Oggetto del Consiglio n. 233 del 26 aprile 1979 - Verbale

OGGETTO N. 233/79 - Ratifica di deliberazioni adottate dalla Giunta regionale in via d'urgenza.

Oggetto n. 886 in data 23 febbraio 1979: Ricorso al Consiglio di Stato, in sede di appello, contro la sentenza del T.A.R. per la Valle d'Aosta n. 15 del 7.2.1979 che respinge il ricorso proposto dalla Regione Valle d'Aosta.

Oggetto n. 1080 in data 2 marzo 1979: Liquidazione, in via di sanatoria, di contributi a periodici locali per l'inserzione di notizie interessanti l'Amministrazione regionale. Approvazione e finanzia-mento di spesa.

Oggetto n. 1215 in data 16 marzo 1979: Concessione e liquidazione di un contributo straordinario di lire 11.000.000 al Consiglio d'Istituto dell'Istituto Tecnico Commerciale di Aosta per l'acquisto di strumenti ed attrezzature occorrenti al Laboratorio di fisica. Approvazione e liquidazione di spesa.

Oggetto n. 1235 in data 16 marzo 1979: Lavori di ampliamento della Scuola media ed Istituto Professionale di Pont-Saint-Martin (1°, 2° e 3° lotto). Liquidazione all'Impresa appaltatrice Follioley Giuliano, di Pont-Saint-Martin, del saldo del compenso dovuto per la revisione dei prezzi contrattuali. Approvazione e liquidazione di spesa.

Oggetto n. 1253 in data 16 marzo 1979: Approvazione di un progetto in materia di servizi socialmente utili, da inserire nel programma regionale per l'occupazione giovanile.

Oggetto n. 1279, in data 16 marzo 1979: Piano decennale per la casa, legge 5 agosto 1978, n. 457. Approvazione 1° progetto biennale per l'attuazione dei programmi di edilizia agevolata convenzionata. Localizzazione e scelta dei soggetti attuatori.

Oggetto n. 1309 in data 23 marzo 1979: Concessione al Comitato regionale "Batailles des reines", di Aosta, di un contributo nelle spese per l'attività dell'anno 1979. Approvazione ed impegno di spesa.

Oggetto n. 1322 in data 23 marzo 1979: Concessione di contributi ai Comuni per il trasporto degli alunni della scuola dell'obbligo e materna, anno scolastico 1977/78. Approvazione e liquidazione di spesa.

Oggetto n. 1346 in data 23 marzo 1979: Lavori di sistemazione tetto sgombro detriti revisione impianto elettrico e tinteggiature varie allo stabile Manzetti di Aosta di proprietà regionale. Esecuzione dei lavori in economia diretta. Approvazione ed impegno di spesa.

Oggetto n. 1385 in data 23 marzo 1979: Rettifica della deliberazione della Giunta regionale n. 6444 in data 18 dicembre 1978 recante la concessione di un contributo straordinario al Consorzio Fidi tra gli artigiani della Valle d'Aosta.

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Oggetto n. 886 in data 23 febbraio 1979:

Dolchi (P.C.I.) - È aperta la discussione sull'oggetto n. 886, ratifica che deve avvenire per votazione segreta trattandosi di designazione di persona, cioè il legale dell'Amministrazione. Nessuno chiede la parola? Si passa alla votazione segreta.

VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO

Esito della votazione:

Presenti: trentaquattro

Votanti: trentaquattro

Maggioranza: diciotto

Favorevoli: ventinove

Contrari: cinque

Il Consiglio approva.

Oggetto n. 1080 in data 2 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - Chi chiede la parola sulla ratifica dell'oggetto n. 1080? La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Vorrei solo chiedere in base a quale calcolo risulta questa cifra di 361.000 al periodico Il Monitore Valdostano, perché, se si tratta di una pagina delle notizie della Regione, dovrebbe...per un settimanale mi risulta che sia 201.600. Non so, vorrei solo avere un chiarimento su questo punto.

Dolchi (P.C.I.) - Siccome deve rispondere il Presidente della Giunta, che è stato chiamato urgentemente per una telefonata, in attesa della sua risposta, proporrei al Consiglio di procedere con la successiva.

Oggetto n. 1215 in data 16 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - C'è qualcuno che chiede la parola? Allora chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: trenta

Il Consiglio approva all'unanimità.

Oggetto n. 1080 in data 2 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - Facciamo un passo indietro per quanto riguarda l'oggetto n. 1080. Sono stati chiesti chiarimenti circa la cifra deliberata in via di sanatoria. La parola al Presidente della Giunta, Andrione.

Andrione (U.V.) - Come è detto nella delibera, la sanatoria si riferisce soltanto al fatto che la pagina della Regione è stata pubblicata con un certo ritardo - adesso io non so di quanto sia il ritardo, però, se il Consigliere Riccarand mi dà un attimo di tempo, posso dare delle precisioni maggiori - e poi, in base alla legge, alla pagina viene a costare tanto e viene liquidato in base a quello. Ecco alcuni giornali forse per certe differenze fanno pagare il cliché, altri giornali non lo fanno pagare, dipende probabilmente dalla redazione, da abitudini inveterate e quindi, in base a questo, abbiamo liquidato non tenendo conto del fatto che la pagina era pubblicata con qualche giorno di ritardo.

