Oggetto del Consiglio n. 320 del 14 giugno 1979 - Verbale
OGGETTO N. 320/79 - Contratto aggiuntivo relativo alla gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent.
Il presente contratto aggiuntivo, che viene proposto alla approvazione del Consiglio regionale, è finalizzato alla concreta realizzazione della deliberazione n. 448 votata dall'Assemblea consiliare il 6 dicembre 1977.
A tutt'oggi, infatti il contratto come sopra deliberato e stipulato in data 16 febbraio 1978 non ha trovato esecuzione in taluni aspetti ritenuti strategici, quale ad esempio il mancato inizio dei lavori di costruzione e di rifacimento ritenuti indispensabili per garantire la produttività della Casa da Gioco.
Non a caso alcuni Consiglieri regionali per il tramite di interpellanze e mozioni hanno posto correttamente il problema di dare svolgimento ed attuazione agli adempimenti previsti onde evitare, alla luce della esperienza passata, lo slittamento nel nulla di fatto.
Fatti e cause assolutamente estranei alla volontà della Regione e della S.I.T.A.V., a cominciare dalla mancanza degli strumenti urbanistici che non possono certo prescindere dalla variante adottata il 28 febbraio 1977 con deliberazione n. 10 dal Consiglio Comunale di Saint-Vincent o dalle prescrizioni varate con leggi dello Stato e con leggi regionali in materia urbanistica, hanno infatti ritardato l'attuarsi dei progetti già definiti.
Inoltre con il D.P.R. 29 gennaio 1979, n. 24 recante disposizioni integrative e correttive del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, anche in attuazione della delega prevista dalla legge 13 novembre 1978, n. 765, riguardante l'adeguamento della disciplina dell'imposta sul valore aggiunto alla normativa comunitaria, è superato il secondo comma dell'art. 9 del contratto vigente, ragione per cui appare indispensabile l'adeguamento alle nuove norme relative alle operazioni esenti dall'imposta tra cui quelle per le prestazioni di mandato.
Nelle formalità introduttive, che costituiscono la premessa per una ricerca di equilibrio contrattuale definita nell'articolato secondo criteri e scelte connessi all'interesse regionale, vengono illustrati i vantaggi più evidenti per l'Ente Regione nonché gli oneri che la S.I.T.A.V. si è dichiarata disponibile ad assumere in coerenza con lo sviluppo produttivo della Casa da Gioco.
In conclusione, le modificazioni proposte rendono attuabile la volontà manifestata dal Consiglio regionale con gli aggiornamenti e gli adeguamenti necessari per dare vita agli impegni assunti.
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OGGETTO: CONTRATTO AGGIUNTIVO ALLA GESTIONE DELLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT.
PREMESSO:
- che in data 6 dicembre 1977 con delibera n° 448 il Consiglio regionale statuì di dare incarico al Presidente della Giunta di rinnovare a favore della SITAV, in persona dei suoi legali rappresentanti, il mandato a gestire la Casa da Gioco di St. Vincent, denominata "Casino de la Vallée" con modalità e clausole stabilite attraverso varie deliberazioni (7 ottobre 1976 n° 355; 14 febbraio 1977 n° 58; 24 febbraio 1977 n° 62);
- che in esecuzione di detta delibera n° 448/77 si addivenne, in data 16 febbraio 1978, ad un contratto con la SITAV, per il rinnovo come sopra deliberato, a rogito del Segretario Generale Dott. Renato Barbagallo, n° 5099 di rep.;
- che per fatti e cause assolutamente estranei alla volontà dei contraenti non si è potuto finora dare inizio ai lavori ed alle opere di cui all'art. 3 del contratto;
- che, nella revisione dei progetti di dette opere, nonchè dei prezzi relativi, il cui ammontare era stato calcolato alla data del 15/1/1977, si è constatato (come risulta da prospetto A) in data 20/1/79) che il costo delle opere calcolato al 15/10/1978 è notevolmente aumentato, sì da elevarsi da lire 16.837.000.000, come previsto, a lire 26.758.000.000, per le opere di competenza regionale, senza contare gli ulteriori incrementi dei premi verificatisi successivamente al 15/10/1978;
- che al fine di non superare un ragionevole e giusto limite di esposizione finanziaria da parte della Regione nella inizianda esecuzione dei lavori, si è riesaminata la produttività delle opere previste in relazione allo specifico oggetto della vigente convenzione, nonché l'urgenza della realizzazione di ogni singola opera, rìconoscendosi come la rinunzia ad alcune opere di interesse regionale quali il Palazzo manifestazioni, che da solo rappresenta un costo, al 15/10/78, di £. 8.235.000.000, non arrechi alcun danno economico né pregiudizio alcuno al prestigio della Regione, mentre ne allevia considerevolmente l'onere finanziario;
- che, da parte sua, la contraente SITAV si è dichiarata disponibìie alle proposte modificazioni che, fermi restando i suoi obblighi iniziali, ne aggravano sensibilmente gli impegni a proprio carico elevandosi così il suo onere finanziario da £. 5.145.000.000 a £. 12.481.000.000 sempre alla data del 15/10/78 (come risulta da prospetto B in data 20.1.1979).
Tutto ciò premesso le parti costituite come sopra, dichiarano, convengono e stipulano quanto appresso:
il contratto in data 16/2/1978 rep. n° 5099, per il rinnovo della concessione alla SITAV per l'esercizio di una casa da gioco in Saint-Vincent, è confermato con le variazioni ed aggiunte di cui di seguito:
A) L'art. 2 viene modificato come segue:
L'esercizio dei giochi continuerà ad effettuarsi nei locali della Casa da Gioco di Saint-Vincent, di proprietà regionale, debitamente ampliati, con arredamenti, mobili ed attrezzature in oggi di proprietà della SITAV.
La durata della presente convenzione è fissata in anni 12 complessivi, di cui 3 per l'esecuzione delle opere da completarsi funzionalmente, con impegno essenziale delle parti, entro tale termine, e 9 per l'ammortamento delle opere stesse.
Ove per fatti estranei alla volontà dei contraenti, l'inizio dei lavori e delle opere di cui al successivo art. 3 non possa coincidere con l'entrata in vigore della convenzione medesima, i termini di cui sopra saranno, ipso jure, prorogati per un periodo pari a quello intercorrente tra il 1° gennaio 1978 e la data di rilascio delle concessioni edilizie, periodo comunque non superiore a mesi sei a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente atto.
B) L'art. 3 viene modificato come segue:
Il programma di opere da costruire nella zona turistica di Saint-Vincent di interesse regionale, perché direttamente collegate per la loro interfunzionalità con la Casa da Gioco e quindi da assicurare in proprietà regionale, è il seguente:
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volumetria |
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costo |
- |
ampliamento casa da gioco lati nord e sud |
80.315 |
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7.081.000.000 |
- |
parcheggio pluripiani sud-est |
78.000 |
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5.803.000.000 |
- |
parcheggio dipendenti |
11.220 |
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799.000.000 |
- |
centrale termica |
5.567 |
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1.284.000.000 |
- |
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Totale |
175.102 |
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14.967.000.000 |
I costi sopra indicati a carico regionale calcolati alla data del 15/10/1978 non comprendono i costi dei terreni e degli oneri di urbanizzazione dovuti ex lege.
Le opere di cui sopra verranno eseguite sui progetti predisposti dalla S.I.T.A.V., approvati dal Consiglio regionale e allegati al presente atto. Capitolati, appalti e direzione lavori a cura SITAV, sotto l'alta sorveglianza della Giunta regionale che si riserva le modalità del controllo sia sul piano tecnico che economico-finanziario, con pagamenti da effettuarsi a stati di avanzamento dei lavori.
Ai fini di permettere la costruzione dell'intero complesso di opere sopraindicato, che è di proprietà della Amministrazione regionale, la SITAV - anche a mezzo di società ad essa collegate - si impegna di trasferire gratuitamente in proprietà all'Amministrazione regionale stessa, i terreni di cui all'elenco allegato, per complessivi mq. 14.474 su cui insistono costruzioni per mc. 3.090 all'atto in cui avranno inizio i lavori.
La SITAV, quale onere straordinario di concessione per realizzare le infrastrutture ritenute necessarie per la produttività della casa da gioco, provvederà direttamente e/o a mezzo di società collegate, a costruire, a proprio carico, come da progetti allegati, che si approvano contestualmente al presente atto, le seguenti opere:
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volumetria |
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costo |
- |
nuovo albergo 150 camere 300 letti - Cat. superiore |
21.131 |
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5.298.000.000 |
- |
collegamento Billia, con nuovo albergo e sale di esposizione e riunioni |
23.670 |
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3.975.000.000 |
- |
adeguamento infrastrutture connesse agli alberghi, piscina, ecc. |
1.320 |
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646.000.000 |
- |
parcheggio coperto alberghi |
25.047 |
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1.680.000.000 |
- |
garden center e bar sperone |
2.600 |
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389.000.000 |
- |
ristrutturazione impianti sportivi |
2.000 |
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493.000.000 |
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Totale |
75.768 |
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12.481.000.000 |
Le opere di cui sopra il cui costo calcolato alla data del 15 ottobre 1978, al netto del valore dei terreni e degli oneri di urbanizzazione ex lege, sono e rimarranno in proprietà della Soc. SITAV e/o società collegate. Progettazioni, appalti, direzione lavori, a carico e cura SITAV.
La Giunta regionale controllerà, anche in corso d'opera, la rispondenza delle opere agli impegni contrattuali.
Le opere ed i lavori sopraindicati dovranno essere iniziati all'atto del rilascio delle concessioni edilizie, e ultimati funzionalmente entro tre anni di effettivo lavoro dal loro inizio.
Nel caso di inosservanza di detto termine per fatti imputabili alla SITAV, il Consiglio regionale avrà facoltà di dichiarare la decadenza della concessione, previa notifica di formale diffida e intimazione da parte della Giunta regionale.
C) L'art. 4 viene modificato come segue:
A titolo di tributo tassa di concessione la SITAV verserà alla Regione sugli introiti lordi di gioco e proventi degli ingressi alle sale da gioco, le seguenti percentuali:
sino a L. 5.000.000.000.................................. |
78% |
da 5.000.000.001 a 10.000.000.000................... |
76% |
da 10.000.000.001 a 25.000.000.000.................. |
72% |
da 25.000.000.001 a 50.000.000.000.................. |
70% |
ove gli introiti lordi di gioco superassero tale ultimo ammontare, sulla quota eccedente la percentuale da applicare a favore della Regione va al 72,50% per i primi 5 miliardi e 70% sui successivi 10 e così di seguito per gli eventuali ulteriori introiti.
Qualora per cause non imputabili alla volontà delle parti si verificasse una flessione degli introiti globali di gioco superiore al 20% rispetto all'anno precedente e comunque tale da ridurli al disotto di 16 miliardi, le parti si impegnano sin d'ora a rivedere le condizioni economiche della concessione.
In caso di disaccordo sulla riduzione degli oneri di capitolato a carico della SITAV, le parti potranno procedere al giudizio arbitrale di cui all'art. 19.
In caso di chiusura della Casa da Gioco non addebitabile alle parti prima della scadenza con il presente atto convenuta, la SITAV avrà diritto al rimborso di una quota delle spese sostenute per gli oneri straordinari di concessione proporzíonale al numero di anni in riduzione della durata medesima, limitatamente al valore dei terreni e stabili trasferiti alla Regione di cui all'art. 3 comma 4°.
D) L'art. 6 viene modificato come segue:
Ai fini della più alta redditività della Casa da Gioco, la Regione e la SITAV effettueranno, con le consuete modalità, un programma di manifestazioni di importanza nazionale ed internazionale con utilizzazione di tutte le nuove infrastrutture: salone delle feste, tiro a volo, maneggio, golf, campi da tennis, alberghi, ecc., intese come supporto della produzione della Casa da Gioco e la cui conduzione dovrà pertanto essere finalizzata a tale scopo.
Per finanziare le manifestazioni e tutte le altre iniziative produttive che si giudicheranno utili e per contribuire alle spese di gestione delle infrastrutture sopra indicate, la Regione si farà carico del 50% delle spese stabilite nel programma annuale, con un importo annuo fino al 10% degli introiti della Casa da gioco di sua spettanza. Uguale importo farà carico alla SITAV.
Il programma delle manifestazioni ed iniziative di cui al precedente articolo sarà compilato congiuntamente dalla SITAV e dall'Assessorato al Turismo ed approvato in via definitiva dalla Giunta regionale entro il 30 novembre dell'anno precedente a quello in cui dovranno attuarsi, sentite le Commissioni Turismo e Affari Generali riunite in seduta congiunta.
Tra le varie manifestazioni sarà consentito il conguaglio. La Regione, della propria quota, effettuerà versamenti trimestrali in base alle spese di previsione, salvo conguaglio annuo, da liquidarsi entro due mesi dalla presentazione del rendiconto da parte della SITAV.
Delle Commissioni organizzatrici delle singole manifestazioni faranno parte gli Assessori al Turismo e alle Finanze della Regione ed il Commissario regionale: tanto gli Assessori quanto il Commissario regionale avranno facoltà di esigere le notizie e la documentazione che riterranno opportune in merito alle modalità organizzative ed alle spese delle manifestazioni stesse.
In aggiunta a quanto sopra precisato ed a totali sue spese, la SITAV continuerà ad effettuare spettacoli di arte varia, trattenimenti musicali, manifestazioni culturali e sportive per un minimo di 150 giorni all'anno.
I programmi di massima dovranno essere approvati dalla Giunta regionale, che accerterà la loro rispondenza alle finalità previste dal presente contratto.
La Società è tenuta a porre in rilievo attraverso i mezzi più idonei, con le dovute forme di pubblicità e di propaganda, la valorizzazione turistica di Saint-Vincent, in Italia e all'estero, a proprie spese.
Il piano finanziario e tecnico di. pubblicità, da svolgersi attraverso i giornali anche redazionalmente, il cinema, la radio e televisione, affissioni murali e cartellonistica, inserzioni e pubblicazioni, ecc., sarà approvato d'intesa con la Regione.
Dal canto suo la Regione inserirà il Casino de la Vallée, gli impianti ed attrezzature collegate alla Casa da Gioco, nelle proprie iniziative pubblicitarie e propagandistiche per la Valle d'Aosta, in Italia ed all'estero.
E) L'art. 9 viene modificato come segue:
Gli oneri tributari diretti ed indiretti che trarranno presupposto dall'attuazione della presente convenzione saranno a carico delle parti contraenti in conformità alle disposizioni di legge che disciplinano le imposte dovute.
Le spese di stipulazione, di registrazione, di bollo ed accessorie, presenti e future, relative alla presente convenzione sono a totale carico della Società concessionaria SITAV.
F) L'art. 17 viene modificato come segue:
L'ingresso alle sale da gioco è vietato ai minorenni, ai militari, alle persone notoriamente dedite all'esercizio professionale del gioco. È altresì vietato di norma l'ingresso alle sale da gioco a tutti i cittadini italiani residenti nella circoscrizione territoriale della Regione Valle d'Aosta. Eventuali deroghe verranno approvate dalla Giunta regionale.
G) Dopo l'art. 20 viene inserito il seguente articolo, che assume il n° 21:
"Alla scadenza della presente convenzione, ove non si provveda alla rinnovazione del mandato a gestire alla S.I.T.A.V., la Società riconosce alla Regione il diritto di prelazione a giusta stima per l'acquisto degli immobili, pertinenze, impianti ed aziende di sua proprietà, siti in Saint-Vincent zona turistica CT1, ai sensi del vigente P.R.G..
A tal fine, nelle ipotesi predette, la S.I.T.A.V. comunicherà alla Regione, con atto notificato a mezzo di ufficiale giudiziario, il corrispettivo e le altre condizioni alle quali la compravendita dovrebbe essere conclusa con terzi, e l'invito ad esercitare, o meno, il diritto di prelazione.
La Regione dovrà esercitare tale diritto entro il termine di sessanta giorni dalla ricezione della comunicazione, con atto notificato alla Società a mezzo di ufficiale giudiziario, offrendo condizioni uguali a quelle notificate".
H) Gli artt. 21 e 22 del contratto 16/2/1978 assumono ri spettivamente il n° 22 e 23.
I) Immutato il resto.
Allegati
(omissis)
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta, Andrione.
Andrione (U.V.) - Alcune brevi parole lasciando poi gli Assessori alle Finanze ed al Turismo di rispondere dettagliatamente ad eventuali obiezioni che verranno presentate.
È evidente che con questa proposta la Giunta regionale ha risolto, anche se in senso implicito, problema presentato e discusso alcune...qualche tempo fa, in Consiglio, e cioè sull'opportunità o meno di mantenere in vita il Casinò, sull'opportunità o meno di accrescere le entrate del Casinò, e invece l'altra politica che era stata adombrata: quella di portarlo, anche se gradatamente, alla chiusura. Di conseguenza non riapriremo qui quella discussione limitandoci a delle notazioni di carattere tecnico. Non facciamo nessuna guerra di religione, nessuna questione moralistica, presentiamo delle modificazioni - e insisterei molto su questo punto - ad una convenzione esistente ed operante, modificazioni che a nostro avviso sono migliorative per la Regione di quelle attualmente in vigore.
La discussione era stata proposta, se ricordo bene per il 13 maggio, ed il rinvio che abbiamo fatto allora si è rivelato quanto mai opportuno, non solo, e direi non tanto per il fatto che avrà permesso ai differenti Consiglieri di approfondire gli aspetti tecnici del problema, quanto per la situazione mutata e direi finalmente placida e tranquilla del piano regolatore generale del Comune di Saint-Vincent, che è stato definitivamente approvato secondo i suggerimenti e le indicazioni della Giunta regionale - salvo alcune piccolissime marginali note del Comune - alla fine del mese scorso, e che dovrà in questi giorni, terminata l'ubicazione, entrare in vigore.
Il piano regolatore del Comune di Saint-Vincent è estremamente importante in questa vicenda, in quanto sblocca una situazione che si è trascinata in precedenza per 12 anni con conflitti di competenza e virtuale blocco di ogni possibilità reale di costruzione. Con i meccanismi legislativi esistenti adesso, la concessione, essendo un atto dovuto, non vi è dubbio che o le proposte di modifica fatte oggi dalla Giunta regionale o le proposte di costruzione vigenti in base alla convenzione del dicembre 1977, possono e debbono essere realizzate in forza di quella convenzione che sarà in vigore nei prossimi giorni.
Quali sono le modifiche che vengono proposte? In maniera estremamente schematica e sintetica, si tratta di tre modifiche.
La prima è di natura tecnico-costruttiva, ed è una modifica importante di quelle che sono le...i reciprochi obblighi SITAV-Regione in materia di ampliamento; sparisce il Palazzo delle Manifestazioni - o dei Congressi, come voleva chiamarsi -, non verrà più costruito, e all'ampliamento del Casinò farà pendant dall'altra parte un impegno finanziario superiore a quello previsto precedentemente mantenendo l'albergo di 200 posti e lasciando alla SITAV una maggiore quota dei terreni rispetto alla convenzione precedente di 10.000 metri quadrati circa, maggiore quota che però deve essere attrezzata a spese della SITAV e gestita a spese della stessa.
Secondo punto importante è la previsione di un meccanismo nelle percentuali a favore della Regione, meccanismo che tiene conto dei fattori inflattibili e, non stabilendo più una percentuale al di là di un certo limite fissa, stabilisce invece, così come fatto per i primi incassi, una percentuale variabile sulla base di 5, 10 miliardi: 5 miliardi, i primi immediati introiti con una percentuale più alta a favore della Regione; i secondi 10 miliardi con percentuale più bassa di plafonement per il fatto inflattivo e a spinta dell'aumento per la SITAV, e di conseguenza il meccanismo che si ripete all'infinito quale che siano gli effetti dell'inflazione di questi anni. La Regione si è garantita contro la possibilità che le percentuali più alte previste dal contratto, le prime somme introitate, finiscano per essere estremamente piccole rispetto alla massa monetaria che l'inflazione può mettere in movimento nel corso degli anni. Questo tipo di meccanismo legato altresì alle costruzioni fa sì che vi sia uno slittamento nel tempo e che la concessione, con questa modifica, la concessione dei giochi sia prolungata per il congruo tempo relativo a quello che è stato ritardato...l'inizio dei lavori.
