Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 349 del 30 dicembre 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 349/70 - Situazione attuale della Società Nazionale Cogne. (Mozione)

Montesano (P.S.D.I.) - Mi dice il Presidente della Giunta che l'Assessore Milanesio è impegnato ... è la Cogne, possiamo discutere.

E allora, siccome nei giorni scorsi è arrivata alla Presidenza del Consiglio una lettera dei Sindacati che io avevo incominciato a leggere stamattina, in occasione di questa mozione, io prego il Segretario del Consiglio di darne lettura ai Consiglieri in quanto che essa è stata inviata oltre che al Presidente della Giunta, al Presidente del Consiglio e ai Capi Gruppo.

Segretario - "Al Presidente della Giunta regionale, Al Presidente del Consiglio regionale, Ai Capi Gruppo del Consiglio regionale, Ai Signori Sindaci della Valle d'Aosta,

Le sottoscritte Organizzazioni Sindacali rivolgono appello a tutte le Autorità regionali e Comunali affinché con opportune e idonee iniziative - votazioni di ordini del giorno, telegrammi, ecc. - venga sostenuta la richiesta inoltrata al Ministro delle Partecipazioni Statali e ai responsabili della Nazionale Cogne di cui si unisce copia, per la realizzazione di nuovi insediamenti industriali in varie località della Valle da parte della Società Nazionale Cogne stessa.

Certe che la S.V. vorrà accogliere l'invito, in attesa di conferma, ringraziano per la collaborazione e formulano distinti saluti.

Aosta, lì 22 dicembre 1970 -

Firmato: per la Cisl: Beneforti - per la Cgil: Boccazzi - per il Savt: Stévenin - per la Uil: Serra.".

Montesano (P.S.D.I.) - Allora chiedo chi vuole illustrare la mozione. Uno dei due proponenti. Consigliere Manganoni.

Manganoni (P.C.I.) - Io penso che la mozione non ha bisogno di nessuna illustrazione, perché se ne è iniziata la discussione la volta scorsa... (Montesano: Io non c'ero, chiedo scusa) ...Io dico questo non come intervento, nel senso che si era iniziata la discussione e siccome la mozione è diretta alla Giunta, naturalmente, il Presidente che aveva riferito che non poteva informare il Consiglio, non avendo potuto avere l'abboccamento con i Dirigenti della Cogne.

Allora era stato detto: rimandiamo alla prossima seduta, augurandoci che, in questo periodo, i Dirigenti della Cogne si degnino di incontrarsi con il Presidente della Giunta, dopo di che, nel prossimo Consiglio - che è oggi - il Presidente riferirà.

Ramera (D.C.) - ... presentazione di un ordine del giorno che è stato fatto dal sottoscritto nel corso della discussione ... (Montesano: ecco, se me lo vuole ...) ...eh! Ma ho solo questo...

Montesano (P.S.D.I.) - Facciamo fare delle fotocopie, Dr. Brunod, non ha quell'ordine del giorno? Allora, come vogliamo iniziare la discussione? Vuole, semmai, il Presidente della Giunta riferire sugli incontri avuti con i dirigenti della Cogne? Non ho capito ma nessuno chiede a parola. Consigliere Dolchi.

Dolchi (P.C.I.) - Al dibattito che c'era stato l'altra volta, con la presentazione dell'ordine del giorno Ramera e la necessità di una conclusione che tenesse conto dei vari elementi che erano emersi, il Presidente della Giunta aveva fatto presente, come ha già detto il Collega Manganoni, di aver richiesto degli abboccamenti con la Direzione della Cogne per poter dare al Consiglio le informazioni che erano utili per giungere a una conclusione del dibattito.

Non so se il Presidente ha già avuto questi incontri.

Ora, si aggiunge il fatto nuovo, direi, della lettera delle Organizzazioni Sindacali che pone l'accento sull'urgenza di un incontro. Ecco, non so se il Presidente della Giunta, nel caso non avesse ancora avuto questi incontri, volesse nuovamente richiedere il rinvio del dibattito generale alla prossima seduta del Consiglio e allora, se così fosse, mi permetterei di suggerire anche una serie di proposte che dovrebbero venire dalla Giunta nella prossima seduta, nel caso venisse richiesto il rinvio alla prossima seduta, ciò affinché il Consiglio regionale manifesti la sua intenzione di collaborare con le Organizzazioni Sindacali perché avvengano questi incontri anche nel senso indicato dalla lettera, che mi sembra si riallacci, anche positivamente, al discorso generale sull'industrializzazione in Valle d'Aosta.

Quindi, in conclusione, se il Presidente della Giunta non ha ancora avuto gli incontri che aveva annunciato, mi sembra che sia utile, per un dibattito esaudiente, che l'esame dell'oggetto venga rinviato. Per continuare, come presentatore della mozione, non ho niente in contrario, in proposito.

Pregherei, se così fosse, che la Giunta, nella prossima seduta, venisse anche con delle proposte - tenuto conto dell'ordine del giorno Ramera, del testo della mozione e dell'ordine del giorno Tonino, che è stato letto durante la discussione dell'altro argomento e della lettera delle Organizzazioni Sindacali - per vedere se, tra tutta questa documentazione, si possa, nella prossima seduta, venire con delle proposte concrete di iniziative.

