni testé esposte, dichiara che sarebbe un gravissimo errore mantenere l'attuale convenzione; invita quindi la Giunta Regionale a revocarla al più presto, perché lesiva dei diritti e degli interessi della Regione, e a rivedere senza indugio tutto il problema inerente al soccorso alpino in Valle d'Aosta.
Ricorda che il problema dell'acquisto di elicotteri da parte della Regione, per il soccorso alpino in alta montagna, era già stato da lui esaminato sin da quando era Assessore al Turismo e che tale problema venne poi accantonato soprattutto perché le spese di manutenzione di un elicottero erano ingenti; fa presente che, in casi di necessità, si era dovuto richiedere l'intervento di elicotteri di Sion e di Linate e prospetta l'opportunità di risolvere il problema, sia dal lato finanziario che dal lato tecnico, prendendo contatti con la Società Elitaliana di Fermo (vicino all'aeroporto della Malpensa) la quale è abilitata a tutti i servizi di elicottero e potrebbe essere sentita per la stipulazione di un eventuale contratto per prestazioni e interventi di soccorso alpino in Valle d'Aosta.
Il Consigliere TONINO dichiara di concordare con i presentatori della mozione in quanto ritiene che l'installazione di impianti militari in un aeroporto civile si risolva praticamente in una ingerenza dell'Autorità Militare nel campo di aviazione civile di Aosta, nel quale l'Autorità stessa, a' sensi dell'art. 2 della convenzione, potrà fare eseguire scavi, lavori e installazioni. Militari.
Dichiara quindi che voterà a favore della mozione presentata e che, per quanto concerne lo studio del problema del soccorso alpino, concorda sulla proposta, fatta dai Consigliere Signora Siggia, di demandare l'esame del problema alla Commissione consiliare competente.
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare que les Conseillers qui sont intervenus auparavant ont illustré l'argument d'une manière tellement complète qu'il se considère dispensé d'approfondir à son tour l'argument; pourtant il se limitera à faire quelques considérations.
Il rappelle que, lorsqu'il a soulevé le problème en discutant des variations du budget et posant des questions à l'Assesseur au Tourisme, celui-ci lui a donné des renseignements qui ne correspondaient pas du tout à la vérité.
En effet, - dit-il - Monsieur Balestri l'avait assuré qu'il y aurait eu dans la convention une clause par laquelle on réglementait déjà les questions d'horaire; or, poursuit-il, dans ladite convention, dont on a maintenant copie, on ne parle pas du tout d'horaire et pas même du secours alpin.
Il souligne que des douze articles de la convention il y en a un seul en faveur de l'Administration Régionale, tandis que tous les autres sont en faveur de l'Administration Militaire, de manière que l'Administration Régionale s'est consignée mains et pieds à l'Autorité Militaire.
Il précise que l'article favorable à la Région est l'art. 8, qui dit: "Resta la facoltà all'Amministrazione Regionale, qualora le proprie esigenze lo richiedano, di rescindere la convenzione dietro preavviso scritto di giorni sessanta".
Après avoir souligné que dans la convention il n'y a pas un mot qui parle du secours alpin, il remarque que la substance des choses est une autre: le secours alpin dit-il - n'est qu'un prétexte pour signer des accords avec l'Autorité Militaire et exclusivement dans l'intérêt de celle-ci. Il cite plusieurs exemples selon lesquels l'Autorité Militaire, après s'être emparée d'une propriété, elle ne l'abandonne plus; c'est ainsi le cas de la poudrière située devant les maisons populaires de la "Cogne", à Aoste, des petites casermes de Saint-Pierre, de La Salle, de Pré St. Didier, etc., qui devaient servir, à l'époque, de magasins pour les troupes au moment de la guerre contre la France. C'est - ajoute-t-il - le système du Génie Militaire, qui ne renonce jamais à un mètre carré de terrain.
Il conclut, en disant d'avoir des doutes sur le bon fonctionnement du champ d'aviation civil s'il est en main des militaires.
Il Consigliere SAVIOZ dichiara di voler aggiungere alcune considerazioni a quanto ha già detto precedentemente.