Dolchi (P.C.I.) - Altri che intendono prendere la parola? Ci sono dichiarazioni di voto? Allora metto in approvazione la ratifica della deliberazione n. 1080, chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti: trenta

Votanti: ventotto

Maggioranza: sedici

Favorevoli: ventotto

Astenuti: due (Pedrini, Riccarand)

Il Consiglio approva.

Oggetto n. 1235 in data 16 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - Qualche Consigliere chiede la parola? Nessuno chiede la parola. Metto in approvazione, per alzata di mano, la ratifica della deliberazione n. 1235. Chi è d'accordo è pregato dì alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: trenta

Il Consiglio approva all'unanimità.

Oggetto n. 1253 in data 16 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Péaquin.

Péaquin (P.C.I.) - Io volevo chiedere per capire bene, vista la breve relazione di questa delibera in cui si dice: "ravvisata l'opportunità di approvare un nuovo progetto...", se questo progetto è sostitutivo di quello approvato con la legge del 16 febbraio del 1978, oppure se è un progetto aggiuntivo. Ecco, faccio le domande tutte assieme così evitiamo di perdere del tempo: la prima cosa è chiedere come...la legge di riforma sanitaria prevede il trasferimento dei beni, del personale della C.R.I. ai Comuni e in seguito poi all'Unità Sanitaria Locale, approfitto di questo momento appunto per chiedere a che punto è tale situazione, va bene che la scadenza è prevista per i primi dell'anno che arriva...mi pare alla fine del 1979 e come si inserisce questo progetto in quella ristrutturazione poi dei trasporti del...

Dolchi (P.C.I.) - Altri che chiedono la parola? Se nessun altro chiede la parola, darei la parola per la risposta all'Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale, Rollandin.

Rollandin (U.V.) - A proposito di questo, della prima domanda, cioè se è un progetto suppletivo o aggiuntivo, questo è un progetto aggiuntivo a quello a cui fa accenno prima...rappresenta una parte: viste le disponibilità, rappresenta la possibilità di utilizzare queste persone visto che c'era la necessità in questo preciso campo di avere la disponibilità di personale, in quanto con la C.R.I., dato che rientrava anch'essa nei limiti di assunzione, quindi non poteva più assumere autisti. C'era stato un incontro a Roma in cui si era detto che loro assumevano per tre mesi, in quanto non potevano naturalmente assumere in pianta, gli autisti e noi dovevamo provvedere naturalmente ai barellieri, in quanto erano completamente scoperti, c'era la possibilità di utilizzare questo personale e quindi si è fatto ricorso ai finanziamenti previsti dalla legge n. 285.

Per quanto riguarda i beni della C.R.I., il trapasso naturalmente...avviene alla fine dell'anno e secondo normative che dovrebbero interessare tutte le Regioni uniformemente e non a stralcio, ora come si inserisce questo...noi abbiamo previsto l'integrazione nella legge che adesso andremo a perfezionare, cioè che è già lo studio...è stata vista in linea di massima, verrà sottoposta alla varie Commissioni, per l'integrazione dei servizi del trasporto infermi, pronto soccorso e naturalmente in questo caso si prevederà anche l'apporto come è previsto nella legge n. 833...una legge di riforma. Nell'ambito dell'utilizzo del volontariato prevediamo anche l'impiego di personale che naturalmente possa essere di questo tipo, cioè quale ad esempio questo contributo di sette persone che possono agire per un determinato periodo in tale servizio, però nell'ambito dell'organizzazione generale e qui appunto si reinserisce il discorso del patrimonio della C.R.I. che essenzialmente... Naturalmente quello che ci riguarda, oltre lo stabile, è il patrimonio delle macchine, come poter avere questi mezzi, ci risultano essere 12, 13 macchine, però molte sono lasciate lì abbastanza a sé stesse, cioè necessitano di riparazioni e tutto questo naturalmente che ne usano...sono 5 e c'è un continuo apporto da parte dell'Amministrazione per coprire questi deficit. Come dico, quanto prima verrà presentata questa proposta di legge che ci è stata formalizzata, tenendo conto delle diverse, delle varie esigenze e di quello che prevede la legge n. 833, naturalmente in questo campo sarà risolto completamente il problema ecco...l'integrazione di questi beni.

Dolchi (P.C.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora metto in approvazione, per alzata di mano, la ratifica dell'oggetto n. 1253. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: trenta

Il Consiglio approva all'unanimità.

Oggetto n. 1279 in data 16 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Tonino.

Tonino (P.C.I.) - Noi siamo d'accordo su questo primo progetto biennale, anche se è bene che il Consiglio sappia la scelta delle localizzazioni e dei soggetti attuatori è avvenuta con un metodo che possiamo definire approssimato, a naso, chiamiamolo come vogliamo, di fatto è un metodo che andrebbe superato, anche perché la legge n. 457 è soprattutto una legge di programmazione e non solo una legge di finanziamento per l'edilizia. Ci sono dei compiti che la Regione deve svolgere subito e dei compiti che deve svolgere fra non molto. A me subito preoccupa il ritardo ancora della Regione sulla convenzione con le banche, perché, scelti i soggetti, si apre il rapporto con le banche e la convenzione con esse deve essere fatta al più presto possibile, così come deve essere fatta al più presto possibile la convenzione-tipo per i Comuni che devono convenzionare prezzi di vendita e di affitto e sono tutti allo sbaraglio, diciamo, rispetto a questo problema, oltre all'altro compito, che andrebbe fatto rapidamente, di dare alcune indicazioni e rispetto alle tipologie, e rispetto ai materiali e ai prezzi, questi sono dei compiti immediati ai quali bisogna rispondere.

