Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 318 del 17 dicembre 1971 - Resoconto

OGGETTO N. 318/71 - Assistenza farmaceutica ai coltivatori diretti e relativi pensionati. (Approvazione di Mozione)

Fosson (U.V.) - La parola all'Assessore Benzo, a meno che i presentatori della mozione vogliano illustrare la mozione prima.

Allora la parola al Consigliere Bordon.

Bordon (D.C.) - Penso di no, perché è sufficiente leggere questa mozione, noi ci siamo permessi semplicemente di invitare la Giunta a voler studiare questo al più presto, ho già avuto occasione di parlare con l'Assessore alla Sanità, ma non voglio anticipare quello che egli dirà, penso che tutte le parole che aggiungeremmo in questo campo sarebbero di troppo, perché tutti sappiamo e ne abbiamo sempre parlato della sperequazione esistente tra agricoltori e altri lavoratori, noi siamo nelle mani dell'Assessore e della Giunta quindi siamo convinti che questo verrà preso in buona considerazione.

Benzo (D.P.) - ...alla mozione presentata, sulla necessità di affrontare i provvedimenti atti e necessari a garantire l'assistenza farmaceutica ai coltivatori diretti e dei pensionati coltivatori diretti della Valle d'Aosta, preciso quanto segue:

"Ai sensi della legge nazionale n. 1136 del 22.11.1954, legge istitutiva della Cassa Mutua Malattia Coltivatori Diretti, ai Coltivatori Diretti e ai loro familiari soggetti all'assicurazione sanitaria generica a domicilio e in ambulatorio, l'assistenza ospedaliera, l'assistenza sanitaria specialistica, diagnostica e curativa, l'assistenza ostetrica.

Inoltre in virtù dell'articolo 4 della legge suddetta le Assemblee delle Casse Mutue Comunali hanno facoltà di estendere ai propri mutuati l'assistenza farmaceutica ed i Consigli direttivi delle singole Casse Mutue hanno l'obbligo di determinare la misura della quota integrativa di contribuzione per la copertura del maggior costo delle opere, delle spese per l'estensione dell'assistenza stessa.

Chiarite le competenze delle Casse Mutue faccio osservare che i Presidenti delle Casse Mutue Comunali di Malattia per i coltivatori diretti della Valle d'Aosta, riuniti in Assemblea ordinaria il giorno 19 ottobre u.s., ritenuta ingiusta l'attuale sperequazione esistente fra il trattamento mutualistico goduto dai Coltivatori diretti e quello goduto dagli altri lavoratori dipendenti, hanno rivolto un invito alle Assemblee ed ai Consigli direttivi comunali a deliberare l'estensione dell'assistenza farmaceutica ai propri assistiti, la determinazione delle relative quote integrative di contribuzione e la percentuale di partecipazione degli assistiti alle spese delle singole prestazioni farmaceutiche.

Nella stessa seduta hanno rivolto un pressante invito, un pressante appello anzi, alle Amministrazioni Regionali affinché nell'ambito delle proprie competenze e potestà si sostituisca ai coltivatori diretti nel pagamento delle quote integrative che saranno poste a loro carico.

In proposito ho preso contatti con la Direzione della Cassa Mutua Regionale per conoscere l'effettiva situazione numerica degli iscritti alla Cassa Mutua stessa che è risultata così suddivisa: coltivatori diretti attivi e loro familiari conviventi e a carico n. 12.300 circa; coltivatori diretti pensionati e loro familiari conviventi ed a carico n. 4.700 circa, per un totale complessivo di 17.000 assistiti.

Per determinare l'ammontare della spesa che la Regione dovrà sostenere non si hanno in loco precisi riferimenti per cui basandoci sulle spese sostenute da altre Casse Mutue che già erogano detta assistenza e tenuto conto di una partecipazione diretta sia pure parziale degli assistiti, si può presumibilmente anticipare che l'ammontare della spesa potrà essere contenuta in 90-100 milioni circa, cioè da 5.500 a 6.000 lire pro capite.

A questo punto però è doveroso far notare che la Regione ha il compito di favorire un miglioramento previdenziale a favore di una categoria che versa in particolari situazioni di bisogno, il cui lavoro duro senza limiti di orario non apporta che scarsi redditi all'economia familiare eliminando un contrasto ormai illogico fra il mondo agricolo ed il mondo operaio, altre categorie di lavoratori autonomi si trovano pressoché nelle stesse condizioni dei coltivatori diretti, parlo degli artigiani e dei piccoli commercianti, circa 14.000 assistiti che non fruiscono di alcuna assistenza farmaceutica, neppure in periodi di pensionamento, pertanto ritengo che la Regione debba esaminare il problema globalmente ed in proposito l'Assessorato sta predisponendo un disegno di legge che prevede l'intervento regionale per l'estensione dell'assistenza farmaceutica a favore di tutti i lavoratori autonomi con decorrenza dal 1° gennaio 1972, la cui spesa presunta in Lire 180.000.000 circa potrà essere prevista all'atto dell'approvazione del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1972 sul fondo speciale per oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali in corso di perfezionamento.