E, infine, nota a nostra avviso importante, quella del diritto di prelazione della Regione alla scadenza della concessione su tutti i beni di proprietà SITAV o società collegate legate indirettamente da un evidente rapporto di utilità reciproca, quindi il Billia e le altre infrastrutture alberghiere, all'attività della Casa da gioco, il diritto di prelazione che garantisce la completa libertà di manovra della Regione, ponendoci anche - penso - ad un futuro in cui molto difficilmente saremmo noi a discutere queste cose, tenendo comunque la Regione nelle condizioni di poter domani diventare proprietaria del tutto in relazione a quelle che sono le norme che regolano la prelazione - sapete che deve essere notificata da un ufficiale giudiziario, con dei prezzi certi, e via dicendo -, quindi con un meccanismo che è estrememente...che è di valida garanzia nei confronti della Regione.
Queste sono le cose principali che la Giunta regionale propone a modifica della convenzione esistente fra SITAV e Regione.
Dolchi (P.C.I.) - È aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino che ha facoltà di parlare.
Tonino (P.C.I.) - Ma colleghi Consiglieri, ancora una volta un contratto tra la Regione e la SITAV per la gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent non ha trovato esecuzione in alcuni effetti che la relazione - per usare le stesse parole della relazione - dice: sono "strategici, quale ad esempio il mancato inizio dei lavori di costruzione e di rifacimento ritenuti indispensabili per garantire la produttività della Casa da gioco". Si dice poi, sempre nella relazione, che "fatti e cause assolutamente estranei alla volontà della Regione e della SITAV", a cominciare dalla vicenda del piano regolatore di Saint-Vincent per arrivare alle recenti disposizioni in materia di urbanistica emanate dallo Stato nella Regione, hanno, questi elementi, ritardato l'attuazione dei progetti già definiti.
Non crediamo sia il caso oggi di riprendere in questo Consiglio il dibattito sulle responsabilità di questi ritardi, già l'abbiamo fatto in altre occasioni. Permetteteci però di rilevare che quell'affermazione secondo cui i fatti sono assolutamente estranei alla volontà della Regione, è a nostro avviso francamente esagerata. Ci sono certo stati degli intoppi e dei ritardi urbanistici, ma ci deve essere stato - anche questo bisogna avere il coraggio di dirlo - un ripensamento della Giunta sul complesso della convenzione approvata dal Consiglio regionale il 6 dicembre 1977. Prova ne è che oggi superate o quasi - come ha anche ricordato il Presidente della Giunta - le difficoltà di rapporto fra la Regione ed il Comune di Saint-Vincent, la Giunta regionale presenta una proposta che, prendendo a pretesto a nostro avviso il tempo perduto, per l'inizio delle opere stravolge alcuni aspetti essenziali della convenzione che oggi è vigente; perché sono proposte, queste, consistenti, modifiche alla convenzione esistente.
Non ci hanno soddisfatti né le spiegazioni che abbiamo avuto finora in commissione, né è stata sufficiente la stringata relazione che la...che il Presidente della Giunta ha fatto in questo momento. Noi vogliamo porre alcuni interrogativi in più e vogliamo dare qualche risposta nostra al primo interrogativo; prima, però, è necessario ricordare al Consiglio come si è arrivati alla convenzione del 6 dicembre 1977, e quale è stato l'atteggiamento del gruppo consiliare comunista.
Noi possiamo affermare, credo anche con una punta di orgoglio, che non siamo mai scivolati su questa materia così delicata in posizioni demagogiche. Dalle posizioni assunte nel 1946 a quelle dei giorni nostri il gruppo regionale comunista ha avuto un atteggiamento che è sempre stato chiaro, crediamo, e responsabile, con un'azione, una presenza che non si è manifestata soltanto nei momenti della scadenza, o di verifica delle situazioni contrattuali, ma che si è manifestata anche con iniziative in Consiglio e fuori del Consiglio, tendenti sempre a richiamare la Giunta, l'Assessore, la maggioranza alle loro responsabilità, ai loro doveri di controllore efficiente, quindi sempre un atteggiamento responsabile anche dai banchi dell'opposizione per un problema che - ripeto - è delicato e complesso, un problema che è anche facilmente strumentalizzabile. Va ricordato in tal senso l'azione ed il contributo che abbiamo dato, e che ha dato il compagno Dolchi rappresentante della minoranza nella Commissione nominata nel giugno 1977 per fornire elementi utili al Consiglio, in vista della scadenza contrattuale del 1977, e va ricordato come in quella commissione abbiamo lavorato con lo spirito, con l'intenzione di migliorare essenzialmente la vecchia convenzione rifiutando alcune tesi che erano emerse in questo Consiglio regionale, tesi sostenute soprattutto dai D.P., per cui ogni sforzo era vano, i giochi oramai erano fatti. E la dimostrazione credo venne molto chiara, i risultati della nostra azione, prima nella Commissione, poi nel Consiglio, dai risultati che ebbe la convenzione finale.
Noi ci trovavamo, come Regione, nel 1978, in una situazione che era oggettivamente molto difficile...vanno ricordati questi dati. In primo luogo la Regione era largamente inadempiente per le opere previste dalla deliberazione del 1965 e successivamente ampliate con le delibere del 1976 e 1977 e in quelle occasioni già ci furono perplessità da parte del gruppo comunista, tant'è che si astenne del voto...queste opere, dicevo, non sono state, non erano state realizzate in larga parte per responsabilità della nostra Regione, da tutti riconosciuto. In secondo luogo, la SITAV aveva messo in atto la sua politica che in molti avevamo definito di "accerchiamento della Casa da gioco", acquistando tutti i terreni e le strutture attorno alla Casa da gioco, così da essere condizionante per qualsiasi opera di miglioramento, di adeguamento della struttura nel suo complesso. Esisteva - e va anche ricordato - un sospeso soggetto ad arbitrato di oltre 3 miliardi per cosiddetti "super-premi" dovuti dalla Regione nel contratto del 1957, e questo è stato un elemento che indubbiamente ha pesato. Si aveva poi il timore - anche questo noi vogliamo dire - che questa situazione potesse generare dei fenomeni di opportunismo in chi volesse o potesse approfittare di tale situazione contrattuale per andar avanti con i vecchi metodi nel contrattare le varie posizioni favorevoli...anche quello andava colpito in quel momento, e la nostra azione è servita. C'era sostanzialmente bisogno di chiarezza e di una svolta nel rapporto tra la Regione e la SITAV.
Il Partito Comunista è uscito allora pubblicamente il 14.6.1977 con un comunicato che noi riteniamo mantenga anche oggi tutta la sua validità per quello che concerne il nostro modo di agire e di porci di fronte a questa questione; si affermava nel comunicato del P.C.I. che innanzitutto l'obiettivo era di ricondurre il Casinò della Valle alle sue funzioni originarie di Casa da gioco, chiedendo di intervenire per un controllo più deciso su tutti i fenomeni di degenerazione collaterale alla Casa da gioco, e lavorare per recidere i rapporti, le connessioni, le compiacenze, le convivenze che avevano fatto del Casinò un centro di potere anche a livello politico. In fase di rinnovo della convenzione...la fase di rinnovo della convenzione non doveva dunque essere soltanto un momento di semplice ricerca di condizioni migliorative per la Regione, ma doveva anche essere un momento in cui si riaffermavano i poteri e le responsabilità dell'Ente pubblico sovvertendo una situazione di fatto esistente in cui il ruolo della Regione è risultato pressoché subalterno rispetto all'iniziativa privata. In tal senso, sempre il nostro comunicato, chiedeva di far sì di operare affinché la Regione acquisisse al proprio patrimonio i terreni e gli stabili necessari per disporre senza condizionamento delle strutture della Casa da gioco. Chiedevamo una più netta distinzione di ruoli tra la Regione ed i gestori della Casa da gioco, e fra le altre cose un maggior controllo sull'entità delle mance, anche ai fini della lotta contro l'evasione fiscale, un controllo democratico delle assunzioni, una revisione della tassa di concessione ad ulteriori benefici della Regione.
Nel settembre 1977 si ebbe successivamente l'intesa di fine legislatura ed anche in quella sede si affermarono principi brevemente e sinteticamente ricordati, si diceva: la fase di rinnovo della conduzione della Casa da gioco deve rappresentare un momento in cui si riaffermano i poteri e le responsabilità dell'ente pubblico per troppi anni subalterno rispetto alla società appaltatrice, controllandone l'attività promozionale, entrate e funzioni sul territorio. Punto B): la Regione deve mirare ad acquisire il proprio patrimonio, i terreni e gli stabili necessari par disporre senza condizionamento della struttura della Casa da gioco. Punto C): eventuali miglioramenti della struttura stessa non dovranno rappresentare un'espansione dell'influenza della Casa da Gioco sulla struttura economica e sociale e politica di Saint-Vincent e della Valle d'Aosta. Punto D): azione di controllo sull'entità di ogni entrata ai fini di un maggiore rigore fiscale e di una più congrua valutazione degli utili della società di gestione, impegno per il superamento delle sacche di corporativismo a partire dal controllo democratico delle assunzioni. L'intesa a cinque dunque recepiva grossa parte delle posizioni politiche espresse prima dal P.C.I..
Malgrado il lungo lavoro della Commissione consiliare che prima ho ricordato ed i principi fissati dall'intesa a cinque, la Giunta propose allora una bozza di convenzione ancora insufficiente rispetto ai principi di prima enunciati, e solo dopo l'approvazione di una serie di emendamenti presentati dal nostro gruppo la convenzione migliorò, a nostro avviso. Quella convenzione - e questo è un primo punto - fu indubbiamente largamente migliorativa rispetto alla precedente per dei fatti che sono concreti e che voglio semplicemente enunciare: primo, veniva meglio definita la distinzione dei ruoli fra Regione e SITAV; secondo, si ebbe con quella convenzione la cessione gratuita dei terreni in modo da evitare il condizionamento da parte della SITAV in futuro; terzo, la rinuncia - questa è importante - della SITAV alla vertenza concernente circa 3 miliardi in sospeso; quarto, un maggior controllo dei tavoli previsto dalla convenzione stessa ai fini di un maggior accertamento delle mance e delle entrate; quinto, un lieve ma significativo aumento della percentuale regionale rispetto alle prime fasce, migliorativo dunque rispetto alle percentuali precedenti, ed infine la previsione del nuovo regolamento per le assunzioni del personale. Per questi motivi che ho semplicemente accennato per non farla troppo lunga, noi votammo in quel momento a favore, pur esprimendo alcune nostre riserve; ne faccio una sola: ad esempio, noi avevamo espresso delle perplessità sull'accisa di costruire un grosso Centro dei Congressi collegato al Casinò, lo volevamo piuttosto inserito nel tessuto sociale del Comune, così come avremmo voluto un maggior controllo delle mance, ad esempio inserendo una percentuale alla Regione anche delle mance per conoscere l'importo complessivo delle stesse. Anche in questi casi così, del Palazzo dei Congressi, operammo con degli emendamenti, affinché fosse chiaro che quella era un'opera pubblica, gestita pubblicamente, che non era di proprietà della SITAV, ma che era proprietà della collettività valdostana.
Come è andata avanti l'attuazione di questa convenzione...va anche ricordato che è andata avanti molto male, e qui le responsabilità sono soprattutto della Giunta, il controllo ai tavoli ci risulta che sia ancora largamente insufficiente; per il controllo delle assunzioni, se non fosse per le iniziative prese dal nostro gruppo, probabilmente saremmo ancora in alto mare, ma malgrado questi ritardi noi vogliamo qui riaffermare che quella convenzione migliorava una situazione difficile, ripeto, di subalternità della Regione e rappresentava complessivamente anche a livello finanziario un equilibrio soddisfacente, si era raggiunto un equilibrio faticosamente con un lavoro molto lungo, della Commissione prima, dei partiti poi. Credo un equilibrio così faticosamente raggiunto che viene da pensare oggi stesse...andasse troppo stretto allo SITAV. Non si spiegherebbero altrimenti le proposte che adesso andremmo ed esaminare, che la Giunta presenta oggi, di modifiche di quella...di quel contratto, e che sono proposte che a nostro avviso permettono alla SITAV di recuperare talune posizioni perse in quell'occasione. Se effettivamente il problema è quello del Palazzo dei Congressi, una domanda che ci vogliamo porre è quella: perché non ci si è limitati a stralciare questo Palazzo dei Congressi, a fare alcune modifiche urbanistiche? E si lasciava...lasciando inalterato tutto il resto della convenzione? Questa è una risposta che ci aspettiamo! Questo contratto, in realtà, a nostro avviso peggiora la situazione della Regione, soprattutto da due punti di vista: primo, da un punto di vista economico e, in secondo luogo, non meno importante, dal punto di vista del peso specifico che viene ad avere, e a riacquistare questa società nel rapporto con la Regione.
Vediamo la questione economica. Le modifiche all'articolo 2 già permettono uno slittamento della durata della convenzione di circa 1 anno e mezzo, non sono quantizzabili, ma si tratta di...evidentemente di agevolazioni economiche per la SITAV. L'articolo 4, le modifiche all'articolo 4 che prevedono le modifiche della tassa di concessione sono...è dimostrato dalle stesse cifre che sono state fornite che al raggiungimento di talune soglie, al superamento ad esempio dei 50 miliardi lordi di entrate, le percentuali sono vantaggiose per la SITAV. Noi abbiamo, come Regione, un leggero, leggerissimo miglioramento dai 20, 25 miliardi e poi, da lì in avanti, abbiamo sempre delle situazioni peggiorative. Ho sentito il Presidente della Giunta affermare che questo meccanismo è fatto per contrastare l'inflazione e che la Regione è garantita dell'inflazione. Io francamente non riesco a capire e vorrei fare degli esempi concreti affinché si possa ragionare su delle cifre. Al superamento dei 50 miliardi, non dei 33 miliardi, nella vecchia convenzione la percentuale era del 72,50%, ora è indubbio che nelle modifiche proposte al superamento dei 50 miliardi, non dei 33 miliardi, ma dei 50, soltanto per i primi 5 miliardi si ha una percentuale del 72,50 e poi si ridiscende per i successivi 15 miliardi al 70%, e così via. Io credo che si tratti di un meccanismo che permette alla SITAV di avere maggiori incassi proprio nel momento in cui l'inflazione ha raggiunto determinati obiettivi. E ho fatto un piccolissimo esempio...oggi, grosso modo, le entrate si attestano sui 30 miliardi, possiamo ipotizzare...si tratta evidentemente di ipotesi che, per i primi 3 anni, trattandosi degli anni in cui si eseguono le opere, la SITAV non abbia la possibilità di aumentare questi 30 miliardi, per cui prendiamo solamente come riferimento gli altri 8 anni di convenzione. Ebbene, con un tasso d'inflazione del 10%, ipotizzato del 10%, mantenendo 30 miliardi di base, noi avremmo alla fine della convenzione 70 miliardi, i 30 miliardi per effetto dell'inflazione diventano 60; gli introiti, soltanto seguendo l'inflazione, saranno fra 12 anni 70 miliardi.
Ora, se aggiungiamo a questo fatto un altro fatto indubbio, e cioè che le nuove opere permetteranno maggiori entrate e facciamo lo stesso conto di prima sui 60 miliardi per il maggior introito dovuto alle strutture più consone noi arriviamo al 12° anno a 117 miliardi per effetto semplicemente di un'inflazione del 10%, è facilmente quantizzabile, se è vero quanto sta scritto nel prospetto che ci avete consegnato, che alla soglia dei 90 miliardi la Regione perde più di un miliardo rispetto alle percentuali di oggi, perde più di un miliardo...credo che si possa dire con tranquillità che alla fine dei 12 anni noi abbiamo perso minimo 6 o 7 miliardi o 8 miliardi ad essere ottimisti! E questo è un altro aspetto economico che va - ripeto - sottolineato.
L'articolo 3, le modifiche poi introdotte all'articolo 3 della convenzione, ci lasciano altrettanto - da un punto di vista economico, anche qui - estremamente perplessi. I terreni che dovevano passare alla Regione erano complessivamente 24.490 metri quadri. Oggi vengono ceduti alla Regione 14.000 metri quadri circa, c'è anche in questo caso una perdita; allora erano stati quantizzati tutti i documenti, tutti questi immobili trasferiti in un miliardo 840 milioni: qui è indubbio, a me sembra che abbiamo un'altra perdita secca attorno agli 800 milioni o ad 1 miliardo. Ma c'è di più: l'articolo, le modifiche apportate all'articolo 3 prevedono lo stralcio di quella partecipazione del 4% con un minimo di un miliardo della SITAV alle opere costruite dalla Regione. Qui va ricordato che la percentuale del 4% fu introdotta proprio con un emendamento nostro...perché? Perché noi volevamo in questo modo agganciare il contributo della SITAV al costo reale della costruzione, in modo da...nel tentativo di creare interesse reciproco nel contenimento dei prezzi, era un modo per condizionare anche la SITAV nella scelta del tipo di costruzione. Ora, anche in questo caso perdiamo nella peggiore delle ipotesi un miliardo netto. Se facciamo la somma di queste cose, noi arriviamo a cifre che sono sull'ordine dei 10 miliardi. Ci sono a nostro avviso delle perdite effettive, io non interferisco in questo qua del secondo comma che pare indispensabile...appare indispensabile per le modifiche che sono state apportate alla legge che regolamenta le imposte sul valore aggiunto...lascio da parte questo aspetto. Dunque noi perdiamo 10 miliardi netti, vogliamo essere ancora più ottimisti, accontentiamoci di perdere soltanto 8 miliardi. La SITAV - e questo è un altro aspetto che è stato illustrato in Commissione e oggi, in questa sede - ci dice: la SITAV però aumenta i suoi investimenti e la Regione risparmia, nel senso che non investe e che investe un pochino di meno, ma la SITAV passa, secondo le cifre che sono state fornite, da un investimento previsto di circa 8 miliardi a 12,5 miliardi d'investimento, a fronte...e io lo voglio ricordare...un maggiore introito, nei 12 anni, di 8 miliardi, in un'ipotesi più favorevole. Ma c'è di più: la SITAV spende e vi investe per sé.
Noi non siamo molto convinti della bontà del diritto di prelazione introdotto dal nuovo articolo 21, è una cosa che ha una certa importanza. Però se andiamo a leggere bene quell'articolo 21, lì si dice che la SITAV venderà alla Regione tutte le sue infrastrutture al prezzo che lei decide, e cioè al prezzo che riesce a farsi determinare da eventuali altri acquirenti. Dunque la SITAV aumenta i propri investimenti, ma aumenta i propri investimenti facendo delle strutture che sono sue, che rimarrano sue, e che poi semmai si impegna a vendere alla Regione al prezzo che vogliono...che loro stessi potranno determinare. Mentre il risparmio della Regione avviene...che è di circa 12 miliardi d'investimenti...avviene ad un prezzo che secondo noi è eccessivo, e cioè al prezzo di maggior peso, ed ecco il contratto con l'impostazione che noi abbiamo dato nel passato, avviene con un maggior peso che viene ad avere la SITAV nei rapporti con la Regione. Quindi gli esempi sono semplici: il Centro Congressi, che era nel vecchio contratto un momento esterno, un momento pubblico di proprietà pubblica soggetto al controllo anche operativo dell'Ente pubblico, diventa oggi interno al Billia, interno agli alberghi della SITAV, di proprietà della SITAV.