Pollicini (D.P.) - Mi pare che, a prescindere da quello che dirà il Presidente della Giunta in ordine ai suoi tentativi di ottenere un colloquio con i Dirigenti della Cogne, sia opportuno puntualizzare un problema che è indipendente da quello che può essere il discorso che ci farà il Presidente.

Mi riferisco ai problemi dell'inquinamento atmosferico provocato dagli stabilimenti della Cogne. Fra i nostri compiti, vi è anche quello di dare alla popolazione la garanzia di fare tutto il possibile per garantire la salute pubblica.

Questo problema è comune, è vero, a tutte le città industriali italiane, però, per quanto ci riguarda, specialmente per quanto riguarda la città di Aosta, constatiamo che continua ad essere coperta dal fumo della Cogne. Basta portarsi a Peroulaz e guardare dall'alto la città: la si vede coperta da una coltre di fumo, basta guardare sui davanzali e vedremo i depositi delle particelle in sospensione dei fili stessi. Abbiamo quindi il compito e il dovere quale amministratori, di fare tutto ciò che sta nelle nostre possibilità per eliminare questi inconvenienti sempre più gravi.

Pertanto, io mi permetto, indipendentemente dal discorso che farà il Presidente, di presentare il seguente ordine del giorno a questo proposito.

"Il Consiglio regionale,

Constatato ancora una volta che gli inquinamenti atmosferici provocati dagli stabilimenti della Nazionale Cogne, costituiscono un grave pericolo per la salute della popolazione e, nello stesso tempo, rappresentano una grossa remora al turismo e quindi all'economia della città di Aosta;

Ricordato che l'apposita Commissione della Ceca ha espresso le proprie preoccupazioni relative alle conseguenze dell'inquinamento dell'atmosfera provocato dai fumi della Cogne;

Atteso che, al momento, non risultano adottati dalla Società quei provvedimenti tecnici atti a risolvere o quantomeno, attenuare sensibilmente gli svantaggi e le conseguenze degli inquinamenti;

Dà mandato alla Giunta di prendere gli opportuni contatti con la Direzione della Cogne, ai fini della soluzione del problema, qualora questi contatti dovessero rivelarsi infruttuosi invita la Giunta ad assumere le decisioni dei provvedimenti del caso.".

Se il discorso del Presidente sarà di un certo tipo, avrei un altro ordine del giorno da proporre, analogo a quello proposto dal Consigliere Ramera.

Fosson (U.V.) - Abbiamo parlato già nella seduta scorsa, come è stato accennato da altri colleghi, di questo problema: è un problema impellente e anch'io mi rimetto un po', per il momento, a quello che dirà il Presidente della Giunta, in merito al problema centrale della mozione. Poi dirò qualcosa anche sulla questione dell'inquinamento, però, in questo caso, noi non possiamo senz'altro rimetterci a quello che penserà il Presidente della Giunta, è più opportuno presentare e, se del caso, votare, oggi un ordine del giorno. Occorre aspettare di discutere più ampiamente in un'altra riunione e votare l'ordine del giorno Ramera vedendo, eventualmente, anche la questione dell'ordine del giorno Pollicini. Eventualmente possiamo anche concordare, mi pare che anche i presentatori delle mozioni siano un po' su questa linea di condotta - perché, effettivamente, se vogliamo appoggiare anche l'azione dei Sindacati, l'azione unitaria dei Sindacati, dobbiamo cercare di avere un'unanimità anche nel Consiglio regionale. D'altra parte, credo, che questa unanimità non sia difficile trovarla, perché a tutti sta a cuore, particolarmente una cosa, cioè l'autonomia della Cogne.

Possiamo avere qualche differenza su altri punti, differenze che sono già venute fuori un anno fa quando abbiamo parlato dei problemi della Cogne, e ciò è affiorato anche dalla lettera dei Sindacati che oggi posano questa questione nel senso che manifestano le preoccupazioni dell'estendersi della Società Cogne in altre zone d'Italia, mentre non vediamo dei programmi diversi o di potenziamento di quello che è il centro principale - e non parlo tanto della questione degli stabilimenti di Aosta, degli stabilimenti siderurgici - quanto di quelle attività collaterali che sono state sollevate anche un momento fa, quando parlavamo di industria, perché, mentre assistiamo, in questo momento, a un potenziamento della parte siderurgica, abbiamo assistito dall'altra parte ad un alleggerimento delle lavorazioni dei semi-lavorati e dei prodotti finiti, tanto è vero che certe produzioni finite del materiale della Cogne, che si facevano ad Aosta, oggi si fanno in quel di Milano, si pensa di farne in quel di Salerno e via dicendo. Questo preoccupa particolarmente noi e preoccupa particolarmente le Organizzazioni Sindacali.

Per questo, nella discussione che era stata fatta così, non una lunga discussione, ma che si era già fatta nell'ultimo Consiglio, in seguito alla presentazione della mozione, il Presidente della Giunta aveva detto che avrebbe avuto un incontro con i Dirigenti della Cogne e quindi tutti insieme eravamo stati d'accordo di rimandare a questo Consiglio la discussione, eventualmente, di un ordine del giorno.

Ora, sentiremo che ci dirà il Presidente della Giunta e noi, come ho detto, ripeto, possiamo uniformarci a quello che lui crederà più opportuno in questo campo.

