Oggetto del Consiglio n. 318 del 14 giugno 1979 - Verbale

OGGETTO N. 318/79 - Sostituzione di un componente effettivo della Commissione regionale di controllo sugli atti degli Enti locali.

Con deliberazione n. 276, in data 15 maggio 1979, il Consiglio regionale ha preso atto delle dimissioni, rassegnate dal p.a. LUSTRISSY Ferruccio dalla carica di componente effettivo della Commissione Regionale di Controllo sugli atti degli enti locali, rinviando ogni decisione in merito alla sua sostituzione ad un'adunanza successiva alle prossime consultazioni elettorali.

Pertanto si propone che il Consiglio proceda alla elezione di un nuovo componente effettivo della Commissione di cui trattasi, tenendo conto del fatto che il dimissionario venne eletto su designazione della minoranza consiliare, nonché dei requisiti richiesti dal primo comma dell'articolo 4 e delle incompatibilità di cui all'art. 5 della legge regionale 15 maggio 1978, n. 11.

Si fa presente che, a seguito del provvedimento consiliare n. 368, in data 19 settembre 1978, la Commissione di Controllo sugli atti degli enti locali risulta così composta:

MEMBRI EFFETTIVI:

1) LUCAT Anselmo, 2) BETHAZ Alidoro, 3) LUSTR1SSY Ferruccio (dimissionario), 4) MONAMI Luigi, 5) CAPURSO Giovanni.

MEMBRI SUPPLENTI:

1) MARCHEGIANO Raffaele, 2) GEX Leonardo, 3) SACRIPANTE Vittorio, 4) SQUILLACE Domenico, 5) BRUN Albino.

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Estratto della legge regionale 15 maggio 1978, n. 11 concernente "Disciplina dei controlli sugli Enti locali".

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(...omissis...)

Articolo 4

(Scelta ed elezione dei membri della Commissione regionale di controllo)

I membri effettivi e supplenti, eletti dal Consiglio regionale, devono essere scelti fra i cittadini iscritti nelle liste elettorali della Valle d'Aosta, essere residenti nella Regione da almeno tre anni ed essere in possesso del titolo di studio di scuola media superiore oppure essere stati pubblici amministratori di enti territoriali, ritenuti esperti in materia amministrativa.

Per l'elezione dei membri effettivi e per quella dei membri supplenti, ciascun Consigliere regionale può votare per non più di tre nominativi.

Sono proclamati eletti, in ciascuna delle due votazioni i cinque candidati che hanno raggiunto il maggior numero di voti e, a parità di voti, è proclamato eletto il più anziano di età.

Articolo 5

(Incompatibilità relative alla Commissione regionale di controllo)

Non possono far parte della Commissione regionale di controllo:

a) il Senatore ed il Deputato eletti nella Regione;

b) i Consiglieri regionali;

c) i Consiglieri dei Comuni della Regione e gli Amministratori degli altri Enti regionali soggetti al controllo della Commissione;

d) i dipendenti dei Comuni e degli Enti soggetti al controllo della Commissione;

e) coloro che hanno parte, direttamente o indirettamente, in esazioni, servizi, sommistrazioni ed appalti dei Comuni e degli altri Enti soggetti al controllo o in società, imprese, aziende ed istituti sovvenzionati dai Comuni o dagli Enti stessi;

f) coloro che hanno lite pendente con i Comuni e con gli altri Enti predetti;

g) coloro che, avendo un debito liquido ed esigibile nei confronti dei Comuni e degli Enti soggetti a controllo della Commissione, siano stati legalmente messi in mora;

h) i dipendenti regionali.

(...omissis...)

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Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri, la mia relazione sarà brevissima. Ricordo che in seguito alla sua nomina a Consigliere regionale, il collega Lustrissy ha rassegnato le dimissioni dal posto di componente della Commissione di controllo che ricopriva in data 15 maggio; il Consiglio regionale ha preso atto di queste decisioni ed ha rinviato però a dopo il Consiglio successivo alle consultazioni elettorali la nomina del sostituto. Il Consiglio è chiamato quindi, per votazione segreta, a procedere alla sostituzione. Ricordo che il collega Lustrissy era membro effettivo e designato dai gruppi di minoranza.

La parola al Consigliere Pollicini.

Pollicini (D.P.) - Riproponiamo quello che avevamo proposto la volta scorsa, cioè il signor Erminio Musi.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Mafrica.

Mafrica (P.C.I.) - Prima di prendere in considerazione la proposta del Consigliere Pollicini, vorremmo sapere oggi se il Gruppo dei D.P. fa o non fa parte della maggioranza, se è o no in minoranza.

Noi stamattina ci aspettavamo, quando il Presidente del Consiglio ha dato la notizia dell'avvenuta elezione dei due candidati dei movimenti regionali al Parlamento, che per lo meno i Gruppi dei D.P. e dell'U.V. facessero gli auguri ai loro eletti...invece, silenzio più assoluto! Ci ha stupito questo silenzio! Ci aspettavamo trionfanti dichiarazioni da parte dei D.P., ci aspettavamo una richiesta d'ingresso nella maggioranza nella Giunta, ci aspettavamo anche - bisogna dirlo - le dichiarazioni di dimissioni degli Assessori D.C. che avevano chiesto più volte in questi giorni le nostre opinioni alle televisioni locali rispetto alle future dimissioni degli Assessori D.C. dalla Giunta. I giornali locali, anche alcuni nazionali, hanno prospettato in questi mesi come si cura la crisi: un rimpasto, una modifica nella Giunta regionale...La Stampa Sera, o La Stampa, o La Gazzetta del Popolo...invece niente, silenzio assoluto, come se non fosse avvenuto nulla! Certo che ai giornali si può anche dare un'affidamento relativo; La Stampa Sera, per esempio, parla di...rispetto alle elezioni europee...di perdita del P.C.I. in Valle d'Aosta...va bene, non ci risulta, La Gazzetta parla di un nostro recupero P.C.I. e di un'impennata radicale.

Quello che io credo, invece, è che si voglia nascondere il fatto clamoroso di queste elezioni europee, che c'è stata la...alle elezioni europee...l'avanzata del P.C.I. in Valle d'Aosta, che ha portato il P.C.I. ad essere il primo partito in Valle d'Aosta: abbiamo guadagnato il 5,5% dei voti, abbiamo guadagnato 3.000 voti, abbiamo ottenuto il 25%. L'U.V., quando l'anno scorso ottenne il 24,8%, fece dei bellissimi manifesti e, diciamo, utilizzò questo risultato per avere la Presidenza della Giunta, per avere gli Assessori, per avere un peso nell'Amministrazione regionale. Del fatto che il P.C.I. in Valle d'Aosta abbia ottenuto il 25% invece non si parla...si parla di "recupero", recupero rispetto a che cosa? Si dice: sì, c'è stata una perdita...ecco, noi non accettiamo questa situazione; non facciamo assolutamente del trionfalismo, però vogliamo che la gente lo sappia.