Cosa ci chiediamo? Se questi progetti erano troppo costosi o troppo faraonici, perché non sono stati semplicemente ridimensionati? In realtà da questo punto di vista noi andiamo a togliere, sì, investimenti della Regione, ma nello stesso tempo a dare maggiore peso specifico alla Società. Questo è un punto essenziale della convenzione che oggi è vigente, c'è una separazione precisa tra quelle che sono le opere di interesse regionale a quelle che sono le opere della SITAV. Oggi noi vogliamo fare in modo...noi vorremmo fare in modo che la SITAV continui ad essere gestore degli alberghi e della Casa da gioco, e alla Regione debbono spettare...deve avere la proprietà di tutte le strutture che sono necessarie per il funzionamento della Casa da gioco. Questa impostazione viene stravolta dalla proposta di modifica che oggi ci è proposta. La SITAV, in sostanza, con questa nuova convenzione viene a raggiungere delle nuove posizioni di potere che prima aveva perso.
Non siamo neanche - ho quasi concluso - soddisfatti dell'articolo 17, dove con una certa ambiguità si aggiunge una norma, il divieto ai valdostani di accedere alla sala da gioco, e si aggiunge poi quella possibilità di deroga della Giunta che, ancora una volta, è una cosa estremamente pericolosa. Noi siamo perché rispetto a questo punto si mantenga, si mantengano le posizioni chiare del passato, tra l'altro già espresse anche con il voto di una mozione dei D.P. da questo Consiglio non molto tempo fa. Non siamo soddisfatti, e va anche detto di come si sia arrivati a questo dibattito ed a questa proposta. Le Commissioni hanno lavorato molto poco, o non hanno lavorato; gli approcci che l'Assessore ha avuto con le Commissioni e con la Conferenza dei Capi Gruppo, io mi limito a definirli "penosi", perché si è arrivati assolutamente impreparati senza saper spiegare alcuni aspetti della convenzione che erano oscuri allo stesso Assessore in quel momento, tant'è che si è venuto a proporre di farci spiegare la convenzione dal Dottor Masi della SITAV. Viene da chiedersi se la Regione abbia partecipato attivamente alla stesura di questa convenzione o se invece la convenzione non sia stata stesa soltanto dalla SITAV... C'è stato un atteggiamento troppo superficiale, a nostro avviso, troppi sono gli elementi peggiorativi e ne ho credo elencato alcuni presenti in questa modifica; noi abbiamo la "presunzione" - permetteteci di dirlo - di ritenere che queste modifiche della convenzione potevano essere un momento per migliorare ancora la posizione della Regione; oggi non esistevano più i condizionamenti del passato, era un momento in cui si poteva fare un ulteriore passo in avanti, e credo che sarebbe stato essenziale in questa visione un apporto più importante del nostro partito. Così è stato nel passato, l'ho ricordato prima e ne andiamo orgogliosi, così poteva essere anche in questa occasione se si agiva in modo diverso. È stato anche un episodio, questo, che conferma la necessità di un modo diverso, ecco, di agire del Governo regionale se si vogliono raggiungere posizioni di prestigio della Regione. Qui fa invece un ulteriore passo indietro. Se non ci vengono oggi dal dibattito delle risposte serie rispetto a questi interrogativi che sono gravi e che abbiamo oggi elencato, considereremo questa proposta di modifica della convenzione un passo indietro.
Lo ripeto che non approviamo...disponibili però, come sempre, se è necessario per contribuire ad un miglioramento di questo documento che riteniamo largamente inadeguato.
Si dà atto che dalle ore 17,00 presiede il Vice Presidente Mappelli e che dalle ore 17,30 riassume la Presidenza il Presidente Dolchi.
Dolchi (P.C.I.) - È iscritto a parlare il Consigliere Nebbia e ne ha facoltà.
Nebbia (P.S.I.) - Credo che sia opportuno ricordare come il nostro partito, quando si è trattato di rinnovare nel 1977 la convenzione tra la Regione e la SITAV, avesse approvato e quindi votato a favore di questa convenzione, perché riteneva - come abbiamo sentito anche da altri - che questa fosse migliorativa rispetto agli accordi precedenti.
Oggi viene presentata per l'esame, per l'approvazione una...direi una nuova convenzione che potrebbe, dovrebbe essere ulteriormente migliorativa rispetto a quella esistente, tanto da giustificare, a distanza di due anni, una sua revisione. Ora, però, l'esame del testo che ci è stato presentato e la documentazione allegata ci hanno lasciato dei forti dubbi circa le ragioni che hanno motivato questa revisione, e circa i miglioramenti ipotetici per l'Amministrazione regionale. I dubbi sono generati da tutta una serie di considerazioni, forse la più importante delle quali è una...almeno credo che si possa definire in questo modo...una certa "superficialità" della proposta della Giunta, a fronte dell'importanza del problema.
Illustrerò quali sono i motivi per cui riteniamo che la proposta sia superficiale, inadeguata ed incompleta, ed in proposito presentiamo - ed a questo partecipa il collega Tripodi - presentiamo degli emendamenti; li illustrerò eventualmente in modo specifico quando se ne discuterà, in modo da ricostituire o ridare quella validità alla convenzione che noi ritenevamo avesse due anni fa. Le cose principali che ci hanno lasciato delle notevoli perplessità sono dovute in principal modo già alle premesse del provvedimento in cui si dice - e l'ha già accennato Tonino - che sono esistite difatti delle cause estranee alla volontà dei contraenti non meglio specificate, anche se tutte più o meno le conosciamo, però possiamo dire che non erano tanto estranee, ma erano anche un po' in sé ad una certa politica regionale che voleva ottenere certi risultati nei confronti del Comune di Saint-Vincent, tanto per non dire altre cose...
Poi si parla di costi che sono aumentati e quindi dell'impossibilità di realizzare certe opere che erano state previste. In tal modo si dà un colpo di spugna ad una serie di provvedimenti che il Consiglio aveva assunto con delle delibere successive, un programma di lavori che erano stati previsti per Saint-Vincent e che in questo modo vengono cancellati. Il programma di lavori credo che fosse stato fatto con cognizione di causa a suo tempo, e credo che il Consiglio con queste delibere l'avesse discusso molto approfonditamente. Oggi, invece, con questo provvedimento non si parla più di "programma di lavori", lo si modifica tout court e si arriva a dire che forse l'opera se non altro più qualificante prevista per Saint-Vincent, cioè il Palazzo dei Congressi, non viene realizzato. In compenso si realizzano altre opere che sono specificate successivamente.
Ma anche sui costi c'è da fare certe valutazioni, è qua che si riscontra la superficialità del modo di operare (in questo caso della Giunta). Era stato presentato il 15 gennaio 1977 un progetto complessivo da parte della SITAV ed erano state fatte delle valutazioni (sono le stesse valutazioni che ritroviamo nei quadri riepilogativi in coda al provvedimento); valutazioni che erano state controllate nel luglio 1977 dall'Assessorato dei Lavori Pubblici e ritenute congrue ed attuali. Successivamente fu fatto il progetto definitivo. Ricordo che le valutazioni precedenti erano solo valutazioni di tipo sommario, progetto definitivo che fa rilevare invece un aumento, un incremento dei costi del 37%. Questo incremento dei costi che è un po' conseguente alla svalutazione fa modificare totalmente il parere alla Giunta e fa annullare quei provvedimenti, quel programma che il Consiglio aveva approfondito. Ora, non ci è sembrato che questo fosse e sia un comportamento logico e valido, in quanto la Giunta si è assunta dei compiti che invece erano e sono - perché i provvedimenti successivamente li richiamano - propri del Consiglio. Oggi ci troviamo di fronte altri progetti che sono stati valutati in un certo modo, ma queste valutazioni sono state fatte dall'Ente promozionale, cioè dalla SITAV. La Regione non ha valutato se i costi sono congrui, non ha interpellato l'Assessorato dei Lavori Pubblici, non esiste nell'ambito della Regione alcun computo metrico, non esistono addirittura i progetti delle opere a carico della SITAV. Ora, non so con quale criterio possiamo pensare che le valutazioni riportate nel provvedimento siano valide o non siano invece cervellotiche!
Nel complesso del provvedimento ci sono anche tutta un'altra serie di cose abbastanza strane. Alcune, tra parentesi, abbiamo potuto sottolineare che purtroppo sono state riprese di sana pianta anche dalla vecchia convenzione che aveva...l'avevamo detto, era pur sempre migliorativa...aveva già qualche buco. Comunque un punto fondamentale è quello del prolungamento che potrebbe essere anche accettato...del prolungamento di due anni praticamente della durata della convenzione, dovuto al fatto - è detto - dei ritardi a causa del piano regolatore. Però questo prolungamento di due anni non ha alcune contropartite, né possiamo valutare alcune contropartite; era - e l'ha detto Tonino - una serie di opere che sono fatte, sì, nell'ambito del grande programma, ma sono fatte per la SITAV e sono di proprietà della SITAV. Mentre le opere che deve fare la SITAV ed avevano un interesse pubblico, che ammontavano a più di due miliardi secondo il vecchio programma tipo, la piscina ed altre attrezzature sportive, scendono a 493 miliardi, cioè c'è un miliardo e mezzo abbondante di differenza. È già stato detto che è stata abolita la quota del 4% e vorrei sentire anche a questo punto quali sono state le motivazioni, ma ci sono anche altri aspetti che, sempre a proposito dei lavori, lasciano intendere come la Regione, cioè l'Ente pubblico, abbia delegato ad un Ente o ad una Società privata tutta una serie di funzioni che dovrebbero essere proprie; nel provvedimento, al punto B), c'è scritto che "le opere verranno eseguite sui progetti predisposti dalla SITAV, approvati dal Consiglio regionale e allegati al presente atto". Ho già detto come questi progetti non siano allegati, non sappiamo come siano e quindi non so come il Consiglio regionale possa approvare e quindi allegare all'atto delle cose che non conosce! Poi dice: "capitolati, appalti e direzione lavori a cura SITAV sotto l'alta sorveglianza della Giunta regionale che si riserva le modalità del controllo sia sul piano tecnico che economico-finanziario, con pagamenti da effettuarsi a stadi di avanzamento dei lavori".
Ora, questo che è scritto per le opere di interesse regionale ed a carico finanziario della Regione, è veramente una delega, sotto tutti gli aspetti, all'Ente pubblico, all'Ente, pardon, alla Società privata. Qua non si sa assolutamente quali siano le modalità di appalto, non si sa con quali criteri vengano fatti gli appalti, chi venga invitato agli appalti, se l'appalto fosse realizzato per importi minori a quelli stabiliti questo resto a chi...se va alla Regione o alla SITAV; nel caso contrario, se l'appalto fosse più caro, a chi dovrebbero addebitarsi questi maggiori costi...non si sa assolutamente nulla! La Regione dà alla SITAV dei fondi che la SITAV amministra come vuole, almeno da quello che c'è scritto mi pare di leggere in questo modo; inoltre, e qui c'è anche un altro discorso da fare, non ci sono, non sono illustrate le modalità di appalto ed a chi...e chi sia invitato a questi appalti, cioè se tutta l'imprenditoria valdostana sotto le sue diverse forme venga o meno interessata ad un montante di lavori che, senza contarne la svalutazione, è all'incirca di 30 miliardi da realizzare - dice il contratto - in tre anni.
Ora, in Valle d'Aosta sappiamo che ci sono delle imprese in crisi, sappiamo che ci sono dei giovani che cercano lavoro, ma non approfittiamo di una possibilità data da una convenzione per vincolare almeno in una certa misura gli appalti in modo tale che il lavoro, o una quota di questo, sia gestito e realizzato da imprese che abbiano la loro sede in Valle d'Aosta. Questo vorrebbe significare forse che - e non è del tutto errato - che in Valle d'Aosta non esistono imprese capaci di realizzare montanti di lavoro così imponenti, però potrebbe essere possibile tramite consorzi fare in modo che le stesse imprese della Valle d'Aosta collegate con altre, oltre a recuperare economicamente una parte di questi importi, crescano dal punto di vista tecnico ed anche culturale nel campo dell'imprenditoria, in modo tale da realizzare quello che viene sempre stigmatizzato quale mancanza di imprenditoria locale. È chiaro che se la Regione non dà anch'essa una spinta perché in luogo nascano e crescano delle forze nuove capaci a realizzare nuove cose, saremo sempre soggetti a dover ricorrere a forze esterne che economicamente ci potranno anche condizionare politicamente ed è inutile che in questo Consiglio facciamo forse - e anche fuori del Consiglio - dei discorsi circa l'autonomia quando in realtà l'autonomia la vendiamo in questa maniera! Quindi uno degli emendamenti che presenterò sarà anche relativo a questo aspetto.
Nel contratto precedente era previsto anche che si realizzassero delle opere che alla fine non erano state poi realizzate come previsto ed il nuovo contratto aveva...quello del 1977...aveva quindi impegnato in questo modo la SITAV a realizzare le opere, però è riportato egualmente anche nelle modifiche presentate che i lavori dovranno essere ultimati entro tre anni di effettivo lavoro dal loro inizio; questo, praticamente, così come è scritto, lascia...collegando il tutto a quanto riportato in precedenza, cioè alla delega alla SITAV per ogni tipo di iniziativa...lascia alla stessa SITAV la possibilità di fare quello che vuole, perché tre anni di effettivo lavoro non vogliono dire null'altro che quello che è letteralmente scritto: se si lavora tre anni, cioè sommando 365 giorni tre volte, i lavori saranno terminati, però non parla di interruzioni che possono esserci, di possibilità di ogni tipo che possono fermare il lavoro. Ora, questa è una formula che è in tutti contratti di appalto anche nell'ambito dello stesso Assessorato dei Lavori Pubblici, è molto conosciuta, perché è una formula che blocca l'Ente pubblico e lo rende soggetto pienamente all'appaltatore nel caso che le opere siano appaltate dalla Regione. Ora noi proponiamo un emendamento che blocchi in un tempo prederminato - 1.200 giorni naturali consecutivi - questo termine dei lavori, in modo che potremo verificare, dopo questo periodo, se la convenzione è stata rispettata o meno.
Un altro aspetto che è stato sottolineato è quello del diritto di prelazione che sarebbe stato introdotto nel nuovo provvedimento, però è anche questo un argomento che è stato trattato superficialmente perché equivoco, perché non si parla di prelazione a giusta stima quando si introduce la possibilità di una competizione con un altro acquirente; è chiaro che o è giusta stima - e quindi fatta in un certo modo, da tecnici qualificati - oppure è una specie di gioco al rialzo in borsa, per cui basta semplicemente che ci sia qualche acquirente fantasma per cui la prelazione può tranquillamente raddoppiare o triplicare di valore.
Infine c'è anche l'aspetto fiscale che nella relazione è nascosto, anzi direi che sembra addirittura...non vorrei, evidentemente, ma...addirittura deliberatamente motivato in maniera diversa dalla realtà. È vero che il decreto del Presidente della Repubblica del 19 gennaio di cui ci è stata data ancora copia oggi, prevede l'esenzione per le attività svolte nel Casinò, l'esenzione dall'imposta sul valore aggiunto. Prima non si sapeva se questa era dovuta o non era dovuta, ben venga il decreto che ne stabilisce definitivamente la non imponibilità, però il vecchio contratto all'articolo 9 riportava che restano immutate le modalità sino ad ora praticate per l'assorbimento dell'imposta sugli spettacoli e sui giochi istituita con il decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640; questa imposta, che è dell'8% sul provento lordo e del 60% sui biglietti d'ingresso, secondo l'articolo 2 di quel decreto doveva essere a carico dell'Amministrazione regionale; è chiaro che nella nuova bozza di convenzione, quando si fa riferimento al fatto che le parti sopporteranno le disposizioni che disciplinano le imposte dovute, che questa imposta sarebbe totalmente a carico della Regione, mentre sino ad ora, cioè dal 1973 sino ad oggi era equamente distribuita tra la SITAV e la Regione, e questo vuol dire...oltre agli importi e ragionamenti già fatti da Tonino, e che quindi non sto a ripetere e che condivido...vuol dire un ammontare ulteriore a carico della Regione, annuo, di un importo approssimativo di circa mezzo miliardo.
Infine chiedo - e questo lo chiedo all'Assessore alle Finanze - dove è previsto, cioè in quale parte, in quale capitolo del bilancio sono previsti gli importi che la Regione dovrà versare e che spero invece appalti direttamente non tramite la SITAV...dovrà versare alla SITAV per la realizzazione delle sue opere, perché 15 miliardi in 30 mesi, 36 mesi, diventeranno poi 20...comunque sono circa mezzo miliardo al mese che la Regione deve trovare nelle pieghe del bilancio. Chiedo pertanto dove è previsto, oppure con quali modifiche al bilancio - e sacrificando che cosa - la Regione ritiene di dover reperire questi fondi.
Io consegno adesso alla Presidenza del Consiglio gli emendamenti proposti, che quando si passerà poi specificamente ai punti...perché non so se qui sia...se la votazione sarà globale o punto per punto...illustrerò eventualmente più in dettaglio.
Dolchi (P.C.I.) - Allora il Consigliere ha finito il suo intervento. È iscritto a parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Ho già avuto modo in questo Consiglio di spiegare più volte qual è la posizione dei compagni della Nuova Sinistra Valdostana sul Casinò, questa posizione è stata evidenziata chiaramente nella mozione...una discussione del 27 aprile.
Noi riteniamo necessario promuovere un'azione che determini: primo, la progressiva diminuzione dell'incidenza degli introiti del Casinò sul bilancio regionale; secondo, un consistente ampliamento delle entrate tributarie della Regione; terzo, uno sviluppo economico di Saint-Vincent non più legato e non più dipendente dalla presenza del Casinò. Nella mozione discussa il 27 aprile erano indicati anche alcuni strumenti per raggiungere tali obiettivi; la mozione è stata però respinta da tutto il Consiglio perché i tutti i partiti e tutti i gruppi presenti in Consiglio, dal Partito Liberale al Partito Comunista, con la nostra unica eccezione, hanno sempre voluto e ancora vogliono riservare un ruolo centrale al Casinò nel garantire gli introiti finanziari all'Amministrazione regionale. Per decenni - e poi verificheremo più tardi in che misura, anche oggi - i partiti ed i gruppi politici hanno trovato estremamente comodo fondare l'autonomia valdostana non sulla capacità di autogoverno e di controllo della propria economia e del proprio sistema finanziario fiscale, ma sull'esistenza di una bisca di lusso in cui si pratica il gioco d'azzardo!
In questo Consiglio ci sono state centinaia di ammissioni che bisognerebbe imboccare una strada diversa, ma poi in pratica nessuno ha mai neppure tentato di imboccare questa strada alternativa. Vorrei citare soltanto due di queste ammissioni o di queste dichiarazioni che si riferiscono al passato, ma che anche recentemente sono state fatte, dichiarazioni di principio poi prontamente smentite nella pratica. In occasione della discussione del contratto del 1965, esattamente nella seduta del 12 luglio, al momento della dichiarazione di voto, il Consigliere della D.C. Berthet, così disse: "La Casa da Gioco di Saint-Vincent è uno dei pilastri finanziari più validi della nostra autonomia; certamente se vi fossero altri mezzi finanziari normali per fare vivere la Valle d'Aosta noi saremmo del parere di scegliere questi altri mezzi"; oppure - è solo una citazione - nella discussione del contratto del 1977, nella seduta del 6 dicembre, al momento della dichiarazione di voto del Consigliere Dolchi a nome del gruppo comunista, si diceva: "La battaglia per il socialismo non passa attraverso la Casa da gioco; non vi sarebbe bisogno di una Casa da gioco per alimentare il bilancio regionale della Valle d'Aosta se già un diverso assetto finanziario, economico e strutturale, decentrato, regolasse la vita della Repubblica e ne caratterizzasse un'esistenza sul piano sociale". Ora, queste sono delle dichiarazioni, delle belle dichiarazioni, possiamo dire "di principio", ma che poi dietro di sé hanno l'assenza totale di ricercare, non dico di ottenere, ma almeno di ricercare un diverso assetto finanziario per la Valle d'Aosta. Il contratto aggiuntivo di cui discutiamo oggi, come del resto a mio avviso il contratto del 1977, vanno nella direzione esattamente opposta, non solo da quella indicata nella mozione del 27 aprile e respinta dal Consiglio, ma vanno anche nella direzione opposta da quella direzione auspicata a parole da Berthet, da Dolchi e da numerosi altri rappresentanti in Consiglio, in diverse occasioni.
