Oggetto del Consiglio n. 30 del 14 febbraio 1969 - Verbale
OGGETTO N. 30/69 - Manifestazioni studentesche. (Ordine del giorno)
L'Assessore alla Pubblica Istruzione, DUJANY, dopo aver chiesto ed ottenuto la parola, propone al Consiglio di discutere l'urgente problema della scuola e delle manifestazioni studentesche nelle Scuole Medie della Valle d'Aosta.
Il Presidente MONTESANO fa presente che all'inizio della seduta odierna si è tenuta, nella sala delle riunioni delle Commissioni consiliari, una riunione di Gruppi consiliari per esaminare la possibilità di superare l'ostacolo del Regolamento interno che impedisce di portare alla discussione del Consiglio oggetti non iscritti all'ordine del giorno.
Comunica che su tale argomento è stato raggiunto, da parte di tutti i Gruppi, un accordo unanime per discutere l'urgente problema della scuola in Valle d'Aosta, per cui dichiara di accogliere la proposta dell'Assessore alla Pubblica Istruzione e di aprire la discussione sul predetto argomento.
Il Consigliere MANGANONI dichiara che esiste oggi in Italia, e anche la Valle d'Aosta vi è interessata, un vasto movimento di contestazione, dal profondo contenuto democratico ed innovatore, che sta scuotendo le fondamenta classiste ed autoritarie della scuola italiana.
Aggiunge che la risposta a tale movimento è stata la repressione poliziesca, cioè non riforme, ma provvedimenti disciplinari che hanno comportato sospensioni di studenti delle scuole.
Dichiara che, di fronte all'atteggiamento irresponsabile delle forze conservatrici, interne ed esterne alla scuola, si è manifestata una serietà, una maturità ed una capacità di lotta da parte del Movimento studentesco.
Osserva che l'occupazione del Liceo di Aosta e dell'Istituto Tecnico si è dimostrata valida, in quanto gli studenti hanno costituito sette commissioni di studio, comprendenti circa 80 studenti; precisa che alcune commissioni hanno funzionato anche di domenica ed anche in altri giorni di vacanza.
Ricorda che il Tribunale di Pisa, alcuni mesi or sono, ha emesso una sentenza in cui si afferma che occupando la propria scuola gli studenti e i professori esercitano un loro diritto democratico.
Ricorda, inoltre, che il Senato della Repubblica, qualche settimana fa, ha votato una legge di indulto dei provvedimenti disciplinari presi contro studenti e professori per motivi politici e sindacali e che lo stesso Ministro della Pubblica Istruzione, On.le Sullo, ha annullato le sospensioni decise dal Collegio dei professori del Liceo di Roma, chiede che si condanni il disegno intimidatorio e repressivo in atto contro studenti e professori delle scuole medie di Aosta.
Sottolinea l'analogia fra il comportamento della Polizia di ieri nei confronti degli operai e oggi nei confronti degli studenti e chiede che siano subito ritirati i provvedimenti disciplinari presi contro gli studenti del Liceo di Aosta e di altri Istituti scolastici locali per aver occupato le loro aule scolastiche.
Informa, infine, che il Movimento studentesco ha risposto alla repressione in modo fermo e dignitoso e che non sarà disponibile per trattative fintanto che vi saranno ancora tentativi repressivi.
Chiede, pertanto, che le Autorità scolastiche regionali annullino le sospensioni e facciano cessare al più presto tutte le repressioni contro gli studenti, aprendo subito trattative con gli studenti.
Il Consigliere TONINO, dopo aver fatto una breve cronistoria dei fatti successi al Liceo e all'Istituto Tecnico di Aosta, sottolineando l'abusivo intervento della forza pubblica contro il Movimento studentesco, che lotta contro una società che si dimostra ingiusta verso i reali problemi del paese e incapace di percepire le volontà delle masse, ringrazia l'Assessore alla Pubblica Istruzione per aver voluto introdurre subito la discussione di tale argomento nell'aula consiliare.
