Oggetto del Consiglio n. 168 del 10 settembre 1969 - Verbale
OGGETTO N. 168/69 - Commemorazione dell'Avvocato Cesare Bionaz, Presidente della Giunta regionale, e dell'ex Consigliere regionale Signor Ezechiele Thomasset.
Il Presidente, MONTESANO, informa il Consiglio che l'adunanza odierna è dedicata alla commemorazione dell'Avv. Cesare Bionaz, Presidente della Giunta Regionale, deceduto il giorno 3 del corrente mese e fa presente che, con l'occasione, sarà altresì commemorato l'Insegnante elementare Signor Ezechiele Thomasset, di Courmayeur, ex Consigliere regionale, deceduto l'8 agosto 1969.
Invita quindi il Consiglio ad osservare un minuto di silenzio in memoria del Presidente della Giunta Regionale, Avv. Cesare Bionaz, e dell'ex Consigliere regionale Signor Ezechiele Thomasset.
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Si dà atto che i Consiglieri, alzatisi in piedi, osservano un minuto di silenzio in memoria dei predetti due Scomparsi.
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Il Presidente, MONTESANO, dichiara quindi quanto segue:
"Signori Consiglieri,
è compito del Presidente del Consiglio prendere per primo la parola nella luttuosa circostanza che ha portato alla convocazione straordinaria del Consiglio Regionale.
La seduta odierna, che viene tenuta a pochi giorni dalla morte del Presidente della Giunta Regionale, Avv. Cesare Bionaz, contiene il significato del profondo cordoglio che tutti i Consiglieri hanno di già espresso per la grave perdita, al di fuori delle proprie impostazioni politiche ed ideologiche.
Cesare Bionaz non è più tra noi.
Un grande vuoto si è verificato in questa Assemblea, un vuoto che dovrà essere colmato con la buona volontà, con l'operosità, con la costante dedizione alla causa valdostana da parte di noi tutti.
Ma oggi lo ricordiamo ancora qui, con noi, prima al suo posto di Consigliere regionale, poi al banco del Governo da Lui retto per soli tre anni, densi però di attività e copiosi di risultati; nel ricordo, ci inchiniamo alla Sua memoria.
Nell'asprezza della lotta politica, nei dibattiti, nelle divergenze di opinioni, Lo abbiamo stimato.
Non è impresa facile ricordare tutta la Sua attività. Posso affermare che ha dedicato tutta la Sua vita alla Valle d'Aosta.
Messieurs et chers Collègues,
bien avant encore de siéger dans cette salle, Maître César Bionaz portait un grand intérêt aux problèmes valdôtains. Il consacra son œuvre intelligente et infatigable surtout à ceux qui représentent la meilleure partie de la population valdôtaine: les agriculteurs.
Les montagnards, les petits exploitants agricoles qui, jour après jour, doivent lutter contre l'aridité de la terre, avaient trouvé en lui un ami sûr, un conseiller intelligent, un défenseur de leurs intérêts et de leurs droits, compétent et capable.
Etant né et ayant vécu dans le milieu des agriculteurs, il savait comprendre leur esprit humble, deviner leurs nécessités avant même que ceux-ci, surmontant cette réserve propre au caractère du paysan valdôtain, n'expriment leurs désirs.
Les contacts quotidiens avec ces gens un peu renfermés et taciturnes, au visage creusé par la fatigue, ont affiné sa sensibilité à l'égard de tous ceux qui travaillent.
Lorsqu'il fut nommé à la plus haute charge régionale, il possédait une excellente préparation lui permettant d'affronter les innombrables problèmes des travailleurs.
De même que pour les paysans, César Bionaz fut pour les ouvriers un grand ami et un grand défenseur.
Souriant, paisible, au caractère fort et calme, il mit tout en œuvre, à tous les niveaux, pour défendre les droits des travailleurs.