Nella nostra mozione si chiedeva di far diminuire l'incidenza degli introiti del Casinò sulle finanze dell'Amministrazione regionale; qui, invece, con il raddoppio della Casa da gioco si va nel senso di aumentare tale incidenza. Già in altre occasioni ho avuto modo di sottolineare che tra il 1972 ed il 1976 l'incidenza delle entrate del Casinò sulle entrate effettive del bilancio regionale non avevano superato mai il 17% del bilancio di previsione; nel 1977 i proventi del Casinò sono diventati il 20% delle entrate effettive del bilancio; nel 1978 sono diventate il 21%; nel 1979, quest'anno, le entrate del Casinò rappresentano il 26% delle entrate effettive previste nel bilancio di previsione. Nella nostra mozione si chiedeva di individuare altri settori in cui reperire posti di lavoro e sviluppare occupazione stabile e qui si va invece ad aumentare il numero dei dipendenti SITAV facendone di gran lunga una delle più grosse aziende valdostane, probabilmente la terza dopo la Cogne e la Regione. In questo modo oltretutto si consolida l'esistenza del Casinò e della SITAV e si complica e allontana ulteriormente un'eventuale scelta di fare a meno del Casinò o comunque di avviarsi per una strada che possa fare a meno del Casinò.
E ancora: nella nostra mozione si chiedevano interventi regionali straordinari ed urgenti per uno sviluppo economico di Saint-Vincent non più legato al Casinò, ed ecco che si propone di spendere almeno 20 miliardi per ampliare la Casa da gioco e per costruire un bel po' di parcheggi tutto intorno, mentre l'unica opera che poteva...anche se era discutibile nel modo in cui era stata ideata, era forse troppo grossa, eccetera...comunque l'unica opera che poteva avere un significato diciamo "sociale", "culturale" o anche a livello turistico, al di là del Casinò esattamente, e quindi il Palazzo delle Manifestazioni, quest'opera viene cancellata, viene cancellata perché - come ha detto chiaramente l'Amministratore delegato della SITAV, il Professor Bruno Masi, nell'incontro che c'è stato con i Capi Gruppo - alla SITAV questo Palazzo delle Manifestazioni non interessa, non le conviene affatto, non fa nessun interesse; questo Palazzo delle Manifestazioni era un "pallino" del Conte Cotta, allora è stato messo nella convenzione...adesso che il Conte Cotta è morto, che al nuovo amministratore non interessa più questo Palazzo delle Manifestazioni, questo Palazzo viene automaticamente cancellato.
In conclusione della discussione sulla mozione del 27 aprile, io avevo detto che ci sono fondamentalmente di fronte al Casinò tre posizioni: la prima è la nostra, che è quella di arrivare a fare a meno...noi non chiediamo immediatamente la chiusura, però noi chiediamo che si avvii un'azione che permetta alla Valle d'Aosta di arrivare a fare a meno del Casinò che è una cosa mi pare abbastanza precisa, abbastanza diversa dal dire "immediatamente la chiusura", si tratta di trovare delle fonti finanziarie alternative di quelle...e si possono trovare come ha messo nella discussione della mozione lo stesso Presidente della Giunta. La seconda posizione mi pare che sia quella di chi accetta incondizionatamente la presenza del Casinò e le scelte della SITAV, badando soltanto a ricavarne un utile in termini di soldi oppure di sistemazioni di propri amici, di propri clienti, eccetera. La terza posizione è di chi, pur accettando l'esistenza del Casinò invoca sostanzialmente un maggiore controllo sulla SITAV, cioè sulla società che gestisce la Casa da gioco. È a mio avviso una posizione abbastanza debole, e tutto sommato ridicola, perché in 33 anni di esistenza del Casinò, la SITAV ha sempre fatto quello che ha voluto e col passare degli anni è diventata più la SITAV il controllore del Consiglio regionale e dei partiti operanti in Valle d'Aosta che il contrario. Tanto che oggi viene spesso da chiedersi - si sente anche dire in giro - se l'effettivo Presidente della Giunta regionale sia il Dottor Mario Andrione o non piuttosto il Professor Bruno Masi! Che la SITAV abbia sempre fatto quello che voleva lo dimostra tutta quanta la cronistoria delle varie convenzioni, e lo dimostra quel poco - ma è già tanto! - che si è venuto a sapere dalle vicende giudiziarie, in particolare dal processo di Bologna.
Ora, la cronistoria delle convenzioni della SITAV è cosa risaputa, comunque la richiamo perché non fa mai male, è sostanzialmente questa: a partire dal 1° giugno del 1946, primo atto di concessione alla SITAV della gestione della Casa da gioco, fino al 6 dicembre 1977, cioè per ben 31 anni, non si è mai verificato un vero e proprio rinnovo della concessione alla SITAV con un dibattito che abbia investito seriamente il Consiglio regionale; la prima concessione, quella del 1946, che doveva scadere il 1° giugno del 1956, dopo 10 anni, venne prolungata fino al 27 marzo 1957 facendo spostare i termini di decorrenza iniziali della convenzione. Il 27 marzo 1957 poi, con una semplice delibera di Giunta, e quindi neanche con una discussione del Consiglio, ma con una semplice delibera di Giunta, venne prorogata la concessione alla SITAV per altri 9 anni e modificata questa concessione a vantaggio della SITAV, cioè fino al 31 marzo del 1966; successivamente, il 12 luglio 1965, quindi con notevole anticipo sulla scadenza della concessione e nuovamente senza una regolare gara, una delibera del Consiglio modifica nuovamente la convenzione del 1957 prolungandone la validità per ben altri 12 anni fino al 31.12.1977. Quindi dal 1° giugno 1946 al 31 dicembre 1977 le concessioni alla SITAV sono state approvate all'unanimità (e non erano certo quegli anni di facile accordo, anni in cui era facile votare insieme). Questa unanimità si è rotta soltanto nel 1977, cioè nel dicembre 1977, nell'ultima convenzione, quando i D.P. hanno votato contro.
Ora, dicevo prima che più che il Consiglio regionale i partiti controllavano la SITAV...è la SITAV che controlla il Consiglio regionale ed i partiti, e questo è dimostrato nell'unanimità nella votazione delle convenzioni. Come facesse la SITAV a mettere d'accordo tutti quanti e ad ottenere l'unanimità lo ha spiegato il Giudice Istruttore Cuzzola relativamente alla delibera di approvazione del contratto nel 1965. Nel rinvio a giudizio Cuzzola ha scritto testualmente: "la delibera in discussione si riferisce alla delibera del 1965, è passata con il voto favorevole di tutti i gruppi politici" e sottolinea il Giudice Istruttore che è un fatto per lo meno inconsueto questo voto favorevole di tutti i gruppi politici, di tutti i gruppi di maggioranza ed opposizione, unico dissenziente il Gheis per i motivi per cui ha subito il processo con danni, e cioè in armonia con il fatto accertato che tutti i partiti politici hanno ricevuto direttamente - o tramite i loro Consiglieri - cospicui finanziamenti, quindi questo era il modo con cui la SITAV si garantiva il controllo e l'unanimità sul Consiglio, sui partiti politici. I soldi per questi finanziamenti provenivano - e forse provengono, non lo so - come tutti sanno dalle mance; infatti osserva, sempre il Giudice Istruttore Cuzzola, le cifre delle mance sono sempre state gelosamente circondate dal massimo riserbo ed i rappresentanti della Regione venivano e vengono per prassi allontanati al momento della divisione. E queste cifre hanno consentito agli amministratori di realizzare ingenti evasioni fiscali, di attingere a piene mani, scavalcando i bilanci sociali senza corrispondere imposte sul reddito, di impiegare e trasferire del denaro all'estero, di corrispondere integrazioni salariali agli impiegati amministrativi maggiormente fidati, di procurarsi stranissime "consulenze" ad alto livello su questioni di vitale importanza per l'avvenire della società, di elargire regali e mutui a personaggi di rilievo come Parlamentari, Generali, Prefetti, Funzionari di Stato, di adoperare con sapiente accortezza l'arma della corruzione per cui...per curare le pratiche fiscali e per eliminare gli ostacoli che si potevano frapporre al rinnovo della concessione. Fin qui, sul rinvio a giudizio, si potrebbe dire "queste erano delle ipotesi", però la sentenza del Tribunale di Bologna quindi la sentenza a termine di un processo ha confermato ed ha sostanzialmente ribadito quelle che erano state le affermazioni del Giudice Istruttore.
Il Tribunale di Bologna ha così affermato nella sua sentenza: i fatti conclamati in questo processo, la documentazione, le numerose testimonianze dimostrano come gli amministratori della SITAV navigassero sull'illecito distribuendo a piene mani denari della società per procurarsi "amicizie influenti" per finanziare partiti, personaggi politici, allo scopo di assicurarsene favori, per corrompere alti funzionari dello Stato che dovevano assicurare alla società la protezione in materia tributaria. La lora preoccupazione fondamentale fu costantemente quella di creare le condizioni per assicurarsi che la concessione venisse di volta in volta rinnovata dal Consiglio regionale, senza difficoltà, alla chetichella, evitando la scomoda gara di aggiudicazione che avrebbe potuto concludersi con la vittoria di una società concorrente. Per queste ragioni fu ottenuta la rinnovazione della concessione anticipatamente a trattativa privata, tutto questo a prezzo di ingenti erogazioni di denaro, a partiti politici soprattutto, in occasione di campagne elettorali, prestiti e favori vari. Ecco, questo è sostanzialmenle quello che è stato sancito; è stato ribadito a chiare lettere dal Tribunale di Bologna. Come dicevo prima questa unanimità comprata dalla SITAV si è rotta nel dicembre del 1977 con l'opposizione dei D.P.; ora, questa posizione non ha comunque...e il fatto che se fosse in presenza di un procedimento giudiziario che coinvolgeva membri del Consiglio, non ha impedito comunque alla SITAV di ottenere un ottimo contratto gestito e firmato da un Presidente della Giunta come ricordavano giustamente i D.P. al momento della discussione del contratto del 1977, gestito e firmato da un Presidente della Giunta rinviato a giudizio per corruzione aggravata.
Ora, il Consigliere Tonino e anche il Consigliere Nebbia hanno affermato che il contratto del 1977 è migliorativo rispetto a quello del 1965...ecco, io invece do un giudizio diametralmente opposto, si trattava di un contratto che era comunque negativo, anche il contratto del 1965 era estremamente negativo, ed abbiamo visto in che modo è stato...la SITAV ha ottenuto il contratto del 1965; quello del 1977 presentava degli altri aspetti ugualmente negativi: in particolare si passava i contributi della Regione per le manifestastazioni organizzate della SITAV, è passato con la convenzione del 1977 dal 6 al 10% dell'introito della Regione; questo evidentemente è un grosso guadagno della SITAV, perché la SITAV con queste percentuali che la Regione dà per le manifestazioni si paga abbondantemente tutte quante le manifestazioni e ci lucra ancora sopra, giocando sull'aumento dei prezzi. In secondo luogo, è vero che la revisione delle percentuali effettuata nel contratto del 1977 modificava a vantaggio delle fasce più...però modificava a vantaggio della SITAV le fasce più alte, e quindi con gli incassi che oscillavano a partire del 1977 e tendevano ad aumentare dai 20 miliardi...c'era tutto il vantaggio della SITAV, in base ai calcoli che furono fatti allora... Io sono andato a rileggere la discussione che c'è stata sulla convenzione del 1977: soltanto quando si sarebbe arrivati a 46 miliardi di introiti la Regione avrebbe potuto avere un guadagno rispetto alla revisione delle percentuali. Ora però evidentemente la SITAV a questo punto modifica ulteriormente le percentuali, quindi ritorna a guadagnarci sopra. Comunque questa è la convenzione del 1977 che è stata fatta - come dicevo prima - in un momento abbastanza particolare, c'era ancora il Conte Cotta, c'era un procedimento giudiziario in corso, c'era evidentemente la necessità di avere una certa cautela.
Adesso, chiuso il processo di Bologna, sepolto il processo di Bologna con quella sentenza, abbiamo visto, morto il Conte Cotta, abbiamo visto con che tipo di gestione alla SITAV si arriva a questo...con un nuovo contratto! Ecco perché qui si parla di "contratto aggiuntivo", come sempre in tutte quante le modifiche successive che ci sono state nella convenzione SITAV, sempre si parla di "modifiche"...qui si tratta di un vero e proprio vero contratto, non si tratta di una modifica di una convenzione che rimane valida, si tratta di un nuovo contratto, perché tutta una serie di punti qualificanti e fondamentali vengono modificati, fra l'altro, e questo è un fatto gravissimo! Mi pare che sia un nuovo contratto fatto attraverso delle trattative private senza che nessuno - non risulta almeno - che nessuno abbia mai autorizzato la Giunta ad avviare queste trattative private con la SITAV per un nuovo contratto. Ora, già i Consiglieri Tonino e Nebbia prima hanno indicato tutta una serie di aspetti negativi di questo nuovo contratto, al che io sostanzialmente condivido e ribadisco...
Anzitutto, primo punto negativo è la durata della convenzione: con questo nuovo contratto la SITAV guadagna altri due anni, ed è il meccanismo che ha sempre ha attuato la SITAV dal 1946 in poi, sempre cercare di guadagnare un anno, due anni, perché evidentemente vogliono dire miliardi...ogni anno che passa, ogni anno che la SITAV controlla il Casinò, miliardi per la SITAV evidentemente, perché gestisce la SITAV! In base al contratto del 1977 la convenzione durava 12 anni, era già più 6 mesi; a partire dal 1.1.1978, invece...ed era un lasso di tempo enorme, perché qualsiasi contratto a trattativa privata dovrebbe avere, per legge, un limite massimo di 9 anni...invece lì si è arrivati, attraverso una gabola...ad arrivare a 12 anni più 6 mesi... Ora, con questo nuovo contratto, i 12 anni più 6 mesi rimangono, però parte dalla firma di questo nuovo contratto...non so se sarà agosto, settembre, ottobre, comunque la SITAV sostanzialmente guadagna 2 anni nuovamente.
Secondo punto: il nuovo programma di lavori...qui condivido quello che hanno già detto Tonino e Nebbia...scompaia l'unica opera che poteva, era discutibile il modo che era da realizzare, comunque non andava vista finalizzata al Casinò...però era un'opera che poteva servire a Saint-Vincent per lo sviluppo turistico, poteva servire per l'attività promozionale, per l'attività culturale; oltretutto in Valle d'Aosta manca un palazzo di grosse dimensioni per questo tipo di manifestazioni, e quindi quella poteva essere un'opera che adesso...che avesse un significato, e che questa scompaia...e invece tutte le opere di 20 miliardi e oltre che si andranno a spendere sono spese per raddoppiare la Casa da gioco, quindi dove si pratica la...il gioco d'azzardo, e per fare dei parcheggi, tutto intorno al Casinò.
Un terzo punto estremamente negativo è la revisione delle percentuali a danno della Regione: qui Tonino prima parlava di 10 miliardi che la Regione verrebbe a perdere nell'arco del contratto. Secondo me sono molto di più di questi 10 miliardi...è da tenere presente che fino a quest'anno alla SITAV convenivano le percentuali modificate nel 1977. A partire dall'anno prossimo queste percentuali danno un guadagno netto alla SITAV.
Un altro punto estremamente negativo è quello previsto che contempla delle deroghe per l'ingresso dei valdostani. Ora, in sede di Conferenza Capi Gruppo, queste deroghe - fra l'altro decise dalla Giunta - sono state giustificate: sarebbero delle deroghe per permettere un maggior controllo da parte del personale, della Regione o un Consigliere, eccetera...a suo funzionamento, della Casa da gioco. Io credo che non ci sia nessun bisogno di queste deroghe, e che anzi queste deroghe vadano semplicemente nel senso di permettere a dei valdostani di andar a giocare alla SITAV in modo da instaurare un...attirare a Saint-Vincent quei valdostani che adesso vanno a giocare a Chamonix. Questo è il meccanismo che già era stato tentato mesi fa e che è stato bloccato...adesso la SITAV lo ripropone candidamente! Già il Consigliere Nebbia ha ricordato la modifica dell'articolo 9, che vuole dire nuovi oneri per la Regione...calcolava mezzo miliardo l'anno circa...anche questi sono destinati evidentemente ad aumentare con l'aumentare degli introiti della SITAV, e poi questi sono gli effetti peggiorativi.
Rimangono però in questo nuovo contratto tutta una serie di elementi estremamente negativi che erano già soltanto...sono stati introdotti nella convenzione 1977...erano già presenti nella convenzione precedente, in particolare rimane il fatto che la Regione non esercita nessun controllo sulle mance. Ora, queste mance, mi sembra che - da quello che so, che ho sentito, da quello che risulta anche dai verbali delle varie discussioni in Consiglio - sono calcolate...oltre un terzo degli introiti complessivi del Casinò, quindi su 30 miliardi di introiti che ha il Casinò in un anno 10 miliardi sono le mance che vengono divise fra 200 croupiers e la SITAV. Ecco, su questo che è un introito enorme, e poi nella prospettiva di ampliamento del Casinò, di raddoppio del Casinò, vuol dire che queste mance aumenteranno da...tutti questi sono introiti su cui la Regione non controlla minimamente niente! Quindi qui è inutile che si venga a sbandierare che la SITAV fa lavori per 4 miliardi di più quando rimane proprietario, questi lavori non sono lavori di cui lei rimane proprietaria, ma sono lavori abbondantemente pagati dalla Regione con la revisione delle percentuali o con tutto quello che la SITAV ha guadagnato con le mance, ma abbondantamente!
Un altro punto estremamente negativo che rimane è quello che dicevo già prima: la questione del 10% degli introiti della Regione che ritornano automaticamente alla SITAV sotto forma di contributi alle manifestazioni. Le manifestazioni non hanno nessun significato culturale, nessun significato, anzi, queste portano via il significato culturale anche a quelle poche manifestazioni che potrebbero averlo...sto pensando per esempio a questo ciclo del cinema delle minoranze, non so se è stato fatto ad Aosta, e quest'anno è stato spostato lì, alla SITAV...è chiaro che la popolazione valdostana, i valdostani o la cittadinanza di Aosta non andranno mai al Billia a sentire...ad una manifestazione di questo tipo qua, perché è un ambiente culturalmente strano, culturalmente forestiero rispetto alla mentalità dei valdostani, è inaccettabile! Qui è semplicemente per fare delle manifestazioni in cui si fa andare della gente per catturare delle persone che vanno poi a giocare, quindi non ha niente a che vedere con il discorso culturale. Io, tutte le volte che sono andato a sentire alcune di queste manifestazioni, ho avuto un'impressione di squallore enorme che non ha nessun significato sul piano culturale.
Quindi il giudizio che noi diamo su questo nuovo contratto è pesantemente negativo, è in linea con tutte le precedenti convenzioni, è in linea con tutta una posizione che è sostanzialmente di subordinazione della Giunta regionale e di tutta una serie di partiti alla SITAV. Io ho letto dai verbali della seduta del 6 dicembre 1977 che il Consigliere Pollicini, iniziando il suo intervento in sede di discussione generale, aveva affermato che "il dibattito ed il voto odierno riveleranno di chi siamo a servizio"...ecco, ha fatto proprio questa affermazione. Io ritengo che avesse pienamente ragione con quell'affermazione, ritengo che lo stesso discorso vale a maggior ragione per questo nuovo contratto, a maggior ragione, e che, ancora una volta, il voto che si darà in questo Consiglio rivelerà di chi sono al servizio i Consiglieri di questa nuova legislatura.
Si dà atto che dalle ore 18,08 presiede il Vice Presidente Mappelli.