Crediamo di dover sottolineare un altro fatto molto importante legato al silenzio di questa mattina: il fallimento del disegno integralista di alcuni dirigenti dell'U.V. che si proponevano - l'hanno scritto per 25 numeri di seguito su Le Peuple Valdôtain - di ottenere la maggioranza assoluta dei voti per i movimenti regionali. Questo è stato un fallimento assoluto! Andiamo a vedere le cifre: vediamo che in realtà nel 1973 i movimenti regionali, sommati assieme, sommando assieme i voti, avevano il 42,3% dei voti (parlo dell'U.V., del Rassemblement Valdôtain, dell'U.V.P., dei D.P.); che nel 1978 l'U.V., l'U.V.P. e D.P. avevano ottenuto il 39,7%; che in queste elezioni europee, dopo il grande impegno profuso da alcuni dirigenti dell'Union in particolare, il risultato è stato del 37,6%...anche di questo, silenzio assoluto! E l'altro ambizioso disegno, quello di ottenere - non accettando il discorso con i partiti nazionali - un Parlamentare europeo di collegamento con le liste autonomiste, con le liste indipendenti, con le liste civiche, con le minoranze etniche di tutta Italia, dov'è andato a finire? Innanzitutto questo disegno è stato battuto proprio in Valle d'Aosta, dove rispetto alle elezioni del 1968 i movimenti regionali hanno perso 3.000 voti, hanno perso il 2,1%, è stato diciamo addirittura clamoroso il calo poi rispetto alle elezioni politiche: in una settimana sono mancati ai movimenti regionali 7.000 voti ed il 7,8% . Questo disegno è fallito nelle Regioni dove più erano forti i movimenti autonomistici, le minoranze etniche; in Sardegna, ci sono stati più voti a Torino per l'U.V. che non in tutta la Sardegna; è fallito in Friuli, dove i voti ottenuti in questa lista sono inferiori alla somma dei voti che avrebbero dovuto avere i movimenti del Friuli ed altri movimenti che in quella zona erano collegati con l'U.V.; è fallito nel Trentino...tutte queste cose...è come se non fossero avvenute! E noi non siamo d'accordo, le vogliamo dire, le diremo a tutta la popolazione valdostana.

E la D.C., che oggi sta zitta e tranquilla, pensa di poter nascondere il fatto che dal 1968 ad oggi, in 11 anni, ha perso il 20% della sua forza...dal 38-37,8% è passata al 17,7%...vuole continuare con questa politica? Ritiene che sia la più idonea per il partito che ha ancora la maggioranza relativa del Paese? Noi crediamo che questa politica della D.C. sia stata, specialmente in questa ultima fase, suicida. Il fatto di non aver presentato una propria candidatura al Senato, di strizzare l'occhio ai movimenti regionali, ha fatto sì che la gente che già aveva votato al Senato per un candidato unionista ha ritenuto giustamente opportuno farlo anche alla Camera...e poi, abituata a votare "Leone", ha continuato a votare "Leone" anche nelle elezioni europee, dimenticando lo Scudo Crociato.

Noi non crediamo che si possa fare, in Valle d'Aosta, come si continua a fare in eterno: una politica di furbizia, di manovra di corridoio, di cose dette o non dette; noi non crediamo che per alcune briciole di potere si debba continuare in questa situazione... Dove sono andate a finire le minacciose parole del Segretario della D.C. che diceva: "dopo le elezioni faremo vedere noi"? Ecco, vogliamo vedere! Se la D.C. ritiene di continuare per una linea di appiattimento rispetto alle posizioni dell'U.V. sono affari suoi, ma io credo che però l'elettorato queste cose le capisca, e i D.P., anche loro, dopo le elezioni dell'Onorevole Dujany alla Camera sembravano rinvigoriti; invece oggi mi sembra che siano nuovamente qui, tranquilli, attenti a non disturbare il manovratore.

Ecco, io credo che neanche queste posizioni dei movimenti, del movimento dei D.P. abbia un futuro se non si distingue in questo movimento dalle sue posizioni autonome di movimento cattolico, di movimento progressista...possa permettere ai D.P. di andare ad avere lo spazio autonomo nella vita politica della Valle d'Aosta.

E la stessa U.V., che evidentemente sta facendo pur sempre la parte del leone, va bene, è soddisfatta di come funziona questa Giunta regionale? È soddisfatta di come si risolvono i problemi concreti della Valle d'Aosta? Pensa che questa sia la migliore Giunta regionale che esiste? Non crede che si potrebbe fare di più se c'è qualcosa da cambiare?

A nostro giudizio, oggi è necessario un chiarimento politico di fondo sulla situazione valdostana; sono molti i partiti che hanno qualcosa da pensare e da rieditare, è necessario credo dare alla popolazione valdostana un segno di rinnovamento, un segno di decisione, di certezza, dare un governo che sia autorevole. Noi non abbiamo nessuna impazienza, siamo qui, tranquilli, abbiamo il 25% dei voti, ci auguriamo di aumentarli ancora, riteniamo però che la nostra nel governo sarebbe utile per difendere meglio gli interessi della popolazione valdostana. Se dobbiamo continuare a stare all'opposizione...si è dimostrato che l'opposizione non s'indebolisce, anzi, credo che il risultato in un anno soltanto sia sotto gli occhi di tutti.

Quello che invece proprio per motivi - diciamo - di onestà politica di fronte all'elettorato politico riteniamo, così, di non lasciare passare sotto silenzio, è il fatto che si vive in questo Consiglio regionale come in una morta palude, in cui tutto tace. Noi crediamo che non possa continuare questo ambiguo ménage a tre, tra D.C., U.V. e D.P., qui un chiarimento è necessario. Non si possono dare, quando si va alla TV nazionale, lezioni di chiarezza e di coerenza rispetto agli intrighi, alle manovre di corridoio a tutti i partiti, per poi fare qui, in Valle d'Aosta, quello che si sta facendo in questo momento, cioè: silenzio assoluto, lasciamo le cose tranquille, e poi si vedrà...la D.C. dice "cerchiamo di non perdere quel poco che ci è rimasto", i D.P. "abbiamo ottenuto il Deputato, vediamo se poi ci daranno qualcosa", l'U.V....ma tra questi due, con questi due partiti vediamo...vedremo, cioè bisogna chiarire la situazione.

Io chiedo che oggi prima di tutto i D.P., che hanno fatto una proposta in questo punto dell'ordine del giorno, esprimano le loro posizioni e che lo facciano anche le altre forze politiche, altrimenti, va bene, noi non siamo disposti a lasciare passare le cose in silenzio.

Dolchi (P.C.I.) - Ha chiesto di parlare il Consigliere Clusaz.

Clusaz (U.V.) - Io non parlo a nome dell'U.V., ma piuttosto a nome personale, anche perché abbiamo il comitato centrale dopodomani, di conseguenza non sono autorizzato a dire niente, e poi altri più in grado di me potranno dire.

Voglio solo controbattere quello che ha detto Mafrica, perché per quanto riguarda lo strepitoso successo del P.C.I. e l'insuccesso della lista dell'U.V.... Prima cosa, avete mandato nella battaglia, nella bagarre, uno degli uomini più prestigiosi della nostra Regione, senza dubbio il più prestigioso ed il più simpatico del P.C.I., anche se poi non meritava il servizio che avete fatto o che il P.C.I. gli abbia fatto. Secondo, volevo dire che conferma quanto noi abbiamo sempre detto, che i grandi partiti - e dentro ci metto anche la D.C. - se ne fregano altamente che in Valle d'Aosta ci sia un rappresentante al Parlamento Europeo oppure non, e mi spiego meglio: non parlo del P.S.I., della Democrazia Proletaria, del P.L.I., del P.R.I., o del P.S.D.I., perché non avevano - diciamo così - le possibilità, però un partito che, sapendo che nella sua circoscrizione ci sono 4 Regioni, e dai giornali è poi stato confermato...i giornali davano come previsione, come minimo, 8 Deputati alla D.C. e 7 al P.C.I.. Cosa di più bello? Cosa di più bene per la Regione cercare di convogliare una certa parte dei voti, finché almeno uno, e della D.C., e del P.C.I., fossero stati eletti dalla popolazione valdostana, cioè come rappresentante valdostano...anche se noi, come rappresentante diciamo valdostano di pura razza consideriamo un eletto nelle liste dell'U.V....almeno tre quarti niente, è una cosa personale, niente! Allora potevano...due erano i motivi: uno, fare entrare per la finestra quello che non era entrato per la porta...non dimentichiamo che il P.C.I. ha perso il Deputato, che è il motivo maggiore per farlo rientrare alle europee, non dimentichiamo che la Valle d'Aosta è stata terra da conquistare e di facile conquista per le preferenze per alcuni, e ad un certo momento tanti dicevano che c'era Pajetta, Dolchi e Ferrero, e va bene, e il Presidente Dolchi automaticamente sarebbe stato eletto...però noi abbiamo visto che, pur con tutto quel mucchio di preferenze andate a Ferrero, cosa ha fatto? Cosa ha fatto? Per un mese è stato il candidato anche della Valle d'Aosta, ma il giorno dopo se ne è dimenticato, ti saluto Carolina, perché diceva, in una dichiarazione su La Gazzetta: "Io sarò il candidato comunista per l'Europa del Piemonte", punto e basta! Non l'ho scritto io, l'ha scritto La Gazzetta! Ecco, questo era un motivo, e penso che possa anche bastare.