La Sua tenacia instancabile, la Sua operosità senza sosta, hanno permesso di salvare situazioni gravissime garantendo agli operai valdostani (e mi riferisco in particolare a quelli della Nazionale Cogne) il loro posto di lavoro.
Ma non v'è problema che non l'abbia trovato preparato, non v'è problema che non l'abbia trovato disposto a dare tutto per accelerarne la soluzione.
Tutti noi, anche da parti opposte, abbiamo vissuto con Lui la Sua passione per la terra valdostana.
Le discussioni, i dibattiti, le polemiche che sono scaturiti in quest'aula e sulle piazze sono dimostrazione tangibile che l'uomo che era sino a pochi giorni or sono alla guida della Valle d'Aosta era un lavoratore, un realizzatore.
Nei lunghi mesi della Sua malattia ha continuato la Sua attività e quanti Lo hanno avvicinato in quel doloroso periodo hanno potuto constatare che anche nella sofferenza la Sua mente era dedicata ai problemi della Sua Valle d'Aosta.
Caro Presidente Bionaz, noi oggi, riuniti in quest'aula, Ti ricordiamo con animo commosso e diamo atto di quanto Tu hai saputo fare per la nostra Valle d'Aosta che tutti, come Te, amiamo.
Il Tuo lavoro sarà da noi continuato, i Tuoi insegnamenti saranno per noi preziosi per la nostra attività futura.
Certo di interpretare i sentimenti di Voi tutti, esprimo a nome del Consiglio Regionale i più profondi sentimenti di cordoglio alla Signora Natalina, ai fratelli, alle sorelle, ai nipoti ed ai parenti tutti del nostro Presidente scomparso, alla cui memoria ci inchiniamo riverenti.
Ricordo, in questa circostanza, come ho detto, anche l'ex Consigliere regionale Signor Ezechiele Thomasset, da Courmayeur, deceduto l'8 agosto decorso.
Egli fece parte del Consiglio Regionale alla sua prima costituzione, cioè del cosiddetto Consiglio Regionale della Liberazione. Egli rappresentò il Partito Liberale in quest'aula e dedicò la Sua attività ai primi passi dell'autonomia valdostana.
Lo ricordiamo anche nella Sua opera quotidiana, che fu quella di un Insegnante modello delle Scuole elementari valdostane per 43 anni, meritandosi così la medaglia d'oro dell'istruzione pubblica.
Egli fu, infine, Giudice conciliatore del Comune di Courmayeur ed anche in questa Sua funzione egli mise tutto il buon senso che aveva improntato la Sua vita.
Gli dedichiamo il nostro ricordo e rinnoviamo ai componenti della Sua famiglia le nostre condoglianze".
L'Assessore Anziano, COLOMBO, dichiara quanto segue:
"Signor Presidente, cari Colleghi Consiglieri,
a nome della Giunta Regionale e mio personale, mi associo alla nobile commemorazione del Presidente Bionaz che, or ora, ha tenuto il Presidente di questa Assemblea.
Tre anni di lavoro in collaborazione non possono essere trascorsi senza lasciare tracce profonde in coloro che insieme hanno operato.
I quotidiani contatti, le discussioni, le ansie, le inevitabili e naturali divergenze di vedute, pur sempre volte al bene comune, hanno creato un vincolo solido che il tempo non può cancellare.
Il mio animo, nel ricordo di questi anni di lavoro in comune, è profondamente rattristato e commosso.
E non è con l'elogio, né con l'elencazione della Sua molteplice attività che penso di poter degnamente commemorare il nostro Presidente scomparso.
La Sua opera resta e da sola parla per Lui.
Qui Lo voglio ricordare nella Sua grande umanità, nella sensibilità verso l'altrui bisogno, nella Sua spiccata e dinamica capacità amministrativa.
Il Suo sorriso aperto celava un animo forte, un cuore generoso, sensibile ai bisogni degli umili, di coloro che, quotidianamente. devono lottare per la vita, nei campi, nelle officine, negli uffici.