Mi permetterei, però, di dire una cosa, e questo dovrebbe anche essere condiviso da tutti i Consiglieri regionali: cioè che il Presidente della Giunta dovrà andare a parlare con i Dirigenti della Cogne, ma non per sentire quello che è il risultato di decisioni già prese e che il Consiglio regionale debba solo mettere la cenere sulle cose già fatte. Noi intendiamo, almeno questa è la nostra opinione, che il Presidente della Giunta vada a parlare con i Dirigenti della Cogne, cerchi quella collaborazione che è necessaria per il bene della Cogne, perché credo che, in questo, tutti abbiamo un interesse comune; sia noi Amministratori regionali, sia la Società Nazionale Cogne. Però, come abbiamo rilevato nel passato, noi le nostre preoccupazioni, vogliamo manifestarle e vogliamo poter dire quello che pensa l'Amministrazione regionale in quanto rappresentante di tutta la popolazione valdostana in appoggio quindi anche a quelle che sono le istanze dei sindacati. Noi dobbiamo dare al Presidente della Giunta una certa forza in modo che egli vada a esprimere queste volontà e queste preoccupazioni, e quindi non andare solo a sentire, eventualmente, quello che si pensa di decidere: questo è l'inquadramento del problema che vorrei dare.

In questo quadro, il Presidente della Giunta dovrebbe dirci se ritiene opportuno che non si passi oggi all'approvazione di un ordine del giorno, ma che abbia lo stesso la forza di dire quello che pensa il Consiglio regionale, oppure se crede più opportuno che si passi già oggi all'approvazione di un ordine del giorno, in modo da presentarsi ai Dirigenti della Cogne, con una maggiore forza. Questa è una questione di opportunità che devono valutare il Presidente della Giunta e la Giunta, ma che dobbiamo valutare anche tutti noi se vogliamo, effettivamente, dare maggior forza all'azione del Presidente.

Questo, per quanto concerne la questione principale. Dirò che, le questioni principali, sono due, quella degli inquinamenti è un'altra questione principale, non si può dire quale è la principale fra queste due. Noi assistiamo oggi ad una ripresa in tutta la Nazione - e non solo in tutta la Nazione, ma in tutto il mondo - delle preoccupazioni di tutti per l'inquinamento atmosferico che si fa sempre più preoccupante e che, praticamente, può portarci a delle conseguenze tali da doversi preoccupare.

Quindi, penso che, con una cosa vada anche l'altra, perché questo problema dell'inquinamento atmosferico quando lo sollevammo alcuni anni fa, ci sentivamo rispondere da qualcuno: "Eh! Ma se volete delle industrie siderurgiche che non facciano fumo, come volete andare avanti?".

Ebbene, c'è la città di Pittsburgh, negli Stati Uniti, che è una città industriale, è la città dell'acciaio, è in una conca anche lei e, fino ad alcuni anni fa, era la città più sporca degli Stati Uniti, ad un certo momento non si poteva più vivere a Pittsburgh e si sono prese delle decisioni draconiane e oggi la città di Pittsburgh, con tutti i suoi altiforni, con tutte le sue acciaierie, è una delle città più pulite degli Stati Uniti.

Quindi, è una questione di mezzi -, d'accordo, per abbattere i fumi, per depurare l'atmosfera ci vogliono dei mezzi - ma se noi appoggiamo e vogliamo chiedere che alla Cogne siano dati i finanziamenti per la parte che interessa le lavorazioni, dobbiamo insistere anche che la Cogne abbia quei mezzi per creare un'industria pulita che è, anche questa, un'esigenza fondamentale per la salute dei lavoratori e i Sindacati, in ogni occasione, l'hanno fatta presente, ma non solo per i lavoratori che lavorano all'interno della Cogne, ma per tutta la cittadinanza. Ciò perché oggi, praticamente, abbiamo visto che questo fenomeno è andato ancora più aggravandosi perché, mentre fino agli anni scorsi, durante l'inverno, per una questione di energia elettrica si fermano i ferroleghe, quest'anno per una ragione economica, perché rende, perché via dicendo, si è lasciato in attività il ferroleghe per tutto l'inverno e noi sappiamo che, durante l'inverno, in certe condizioni atmosferiche, questi fumi stagnano sulla città e non c'è bisogno di dirlo o di spendere maggiori parole per illustrare questo problema, perché tutti i cittadini di Aosta si sono accorti di questo peggioramento e abbiamo visto alcune sere fa che, praticamente, avevamo lo smog. Si parla di smog a Milano e nelle grandi città industriali, ma avevamo uno smog ad Aosta che ha raggiunto dei limiti quasi insopportabili.

Quindi, questo problema dell'inquinamento è un problema che deve essere affrontato; si è sempre parlato delle spese enormi che questo comporta e io mi sono un po' documentato anche su questo e devo dire che, effettivamente, mentre certi costi erano quasi proibitivi nel passato, oggi ci sono certe industrie specializzate - e parlo dell'industria tedesca, che ha fatto l'impianto di abbattimento dei fumi della nuova acciaieria LD - che ha fatto dei preventivi che sono sempre delle spese gravose, ma che sono spese inferiori a quelle che si sono sbandierate per la soluzione di questo problema.

D'altra parte, al punto in cui siamo, bisognerà pur destinare una parte di fondi per risolvere questo problema, perché è un problema capitale, come quello dell'occupazione.