Per quanto riguarda il nostro successo...non è vero che è un insuccesso, ma addirittura è il contrario, ha superato le più lunghe e le più rosee previsioni. È chiaro che siamo in pochi, però questo ci dà speranze e buoni auspici per un'altra volta.

Dolchi (P.C.I.) - È iscritto a parlare il Consigliere Lanivi.

Lanivi (D.P.) - Ogni forza politica è giusto che esprima la propria posizione e quindi noi rispettiamo la posizione del P.C.I., anche se su questa posizione non ci trova d'accordo, ma non ci trova assolutamente d'accordo su questo tipo di atteggiamento, cioè una specie di esame generale, e che il Segretario regionale del P.C.I. crede di poter fare in questa sala, assegnando votazioni di discreto, mediocre o buono a tutti, senza tenere conto della sua personale posizione, dico della "sua" posizione e di quella del "suo" partito, e delle responsabilità politiche che in questi ultimi anni ha avuto, essendo forza, quella del Partito Comunista, non ultima tra quelle che agiscono nella nostra Regione. Una caduta di credibilità politica del P.C.I. in Valle d'Aosta non è solo messa in dubbio da noi, ma direi da quelle forze stesse che si collocano in un'area di Sinistra e che si collocano e si vogliono collocare più a Sinistra dello stesso P.C.I.. Qualcuno ha scritto su un giornale: "occorre rifondare la Sinistra e occorre rifondare la Sinistra proprio per l'ambiguità della posizione comunista svolta in questi ultimi anni, non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale". Noi non intendiamo fare degli esempi degli esami, né dare dei voti al P.C.I., crediamo che il P.C.I. faccia delle sue scelte, su queste scelte molte volte possiamo essere d'accordo, altre volte no.

E torniamo alla nostra posizione, perché sia chiara. Qualcuno alla vigilia di questa campagna elettorale ci ha accusato, e per questo ha giustificato il proprio diniego all'appoggio delle due candidature offerte alla popolazione elettorato valdostano dalle forze regionaliste nel loro insieme; ci ha accusato di non avere voluto immediatamente passare ad una posizione di appoggio di questa Giunta...entrare in maggioranza, ci avevano chiesto alcuni... Noi abbiamo invece avuto un rapporto molto leale con le forze dell'U.V. e dell'U.V.P. su obiettivi altrettanto chiari, si presentava per le elezioni politiche e per le elezioni europee una proposta di solidarietà tra le forze regionaliste con degli obiettivi molto chiari rispetto a queste due elezioni: questo è stato l'accordo che abbiamo sottoscritto con l'U.V. e l'U.V.P., impegno che abbiamo cercato di mantenere con il massimo di lealtà, e questa lealtà la riconosciamo alle forze che hanno collaborato con noi.

Il quadro regionale non l'abbiamo voluto mettere come o ricompensa o ricatto per eventuali successi o insuccessi delle elezioni politiche europee. Abbiamo detto che mantenevamo la nostra posizione di opposizione della Giunta, opposizione non preconcetta, cercando di dare il nostro contributo dai banchi dell'opposizione e che se il risultato elettorale avrebbe potuto modificare così i rapporti tra le forze regionaliste, far intravedere un diverso equilibrio politico in questa sala consiliare, questo Consiglio presto sarebbe stato subordinato ad un dibattito, un confronto su programmi, un confronto con una maggioranza rispetto alla quale la nostra posizione continua ad essere di opposizione. Ora, io non sto dicendo delle novità, sto dicendo di un atteggiamento politico del movimento, ripetuto durante la campagna elettorale, riaffermato dopo i risultati della campagna elettorale: questa è la nostra posizione molto chiara, quindi una disponibilità di confrontarci su un programma per una maggioranza e per un equilibrio politico che sia migliore di quello che in questo momento gestisce l'Amministrazione regionale.

Non vedo e non riesco a capire, se non per problemi forse tattici, come il Segretario del P.C.I. voglia equivocare o dire che i D.P. abbiano cambiato posizione o non abbiano una linea; questa linea è stata - come ho detto - messa all'inizio della campagna elettorale nella stessa sottoscrizione dell'accordo dell'U.V. e U.V.P. e ribadita dopo i risultati delle elezioni regionali. Non abbiamo e non sta in noi la fretta di raggiungere posti di potere, né di contrabbandare o di barattare risultati elettorali sulle elezioni politiche e regionali con posti di potere.

Detto questo, mi preme invece sottolineare una dichiarazione che io ritengo abbastanza grave del Segretario del P.C.I., il discorso delle elezioni europee; qui Mafrica dimentica un dato: che all'inizio di tutto, un dato semplice e chiaro...una legge elettorale per il nostro Paese che cancellava la Valle d'Aosta. Ecco, se le forze stesse politiche nazionali, al di là dei loro atteggiamenti, delle proposte di candidatura che hanno sostenuto, di uomini anche validi che sono stati presentati, non tengono a mente che il Parlamento nazionale, individuando le 5 circoscrizioni che hanno fatto esclusivamente i loro interessi e non hanno tenuto assolutamente conto di un dato costituzionale e cioè di una Regione autonoma a Statuto speciale quale è quella della Valle d'Aosta, che avrebbe avuto il diritto anche in analogia con la situazione dei due Parlamentari valdostani nel Parlamento italiano di condizione particolare della Regione...ebbene, le forze politiche nazionali qui presenti dimenticano le grosse responsabilità che il Parlamento italiano si è assunto, una legge nazionale che cancellava di fatto la possibilità per la Valle d'Aosta di essere rappresentata a Strasbourgo. E non ci si venga a dire o far apparire più luce di quella che è il discorso degli apparentamenti, perché uno è un Parlamentare valdostano a Strasburgo eletto ed espressione della Valle d'Aosta, altro è il Parlamentare valdostano inserito in questa o quella forza politica nazionale...ecco, mi sembra un semplicissimo discorso di correttezza e di giustizia che dovrebbe impedire a certe forze politiche presenti di far certe affermazioni che sono un insulto, non tanto ai D.P. o alle forze regionaliste, ma sono un insulto alla comunità valdostana nel suo insieme.

Ciò detto, vorrei ancora ricordare un'altra piccola cosa, riguarda un po' i D.P., i quali sono diventati improvvisamente cattivi, molte volte razzisti, altre volte suicidi, perché hanno accettato di buon grado e lo hanno deciso, la solidarietà con le altre forze regionaliste c'è. Se l'U.V. avesse detto di sì alla proposta comunista di presentare insieme a Millet e Fosson, tutti questi discorsi non esisterebbero, così come sono morte d'incanto le accuse di razzismo il giorno 4 giugno alle ore 14, alla chiusura dei seggi, dopodiché di razzismo non se ne è più parlato.

