Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 263 del 14 novembre 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 263/70 - Assegnazione gratuita dei libri di testo a tutti gli alunni della Regione frequentanti le scuole secondarie di secondo grado, compresi quelli che studiano fuori Valle, purché figli di valdostani stabilmente residenti nella Regione. (Ritiro di Mozione)

Pedrini (P.L.I.) - Attendo con ansia la risposta.

Lustrissy (D.P.) - La Giunta regionale ritiene che la mozione non sia accoglibile per questo motivo: attualmente l'assegnazione dei libri di testo è prevista da tre leggi regionali, una che riguarda gli studenti della scuola media inferiore e le due approvate recentemente nel corso di quest'anno che riguardano gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado iscritti in Valle d'Aosta e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che frequentano tipi di scuola non esistenti in Valle d'Aosta.

Pertanto, per poter approvare questa mozione, a parte il fatto del principio, sarebbe necessaria un'ulteriore specificazione del provvedimento di legge che prevede l'assegnazione di libri di testo gratuiti agli studenti che frequentano fuori Valle tipi di scuole non esistenti in Valle d'Aosta.

Poi c'è da tener presente anche questo: che da un'indagine che noi abbiamo condotto presso le scuole, risulta che qua, e si fa menzione in modo particolare al biennio, che coloro che hanno ritirato l'iscrizione alle prime classi del biennio, diciamo del ciclo unitario della scuola secondaria di secondo grado, sono due unità su 412 iscritti, pertanto non ritengo che la dimensione del problema sia tale da poter portare all'accoglimento della mozione.

Pedrini (P.L.I.) - ...allora, le cose come stanno. Evidentemente qua si è voluto tenere questa mozione sotto un profilo, si è voluto portarla sotto un profilo direi quasi polemico nel senso che si parla del problema in riferimento al biennio.

Ora, a parte il fatto che è stata l'occasione per presentare, il biennio è stata l'occasione per presentare questa mozione, ma il riferimento esatto non era in questo senso e desidero spiegarlo brevemente.

Io desidererei chiedere al Presidente della Giunta e all'Assessore alla Istruzione se avessero dei figli anziché uno a Morgex e l'altro a Châtillon, ipotesi in Valle di Gressoney. E mi è stato detto, così, nei corridoi, ma non ti devi preoccupare perché noi facciamo tutto quello che possiamo ma quelli che vogliono andare a studiare a Ivrea non hanno altro che da fare una semplicissima cosa: venire a studiare ad Aosta e noi gli paghiamo i libri.

Ora, io penso che questo non sia giusto, perché evidentemente noi abbiamo un problema che riguarda delle famiglie a cui voi avete dimostrato per lo meno nelle intenzioni, se non ancora nei fatti, di voler andare incontro agli studenti, di voler andare incontro alle famiglie bisognose che hanno dei figli studenti e che pertanto non possono evidentemente fare delle spese.

E allora, io vorrei soltanto che mi spiegaste: questa gente, questi studenti che sono costretti ad andare ad Ivrea, va bene, perché non possono venire ad Aosta, in quanto le spese, la trasferta verrebbe a costare troppo, il tempo, non so... voi dovete ammettere che da una distanza di 15-18 km, tipo Verrès, si passa a una distanza di 50 o di 38 km. Quindi c'è una differenza sostanziale.

Ora il problema è questo, secondo me: non è di voler introdurre per forza questi studenti che vanno a studiare ad Ivrea, che poi se facciamo veramente un conto, io penso che non siano molti, che non ci sia proprio una grande massa che va ad Ivrea, però non vedo perché, è una discriminazione secondo il mio pensiero, va bene, di questi che non possono, per motivi contingenti, finanziari e di famiglia, venire a studiare ad Aosta. Allora questi no, sono i reprobi perché vanno a studiare ad Aosta. Allora questi no, sono i reprobi perché vanno a studiare fuori Valle e quindi a quelli i libri non si pagano. Gli altri perché vengono, parliamo sempre degli stessi paesi, che hanno la possibilità di avere il padre che li manda in macchina e di pagare l'abbonamento del treno, con tutte le conseguenze che noi sappiamo, perché sappiamo da Morgex in giù, da Pré St. Didier in giù e da Pont St. Martin in su che cosa succede nei treni, va bene, con tutte le conseguenze relative, non vedo appunto perché si voglia fare questa discriminazione.

Ora io chiuderei questo mio brevissimo intervento dicendo che sotto il profilo personale la Giunta, e questo lo dico con il cuore in mano, commette un errore, un errore che evidentemente io, come Partito Liberale, cercherò di sfruttare, volevo evitare questo errore alla Giunta, non perché io voglio bene a questa Giunta, non sono a questo punto, ma esclusivamente perché penso che questa Giunta, nella sua premessa, aveva detto: io sono qua in funzione degli interessi dei cittadini valdostani.

È ben in quella funzione che mi richiamo a questa Giunta per vedere se non c'è la possibilità di allargare, ossia pregare l'Assessore che faccia una piccola indagine. Vedere quanti sono gli studenti che sono costretti, non per loro volere, ad andare a studiare ad Ivrea. Non dico Torino, parliamo di Ivrea, perché quella è la località dove la bassa Valle purtroppo, e questo per il mercato e per tanti altri motivi, non soltanto... ma io sono il primo a dire: ma, mettete un pullman gratis che raccolga tutti gli studenti da Pont St. Martin, o non so da Issime se eventualmente ce ne sono, che li porti ad Aosta e il problema è risolto. Io sono sicuro che questa gente che va ad Ivrea con la stessa...ma per forza, non c'è niente da fare, non si discute in altra maniera, diventano pendolari per un'ora, anziché per venti minuti o un quarto d'ora. Questa è la realtà, non ci sono altre soluzioni.

