Oggetto del Consiglio n. 43 del 22 marzo 1952 - Verbale

OGGETTO N. 43/52 - VACCINAZIONE ANTIAFTOSA DEL BESTIAME NELL'ANNO 1952. APPROVAZIONE E FINANZIAMENTO DI SPESA. DELEGA ALLA GIUNTA.

L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Geom. ARBANEY, riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione della Divisione Agricoltura e Foreste, concernente la proposta di approvazione e di finanziamento della spesa per l'acquisto e la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso necessario, per l'anno 1952, per le operazioni vaccinali del bestiame destinato all'alpeggio e di quello per il quale particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria, relazione di cui copia è stata trasmessa ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza delli 14 e 15 marzo 1952:

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La epizoozia aftosa che si è manifestata in Piemonte all'inizio del novembre 1951 non ha risparmiato la Valle d'Aosta. A partire dal 19-11-1951 si sono avuti focolai aftosi nei Comuni di Pont Saint Martin, Donnaz, Verrès, Issogne, Challant Saint Anselme, Challant St.-Victor, Brusson, Saint Vincent, Nus, Fénis, Aosta, Roisan, Valpelline, St.-Rhémy-Bosses, St.-Pierre, Avise, Morgex, Courmayeur e Torgnon.

Il diffondersi dell'infezione è stato favorito dal fatto che col mese di novembre veniva a scadere il periodo di immunità conferito al bestiame con le vaccinazioni primaverili.

Appare, pertanto, indispensabile svolgere con prontezza ed energia ogni possibile azione, allo scopo di evitare una maggiore e più grave diffusione dei focolai aftosi nella Regione.

A tal fine si ritiene opportuno di predisporre, come per il 1950 e 1951, un piano organico di vaccinazioni antiaftose, in armonia con quanto disposto dal Regolamento di Polizia Veterinaria 10 maggio 1914 e dall'Ordinanza dell'Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità Pubblica del 14-2-1951, che dispone l'obbligatorietà delle vaccinazioni antiaftose per il bestiame fissipide destinato all'alpeggio.

Si fa, pertanto, presente la necessità dell'assunzione, a carico della Regione, per l'anno 1952, delle spese per la fornitura gratuita del materiale immunizzante occorrente per la vaccinazione degli animali monticanti e di quelli per i quali particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria, nell'interesse e per la difesa del cospicuo patrimonio zootecnico locale.

I favorevoli commenti degli ambienti scientifici nazionali alle deliberazioni consiliari n. 11 del 3-2-1950 e n. 18 del 7-4-1951 dimostrano quanto sia apprezzata la benefica iniziativa nel campo della profilassi antiaftosa.

Il preventivo di spesa è in diretta proporzione al numero dei capi di bestiame fissipede esistente e può, con sufficiente approssimazione, essere valutato a L. 28.000.000 (ventotto milioni) con corrispondente consumo di 1.000 litri di materiale immunizzante.

Dai risultati del decorso anno si calcola infatti che 450 litri di vaccino siano sufficienti per l'immunizzazione del bestiame destinato all'alpeggio. Il consumo dei rimanenti 550 litri è invece dipendente da necessità di profilassi che possono consigliare l'impiego del vaccino quando particolari condizioni sanitarie lo esigano.

Nel decorso anno, infatti, i capi immunizzati furono i seguenti:

tori

105

bovine adulte

31.133

manzotti

6.432

vitelli

3.432

Ovini

2.219

caprini

2.648

con un consumo di cc. 395.040 di materiale immunizzante per un importo di Lire 10.198.462,00.

Sono stati, inoltre, impiegati dal 25-11-1951 al 31-12-1951, cc. 65.000 di vaccino antiaftoso per fronteggiare l'epizoozia manifestatasi nella Regione.

Dalle cifre relative alla vaccinazione primaverile sopra riportate si può calcolare con molta approssimazione che neppure il 2% di tutto il patrimonio bovino esistente nella Regione sia sfuggito, nel 1951, alla vaccinazione; mentre di più difficile attuazione si è dimostrato l'esatto controllo dei caprini, facilmente occultabili e spesso non denunciati in Comune per l'imposta sul bestiame.

Di grande aiuto è stato, però, il fatto che la concessione di permessi di pascolo caprino è stata subordinata, nel 1951, alla vaccinazione degli animali.

È opportuno far presente l'utilità, ai fini della profilassi, di disporre che, qualora si debba procedere alla vaccinazione coattiva del bestiame, in seguito ad accertata evasione alle norme per la vaccinazione obbligatoria, le spese per il materiale immunizzante rimangano completamente a carico dei contravventori anziché dell'Amministrazione regionale.