Ora, direi, quando si parla di "correttezza politica" bisogna giustamente giudicare gli altri sotto questo profilo, ma anche cercare di giudicare sé stessi sotto questo profilo. Abbiamo fatto una scelta, anche rischiosa; l'elettorato a questa proposta ha dato un consenso che è andato al di là delle nostre speranze. Certo, oggi abbiamo una responsabilità di gestire questo consenso elettorale senza discriminazione, di gestirlo nel modo più corretto possibile, questa è la responsabilità delle forze regionaliste; di qui a passare ad atteggiamenti tipo esame di Stato con i voti e cercare sotto sotto - ed è questo un limite dell'intera politica di Sinistra italiana - di stabilire comunque a senso l'egemonia del P.C.I., sia che sia in maggioranza o in opposizione, si passa molti metri! Noi questa egemonia non l'abbiamo accettata, ci consideriamo forza regionalista e anche forza di Sinistra, senza...e non ci riteniamo meno di Sinistra, perché non accettiamo un'egemonia o una prevalenza del P.C.I.. Credo che proprio queste ultime esperienze e anche i dati elettorali abbiano detto questo.

Vogliamo un rapporto molto chiaro, leale con tutti, anche con il P.C.I., non accettiamo discorsi del tipo: "dietro di noi P.C.I. siete di Sinistra, non siete più dietro di noi allora non siete più di Sinistra"...ecco, questo tipo di discorso credo che debba cadere, e debba cadere anche per un altro motivo, siamo ancora freschi di certe dichiarazioni fatte in quest'aula al momento del famoso "contratto", "accordo interpartitico" del settembre 1977. Se andiamo soltanto a cercare di rileggere - non voglio farlo per pura carità cristiana - le premesse di quell'accordo, i risultati raggiunti e la diversità di posizione da quel settembre 1977 ad oggi, certe dichiarazioni andrebbero come minimo limitate.

Dolchi (P.C.I.) - È iscritto a parlare il Consigliere Salvadori.

Salvadori (U.V.) - Noi che facciamo politica siamo abituati a considerare la matematica un'opinione, ma oggi Mafrica nel suo intervento ha raggiunto i vertici dell'interpretazione dei dati statistici matematici! Infatti, dicendo che il P.C.I. con il 25% è la prima forza politica della Regione Valle d'Aosta ha dato una chiara dimostrazione di come il 25% sia comunque maggiore del 37,5%...il che pare un discorso abbastanza strano! Anche perché nel famoso discorso che il P.C.I. porta avanti dell'unità della Sinistra non si è reso conto che nel suo 25% è inserita anche quella grossa fetta del crollo che ha avuto il P.S.I. in Valle d'Aosta, dove hanno subito direi una grossa bastonata, e basta sommare i dati delle regionali con quelli delle europee per vedere quali sono i risultati! Ma comunque se il P.C.I. è contento di questo risultato che, dopo aver perso l'Onorevole Millet...noi auguriamo al P.C.I. di andare ancora molto avanti su questa strada e che abbia ancora tante altre belle vittorie come quella che lui crede di aver avuto nelle elezioni europee.

Per quanto riguarda il discorso della maggioranza assoluta...ma sembra strano che un partito che dice di venire da lontano, che guarda lontano rimprovera all'U.V. di non essere al 51% dei voti nel giro di 3 mesi! Noi abbiamo sempre detto che la profezia dell'U.V. è quella di arrivare alla maggioranza in Valle d'Aosta, la maggioranza assoluta, e abbiamo dimostrato nei fatti, dal momento della riunificazione, che su questo obiettivo ci siamo incamminati. In questo momento storico delle elezioni europee, voi, partiti-stati nazionali, ed in particolare i partiti del compromesso storico...cioè i vostri due grossi partiti nazionali hanno cercato di annacquare in tutte le maniere, perché sapevano benissimo che era un grosso rischio, ecco, qui, proprio in queste elezioni europee, voi partiti-stati nazionali avete dimostrato il vostro pieno fallimento.

Voglio anch'io riferire all'amico Dolchi, il quale ha gettato in questa campagna tutto il peso della sua storia politica...ebbene, malgrado le promesse fatte dal Partito Comunista, malgrado quello che voi valdostani avete fatto votare...ebbene, la controparte da parte degli amici piemontesi, dei vostri compagni piemontesi-lombardi non c'è stata, e l'amico Dolchi è arrivato in graduatoria soltanto 15°, ed era uno di quelli che aveva le maggiori possibilità teoriche, almeno voi avete spiattellato durante la campagna politico-elettorale questo discorso dicendo di non votare i candidati dell'U.V. perché l'U.V. non aveva possibilità e che soltanto voi avevate delle possibilità; il risultato è stato estremamente evidente, 15° con 20.000 voti di preferenze, la nostra...il nostro risultato in Italia è stato estremamente interessante.

Vorrei solo ricordare per esempio che a Carema, che è il primo dei paesi al di là del famoso confino che sovente ci rimproverate, l'U.V. è diventata la terza forza politica , dopo la D.C. ed il P.C.I.. Vorrei ricordare che in quel Piemonte nel quale noi abbiamo fatto naturalmente pochissimo perché abbiamo avuto dei scarsissimi mezzi a disposizione in Piemonte, abbiamo avuto 30.000 voti circa, e nelle zone dove i movimenti collegati con noi erano presenti come nelle regioni occitane e nella ValIe d'Ossola abbiamo ottenuto dei grossi risultati, 10% addirittura a Domodossola. Questo abbiamo ottenuto, sebbene, malgrado gli organi del regime, e quando dico "regime" lo dico sottolineando il termine del regime del compromesso storico, hanno non solo...non solo ci hanno sottotrattati per quanto riguardava la propaganda radiofonica e televisiva, ma naturalmente hanno messo in opera tutti gli strumenti, e coloro che hanno seguito la TV mentre arrivavano i dati delle politiche hanno visto che la Valle d'Aosta non esisteva, esistevano "gli altri", in Valle d'Aosta noi siamo solo degli altri, e lo stesso è successo nelle europee, quando altri non ce n'erano perché c'era solo l'U.V. presente e non altre altre formazioni che partecipassero a questo tipo di campagna...

Malgrado tutta questa opera di dissuasione messa in atto, noi abbiamo ottenuto 165.000 voti in Italia, senza mezzi, partendo da una Regione piccola e partendo dai nostri poveri 25-26-27 mila voti. Dove c'è stata la diminuzione, dove c'è stata cioè la mancanza di voti che noi ci aspettavamo - e d'altronde anche Mafrica l'ha detto in alcuni suoi articoli, in alcuni suoi comizi - là dove i partiti, in questo caso la Democrazia Cristiana, con il gioco di questo assurdo apparentamento delle 50.000 firme, hanno fatto in maniera che la Südtiroler Volkspartei potesse presentare il proprio simbolo, non soltanto nella Provincia autonoma di Bolzano, come avrebbe dovuto essere logico in un discorso di apparentamento, ma in tutta la circoscrizione, facendo fare alla Südtiroler Volkspartei quell'opera di demolizione nei confronti del Movimento Friuli collegato con noi, e del Partito del Popolo Trentino Tirolese che ci ha fatto perdere, da quello che avevamo previsto, ben 60.000 voti, e i dati sono lì a dimostrarlo, quale è stato questo tipo di risultato.