Afferma che sono molto semplici le ragioni per le quali i militari non potranno soddisfare le esigenze dell'Amministrazione Regionale: la prima è che in questo momento non dispongono di apparecchi idonei per raggiungere le località che interessano la Regione al fine di effettuare il soccorso alpino; in secondo luogo, quando anche i militari avessero personale specializzato nel soccorso in montagna e apparecchi idonei, non potrebbero intervenire tempestivamente perché l'Esercito non può operare interventi di carattere civile senza autorizzazione del Ministero competente.
Conclude, dicendo che la Regione non trarrebbe alcun beneficio dalla convenzione di cui si discute.
L'Assessore BALESTRI rileva che, quando si discusse delle variazioni di bilancio, si era accennato alla questione relativa ai rumori che sarebbero stati provocati dagli elicotteri, mentre invece ora si cambia la questione e si parla di altre difficoltà.
Per quanto concerne il problema dei rumori: dichiara di aver scritto immediatamente all'Amministrazione Militare, inviando copia della lettera ai Consiglieri Coveri e Savioz, dicendo che all'atto della convenzione si sarebbe dovuto tener conto del problema dei rumori, disciplinando gli orari di volo.
Precisa che, nelle trattative con l'Autorità Militare, sono stati trattati questi argomenti e si è precisato che gli aerei serviranno anche per le necessità del soccorso alpino.
Osserva che non si è potuto inserire tali condizioni nella convenzione perché per questo occorre una autorizzazione del Ministero competente e precisa che tale autorizzazione sarebbe chiesta al momento opportuno dalla Regione.
Dopo aver osservato che gli elicotteri degli aeroporti di Linate e di altre località italiane adibiti ai servizi di soccorso alpino sono tutti pilotati da militari, fa presente che l'Assessorato al Turismo ha ricevuto notevoli pressioni da parte delle Associazioni delle guide alpine e di altri organismi per risolvere il problema del soccorso alpino.
Riferisce che, abbandonata l'idea dell'acquisto di un elicottero per il costo troppo elevato (un'ora di volo costa circa 100.000 lire) e in seguito al rifiuto della Società segnalata dal Consigliere Savioz, la quale ha comunicato di non poter dislocare elicotteri in Valle d'Aosta, l'unica possibilità che restava per risolvere il problema del soccorso alpino in Valle era quella di ricorrere agli elicotteri militari.
Precisa che il funzionamento del campo di aviazione di Aosta non verrebbe pregiudicato dai militari, poiché solo una minima parte di esso sarà adibita per la loro scuola di addestramento, perché - egli precisa - si tratta proprio di una scuola di addestramento alpino in alta montagna.
Rileva peraltro che l'Amministrazione Regionale potrà sempre, a' sensi dell'art. 11 della convenzione, rescindere la convenzione stessa in qualunque momento, con un preavviso scritto di 60 giorni.
Conclude, dicendo che l'Amministrazione Regionale, per risolvere il problema in esame, ha attualmente soltanto queste due possibilità: o acquistare un elicottero o stipulare una convenzione con l'Autorità Militare.
Il Consigliere MANGANONI rileva che nella convenzione con l'Autorità Militare non si parla di scuola di pilotaggio, né di elicotteri, né di soccorso alpino, ma di aviazione leggera.
Osserva che l'aviazione leggera militare è anche composta di aeroplani che potranno turbare la quiete della Città e provocare danni al turismo. In proposito, ricorda che il Comune di Rimini si è battuto con ordini del giorno e proteste, per fare allontanare la sede di un aeroporto militare a causa di continue lamentele da parte dei turisti e degli abitanti della zona.
Dopo aver citato vari esempi dai quali appare evidente la difficoltà, sia per i privati che per gli Enti, di riavere i terreni temporaneamente ceduti all'Amministrazione Militare, invita la Giunta Regionale a non trasformare l'aeroporto civile di Aosta in un aeroporto militare e, quindi, a revocare la convenzione di cui si tratta.
Il Consigliere Signora SIGGIA fa presente che, nelle sedute precedenti, la discussione si era limitata a sollevare il problema dei rumori - che avrebbero fatto gli apparecchi causando fastidi agli abitanti della Regione e danneggiando gravemente il turismo - perché i Consiglieri regionali erano convinti che la convenzione fosse stata già firmata o, quanto meno, fosse in corso di perfezionamento, per istituire una scuola di pilotaggio che poteva servire alla Valle d'Aosta per il soccorso alpino e per altri interventi urgenti.