La Sua operosa attività, che non ha conosciuto soste né riposi, neppur quando il male già minava il Suo forte fisico, ha avuto sempre un solo scopo: migliorare le condizioni di vita del popolo valdostano, difendere i suoi interessi, garantire i suoi diritti autonomistici.
La Sua prematura scomparsa non Gli ha permesso di completare l'opera intrapresa. Tocca pertanto a noi, a tutti noi, di raggiungere nel Suo ricordo e nella via da Lui tracciata, le mete che ci ha indicato. Ed è con questi sentimenti che esprimo ai familiari del caro Scomparso, in particolare alla Signora Natalina, i sensi del più profondo cordoglio e della più sincera solidarietà da parte mia e del Governo Regionale.
Mi associo pure alle parole di cordoglio espresse dal Presidente del Consiglio per la morte dell'ex Consigliere regionale Signor Ezechiele Thomasset".
Il Consigliere POLLICINI dichiara quanto segue:
"Signor Presidente, Signori Consiglieri,
prendendo la parola a nome del gruppo consiliare D.C., nell'associarmi alle nobili espressioni di cordoglio pronunciate dal Presidente di questa Assemblea e dal rappresentante della Giunta, sono il primo a rendermi conto della inadeguatezza delle mie parole per ricordare a questo Consiglio la figura e l'opera del Presidente della Regione, Cesare Bionaz, stroncato da un male inguaribile, dopo una lunga sofferenza, nella notte del 3 settembre.
E se è difficile qualsiasi commemorazione, per l'impossibilità di sintetizzare in poche parole l'umano operare e ricostruire il volto e i tratti caratteristici di ogni personalità umana, tanto più il compito appare arduo per Cesare Bionaz: un uomo che, come pochi, ha saputo incidere e lasciare una traccia profonda nella vita politica e amministrativa nella nostra Valle.
Troppo pressante è ancora il tumulto di commozione, di costernazione, di rimpianto, per definire, con tratti distaccati, la figura e l'opera del Presidente Bionaz.
Cesare Bionaz fu, innanzi tutto e soprattutto, un valdostano e di questa sua origine egli portò sempre fierezza in ogni momento della Sua vita. In Lui si riverberavano i tratti caratteristici della gente valdostana, profondamente attaccata alla storia, alle tradizioni, ai costumi della propria terra.
La brillante carriera professionale, politica e amministrativa, che doveva portarlo rapidamente ad assumere posizioni di altissima responsabilità e prestigio, non impedì mai a Cesare Bionaz di essere parte della grande famiglia contadina, da cui proveniva, e di rendersi sicuro interprete delle esigenze, dei bisogni e delle aspirazioni dell'umile e nobile mondo della campagna.
Fu un modo di essere - coerente con le Sue origini - che ne nobilitò l'azione, ergendosi a segno distintivo di tutta la Sua attività.
Dalla gente abituata a vivere la dura e sofferta vita della montagna, Bionaz seppe altresì trarre insegnamenti ed arricchimenti di profonda umanità:
il culto della famiglia innanzi tutto, un insieme di affetti da difendere e conservare comunque;
il valore dell'amicizia e la convinzione del suo ruolo fondamentale nei rapporti umani in qualsiasi momento e in ogni circostanza;
la volontà tenace di lottare sino in fondo per una causa giusta, profondendo per essa ogni sua energia senza che mai venisse meno quel buon senso, tipicamente montanaro, che gli permetteva di valutare serenamente la realtà delle cose;
e infine la fede, una fede cristiana umile, ferma, mai vacillante, serenamente testimoniata durante la lunga e atroce sofferenza.
La Valle d'Aosta, sabato 6 settembre, ha reso l'estremo saluto al suo Presidente.
Ha accompagnato Cesare Bionaz nel suo ultimo viaggio, ricordando l'uomo che per oltre 20 anni impegnò le sue migliori energie a favore della comunità valdostana: come professionista, come uomo di partito, come politico e come amministratore.
