Oggetto del Consiglio n. 56 del 29 luglio 1953 - Verbale
OGGETTO N. 56/53 - ESAME DELLA DOMANDA DI DIMISSIONI PRESENTATA DAL CONSIGLIEREASSESSORE ALLE FINANZE, ING. FRESIA LUIGI.
Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, dichiara aperta la discussione sull'oggetto: "Esame della domanda di dimissioni presentata dal Consigliere-Assessore alle Finanze, Ing. Luigi Fresia - Eventuale proposta di nomina di nuovo Assessore", in relazione alla seguente lettera in data 19 maggio 1953 del Consigliere Assessore alle Finanze Ing. Fresia:
REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA
L'Assessore alle Finanze
Aosta, 19-5-1953
Ill.mo Signor PRESIDENTE
del Consiglio regionale
AOSTA
Già nell'agosto del 1951 avevo esposto al Presidente della Giunta regionale la situazione insostenibile nella quale mi venivo a trovare per l'incompatibilità tra le mie funzioni e la possibilità di concorso agli appalti regionali e comunali, mettendo di conseguenza la mia impresa nella impossibilità di assumere nuovi lavori.
In seguito alle varie difficoltà prospettatemi, ho cercato di continuare nel mio incarico mantenendo in scala molto ridotta la mia attività come costruttore, nella speranza che per il maggio 1953, alla cessazione del mio incarico, l'impresa avrebbe potuto riprendere la sua normale attività.
Con il rinvio delle elezioni regionali, mi si prospetta la perdita degli appalti dell'anno in corso e, poiché molto probabilmente le elezioni non potranno farsi prima della fine di quest'anno, mi trovo costretto a rivolgermi alla S.V. Ill.ma affinché voglia rendersi conto della mia insostenibile situazione e voglia benevolmente accettare le mie dimissioni in data attuale da Consigliere regionale, dando così la possibilità alla ma impresa di riprendere la sua normale attività.
Mi auguro che la S. V. Ill.ma vorrà conservarmi la Sua fiducia e prego frattanto di gradire, con i miei vivi ringraziamenti per la costante benevolenza dimostratami, i deferenti ossequi.
F.to: Luigi Fresia
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L'Assessore Ing. FRESIA, a motivazione della sua decisione di rassegnare le dimissioni da Consigliere e da Assessore regionale alle Finanze, espone quanto segue:
La decisione delle mie dimissioni esposta nella lettera data in copia ai Signori Consiglieri, non è venuta all'improvviso ma, si può dire, mi è stata presente fin dalla mia prima partecipazione al Consiglio nel 1946.
Mi debbo scusare presso il Consiglio se mi permetto qualche considerazione personale.
È evidente che, per il titolare di un'impresa che svolge la sua attività soltanto attraverso appalti nella Regione e che fino al 1938 non ha potuto costituirsi in proprio, la partecipazione ad una Amministrazione regionale e la relativa incompatibilità agli appalti si traduca in un onere che non può essere sostenuto a lungo.
Incidentalmente ricordo che già nel passato Consiglio il Geometra Cuaz aveva dovuto lasciare l'Assessorato ai lavori pubblici.
Durante sette anni e sette mesi la mia Impresa è stata esclusa da tutti gli appalti dei Comuni della Valle e da quelli dell'Amministrazione regionale per importi dell'ordine di miliardi (3 miliardi, senza contare gli appalti dei Comuni).
Ricordo, inoltre, che il mio amico Deffeyes cercava scherzosamente di farmi coraggio ogni volta che la Giunta stanziava centinaia di milioni per lavori in Valle.
Una maestranza di parecchie centinaia di operai si è ridotta oggi a poche decine, un Ufficio tecnico composto di due ingegneri e di un architetto è praticamente fermo da qualche anno; un'Impresa iscritta all'Albo degli appaltatori per importi illimitati, ha l'attrezzatura tecnica inutilizzata.