Più in prospettiva c'è un problema di fondo: dicevo prima che la legge è di programmazione, la Regione deve all'inizio del prossimo anno fare il piano quadriennale di intervento e il progetto biennale di localizzazione, ora sappiamo che non esiste una struttura nel nostro apparato regionale che si occupa di questo problema in modo sufficientemente serio, si è parlato a suo tempo di un Ufficio casa, sembra che il progetto di legge sia stato approvato dalla Giunta, però in Consiglio non è arrivato. Qui le considerazioni da fare sono di questo tipo: se per mettere in piedi questa struttura i tempi sono quelli dell'Ufficio programmazione e dell'Ufficio statistica e documentazione, per fare un esempio molto vicino, noi arriveremo ad avere questi uffici funzionanti alla fine di quest'anno o all'inizio del prossimo anno, cioè ancora una volta a cavallo delle scelte che deve fare la Regione, per cui credo sia necessario che la Giunta regionale e il Consiglio si preoccupino di mettere in atto dei meccanismi subito diversi...l'Ufficio casa andrà naturalmente istituito in modo di arrivare all'inizio del prossimo anno con alcune scelte di base, con alcuni indirizzi, con alcune ricerche che ci permettano di agire in un modo diverso da come abbiamo agito nel caso della scelta che oggi approviamo. Io credo che il problema sia da porre in questi termini, troviamo delle soluzioni diverse che ci permettano di arrivare a queste scelte in un modo diverso, in un modo migliore, naturalmente mandando avanti quel discorso di creare anche nella nostra organizzazione regionale degli uffici che siano competenti in materia.

Dolchi (P.C.I.) - Altri che intendono prendere la parola? Nessuno più chiede la parola? La parola al Consigliere Berti.

Berti (Art. e Comm. Vald.) - Nel dare atto della celerità alla Giunta e anche all'Assessore competente per questa applicazione del piano decennale, volevo solo brevemente chiedere, per quanto riguarda i soggetti attuatori privati, se sono pervenute solo tre domande e, nell'eventualità che siano arrivate più domande individuali, con che criterio vi è l'assegnazione.

Dolchi (P.C.I.) - Altri? Non c'è più nessuno iscritto a parlare, possiamo dare la parola all'Assessore Borbey per alcuni chiarimenti che credo gli siano stati chiesti. La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici, Borbey.

Borbey (D.C.) - Io concordo pienamente con Tonino quando ha detto che in definitiva la scelta sia sul territorio come localizzazione, sia per i soggetti attuatori è stata fatta in una maniera cosi abbastanza empirica, ha detto "a naso" e si può accettare anche questa dizione. Debbo ringraziare pubblicamente tutti i componenti della Commissione, perché in effetti, come si dice nella delibera di Giunta, che è qui per la ratifica, sul territorio per la scelta sulla dislocazione diciamo di questi fabbricati sia le cooperative, sia per lo I.A.C.P....abbiamo scelto quei Comuni che hanno dato la maggiore disponibilità dei terreni; per le cooperative il diritto prioritario di scelta è stato quello dell'anzianità e, per quanto riguarda le imprese, d'accordo con l'Associazione valdostana degli industriali, abbiamo scelto quei soggetti che si sono resi disposti ad operare: due imprese per il recupero e due imprese per costruzioni nuove: una in quel di Donnas ed una ad Aosta. Perché abbiamo fatto una cosa del genere? Perché in effetti, come giustamente ha detto Tonino, la Regione Valle d'Aosta non aveva ancora un ufficio preposto e a monte non c'era una ricerca su tutto il territorio, quindi, per non rischiare di perdere il finanziamento per questo biennio da parte dello Stato, che ammonta a ben 5 miliardi, si è adottato questo sistema. Noi riteniamo, anche se la scelta è stata un po' così empirica, di aver fatto un lavoro abbastanza serio.

Ora per questo intervento, per il biennio 1979/1980, cioè 1978/1979, giustamente, come ha detto il Consigliere Tonino, dobbiamo ancora predisporre determinate deliberazioni relative alla convenzione tra Regione e Istituti di credito, la bozza della convenzione-tipo da attuarsi da parte dei Comuni e delle imprese e lo stralcio di un capitolato-tipo descrittivo di materiale e tipologia. Posso dire al Consigliere Tonino che uno stralcio di un capitolato-tipo di materiale e tipologia è in fase di preparazione e, entro una decina di giorni, arriverà in Commissione.

Per quanto concerne la convenzione tra la Regione e gli Istituti di credito, mercoledì avrò contatti...ne ho già avuti, ma, diciamo, sarà più un contatto ufficiale con l'Istituto di credito San Paolo e l'Istituto di credito della Cassa di Risparmio, che interviene come Istituto fondiario, per poi fare la settimana successiva una tavola rotonda assieme alla Commissione preposta invitando, ad esempio, per la Cassa di Risparmio di Torino, il funzionario che sta definendo la convenzione con la Regione Piemonte.