Detto questo, in Italia, il discorso autonomista e federalista portato avanti dall'Union Valdôtaine ha ottenuto dei risultati che sono stati estremamente lusinghieri, non soltanto come dicevo prima nella circoscrizione nord occidentale, ma persino in quelle zone - come a Roma, a Napoli, e le Isole - dove evidentemente non avevamo potuto fare granché come campagna elettorale per quanto riguarda la Valle d'Aosta.

Mafrica dice: "avete perso 7.000 voti rispetto alle politiche"...io non vorrei...vorrei solo ricordare a Mafrica che, per quanto riguarda le politiche c'era anche il Partito Liberale che ha partecipato alla battaglia, ma vorrei proprio ricordare al Partito Comunista quello che è successo nel 1972 con gli amici Filliétroz e Chanoux, partiti a maggio con un distacco di 5.000 voti ed in autunno eravamo su posizioni vicine, abbiamo vinto questa campagna elettorale, perché le politiche rappresentano sempre un momento tutto particolare nella storia delle battaglie che si fanno in Valle d'Aosta.

In più, e l'ha ricordato Lanivi prima, c'è stato in questo momento il discorso della doppia elezione che voi partiti avete voluto per annacquare il partito europeista e queste doppie elezioni che hanno tolto al discorso europeo quella enorme prospettiva, quel dibattito che poteva dare, e che, dopo la caduta, la leggera caduta di tensione, ovvia, naturale, dopo la battaglia elettorale durata un mese, nella quale le accuse di razzismo, di qualunquismo e roba di questo genere si sono sprecate, era ovvio che ci fossero dei risultati di questo tipo. Comunque 26.000.127 voti mi pare siano sempre estremamente interessanti e rappresentino una base che ci permetterà in futuro di andare - stai pur tranquillo Mafrica! - tranquillamente avanti.

Per quanto riguarda la Giunta regionale, per quanto riguarda la Giunta siamo stati sempre estremamente chiari, anche con coloro che invece volevano farci dire delle cose diverse. Abbiamo sempre detto che la maggioranza e la Giunta non si sarebbero toccate, perché l'accordo con l'Union Valdôtaine Progressiste e con noi in Giunta e coi Democratici Popolari riguardava queste doppie elezioni politiche ed europee, ma non avrebbe riguardato la Giunta regionale. L'abbiamo sempre detto durante la campagna elettorale, l'abbiamo detto prima, durante la formazione delle liste, checché altri ne dicano, l'abbiamo ribadito in campagna elettorale, lo diciamo oggi, lo ribadiremo certamente sabato nella riunione del Comité Central, e se la nostra posizione quindi rimane ferma, se altri come hanno dichiarato in pubbliche dichiarazioni vogliono fare altri passi, sono liberissimi di farli...democrazia, ognuno è libero di esprimere quello che pensa!

Ma quello che viene fuori dall'intervento di Mafrica è che il Partito Comunista sembra avere fretta, sembra aver fretta perché la batosta elettorale subita in Italia con la perdita del quattro per cento dei voti, ribadita dalle elezioni europee, un'ulteriore perdita in percentuale del partito, ha dimostrato che la linea politica portata avanti dal Partito Comunista è fallita a tutti i livelli, è fallito il compromesso storico, è fallito il governo di unità nazionale, è fallito il disegno di entrare nella "stanza dei bottoni", è fallito il disegno di gestire anche quelle forme di sottogoverno verso le quali...e abbiamo il caso della RAI, che proprio qui sotto sta facendo, questa mattina, ieri, un dibattito...quelle forme di sottogoverno alle quali il Partito Comunista tendeva, e quindi con la dichiarazione di oggi di Mafrica i Comunisti tentano disperatamente di buttare del fumo, di buttare un sasso in quello che lui definisce "stagno" per veder di guadagnare qualcosa.

Noi abbiamo ribadito la nostra posizione chiarissima, gli organi del movimento decideranno qual è la nostra posizione, che però non cambia rispetto al passato; se altri la cambiano, noi saremo disponibili a fare un dialogo democratico e corretto con tutte le forze presenti in Consiglio.

Dolchi (P.C.I.) - È iscritto a parlare il Consigliere Fosson, ne ha facoltà.

Fosson (D.C.) - È stato detto prima da Salvadori che l'accordo Union Valdôtaine, Union Valdôtaine Progressiste e Democratici Popolari riguardava esclusivamente le elezioni politiche nazionali e le elezioni europee; questo accordo non doveva coinvolgere nel modo più assoluto la maggioranza alla Regione, e di questo in effetti dobbiamo dare atto: è sempre stata la posizione dell'Union Valdôtaine.

Noi Democristiani, dal nostro punto di vista, avevamo assunto un altra posizione: quella di riuscire ad avere un accordo globale che passasse attraverso le elezioni politiche nazionali, e magari attraverso la situazione alla Regione, e poi eventualmente alle elezioni comunali del prossimo anno. Questo non è stato possibile, ci sono state delle posizioni differenti, forse ci sono state delle incomprensioni, non stiamo qui a rimuginare il passato: di qui è nata la nostra posizione di una candidatura alla Camera. Ecco, poi qui ci saranno altre valutazioni da fare, che faremo al nostro interno.

Mafrica, prima diceva dell'errore della D.C. di non presentare anche un candidato al Senato...ecco, queste sono valutazioni che faremo anche noi al nostro interno, è convocato anche il nostro direttivo per sabato, ed in quella sede noi daremo tutte le nostre valutazioni, tutti i nostri esami, tutti gli esami che dobbiamo fare. Quello che ci preme dire in questo momento è che noi faremo le valutazioni ed a questo coerentemente ci atterremo; sia chiaro che nessuno di noi - e parlo soprattutto per gli Assessori che ricoprono i posti di Esecutivo -, nessuno di noi è attaccato alle sue sedie. Quindi, quale che sia la decisione del nostro partito o quali che siano le decisioni degli altri partiti - perché la situazione politica è sempre in evoluzione, è sempre in movimento -, noi ci comporteremo di conseguenza; sia chiaro che noi ci muoveremo in funzione di visioni politiche, di ideali, non per attaccamento alle nostre sedie o al nostro potere. Chiarito questo mi preme, anche se forse addentrarsi nei numeri e nella matematica in tema di elezioni e di politica può essere abbastanza fuorviante, nel senso che lo abbiamo visto dalle dichiarazioni post-elettorali, su tutti i giornali nazionali...ogni partito, insomma, bene o male, aveva vinto, questo fa parte...con i numeri si può dimostrare quello che si vuole, la matematica non è poi così rigida, quello che conta sono le premesse, e quindi coi numeri in fondo si può dimostrare quello che si vuole.

Però soltanto un chiarimento...Mafrica diceva: la D.C. dal 1968 ad oggi è calata dal 38,8% al 17,7%...per intanto era 37,8%, comunque questo è un altro fatto, e la D.C....non è così esatto fare questo confronto per la D.C., perché la D.C. ha subito nel 1970 la scissione dei Democratici Popolari, e oggi alle elezioni politiche ha subito un pesante risucchio da parte di Dujany, che ha pur sempre un certo seguito come persona nell'elettorato democristiano. Se poi vogliamo andare a vedere i numeri noi potremmo anche dire: "ma conta poco e conta niente che dalle politiche europee siamo saliti in qualcosa", perché in effetti noi alle politiche avevamo il 18 e mezzo per cento coi Repubblicani e Socialdemocratici; oggi, sommando D.C., Repubblicani, e i Socialdemocratici, arriviamo e superiamo forse il 20-22%, ma questo è un altro discorso ed è soltanto un discorso marginale. Quello che conta di più forse è un altro fatto che noi intendiamo ribadire chiaramente dai discorsi fatti sia dai Democratici Popolari che dall'Union Valdôtaine: traspare che la Valle d'Aosta doveva avere un suo rappresentante, un valdostano, la comunità valdostana deve avere un suo rappresentante, e questo può essere anche vero.