E allora o si prendono questi provvedimenti e si fa camminare questa gente per due ore al giorno, sempre Tir permettendo, o si piglia l'autostrada, con le maggiorazioni adesso che ci sono state, non penso che all'Amministrazione regionale convenga, in questo particolare momento di aumenti delle autostrade, ma evidentemente una risoluzione a questo problema ci deve essere.

Ora io chiedo gentilmente, non possiamo vedere quanti sono? Studiare un momentino la cosa, proprio ... e vedere se c'è... oppure voi dite: no, noi siamo contrari per principio, e chiuso, finito, non stiamo nemmeno più a dir niente; ognuno fa la sua strada. Qua io chiedo una proposta, un interesse conciliativo, insomma chiedo: studiamolo il problemino, non è un grosso problema, c'è questa possibilità; sono tanti i casi in cui l'Amministrazione viene a cadere dal lato finanziario per questo e allora non lo facciamo; ma se la spesa come io presumo, è una spesa "minimissima", non vedo perché si debba privare queste famiglie di queste dieci-quindicimila lire che agli altri invece toccano, diciamo, di diritto.

Tutto lì, ecco, nient'altro.

Manganoni (P.C.I.) - Ho cercato di seguire la discussione, però non ho le idee molto chiare. Pertanto, prima di intervenire sull'argomento vorrei avere le idee chiare.

Il biennio è stato istituito anche a Pont Saint Martin, no? No! Quindi, praticamente oggi chi ha finito le scuole, i tre anni di scuole medie inferiori, chi abita dico a Pont Saint Martin per dire nella zona, se vuol proseguire gli studi deve venire ad Aosta, o se no deve andare ad Ivrea.

Naturalmente quando hai frequentato le tre inferiori, devi frequentare il biennio prima di passare alle altre. Allora, se viene ad Aosta frequenta il biennio, se invece va ad Ivrea non frequenta il biennio, ma quelli che vanno ad Ivrea io penso che ci vadano, a parte quelli che, come dice la mozione, non vogliono saperne del biennio, a parte questo, molti ci vanno per questioni di distanza, di comodità, nel senso che se io da Pont St. Martin o da Donnaz vado ad Ivrea faccio 17 km., vengo ad Aosta ne devo fare 50, vero o no? Cioè questa è la domanda che io mi pongo.

Quindi il problema posto sarebbe così, in questi termini? È questo che volevo sapere, perché non avevo le idee molto chiare.

Lustrissy (D.P.) - Effettivamente il problema esiste e non è che lo possiamo disconoscere. Io ho già dato incarico ai miei uffici di fare un censimento completo degli studenti che si recano fuori Valle, per studiare, sia per i tipi di scuola non esistenti in Valle, sia per i tipi di scuola esistenti in Valle e poi di condurre una rapida indagine per vedere quali sono i motivi che inducono questi studenti per i tipi esistenti in Valle a recarsi fuori Valle a studiare.

Effettivamente, il problema della bassa Valle esiste, ci sono molti studenti che si recano ad Ivrea non solo a frequentare Istituti di tipo non esistente in Valle, cioè l'Istituto Tecnico industriale, ma anche iscritti ad altre scuole di tipo esistente in Valle.

A questo punto il problema non si risolve neanche con l'estendere la gratuità dei libri prevista per questi studenti in Valle d'Aosta e agli altri, ma piuttosto il problema deve essere risolto in considerazione dei trasporti, in considerazione delle organizzazioni delle mense, in considerazione delle organizzazioni dei collegi, perché non penso che chi risieda a Fontainemore o a Issime, Lillianes o Gressoney vada a studiare a Ivrea tutti i giorni, sarà in collegio a Ivrea o sarà in collegio ad Aosta. Intanto noi abbiamo delle borse di studio sia per coloro che frequentano i collegi, sia coloro che frequentano scuole di tipo secondario in Valle d'Aosta, sia coloro che frequentano tipi di scuole secondarie non esistenti in Valle d'Aosta che sono fuori.

Però il problema c'è e deve essere studiato e non si risolve neanche estendendo... tanto per quanto possibile, perché oggi non è possibile con l'attuale legislazione, a costoro il provvedimento della gratuità dei libri di testo, perché i due provvedimenti di legge non lo permettono perché sono già evidentemente diretti a determinati studenti.

Comunque, io mi riservo di approfondire il problema e di studiarlo nei suoi dettagli e poi di vedere assieme anche alla Commissione consiliare dell'Istruzione Pubblica a questo proposito cosa si può fare.

Montesano (P.S.D.I.) - Il Segretario mi suggerisce appunto di invitare il Consigliere Pedrini di far parte di questa, della Commissione nel momento in cui si esamina questo problema.

Pedrini (P.L.I.) - ... non voglio porre un limite fisso, però mi si dica: entro questo tempo, insomma, se no qua andiamo al prossimo anno scolastico. Questo non per cattiva volontà dell'Assessore, ma perché è fatale che tutte le cose che si dice così ecc. rimangono poi allo stato selvaggio, diciamo, ed allora se ci fosse possibile avere presumibilmente una data, in quel caso io non ho niente in contrario a ritirare la mozione. Se no sono costretto...

Dujany (D.P.) - Entro la fine dell'anno.

Lustrissy (D.P.) - L'impegno che posso prendere è questo: ultimata l'indagine che è in corso, io mi posso impegnare di riunire la Commissione per poter esaminare statisticamente tutte queste situazioni. Speriamo entro la fine dell'anno.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora la mozione si intende ritirata.

Si passa all'esame dell'ordine del giorno aggiuntivo, trasmesso in data 3 novembre, cominciando col punto 2.