Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 282 del 30 ottobre 1972 - Resoconto

OGGETTO N. 282/72 - Acquisto, dai Signori Bredy Giuseppe, Martino, Bruno e Ada, di fabbricati rurali, siti in Comune di Gressan, frazione La Bagne, comprendenti i resti della torre, detta "di S. Anselmo". Approvazione e finanziamento di spesa. Delega alla Giunta.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora Assessore Chantel - Acquisto dai Signori Brédy, ecc. di una porzione di fabbricato attiguo alla Torre di S. Anselmo.

Chantel (P.S.I.) - Dunque, a suo tempo, con la delibera del Consiglio dell'8 aprile 1965, noi avevamo comprato una parte della proprietà della Torre di S. Anselmo, dove sembrerebbe che sarebbe nato S. Anselmo.

Qui, abbiamo tratto con i proprietari dell'altro muro perimetrale e degli altri caseggiati che ci sono, voi avete una piantina, la parte regionale è a quadrettini, la parte da comprare è a tratti, vero, le discussioni sono andate avanti all'infinito, e dalla quindicina che chiedevano siamo arrivati ai 9 milioni.

Arrivati a questo punto, visto che più giù non si può andare, io ho portato la questione in Consiglio, perché...

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola su questo argomento? Sono tutti d'accordo.

Allora il Consiglio è chiamato a votare. Chi approva alzi la mano.

Allora la parola al Consigliere Dolchi. Scusate?

Dolchi (P.C.I.) - Signor Presidente, Colleghi Consiglieri.

Gli argomenti 19, 20 e 21 sono tre proposte di acquisti di immobili, analoghe a quelle che nella seduta consiliare del 9 ottobre hanno fatto lungamente discutere il Consiglio regionale.

Io sono mortificato, ma la colpa non è mia, se dovrò nuovamente richiamare l'attenzione dei colleghi del Consiglio regionale sul problema dell'acquisizione di terreni e immobili.

Vi prometto che non ripeterò le argomentazioni, tutte le argomentazioni che hanno portato il gruppo comunista a votare nella passata seduta, contro la proposta dell'acquisto, né voglio riproporre, come ho fatto l'altra volta per argomenti di questo tipo, il rinvio degli argomenti stessi, secondo me, avrebbe fatto forse, opera di pacificazione su questo argomento, se la Giunta non avesse riportato, così con l'urgenza, con cui ha nuovamente riportato, questi argomenti, e quindi riproposto all'attenzione del dibattito consiliare, acquisti di immobili.

Soprattutto perché non so, se il Consiglio se ne è dimenticato, se la Presidenza della Giunta o del Consiglio se ne sono dimenticati, ma sul problema dell'acquisizione di immobili e sull'applicazione o meno con integrazioni e con correzioni e con adattamenti alla realtà valdostana della legge 865, era stata incaricata una Commissione per affrontare lo studio di questi problemi.

Ecco, è pur vero che la Commissione non si è ancora riunita, ma è altrettanto vero che forse si poteva attendere la riunione della Commissione, un primo orientamento che poteva venire dalla Commissione, e forse non si arrecava un così grosso danno né alla memoria di S. Anselmo, né alle case site in Via Abbé Gorret, e in Via Carabel, se per qualche settimana, si fosse rinviata questa discussione.

Noi dichiariamo che siamo decisamente contrari. Riteniamo che si metta in questo modo il Consiglio di fronte al compromesso firmato o al fatto compiuto, non ci interessa saperlo, la nostra posizione sta diventando sempre più una posizione di principio, che va oltre alla singola operazione di acquisto, e che in questo caso, per quanto riguarda il comma, l'argomento n. 19, potrebbe anche trovarci pienamente consenzienti, nel ricordo, nella importanza archeologica della Torre di S. Anselmo; però sta diventando una posizione di principio, la nostra posizione, su cui fermamente insistiamo, riteniamo serva anche ad accelerare il discorso più completo e più globale sulla acquisizione di immobili da parte dell'Amministrazione regionale, che riteniamo sempre più urgente, anche perché di riflesso, interessa e non poco le amministrazioni comunali, chiamate ad analoghi provvedimenti.