Mappelli (D.C.) - Non c'è più nessun Consigliere iscritto a parlare? C'è qualcuno che intende prendere la parola? Siamo sempre in tema di discussione generale. Se nessuno intende prendere la parola, possiamo ritenere chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Pollicini.
Pollicini (D.P.) - Ma a chi si chiede coerenza, ricordiamo che soltanto oggi alcune forze politiche scoprono le carenze della convenzione 1977, carenze che sono presenti anche nel contratto aggiuntivo; carenze che noi abbiamo denunciato, soli, in quella famosa riunione del 6 dicembre 1977. Certamente non sto a ripetere quello che in quell'occasione abbiamo detto, mi pare che il nostro gruppo abbia una serie notevole di interventi...personalmente ne ho fatto uno, qui ho il resoconto stenografico, comunque registrato, di 35 pagine, e do la dimensione dell'impegno che abbiamo portato in quell'occasione per poter migliorare un tipo di convenzione che non condividiamo, che non abbiamo condiviso, e che solo noi ci siamo trovati a cercare di modificare in meglio.
E allora vorrei ricordare ai colleghi del P.C.I. ed a quelli del P.S.I., visto che c'è un emendamento firmato da due esponenti dell'area "socialista"...penso di poter usare questa definizione collega Tripodi...ricordo che allora il 6 dicembre 1977 vi erano i numeri per modificare la convenzione che, ricordo, è passata con 19 sì e 7 no dei D.P. e, di quest'area, socialisti e comunisti hanno votato sì 8 Consiglieri che se invece avessero votato in senso opposto...abbiamo visto la proposta con 11 voti e approvate le modificazioni con 15 voti. Penso che ancora una volta abbiate perso il treno, questo tanto per ricordare e non voglio ripetere nulla di tutto ciò che abbiamo detto allora, sarebbe troppo lungo, inutile, e non abbiamo nulla da rimproverarci, anzi, abbiamo solo un rammarico: che siate arrivati un anno e mezzo in ritardo.
In sostanza, quindi, vorrei solo fare alcuni commenti alla proposta di contratto aggiuntivo che oggi ci è stata presentata. Fra le altre cose noi sostenevamo che era una convenzione inapplicabile, oltre che ad essere una convenzione contraria agli interessi regionali, e siamo stati facili profeti, non occorreva molta capacità per capirlo. Oggi ci viene proposto un contratto che è finalizzato (leggo fra virgolette le parole riportate nella relazione): "alla concreta realizzazione della convenzione votata il 6 dicembre 1977"; sta a dire che senza questa modifica è, era logico che a quella convenzione non era possibile darle concreta realizzazione e - sempre per usare le parole della relazione che accompagna le proposte di questo contratto aggiuntivo - la Giunta regionale dice che "le modificazioni rendono attuabili la volontà manifestata dal Consiglio regionale in quella epoca", quindi quella convenzione non era attuabile, l'abbiamo detto un anno e mezzo fa noi. Inoltre, ecco, qui su questo non siamo molto d'accordo...sempre nella relazione della Giunta leggiamo che "in questa relazione vengono illustrati i vantaggi più evidenti per l'Ente Regione in ordine al contratto aggiuntivo in discussione"...allora il 6 dicembre 1977 si trattava di portare a conclusione il vero motivo che ha dato origine all'accordo programmatico del settembre, detto anche "accordo di fine legislatura" fra le forze della maggioranza ed il P.C.I. e cioè il vero motivo - l'abbiamo detto allora, lo ripetiamo oggi - è...era trovare il numero per rinnovare la concessione alla SITAV della gestione della Casa da gioco che scadeva il 31 dicembre dello stesso anno, cioè 25 giorni dopo. Questo contratto presenta alcuni aspetti modificativi rispetto alla convenzione del 1977, e riconosciamo anche - e riteniamo il dovere di dirlo, perché è un fatto di notevole importanza - che la nuova amministrazione della SITAV sinora, almeno sinora si è comportata in modo più concreto della precedente, della quale i valdostani hanno un pessimo ricordo, perché essa ha costituito per 30 anni elementi turbativi e di inquinamento della vita politica valdostana.
Riteniamo pertanto di non poter modificare il nostro giudizio di fondo che abbiamo espresso sulla convenzione del 1977, poiché anche nel contratto aggiuntivo rimane tutta la matrice che ha originato la convenzione che si vuole modificare oggi in maniera marginale. Il ricorso alla trattativa privata di cui tutti voi eravate concordi - escluso naturalmente chi non era presente - anziché ad una gara pubblica come avrebbe dovuto avvenire, ha regalato una sorta di certificato di insostituibilità alla controparte aumentandone il potere contrattuale, mentre la Regione ha, da parte sua, rinunciato alla...di conseguenza ad imporre sostanziali modifiche al contratto del 1965, e quello che è più grave ha abdicato a proprie precise funzioni di potestà e di indirizzo.
Nel 1977 solo noi D.P. avevamo chiesto una revisione di fondo della proposta convenzione perché presentava tali e tanti punti oscuri, carenze di garanzia, insufficienza di contenuti da essere considerata peggiorativa rispetto a quella del 1965. Va anche tenuto presente che tutti i gruppi politici, ad esclusione dei D.P., si sono opposti al coinvolgimento della gestione della convenzione degli Enti locali, si è persino persa l'occasione per inserire la Casa da gioco nella comunità e nel Comune di Saint-Vincent. Il 6 dicembre 1977 sono stati respinti pressoché tutti i nostri numerosi emendamenti ed articoli aggiuntivi tendenti a migliorare il contratto.
Quello di oggi non è certo un contratto sufficiente a farci modificare il nostro giudizio complessivo che, coerentemente con quello già espresso nel 1977, è negativo.
Mappelli (D.C.) - Ci sono altri Consiglieri che chiedono la parola? Possiamo ritenere chiusa la discussione generale? Se nessun altro Consigliere chiede la parola ritengo chiusa la discussione generale.
Do la parola per le risposte all'Assessore al Turismo, Antichità e Belle Arti, Ramera.
Ramera (D.C.) - Mi fa piacere che contrariamente al 6 dicembre 1977 ci sia un'atmosfera diversa fra quelli che erano presenti in quella giornata lunga protrattasi fino alla mezzanotte e mezzo...ci fosse invece un'atmosfera di sospetto, di non so... per cui ci si guardava quasi come se fossimo tutti degli imputati, anche se - come l'ha detto Pollicini - tutti i gruppi meno i D.P. avevano partecipato per vari mesi a quella che era stata la formulazione del contratto che veniva presentato al dibattito del Consiglio regionale.
Oggi noto un'atmosfera di sospetto, però c'è un modo di...direi quasi uno sciallo di aggettivi in senso spregiativo, detto così con tutta gentilezza, "salottiero" quasi, per cui saremmo...almeno io personalmente, per carità, non voglio neanche condividere con gli altri...saremmo una Giunta di "mentecatti", per cui io chiuderei quasi l'intervento perché se tutto è così fatto male come mi è stato detto in taluni interventi, io personalmente lascerei in piedi la convenzione votata il 6.12.1977...naturalmente con tutte le conseguenze, caro Tonino, caro Nebbia, che comporterebbe alla Regione! Perché quando si fa un contratto tra due parti, le due parti debbono rispettare l'impegno, troppo comodo fare solo i conti da una parte e non farli anche dall'altra! Poi andremo ad esaminare i vari interventi fatti e risponderemo da mentecatti come siamo, anche se il contratto penso di conoscerlo, almeno quello del 1977, perché ho avuto diciamo il dispiacere - perché credo che fosse un dispiacere presiedere una commissione monca -, perché molto probabilmente se ci fossero stati anche i D.P. certi apporti che furono avanzati nella famosa seduta del 6 dicembre molto probabilmente avrebbero potuto anche essere accettati nel corso delle riunioni. Oggi non è che voglio polemizzare con l'amico Pollicini, per carità, perché ha fatto un intervento veramente a posto, non è che mi abbia dato o che ci abbia dato dei faciloni, dei superficiali, dei "mentecatti" (ripeto sempre lo stesso aggettivo). Il Presidente della Giunta credo che abbia già dato all'inizio alcuni chiarimenti necessari ad una compiuta analisi di questo contratto aggiuntivo. E la relazione di accompagnamento ha già posto in evidenza i due fattori che stanno alla base della ridefinizione degli impegni contrattuali tra SITAV e Regione; dico "ridefinizione", perché non voglio nascondere proprio niente, è chiaro che taluni punti essenziali, come dice Riccarand, sono stati "stravolti" (dice lui), "rivisti" (dico io).
Vorrei dire anche che noi proponiamo questo contratto aggiuntivo facendolo in presenza oggi di quelle garanzie urbanistiche che - giustamente sottolineava Pollicini - erano mancanti un anno e mezzo fa, per cui forse poteva essere non credibile a quel momento il documento, ma era indispensabile farlo, in quanto eravamo a termine di un mandato di concessione, garanzie che sono state sospese fino a quando il Comune non aveva né contradedotto, né accolto le proposte di modifica da parte della Regione sulla variante adottata il 28 febbraio 1977, quindi due anni e mezzo quasi, che non era né operante, né efficace. Come voi sapete le proposte modificative della Regione contenute nel parere del C.R.P.T., parere espresso ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale n. 14, consentono una deroga ai sensi degli articoli 7 e 8 delle norme tecniche di attuazione della variante con una nuova formulazione dell'articolo 15. Dopo due anni circa viene dunque deliberato lo strumento urbanistico che ci consente di procedere con sollecitudine all'esecuzione delle opere ritenute "strategiche" per la produttività della Casa da gioco e della sua gestione. Altro elemento tale da giustificare un rettifica dell'articolo 9 della convenzione in atto è venuto dalle recenti disposizioni integrative e correttive della disciplina dell'imposta sul valore aggiunto, con precise norme relative e determinate operazioni dichiarate esenti, tra cui le prestazioni di mandato. Pollicini ricorda che ci fu una polemica tra di noi su quel mandato...a gestire siamo stati fortunati...che la legge sull'IVA di quest'anno abbia detto che il mandato a gestire delle case da gioco sia esente, non è che potessimo essere delle "cassandre", però fummo fortunati, va bene, d'accordo...ma ad ogni modo andò bene così.
Ora, si parla o di penalizzare la SITAV o l'Amministrazione regionale per il ritardo accumulato in questi 13 mesi... Io, questo a questo proposito, dato che più di uno lo ha dimostrato, cioè io ho accettato che noi andiamo a regalare un anno e mezzo, un anno 8 mesi di concessione...io direi: come si fa a dire ad uno che non ha potuto mantenere un impegno se non lo poteva, non per colpa sua, d'accordo non per colpa nostra, ma per un meccanismo tale che ha impedito fino ad oggi di avere questa variante approvata? Qua ci torneremo sopra semmai, speriamo comunque di riuscire con il presente contratto aggiuntivo a realizzare finalmente quegli impegni che sono vitali per un'ottimale gestione della Casa da gioco. Questo concetto di produttività che fa sì che da un lato vengano aggravati gli oneri della SITAV di circa 7 miliardi, e che dall'altro sia possibile rinunciare alla costruzione di un palazzo delle manifestazioni ritenuto oggi superato da uno studio approfondito sulla potenzialità di simili "scatole congressuali"... gli esempi da accettare sarebbero molti, perché in molte città italiane taluni palazzi dei congressi si sono manifestati negativi sotto tutti gli aspetti e creano degli oneri gestionali veramente impressionanti, e direi che è stata una fortuna forse anche questa della variante ritardata, perché se effettivamente avessimo messo in moto il meccanismo votato il 6 dicembre da tutti - quindi anche da voi -, anche con le vostre proposte noi ci troveremmo oggi sulla testa un onere di 26 miliardi di lavori, come dice Nebbia, sempre naturalmente da stabilire se sono 26...per carità, non voglio mettere in dubbio quello che ha detto lui, io non sono un tecnico, quindi gli uffici dei Lavori Pubblici dovrebbero conteggiarli. Comunque ci troveremmo ad avere iniziato un palazzo dei congressi il cui costo di gestione - dato che questi si sono fatti i conti - lo vedremmo...sarebbero solo di un miliardo e 200 milioni all'anno a carico di questo Ente regionale, perché nel contratto passato si è...affidarsi ad un ente apposito, però questo ente apposito sarebbe stato naturalmente della Regione, per cui noi avremmo pagato (solo di gestione) al Palazzo delle Manifestazioni un miliardo e 200 milioni. Siamo lieti perciò di avere potuto verificare sul piano dei costi e delle previsioni questi dati che ci consentono o che ci hanno consentito una riflessione ponderata vantaggiosa per la Regione.
Infine la riformulazione dell'articolo 17 sull'ingresso alle sale da gioco, consente, direi qui, di dimenticare quella settimana-10 giorni che mi hanno costretto ad intervenire, ma di ritornare a quello che accadeva prima, e cioè al buonsenso, perché quando il Consigliere Riccarand dice che non va bene formulato così...se non va bene formulato così, almeno tu potresti entrare come membro non dell'Esecutivo, potresti entrare nelle sale da gioco della Regione essendo valdostano, perché il controllo semmai appartiene all'Esecutivo. E io domani forse nuovamente al Consiglio regionale lo accetterei, perché se così ristretto lo devi conservare...mentre invece c'era stata quella parentesi di una settimana o due settimane che si voleva fare da parte della SITAV un tentativo di far affluire i valdostani con tessere particolari, che io ho immediatamente bloccato...si ritorna come prima direi, e cioè i valdostani non possono giocare; però, se domani hanno degli ospiti e desiderano andare al Casinò e vogliono accompagnarli nelle sale da gioco, non è che i quattro vengono ammessi e lui sta fuori perché li accompagnava, ma salirà, i nostri controllori lo bloccheranno come bloccavano in questi 30 anni precedenti e non accadrà niente di scandaloso come si vorrebbe far apparire!
Entrando in quelli che sono stati gli interventi, naturalmente mi stupisce questo giro di 360 gradi del gruppo comunista, naturalmente mi ha dato del "mentecatto", quindi posso anche stupirmi erratamente, ma vi sono dei conti che non quadrano, caro Consigliere Tonino, quando mi si dice che la SITAV avrebbe 8, 10 miliardi di utile da queste nuove percentuali, e vorrei che me lo si dimostrasse, perché allora veramente siamo dei mantecatti, perché il Presidente, l'Assessore alle Finanze sottoscritto, che per un mucchio di volte si sono incontrati ed hanno fatto conti e non conti alla mano...allora vuol dire che non sappiamo contare ed è forse l'unica cosa che io...io non mi vanto mai di essere un filosofo, uno storico, uno psicologo, ma contare so, a differenza...non lo so, ma comunque se c'è una cosa che so è proprio questa! Ora, tutta questa vostra virata di 360 gradi e io l'ammetto, per carità, l'ha detto bene Pollicini che la politica sembra un movimento, quindi è chiaro che oggi magari dico questo e domani, forse, dai banchi dell'opposizione mi arrampicherei sugli specchi per trovare il modo di dire il rovescio di quello che ho detto oggi...magari in maggioranza andrebbe a portarmi i verbali di tre anni o cinque anni prima per dimostrare che io avevo detto il rovescio! Tanto per cominciare io sono sempre un ammiratore del vecchio Churchill scomparso che diceva effettivamente che chi sta fermo sempre sulle posizioni sue è fesso...forse sarà per giustificare il suo andirivieni che faceva tra liberali e conservatori, ma comunque anche nelle proprie idee è possibile il mutamento.
Ora, si è detto che i superpremi di 3 miliardi del 1957 sono stati ad un certo momento rimessi nelle nostre casse, o almeno non sborsate, evitando quello che poteva essere una causa, perché era da 20 anni che era in corso di arbitrato, quindi non sapevamo come poteva finire, con la convenzione del 6 dicembre lo abbiamo archiviato.
I terreni: si parla che da 24.000 siamo scesi a 14.000. Ora, i Consiglieri che erano presenti quando il Consigliere, quando l'Amministratore delegato della SITAV partecipò alla seduta per spiegare, perché dato che io non lo sapevo bene questo contratto come ha detto, il mio è stato un approccio penoso, quindi mi sono permesso di far venire l'Amministratore delegato, non aveva nessuna difficoltà la SITAV a darci i 24.000 metri quadrati, però in quei 20.000 che rimangono alla SITAV noi avevamo già previsto, perché discusso...chiamiamolo "stadio del tennis", chiamiamolo così, perché almeno così pare debba essere, che costerà 500 milioni, e i cui costi di gestione - lascio ai tecnici il computo, naturalmente...se ci davano i terreni avremmo dovuto farcele noi, e gestirle noi, quindi abbiamo preferito rinunciare a 10.000 metri, che si facciano il campo di tennis con tribune e spogliatoio, bar, eccetera...e che se lo gestiscano, almeno così evitiamo le grane, visto che quando noi gestiamo qualche cosa ci costa sempre parecchio, e gli esempi sarebbero facili in questo Paese, non solo in Valle d'Aosta, ma in tutto il Paese...quando c'è qualcosa che è gestito dall'Ente pubblico sappiamo come va a finire!
Lasciamo perdere le influenze del Casinò sulla vita politica valdostana, perché non so se per gli affari loro le avranno fatte, ma credo che nessun Consigliere regionale qui presente, a qualunque gruppo appartenga, possa essere mai stato influenzato...almeno io non lo ritengo.
Sul fatto che suggerisce il Consigliere Nebbia e che fu già oggetto di discussione al momento dell'approvazione della convenzione del 6 dicembre 1977, e cioè di favorire le imprese valdostane, fu diciamo un impegno delle parti sulla parola, perché non credo che...il Consigliere Nebbia potrebbe almeno, se non altro, darmi ragione...non credo che poterlo mettere in un contratto potrebbe essere accettato, perché sarebbe senz'altro una formula non accettabile da parte dell'Ente tutorio, in quanto ci sarebbe una discriminazione di asta per cui solo taluni sono ammessi, altri no. Noi abbiamo fatto questo discorso già allora proprio su una proposta che ci veniva dall'Associazione industriale in difesa dell'impresa valdostana, quindi non riteniamo di averlo dimenticato, però lo abbiamo detto sottovoce perché non poteva apparire in un contratto, come mi ricordo anche allora non si mise nel contratto taluni emendamenti suggeriti dal P.C.I. che condividevamo per esempio sugli aspetti dei rapporti sindacali tra il personale e la Casa da gioco, perché non era compito della Regione il metterli, ma era un rapporto tra persone dipendenti e direzione della Casa da gioco, quindi, però raccomandavamo sempre, al di fuori della convenzione stessa, che certe cose venissero fatte. Naturalmente quelle che si potevano fare sono state fatte, come quella di creare poi - anche se in ritardo - la Commissione che regolamentasse le assunzioni al Casinò ed altrettanto abbiamo fatto nel ribadire al Comune di Saint-Vincent la piena disponibilità della Regione per venire incontro a quelli che erano i loro "Desiderata" e che era giusto garantire perché così desiderava il Comune.
Sull'intervento di Riccarand, scusami amico Riccarand, io non vado a dissotterrare Cavour, quindi lasciamo perdere i pronunciamenti degli uomini della D.C. purtroppo scomparsi, che però dicevano delle cose buone, che è lo stesso che dici tu. Quello su cui però non sono d'accordo è quando tu dici che le manifestazioni...noi versiamo immediatamente il 10% e sono manifestazioni senza alcun significato culturale. Ora, io mi ricordo che allora, nonostante ci fosse il Conte Cotta piuttosto attento al significato delle parole, che riuscì ad infilare, ad una precisa richiesta del 10%, fino al 10%, perché la Giunta, sentite le Commissioni speciali del Turismo e degli Affari generali, potesse - vedendo nell'autunno il calendario delle manifestazioni - decidere quali manifestazioni mettere o quali scartare. Senza alcun significato culturale! Ora, se c'è una cosa che il nuovo Amministratore delegato - che non ha bisogno di me o della mia difesa - desidera, è proprio quella di nascondere per Saint-Vincent la sola faccia del Casinò, tanto è vero che forse non dico niente di segreto, una serie di 24 telefilm che verranno realizzati dalla RAI-TV italiana...la SITAV rifiutò un telefilm perché aveva come aspetto solo di pubblicizzare il Casinò, mentre invece loro volevano che venisse pubblicizzata la cittadina di Saint-Vincent come sede di manifestazioni culturali.