Quindi, siamo senz'altro d'accordo per l'ordine del giorno sugli inquinamenti, - che, eventualmente, va affrontato o almeno vediamo che in tutta Italia oggi si solleva questo problema e lo si discute - quindi, dobbiamo ritornare anche noi con una certa forza e mi rimetterei un po' a quello che pensa il Presidente della Giunta. Se egli vuole tener conto, un momento, dell'opportunità o meno di votare oggi un ordine del giorno, anche per quanto concerne tutta la situazione della Cogne nel suo inquadramento, nelle sue prospettive di passaggio all'IRI, e via dicendo, perché non dovremmo poi anche arrivare, magari troppo tardi, e dire: "Voi avete fatto un bell'ordine del giorno in un momento che abbiamo già preso delle decisioni e quindi non serve più a niente". Bisognerebbe quindi, esaminare questa opportunità.

Pollicini (D.P.) - Accogliendo quello che dice il Consigliere Fosson, allora io leggo l'ordine del giorno che mi ero riservato di presentare a seconda delle dichiarazioni del Presidente, poi il Consiglio deciderà.

"Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta,

venuto a conoscenza del mancato finanziamento della Nazionale Cogne, stralciato dal piano nazionale di finanziamenti di industrie siderurgiche;

informato da voci raccolte dalla stampa di un presunto piano di assorbimento nell'IRI della massima industria valdostana al fine di risolvere i suoi problemi finanziari;

presa visione della lettera inviata dalle Organizzazioni Sindacali regionali in data 22 dicembre 1970 al Ministro per le Partecipazioni Statali e ai massimi Dirigenti della Cogne;

Delibera

di richiamare l'attenzione del Governo, dei suoi Organi e delle Assemblee parlamentari sulla grave situazione dell'occupazione in Valle affermando nel contempo, come politica irrinunciabile dell'Amministrazione regionale i seguenti principi:

1) lo sviluppo della Nazionale Cogne e il conseguente programma di investimenti deve essere coerente e in armonia con il piano regionale di sviluppo onde evitare, come purtroppo è spesso accaduto, che le direttrici di sviluppo della Cogne siano avulse dalla realtà valdostana;

2) ogni assetto definitivo della struttura dell'azienda deve essere preventivamente discusso con le Organizzazioni Sindacali competenti e con i rappresentanti della Comunità valdostana".

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, se ne faccia fare delle copie e si distribuiscano ai Consiglieri. Se non c'è nessun altro, darei la parola al Presidente della Giunta, ritenendo il suo intervento non come conclusivo nel dare quelle risposte che sono state richieste dai Signori Consiglieri. La parola al Presidente della Giunta.

Dujany (D.P.) - Successivamente alla riunione del Consiglio regionale cercai telefonicamente l'Avv. Einaudi e il Presidente della Cogne. Incontrai, in un colloquio interlocutorio, l'Avv. Einaudi a Roma il quale era impegnato, in quella sede, per una serie di giorni per contatti col Ministero delle Partecipazioni Statali, nell'interesse della Cogne.

Il colloquio è stato puramente interlocutorio, rimettendoci ad un successivo incontro che avrebbe dovuto aver luogo fra il 27 e 29 di questo mese. Stante le feste natalizie, stante, naturalmente, anche il tempo e le vacanze, questo secondo colloquio non ha avuto luogo se non telefonicamente.

Telefonicamente, voi capite benissimo che non c'è la possibilità di approfondire il discorso di fondo e di affrontarlo in un modo concreto, per cui ci si è riservati di ritrovarci nella prima quindicina di gennaio.

In conclusione, mi pare che il concetto dovrebbe essere questo: la Regione è disponibile per un'azione di collaborazione nei riguardi della Società Nazionale Cogne, questo per fugare voci e lamentele che si sentono quotidianamente. Ciò a condizione, però, che questa Società si sviluppi nell'interesse della sua popolazione e cresca in un modo armonico con la crescita del Paese. E qui ci riallacciamo in modo indiretto o diretto alle osservazioni fatte poco fa discutendo del problema dell'industrializzazione.

È inutile avere una industria di quella dimensione, che non senta la capacità e non abbia la volontà di inserirsi nella vita del nostro paese e della Valle d'Aosta e cresca assieme al Paese. È inutile che la Cogne continui a vivere come un elemento estraneo alla Valle d'Aosta, considerandola come una pura azienda economica senza darvi nessun valore e nessun contenuto umano.

E, mi pare che, grosso modo, il contenuto della mozione presentata dal Consigliere Pollicini voglia dire queste cose.

Ora, indipendentemente da quello che è l'ordine del giorno che il Consiglio riterrà opportuno o meno di votare, mi pare che questo incontro sarà guidato da questi concetti che ho esposto or ora, e che sono concetti che sono stati raccolti dalla mozione presentata dal Consigliere Pollicini.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Ora, prima di chiudere questo argomento io desidero fare una comunicazione al Consiglio, in merito all'argomento che è stato toccato dal Consigliere Pollicini in riferimento all'inquinamento atmosferico della città di Aosta.

Come voi sapete, ai primi di novembre è stata tenuta in Aosta una seduta del Consiglio Direttivo della Società di medicina del lavoro, che si è interessato anche di questo problema per averne, diciamo così, facendo delle osservazioni superficiali e così d'insieme.