Si dichiara d'accordo di approvare un ordine del giorno per la revoca immediata dei provvedimenti disciplinari adottati contro gli studenti.
Il Consigliere ANDRIONE ritiene che si dovrebbe cercare di sdrammatizzare la situazione e fare uno sforzo sincero per capire quali sono i motivi che hanno condotto gli studenti all'occupazione delle aule scolastiche ed i fatti che sono avvenuti.
Ritiene che tutti i Consiglieri siano d'accordo nel ritenere giusto che gli studenti chiedano che la scuola sia riformata, perché questo è un loro diritto, e che è opportuno che discutano e dibattano i problemi della scuola perché è necessario che si modifichino le strutture scolastiche.
Ritiene quindi sia dovere del Consiglio di cercare di capire la situazione e di non appesantire ulteriormente la posizione sugli studenti e di non provocare una serie di reazioni a catena che finirebbero per portare la scuola in una situazione di tensione tale in cui da una parte o dall'altra non ci sia più possibilità di dialogo.
Aggiunge che bisogna avere una certa benevolenza verso gli studenti e cercare di capire quali sono le ragioni profonde che li hanno spinti ad agire come hanno agito.
Si dichiara stupito delle punizioni inflitte agli studenti, punizioni che non sono proporzionate ai fatti e che gli ricordano un po' le punizioni inflitte nelle caserme dal caporale di giornata.
Conclude dicendo che occorre parlare con gli studenti e con i professori; dichiara che occorre riconoscere l'autonomia dei professori; tuttavia, dato che la scuola dipende dalla Regione e senza interferire nelle reciproche competenze, la Regione ha il dovere di proteggere la scuola, di permettere che la scuola funzioni e, quindi, deve dire una parola serena e far ragionare gli studenti e i professori onde ottenere ciò che gli sembra essenziale, un "apaisement" dell'attuale situazione, ciò che può essere fatto dall'Assessore alla Pubblica Istruzione.
Il Consigliere POLLICINI osserva che, per discutere il problema della scuola, bisogna anzitutto considerare che essa è di tutti e, quindi, non soltanto degli insegnanti e degli studenti, per cui la responsabilità di come si trova oggi la scuola è della società; ritiene quindi sia necessario conoscere la profonda crisi che travaglia la scuola italiana, problema di estrema gravità che da tempo richiede soluzioni moderne, che i politici non sono stati ancora in grado di dare.
Informa che, alla radice dell'iniziativa dei moti studenteschi, vi è una esigenza e una presa di coscienza degli studenti stessi, che esigono la modifica delle arcaiche strutture scolastiche.
Afferma che i giovani, attraverso queste lotte, cercano di modificare le vecchie strutture della scuola italiana, dando una dimostrazione di presa di coscienza che il Consiglio deve tener presente, valutando gli effetti dell'occupazione di talune scuole.
Aggiunge che, se è vero che il Movimento studentesco è un momento democratico della scuola italiana, è anche vero che questo momento deve tener conto delle regole della democrazia, per cui, se si può trovare non esattamente democratica l'occupazione del Liceo di Aosta, poiché la maggioranza degli studenti non era favorevole, è altrettanto vero, però, che vi erano all'origine dei motivi validi e che gli studenti intendevano segnalare la crisi della scuola con un gesto clamoroso.
Ritiene, quindi, che i provvedimenti disciplinari adottati nei confronti degli studenti del Liceo di Aosta non possano essere approvate e che la classe insegnante abbia perso una buona occasione per allentare la tensione che oggi esiste fra insegnanti e studenti e per capire gli attuali problemi di fondo della scuola italiana.
Conclude facendo voti affinché il Consiglio, ed in particolare l'Assessore alla Pubblica Istruzione, si adoperino per un gesto di buona volontà che deve essere l'iniziatore di un rapporto nuovo fra scuola e studenti attraverso l'abolizione delle sanzioni disciplinari testé adottate.