Rimane inteso che un siffatto provvedimento legislativo regionale sanerebbe l'attuale carenza assistenziale e avrebbe carattere temporaneo in attesa dell'attuazione della riforma sanitaria che superando fra l'altro, l'attuale sistema mutualistico, dovrebbe prevedere un'assistenza gratuita e generalizzata a favore di tutti i cittadini senza distinzione di categoria in un sistema di sicurezza sociale.

Manganoni (P.C.I.) - Ritorno sull'argomento su cui ho insistito stamattina.

Ha detto l'Assessore Benzo che il suo Assessorato sta studiando una regolamentazione per l'assistenza farmaceutica per i lavoratori autonomi. Bene e sarebbero commercianti, artigiani, coltivatori diretti, ecc., però bisognerebbe includere anche i lavoratori dipendenti che per ragioni esposte questa mattina, cioè che hanno perso il loro posto di lavoro, dopo sei mesi la mutua non interviene più, che si intervenga anche per quelli, perché sennò noi creiamo qui una discriminazione fra lavoratori escludendo quelli più bisognosi.

Qui, io capisco che non è una questione semplice, comunque è una questione che se anche non è semplice va affrontata, perché è una questione di giustizia sociale, perché quei lavoratori si trovano in condizioni economiche peggiori di quelli autonomi che hanno un lavoro, un'occupazione ed allora quelli dovrebbero avere addirittura la precedenza nell'assistenza, nel senso che si trovano in situazioni economiche peggiori mentre invece in questo caso verrebbero esclusi.

Bordon (D.C.) - Io sono veramente lieto che l'Assessore stia studiando questo e non possiamo pensare che sia questo nostro intervento a favore dei coltivatori diretti che abbia richiamato l'attenzione su altre categorie che sono escluse, ma se ciò fosse ne saremmo lieti, perché ben contenti che questo provvedimento venga anche a vantaggio di coloro che ne sono esclusi, come lo sono stati i coltivatori diretti fino ad oggi.

Ciò premesso io penso che possiamo ritenerci soddisfatti di quanto ha detto l'Assessore, io lo ringrazio in quanto che, in conclusione, avrebbe detto che questo studio deve svolgersi in modo tale che questa spesa venga inclusa nel nuovo bilancio del '72 come già aveva detto a me e quindi io sono abbastanza tranquillo perché dico è questione di due o tre mesi ... deve venire fuori, io sono completamente d'accordo.

Ripeto se si fosse trattato di abbinare questa nostra richiesta ad altre categorie per ritardare il problema, non saremmo stati d'accordo, invece lo siamo completamente in quanto che dei 150 milioni previsti si passa a 180, quindi siamo veramente lieti che questo abbia luogo.

Bancod (U.V.) - ...del 15 novembre m'ero permesso di chiedere alla Giunta se vi era un disegno di legge su questo problema, perché nel Consiglio direttivo della Mutua si era ampiamente parlato ed erano in attesa effettivamente di un provvedimento simile. Comunque ritengo che dopo che si sono dette tante cose, tanti interventi a favore degli agricoltori, è giusto che effettivamente questa volta si venga incontro, perché è una categoria che ha bisogno e quindi io non dirò di più, sono lieto che questo problema venga portato avanti.

Chamonin (M.A.V.) - Noi, all'iniziativa dell'Assessorato per un'assistenza generalizzata, abbiamo presentato un progetto di legge il mese scorso, ci era stato ritornato per delle precisazioni, l'abbiamo ripresentato nuovamente, un progetto di legge relativo all'assistenza dei coltivatori diretti.

La spesa prevista era di 90.000.000, è di 90 milioni, questo progetto è giacente presso la Presidenza, siamo però d'accordo, naturalmente di vedere l'inserimento di questo nostro progetto in una prospettiva più globale che tenga naturalmente conto di quanto in quel progetto noi abbiamo voluto specificare.

Fosson (U.V.) - Qualcun altro chiede la parola? Allora mettiamo in votazione la mozione...

Manganoni (P.C.I.) - Ma io avevo posto questo problema all'Assessore, di esaminare anche i lavoratori dipendenti che per qualsiasi ragione vengono a perdere il diritto alla mutua. Non ripeto quanto ho già ripetuto due volte... (voci)

Benzo (D.P.) - Configurate in una legislazione che preveda questa assistenza farmaceutica, l'assistenza a coloro che hanno già una assistenza farmaceutica nel momento in cui lavorano per quel periodo in cui non lavorano.

Mi comprende, ci sono già determinate leggi come ha ricordato stamattina l'Assessore Chantel, che direttamente provvedono dopo un certo periodo, ora questo periodo non è solo di sei mesi, ma è facoltativo da parte della cassa mutua, vorrà dire che esamineremo se è possibile, di configurare per tutti, perché può capitare anche a dei lavoratori autonomi di essere disoccupati, quindi il suo problema se è risolvibile diciamo così, lo è risolvibile per tutti, vedremo come fare.

Fosson (U.V.) - Allora chiarita la richiesta che è stata fatta dal Consigliere Manganoni, si mette in votazione così come è stata presentata, un invito alla Giunta di predisporre un qualche cosa per i coltivatori diretti e in questa sede, sentito quanto è stato detto dall'Assessore Benzo, si esaminerà nel suo complesso, mi sembra il problema.

Chi è d'accordo alzi la mano. Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva all'unanimità.