Quello che noi contestiamo è questo: l'espressione della Valle d'Aosta non può essere un'espressione neutra, l'espressione della Valle d'Aosta deve avere una caratterizzazione non direi ideologica, ma una caratterizzazione di finalità politica, e qui mi piace fare il discorso del Partito Popolare Sudtirolese, la Südtiroler Volkspartei, che ha una chiara connotazione politica; è un partito di matrice cristiano-cattolica, è un partito che si collega al grande Partito Popolare Europeo al quale anche noi siamo collegati, è un partito che si è apparentato con la Democrazia Cristiana ottenendo il seggio al Parlamento Europeo per le precise connotazioni politiche ed ideologiche. Ecco, noi intendiamo che la rappresentanza della Valle d'Aosta debba essere in questa ipotesi, in questo senso. Forse avevamo parlato, ma non abbiamo insistito più di tanto con l'Union Valdôtaine, per un apparentamento; c'era tutto il discorso delle 30 mila o delle 50 mila preferenze...dati i risultati, mi pare che il discorso delle 50 mila preferenze non fosse poi così impossibile, ma questo è ancora un altro discorso.

Quello che ci preme dire è che appunto l'espressione di una comunità non può essere un'espressione neutra, deve avere una precisa connotazione politica. Quanto poi...mi sia permessa questa critica: mi sembra che il fatto che l'Union Valdôtaine...o più precisamente Salvadori, che ha condotto questo discorso, e qui bisogna dargli atto di aver lavorato e lavorato moltissimo con tutte le forze degli "occitani", dei federalisti di Mantova, del Partito Popolare Trentino Tirolese, del Movimento Friuli, o degli albanesi, o calabresi, o siciliani, ecco, tutto questo discorso è stato un discorso che secondo noi è fragile, è fragile perché rischia di essere soltanto un cartello dei "no". Ecco, per essere un discorso valido secondo noi deve passare ad una fase propositiva, quella fase propositiva che noi (dico la Democrazia Cristiana della Valle d'Aosta), aderendo alla Democrazia Cristiana nazionale ed aderendo al grande Partito Popolare Europeo che rischia di essere il primo partito dell'Europa e raggiunge quasi i partiti della Socialdemocrazia, che pareva dovesse essere il grande partito dell'Europa, quelli che dovevano trasformare l'Europa occidentale in Europa socialdemocratica, ecco, quello che noi, piccolo partito democratico cristiano della Valle d'Aosta, intendiamo dire in fase positiva, in fase propositiva, proprio con questo collegamento positivo con una precisa connotazione ideologica e politica.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Nebbia e poi al Consigliere Voyat.

Nebbia (P.S.I.) - Io vorrei tonare un momento forse al punto all'ordine del giorno, anche se questo punto, che comportava una dichiarazione che c'è stata da parte dei Democratici Popolari, ha innescato una discussione di ordine più generale, che non credo però possa trovare in Consiglio tutte quelle soluzioni che gli esami politici che diversi partiti faranno potranno individuare. Perciò noi accettiamo - e questo, credo, è forse mio dovere dirlo, in quanto la volta scorsa, quando si è trattato di discutere questo argomento avevamo fatto questa proposta e questa proposta aveva comportato il rinvio della discussione -, noi accettiamo la dichiarazione del movimento dei Democratici Popolari circa la loro collocazione all'interno di questo Consiglio; è chiaro che ci attendiamo anche dallo stesso movimento un comportamento consequenziale rispetto a questa dichiarazione quando si tratterà di discutere di queste cose nei prossimi Consigli, gli argomenti all'ordine del giorno, e si vedrà evidentemente in concreto quale sarà la loro posizione.

Dal nostro punto di vista, e qui vorrei limitare solo le considerazioni circa il Consiglio, perché quelle di ordine politico più generale credo che comporterebbero delle discussioni che dovrebbero essere forse un po' più approfondite ed un po' meno demagogiche come sempre nel Consiglio si fanno...dico, dal nostro punto di vista è chiaro che questa Giunta, al di là dei partiti, dei movimenti che la compongono, e al di là anche delle signole persone che la compongono, questa Giunta è insufficiente, perché a giudicare sul concreto, dai provvedimenti più qualificanti che vengono presentati - ed al punto successivo ne avremo uno -, questa Giunta non ci appare atta a risolvere i problemi della Regione, non ci appare adeguata ad affrontare i problemi nell'ottica che, se non altro...e non mi riferisco all'ottica dei movimenti o dei partiti che sono all'opposizione, alla stessa ottica che i movimenti ed i partiti che sono in Giunta dichiarano in altre sedi di avere, perché forti sono le contraddizioni tra il dire ed il fare della Giunta, ed insufficienti sono le caratterizzazioni politiche e le indicazioni programmatiche che questa Giunta dà. Di conseguenza noi riteniamo, insieme ad altri evidentemente, che ci debbano essere delle modificazioni che la rendano più efficiente, che la rendano più adatta a risolvere quei problemi che, sempre più numerosi, e per l'evoluzione dei tempi, e per l'effettiva consistenza dei fatti, gravavano su questa nostra Regione.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Voyat.

Voyat (U.V.) - Je ne sais pas si la tactique qui a employé ce matin Mafrica est celle que "la meilleure défense c'est l'attaque", mais je crois que bien encore serait de dire que quelqu'un croit et prétend que parler des petits défauts des autres c'est toujours mieux que parler des grands défauts qui ont eux!

Le Parti Communiste évidemment préfère parler de nos prétendues pertes du 2% de l'Union Valdôtaine dans les élections politiques que du 4% qui a perdu à l'échelle nationale le Parti Communiste. Je voudrais seulement dire que ce n'est pas un manque de...je ne sais pas, de ne pas faire le souhait au Député, au Sénateur, nous sommes venus ici tranquillement en disant une chose seule: que les souhaits à Fosson et à Dujany ont été faits par la population, le 59% à Fosson et le 45% à Dujany. Strumentalisation qui va faire le Parti Communiste...c'est l'analyse fausse qu'il vient de faire dans les élections européennes, s'il vient de nous dire que les votes qui nous ont manqués sont dans la circoscription da Trentin-Haut-Adige et du Frioul.

Je voudrais seulement rappeler à Mafrica que dans la zone il y avait, comme l'a dit Salvadori, aussi la Südtiroler Volkspartei qui a pris presque 200 mille...alors, si nous voyons un peu les résultats nous pouvons dire que la ligne autentiquement régionaliste et autonomiste n'a pas eu de pertes et je prierais en tout cas Mafrica de ne pas continuer à faire de grandes polémiques, parce que nous ne sommes ni intégralistes, ni triomphalistes, aussi parce que nous avons vu que le triomphalisme et l'intégralisme ne portent pas du bon, à personne...je me rappelle plus au moins après les élections du 20 juin d'il y a quelques années, quand ici, en Vallée d'Aoste, après un certain succès d'un certain parti, qu'il semblait que aussi l'eau devait devenir immédiatement rouge!

Dolchi (P.C.I.) - Non c'è più nessuno iscritto...la parola al Presidente della Giunta, Andrione.

Andrione (U.V.) - In apertura di questo dibattito mi ero ripromesso un intenso divertimento, che purtroppo è stato gravemente guastato dalle bordate di percentuali che mi hanno sommerso; questo non solo perché - come la signorina Viglino può autorevolmente testimoniare - sono sempre stato negato per la matematica, ma per un metodo politico di confronto. Le elezioni passate sono una pagina chiusa, si gira la pagina, si guarda il presente; se proprio si amano i raffronti si fanno dei raffronti omogenei con le stesse elezioni avvenute 2-3-4-5 anni prima, e si preparano, visto che siamo un Paese "molto elettorale", le future elezioni.