Il Consigliere MAGHETTI dichiara, a nome del Gruppo Liberale, di essere d'accordo sulla proposta di attenuare le sanzioni disciplinari prese a carico degli studenti. Fa tuttavia presente che l'occupazione violenta di un Istituto scolastico non è sicuramente un atto democratico, in quanto ci sono tanti altri metodi per far valere le proprie ragioni.
Ritiene che tale fatto sia cosa grave e che in uno Stato democratico non sia lecito ammettere soltanto la libertà di occupare le aule scolastiche e non ammettere anche la libertà di frequentare la scuola.
Prospetta l'opportunità di far presente al Movimento studentesco che esistono degli organi competenti con i quali si può discutere e con i quali, sicuramente, per lo meno in Valle d'Aosta, si può giungere ad un accordo per la soluzione del problema della scuola.
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare que le Mouvement des étudiants, ainsi qu'il l'avait déjà dit dans une séance précédente, n'est pas un Mouvement limité à la Vallée d'Aoste, mais c'est un phénomène national et international.
C'est - dit-il - un mouvement qui est juste, puisqu'il veut réformer une société injuste.
Il ajoute que même le Pape Paul VI a déclaré, tout récemment, d'approuver la contestation des étudiants.
Il remarque que les proviseurs et les professeurs des différents instituts scolaires ont démontré leur sagesse et leur prudence en traitant avec les étudiants, sauf un institut: le Lycée d'Aoste, où depuis quelques années on a commis toute une série d'erreurs, non pas de la part des étudiants, mas de ceux qui avaient la responsabilité de l'école. Il déclare que la dernière erreur a été celle d'appliquer les sanctions disciplinaires dont il s'agit, alors qu'une prudence élémentaire aurait dû conseiller, en cette occasion, à ne pas jeter de l'huile sur le feu.
Il conclut en soulignant que la solution indiquée par le Conseiller Andrione lui paraît être satisfaisante, étant donné que l'Assesseur n'a pas à demander au Conseil des professeurs de l'institut de révoquer des sanctions disciplinaires, puisque c'est l'Assesseur lui-même qui a le droit de les révoquer.
Il Consigliere MILANESIO dichiara che il Gruppo socialista condivide le finalità del Movimento studentesco e le ragioni per le quali è sorto, ossia per ottenere una scuola e una società migliori.
Ritiene che l'autorità regionale debba intervenire e revocare le sanzioni disciplinari adottate dal Consiglio dei professori del Liceo di Aosta e dichiara di concordare su quanto ha testé detto il Consigliere Andrione.
Chiede, pertanto, che il Consiglio dia mandato all'Assessore alla Pubblica Istruzione di revocare le sanzioni disciplinari di cui si tratta e di prendere contatti con il Movimento studentesco per fare tutto quanto rientri nelle possibilità dell'Amministrazione regionale affinché i diritti degli studenti siano tutelati ed affinché in Valle d'Aosta - la prima Regione d'Italia in cui sono state autorizzate le assemblee degli studenti in orario scolastico - si trovi una composizione della vertenza che interessa studenti e docenti.
Il Consigliere PEDRINI, dopo aver premesso che il Partito Liberale ha presentato alla Camera ed al Senato un progetto di legge sui problemi della scuola, progetto che non è stato contestato dagli studenti, dichiara di condividere le finalità del Movimento studentesco fintanto che tale movimento rispetta la libertà personale e non diventa una forma di squadrismo.
Dichiara di non condividere quanto ha affermato il Consigliere Milanesio, anche se è d'accordo che siano revocate le sanzioni disciplinari inflitte dal Consiglio dei professori perché ritiene che la Regione non possa obbligare i professori a revocare quello che è un loro diritto.
Aggiunge che anziché attuare una iniziativa così dura che metterebbe a disagio i professori di fronte al Movimento studentesco, sarebbe più opportuno se si invitasse il Consiglio dei professori a rivedere la propria posizione e a ridurre le sanzioni adottate nei confronti degli studenti.