Premesso quanto sopra:

ritenuta la necessità di predisporre un piano organico di vaccinazione antiaftosa, per il 1952, nell'interesse e per la tutela dell'importantissimo patrimonio zootecnico della Regione;

Si propone che il Consiglio regionale deliberi:

1°) di approvare l'acquisto e la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso necessario nell'anno 1952 per le operazioni vaccinali del bestiame destinato all'alpeggio e di quello per il quale le particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria;

2°) di approvare e di impegnare a tale scopo, per l'esercizio finanziario 1952, la spesa complessiva di Lire 28.000.000 (ventotto milioni) da finanziarsi con imputazione all'articolo del bilancio corrente esercizio finanziario "Spese per la vaccinazione antiaftosa obbligatoria del bestiame";

3°) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento deliberativo di esecuzione delle decisioni di cui ai precedenti numeri per l'acquisto del vaccino antiaftoso, per l'approvazione ed il pagamento delle relative spese, nonché per la fornitura e la distribuzione gratuita del vaccino stesso.

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L'Assessore Geom. ARBANEY illustra brevemente la relazione sopra riportata e pone in rilievo i risultati e i benefici ottenuti negli scorsi anni con le operazioni di vaccinazione antiaftosa del bestiame.

Comunica che, l'estate scorsa, nella Valle d'Aosta, il patrimonio zootecnico bovino è stato quasi indenne dall'afta che, invece, ha infierito nelle regioni limitrofe ed in tutta Italia.

Informa che la particolare forma di epizoozia aftosa, che si è manifestata in Piemonte in seguito ad importazione di bestiame dall'Olanda, all'inizio del novembre 1951, si è estesa anche in Valle d'Aosta ma con effetti generalmente non letali e con non gravi conseguenze, dato che il bestiame era stato vaccinato.

Precisa che tale diffusione è stata possibile, sia per il fatto che, con il mese di novembre, veniva a scadere il periodo di piena immunità conferito al bestiame con le vaccinazioni primaverili, sia per il fatto che non è stato possibile correre subito ai ripari, poiché l'Istituto Zooprofilattico sperimentale, di Torino, non è stato in grado di fornire i quantitativi di vaccino necessario e specifico per il nuovo tipo di afta, molto virulenta e che si estende moltissimo anche se non è molto pericolosa, in quanto aveva dovuto soddisfare alle numerose richieste pervenute dalle regioni della Lombardia e del Veneto, ove l'afta aveva avuto grande diffusione.

Comunica, peraltro, che mercè il tempestivo intervento e le misure adottate, si è riusciti, in Valle d'Aosta, ad isolare ed a circoscrivere l'afta nei pochi focolai in cui si è manifestata, per cui i danni sono stati minimi.

Per quanto concerne la gratuita prestazione di opera da parte dei Veterinari, informa che in materia vigono precise disposizioni di legge, che fanno obbligo ai Comuni di deliberare e di approvare, entro il 15 dicembre di ogni anno, gli elenchi delle persone che hanno diritto all'assistenza sanitaria gratuita (medica e farmaceutica), elenchi che devono essere inviati all'Autorità tutoria, per l'approvazione, entro il 15 gennaio successivo.

Rileva che le persone incluse nei succitati elenchi hanno diritto anche all'assistenza veterinaria gratuita per il loro bestiame.

Ritiene che i contadini proprietari di pochi capi di bestiame possano e debbano essere iscritti nei succitati elenchi, semprechè dimostrino di trovarsi in particolari condizioni di bisogno.

Comunica che, in tal senso, saranno fatte pressioni presso i Comuni.

Informa che, in molti casi, i Veterinari condotti non hanno richiesto retribuzione per la loro opera, in considerazione delle precarie condizioni economiche dei proprietari dei bovini vaccinati.

Fa presente che, nell'impartire le necessarie disposizioni ai Comuni circa l'obbligatorietà della vaccinazione antiaftosa dei bovini, è stato, altresì, reso noto l'obbligo, da parte dei fittavoli di alpeggi, di provvedere alle operazioni di vaccinazione antiaftosa del bestiame monticato, sotto pena di applicazione di ammende.

Il Consigliere Dott. NORAT pone in rilievo che gli ottimi risultati conseguiti con le vaccinazioni antiaftose del bestiame bovino, negli anni 1950 e 1951, hanno servito a vincere la innata diffidenza dei contadini che, in precedenza, erano restii a sottoporre il loro bestiame alle vaccinazioni antiaftose, temendone conseguenze perniciose per il bestiame.