Osserva che dalla convenzione non risulta quello che era stato assicurato dall'Assessore al Turismo.
Rileva che nella convenzione è detto genericamente che l'Autorità Militare potrà installare costruzioni, manufatti vari e servizi che indubbiamente costituiscono delle servitù, che, praticamente, limitano il diritto di proprietà, per cui non si può parlare di libera disponibilità del campo d'aviazione da parte dell'Amministrazione Regionale.
Conclude, invitando il Consiglio a riflettere seriamente sulle responsabilità che l'Amministrazione Regionale si assumerebbe con la stipulazione di tale convenzione e chiede che la Giunta revochi detta convenzione prima che l'Autorità Militare dia il nullaosta per la firma dell'atto.
Il Consigliere CAVERI - dopo aver ribadito che i rumori provocati dagli aerei causeranno un grave danno al turismo, specie nella zona vicina al campo d'aviazione, dove sorge un motel di oltre cento camere - dichiara di essere molto preoccupato dal fatto che nella convenzione non vi sia una sola clausola che accenni al soccorso alpino.
Il Consigliere ANDRIONE chiede all'Assessore Balestri di scindere i due problemi, in quanto una cosa è il soccorso alpino e altra cosa è il campo d'aviazione.
Fa presente che è sufficiente andare a Chamonix per vedere che la "Gendarmerie" francese ha tre elicotteri con una équipe organizzata per il soccorso alpino e per questo non ha bisogno di campo d'aviazione. Afferma poi che, per effettuare il soccorso alpino, occorre una preparazione tecnica specifica.
Ritiene che sarebbe opportuno, se si è ancora in tempo, di riesaminare tutto il problema del soccorso alpino, per il quale non c'è bisogno di un campo di aviazione.
L'Assessore BALESTRI dichiara di dover respingere l'impostazione data al problema dal Consigliere Manganoni, perché non si intende certo trasformare il campo di aviazione civile di Aosta in Aeroporto Militare, anche perché non esiste tale possibilità, data la particolare configurazione orografica della Valle.
Osserva che la soluzione del problema del soccorso alpino mediante elicotteri è una imperiosa necessità per la Valle d'Aosta ed assicura di avere portato avanti il problema in buona fede a tale scopo, non avendo altro interesse se non quello di risolvere tale problema.
Fa presente che si vedrà di aggiungere in seguito alla convenzione una clausola che contempli le intese circa il soccorso alpino, poiché tale era l'accordo preso nel corso delle trattative con l'Autorità Militare.
Il Consigliere SAVIOZ dichiara che si ritorna al punto di partenza poiché non c'è nulla che assicuri oggi o in futuro che la Regione disporrà di elicotteri per il soccorso alpino, poiché l'Autorità Militare non può effettuare servizi per i civili, salvo speciali autorizzazioni, rilasciate di volta in volta.
Ricorda che, quando vi sono state delle sciagure in montagna, si è dovuto ricorrere al Comando dei Carabinieri, che doveva essere autorizzato di volta in volta a fare interventi di soccorso alpino.
Precisa che, all'epoca in cui era Assessore al Turismo, l'autorizzazione ritardava talmente da pregiudicare il soccorso stesso, per cui pregò il Comandante dell'Aeroporto di Aosta dì telefonare in Svizzera, a Geiger, il quale, partito immediatamente, effettuò in tempo il salvataggio degli alpinisti feriti.
Conclude dicendo che, il Consiglio deve respingere tale convenzione perché, oltre ad essere una convenzione capestro, non risolve le necessità della Regione in materia di soccorso alpino.
Il Consigliere FOSSON ritiene che la questione principale consiste nel fatto che l'Amministrazione Militare non può esercitare gli interventi di soccorso alpino che interessano alla Regione.
Invita quindi la Giunta e l'Assessore Balestri a tenere conto di quanto hanno espresso i vari Consiglieri sull'argomento in discussione, cioè la volontà di realizzare un efficace servizio di soccorso alpino e di non consegnare all'Autorità Militare una parte dell'Aeroporto civile di Aosta.