Il Consigliere DOLCHI rammenta che già in una precedente seduta il Consiglio regionale ha rivendicato la propria competenza per l'esame dei problemi che interessano la vita e il miglioramento della scuola valdostana e ritiene giusto che sia ribadito tale concetto e propone che la discussione odierna si possa concretizzare in un orientamento e in una volontà che potrebbero essere riassunti nel seguente ordine del giorno, di cui dà lettura:
"Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
in relazione ai recenti avvenimenti che hanno coinvolto la scuola valdostana, ed ispirandosi al pronunciamento del Consiglio regionale che ha rivendicato l'assoluta necessità che i problemi scolastici valdostani fossero risolti nell'ambito della Scuola stessa e degli organismi ad essa preposti,
PROTESTA
contro le interferenze che hanno provocato l'intervento delle forze di polizia al Liceo Challand in una situazione che era ampiamente controllata dalle autorità scolastiche e nella quale il Movimento studentesco dava prova di efficace, volenterosa collaborazione,
DÀ MANDATO
all'Assessore alla Pubblica Istruzione di revocare i provvedimenti disciplinari stabiliti dal Consiglio dei Professori del Liceo al fine di sdrammatizzare la situazione e riportare nella scuola, nelle famiglie e fra gli studenti quella tranquillità e serenità auspicata da tutti
AUSPICA INOLTRE
che l'Assessore alla Pubblica Istruzione, continuando e intensificando i contatti con il Movimento studentesco, i docenti e i genitori, provveda all'esame dei documenti rivendicativi, elaborati."
Conclude, dicendo che l'ordine del giorno ora sottoposto all'esame del Consiglio può essere modificato in una riunione dei Capi gruppo se il Presidente riterrà di demandare a tale riunione il testo definitivo dell'ordine del giorno.
Il Consigliere CHAMONIN dichiara di prendere atto con rammarico della situazione determinatasi nella scuola valdostana e di concordare su quanto ha affermato il Consigliere Andrione, cioè sull'opportunità di sdrammatizzare l'attuale situazione e di fare in modo che i rapporti tra studenti ed insegnanti ritornino a normalizzarsi, nell'interesse stesso degli studenti.
Dopo aver rilevato le gravi lacune della scuola italiana e il deterioramento sempre più profondo dei rapporti tra gli studenti e la classe insegnante, raccomanda all'Assessore alla Pubblica Istruzione di prendere i necessari contatti e i provvedimenti più idonei per sanare le vertenze in corso nel modo più opportuno.
Il Consigliere MILANESIO osserva che la prima parte dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Dolchi va bene; propone quindi alcuni emendamenti dei successivi punti del testo dell'ordine del giorno.
Il Consigliere POLLICINI fa presente che vi sarebbe da proporre un altro emendamento all'ordine del giorno Dolchi, pertanto invita il Presidente a prendere in considerazione la proposta di riunire i Capi gruppo per elaborare un ordine del giorno unitario al fine di dare maggiore valore al documento consiliare.
L'Assessore alla Pubblica Istruzione, DUJANY, propone che i Capi gruppo si riuniscano subito, in modo che il Consiglio possa votare un ordine del giorno sull'argomento in esame.
Rileva che occorre ridare tranquillità e fiducia alla scuola, nell'interesse soprattutto delle famiglie degli studenti e della scuola stessa.
Occorre - egli aggiunge - che gli studenti e i docenti si rimettano al lavoro con serietà, con senso di collaborazione e di comprensione che mai come oggi sono così necessari nel mondo della scuola.
Dopo aver ringraziato il Consiglio per la serietà con cui ha affrontato e dibattuto l'importante problema, afferma che è necessario che l'attuale stato di tensione nella scuola cessi al più presto e che il Consiglio dia mandato all'Assessore alla Pubblica Istruzione di revocare i provvedimenti disciplinari di cui si tratta.
Il Consigliere CHAMONIN propone alcuni emendamenti al testo dell'ordine del giorno in discussione.