Lo scorso 17 dicembre è stata tenuta a Roma una seconda seduta alla quale io ho partecipato e il Consiglio direttivo della Società di medicina del lavoro ha deciso di tenere il prossimo congresso a St. Vincent dall'11 al 14 di ottobre 1971. Questo non indica nulla, quello che è importante è che io sia riuscito a inserire come argomento di relazione il problema dell'inquinamento atmosferico di origine industriale, intendendo con questo inserimento di portare in evidenza proprio l'argomento che sta a cuore alla popolazione di Aosta e alla popolazione valdostana.

Questo argomento, quindi, sarà il punto su cui potranno convergere le opinioni e i rilievi di chi ne ha l'interesse, in quanto che l'argomento non sarà una semplice relazione tenuta da uno specialista, ma sarà dibattuto in una tavola rotonda della quale faranno parte esponenti medici, esponenti tecnici e, se vogliamo, anche esponenti politici e sindacali.

Comunque, l'argomento sarà dibattuto e preparato, perché, per essere dibattuto dovrà essere preparato, e perciò io ho il piacere di comunicare questo al Consiglio in quanto che è un argomento che sta a cuore a tutti noi, come responsabili della salute pubblica dei Valdostani e di chi viene a farci visita in questa bella Valle.

Ora, io desidero sapere dal Consiglio se - anche per parere del Presidente della Giunta - se l'argomento della mozione deve essere rimandato oppure si può proseguire nella sua discussione.

Se ritiene opportuno, domando prima al Presidente della Giunta.

Allora, la parola all'Assessore Benzo.

Benzo (D.P.) - Volevo solo aggiungere qualcosa a quella che è stata la mozione del Consigliere Pollicini che ritengo la più - ...all'ordine del giorno del Consigliere Pollicini - la più idonea, in questo momento, a totalizzare questo grave problema dell'inquinamento atmosferico e anche idrico da parte della Nazionale Cogne.

A questo proposito la Giunta regionale ha già predisposto un centro di rilevazione, presso il nostro reparto chimico dell'Istituto di Igiene e Profilassi, il quale opererà sia con stazioni fisse che con stazioni mobili per avere tutti i dati e gli elementi anche precisi, per poi provvedere a dei provvedimenti regionali che ci permettano di intervenire decisamente anche in questo settore.

Savioz (P.C.I.) - Io sarei del parere che sarebbe utile che il Presidente della Giunta per andare a discutere con gli amministratori della Cogne, con la direzione della Cogne, avesse una documentazione anche di deliberazioni del Consiglio - sotto forma di mozione, come volete, non so, in qualche modo, insomma - per non andare lì solo con la sua esperienza, ma andare lì con l'apporto e l'appoggio di quello che è il Consiglio per poter parlare anche a nome del Consiglio.

Dolchi (P.C.I.) - Noi non abbiamo nessuna difficoltà a ritirare la mozione e sostituirla con un ordine del giorno che mi sembra debba essere unanime e il ritiro della mozione è proprio subordinato al fatto che l'ordine del giorno possa essere unanime per dare, quindi, maggiore forza alla posizione del Consiglio.

Ecco, mi permetto di ricordare ai colleghi che c'è una mozione presentata dal sottoscritto e dal collega Manganoni, c'è un ordine del giorno presentato dal Consigliere Tonino, c'è un ordine del giorno presentato dal Consigliere Ramera, c'è un ordine del giorno presentato dal Consigliere Pollicini, questo sull'argomento generale... (voce: due) ...cioè sull'esclusione dal piano dei finanziamenti.

Io farei questa proposta, senza volermi sostituire ai presentatori degli ordini del giorno: l'ordine del giorno sugli inquinamenti atmosferici potrebbe essere votato a parte, votato come parere del Consiglio su questo argomento che rientra in un'eventuale discussione sui dirigenti della Cogne e sullo sviluppo della Cogne.

Si tratta poi, secondo me, di provare a mettere assieme gli ordini del giorno Ramera, Tonino e Pollicini sulla questione di fondo e su alcune premesse che conteneva la mozione.

Ecco, mi sembra che questi quattro documenti: mozione, ordini del giorno di Ramera, Pollicini e Tonino, pur usando un linguaggio diverso, affrontino gli stessi problemi e esprimano gli stessi concetti su cui potremo trovare l'unanimità.

Allora, se la Commissione sulla Cogne a suo tempo costituita e funzionante potesse essere quella che meglio esprime la volontà del Consiglio in questa materia, il compito di fondere questi quattro documenti in uno, potrebbe essere demandata a questa Commissione oppure la riunione dei Capi Gruppo potrebbe essere un altro mezzo per trovare il minimo comune denominatore che mette assieme questi quattro documenti.

Mi sembra che, se noi li votassimo uno per uno o ci mettessimo qui tutti assieme a trovare una frase dell'una e una frase dell'altra che possano andare bene e comporre un tutt'uno, non avremmo niente di organico e, come presentatore della mozione, mi permetto di insistere che se a una conclusione si deve arrivare - e ritengo che sia utile proprio arrivarci prima che il Presidente della Giunta abbia gli incontri che ci ha annunciato - a questa conclusione si arrivi in un modo unanime, quindi, mettendoci tutti assieme e coordinando quelli che sono stati i documenti presentati.