Se io mi ricordo bene, l'anno prossimo ci divertiremo con le comunali; quelle oggi hanno significato, quelle dell'altro ieri sono cosa finita e invece la parte politica può essere interessante, perché la parte politica è quella che oggi il Consiglio regionale può essere chiamato a fare, anche se è la seconda volta, sempre che i miei ricordi siano esatti, che una parte della maggioranza della Giunta si presenta con una parte dell'opposizione alle elezioni politiche, e questo cartello elegge, nel caso dell'altra volta un Deputato, in questo caso ambedue i candidati. Come allora, oggi le dichiarazioni fatte sono state quelle di non mutare il quadro politico, quale che fosse il risultato elettorale immediato, ma d'altra parte la nostra fondamentale onestà non ci permette di negare che, per nostra volontà, così come allora per volontà del Partito Socialista, si è introdotto un motivo di cambiamento, e mi viene un testo che appartiene a Valéry che dice: "Je suis en toi le secret changement"; la politica non è mai una cosa statica, non è mai finita, non ci sono vittorie - almeno nel sistema in cui viviamo - che possano essere garantite per degli anni, per il futuro.

Abbiamo formato una Giunta nel luglio dell'anno scorso...questa Giunta, oggi, ha una maggioranza che si è dichiarata tale ancora oggi, ed è disposta a continuare come maggioranza; nulla impedisce che vi siano dei mutamenti, e questi mutamenti potranno essere provocati, e dalle forze di minoranza per una loro azione specifica, e dalle forze di maggioranza perché troveranno altre collocazioni, e sul punto sono perfettamente d'accordo con Mafrica.

Il Consigliere Mafrica, quando dice che non ha fretta...io gli ricordo che il soprannome che i valdostani si sono autodati è "trèinasocque" (traduzione letterale dal patois: "sfaticato"), abbiamo tempo, no! Tra un piatto e l'altro "to plan, to dzen" (traduzione letterale dal patois: "piano, piano"), andiamo avanti tranquilli, non abbiamo le preoccupazioni di fare le cose immediatamente, ma se l'immagine che mi sembra avere capito è quella cupa, di un cielo di piombo, questi nostri piccoli momenti per le campagne elettorali, per le legislative, hanno creato quello squarcio di azzurro che io spero Mafrica sappia apprezzare!

Dolchi (P.C.I.) - Altri che intendono prendere la parola? La parola al Consigliere Mafrica, per il secondo intervento.

Mafrica (P.C.I.) - Credo che il mio intervento abbia avuto poi l'effetto che mi auguravo avesse, cioè che servisse effettivamente a non lasciar passare questo Consiglio, dopo un risultato elettorale, senza che le forze politiche per lo meno esprimessero, rispetto al quadro regionale, quali sono le loro attuali di posizioni o la loro volontà di discutere di queste posizioni; in questo senso mi sembra che l'effetto sia stato ottenuto e che alcune risposte per lo meno siano venute. Io non credo che la cosa sia inutile, per lo meno i giornali, le fonti di informazioni avranno la possibilità di fare riferimento a dichiarazioni effettive e non ad illazioni, presupposti, pettegolezzi come spesso capita, ecco! Credo che questo sia senz'altro utile.

Devo dare alcune risposte ai Consiglieri che hanno fatto riferimenti a cose da me dette...cosa intenda Clusaz per "valdostani di buona razza" me lo spiegherà poi in sede privata, probabilmente! Secondo me tutti quelli che vivono e lavorano in Valle d'Aosta sono valdostani, comunque perché poi i valdostani di buona razza debbano...in Val d'Aosta, noi abbiamo chiesto di votare per Dolchi, per Ferrero, per Pajetta (Ferrero e Pajetta sono stati eletti); Ferrero, come sapete, ha vissuto a lungo in Val d'Aosta, ma io non dico che questi rappresentano la Val d'Aosta, dico che tutto il Gruppo Comunista eletto al Parlamento Europeo ha nel suo programma...e noi, come Comunisti della Valle d'Aosta, faremo tutto il possibile per far rispettare questo intendimento, quello cioè di difendere gli interessi, i diritti delle minoranze, ecco.

Le affermazioni di Lanivi...io prendo atto, come ha preso prima il Consigliere Nebbia, della dichiarazione dei Democratici Popolari che si collocano all'opposizione, questa dichiarazione era necessaria, tanto più che in una sua dichiarazione svolta prima da Salvadori, i Democratici Popolari erano stati dati come una componente di un'unica forza, quando abbiamo detto che oggi il Partito Comunista era in Valle d'Aosta il primo partito Salvadori aveva risposto no! Il primo partito è per il 37,6% l'unione dei movimenti regionali o qualcosa del genere; invece dalla posizione di Lanivi, di cui appunto noi come partito prendiamo atto, risulta che i Democratici Popolari hanno riconfermato la loro posizione all'opposizione e noi ci auguriamo che questa collocazione, omogenea con la nostra, senza volontà egemonica da parte di nessuno, ecco, possa produrre frutti positivi, in quanto la legge elettorale che ha penalizzato la Valle d'Aosta...ecco, noi crediamo di aver fatto il possibile per favorire gli interessi della Valle d'Aosta, forse non è stato sufficiente, non rinunciamo a fare di più, anche in tutte le sedi, anche all'interno del nostro partito, in futuro.

Respingiamo come partito possibili accuse rivolte a noi di avere fomentato durante la campagna elettorale, con pretesti tipo quelli di posizione razzista, che nei movimenti regionali...la divisione nella comunità valdostana...noi abbiamo voluto fare esattamente il contrario, non abbiamo mai parlato di "razzismo"...trovate una nostra dichiarazione, un nostro volantino che dica queste cose! Abbiamo voluto invece evitare! Su questo siamo molto fermi: contrapposizioni ricercate anche da altri, forse a nostro giudizio in modo errato, tra valdostani ed italiani, che è una cosa differente, non è una questione di collocazione della Regione rispetto allo Stato, è una questione di nazionalità, è una questione da studiare, da approfondire, da chiarire, ma non ha nulla a che vedere questo con accuse di razzismo.

Sul fatto che la Sinistra sia solo quella che segue noi, mah...credo che questo non risponda al vero, le forze si collocano a Sinistra in base a quello che fanno ed a come vengono riconosciute dall'elettorato in quanto tali, ecco, non ci può essere ovviamente nessuno che dà la definizione, dà dei criteri validi per tutti e per sempre.

Ribadisco invece quello che avevo detto prima: che è fallito a mio giudizio un disegno condotto in modo particolare avanti da Salvadori, ribadito anche in questo Consiglio, quello integralistico della maggioranza assoluta, un movimento che si dice pluralistico, a mio giudizio se si pone questo obiettivo, ha una visione che può diventare totalizzante - se non totalitaria - della vita politica. Io di questo sono convinto, perché quando uno dice: "voglio avere la maggioranza assoluta", vuol dire che vuole poter decidere e fare senza fare i conti con nessun altro. Ecco, io questo tipo di discorso credo che sia pericoloso per 1'Union Valdôtaine, oltre che per tutte le forze politiche della Valle d'Aosta e per gli interessi diciamo di una convivenza razionale e, diciamo, positiva dei partiti e delle forze politiche in Valle d'Aosta.