Fu un lungo cammino, iniziato e portato avanti con tenacia, superando difficoltà ed ostacoli, quali naturalmente si frappongono a tutti coloro che intendono portare il loro contributo alla vita pubblica.
Un cammino che doveva portare Cesare Bionaz alla più alta carica amministrativa e politica della Regione.
La sua opera si svolse in anni difficili, in un periodo nel quale il paese intero visse drammaticamente il travaglio di una trasformazione profonda.
Fu tra i primi ad aderire alla Democrazia Cristiana, perché profondamente convinto che il Partito dello scudo crociato fosse lo strumento migliore per l'affermazione della democrazia nel Paese, della autonomia della Valle d'Aosta, nella difesa dei principi di libertà, di giustizia e di progresso.
La sua adesione alla Democrazia Cristiana fu tanto più risoluta, in quanto convinto che la politica della Democrazia Cristiana potesse, più di ogni altra, dare una risposta positiva alle istanze del mondo rurale valdostano.
Fu una scelta dichiarata e irreversibile.
Presidente dell'Associazione Coltivatori Diretti, Direttore del periodico "L'Agriculteur Valdôtain", Presidente del Consorzio Agrario, della Cooperativa e del Consorzio Produttori Fontina: fu una lunga e coerente testimonianza della sua operosa attività per risolvere i problemi dell'agricoltura valdostana.
Una volontà di interpretare i bisogni della sua gente che gli valse un costante e progressivo prestigio nella Valle e all'interno del suo Partito.
La Democrazia Cristiana seppe apprezzare i meriti e le doti dell'Avvocato Bionaz e nelle elezioni regionali dell'ottobre 1963 lo scelse come candidato dello scudo crociato.
L'ingresso al Consiglio Regionale segnò una svolta fondamentale nella vita politica di Cesare Bionaz.
Partecipò con interesse, passione e competenza, ai dibattiti politico-amministrativi che si svolsero in questa aula.
Fu al termine di un travagliato, difficile e drammatico periodo di grave tensione e di rovente competizione - nel quale si evidenziarono le sue doti di fermezza e di decisione - che il 31 maggio 1966 Cesare Bionaz veniva chiamato dal Consiglio Regionale a presiedere la prima Giunta di centro-sinistra.
Con la stessa determinazione con la quale seppe affrontare e risolvere, con il pieno appoggio del suo Partito e di quelli alleati, la difficile e intricata crisi politica, Bionaz assunse la guida del Governo regionale e affrontò i gravi problemi, vecchi e nuovi, della Valle d'Aosta.
Fu un periodo che mise in luce - del Presidente scomparso - le doti di capacità amministrativa, di intelligenza politica, di senso di responsabilità, di dedizione ai reali interessi della Valle.
Il risultato elettorale dell'aprile 1968 segnò una indubbia vittoria del Presidente Bionaz che andava oltre il prestigioso successo personale.
Fu la affermazione di una politica. Rappresentò il successo di una linea tenacemente voluta e perseguita.
Rieletto Presidente, Cesare Bionaz nuovamente si accingeva a reggere con mano sicura il Governo della Regione, teso a realizzare il programma concordato dai Partiti della coalizione di centrosinistra.
I mesi che seguirono furono ancora per Cesare Bionaz densi di attività e di fatica nell'Amministrazione Regionale e nel Partito.
La profusione di energie, la feconda attività svolta assieme ai suoi collaboratori dovevano, purtroppo, rallentare e venire a cessare per l'insorgere della grave malattia che avrebbe stroncato - dopo un lungo calvario di sofferenze - la sua forte fibra.
Signor Presidente, Signori Consiglieri,
al di sopra delle passioni e delle divisioni della lotta politica, la scomparsa del Presidente Bionaz lascia un vuoto profondo in tutti noi.
Scompare un uomo che aveva trovato la giustificazione profonda della sua esistenza come servizio da rendere alla comunità, impegnandosi di portare il proprio contributo nella milizia politica e nella vita amministrativa del paese.