Per quanto riguarda invece la bozza della convenzione-tipo da attuarsi da parte dei Comuni e delle imprese, la cosa è abbastanza difficoltosa e francamente in questo momento...so che preme, ma in questo momento, diciamo, stiamo lavorando assieme all'Ufficio di Urbanistica e vedremo al più presto...ma non posso qui dire delle date precise.

Per quanto concerne il discorso generale per il futuro quadriennale, che poi "entrerà" come piano biennale...giustamente la questione dell'Ufficio casa verrà portata in aula consiliare mi sembra il prossimo Consiglio, ma concordo anch'io con Tonino che a monte, appena definite queste convenzioni, i funzionari che si stanno già interessando di questo problema assieme alla Commissione...io penso che la Commissione sarà sempre disposta a dare i suoi consigli, bisognerà darci non una struttura, ma iniziare un certo lavoro in accordo con i Comuni per preparare tutto quel materiale, tutte quelle notizie che un domani possano garantire una scelta idonea per questi investimenti.

Per quanto riguarda quanto ha chiesto il Consigliere Berti, ci sono state soltanto nove richieste da parte dei privati, anche perché non si è potuto per questo primo biennio fare una propaganda diciamo capillare di tutti i Comuni. Quindi sono pervenute soltanto nove domande e sono state accettate non due domande come mi sembra abbia detto il Consigliere Berti, ma bensì cinque domande: tre ad Aosta per l'importo di 48 milioni, 24 milioni l'una, una a Saint-Vincent per un importo di 15 milioni, perché è un recupero, ed un'altra a Valpelline, una nuova costruzione, 24 milioni. Le altre sono state scartate perché non avevano i requisiti, cioè requisiti che noi come richiesta avevamo dato in una maniera precisa: che questi soggetti non dovevano essere proprietari di altri fabbricati, invece i quattro che sono stati scartati erano già proprietari di altri immobili.

Dolchi (P.C.I.) - C'è una dichiarazione di voto? Allora il Consiglio è chiamato a pronunciarsi, per alzata di mano, sulla ratifica dell'oggetto n. 1279. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: ventinove

Il Consiglio approva all'unanimità.

Oggetto n. 1309 in data 23 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - Qualcuno chiede la parola? Allora chi è d'accordo per la ratifica della delibera n. 1309 è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: trentuno

Il Consiglio approva all'unanimità.

Oggetto n. 1322 in data 23 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - Qualcuno chiede la parola? Metto in approvazione la ratifica della deliberazione n. 1322, chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: trentadue

Il Consiglio approva all'unanimità.

Oggetto n. 1346 in data 23 marzo 1979:

Dolchi (P.C.I.) - Qualcuno chiede la parola? Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: trentuno

Il Consiglio approva all'unanimità.

Oggetto n. 1385 in data 23 marzo 1979:

Cout (P.C.I.) - Questa deliberazione è già passata in Consiglio e penso che l'Assemblea si sia espressa abbastanza chiaramente. In Consiglio noi avevamo già fatto osservare che questa era una manovra che andava a dividere gli artigiani, che c'era un maggiore esborso per la Regione e anche con due Confidi in piedi un potere contrattuale da parte degli artigiani nei confronti delle banche...ma soprattutto avevamo fatto presente che questa era una divisione che veniva a crearsi tra gli artigiani e che era una chiara manovra di sottogoverno che andava a favorire altri manovratori - così almeno li avevamo chiamati - all'interno degli artigiani. Era stata bocciata dal Consiglio...e quindi penso che quello che noi dicevamo era vero, questo viene anche riconosciuto nella nuova proposta di ratifica della Giunta quando si va a dire che è stato erroneamente disposto che l'emissione del relativo mandato di pagamento venga effettuata a favore del Presidente dell'Unione Valdostana Artigiani della Valle d'Aosta, anziché a favore del Presidente del Consorzio sopra specificato. Qui si va a cambiare sulla carta il destinatario...secondo noi, non si cambia il destinatario: questi fondi arriveranno alle stesse persone o alla stessa persona che ha fatto la scelta di formare una Confidi ulteriore rispetto a quella che c'era, quindi dovrebbe assumersi questa responsabilità fino in fondo. Comunque tutto questo è servito a qualcosa: è servito ad unificare le Confidi, mi pare che stia per essere messa in piedi, o sia già stata messa in piedi, una Confidi unica; questa necessità di andare ad una Confidi unica è stata riconosciuta da tutti gli artigiani anche nell'assemblea del 1° aprile, presente lo stesso Berti.