Se mi è permesso fare l'autocritica di me stesso, debbo riconoscere di essermi illuso parecchie volte. Ho creduto che il primo Consiglio sarebbe durato solo pochi mesi in attesa delle elezioni ed ho creduto che, in quella attesa, mi sarebbe stato possibile portare a definire alla Costituente un ordinamento finanziario favorevole. Ho creduto alla conclusione di quell'accordo a quota 80 che avevo trattato per lunghi mesi al Ministero delle Finanze (e che è finito come tutti sanno) e pensavo che l'ordinamento finanziario definitivo potesse essere concluso almeno in pochi mesi.
Vi ho talmente creduto che avevo persino concordato con il Presidente della Giunta e l'Assessore Bionaz che nel secondo Consiglio non avrei nemmeno partecipato alle sedute di Giunta.
Il Presidente della Giunta sa che due o tre volte ho sollevato la questione della mia sostituzione; infine ho sperato che la Legge elettorale sarebbe arrivata in tempo per assicurare le elezioni entro i quattro anni previsti.
Quando ho dovuto ammettere che avevo sbagliato tutte le mie previsioni e sono arrivato alla conclusione che le nuove elezioni non potranno farsi fino alla fine della primavera prossima, ho dovuto decidermi a cessare dalle mie tergiversazioni ed a riprendere saldamente in mano la direzione della mia impresa, che rappresenta per me la conclusione di trent'anni di lavoro.
Un giornale di Aosta ha creduto di fare qualche allusione sui motivi delle mie dimissioni. Ho risposto specificando che nessuna divergenza esiste tra me, la Giunta e la Presidenza della Giunta. Il Presidente ed io siamo convinti che la soluzione finale a cui si deve tendere è sempre quella impostata inizialmente con il Ministero delle Finanze e del Tesoro, cioè quota unica e costante su tutte le entrate erariali, secondo quei principi che sono stati voluti espressamente alla Costituente dall'Onorevole Einaudi.
La Costituente ha voluto un ordinamento concepito in maniera da interessare la Regione al gettito delle Imposte a tal punto che è previsto che la Giunta debba controllare gli accertamenti degli Uffici finanziari dello Stato, intervenire e segnalare le eventuali omissioni. Questo principio, che non avrebbe senso se la Regione non fosse interessata, è stato introdotto allo scopo ben definito di creare quella coscienza tributaria che è uno dei fondamenti della giustizia sociale.
Il principio di lasciare una quota annua fluttuante, a beneplacito dei Ministeri, è contrario allo spirito dello Statuto. Soltanto una quota unica e fissa su tutte le entrate erariali può dare i mezzi all'Amministrazione regionale di contribuire, insieme con lo Stato, a quella giustizia tributaria che la cosiddetta denuncia Vanoni dovrebbe tentare di far nascere nell'animo dei contribuenti e che si è trasformata in una triste mistificazione.
D'altra parte il contributo o rimborso statale è espresso sotto forma di quota di tributi sempre per la stessa ragione. Il sistema delle due quote deve, invece, esprimersi in Lire e poi essere tradotto in quote di imposte unicamente per attenersi alla forma dello Statuto; ma con questo sistema se ne elude la sostanza.
Mi rendo conto che queste dimissioni arrecano un disturbo notevole al Consiglio, non per l'importanza della mia persona ma per l'inevitabile complicazione che apporta la sostituzione di un membro della Giunta.
Lascio oggi l'Amministrazione - unico Assessore che abbia durato in carica fin dall'inizio - dopo sette anni e sette mesi di viaggi (40: il Consigliere Manganoni potrà confermare i dati), di discussioni con tutti i Ministeri, con i Comitati svizzeri e italiani per il Monte Bianco, documentate da 38 relazioni scritte.
I risultati non sono quelli che attendevo, ma i principi che ho sostenuto sono oggi gli stessi di sette anni fa.