Scompare un figlio di questa Valle, uno di coloro che aveva tenacemente creduto nel particolare destino della sua terra, difendendone con tenacia e dignità l'autonomia e lottando per la crescita civile, sociale ed economica della sua gente.
Per noi, del gruppo consiliare democristiano, viene a mancare non soltanto un amico, ma, altresì, un'apprezzata ed esperta guida, un convinto assertore degli ideali della Democrazia Cristiana.
Signor Presidente, Signori Consiglieri,
sicuro di interpretare il sentimento unanime di cordoglio del gruppo della D.C., mi associo nell'esprimere ai familiari tutti dell'Illustre Estinto i sensi della più profonda, cristiana partecipazione al loro dolore, che è dolore nostro, di questo Consiglio, della Valle d'Aosta.
A nome del gruppo consiliare democristiano, mi associo alle parole di cordoglio pronunciate dal Presidente Montesano in ricordo dell'ex Consigliere regionale Signor Ezechiele Thomasset".
Monsieur l'Assesseur ALBANEY déclare ce qui suit:
"Monsieur le Président et Messieurs les Conseillers,
esquisser la personnalité de l'Avocat Bionaz sous le profil de son âme profondément paysanne, sensible et ouverte aux multiples aspects et problèmes de la vie des champs, est une tâche ardue, car elle implique une analyse détaillée de tonte la vie de cet illustre fils du Pays.
Issu d'une famille foncièrement valdôtaine et exemplairement rurale, il se fit remarquer tout d'abord au cours de ses études classiques et ensuite universitaires et juridiques, comme enfin au cours de sa longue activité professionnelle, jusqu'à nos jours, où il fut élu à la charge de Président de la Junte Régionale de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste,
Examiner les différentes étapes de la vie de notre illustre concitoyen sans mettre en lumière les aspects positifs de son travail en faveur du monde paysan, sans mettre en évidence sur ce qui, sans contredit, constitue la partie la plus importante et la plus noble de son activité humaine et tout en particulier sa profonde sensibilité d'âme vers la population paysanne, son esprit moderne aux problèmes de l'agriculture ainsi que l'énergie et l'élan avec lesquels il s'est toujours battu pour leur réalisation, c'est peut-être cueillir l'aspect moins essentiel et important de la personnalité polyédrique de cet homme de pensée et d'action qui a été Monsieur l'Avocat Bionaz. Toutes les initiatives d'ordre organisatif du monde rural valdôtain l'ont toujours vu en première ligne et parmi les plus fervents et actifs promoteurs.
C'est depuis le lointain mois de mai 1950 qu'il se trouva à la tête comme Président de l'Association des Agriculteurs, sans doute la plus forte et nombreuse organisation de catégorie agissant en Vallée d'Aoste.
C'est à travers cet instrument associatif dont il fut le chef et l'animateur pour tant d'années, sans jamais se concéder quelques heures de repos ou haltes, qu'il contribua d'une façon déterminante aux réalisations si importantes pour la défense et la protection des intérêts des agriculteurs valdôtains.
Plus tard nous le voyons encore à la tête comme Président du Consortium des Producteurs du "fontine", ainsi que de la Société Coopérative du lait et du "fontine", où, déployant toute son autorité et sa compétence, il réussit à obtenir la reconnaissance du label qui garantit au produit typique la dénomination d'origine.
Il est superflu ici d'énumérer tous les avantages, du reste tien connus par tout le monde, qui furent assurés à tous les producteurs du produit typique à la suite de cette fameuse et importante démarche déployée auprès des Autorités centrales.
En sa qualité de Président de la "Cassa Mutua Coltivatori Diretti" dès ses origines jusqu'en 1963, pendant un lustre entier, il organisa cet important service et secteur d'activité d'assistance qui aida encore la catégorie paysanne.