Ecco, anche in questo caso, e il Presidente del Consiglio mi scuserà se accenno anche agli argomenti 20 e 21 di cui poi non ritornerò più, ribadiamo la nostra avversione, la nostra contrarietà per quanto riguarda la serie di provvedimenti che vengono prospettati, senza una visione globale.

Ecco, possiamo dire che in questo caso subentrano e devono subentrare nella valutazione delle scelte e delle priorità e dicevo: d'accordo per il punto 19, in linea sostanziale, anche se in linea di principio, siamo contrari, ma perché gli acquisti del n. 20 e del n. 21? Ecco, se ne discuterà in altre occasioni, si dice che non ci sono soldi, risponde così l'Assessore competente per l'acquisto di un determinato terreno destinato a campo sportivo, e poi si spendono decine di milioni per l'acquisto di case.

Saremmo d'accordo se l'acquisto di case, vecchie da demolire che il piano particolareggiato prevede, ad esempio quella di Via Gorret, per l'ampliamento della Via Martinet, per la demolizione, se ci fosse una prospettiva in questo senso, invece ancora una volta, al n. 20 dell'argomento all'ordine del giorno, ci propone l'acquisto di case in Via Abbé Gorret, diventiamo proprietari di altri alloggi e di un negozio, diventiamo proprietari di case sempre più importanti, diceva, nella seduta scorsa, la Signora Siggia, dovremmo poi - e lo dicevo anch'io - aumentare gli uffici per l'esazione degli affitti, perché questi inquilini che sono dentro, sono sei che si aggiungono agli altri 17 della Rue Lostan, dovremo esigere gli affitti alla fine del mese e dovremmo prevedere la manutenzione.

Se, facciamo una scelta, se siamo orientati in questo senso, la Regione è orientata ad acquistare case per diventare un istituto immobiliare che affitta delle case, ci auguriamo come ente pubblico, le affitterà a prezzi convenienti, poi riscuote gli affitti, non le demolisce, non ha una prospettiva e un progetto per l'utilizzazione di questi immobili che acquisisce, ecco che quindi noi riteniamo che per una visione globale, degli acquisti, delle necessità e quindi esaminare tutto il problema, non si possa continuare a provvedere agli acquisti piò o meno gravosi, la volta scorsa erano 200 e tanti milioni nel totale, qui sono solo alcune decine di milioni, ma non è questo l'importante e io mi chiedo e domando ai colleghi Consiglieri perché? quale è la ragione, per cui dobbiamo comperare quegli immobili, tolta al Torre di S. Anselmo che ha un valore archeologico, in Via Abbé Gorret, per esempio, per farne che cosa? Perché se si tratta di applicare il piano particolareggiato ed il piano regolatore del Comune prevede, per quanto riguarda tutto l'ampliamento e l'allargamento della Via Martinet, allora un provvedimento su queste finalità deve essere fatto in accordo con il Comune, in base a uno studio che il Comune, per lo meno lo aveva già sette anni fa, dovrebbe averlo ancora, affrontato, e la soluzione deve riguardare tutte le case allineate alla Piazza Roncas, per l'ingresso del Corso XXVI febbraio alla Place Roncas, allora ha un senso.

L'acquisto di alcune stanze, che poi non sono mai una fetta ben precisa, di immobili, ha un significato l'acquisto di alcune stanze sull'angolo tra la Via Martinet e Via Abbé Gorret, ecco, ma se non abbiamo questa prospettiva, se non abbiamo questa visione, se non decidiamo, ed è una scelta da fare, io non escludo di destinare, mezzo miliardo, un miliardo per la soluzione di quel problema cittadino, in accordo con il Comune di Aosta, se non abbiamo questa intenzione e se non la manifestiamo con un provvedimento globale, non serve assolutamente, niente, anzi direi che è negativo per l'Amministrazione regionale diventare un proprietario di case vecchie, di difficile manutenzione con gli inquilini che non saranno mai mandati via, per la ragione, non lo so, se mai, lo sentirò dall'Assessore che ci farà queste proposte, però e concludo, ho detto che non avrei voluto riaffrontare tutti i problemi e tutte le argomentazioni.