Rileva che ora i contadini non frappongono più difficoltà, come negli anni passati, alla vaccinazione antiaftosa del loro bestiame.

Raccomanda all'Assessore all'Agricoltura e Foreste di volere disporre affinché, per il corrente anno, le operazioni vaccinali del bestiame abbiano tempestiva e sollecita esecuzione.

Fa presente, fra altro, che è ormai prossima l'epoca della monticazione.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, comunica che il Consiglio regionale di Sanità, nella sua ultima riunione, ha espresso parere favorevole alla concessione della assistenza veterinaria gratuita ai contadini proprietari di un solo capo bovino o di tre capi ovini o caprini.

Il Consigliere Sig. MANGANONI si richiama alla raccomandazione fatta dal Consigliere Geom. G. Nicco, per l'ammissione al beneficio della gratuità della vaccinazione del bestiame bovino dei contadini proprietari di pochi capi di bestiame, allorché sia provato che vivono esclusivamente del non rilevante reddito della loro piccola azienda agricola.

Prende atto, con compiacimento, delle dichiarazioni fatte dall'Assessore Geom. Arbaney e dal Presidente della Giunta, Avv. Caveri.

Il Consigliere Col. FERREIN, richiamandosi alla proposta a suo tempo già formulata al Consiglio, ribadisce l'opportunità di indennizzare congruamente i contadini poveri i quali abbiano a perdere il loro unico capo bestiame, in seguito alle operazioni vaccinali antiaftose, se pure non direttamente, a causa delle operazioni stesse.

Il Consigliere Dott. NORAT rileva che l'accettazione del principio esposto dal Consigliere Col. Ferrein costituisce un precedente pericoloso per l'Amministrazione regionale, in quanto potrebbe dare luogo a contestazioni ed a perizie per stabilire la causa della morte del bovino; ritiene, infatti, assai difficile che si possa determinare se la causa della morte di un bovino sia da attribuirsi alla iniezione vaccinale antiaftosa o non piuttosto a malattia susseguente o ancora all'aggravarsi di una malattia preesistente.

Segue breve discussione fra il Consigliere Col. Ferrein ed il Consigliere Dott. Norat.

L'Assessore Geom. ARBANEY dichiara di concordare sulla tesi esposta dal Dott. Norat e rileva che, in base ad informazioni assunte, risulta effettivamente molto difficile individuare e stabilire con esattezza la causa determinante la morte di un bovino vaccinato.

Ritiene che la soluzione migliore consista nella costituzione, più volte auspicata, di associazioni mutue di assicurazione fra i piccoli contadini stessi, per assicurare il risarcimento dei danni conseguenti alla morte, per qualsiasi causa, del bestiame bovino assicurato.

Comunica che, come già fatto presente lo scorso anno, tale questione è tuttora allo studio.

Il Consigliere Col. FERREIN esprime parere che l'accoglimento del principio da lui esposto non possa costituire precedente pericoloso, qualora sia limitato ai soli proprietari di un solo capo di bestiame.

Il Presidente ff., Ing. PASQUALI, osserva che l'argomento potrà formare oggetto di apposita mozione, da sottoporsi all'esame ed all'approvazione del Consiglio.

Fa, quindi, dare lettura dal Consigliere Segretario, Geom. VALLEISE, delle proposte formulate dalla Giunta regionale e di cui ai numeri 1), 2) e 3) della relazione sopra riportata. Invita, quindi, il Consiglio a votare, per alzata di mano, per l'approvazione delle proposte stesse.

IL CONSIGLIO

ritenuta la necessità di predisporre un piano organico di vaccinazioni antiaftose del bestiame per il 1952 e di approvare la relativa spesa, nell'interesse e per la tutela dell'importantissimo patrimonio zootecnico della Regione;

ad unanimità di voti;

Delibera

1°) di approvare l'acquisto e la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso necessario nell'anno 1952 per le operazioni vaccinali del bestiame destinato all'alpeggio e di quello per il quale particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria;

2°) di approvare e di impegnare a tale scopo, per l'esercizio finanziario 1952, la spesa complessiva di Lire 28.000.000 (ventotto milioni), da finanziarsi con imputazione all'articolo del bilancio corrente esercizio finanziario: "Spese per la vaccinazione antiaftosa obbligatoria del bestiame" (Art. n. 88);

3°) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento deliberativo di esecuzione delle decisioni di cui ai precedenti numeri per l'acquisto del vaccino antiaftoso, per l'approvazione ed il pagamento delle relative spese, nonché per la fornitura e la distribuzione gratuita del vaccino stesso.

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