Nous le voyons encore comme Président du Consortium Agraire à s'intéresser de cet organisme afin qu'il fût plus conforme et plus adhérent aux nécessités des agriculteurs et, parmi tant de difficultés, il surmonta aussi celle relative aux exigences de l'autonomie profondément senties auprès des agriculteurs valdôtains.
Ce furent assurément ses multiples activités, les mérites acquis parmi les campagnards, ainsi que sa force de caractère, sa volonté indomptable, son dynamisme sans répit, son habilité comme homme de loi qui lui valurent, à travers le libre choix des électeurs, sa nomination à Président de la Junte du Gouvernement régional, la plus grave et la plus lourde des tâches au point de vue des responsabilités. Et encore une fois, parvenu à la plus haute charge régionale, il s'efforça de son mieux pour venir à la rencontre des requêtes de la nombreuse catégorie des campagnards.
Le Mouvement du "Rassemblement Valdôtain" en si triste circonstance élève, par ma personne, sa pensée respectueuse et émue à la mémoire du regretté Avocat Bionaz, considérant ses mérites exceptionnels dans le domaine économique-social de l'Alpe et du monde rural.
Bref, on peut dire de lui qu'il s'est vaillamment battu pour la cause des plus faibles et des plus pauvres, convaincu comme il était de la nécessité de développer et de sauvegarder la personnalité et les droits de l'homme.
C'est au nom du "Rassemblement Valdôtain" qu'aujourd'hui j'exprime les sentiments les plus émus et profonds de condoléances, en premier lieu à sa Veuve, Madame Nathalie Bal, à son frère Ferdinand, ex Assesseur aux Travaux Publics et Finances, à son frère Emile, curé de Brissogne, à ses sœurs, ainsi qu'à toute sa parenté, et, d'une façon particulière, à toute la gens paysanne de notre Vallée qui l'a eu pour vaillant et habile défenseur".
Il Consigliere DOLCHI dichiara quanto segue:
"Signor Presidente, Colleghi Consiglieri,
in questo luttuoso momento, di fronte alla irreparabilità della morte, anche le posizioni più contrastate ed i dissensi più acuti sono spariti e gli avversari politici, i comunisti, come avevano - nel corso di questi mesi espresso sinceri voti di guarigione - si associano ora al dolore della vedova, della famiglia e della Democrazia Cristiana rinnovando, partecipi, sentite condoglianze.
È forse inutile ricordare a Voi, che li avete vissuti in questa aula, gli scontri frontali e le aperte dispute avvenute anche a causa del carattere forte, combattivo e tenace di Cesare Bionaz; ma sarebbe ipocrisia se nel ricordarne la figura, noi tacessimo che gli abbiamo rinfacciato sovente il suo accanito anti-comunismo, che abbiamo contrastato la sua impostazione politica apertamente e coerentemente.
Ma proprio perché i comunisti sono stati apertamente e con passionalità avversari, con altrettanta sincerità e schiettezza oggi possono, in questa stessa aula, manifestare cordoglio e viva partecipazione al dolore.
E noi ricordiamo del Presidente Bionaz sia la sua risolutezza durante la crisi della primavera del 1966, sia il suo notevole successo personale nelle elezioni della primavera del 1968.
Così come non dimentichiamo che - al di fuori del giudizio sul suo operato che può essere influenzato da visioni di parte - è indubbio che Cesare Bionaz è stato un uomo, un Presidente della Giunta che ha caratterizzato un periodo della storia valdostana.
E ricordiamo pure che, chiamato in momenti difficili e pieni di contrasto a guidare la Giunta, lui che per tanti anni non aveva partecipato direttamente alla vita politico-amministrativa, seppe assolvere al gravoso compito con estrema decisione, con indiscussa dedizione, con abilità e - permettetemi anche qui la massima sincerità - con insospettate, specifiche capacità. Egli infatti seppe - pur tra verifiche e difficoltà create da nuove esigenze che venivano portate avanti da Consiglieri di ogni gruppo - mantenere assieme la maggioranza sino alla sua partenza per l'atto operatorio che palesò, in tutta la sua gravità, quella malattia che con inesorabile progressione, senza risparmio di sofferenze, lo portò alla morte.