Ecco, direi che comunque in questa deliberazione della Giunta mancano tutta una serie di indicazioni, manca...e questo mi viene in mente proprio dal fatto che 15 milioni erano quando si è discusso l'altra volta in Consiglio e 15 milioni rimangono adesso, ora io mi chiedo una cosa: quanti sono stati questi fidi da parte degli artigiani con la Sanpaolo - almeno mi pare che sia quella la banca con cui la Confidi dell'U.I.A.V.A. ha in piedi il contratto -, quanto in definitiva è costato l'abbattimento di questi due punti - mi sembra dal 14,25% al 12,25% - del costo del denaro per gli artigiani e quindi quanto è costato in totale alla Confidi, quanto Berti o il Presidente della Confidi Ronzani avanzeranno o ci rimetteranno su questi 15 milioni che vengono dati per l'abbattimento dei due punti. Ecco, io dico che quindi questa sarebbe comunque una deliberazione con una grossa carenza: quella di dare 15 milioni senza sapere quale effettivamente è stato il costo per la Confidi dell'U.I.A.V.A..

Io comunque direi ancora una cosa: che, se proprio si vuole cambiare il destinatario di questi fondi, si potrebbe trovare il modo di dare questi 15 milioni non alla Confidi dell'U.I.A.V.A., ma alla Confidi unificata, cercando di vedere con la Banca San Paolo di sanare in qualche modo solo tali fondi. Comunque noi su questo non siamo d'accordo, noi pensiamo che questa sia una sanatoria di sottogoverno che va a favorire chi in definitiva ha fatto opera di divisione fra gli artigiani, chi ha creato una Confidi che è stata bocciata dal parere di tutti gli artigiani anche nelle loro assemblee. Quindi noi diciamo che la costituzione di questa Confidi è stata una responsabilità di Berti, è stata una sua scelta; è stata bocciata dal Consiglio già una volta, è stata bocciata dagli artigiani e quindi diciamo che su questa Confidi se ne deve assumere fino in fondo la responsabilità anche per quanto riguarda il costo dell'abbattimento dei due punti dal 14 e qualcosa al 12 e qualcosa percento!

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Segretario Minuzzo.

Minuzzo (P.S.D.I.) - Mah! Innanzitutto vorrei dire che non passare nello scorso Consiglio la delibera di Giunta riguardante il Consorzio fidi artigiani dell'U.I.A.V.A. chiaramente ha avuto un suo effetto positivo: finalmente, se non altro, costituire un unico Consorzio, per cui c'è stata questa fusione fra i due Consorzi, quindi fatto quanto mai positivo. Chiaramente tale delibera di Giunta c'è stata prima di questa fusione, per cui giustamente negli intendimenti dell'Assessore Chabod che voleva dare un contributo ad un Consorzio fidi a cui avevano attinto parecchi artigiani, e questo bisogna dirlo...

Io, nel passato Consiglio, quando si è discussa questa delibera, ho dichiarato apposta di astenermi dalla votazione: per non creare delle discriminazioni fra gli artigiani, in quanto c'erano artigiani che avevano attinto a questo Consorzio, per cui la necessità che anche loro avessero il denaro a pari costo di quelli che avevano attinto il denaro nel Consorzio fidi artigiani...mi ero appunto astenuto per questo motivo. Dicevo, l'Assessore Chabod chiaramente voleva dare questo contributo agli artigiani che avevano attinto al Consorzio, allora il Presidente era Berti, poi, per la questione sorta in Consiglio regionale, il Consorzio fidi ha sostituito il proprio Presidente mettendo come Presidente il Signor Ronzani Primo. Successivamente a questa delibera di Giunta che stiamo trattando, c'è stata la fusione dei due Consorzi: fusione fatta sulla carta con comunicato stampa, però chiaramente non ancora notificata regolarmente da un notaio, come ritengo si debba fare in quanto è una cosa seria. Necessariamente questa fusione deve avere una veste legale, per cui, non potendo chiaramente dare i fondi, questo contributo a Ronzani in quanto si è costituito un nuovo Consorzio, non potendo dare questi quattrini a Sartore Lino, che è il Presidente del nuovo Consorzio, io proporrei all'Assessore di soprassedere a questa delibera di Giunta fintanto che la costituzione del nuovo Consorzio non sia effettivamente legalizzata, questa è una proposta che faccio all'Assessore, che la valuti e mi dia una risposta.

Dolchi (P.C.I.) - Sono iscritti a parlare l'Assessore Chabod e i Consiglieri De Grandis e Berti. Visto che c'è stata anche una richiesta di chiarimento di una posizione, do la parola all'Assessore all'Industria, Commercio e Artigianato, Chabod.

Chabod (D.C.) - Siccome il Consigliere Cout ha fatto tutta la discussione prima...quando questa delibera è stata portata in Giunta, come ha detto il Segretario del Consiglio Minuzzo, non c'era ancora stata l'unificazione dei due Consorzi. Con sommo piacere, anzi una grandissima gioia della Giunta - in modo particolare del Presidente e del sottoscritto -, vi è stata la riunificazione di questi due Consorzi, perché, purtroppo, coloro che ne facevano le spese erano anche gli artigiani, perché? Perché gli artigiani che volevano andare al San Paolo non potevano andare, perché il Consorzio fidi era solo delle altre tre banche: Cassa di Risparmio, Banca di Novara e Banca Bérard e gli altri...e viceversa; così almeno ogni artigiano sceglierà la propria banca. Io credo che qui sia stato fatto un bel lavoro e dobbiamo ringraziare anche le due Giunte dei Consorzi fidi che finalmente si sono messe d'accordo, in modo particolare io vorrei ringraziare anche...non so...Berti e Sartore che hanno discusso un po', perché ognuno di loro cercava di non mollare all'altro quello che aveva...