Quindi, in conclusione, o la Commissione della Cogne, a suo tempo istituita e funzionante... (Montesano: non esiste più) ...o allora i Capi Gruppo trovino il modo di fondere assieme questi ordini del giorno, fermo restando che quello sull'inquinamento, per quanto ci riguarda, ci trova favorevoli.

Chantel (P.S.I.) - Io ritengo che il fatto dell'inquinamento atmosferico, non solo deve essere trattato con una certa urgenza, perché noi dimentichiamo, vero, l'incidenza della situazione attuale in periodi invernali su tutte le forme dell'apparato respiratorio, che, in queste condizioni, vengono aggravate, perciò non solo è necessario votare la mozione all'unanimità ma è necessario risolvere, attraverso il colloquio del Presidente della Giunta, quello che si può fare anche subito, perché, probabilmente, si può fare qualcosa subito, vero, specie per quello che riguarda il ferroleghe e specie per quello che riguarda, forse, l'impiego dell'asta e di oli pesanti, in quanto esiste ancora, esistono delle leggi che prescrivono che si debba adoperare dell'olio non pesante.

Questa è una legge, fino a prova contraria.

Ora, io credo che l'intervento debba essere fatto immediatamente, con richiesta immediata, che se il problema sarà poi trasferito, nel futuro della Commissione sulla Cogne, qualcosa, forse, si può fare subito e questo nell'interesse della popolazione e nell'interesse di garantire, nel limite del possibile, la loro integrità fisica.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, bisognerebbe che i presentatori dell'ordine del giorno, oppure i Capigruppo...

Tonino (P.S.I.U.P.) - Volevo dire, grosso modo, ciò che ha già detto il Consigliere Dolchi: qui ci troviamo di fronte a tre ordini del giorno che, grosso modo, hanno la medesima sostanza. Io, il mio, posso anche ritirarlo, se c'è questo impegno di una riunione dei Capigruppo, non so, o adesso, oppure convocata appositamente.

Montesano (P.S.D.I.) - Ma, credo che il Consigliere Dolchi intenda subito.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Anche subito: io sono d'accordo.

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Dolchi, Lei intendeva appunto fare un ordine del giorno unitario, ma farlo in questa seduta ... (voce in lontananza)

Dolchi (P.C.I.) - Se si deve esprimere il pensiero del Consiglio, sul quale si basa la posizione del Presidente della Giunta nel colloquio che dovrà avvenire nella prima quindicina di gennaio, io penso che prima del 14 o 15 gennaio non ci sarà Consiglio. Quindi, solamente in questa sede possiamo fare un documento di questo tipo, oltre all'ordine del giorno sull'inquinamento, sul quale noi esprimiamo parere favorevole.

Fosson (U.V.) - Io volevo - ma mi pare che il Consigliere Dolchi sia già venuto nell'ordine di idee che volevo esprimere io - dire che si potrebbe anche, se si volesse demandare alla Commissione o ai Capigruppo l'elaborazione di un ordine del giorno per fondere tutto quello che c'è nella mozione, ma mi sono fatto dare adesso la mozione perché non l'avevo negli allegati, come molti di voi e, praticamente, credo che il contenuto della mozione c'è anche in quest'ordine del giorno. Quindi, mi ero già permesso di dire, personalmente, al Consigliere Dolchi, che se noi vogliamo dare maggiore forza al Presidente della Giunta dobbiamo votare un ordine del giorno - e spero che possa essere votato all'unanimità - perché poi anche nell'ordine del giorno Ramera, c'è una differenza di cose, ma non ci sono differenze sostanziali in questi ordini del giorno. Se vogliamo dare maggiore forza e vogliamo che sia il Consiglio che lo approva, in tempo per dargli questa possibilità, dobbiamo votare oggi, e allora i Capigruppo dovranno mettersi lì adesso a rielaborare questo ordine del giorno. Perderemo del tempo, senza arrivare a qualche cosa di conclusivo; rimandarlo ad un altro momento vuole dire rimandare ad un'altra seduta; quindi io proporrei di votare direttamente quest'ordine del giorno, non so, a meno che qualcuno, l'ordine del giorno Ramera - vedo che i presentatori della mozione si sono già allineati su questo qui, tenendo presenti queste ragioni - se non ci sono delle questioni diverse da parte del Consigliere Ramera, si potrebbe proporre di votare direttamente questo ordine del giorno che contiene...

Montesano (P.S.D.I.) - Quale ordine del giorno?

Fosson (U.V.) - L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Pollicini che rappresenta, che praticamente racchiude già il fondamento di quello che si voleva dire e mette a fuoco due punti che credo hanno già fatto parte di discussioni in questo Consiglio e che, per conto mio, ritengo sia una questione anche basilare. Propongo di votare separatamente anche l'altro ordine del giorno sull'inquinamento.