La stanchezza, le preoccupazioni per la mia azienda ed il personale mi impongono oggi di passare ad altri il lavoro iniziato.
Sono certo che i Signori Consiglieri, - che mi hanno sempre dimostrato la loro indulgente benevolenza, - vorranno comprendere il mio stato d'animo e dispensarmi da un incarico che oggi non posso continuare a reggere con la serenità necessaria.
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Si fa menzione che l'Assessore Ing. FRESIA (ore 17,40) si assenta dall'adunanza consiliare e non prende parte alla discussione ed alla votazione in merito alle sue dimissioni.
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Il Consigliere Geom. G. NICCO dichiara che i Consiglieri del gruppo social-comunista prendono atto con molto rincrescimento della determinazione dell'Assessore Ing. Fresia di rassegnare le sue dimissioni da Consigliere regionale e da Assessore regionale alle Finanze.
Precisa che essi, da avversari leali quali sono, sentono il dovere di esprimere un vivo ringraziamento all'Assessore Ing. Fresia per la fattiva opera dallo stesso svolta nell'interesse della Regione.
Fa presente che i Consiglieri del gruppo social-comunista ritengono necessario che l'Assessore Ing. Fresia rimanga ancora in carica, quanto meno per un breve periodo di tempo, per tentare di risolvere nel miglior modo importanti problemi la cui soluzione interessa tutti i valdostani ed è di capitale importanza per l'avvenire della Regione.
Pregano, quindi, l'On. Giunta di voler intervenire ed insistere presso l'Assessore Ing. Fresia affinché voglia recedere dalla sua decisione, almeno per il periodo di tempo necessario per la soluzione dei maggiori problemi e per la definizione delle trattative in corso con la Società S.I.T.A.V. in merito alla questione del costruendo fabbricato da adibirsi a Casa da Gioco.
Il Consigliere Dr. DUJANY comunica che, con vivo rincrescimento, ha preso conoscenza della lettera, indirizzata al Presidente del Consiglio, con la quale l'Assessore Ing. Fresia rassegna le dimissioni da Consigliere regionale e da Assessore regionale alle Finanze.
Rivolge preghiera al Consiglio di voler far pressioni ed insistere presso l'Assessore Ing. Fresia affinché receda dalla sua decisione, quanto meno per il periodo di tempo necessario per risolvere i problemi la cui soluzione sta a cuore a tutti i valdostani.
L'Assessore Geom. BIONAZ, a nome del gruppo consiliare democratico cristiano, dichiara di associarsi alle parole e proposte dei Consiglieri Geom. G. Nicco e Dr. Dujany.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, si dichiara certo di interpretare il pensiero della Giunta nell'associarsi alle parole pronunciate dai Consiglieri Geom. G. Nicco e Dr. Dujany e dall'Assessore Geom. Bionaz.
Fa presente che - a parere della Giunta - la continuazione dell'opera dell'Assessore Ing. Fresia e, quindi, la sua permanenza in. Giunta e in Consiglio, è necessaria per le ragioni esposte e, cioè, per la definizione di importanti problemi la cui soluzione è vivamente auspicata da tutti i valdostani.
Osserva che l'Assessore Ing. Fresia avrebbe potuto curare i suoi interessi costituendo una Società fittizia (di comodo) sotto il cui nome svolgere la sua attività di professionista, ma non l'ha fatto ed il Consiglio deve rendergli atto della sua lealtà ed onestà.
Rileva che l'Assessore Ing. Fresia, durante il periodo di sette anni e sette mesi in cui è rimasto in carica, ha dato tutta la sua attiva intensa ed intelligente opera a favore della Valle d'Aosta, distinguendosi sempre, sia nella Giunta che nel Consiglio, per le sue spiccate doti di signorilità, di lealtà e di equilibrio, anche perché, non appartenendo a nessuna delle correnti politiche rappresentate nell'attuale Amministrazione, poteva esplicare una funzione di equilibrio, cosa che ha saputo fare in modo squisito per le sue doti di signorilità e di intelligenza e per il suo spirito di tolleranza.