Per quanto riguarda la proposta di Minuzzo di rinviare per la regolarizzazione davanti ad un notaio, io non so cosa ne dirà Berti di questo, noi non abbiamo niente in contrario se proprio si tratta di questo, cioè se volete regolarizzarla prima per sapere a chi dobbiamo dare questi soldi, ma io penso che noi li daremo alla Confidi, che adesso è una sola: non c'è più la Confidi di Berti o quella di Sartori, c'è una Confidi unica. Dunque io penso che questi soldi vadano alla Confidi, ce n'è una sola, il Presidente è Sartore, il Vice Presidente è Ronzani Primo, non ci sono più due Confidi, allora noi diamo alla Confidi, poi si aggiusteranno loro.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere De Grandis.

De Grandis (P.R.I.) - Non ritengo di dover ripetere tutte le considerazioni che avevo fatto la volta scorsa quando era stata presentata la delibera n. 6444, perché sono cose di pochi giorni fa e quindi penso siano ancora nella memoria di tutti, ma sono tutte considerazioni che intendo riaffermare oggi che viene presentata questa nuova delibera. Al di là di quello che ha precisato l'Assessore Chabod, mi sembra che i due punti da chiarire siano questi: innanzitutto la necessità che il contributo venga dato alla Confidi nuova unificata, e quindi non ad una Confidi particolare, diversa da quella degli artigiani e dell'Associazione originaria; l'altro punto è quello di avere dalla nuova Confidi, quando sarà realizzata con tutti i crismi della legalità, una nuova richiesta di contributo affinché questo contributo, come giustamente ha fatto osservare il Consigliere Cout, sia aderente a quelle che sono le esigenze degli artigiani che hanno già contratto questi mutui e alle spese relative per l'abbattimento del tasso.

Non è pensabile di poter dare questo contributo se non in misura aderente a quelle che sono state le reali necessità dei mutui accesi dagli artigiani: non deve essere né inferiore, perché altrimenti la Confidi si troverebbe nella necessità di punire qualcuno; né superiore, perché non devono lucrare assolutamente nemmeno una lira di quelli che sono i contributi regionali sotto questo aspetto. Quindi, secondo me, la delibera va comunque ritirata e riproposta in seguito ad una domanda motivata della nuova Confidi appena avrà perfezionato gli atti che la costituiscono.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Pedrini.

Pedrini (Ind. P.L.I.) - Direi che quanto ha detto prima l'Assessore Chabod...non c'ero l'altra volta, la riunione passata ero assente, ma indubbiamente c'è una cosa da dire: l'Associazione Valdostana Artigiani ha avuto la sua Confidi e i suoi contributi, questo è stato precedente...non vedo perché si debbano fare sempre due misure diverse quando ad un dato punto si deve seguire sempre la stessa strada. Plaudiamo alla riunione delle due Confidi, perché finalmente si è portato a termine un annoso problema, che era veramente un danno per gli artigiani, però ad un dato punto non si può sempre fare le ballerine: per gli uni sì e quindi facciamo la punta di piede; per gli altri no, facciamo solo il tacco! Le cose, secondo me, vanno distribuite equamente e quindi è giusto che questa delibera sia approvata.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Berti.

Berti (Art. e Comm. Vald.) - Io vorrei fare proprio alcuni chiarificazioni, perché qui si cerca di creare confusione o strumentalizzazione. Noi abbiamo voluto e nell'animo, e nello spirito della categoria unificare le due Confidi con tutti gli Istituti di credito, quindi per il contributo riguardante il 1979, che dovrà ancora venire portato qui al Consiglio, credo che se ne riparlerà a giorni...questa era l'indicazione di base e di principio per entrare nel vero e proprio meccanismo dell'unificazione, in quanto un Istituto di credito, il Sanpaolo, rimasto escluso nella prima convenzione della Confidi e in questa convenzione aveva aderito la Regione...c'era una parte discriminata di artigiani che, ovviamente clienti di quest'altro Istituto di credito, si trovavano un tasso di interesse superiore agli altri. Quindi noi, nella nostra volontà di sopperire a questa disparità, abbiamo appunto voluto creare questo Consorzio, sempre comunque nell'intento di vederlo poi quanto prima unificato. Questo traguardo lo abbiamo raggiunto, io non vedo che discussioni possano nascere - se alcuni mesi fa si auspicava l'unificazione, ora l'unificazione è stata fatta e io ho anche gli originali (credo li abbia anche il Presidente della Giunta) controfirmati dai due Consorzi - dal dare i 15 milioni, che verranno poi gestiti tecnicamente dagli Istituti di credito e dalla Confidi unificata.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Pollicini.