Il Consigliere MANGANONI dichiara di dare atto della buona fede dell'Assessore Balestri. che riteneva di risolvere in questo modo il problema del soccorso alpino, ma osserva che, purtroppo, è apparso evidente che tale problema è ancora insoluto.
Aggiunge poi di comprendere l'imbarazzo dell'Assessore Balestri, il quale deve ora rinunciare alla firma della convenzione, dopo aver portato avanti tutte le trattative con l'Autorità Militare.
Ritiene però che non mancheranno le ragioni per le quali l'Assessore potrà giustificarsi con l'Autorità Militare: gli basterà - egli aggiunge - comunicare che il Consiglio non ha ritenuto opportuno di approvare la convenzione.
Il Consigliere Signora SIGGIA fa presente di voler fare una proposta concreta: ritenendo che da parte di alcuni esponenti della Giunta vi sia adesione alle tesi sostenute dai Consiglieri e rendendosi conto delle difficoltà dell'Assessore Balestri, propone che il Consiglio Regionale approvi un ordine del giorno in cui sia contenuto il concetto che il Consiglio, ad unanimità di voti, non ritiene opportuna la firma della convenzione e delega l'Assessore al Turismo a revocare la convenzione stessa.
L'Assessore BALESTRI dichiara di non poter accettare l'ordine del giorno proposto dal Consigliere Signora Siggia.
Aggiunge che, se venisse ritirata la mozione, riporterebbe la deliberazione in Giunta per le decisioni da prendere e per la eventuale revoca della deliberazione relativa alla convenzione.
Il Consigliere Signora SIGGIA dichiara che i firmatari della mozione sono disposti a ritirare la mozione a condizione che si provveda a revocare la convenzione.
Afferma che la questione è urgente, per cui occorre prendere subito i provvedimenti necessari.
Il Presidente della Giunta, BIONAZ, ritiene che una soluzione possa essere trovata e fa la seguente proposta: poiché - egli dice - si lamenta che l'intervento per il soccorso alpino non è previsto nella convenzione, si potrebbe sospendere, per ora, la discussione, senza che i firmatari ritirino la mozione; nel frattempo si vedrà di fare inserire nella convenzione quelle clausole che si ritengono utili ed opportune per la Regione. Dopo di che si riesaminerà il problema della convenzione in una prossima adunanza del Consiglio.
Aggiunge che, nel frattempo, l'atto definitivo non sarà firmato.
Monsieur le Conseiller ANDRIONE demande au Président Bionaz quelle sera la position de la Junte Régionale dans le cas où l'Administration Militaire ne puisse s'engager pour le service concernant le secours alpin en Vallée d'Aoste.
Il précise qu'il demande simplement de la part de la Junte et du Président un engagement d'honneur, c'est-à-dire que, si la position de l'Administration Militaire ne change pas vis-à-vis du problème du secours en montagne, toute la convention tombe automatiquement.
Il estime que la proposition du Président de la Junte est acceptable, si un engagement tel qu'il l'a indiqué est pris, car - dit-il - ce qui le préoccupe c'est simplement une question de temps.
Il Presidente MONTESANO dichiara di voler aggiungere alla proposta del Presidente della Giunta una sua proposta: siccome dell'argomento, - egli dice - è stato investito il Consiglio - a parte il fatto dei procedimenti tempestivi che devono essere fatti dall'Assessore al Turismo - propone che l'esame successivo del problema di cui si tratta venga anche subito fatto dalla Commissione consiliare per il Turismo.
Chiede che il Consiglio approvi di rinviare alla prossima seduta la discussione della questione.
Il Presidente della Giunta ritiene che forse si possa ancora ottenere l'inserimento nella convenzione di una clausola riguardante il soccorso alpino; fa presente che non si può far revocare la concessione dopo che si è deliberato di darla e dopo che l'Assessore ai Turismo ha già dato il suo assenso come delegato della Giunta.
Si dà atto che il Consiglio concorda, unanime, sulla proposta di rinviare alla prossima adunanza consiliare l'esame dell'argomento di cui si tratta.