Montesano (P.S.D.I.) - Perciò è bene sentire il Consigliere Ramera

Ramera (D.C.) - Io non ho niente contro, per carità, cioè, quello del Consigliere Tonino sarebbe da discutere in alcuni punti: quello di Pollicini, io non ho nessuna difficoltà a votarlo, però, preciso però che non ritiro il mio per nessuna ragione, perché? Perché questo ordine del giorno è stato presentato la volta scorsa, al termine di una certa serie di notizie che avevo fornito al Consiglio regionale. Quindi, questo ordine del giorno per me dà la forza agli attuali dirigenti della nazionale Cogne di portare avanti un certo discorso a Roma. L'ordine del giorno Pollicini ha invece un altro scopo: quello di portare certe nostre esigenze, certe nostre attese all'esame della Nazionale Cogne, ecco perché non li trovo molto simili, anche se dicono certe cose, e il Presidente della Giunta, in fondo, mi dà atto che, nei suoi tentativi d'incontro con l'avvocato Einaudi, lo ha trovato molto occupato. Molto occupato significa che è molto occupato da un paio di mesi per difendere certe determinate posizioni della Nazionale Cogne, che non sono un foglio di carta che noi votiamo in quest'aula. Quindi, noi potremmo, in un certo senso, dare all'azione che la Cogne sta facendo per tutelare anche sé stessa e, indirettamente, anche la nostra economia, dall'altra, l'ordine del giorno Pollicini, sono le esigenze del Consiglio che il Presidente farà presente alla Nazionale Cogne, per la sua politica da svolgere in Valle d'Aosta. Per questo io non ritiro il mio ordine del giorno, e non lo unifico con nessun altro ordine del giorno, perché troppo preciso, in questo senso, cioè, esclude l'inserimento dell'Iri, chiede che venga approvato rapidamente il programma degli impianti, del finanziamento per la ristrutturazione degli impianti, e chiede che il Ministro delle Partecipazioni Statali, con un suo decreto - perché lo può fare, noi lo sappiamo che lo può fare - inserisca la Nazionale Cogne in questo ente di gestione autonomo di cui vi avevo parlato la volta scorsa.

Naturalmente, sono d'accordo quando l'Avvocato Caveri, anche senza aver preso la parola diceva: "Bisogna votarlo subito", perché, effettivamente, è un problema scottante, è un problema che potrebbe risolversi, - naturalmente non sarà risolto oggi o domani che siamo alla vigilia di Capodanno - potrebbe però risolversi, anche abbastanza in fretta. E, più peso noi diamo a chi discuterà questo problema, e io vorrei che, ad un dato momento, anche la Giunta regionale si affiancasse alla Nazionale Cogne in questo. Ed ecco che qui vengono fuori poi quelle richieste di una politica particolare che deve fare la Nazionale Cogne: è necessario, però, votare oggi questi ordini del giorno. Non credo quindi che uno elimini l'altro: uno però serve maggiormente per il Ministero; l'altro serve maggiormente per il Presidente che deve fare questo dialogo con i dirigenti della Cogne.

Fosson (U.V.) - Presidente, posso derogare al Regolamento?

Montesano (P.S.D.I.) - Non si può derogare, vice Presidente perché altrimenti le deroghe diventano regole. Adesso, un attimo solo, che c'è il Consigliere Germano che chiede la parola.

Germano (P.C.I.) - La mia opinione in materia è questa: che gli ordini del giorno Ramera e Pollicini, per esempio, ignorano la questione dell'IRI e noi non possiamo non prendere... (voci) ...non prende posizione, non dice che non siamo d'accordo... c'è poco da fare, noi non siamo d'accordo. Mentre in quello di Ramera c'è, per esempio, la questione dell'ente autonomo di gestione che è una richiesta specifica della Direzione, che noi non conosciamo, e su cui, quindi, non possiamo esprimere un giudizio. Noi possiamo dare un appoggio alla Direzione, però senza sposare proprio la tesi, parola per parola, direi, la sigla stessa della Direzione. Ebbene, su questo è necessaria una discussione sui due ordini del giorno assieme. Guardate, l'altro aspetto è che tutte le cose sono importanti, però, con la situazione che c'è alla Nazionale Cogne, noi l'ordine del giorno dobbiamo cercare di farlo in questa seduta, dobbiamo cercare di concluderlo adesso, senza preoccupazione che sia dell'uno o dell'altro, ma con la preoccupazione che sia una cosa completa, che esprime la volontà del Consiglio. Io non so dove è andato il Consigliere Ramera... ma mi pare che proprio dire le stesse parole della direzione, no, che poi non conosciamo, l'ente autonomo di gestione, non sappiamo cosa è, quindi...

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Ramera, c'era una domanda che faceva il Consigliere Germano, una osservazione durante la quale Lei era assente; se il Consigliere Germano la vuole ripetere.

Germano (P.C.I.) - Io ripeto brevemente. Dicevo, nell'ordine del giorno Pollicini, manca per esempio il nostro rifiuto alla partecipazione all'IRI Finsider e quindi è incompleto sotto questo aspetto. Nel tuo, invece, c'è la richiesta specifica dell'ente di gestione autonomo, che è la stessa richiesta specifica della Direzione, che noi non conosciamo, che però noi dobbiamo appoggiare, non con le stesse parole della Direzione, dobbiamo appoggiare in un determinato senso, ed allora penso che una fusione dei due ordini del giorno, che tengono conto dell'una cosa e di un appoggio della Direzione nelle sue rivendicazioni possa essere fatto e concludevo che deve essere fatto in questa seduta e non successivamente, perché serve subito.

(Voce di Ramera) ...io quella frase lì, l'ente di gestione autonomo, non, io desidererei una spiegazione che mi convinca, e non lo conosco, non lo conosco; la volta scorsa hai detto che la Direzione richiede quello, ed è un tipo di gestione, io non ho capito bene; se mi convinci, facciamola, ma, io sposare le stesse parole della Direzione, sarebbe anche poco intelligente presso chi lo vede che dicono proprio le stesse cose.