Pollicini (D.P.) - Mi pare che il voto negativo che il Consiglio ha dato alla precedente delibera riguardante l'assegnazione di un contributo di 15 milioni alla Confidi dell'U.I.A.V.A. abbia creato i presupposti per l'unificazione di questa Confidi. Questo mi pare essere un dato importante, perchè in fondo l'aspetto unificante, diremo così, è l'aspetto più qualificante della presa di posizione della maggioranza del Consiglio e, a prescindere dalle valutazioni che abbiamo fatto e che ribadiamo in ordine a quella che era la situazione ante accordo dell'unificazione delle due Confidi, questo mi pare rimanga valido. Quindi tutte le motivazioni date allora in quella situazione sono altrettanto valide oggi, è certo però che, con l'unificazione, con la creazione quindi di nuovi organi unificati delle due Confidi, si sia raggiunto uno dei presupposti che il Consiglio aveva messo alla base del respingimento di quella deliberazione; allora noi riteniamo che in questo quadro la situazione sia cambiata dal momento in cui abbiamo fatto quella scelta.

Ci pare molto importante ricordare - è già stato fatto in questa sede - che nell'Assemblea annuale dell'Associazione Valdostana Artigiani questo aspetto è stato evidenziato da tutti: sia dagli artigiani rappresentati dall'Associazione Valdostana Artigiani, sia da quelli rappresentati dall'U.I.A.V.A.; un gesto importante che l'Associazione Artigiani ha fatto in quella Assemblea è di invitare gli organi dirigenti dell'U.I.A.V.A. che hanno preso posizione anche loro a favore dell'unificazione. Ebbene questo quadro va a merito, se non totale, almeno parziale, del provvedimento di rigetto assunto dal Consiglio regionale in quell'occasione e questo significato, secondo me, oggi è corroborato dal fatto che, dalle informazioni avute e da quelle che ci hanno fatto avere, il Presidente dell'unificata Confidi è il Signor Sartore, che prima era Presidente della Confidi dell'Associazione Valdostana Artigiani, e il Vice Presidente è il Presidente della precedente Confidi dell'U.I.A.V.A.. Ebbene noi riteniamo che questo aspetto sia una novità importante, per cui rettifichiamo il giudizio da noi dato al provvedimento.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta, Andrione.

Andrione (U.V.) - Qui si tratta di scegliere se premiare la forma o la sostanza. Se si premia la sostanza, quanto richiesto dal Consigliere De Grandis è rispettato, in questo senso possiamo concordare con quanto ha detto, perché la fusione è avvenuta, i quattro Istituti di credito sono d'accordo, perché questi 15 milioni non vanno ad un Istituto di credito solo, quindi non vanno ad un Consorzio distinto dall'altro, vi è l'attribuzione di questi fondi ai quattro Istituti di credito secondo un progetto di riparto in base alle domande degli artigiani e in base all'appartenenza, se mi passate il termine, degli artigiani ai differenti istituti di credito. Quindi sostanzialmente quanto richiede il Consigliere De Grandis è rispettato, formalmente no, perché formalmente noi effettivamente facciamo una liquidazione al vecchio Consorzio, cioè quello che era un Consorzio diviso, era una frazione di artigiani che avevano il loro Consorzio fidi.

Perché questa delibera è stata rettificata e non è stata fatta una nuova delibera? Perché è indispensabile rettificarla? Perché questi 15 milioni appartengono al bilancio del 1978 e quindi devono essere liquidati con quella delibera e soltanto con delle rettifiche, non con una delibera nuova perché non possiamo nell'anno 1979 impegnare i fondi del 1978 e dobbiamo mantenere una certa continuità amministrativa, quindi dobbiamo mantenere questa delibera. Se il Consigliere De Grandis formalizzerà la sua richiesta di rinvio e il Consiglio l'approverà, dovremo fare una terza rettifica e liquidare questi fondi al Vice Presidente del Consorzio unificato, il che vuol dire che per la terza volta verremo in Consiglio - perdonatemi l'espressione - a fare una discussione che ormai, chiarito il fatto che il Consorzio è unico, diventa inutile, diventa capziosa. La Giunta non ha niente in contrario, sia ben chiaro, per noi è assolutamente indifferente liquidare questi soldi nel mese di maggio o liquidarli nel mese di luglio, però, nel caso di formalizzazione della richiesta di rinvio, la Giunta si asterrà, prenderà atto di quello che dirà il Consiglio, perché sarà compito della Giunta a quel momento fare la terza rettifica. Se invece si vuole premiare la sostanza, questa delibera può essere votata così, perché senza quelle garanzie di cui De Grandis e Minuzzo hanno parlato, questi 15 milioni non verranno liquidati, perché possono essere liquidati per espressa volontà del Consiglio, ribadita dall'Assessore e da me...sia alle banche che agli artigiani possono essere liquidati soltanto al Consorzio unico secondo quella ripartizione di fondi di cui accennavo prima.

Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri, allora io chiederei ai Consiglieri Minuzzo e De Grandis se intendono formalizzare le loro richieste. La parola al Consigliere Segretario Minuzzo.

Minuzzo (P.S.D.I.) - Io non formalizzo la mia richiesta, però chiederei di modificare la dizione della delibera in questo modo: "1°) di rettificare, per i motivi in premessa indicati, il punto 2° della deliberazione di Giunta n. 6444 in data 18 dicembre 1978, disponendo che l'emissione del mandato di pagamento del contributo straordinario di lire 15.000.000 venga disposta a favore del Vice Presidente del Consorzio fidi fra gli Artigiani della Valle d'Aosta Signor Primo Ronzani".

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta, Andrione.

Andrione (U.V.) - Non abbiamo niente in contrario, non cambia niente...