Quando si pensa che c'è il premio di medicina, Riccarand, che fino all'anno scorso era il secondo del mondo e che quest'anno supera il premio Nobel a cui partecipano in giuria 7 premi Nobel su 8 persone, io ritengo...se non è questo un significato culturale... Se si terrà nel prossimo fine estate un convegno sull'energia a carattere europeo, io penso che sia a carattere culturale...è così, basta scorrere quelle che sono le manifestazioni e si vedrà che taluni...che il maggior numero delle manifestazioni di prestigio hanno un significato culturale che travalica non solo confini della regione, ma i confini dello Stato! Se mi si dice che sui film sull'etnia - io l'ho saputo oggi, per esempio - c'è una scarsa affluenza...ma non credo che sia né colpa del Casinò, né colpa della Regione se si è voluto portare in quella sede questa manifestazione! Avevamo solo che da tenerla ad Aosta se si riteneva di avere maggior successo...si è ritenuto forse di scaricare il 50% delle spese al Casinò? Allora mi sta bene, ma con questo non voglio criticare naturalmente le manifestazioni, perché ci stiamo molto attenti, anzi, talune manifestazioni che quest'anno sono passate hanno già il veto diciamo della Giunta per il prossimo anno, perché sono scadute d'importanza e quindi non riteniamo delle decine di milioni per manifestazioni che non hanno alcun carattere d'importanza.
È chiaro che...non entro nelle percentuali perché si tratta di tutto un pastello costruito tenendo conto naturalmente di quello che si fa in meno o si fa in più e tenendo conto di quella che è la svalutazione...ma Tonino, lui, è arrivato a dire che la SITAV guadagnerà 8 miliardi alla fine dei 12 anni! Alla fine dei 12 anni, se si arriverà ai 70 miliardi, non a 80 miliardi, scusa s'è un 1% di differenza tra i conteggi fatti in base al vecchio contratto...in base al nuovo contratto l'1%, il che significa che da una parte ci stanno...cioè il 72,593, dall'altro il 71,562...quindi cosa vuol dire? L'1% cosa vuole dire? Settecento milioni, non 6 o 7 miliardi, 1'1%, perché tra il 71 ed il 72 ci sta l'uno, non è che ce ne stanno 10! Insomma, i numeri, ti ho detto...fosse filosofia, per carità...il tuo vicino, il Segretario del partito che è professore di matematica, ti dirà che dal 71 al 72 c'è 1'1%; l'1% di 70 miliardi fanno 700 milioni, non faranno mai 7 miliardi...700 milioni all'anno? Ma forse che noi quest'anno incassiamo 70...non 80 miliardi? Allora scusatemi, quest'anno arriveremo sì e no a 25, 26 miliardi, perché il nostro ottimismo dei primi mesi sta lentamente scemando proprio al mese di maggio, perché non abbiamo più avuto lo stesso incremento, per cui ritengo che a fine anno avremo un incremento che andrà dai 4 ai 5 miliardi, quindi arrivare agli 80...siamo ai 50 miliardi e rotti di differenza...se alla fine arriveremo agli 80 miliardi io vi dico che può essere una fortuna da una parte, una bella scalogna dall'altra, perché vuol dire che allora la nostra scalogna...perché vuol dire che allora la nostra lira sarà andata a Patrasso e il mio collega Assessore alle Finanze dovrà veramente fare il trapezista per mettere insieme i soldi del bilancio. Ma comunque è inutile andare a vedere le cifre una per una, perché ad un certo momento noi, da una parte, risparmiamo...sempre che i dati siano esatti per seguire il discorso del collega Nebbia...noi, da una parte risparmiamo 12 miliardi e loro ne aumentano 5...
E vorrei anche dire una cosa che nessuno più...e qui anche se svelo qualche cosa che si sa non importa niente, perché a me piace dirle le cose...l'ho detto all'inizio, non siamo d'accordo, teniamo in piedi la convenzione del 1977, questo vorrebbe persino il Consiglio di Amministrazione della SITAV, in una seduta recente ha messo proprio in minoranza l'Amministratore delegato su questo, perché è un consiglio di amministrazione che purtroppo non ha mai seguito le cose proprie, perché, se mai avrà utilizzato gli utili di fine anno...ma nessuno più di loro è contento di rimanere al 1977, perché avevano un esborso minore e forse anche con delle strutture maggiori! Ma le strutture le pagavamo noi, e con quello che il Palazzo dei Congressi ci costava, un miliardo all'anno...e Nebbia ha detto anche che bisogna...chiedeva anche dove andiamo a prendere i 14, 15 o 18 miliardi che ci costeranno le opere...se si andava a mettere anche gli oneri di gestione in certe infrastrutture, io mi chiedo se il Consiglio regionale sarebbe in grado...troppo facilmente è in grado di presentare leggi, provvedimenti di diverse natura, di mettere insieme un bilancio, non toccherebbe a me, però dato che sono stato in passato anche Assessore alle Finanze mi preoccupo anche di questo, perché credo che le finanze siano la cosa più importante...lo spendere è sempre facile, è l'incassare che diventa difficile!
Quindi noi siamo convinti che con tutte le modifiche che sono state fatte - infatti io ho una bozza che è tutta corretta, non ce l'ho pulita come la vostra -, con tutte le correzioni che abbiamo apportato, siamo convinti di presentare un documento abbastanza buono; è chiaro che non sarà perfetto, perché secondo da come uno si trova seduto la perfezione c'è o non c'è. Naturalmente io, fossi seduto al posto del collega Tonino, naturalmente farei anch'io l'opposizione a modo mio, e la farò anche se sarò costretto; comunque è un castello il cui muovere solo una carta porta naturalmente a ridiscutere l'intero problema con la Casa da gioco, e quindi rientrare qui per poi ridiscutere nuovamente un avanti-indietro sul quale noi non siamo d'accordo, perché il tutto è stato discusso in maniera più che onesta cercando di fare gli interessi della Regione.
Si dà atto che dalle ore 18,41 riassume la Presidenza il Presidente Dolchi.
Dolchi (P.C.I.) - La parola all'Assessore alle Finanze, Filliétroz.
Filliétroz (U.V.P.) - Io devo rispondere alle domande fatte dal Consigliere Nebbia ed in parte dal Consigliere Tonino sulla questione fiscale, cioè sulla soppressione del 2° comma dell'articolo 9 e sul finanziamento delle opere da parte della Regione. Il secondo comma dell'articolo 9 dice: "restano immutate le modalità fino a ora praticate per l'assolvimento dell'imposta sugli spettacoli e sui giochi", che poi convenzionalmente erano stati stabili nel 50% a carico della Regione, 50% a carico della SITAV, quantunque la legge stabilisse che dovrebbero essere a carico della Regione. Praticamente l'anno scorso, nel 1978, su 636 milioni circa la Regione ha pagato 318 milioni e 318 milioni la SITAV. Su questo importo la Regione ha di nuovo incassato agli effetti del riparto, cioè della "1065", ha di nuovo incassato i 9/10, quindi in effetti l'imposta della Regione è stata di 31 milioni. La legge n. 24 del 29.1 di quest'anno - di cui è stata distribuita copia - ha stabilito che le prestazioni di servizio sono soggette ad IVA, quindi praticamente siccome il gestore - che è la SITAV - dovrebbe fatturare alla Regione l'importo della sua gestione che, essendo di 8 miliardi, la differenza dell'anno scorso è di 8 miliardi...naturalmente il 14% porterebbe una somma da pagare da parte della Regione...un aggravio di circa 1 miliardo.
Nelle trattative con il Ministero è stato stabilito che la SITAV pagherebbe lei a monte le fatture, le fatturazioni che fa sulle spese di gestione e che arrivano, ammontano a circa 650 milioni all'anno, alla Regione rimane l'importo dell'imposta spettacoli e giochi, cioè altri 318 milioni che praticamente sono 31 milioni. Ecco, per il finanziamento delle opere la Giunta ha già stabilito di istituire un sistema di autofinanziamento cioè ha preso accordi con istituti di credito i quali anticiperebbero una percentuale prima della scadenza versando percentualmente un 7-8% dell'importo che si ricava dalla Casa da gioco annualmente...prima della scadenza del contratto dovrebbe essere tutto pagato.
Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri è stata chiusa la discussione generale con le repliche degli Assessori, sono stati presentati nel corso del dibattito una serie di emendamenti da parte del Consigliere Riccarand e dei Consiglieri Nebbia e Tripodi. Il Consiglio quindi è chiamato, prima della votazione globale sulla proposta della Giunta, di passare all'esame degli emendamenti ed alla loro votazione.
La proposta che fa la Presidenza è di seguire sia gli emendamenti che sono stati distribuiti, sia il dettato presentato dalla Giunta, in modo che si possa di volta in volta che troviamo degli emendamenti procedere alle votazioni. Ecco, siccome le serie di votazioni saranno notevoli, pregherei i Consiglieri di rimanere al loro posto in modo da facilitare i conteggi da parte del collega Segretario.
Il primo emendamento che troviamo a pagina 2...scusate, suono, in modo che...allora possiamo procedere; allora, a pagina 2 il primo emendamento che troviamo è l'emendamento del Consigliere Nebbia, il quale dice (mi permetto di correggere, perché in base ai trattini siamo al 6° paragrafo, non siamo al 5°):
Emendamento
Al 6° paragrafo della premessa sostituire a "L. 5.145.000.000" l'importo di "L. 7.986.000.000".
La parola al Consigliere Nebbia.
Nebbia (P.S.I.) - Non so se è il caso di illustrare tutti gli emendamenti per non ogni volta intervenire, perché...caso mai le votazioni saranno separate, ma io li illustrerei tutti. Ecco, questo sembra un emendamento di tipo formale, ma era un po' uno dei motivi per cui io parlavo di superficialità, non parlavo certamente di mentecatti; mi scuserà l'Assessore, "superficialità" vuol dire non approfondire sufficientemente alcuni aspetti. Qua la relazione, per come è stata stilata, porterebbe a valutare un superiore carico per la SITAV per lire 7 miliardi, e quindi a dare una valutazione sostanziale a questo intervento. In realtà la cifra di 5 miliardi si riferisce a delle valutazioni del 1977, la cifra giusta è 7.986.000.000, che è la valutazione del 1978, cioè come riportata dallo stesso testo, come risulta dal prospetto in data 20.1.1979; anzi, è la valutazione del 15.10.1978, quindi è quella paragonabile con quella di 12 miliardi. In realtà il superiore impegno finanziario della SITAV è solamente di 5...5 miliardi, e non di 7 miliardi e qualche cosa...
Dolchi (P.C.I.) - La parola all'Assessore al Turismo, Antichità e Belle Arti, Ramera.
Ramera (D.C.) - Qui si tratta...è giusto quello che dice il Consigliere Nebbia, però i 5 miliardi sono quelli che sono fissati in convenzione, non possiamo noi ricalcolare sul 1978 perché la convenzione è stata votata al 6.12 del 1979; però, anche se è una premessa, 5 è quello che è fissato nella convenzione, quindi viene portato a 12, non per esagerare, ma perché così sta scritto...
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Nebbia.
Nebbia (P.S.I.) - Però se pargoniamo due valori dobbiamo paragonare valori omogenei e non valori distanti un anno e mezzo e più dall'altro; è vero che il valore della convenzione è di 5 miliardi, però si riferisce in prestiti, allora...
Il punto 2 o punto 2bis, cioè nel caso non venga accolto l'emendamento al punto 2 proporrei il punto 2bis è questo capitolato "capitolato, appalti e direzione lavori a cura della Regione" per le opere a carico della Regione, allora qua il discorso sugli appalti si può fare, perché possono essere invitati, non c'è obbligo di invitare un'infinità di imprese, possono essere invitate certe imprese o se non altro sono, potrebbero essere invitate praticamente imprese regionali o imprese non regionali, in modo che tutte abbiano la possibilità di operare. Non c'è invece nessuna garanzia da parte della SITAV che questo avvenga. Nel caso che questo emendamento non sia accolto, proporrei l'emendamento 2bis, dove il controllo viene attribuito al Consiglio regionale tramite un nuovo comitato di controllo piuttosto che alla sola Giunta regionale.
Al punto 3, e qui un altro aspetto in cui voglio sottolineare...mi scuserà l'Assessore, ma la superficialità è questo...il nuovo contratto prevede 14.474 metri quadri da cedere alla Regione in luogo di 24.490 che era l'importo del vecchio contratto. Ma si può discutere se sia valido o meno il primo rispetto al secondo valore, però un punto incontrovertibile è questo: il Consiglio non sa quali siano questi 14.474 metri quadri, né sa quali potevano essere quei 24.490 precedenti, perché agli atti non è allegata nessuna planimetria, di conseguenza non si sa neanche se questi metri quadri servono alla Regione o meno! Oggi, nello stesso ordine del giorno del Consiglio, c'è la proposta di acquisto di un'area, è allegata una planimetria...tutte le volte che il Consiglio ha acquistato sono state acquistate sapendo cosa si acquistava...in questo caso c'è solamente una superficie, null'altro; di conseguenza la proposta che faccio è di ritornare ai 24.490, in modo da ottenere un'area...e qui bisognerebbe poi segnare le planimetrie...un'area centrale nel nuovo progetto, sarebbe compresa tra il parcheggio a valle, il parcheggio da 700-800 posti macchine ed i campi di tennis; è un'area libera, è un'area che la Regione potrebbe un domani utilizzare e non impiccia assolutamente il discorso dell'attrezzatura sportiva del campo tennis se deve gestire la Regione o deve gestire la SITAV. Quindi il significato di questo emendamento l'ho chiarito.
L'altro è quello...in parte potrebbe essere nell'emendamento n. 2 che gli appalti dovranno garantire la partecipazione ai lavori di imprese aventi sede legale in Valle d'Aosta nella misura minima del 50% degli importi dei lavori. Sono soddisfatto che l'Assessore dica che c'è un accordo così gentile tra la SITAV e la Regione per garantire questo...d'accordo, mi va bene, però non credo che sia sufficiente...
Dolchi (P.C.I.) - La parola all'Assessore al Turismo, Antichità e Belle Arti, Ramera.
Ramera (D.C.) - Non vorrei che poi domani mi si dicesse che io ho detto che allora c'era un impegno...in seguito poi...dell'Associazione industriali fatto sia alla SITAV, sia alla Regione, di favorire le imprese locali, però non è che con quello...
Nebbia (P.S.I.) - ...appunto, intanto mi sta abbastanza bene questo fatto, però non c'è nessuna garanzia che questo avvenne, non è scritto sulla convenzione...se questo non avviene diremmo a tutti che abbiamo perso un'occasione e, ripeto, con la crisi che c'è spesso in Basse Valle nel campo dell'occupazione, credo che un impegno di questo tipo potrebbe garantire se non altro in certi settori un'occupazione adeguata.
Ecco, l'emendamento n. 5 per la prima parte è analogo al punto 2bis; nella seconda parte l'avevo già richiamato in discussione generale: è opportuno mettere, in luogo di tre anni di effettivo lavoro, "1.200 giorni naturali consecutivi dall'inizio che deve avvenire entro 6 mesi dalla data della concessione edilizia", perché sappiamo benissimo che la concessione edilizia può essere rilasciata...ha validità un anno, i lavori possono essere iniziati in quell'anno, la concessione può essere rinnovata se i lavori sono iniziati e, con la formulazione precedente, valutando l'effettivo lavoro che è quello in cui gli operai sono in cantiere a lavorare, quindi quando il cantiere è aperto, tutta questa somma di fatto potrebbe comportare un'altra volta la vanificazione del contratto, come è successo per il contratto precedente. Mettendo "1.200 giorni naturali" e "consecutivi", questo è molto chiaro: si parte dalla data della convenzione e si sa benissimo qual è la data di temine dei lavori. Per me 1.200 giorni possono essere 1.200, 1.100, non è questione di numero in questo caso, è questo di mettere una data certa.
L'emendamento n. 6 è in parte ripreso dal vecchio contratto e tende a garantire l'uso delle sale e dei saloni per congressi e convegni previsti nel nuovo albergo, perché è ben vero che - come è stato detto - il Palazzo dei Congressi sarebbe inutilizzato, però perché è troppo grande; ci sono solamente pochi palazzi dei congressi di 1.000 posti in Italia, l'utilizzazione sarebbe di 2 volte all'anno se non sarebbe sottoutilizzato e sovradimensionato. Nella realtà il vecchio progetto prevedeva per il Palazzo dei Congressi la capacità di 800 posti; il nuovo progetto prevede nell'ambito dell'albergo diverse sale di cui la maggiore è di 600 posti ed è divisibile, e altre sale di 300, 200 posti, 250 o 100 posti che sono tutte incorporate nell'albergo. Oltretutto c'è il salone delle feste che potrebbe anche essere utilizzato, avrebbe una capacità ancora maggiore. Quello che preme è che questi ambienti, queste sale, possano essere utilizzate dall'Amministrazione pubblica, e quindi dall'Amministrazione regionale in primo luogo, per manifestazioni di carattere regionale, cioè un'utilizzazione che in un primo tempo con il vecchio contratto era stata prevista, se non...del Palazzo dei Congressi e che non discuto che si...che ci siano dei motivi economici, ma deve anche trovare spazio nelle nuove sistemazioni edilizie.
Ecco, circa il punto E) mi spiace contraddire l'Assessore, ma se è vero che il punto E) è quello delle imposte degli spettacoli, se è vero che la Regione rientra nei 9/10 e quindi avrebbe - se ricordo bene - un'esposizione di soli 28 milioni, o 31 milioni, in realtà rinuncia a 290 milioni d'introiti, perché se esce con 318 ne incassa 31, perché le paghi tutte lei...ha da pagare la seconda metà delle imposte tutte a proprio carico, in realtà rinuncia ad un introito di 290 milioni. Quello, caso mai...questo lo può illustrare, ma mi pare di avere inteso in questo modo.
Ecco, alla fine 1'8° emendamento è analogo sotto altri aspetti a quello precedente quando si chiede di sostituire...nel caso degli ingressi di valdostani...si chiede di sostituire il termine "Giunta regionale" con "Consiglio regionale", in modo che possa essere il Consiglio, caso mai con una delibera o un mini-regolamento, a stabilire quali sono le modalità di accesso alle sale da gioco.
Dolchi (P.C.I.) - Allora, colleghi, sono stati illustrati tutti gli emendamenti, però ricordo che ci troviamo a discutere il primo emendamento, quello concernente i 5.145.000.000 della pagina 2.
La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici, Borbey.
Borbey (D.C.) - no...
Dolchi (P.C.I.) - Allora, per un certo ordine anche della votazione, i colleghi che intendono intervenire dopo l'illustrazione globale fatta dal Consigliere Nebbia sono invitati ad intervenire nel momento in cui l'emendamento sarà messo in votazione. Allora, l'emendamento del collega Nebbia consiste nella sostituzione delle Lire 5.145.000.000 con l'importo di 7.986.000.000.
Ci sono dichiarazioni di voto su questo argomento? Mi sembra che l'Assessore abbia chiarito l'interruzione che c'è stata nel dibattito su questo...allora metto in approvazione l'emendamento...
La parola all'Assessore al Turismo, Antichità e Belle Arti, Ramera.
Ramera (D.C.) - ...per mettere in votazione, scusi, ma io credevo che il Consigliere Nebbia lo ritirasse, in quanto la cifra è scritta nella convenzione votata il 6.12.1977, 5.000.000, quindi una variazione al contratto firmato dal Presidente della Giunta, cioè, e dalla Regione e dalla SITAV, porta quella cifra: 5.145.000.000; quindi la variazione ha 12, però parte da 5, non può partire da 7 per una valutazione successiva del 1978. Quindi questa è una modifica che ha solo quello che è il testo originale del contratto...per me...io ritenevo che il Consigliere Nebbia non volesse la votazione su quel primo emendamento. Ecco, specificare come...