Ma non sarebbe completo il nostro omaggio alla sua memoria se io non ricordassi anche che "La résistance - comme il a dit - inaugurant le monument aux martyrs de la liberté et le jardin du souvenir à Saint-Pierre - la résistance est le dénominateur commun qui fait que nous nous retrouvons, dès que notre esprit s'y arrête, tous unis dans l'amour de notre Région autonome.
Il n'appartient à personne de l'annexer ou de chercher à l'amoindrir. Elle est le patrimoine commun de la communauté valdôtaine. Les batailles qui ont eu lieu sur nos montagnes, les sacrifices surhumains qui ont été accomplis, les souffrances de toute sorte qui ont été endurées, ne peuvent se prêter à aucune spéculation, car elles dépassent toutes nos querelles ou nos ambitions".
Et quand, après la cérémonie, je lui ai dit très franchement: "je suis d'accord avec toi, César, mais ne penses-tu pas que l'origine de nos querelles c'est surtout le fait que les idéaux de la résistance ont été souvent oubliés et l'autonomie suffoquée?"
Et bien il m'a répondu: "tu as raison, mais ce sera encore la tâche des autonomistes, des partisans, des démocrates celle de lutter ensemble pour la Vallée d'Aoste".
Et maintenant qu'il n'est plus, nous les communistes, les maquisards, nous voulons le rappeler, aussi et surtout pour ces mots, pour ces paroles d'unité et d'espoir dans la lutte commune, qui continue, pour la Vallée d'Aoste et son autonomie".
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare ce qui suit:
"La nouvelle de la maladie qui a terrassé César Bionaz dans la pleine vigueur de sa maturité, la nouvelle de ses cruelles souffrances, la nouvelle de sa mort nous ont tous unis dans les mêmes sentiments de regret et de solidarité humaine.
A nous, hommes de lutte, hommes du temporel et du relatif, encore une fois l'Absolu a parlé avec la voix auguste et terrible de la Mort.
Encore une fois, nous avons découvert ce que nous oublions toujours: d'être au bord d'espaces immenses, d'abîmes sans fond, qui entourent la petite planète où nous vivons l'aventure brève de notre vie, "l'aiuola che ci fa tanto feroci".
Mais voilà que nous retrouvons l'exacte dimension de l'homme dans le mystère qui nous entoure.
Notre voix, semblable au vain bourdonnement d'un insecte, doit aujourd'hui éviter les paroles vaines.
Nous invoquons pour cet homme disparu l'éternel repos et l'éternelle lumière et nous exprimons à tous ses parents les sentiments de notre sympathie et de notre solidarité.
Nous évoquons enfin la mémoire de l'ancien Conseiller Thomasset".
Il Consigliere MILANESIO dichiara quanto segue:
"A nome della Federazione Valdostana del P.S.I. mi associo alle parole di cordoglio espresse dal Presidente del Consiglio, dall'Assessore anziano e dai Consiglieri che mi hanno preceduto e rinnovo alla Famiglia dello Scomparso e alla Democrazia Cristiana le più sincere condoglianze.
Ricordiamo in Lui, ricordiamo in Cesare Bionaz, un amico leale e sincero della politica di centro-sinistra e dei socialisti: un onesto, competente e infaticabile amministratore, una nobile e preminente figura di uomo politico valdostano.
Mi associo, altresì, alle parole espresse in ricordo del Consigliere Thomasset".
Il Consigliere TONINO dichiara quanto segue:
"Alle parole di profondo cordoglio pronunciate dal Presidente del Consiglio e dagli altri Gruppi, è mio dovere associarmi e ricordare la figura dello Scomparso Avv. Cesare Bionaz, Presidente della Giunta Regionale.