Dolchi (P.C.I.) - Allora c'è una proposta di emendamento. La parola al Consigliere De Grandis.

De Grandis (P.R.I.) - Io vorrei avere una garanzia che questa unificazione sia stata fatta e, se c'è questa garanzia, non capisco perché non si possa liquidare al Presidente invece che al Vice Presidente, mi è oscura questa...

(voce fuori microfono) - ...non si capisce...

De Grandis (P.R.I.) - ...allora rimane il Vice Presidente dell'U.I.A.V.A., insomma...

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Cout e poi all'Assessore Chabod.

Cout (P.C.I.) - Io sono d'accordo - almeno penso che siamo d'accordo su quello che diceva già De Grandis -, qui io penso che il fatto di dare questi fondi, invece che al Presidente dell'U.I.A.V.A., al Presidente della Confidi unificata sia la cosa migliore. Oltre a questo, mi interesserebbe abbastanza sapere cosa è stato fatto sinora e la risposta non mi è ancora pervenuta: cosa è stato fatto finora tra la Confidi dell'U.I.A.V.A. e le banche, cioè quante sono state queste richieste di fidi, se 15.000.000 bastano, se non bastano, se ne avanzeranno, se quello che avanza andrà a finire alla Confidi unificata o dove andranno a finire, perché lasciando al Vice Presidente...

(voce fuori microfono) - ...sì, d'accordo, però con questo sistema di dare alla persona...io personalmente non ci vedo molto chiaro, non vedrei nessuna differenza di darlo invece al Presidente della Confidi unificata, ecco.

Dolchi (P.C.I.) - La parola all'Assessore all'Industria, Commercio e Artigianato, Chabod.

Chabod (D.C.) - Penso che il Presidente della Giunta abbia spiegato bene prima, cioè c'è una Confidi unica, non ci sono più due Confidi, Berti non c'entra più niente, è un semplice artigiano come lo è...la stessa cosa...a parte i due Presidenti, chiedo scusa, ma sono due artigiani...dunque non c'è più niente di speciale, le Confidi si aggiustano, c'è un Comitato, una Giunta, le due Giunte riunite decidono loro come devono fare, non è compito della Giunta.

Quanti mutui sono stati chiesti non lo so, però posso chiedere alla banca e posso farle avere il dato Cout, lo chiedo e glielo faccio avere. Ad ogni modo, mettiamo "a favore del Vice Presidente" per non cambiare il nome, sennò dovremo fare un'altra delibera di nuovo, poi si metteranno d'accordo loro...tanto non c'è da mettersi d'accordo, sono le Confidi che...vanno agli artigiani, non penso che sia un problema. Qui la questione è tanto semplice: c'è la Confidi unica, questi 15 milioni vanno nelle casse della Confidi e basta, è solo una questione di formalità, ecco la forma: diamo al Vice Presidente della Confidi, non c'è più l'U.I.A.V.A., non c'entra più niente, le associazioni possono farsene...40-50 quello che vogliono, a noi interessava la Confidi che fosse riunita poi...

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Io ho la sensazione che qui si stia riproponendo in modo camuffato esattamente la stessa delibera di dicembre che è stata respinta dal Consiglio regionale, perché esiste di fatto quello che ha detto Minuzzo, che ha chiarito che c'è un processo di unificazione fra le due Confidi, ma che a livello notarile, a livello giuridico questa unificazione non è ancora stata fatta e quindi i soldi, questi 15 milioni non vanno alla Confidi unificata, ma alla vecchia Confidi costituita dall'U.I.A.V.A.: questa è la sostanza! Ora, dal momento che questa è la sostanza, io, come avevo già votato contro alla precedente delibera, voterò contro a questa delibera se non si arriva ad un rinvio e ad una nuova delibera.

Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri, non essendo stata formalizzata né dal Consigliere Minuzzo, né dal Consigliere De Grandis la proposta di rinvio, chiedo se ci sono dichiarazioni di voto prima di mettere in approvazione la deliberazione che mi sembra, per accordo sulla proposta del Consigliere Minuzzo, venga modificata con la dizione: "Vice Presidente del Consorzio Fidi..."

Minuzzo (P.S.D.I.) - "...fra gli Artigiani della Valle d'Aosta Signor Primo Ronzani" e si tolgono le parole dopo l'ultima virgola.

Dolchi (P.C.I.) - Allora la proposta dell'emendamento è: "venga disposta a favore del Vice Presidente del Consorzio Fidi fra gli Artigiani della Valle d'Aosta, Signor Primo Ronzani" e vi è la cancellazione delle parole: "anziché a favore del Presidente dell'U.I.A.V.A.".

Ci sono dichiarazioni di voto? Allora chi è d'accordo per la ratifica della deliberazione n. 1385, con le modificazioni che sono state più volte dette ed accolte, è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti: trentadue

Votanti: trenta

Maggioranza: sedici

Favorevoli: ventuno

Contrari: nove

Astenuti: due (Nebbia, Tripodi)

Il Consiglio approva.

Il Consiglio

delibera

di ratificare le deliberazioni sopraindicate.

Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri, credo che abbiamo il tempo di fare ancora il punto n. 17 dell'ordine del giorno prima di chiudere i lavori di questa seduta antimeridiana.