Dolchi (P.C.I.) - Il Consigliere Nebbia insiste.
Nebbia (P.S.I.) - Non è una questione di fondamentale importanza, premetto, ma dato che qui il testo riporta sempre alla data del 15.10.1978, in realtà la prima cifra si riferisce alla data del 1977. Basta dire 5 miliardi...alla data del 1977 e 12 miliardi alla data del 1978...comunque questo lo posso ritirare, non ho nessun problema...
Dolchi (P.C.I.) - Allora il collega Nebbia ha ritirato l'emendamento che abbiamo chiamato n. 1. Allora, ritirato l'emendamento, passiamo sempre a pagina 2, al comma A): c'è la proposta del collega Riccarand dell'abrogazione del punto A).
La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Io chiedo di abrogare il punto A), perché nel contratto del 1957 già si prevedeva una convenzione con la SITAV di 9 anni più 3 per il lavoro, più c'era una proroga di 6 mesi prevista nel caso che i lavori non potessero iniziare per cause non dipendenti dalla SITAV o dalla Regione. Era prevista già una proroga, quindi se non sono iniziati questi lavori c'erano già questi 6 mesi...non vedo per quale motivo adesso si deve di nuovo introdurre altri...praticamente quasi 2 anni di nuovo che sono - come dicevo prima - regalati alla SITAV, quindi io chiedo una modifica...
Dolchi (P.C.I.) - C'è qualcuno che chiede la parola? Allora il Consiglio è chiamato a votare sulla proposta di emendamento - chiamiamolo n. 1 - del collega Riccarand.
Emendamento
Abrogazione del Punto A).
Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Contrario? Astenuto?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventidue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tre
Contrari: diciannove
Astenuti: dieci (il Gruppo Comunista ed i Consiglieri Berti, Nebbia e Tripodi)
Il Consiglio non approva.
Procediamo. A pagina 3 abbiamo un emendamento, diciamo così, subordinato, del collega Nebbia concernente la frase che sta al penultimo comma 3.
Emendamento
Al terzo capoverso del punto B sostituire tutta la seconda parte con "Capitolati, appalti e direzione lavori a cura della Regione".
C'è qualcuno che chiede la parola? La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici, Borbey.
Borbey (D.C.) - Prima cosa: noi riteniamo che la dicitura "Le opere di cui sopra verrano eseguite sui progetti predisposti dalla SITAV approvati dal Consiglio regionale e allegati al presente atto"...quindi già l'approvazione del progetto consiste con l'approvazione del capitolato, consiste con l'approvazione di qualunque diciamo allegato che fa parte di un progetto esecutivo. Noi riteniamo che la direzione dei lavori sia di competenza SITAV, anche perché non vorremmo incorrere di avere la direzione dei lavori per poi avere ritardi nel lavoro, per poi avere delle penalità verso la SITAV. Noi, con la dicitura "posteriori", avremmo l'alta sorveglianza della Giunta regionale che si riserva la modalità del controllo. Quindi riteniamo che con quella dicitura la Regione sia sufficientemente tutelata; inoltre non cambia niente dalla convenzione del 1977, perché già allora la dicitura era la stessa.
Per quanto concerne quel che allora il Consigliere Nebbia diceva inerente alle ditte che sono...che operano in Valle d'Aosta, e hanno, diciamo...sono residenti, hanno la loro società, la loro sede in Valle, l'articolo 14 ci dice anche che forniture, appalti di prestazione servizio, verranno affidati preferibilmente - a parità di condizione - a ditte con sede in Valle d'Aosta. Ma noi riteniamo che anche l'elenco delle ditte che la SITAV inviterà per l'appalto dovranno sottostare al controllo della Giunta regionale, questo senz'altro.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Nebbia.
Nebbia (P.S.I.) - ...agli atti non sono assolutamente allegati i capitolati...
Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri, metto in approvazione quello che chiamiamo emendamento n. 2, quello relativo al "Capitolati, appalti e direzione lavori a cura della Regione". Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Contrario? Astenuto?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: venticinque
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: sei
Contrari: diciannove
Astenuti: sette (il Gruppo Comunista)
Il Consiglio non approva.
E la Presidenza chiede scusa al Consiglio se non ha messo prima in approvazione quel che possiamo chiamare l'emendamento n. 2 del collega Riccarand - ma questi emendamenti si intersecano l'uno con l'altro - che modificava sostanzialmente il punto B e ne chiede la sostituzione con il primo comma, l'intero primo comma è sostituito, di conseguenza l'articolo 3 viene modificato come segue:
Emendamento
Punto B)
L'intero primo comma è sostituito col seguente:
"L'art. 3 viene modificato come segue:
Il programma di opere da costruire nella zona turistica di St. Vincent è il seguente:
- Palazzo manifestazioni mc 61.491 |
L. 8.235.000.000 |
La SITAV, quale onere straordinario di concessione, contribuirà alle spese per l'opera sopraindicata con un minimo di 1 miliardo di lire".
La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Sì, in sostanza non è che io son particolarmente affezionato al discorso del Palazzo delle Manifestazioni, però con questo emendamento manifesto evidentemente quella che è la posizione che ho sempre sostenuto, nel senso che noi siamo contrari a qualsiasi opera di ampliamento del Casinò, quindi raddoppio della Casa da gioco in sé, parcheggio, eccetera...mentre invece siamo d'accordo per qualsiasi opera possa servire a livello culturale per Saint-Vincent, anche se evidentemente così come è impostato, come è stato previsto, può essere discutibile, può essere visto, però l'indirizzo comunque è questo qui.
Dolchi (P.C.I.) - Nessun altro chiede la parola? Allora io metto in approvazione l'emendamento del Consigliere Riccarand, chiamato n. 2, che egli ha testé illustrato.
Ci sono dichiarazioni di voto? Metto in approvazione l'emendamento, per alzata di mano. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: venti
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: uno
Contrari: diciannove
Astenuti: dodici (il Gruppo Comunista ed i Consiglieri Berti, Lanivi, Nebbia, Pollicini e Tripodi)
Il Consiglio non approva.
E passo - se mi seguite - a pagina 4, dove c'è un emendamento del collega Nebbia alla terza riga...ah, no, c'è l'emendamento subordinato del collega Nebbia alla fine della pagina 3, e cioè essendo stato respinto l'emendamento che tendeva a sopprimere la parte relativa alle modalità del controllo, l'emendamento del collega Nebbia parla del Consiglio regionale che, con apposito Comitato paritetico, si riserva...eccetera; quindi questo emendamento, essendo stato bocciato dal Consiglio...il primo emendamento diventa emendamento da approvarsi in via subordinata; quindi il Consiglio è chiamato a pronunciarsi in merito.
Emendamento
Al terzo capoverso del punto B, quinta riga, sostituire a "della Giunta regionale" "del Consiglio regionale che, con apposito Comitato di controllo paritetico, si riserva...".
C'è qualcuno che chiede la parola in proposito? Allora metto in approvazione l'emendamento cosiddetto n. 2bis che avete nell'elenco, proposta del Consigliere Nebbia e Tripodi.
Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trentadue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tredici
Contrari: diciannove
Il Consiglio non approva.
E quindi passo all'emendamento cosiddetto n. 3 nell'elenco delle proposte di emendamenti, dei colleghi Nebbia e Tripodi, cioè la variazione, alla terza riga della pagina 4, dei metri quadrati: da 14.474 a 24.490.
Emendamento
Al quarto capoverso del punto B sostituire a "mq. 14.474" "mq. 24.490".
Qualcuno chiede la parola in proposito? Allora metto in approvazione l'emendamento scritto con il n. 3 proposto dai colleghi Nebbia e Tripodi.
Chi è d'accordo? Chi non è d'accordo, chi astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trenta
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: undici
Contrari: diciannove
Astenuti: due (i Consiglieri Lanivi e Pollicini)
Il Consiglio non approva.
E abbiamo l'emendamento n. 4 del collega Nebbia.
Prima di mettere in approvazione l'emendamento n. 4, faccio presente che in alcune righe della pagina 4 sono stati compiuti degli errori materiali; esattamente al penultimo comma: "le opere di cui sopra il cui costo"...è, bisogna aggiungere il verbo, "è calcolato alla data del 15 ottobre 1978, al netto del valore dei terreni e degli oneri di urbanizzazione", e poi nell'ultima riga: "all'atto del rilancio delle concessioni edilizie" va letto e scritto: "all'atto del rilascio delle concessioni edilizie". Non sono emendamenti da mettere in votazione, li ho fatti notare perché il testo definitivo, soprattutto per quanto... è rilascio!...stanno le opere, allora il soggetto sono le opere di cui sopra, il soggetto, le opere rimarranno di proprietà della SITAV...allora, va bene, l'Assessore Ramera insiste che non ci va la "è", mentre sul "rilascio" non ci sono dubbi che è il rilascio delle concessioni edilizie...
All'ultima riga: "oneri di urbanizzazione e rilascio delle concessioni edilizie", l'emendamento 4 del collega Nebbia propone l'aggiunta di un nuovo capoverso. Ora, indipendentemente da dove va poi inserito il capoverso che potrebbe essere anche alla fine del punto in discussione per seguire l'elencazione degli emendamenti presentati dai colleghi Nebbia e Tripodi, io lo metto in questo momento in discussione. Quindi si tratta dell'emendamento n. 4, quello che vi è stato distribuito, sul foglio; nel caso fosse approvato la Presidenza proporrebbe che venga inserito alla fine.
Emendamento
Aggiungere al punto B un nuovo capoverso:
"Gli appalti dovranno garantire la partecipazione ai lavori di imprese aventi sede legale in Valle d'Aosta nella misura minima del 50% dell'importo dei lavori".
Chi è d'accordo? Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: venticinque
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: sei
Contrari: diciannove
Astenuti: sette (il Gruppo Comunista)
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 5 del collega Nebbia, sempre seguendo l'elencazione della proposta di emendamenti, prevede che le parole "Giunta regionale" siano sostituite con "Consiglio regionale", e con apposito "Comitato di controllo paritetico"...è la prima riga dell'ultimo comma.
Emendamento
Al settimo capoverso del punto B sostituire a "La Giunta regionale" i termini "Il Consiglio regionale, con apposito Comitato di controllo paritetico".
Qualcuno chiede la parola in proposito? Nessuno chiede la parola? Metto in approvazione, per alzata di mano, l'emendamento n. 5 nell'elenco degli emendamenti proposti dai colleghi Tripodi e Nebbia. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trentadue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tredici
Contrari: diciannove
Il Consiglio non approva.
E abbiamo poi subito dopo, nella prima riga della pagina 5, la sostituzione di "3 anni" con "1.200 giorni".
Emendamento
In luogo di "tre anni di effettivo lavoro dal loro inizio" sostituire: "1.200 giorni naturali e consecutivi dal loro inizio che deve avvenire entro sei mesi dalla data della concessione edilizia".
Qualcuno chiede la parola in proposito? Nessuno chiede la parola. Metto in approvazione l'emendamento di Nebbia che propone...sostitutivo dei "3 anni" con "1.200 giorni" alla pagina 5, Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trentadue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tredici
Contrari: diciannove
Il Consiglio non approva.
Si passa alla trattazione dell'oggetto del punto C) dove c'è l'emendamento di Riccarand che propone di sostituire l'intero primo comma come segue:
Emendamento
Punto C):
L'intero primo comma è sostituito con il seguente:
"L'art. 4 viene modificato come segue:
A titolo di tributo tassa di concessione la SITAV verserà alla Regione l'80% sugli introiti lordi di gioco e proventi degli ingressi alle sale da gioco".
La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Ho proposto l'80%, che del resto era la percentuale esatta prevista nella prima convenzione fra Regione e SITAV del 1946, e che, come era giustificata se vogliamo nel 1946, mi pare a maggior ragione adesso che gli introiti sono aumentati, quindi la SITAV comunque sul 20% ha degli introiti, comunque estremamente rilevanti.
Dolchi (P.C.I.) - Qualcuno chiede la parola in proposito? Allora metto in approvazione l'emendamento proposto dal collega Riccarand, chiamiamolo così, emendamento n. 3 nell'ordine degli emendamenti che egli ha presentato e che sono stati distribuiti, Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Esito della votazione: presenti: 32; votanti: 20; astenuti: 13 (il gruppo comunista ed i colleghi Nebbia e Tripodi, Berti, Pollicini e Lanivi); la maggioranza è considerata...
(interruzione di alcuni Consiglieri)
Allora proclamo il risultato definitivo con la correzione che è stata fatta dopo le sollecitazioni del gruppo dei D.P.:
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventidue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tre
Contrari: diciannove
Astenuti: dieci (il Gruppo Comunista ed i Consiglieri Berti, Nebbia e Tripodi)
Il Consiglio non approva.
Sempre il Consigliere Riccarand...c'è, sempre al punto C), la proposta di un comma aggiuntivo, che è il 4° nell'elenco delle proposte di emendamenti, che dice testualmente:
Emendamento
Punto C):
È introdotto il seguente secondo comma:
"La SITAV verserà inoltre alla Regione il 50% degli introiti derivanti dalle mance".
Qualcuno chiede la parola in merito? Allora metto in approvazione l'emendamento che è stato testé letto, aggiuntivo, da parte del collega Riccarand. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Esito della votazione: presenti: 32; votanti: 29; maggioranza: 17; favorevoli: 10; contrari: 19; astenuti: 3 (Berti, Lanivi, Pollicini). Il Consiglio non approva.
(interruzione di alcuni Consiglieri)
...allora mi correggo, però siccome devo dichiarare gli astenuti...chiedo scusa se alle volte vengono delle confusioni...gli astenuti sono: i colleghi Nebbia, Tripodi e Berti. Per tutto il resto la votazione è stata dichiarata come conforme al conteggio del Consigliere Segretario.
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventinove
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: dieci
Contrari: diciannove
Astenuti: tre (Berti, Nebbia, Tripodi)
Il Consiglio non approva.
Punto D): abbiamo, da parte del collega Riccarand, l'articolo 6 della convenzione Regione-SITAV che è soppresso, quindi un emendamento soppressivo, cioè tutto il punto D) che si riferisce all'articolo 6 si propone che venga soppresso.
Emendamento
Punto D):
L'intero punto è sostituito con il seguente:
"L'art. 6 della Convenzione Regione-SITAV è soppresso".
Il Consigliere Riccarand intende prendere la parola.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Il punto che riguarda queste famose manifestazioni culturali della SITAV è un punto che...io non condivido evidentemente il giudizio che dà l'Assessore al Turismo su queste manifestazioni...per me sono, cioè possono essere espressione di un certo tipo di concetto di cultura che è un concetto classistico e dell'Italia della cultura.
A mio avviso queste manifestazioni non servono assolutamente al progresso della gente a cui la cultura...quindi alla cultura della gente, anzi, sono un insulto a mio avviso rispetto ai problemi reali della gente e dei lavoratori. Io ho un trafiletto de La Stampa, 10 aprile del 1979, c'è scritto: "nasce a Saint-Vincent un premio internazionale, come si elegge la Donna dell'anno"...ebbene, questo premio internazionale per la Donna dell'anno, basterebbe leggere l'articolo 4 per capire che tipo di cultura si fa a Saint-Vincent con queste manifestazioni, sono proprio brevissime righe, tanto si capisce già da subito..."promosso dalla Valle d'Aosta, una regione che ha una tradizione magnifica nel campo dei premi, ospitato nella cornice un tempo sfarzoso - ora soltanto costoso - del Grand Hotel di Roma, collocato sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica, è nato il premio internazionale di Saint-Vincent, "la Donna dell'anno"; le consorti degli ambasciatori di tutto il mondo accreditati presso il Quirinale compongono la giuria che entro il mese di giugno dovrà inviare la biografia della donna che ogni Paese intende candidare...", eccetera, "per lanciare questa iniziativa, nel grand'albergo romano sono convenute signore non troppo giovani vestite di tradizionali chemisiers, dai cappelli ondulati e tinteggiati, i gioielli discreti ma veri, mogli di ambasciatori e personaggi per così dire diplomatici, più alcune amiche di Maria Pia Fanfani, Beatrice Rangoni Machiavelli, che sedevano alla tavola del Presidente...", eccetera.
Dolchi (P.C.I.) - Colleghi, allora il Consiglio è chiamato a votare la soppressione dell'articolo 6 della convenzione Regione-SITAV; qui c'è l'emendamento n. 5 del collega Riccarand. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo, chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: venti
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: uno
Contrari: diciannove
Astenuti: dodici (il Gruppo Comunista ed i colleghi Berti, Lanivi, Nebbia, Pollicini e Tripodi)
Il Consiglio non approva.
Al punto D) i colleghi Nebbia e Tripodi propongono l'aggiunta di un nuovo capoverso che è il n. 6 dell'elenco degli emendamenti dei colleghi Nebbia e Tripodi.
Emendamento
Al punto D inserire un nuovo capoverso:
"L'Amministrazione regionale si riserva di utilizzare le sale per convegni del nuovo albergo ed il salone delle feste per manifestazioni aventi carattere culturale, politico e sociale. Tali manifestazioni potranno essere organizzate, su mandato dell'Amministrazione regionale, anche da altri enti od associazioni".
C'è qualcuno che chiede la parola in proposito? Nessuno? Metto in approvazione l'emendamento scritto con il n. 6 dell'elenco dei colleghi Nebbia e Tripodi. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Riccarand, per piacere, ha alzato la mano?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trentadue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tredici
Contrari: diciannove
Il Consiglio non approva.
Al punto E) c'è la proposta soppressiva dei colleghi Nebbia e Tripodi - credo che abbia la precedenza - e anche quella di Riccarand, che rispettivamente leggo, quindi penso che si possa fare una sola votazione...i proponentì non hanno niente in contrario?
Emendamento
Annullare tutto il punto E.
Emendamento
È abrogato il Punto E).
Allora il Consiglio è chiamato a pronunciarsi sulla soppressione del punto E). Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trenta
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: undici
Contrari: diciannove
Astenuti: due (Lanivi, Pollicini)
Il Consiglio non approva.
Punto F). Ha la precedenza il collega Riccarand, che ne prevede l'abrogazione con l'emendamento n. 7.
Emendamento
È abrogato il Punto F).
Qualcuno chiede la parola? Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Rimane in vigore l'articolo del vecchio contratto 1977 senza nessuna modifica, quindi l'ingresso ai valdostani rimane vietato come lo era nel vecchio contratto. Non ho capito dalle spiegazioni che dava l'Assessore prima...diceva: "si tratta di tornare alla situazione precedente"...ecco, mi pare che la situazione precedente non creasse nessun tipo di problema è stato soltanto dopo quell'esperimento che sono sorti...qui si tratta semplicemente a mio avviso di tornare alla normativa precedente che funzionava - mi pare - senza inconvenienti.
Dolchi (P.C.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora metto in approvazione l'emendamento n. 7 del collega Riccarand che prevede l'abrogazione del punto F). Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventinove
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: dieci
Contrari: diciannove
Astenuti: tre (Berti, Nebbia, Tripodi)
Il Consiglio non approva.
Quindi rimane in piedi, come si dice, l'emendamento del collega Nebbia, iscritto al punto n. 8 dell'elenco degli emendamenti che all'ultima riga propone:
Emendamento
Alla fine del punto F sostituire a "dalla Giunta regionale" con "Consiglio regionale".
Nessuno chiede la parola. Allora metto in approvazione l'emendamento sostitutivo di "Giunta regionale" con "Consiglio regionale". Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventinove
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: dieci
Contrari: diciannove
Astenuti: tre (Lanivi, Pollicini, Riccarand)
Il Consiglio non approva.
Ci sono ancora tre emendamenti del collega Riccarand, uno è aggiuntivo al punto C) e poi di nuovo al punto L)...aspetta...allora seguiamo per chiarezza la presentazione degli emendamenti.