Non credo che si possa continuare a lungo con la storia del regime D.C.-P.C.I., ecco, i risultati elettorali credo indurranno a ripensamenti, non c'è mai stato nessun regime D.C.- P.C.I., c'è stata la D.C. che ha governato e noi che forse, bene o male, non siamo riusciti a far capire che facevamo parte per un anno della maggioranza, ma non al governo, non siamo forse riusciti, e questo è il limite su cui si rifletterà severamente nel nostro partito, a far apparire soprattutto ad una parte dell'elettorato giovanile le differenze che esistevano, che esistono e che esisteranno tra un partito come la Democrazia Cristiana, un partito come il Partito Comunista ed altri partiti. Ecco, di questo certamente prenderemo atto, non crediamo che ci sia mai stato regime, non crediamo neanche che esista pericolo di un regime di questo tipo. La riflessione è iniziata e credo se ne avranno conoscenze anche qui in Val d'Aosta, se ne discuterà anche qui, in Val d'Aosta.

In quanto all'abbinamento tra le elezioni europee e le elezioni politiche, noi, come partito, eravamo contrari, la cosa non ci riguarda. Respingo nel modo più assoluto la teoria di Salvadori che noi avremmo impazienza qui, oggi, di far parte del Governo regionale (l'avevo detto all'inizio, noi volevamo sapere); siccome la popolazione valdostana che vota i partiti ha anche il diritto di conoscere la posizione dei partiti e la chiarezza serve a tutti, volevamo sapere come si collocavano oggi, a risultato elettorale avvenuto, dopo determinate dichiarazioni del Segretario della Democrazia Cristiana, dopo dichiarazioni di altri esponenti di altri partiti, come si collocavano oggi nel quadro politico regionale le diverse forze. Se ho ben capito, la Democrazia Cristiana ci sta ancora riflettendo, attenderemo questa risposta.

Noi non vogliamo dare lezioni a nessuno, siamo convinti che la Giunta regionale sia inadeguata, siamo convinti che l'assenza di programmi senza indirizzi sia deleteria, siamo convinti che la Giunta regionale debba cambiare, lavoreremo per questo scopo, ecco, questo con tutte le forze che dall'opposizione con noi vorrannno collaborare; se si avrà un cambiamento siamo disponibili, sulla base di un programma, a dare un nostro contributo. Questo è tutto.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Clusaz, per il secondo intervento.

Clusaz (U.V.) - Devo una risposta al Consigliere Mafrica, per quanto...cosa intendo io per "candidato pura razza": intendo un candidato dell'Union Valdôtaine, in quanto prima dell'interesse dei partiti, mette l'interesse della popolazione valdostana...posso anche sbagliarmi, mentre per persone legate ai partiti, prima devono fare l'interesse del partito nazionale e dopo l'interesse della Valle d'Aosta. Un esempio chiaro e lampante si è visto con la "legge-truffa", quando Fosson ha votato contro, mentre Millet ha votato a favore, perché lui prima è il Deputato del Partito Comunista e dopo sarà il Deputato della Valle d'Aosta.

E a Mafrica voglio dire anche un'altra cosa: si ricorda che due o tre mesi fa, qua, in questo consesso, aveva detto che in quanto Segretario del Partito Comunista della Valle d'Aosta ed in quanto 1'Union Valdôtaine non avrebbe avuto nessuna possibilità di eleggere un suo rappresentante, ha detto che dobbiamo fare la convergenza su una persona di prestigio? E ad un certo momento...adesso non ricordo le parole esatte, ma ad un certo momento, con la confluizione degli altri sarebbe stato eletto...però qui i fatti sono due: o il Partito nazionale Comunista Italiano non tiene minimamente conto delle esigenze della Valle d'Aosta, perché come avevo detto prima poteva benissimo farlo spuntare, bastava un mezzo accenno di Pajetta e 100.000 voti Dolchi li aveva così, però non ha fatto niente, oppure le dichiarazioni di allora di Mafrica non erano in buona fede, perché...oppure poteva anche non essere eletto il candidato Dolchi, però ad un certo momento poteva andarci vicino; invece, facendoci le corna...e il jet che porterà i Deputati comunisti a Bruxelles, anche se cadesse...come hanno detto altri, Dolchi non potrebbe essere ancora eletto.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Fosson.

Fosson (D.C.) - Vorrei una precisazione. Qui si parla di interessi valdostani al di sopra di tutto...ecco, noi riteniamo che ci siano ovviamente degli interessi valdostani, ma si tratta di chiarire quali! Ora, come si chiarisce quali sono gli interessi? Quando si ha una visione di un certo tipo, i Comunisti avranno la loro e noi non la condividiamo, noi abbiamo la nostra e loro non la condividono o possono non condividerla, ma gli interessi vanno visti in una certa cultura, in un certo quadro di idee, secondo una certa prospettiva...ora, parlare di "interessi valdostani" in assoluto, mi sembra assolutamente inesatto: questa era la precisazione che intendevo fare.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Salvadori, per il secondo intervento.

Salvadori (U.V.) - ...51%, mah...mi sembra strano che Mafrica faccia dichiarazioni di questo tipo, si stupisca...non lavori per arrivare al 51%. Io non ho mai visto a Bologna che il P.C.I. abbia detto: "compagni socialisti (o altri tipi di compagni che voi volete), vi regaliamo migliaia di voti in modo che noi scendiamo sotto il 48%", sotto il 49%"...è un obiettivo penso di tutte le forze politiche quello di arrivare ad avere il maggior numero possibile di voti, non vedo perché voi dobbiate scandalizzarvi e dove siete voi va tutto bene, e fortunatamente noi non ci arriveremo, come da altre parti...dove siete voi va tutto bene! Se l'Union o altre forze puntano ad avere la maggioranza assoluta, ecco il disegno integralista, ecco, non avete detto ancora "razzista", ma magari ci arriverete anche su quel tipo di discorso, altri l'hanno detto, se ne sono dimenticati come è stato ricordato il giorno dopo le elezioni, ma dove voi avete il 51%, ripeto, non esistono scandali, nessuno si deve stupire...in Valle d'Aosta sì!

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Pollicini.

Pollicini (D.P.) - Mah, mi pare opportuno ribadire un concetto che prima ha sottolineato Lanivi, e cioè: noi non intendiamo nel modo più assoluto barattare questo accordo per le politiche e per le regionali con un accesso in Giunta quale prezzo o quale compenso di questo accordo, anche perché fra l'altro non dipende solo da noi...certo, i Democratici Popolari sono disponibili, su un programma concordato, a rispettare il significato politico del voto del 3 giugno.

Dolchi (P.C.I.) - Non c'è più nessuno iscritto a parlare; possiamo considerare chiusa la discussione generale, che mi sembra era stata originata dalla proposta del collega Pollicini sul nominativo del signor Erminio Musi. Mi sembra che il dibattito si è sviluppato, oltre che sulle valutazioni elettorali, sul fatto che Lustrissy veniva ad essere sostituito quale rappresentante designato dai gruppi di minoranza.

Ci sono altre proposte? Ci sono dichiarazioni di voto? Non ci sono proposte, non ci sono altre dichiarazioni di voto. Si passa alla votazione segreta.

Allora, esito della votazione concernente la sostituzione del collega Lustrissy Ferruccio, quale membro effettivo della Commissione regionale di controllo:

VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO

Esito della votazione:

Presenti: trenta

Votanti: trenta

Maggioranza: sedici

Schede valide: ventinove

Schede bianche: quattro

Schede nulle: una

Ha riportato voti:

Erminio Musi: venticinque

Proclamo pertanto eletto quale componente effettivo della Commissione regionale di controllo sugli atti degli enti locali, il signor Erminio Musi.

Il Consiglio prende atto.