I Consiglieri POLLICINI e MILANESIO dichiarano di non concordare sugli emendamenti proposti dal Consigliere Chamonin.
Il Presidente MONTESANO ritiene opportuno che i Consiglieri abbiano il testo scritto dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Dolchi nonché degli emendamenti proposti dai Consiglieri.
Al fine di consentire, come richiesto da alcuni Consiglieri, la formulazione di un ordine del giorno unitario sull'argomento in discussione, propone una sospensione della seduta per alcuni minuti.
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Si dà atto che il Consiglio concorda, unanime, sulla proposta di sospensione della seduta.
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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore 11,28 e viene riaperta alle ore 11,50.
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Il Presidente MONTESANO invita il Consiglio a votare per alzata di mano sulla proposta di approvazione del seguente ordine del giorno, concordato fra i Consiglieri Dolchi, Milanesio e Pollicini per conto dei rispettivi Gruppi consiliari:
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
in relazione ai recenti avvenimenti che hanno coinvolto la scuola valdostana, ed ispirandosi al pronunciamento del Consiglio regionale che ha rivendicato l'assoluta necessità che i problemi scolastici valdostani fossero risolti nell'ambito della scuola stessa e degli organismi ad essa preposti,
PROTESTA
contro le interferenze che hanno provocato l'intervento delle forze di polizia al Liceo Challand in una situazione che era ampiamente controllata dalle autorità scolastiche e nella quale il movimento studentesco dava prova di efficace, volenterosa collaborazione,
DÀ MANDATO
all'Assessore alla Pubblica Istruzione di revocare i provvedimenti disciplinari stabiliti dal Consiglio dei Professori del Liceo al fine di sdrammatizzare la situazione e riportare nella scuola, nelle famiglie e fra gli studenti quella tranquillità e serenità auspicata da tutti;
AUSPICA INOLTRE
che l'Assessore alla Pubblica Istruzione, continuando ed intensificando i contatti con il Movimento studentesco, i docenti e i genitori, provveda all'esame dei documenti rivendicativi elaborati.
Procedutosi alla votazione per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti: trentadue; votanti e favorevoli: ventotto; astenutisi dalla votazione i Consiglieri Albaney, Chamonin, Maghetti e Pedrini), ha approvato l'ordine del giorno soprariportato.
Il Consiglio prende atto.
Il Presidente MONTESANO invita, quindi, il Consiglio a votare per alzata di mano sulla proposta di approvazione del seguente ordine del giorno, proposto dal Consigliere Chamonin a nome del Gruppo consiliare del Rassemblement Valdôtain:
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
in relazione ai recenti avvenimenti che hanno coinvolto la scuola valdostana, ed ispirandosi al pronunciamento del Consiglio regionale che ha rivendicato l'assoluta necessità che i problemi scolastici fossero risolti nell'ambito della scuola stessa e degli organismi ad essa preposti,
DÀ MANDATO
all'Assessore alla Pubblica Istruzione di prendere i provvedimenti che giudicherà più opportuni al fine di sdrammatizzare, componendola nel modo più idoneo, una situazione che deve essere risolta riportando nella scuola il clima di tranquillità auspicato da tutti ed in particolare dai familiari che si preoccupano dell'avvenire dei propri figli;
AUSPICA INOLTRE
che l'Assessore alla Pubblica Istruzione, continuando ed intensificando i contatti con il Movimento studentesco ed i docenti, provveda all'esame dei documenti rivendicativi elaborati.
Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentadue;
- Consiglieri votanti: diciassette;
- Voti contrari: tredici;
- Voti favorevoli: quattro;
- Consiglieri astenutisi dalla votazione: quindici (Balestri, Benzo, Bordon, Chabod, Colombo, Dujany, Lustrissy, Manganone, Mappelli, Maquignaz, Milanesio, Montesano, Personnettaz, Pollicini, Quaizier).
Il Consiglio prende atto.