La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Punto L): è un emendamento aggiuntivo, si tratta di introdurre in questo nuovo contratto un articolo che abroghi l'articolo 5 della convenzione fra Regione e SITAV del dicembre 1977. Con quell'articolo 5 praticamente la Regione si impegnava a versare ogni anno 200 milioni alla SITAV come contributo sull'anticipazione che la SITAV fa ai clienti; ecco questo...a questi 200 milioni, facendo parte dell'attività...che...di questa gestione comportano, non sono giustificate da parte della Regione, quindi non vedo per quale motivo la Regione deve dare questo contributo, questo "ulteriore" contributo alla SITAV. Pertanto propongo un articolo abrogativo, un punto abrogativo dell'articolo 5 della convenzione.
Dolchi (P.C.I.) - Qualcuno chiede la parola su questo argomento? Allora metto in approvazione l'emendamento che assume il n. 8 nell'elenco degli emendamenti proposti dal collega Riccarand, che egli stesso ha testé illustrato.
Emendamento
È aggiunto il punto L):
"L'art. 5 della Convenzione Regione-SITAV è abrogato".
Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventidue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tre
Contrari: diciannove
Astenuti: dieci (il Gruppo Comunista ed i colleghi Berti, Nebbia e Tripodi)
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 9 che riguarda l'aggiunta al punto G) del Consigliere Riccarand, dice testualmente:
Emendamento
È aggiunto il punto G):
All'art. 10 è aggiunto il seguente 5° comma:
"La SITAV si impegna ad accettare integralmente tutte le norme e tutte le attribuzioni dei controllori regionali che l'Amministrazione regionale riterrà opportuno definire".
La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - In realtà è un errore, il punto G) è un punto aggiuntivo, quindi non si riferisce al punto G) del contratto aggiuntivo, è un emendamento aggiuntivo, cioè io propongo che al contratto del 1977, all'articolo 10 del contratto 1977, sia aggiunto un comma conclusivo, un 5° comma per cui si stabilisce che la SITAV...si dice chiaramente...si impegna appunto ad accettare le norme e le prerogative dei controllori regionali. Prima si parlava - mi pare con il Consigliere Tonino - del fatto che vi fosse una carenza di controllo da parte diciamo del personale regionale sul funzionamento della Casa da gioco, anche per delle difficoltà che vengono frapposte della SITAV, quindi si tratta di stabilire, anche nella convenzione, che la SITAV comunque rispetti ed approvi quelle che sono le norme che vengono stabilite dal Consiglio regionale. Penso che sia nostro diritto trovare le condizioni perché i controllori possano muoversi più liberamente, possano controllare quanto...meglio di tutto il funzionamento del gioco.
Dolchi (P.C.I.) - Qualcuno chiede la parola? Metto in approvazione per alzata di mano. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventisette
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: otto
Contrari: diciannove
Astenuti: cinque (Berti, Lanivi, Nebbia, Pollicini e Tripodi)
Il Consiglio non approva.
Siete chiamati a pronunciarvi sull'ultimo emendamento nell'elenco degli emendamenti proposti del collega Riccarand.
Emendamento
È aggiunto il Punto H):
All'art. 21 della Convenzione è aggiunto il seguente seguente secondo comma:
"La SITAV e/o Società collegate si impegnano a non finanziare in alcun modo, direttamente o indirettamente, neppure quindi tramite la diffusione di materiale pubblicitario, partiti, movimenti politici, gruppi parlamentari o consiliari o le loro articolazioni politico-organizzative-pubblicistiche".
La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Nella convenzione del 1957 c'è un articolo 12 in base al quale la SITAV si impegnava a non finanziare in nessun modo giornali e associazioni, partiti e movimenti politici, eccetera; nel contratto del 1977 questo articolo è scomparso ed è stato invece introdotto l'articolo 21 in base al quale la SITAV s'impegnava a rispettare quella che è la legge sui finanziamenti pubblici ai partiti. Ora, però, la legge sul finanziamento pubblico dei partiti stabilisce soltanto che...non stabilisce che società del tipo della SITAV, quindi società private...non vieta a queste società di finanziare partiti, movimenti, eccetera...stabilisce che questi finanziamenti possono essere fatti soltanto se regolarmente deliberati e, diciamo così, segnati sul bilancio. Quindi impedisce un finanziamento clandestino, mentre invece permette il finanziamento che sia regolarmente deliberato.
Ora, io credo che invece accanto a questa norma che è stata giustamente introdotta nel contratto del 1977 vada tenuta, vada mantenuta la vecchia dizione, perché anche se la SITAV decidesse di finanziare con sua scelta un partito, un movimento politico, o un giornale di questo partito, eccetera, questo mi sembra comunque un fatto negativo, perché diventa evidentemente squilibrante rispetto alla situazione politica valdostana, e comunque diventa un mezzo di condizionamento sui partiti e sui movimenti politici, quindi a mio avviso accanto all'articolo 21...va mantenuta una dizione che io propongo in questi termini: cioè sia la SITAV sia le società collegate, quindi anche la SAAV, eccetera...mi riferisco anche alla propaganda pubblicitaria dietro la quale poi si può passare ad un finanziamento ai partiti...tranquilli, tranquilli, insomma...
Dolchi (P.C.I.) - Qualcuno chiede la parola sull'emendamento testé illustrato? Nessuno? Metto in approvazione. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Contrario? Astenuto?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventuno
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: tre
Contrari: diciotto
Astenuti: undici (il Gruppo Comunista ed i colleghi Berti, De Grandis, Nebbia e Tripodi)
Il Consiglio non approva.
Abbiamo terminato l'esame e la votazione degli emendamenti. Prima di passare alla votazione sulla proposta di deliberazione, chiedo se c'è qualche Consigliere che intende prendere la parola per dichiarazione di voto...il Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Mah, il nostro modo di affrontare la questione del rapporto Regione-SITAV crediamo abbia avuto il pregio di essere stato ancorato ai fatti. Abbiamo tentato di spiegare qual è il nostro atteggiamento oggi, sulla traccia di alcune visioni generali che intendiamo portar avanti in questo rapporto. Per contro ci sembra che altri atteggiamenti siano stati un tantino diversi: mi riferisco, ad esempio, al tentativo di Riccarand che definirei "vecchio e superato" di mettere tutti i partiti sullo stesso piano, atteggiamento che non ha dato tra l'altro dei risultati che lei ha sperato, perché in ogni caso noi possiamo dire con tutta tranquillità che abbiamo sempre avuto il coraggio di spiegare pubblicamente la nostra posizione, non solo sui nostri giornali, ma in assemblee.
Noi non siamo assolutamente controllati dalla SITAV ci controllano le nostre Sezioni, ci controlla la gente con la quale abbiamo dei rapporti quotidiani, altro che controllo della SITAV! Credo che vada detto con forza che queste sono delle fesserie che non meritano altre risposte. Noi vogliamo sulla SITAV un controllo più serio, la convenzione che oggi stiamo per discutere, che abbiamo discusso oggi allenta a nostro avviso il controllo della Regione, e crediamo, a differenza di Riccarand, che il controllo la Regione lo debba e lo può svolgere se partiamo dal presupposto che un ente pubblico quale è la Regione, Ente territoriale di governo nel nostro territorio, non riesce a controllare alcuni fenomeni che si verificano sul nostro territorio, credo che partiamo con il piede sbagliato, discutiamo invece degli strumenti affinché il controllo sia più serio.
PoIlicini, credo sia il caso di abbandonare atteggiamenti che a volta noi abbiamo giudicato elettoralistici, andavano bene nel periodo pre-elettorale, l'intesa non è stata fatta solo per la SITAV. Ora, sembrerebbe che tutta la linea che il nostro partito ha portato avanti a livello di comportamento, a livello nazionale dell'unità di alcune forze, dell'intesa in un momento difficile, sembrerebbe che, a sentire Pollicini, che questa linea sia stata fatta affinché i Comunisti in Valle d'Aosta potessero fare passare la convenzione della SITAV. Credo che sia francamente esagerato, l'intento di quella intesa - dice tra l'altro la premessa e lo voglio leggere - è che uno degli intenti è proprio di instaurare un nuovo sistema di rapporto tra le forze politiche non fondate su rigidi contrapposizioni ma basate sulla ricerca continua del confronto, e dell'approfondimento dei problemi che si presentano alla Comunità. Ora mi sembra, Pollicini, che siano grosso modo le parole che tu hai detto stamattina per giustificare l'apertura nei confronti dell'U.V. Sono i fatti, è un tentativo, qui siamo disponibili a discutere sugli effetti, rispetto a quello che abbiamo messo nell'intesa, ma affermare come hai fatto tu che questa intesa è servita solo a quello, credo che sia una strumentalizzazione e che non sia un modo serio, così come non ci sembra assolutamente serio affermare e ci sembra affatto presunzione che è soltanto i D.P. che hanno cercato di migliorare la convenzione, qui ci sono dei dati, li ho, ho certato di spiegarli nella relazione che ho fatto in apertura, la cessazione dei terreni, la definizione più precisa dei ruoli, la rinuncia alla vertenza dei 3 miliardi, il miglioramento delle percentuali sono a nostro avviso dei fatti...abbi pazienza...e crediamo che sia stata anche la nostra azione a permettere quel miglioramento della convenzione rispetto al passato, e credo che vada onestamente riconosciuto che c'è una differenza, che c'è una differenza indubbia tra le due convenzioni.
Riguardo all'Assessore Ramera, il suo atteggiamento di vittivismo non ci stupisce perché sta diventando una costante in questo Consiglio, quando è a corto di argomenti, l'Assessore si rifugia nel vittivismo, non mi ricordo neanche più che cosa ha fatto...dire a noi (mentecatti), noi non abbiamo assolutamente rinunciato a questa parola, noi abbiamo fatto una critica severa sul come avete agito. Non abbiamo mai usato questo termine (mentecatti), siamo severi sul giudizio perché...
Dolchi (P.C.I.) - Colleghi, le dichiarazioni di voto non si possono riaprire...perché se fanno riferimento alla discussione implicherebbero poi altrettante dichiarazioni di voto da rispondere...il tempo è di 10 minuti...deve essere una dichiarazione di voto...
Tonino (P.C.I.) - ...noi siamo stati severi sul giudizio perché crediamo che il metodo - e questo lo vogliamo ribadire in sede di dichiarazione di voto, sia stato molto diverso quello usato nel 1977, ha dato in prodotto quel metodo dei risultati positivi; questo metodo di oggi che ripetiamo troppo superficiale questa è l'affermazione che avevamo fatto, non dà, non ha dato gli stessi risultati. Dov'è l'equilibrìo economico di cui parla l'Assessore se è vero che non cambia nulla nei rapporti Regione-SITAV sulle percentuali? Perché allora modificarle? Perché non lasciare le percentuali che c'erano prima? Non ho il tempo per riprendere e spiegare meglio i conti che noi abbiamo fatto, mi riprometto di farlo per iscritto, cioè c'è una formula che viene credo normalmente usata, l'Assessore che è esperto di matematica la conoscerà, il montant viene determinato moltiplicando il capitale per la somma tra uno più il tasso di percentuale diviso 100, il tutto elevato a M, che è il numero di anni, questa è la formula che dà il montant conclusivo.
Ora, se noi applichiamo...
(interruzione di un Consigliere)
se noi applichiamo questa formula abbiamo i risultati che dicevo prima, io lo applico solo per 8 anni, io do per scontato, il che non è vero che per 5 anni rimanga invariato, rimangano invariate le cose come sono, se al 5° anno e perciò solo 8 anni noi applichiamo questa formula abbiamo alla fine una cifra che supera 70 miliardi, e poi sono le tabelle che ci avete dato voi, che ci dicono che quando si arriva ai 90 miliardi, noi perdiamo l miliardo e quando si arriva ai 50 miliardi, noi perdiamo 700 milioni all'anno, naturalmente con una progressione che semmai le farò avere. Se noi assommiamo le perdite di ciascun anno arriviamo a quelle cifre...
(nuova interruzione di un Consigliere)
...no, no, io...la questione, siccome è stata sollevata dall'Assessore, credo che dovesse avere questo tipo di risposta e credo che siano fatti incontestabili che la somma di queste cifre più le altre somme che non vengono più danno un vantaggio per la SITAV di alcuni miliardi a fronte di un investimento della SITAV superiore al previsto di 4, 5 miliardi, tra l'altro per fare delle cose che restano della sua proprietà, per cui, rispetto a questi problemi, non credo che la discussione e l'atteggiamento ci abbiano soddisfatti. Noi non abbiamo avuto un cambiamento di 180 gradi nella nostra di 360, di 360 gradi, dovevano essere...del punto di prima, né abbiamo avuto cambiamenti nella nostre posizione, abbiamo un ragionamento, questo ragionamento lo abbiamo applicato all'altra convenzione, lo abbiamo applicato alla proposta di oggi; e i conti non tornano. Non tornano in termini economici, non tornano in termini di rapporti Regione-SITAV, che credo che sarà la storia poi o dare a tutti la risposta definitiva.
Noi comunque siamo contrari a questa modifica perché questa divisione netta...non c'è questa divisione di ruoli, non esiste, e nella sostanza questa modifica della convenzione va a ridare alla SITAV delle posizioni di privilegio e di potere che aveva perso un anno e mezzo fa.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Nebbia, per dichiarazione di voto.
Nebbia (P.S.I.) - Spero di impiegare un po' meno tempo.
L'ho detto questa mattina che il nostro partito aveva approvato circa 2 anni fa questa convenzione che adesso, a seguito della presentazione delle modifiche...riteneva che queste modifiche, se avessero dovuto esserci, avrebbero dovuto essere migliorative...non ci è sembrato. Abbiamo presentato degli emendamenti che sono stati respinti, li abbiamo presentati insieme al collega Tripodi, e credo che la conseguenza di questo ragionamento è che non possiamo approvare il provvedimento così come è presentato, anche se ritenevamo che alcuni degli emendamenti avrebbero potuto essere approvati dalla maggioranza e sostenuti, perché credo siano emendamenti che, se non accolti, hanno una loro notevole pericolosità: mi riferisco a quel termine dei lavori dei 3 anni, perché se si collega questo fatto ad una cosa che ha detto l'Assessore Ramera, che l'Amministratore delegato della SITAV era stato messo in minoranza, io, da alcune voci che sono state raccolte...dico: sono voci, quindi non bisogna dare a queste neanche eccessivo peso, però sono significative di un cambiamento al vertice della SITAV ed un cambiamento nel senso di una gestione analoga a quella degli anni passati, che potrebbe prevedere anche una non applicazione del contratto. Ora, il contratto, non prevedendo nessuna garanzia che certe cose vengono eseguite, non so se non ci troveremmo o non si troverà, chi ci sostituirà fra 10, 12 anni, a ridiscutere le stesse cose senza avere ottenuto nulla!
Ultima cosa: vorrei...motivando anche con questo il diniego al provvedimento...vorrei anche chiedere al Presidente del Consiglio se è possibile presentare in Consiglio un provvedimento di questo tipo che fa riferimento a documenti allegati che non esistono e di cui il Consiglio si assuma la responsabilità dell'approvazione. Mi riferisco a pagina 4, nona riga, dove c'è riportato: "come da progetto allegato che si approva contestualmente al presente atto"...ora, non so quale può essere la legittimità di un provvedimento che il Consiglio si assume come responsabilità quando mancano i documenti!
Quindi, per questi motivi, a nome del P.C.I. ed a nome del collega Tripodi che ha firmato con noi gli emendamenti, esprimo il parere negativo su questa delibera.
Dolchi (P.C.I.) - Altri per dichiarazione di voto? La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Le osservazioni rivolte alle altre forze dell'opposizione, al P.C.I. ed ai D.P., visto che la maggioranza sa già in partenza da che parte sta e quindi non mi stupiscono le sue posizioni...Tonino ha detto che io avrei messo sullo stesso piano tutti quanti i partiti...questo non è vero, io non ho messo tutti i partiti sullo stesso piano, ho detto che tutti quanti i partiti hanno avuto nei confronti della SITAV e del Casinò, nel passato, lo stesso atteggiamento, e mi sento di ribadirlo. Tutto quanto sta a dimostrare che questo è vero, compreso il P.C.I., perché il P.C.I., per decenni (dal 1946 in poi), ha sempre votato tutte quante le convenzioni, ha sempre votato anche le peggiori, anche quelle degli anni 1950 che venivano deliberate dalla Giunta su mandato del Consiglio; anche in quei casi lì, in Consiglio, i Consiglieri del P.C.I. votavano a favore di questa operazione qua; del resto il processo di Bologna vedeva imputato, ha visto imputato, accanto ad Andrione, accanto a Pedrini, ha visto imputato Germano, Casetta e Manganoni che erano del P.C.I.. Del resto l'Onorevole...che è un autorevole esponente del P.C.I., ha ammesso che la Federazione di Torino del P.C.I. probabilmente aveva preso dei soldi dalla SITAV, quindi questa è la realtà...è inutile, le parole non cambiano, non servono a cambiare questa realtà qui!
Il voto contrario di oggi del P.C.I. può essere segno di un cambiamento di indirizzo ed io penso che se c'è questo, c'è una cosa positiva, però per quanto riguarda il passato quello è stato l'atteggiamento. Questo non significa che io poi penso che su tutti i problemi il P.C.I. sia uguale ad altri...rispetto a questo atteggiamento, a questo problema, ha avuto un atteggiamento che io non condivido e che è stato analogo a quello degli altri partiti.
Riguardo al discorso, all'atteggiamento assunto oggi dai D.P., io volevo solo fare un'osservazione, ecco, credo che i due Consiglieri dei D.P. presenti si siano un po' salvati la coscienza rivendicando una coerenza rispetto al dicembre 1977...
Dolchi (P.C.I.) - ...devo fare la stessa osservazione, l'ho fatta 5 minuti fa ai compagni del P.C.I., la faccio con tanta cordialità al Consigliere Riccarand: le dichiarazioni di voto devono essere le argomentazioni per le quali il Consigliere, a nome del suo gruppo, dichiara di votare in un determinato modo, non possono essere risposte ad altri gruppi, perché sennò si riapre la discussione...in quanto la Presidenza non può poi impedire che altri gruppi che sono stati chiamati in causa non abbiano la facoltà di rispondere...
Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Concludo la mia dichiarazione di voto...stavo semplicemente dicendo che con questo atteggiamento voi vi siete salvati la coscienza, però difatti avete avuto un atteggiamento molto diverso di quello che è stato nel dicembre 1977. Io sono andato a leggere i verbali, ben diverso è stato l'atteggiamento battagliero deciso contro la convenzione; adesso si tratta di una convenzione che è peggiorativa rispetto a quella del 1977: avete difatti contribuito, con il vostro atteggiamento reticente, a farla passare. Vorrei solo ricordare che su un emendamento, ad esempio alla proposta che è quella del secondo comma all'articolo 9 che era stata introdotta nella convenzione del 1977 per vostra richiesta...era stato il Consigliere Fournier a richiedere che fosse introdotto quell'emendamento, era stato approvato dal Consiglio attraverso un po' di confusione...questa volta vi siete astenuti su un emendamento che avevate fatto introdurre voi, nel dicembre 1977.
Sostanzialmente su tutto l'insieme del contratto aggiuntivo ho già espresso in precedenza un giudizio negativo; il dibattito che c'è stato non mi allontana da questa posizione, quindi il mio voto sarà contrario.
Dolchi (P.C.I.) - Altri per dichiarazioni di voto? Più nessuno? Allora procediamo alla votazione della proposta relativa al contratto aggiuntivo della Gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent. La votazione è palese. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Contrario? Astenuto?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trentadue
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: diciannove
Contrari: tredici
Il Consiglio approva.
Il Consiglio
delibera
di approvare la soprariportata bozza di contratto aggiuntivo relativo alla gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent.
Data l'ora tarda la seduta viene tolta. Il Consiglio è convocato per domani mattina alle ore 9,30 precise.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 20,14.