Se c'è una cosa - egli osserva - di cui ci si deve compiacere ancora una volta, è questa: nei momenti delicati di questa nostra giovane ma forte autonomia, il Consiglio ha dimostrato che, se vi sono alle volte accanite ed aspre discussioni per un acquedotto o per una strada di allacciamento o per altra opera, nelle grandi questioni - come nella questione relativa alla legge sui concorsi per i sanitari, alla quale ho accennato stamattina - sa essere saggio e sa quali sono gli interessi dell'Amministrazione regionale.
Ribadisce che l'autonomia non è debole, in quanto, in questi ultimi anni, il principio dell'autonomia si è rafforzato non solo nell'opinione. della popolazione valdostana, ma anche nell'opinione pubblica italiana in genere, anche se vi sono nemici od interessi contrari alle autonomie in campo nazionale. Dichiara di ritenere che se in Valle d'Aosta si dovesse fare un referendum fra il vecchio sistema centralizzatore e il sistema attuale, il risultato sarebbe indubbiamente favorevole al sistema dell'autonomia regionale.
Fa presente che le parole pronunciate dal Consigliere Geom. G. Nicco, dell'opposizione, dal Consigliere Dr. Dujany e dall'Assessore Geom. Bionaz, del gruppo consiliare della maggioranza, hanno ancora una volta dimostrato che, nei momenti delicati e nelle questioni importanti, il Consiglio, al disopra di tutti i personalismi, sa trovare parole di equilibrio e di saggezza.
Conclude, dichiarando che se vi è un augurio da formulare è appunto quello che l'Assessore Ing. Fresia voglia accettare l'invito e le esortazioni della Giunta e del Consiglio e rimanere in carica ancora per qualche mese.
Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, esprime parere che il Consiglio sia concorde e unanime sulla proposta di delegare la Giunta ad esortare l'Assessore Ing. Fresia a recedere temporaneamente dalla sua decisione.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, rileva l'opportunità che l'incarico di comunicare all'Assessore Ing. Fresia i voti ed i desiderata del Consiglio sia affidato ad una Commissione della quale facciano parte la Giunta regionale, il Presidente del Consiglio regionale ed un rappresentante per ogni gruppo consiliare.
Il Vice-Presidente, Ing. PASQUALI, fa presente che, a parer suo, la Commissione di cui sopra dovrebbe comunicare, nella giornata di oggi, all'Ing. Fresia la decisione del Consiglio.
Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, pone ai voti, per alzata di mano, la proposta formulata dal Presidente della Giunta, Avv. Caveri.
IL CONSIGLIO
ritenuta la necessità che il Consigliere - Assessore regionale alle Finanze - Ing. Fresia rimanga ancora in carica almeno per un certo periodo, sino alla definizione di importanti problemi che interessano la finanza regionale;
ad unanimità di voti (Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: n. 26);
Delibera
1) di rinviare a successiva adunanza ogni decisione in merito alle dimissioni presentate dal Consigliere - Assessore regionale alle Finanze - Ing. Luigi Fresia, invitandolo vivamente a voler considerare la possibilità di soprassedere alle dimissioni;
2) di stabilire che il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio, gli Assessori e tre Consiglieri, designati rispettivamente in numero di uno da ciascun gruppo consiliare, si rechino in commissione presso il Consigliere-Assessore regionale Ing. Fresia per comunicargli la decisione del Consiglio e per pregarlo di aderire alla viva richiesta del Consiglio stesso.
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Si dà atto che, su richiesta di alcuni Consiglieri, approvata dal Consiglio, l'adunanza viene sospesa alle ore diciassette e minuti quarantacinque e riaperta alle ore diciotto e minuti venti.
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Si fa menzione che l'Assessore Ing. FRESIA (ore 18,20), rientra nella sala delle adunanze.
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