La sua repentina morte ha destato in me un profondo senso di sgomento. Uno sgomento che mi aveva già colpito fin da prima, allorché seppi quale terribile male lo aveva colpito e che poche sarebbero state le speranze di guarigione.
Ora, pur essendo il Presidente scomparso un avversario politico, sta di fatto che, come uomo, al di fuori di ogni ideologia, rappresentava pur sempre colui che, con diverse valutazioni, si interessava dei problemi della Valle d'Aosta e dei cittadini che la compongono.
Se determinati problemi non sono stati risolti, se le scadenze non sono state rispettate, se il centro-sinistra è fallito nel suo intendimento, di tutto ciò non possiamo imputare la causa allo scomparso Avvocato Bionaz, ma a tutta la componente dello schieramento.
Pertanto ritengo doveroso ricordare il Presidente scomparso come uomo combattivo e di efficace penetrazione nei problemi della nostra Valle, anche se i problemi sono rimasti insoluti, per le cause che ho detto prima.
Ricordo lo scomparso Presidente nelle sue ultime sedute in quest'aula quando, già minato dall'inesorabile male, continuava ad esercitare le funzioni del suo ufficio con alto senso di dovere. E il mio ricordo vuole fermarsi a quelle ultime sue sedute per ricordalo ancora fra noi; ed è con questo ricordo che io formulo alla Famiglia e al Consiglio Regionale i sensi del mio più profondo cordoglio per l'immatura sua scomparsa.
Mi associo pure formulando alla famiglia dello scomparso ex Consigliere regionale Thomasset i sensi del mio profondo cordoglio".
Il Presidente, MONTESANO, constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola, dà lettura al Consiglio della seguente lettera pervenutagli dal Segretario Regionale del Partito Liberale Italiano per la Valle d'Aosta, Bo Romano:
PARTITO LIBERALE ITALIANO Unione Regionale Valle d'Aosta
Rue St. Anselme, 4 - Aosta - Te1. 44-506
Prot. n. 109/69 - Aosta, 10 settembre 1969
Egregio Prof. MONTESANO Presidente Consiglio Regionale AOSTA
Ill. mo Signor Presidente,
per motivi contingenti i Consiglieri regionali del mio Partito non possono, loro malgrado, essere presenti a questa riunione straordinaria del Consiglio Regionale che Ella ha voluto convocare per giustamente commemorare la figura dell'Avvocato Cesare Bionaz.
Nel pregare Lei e tutti i membri del Consiglio Regionale di voler scusare queste assenze, desidero assicurare che ciò nulla toglie al vivo desiderio del Partito Liberale di esprimere - mio tramite - il sincero cordoglio per il lutto che ha colpito la Valle d'Aosta.
Sia negli anni della collaborazione che in quelli della democratica opposizione, abbiamo conosciuto ed apprezzato la fattiva opera che l'Avv. Cesare Bionaz ha svolto a favore del progresso sociale e morale dell'intera comunità valdostana. La rettitudine ed il profondo senso di onestà politica che sempre hanno guidato la Sua azione, fanno dello Scomparso Presidente della Giunta una delle più nobili figure della nostra Regione. La Sua forza morale e la cristiana sopportazione che l'accompagnarono negli ultimi giorni della Sua terrena battaglia, siano di esempio per tutti e confortino, se possibile, il dolore dei Suoi cari e di coloro che, conoscendolo, lo amarono e lo stimarono.
Voglia, Signor Presidente, esprimere questi sentimenti - del Partito Liberale e miei personali - all'Assemblea Regionale tutta.
Con ossequi.
F.to: Romano Bo
Segretario Regionale P.L.I. Valle d'Aosta"
Si dà atto che l'adunanza ha termine alle ore dieci e minuti cinquantacinque.
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Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
(Montesano Prof. Dr. Giuseppe)
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
(Manganone Geom. Eraldo)
IL SEGRETARIO ROGANTE
(Brero Dr. Attilio)