No, noi appoggiamo le richieste della Direzione, però...

Caveri (U.V.) - Au nom du Groupe de l'Union Valdôtaine, je dois dire que nous ne sommes pas d'accord sur la première partie de l'ordre du jour de Ramera, parce que nous ne sommes rien du tout d'accord avec certains programmes de Monsieur Einaudi qui est en train de disperser la Cogne en 50.000 entreprises frelatées et déficitaires, hors de la Vallée d'Aoste. Nous croyons que la Cogne doit être concentrée en Vallée d'Aoste, et voilà pourquoi nous n'accepterons jamais la première partie de l'ordre du jour Ramera.

Si on veut suspendre la séance actuelle, faire une réunion restreinte pour voir de faire une fusion d'ordre du jour, nous n'avons rien au contraire: mais qu'il soit clair que nous n'accepterons jamais la première partie de l'ordre du jour de Ramera.

Manganoni (P.C.I.) - Io, su quanto ha detto il Consigliere Caveri, vorrei completare, perché noi sappiamo che, contrariamente alle assicurazioni che abbiamo visto sulla relazione della Commissione e che poi doveva essere il famoso libro bianco, mi pare, si parlava di creare uno stabilimento per la lavorazione a freddo, trafile, rettifiche, laminatoi a freddo, a Villeneuve, mentre questo stabilimento per la lavorazione a freddo, lo si è fatto a Vittuone, non a Villeneuve e neanche in Valle d'Aosta; primo. Secondo: mentre qui bisogna innovare impianti, ecc., fare stabilimenti, gli stabilimenti si fanno dappertutto salvo qui. Per esempio, a Salerno, no, - questa voce circola, circola nella Cogne, io non so se corrisponde al vero, - addirittura quando è andato giù un alto dirigente della Cogne, come grande benefattore della povera gente del meridione, ecc., per installare uno stabilimento Cogne a Salerno, cosa è successo? Quando è uscito per ritrovare la sua macchina fuori serie, rossa, ecc., era in tanti pezzi per una bomba che avevano collocato sotto. Queste sono le voci che circolano alla Cogne, non so se sono vere, comunque, piccolezze.

Quindi, noi dobbiamo anche avere una certa assicurazione perché noi continuiamo, abbiamo avuto le assicurazioni che gli stabilimenti li facevano qui, ed invece li fanno a Vittuone, a Salerno e altrove. Quindi, qui ci si rimangia tutte le affermazioni fatte o che risultano da quella relazione della Commissione. Pertanto, ordine del giorno, sì, insistiamo, però, su queste questioni: che vengano i soldi, tutto d'accordo, ente autonomo, che, se sarà, io non ho le idee molto chiare neanch'io su questo fatto, beh... può andare tutto, discutendo, vedendo cos'è; però anche una assicurazione che questi fondi dove li hanno messi fino adesso.

Primo. Secondo: vedere gli ordini del giorno, va benissimo, vediamoli, fondiamoli, votiamone due o tre, si veda pure, però rimane chiaro un fatto: nella nostra mozione noi impegniamo la Giunta a prendere immediati, ecc., però noi non abbiamo avuto dalla Giunta nessuna relazione sulle intenzioni della Cogne, cioè, noi votiamo degli ordini del giorno, che sta bene, però noi non risolviamo, secondo il contenuto della mozione. Il contenuto della mozione è un altro; allora, io proporrei, votiamo gli ordini del giorno, rimaniamo però, intesi che, in un prossimo Consiglio, o comunque quando il Presidente avrà avuto questi contatti, si faccia una relazione in Consiglio. Allora, senza bisogno di ritirare la mozione, noi diciamo: sta bene, la mozione oggi non ha potuto essere discussa, approvata, ecc., per queste ragioni di impedimento, non dovuto alla Giunta, no, quando queste ragioni saranno superate, ed allora la Giunta ci farà una relazione e noi sapremo come stanno le cose. Ma noi non possiamo ritirare la mozione così, perché se no poi dobbiamo presentarvene un'altra!

Dujany (D.P.) - Io direi di fare... se avessimo già fatto la riunione dei Capigruppo avremmo già trovato un ordine del giorno unitario! Io direi: accogliamo questa proposta, fate la riunione dei Capigruppo e riuniamo quello che c'è di valido in relazione alle discussioni avvenute in Consiglio, per una proposta di un ordine del giorno unitario che tenga conto dei vari ordini del giorno presentati.

È un problema di cinque minuti.

Montesano (P.S.D.I.) - ... la proposta da accogliere per raggiungere un accordo.

Manganoni (P.C.I.) - Io avevo fatto una domanda.

Dujany (D.P.) - Con l'impegno, da parte del Presidente della Giunta, di fare una ulteriore relazione al Consiglio, a seguito degli incontri.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, la seduta è sospesa e i signori Capigruppo sono invitati a concordare... C'è una seduta segreta per una ratifica di deliberazione di Giunta, che è urgentissima... (voci) ...Facciamo la seduta segreta. E allora, i proponenti e i Capigruppo si riuniscono per trovare l'accordo sull'ordine del giorno e passiamo in seduta segreta. Per favore chiamare il Presidente della Giunta che è nel mio ufficio.