Secondo noi, e per questo voteremo contro gli argomenti proposti ai numeri 19, 20 e 21 manca una visione globale delle necessità di acquisizione di immobili e terreni, per cui ci muove saltuariamente con l'improvvisazione ogni volta e senza una visione più generale di prospettiva.

Secondo, essendo - faccio l'esempio particolare di Via Abbé Gorret, angolo Via Martinet, delle zone interessate all'applicazione della 865, e se continuiamo così, continuerà ad avere un sempre maggiore numero di precedenti di difficile eliminazione.

Ecco, perché il Gruppo Comunista, salvo quanto vorranno eventualmente dire, i miei colleghi sui singoli articoli, per mia anticipazione, dichiaro il suo voto contrario sui tre argomenti: 19, 20 e 21.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora la parola all'Assessore Chantel.

Chantel (P.S.I.) - Allora io vorrei rispondere una cosa molto logica.

Per quello che riguarda la Torre S. Anselmo, non è che un completamento di quello che è stato fatto nel 1965; perché nel 1965 avrebbero dovuto comprare tutto, ma probabilmente allora i proprietari non volevano vendere, oggi vogliono vendere, vero se è logico completare quest'opera, la si vota e se non la si vuole completare, questo, ognuno fa come meglio crede.

Qui è questione di riunire definitivamente tenendo conto che c'è stato un incendio, e perciò bisognerà mettergli dentro dei soldi, per fare le riparazioni e mettere questa Torre di S. Anselmo al suo giusto valore, è logico che non essendo proprietari di tutto, non potremo certamente occuparci di una parte per poi lasciare l'altra parte incompiuta.

Per il n. 20, io non ho nessuna preoccupazione di rimandarlo, volete rimandarlo, rimandiamo, però per il n. 21, faccio presente al Consigliere Dolchi che se ha letto veramente la relazione, avrebbe dovuto vedere una relazione che è uscita fuori dall'architetto Bellone, ecc. il quale ha detto che non è affatto da abbattere, è una cosa che sta deperendo e che bisogna mettere a posto, perché è una casa di passaggio da un'epoca all'altra e non è affatto da buttare a terra.

Noi la lasceremo andare quando sarà totalmente deperita, avremo perso, quella data casa che rappresenta un passaggio tra un'epoca e l'altra e quando ci decideremo a comprarli, probabilmente sarà troppo tardi.

Ecco la ragione per cui, questa è la ragione per cui l'ho portato in Consiglio.

La Torre di S. Anselmo c'è una ragione, c'è stato un incendio, questa non è da demolire.

L'altra che voi ritenete che sia da demolire se la compri pure il Municipio con la 865, a me non interessa, la Valle la lascia lì; non la prende, tutto finito lì. Chiuso.

Il Municipio se la compri con la legge che crede, si allarghi una strada, faccia tutto quello che vuole. Queste le giustificazioni, sono una e una due giustificazioni, non sono da abbattere, una è da mettere a posto, prima che vada ulteriormente deperita, l'altra è una conclusione di una decisione che il Consiglio ha preso nel 1965.

Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Pedrini.

Pedrini (P.L.I.) - Noi su questo argomento, mi pare che abbiamo poco da aggiungere a quelli che sono i presupposti. Già altre volte noi ci siamo trovati a discutere su questi argomenti.

Noi siamo perfettamente d'accordo sull'impostazione data dall'Assessore Chantel e pertanto noi siamo per l'acquisto, specie in questo momento, è inutile che io continui perché i puntini sono più che evidenziati.

Riteniamo che una politica di investimenti non venga a ledere gli interessi di privati o di singoli, ritengo che quando il Comune faccia evidentemente una sua politica diversa, o parallela, o diversa da quella della Regione, gli interessi diventano ad una dato punto contrastanti, seconda cosa: evidentemente noi siamo contrari a che il Comune impegni dei suoi fondi, specialmente in quelle infauste leggi, su cui già tanto tempo abbiamo perso nei Consigli precedenti, perché riteniamo che ogni privato abbia il diritto di essere tutelato, nei suoi principi, nei suoi interessi, così come vengono ad essere tutelate tutte le altre categorie di risparmiatori, di lavoratori, di imprenditori, a qualsiasi categoria essi appartengano. Noi pertanto a nome del Gruppo liberale, dico che voteremo a favore.

Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Prego, Consigliere Savioz.

Savioz (P.C.I.) - Non c'è molto da aggiungere a quello che è stato detto fino adesso, però, io vorrei fare osservare un attimo all'Assessore Chantel due cose.

Intanto riporterei quello che ho avuto occasione di dire in altre sedute, e cioè che per me la Sovrintendenza alle Antichità e Belle Arti dovrebbe, dopo tanti anni, decidersi a fare due programmazioni ben chiare, in ordine alla valorizzazione di quelle cose di carattere antico, di passaggio o non passaggio, primo, e in un secondo luogo, programmare gli acquisti competenti in materia.

Perché fin quando noi continuiamo ad aprire dei cantieri in tanti posti della città di Aosta, in tanti posti nei paesi della Valle d'Aosta, e poi questi cantieri rimangono lì semi-abbandonati, qualcuno o altri completamente abbandonati da cinque, sei, sette anni, non si è fatto più niente.

E allora il tutto va in deperimento, in molti posti reperti archeologici non ci sono più, sono stati portati via, sono stati manomessi. E quindi questa è una cosa che non può continuare di questo passo.

Bisogna arrivare al dunque, bisogna mettersi una buona volta in linea e sapere con precisione che cos'è che vogliamo valorizzare prima e che cos'è che vogliamo comperare, poi. Però, io mi permetto di ricordare a Chantel l'altra parte che ci riguarda direttamente, riguarda noi tutti, ed è quanto diceva Dolchi prima.

Noi non vogliamo entrare nel merito se nel 1965 non è stato possibile comperare la Torre di Gressan, io aggiungerò di più, che nel 1965, tenuto conto del denaro che avevo disponibile in bilancio nel mio Assessorato, ho potuto comperare solo quella parte lì, e non di più perché i soldi non ce ne erano. Va bene? Quindi, la cosa è rimasta lì ferma, fin quando io sono stato Assessore al Turismo.

Ma il problema che noi poniamo è un altro: insomma qui dalla Regione si continua a sentire che i sindaci della Valle vengono invitati ad applicare la 865. Questo è un fatto, dalla Regione i sindaci sono invitati ad applicare la 865.

La Regione però non intende applicare la 865, nell'ultimo intervento in materia, mi ero permesso di dire, assieme ad altri Consiglieri, la maggioranza del Consiglio che la 865, così come è, a mio modesto avviso non è applicabile nella Valle d'Aosta, e tanto è vero che si era deciso di nominare una Commissione per studiare i provvedimenti necessari al fine di chiarire la situazione della 865.

Noi chiediamo solo questo. Niente altro.

Se il Consiglio decide di abrogare la 865, va bene, abroghiamola, se decide di modificarla, modifichiamola, se decide di applicarla integralmente, applichiamola integralmente, ma io continuo a ripetere e ripeto ancora una volta invitando il Presidente della Giunta, non vorrei un giorno essere obbligato, da questo posto di responsabilità a dovergli rimproverare il fatto che mentre ai Comuni si chiede l'applicazione di una cosa, la Regione non la vuole applicare.

Ora, qui, la Valle d'Aosta è talmente piccola, e ha delle necessità talmente impellenti, in questo campo, come in tanti altri, è necessario che noi facciamo una nostra legge, chiamiamola così se vogliamo, al fine di applicare un metodo e un sistema che valga da Pont-Saint-Martin a Courmayeur.

Perché non è lecito, non è giusto, non è onesto, che dei terreni vengano comperati, tipo l'operazione del Comune di Aosta, a 1.100 lire qui, in posti dove i terreni, quelli che non sono vincolati, poi si possono vendere 10-15 anche di più al mq. mentre altri sono stati pagati 6-7-8-9-10 e noi stessi abbiamo comperato dei terreni a 15 mila lire al mq.

Signori, questo non è giustizia.

Questa è ingiustizia - va bene Chantel - non c'era ancora - ma adesso c'è.

Decidiamo se facciamo qualche cosa, convocate questa Commissione, decidete in materia, come volete, non ha importanza come, ma che sia applicato un metro e un sistema unico per tutti i cittadini della Valle d'Aosta.

Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Tonino.

Tonino (P.C.I.) - Vorrei approfittare di questo argomento per segnalare alla Giunta o meglio per ricordare alla Giunta, in quanto penso che lo sappia, che a Donnaz, in frazione Rovarey, esiste una casa, vincolata dalle Belle Arti, che è tutta puntellata e il Comune ha dovuto puntellare e sbarrare una strada e per due anni i cittadini devono fare dei lunghi giri per arrivare alla loro casa, perché la strada è sbarrata, per questo pericolo, che da un momento all'altro la casa può cadere e non riesco un giorno a vedere nell'ordine del giorno l'acquisto di quella casa.

I proprietari sono disposti a vendere e mi pare che i prezzi siano abbastanza convenienti, però questa casa continua a rimanere su, con il pericolo che comporta.

Vorrei che la Giunta guardasse un po' anche questo problema, insomma.

Mi pare che la Giunta lo conosca questo argomento... (Voci)...Come? Il proprietario non la può aggiustare, la lascia che la si aggiusti. Non so fate delle perizie, là si tratta di casa pericolante, una casa che sta cadendo giù ed è vincolata dalle Belle Arti.

Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro chiede di parlare? Consigliere Bordon. Chi c'è prima? Bordon e Manganoni. Allora Consigliere Manganoni.

Manganoni (P.C.I.) - Se fosse ad Aosta l'avrebbero già comperato quattro volte prima, ma è nella Bassa Valle, no.

Io non voglio aggiungere niente a quanto hanno detto Dolchi e Savioz, però, vorrei solo esprimere un parere.

Dice Chantel che una di queste case bisogna ripararla è in deperimento, se noi l'acquistiamo per ripararla, e perché rappresenta un passaggio fra due epoche, non lo metto in dubbio, a parte che gli inquilini ci sono ancora dentro, però leggo - ... tutte le fesserie che uno vuole scrivere - no, allora io vi cito un caso, caro Chantel, caro Assessore Chantel cito un caso: noi abbiamo acquistato una vecchia baracca in Via Vevey, 10 anni fa, si è detto anche quella rappresenta il passaggio fra le epoche non so, napoleoniche, con le altre, adesso non mi ricordo bene.

Quindi la vecchia baracca va tenuta in piedi.

Si sono sloggiati gli inquilini, gli si è trovato un alloggio, no, adesso quella casa è il regno dei topi, abbandonata, soffitti che crollano, e balconi che un giorno o l'altro, arriverà giù un pezzo sulla testa, Via Vevey, non sai dov'è... c'era anche l'Ing. Florio mi pare che era comproprietario, no.

Adesso, i lavori che noi stiamo facendo qui, perché qui i Consiglieri, li si tirano per i fondelli dei pantaloni come si vuole, no, e ve lo dimostro.

È stato detto, quella casa, passaggio di epoche, no, deve rimanere in piedi, perché se no, se quella vecchia baracca si demoliva, addio, tutto il valore storico della città scompariva.

Andate a vedere in che condizioni è quella casa, fa pena.

Andate dentro, c'erano i bambini che andavano a giocare, con il pericolo di rompersi l'osso del collo, poi la Regione ne rispondeva.

Poi sono intervenuti i funzionari dell'Assessorato ai Lavori pubblici per opporsi in modo che i bambini non entrino più, adesso, a parte, che magari romperanno le finestre, quindi se qualcuno si romperà una gamba, pagheremo anche quello, ma andate a vedere in che condizioni è quella casa, è dieci anni che è lì da riparare, che sta crollando giù dappertutto. Questa casa che noi compriamo Chantel - trapasso dalle due epoche - farà la fine di quella, va bene? Questo noi, noi invece di comperare baracche vecchie dappertutto, quello che comperiamo, o demoliamole, o restauriamole; ma non aspettiamo dieci anni lì, che vengano giù le tegole o i balconi sulla testa ai cittadini che vi transitano sotto.

Questa è realtà, noi abbiamo la fregola di comperare tutto, perché c'è quello che ce la offre, il cittadino ci offre quella casa, e allora dobbiamo comperarla, Chantel, cosa ha detto Tonino, anche laggiù una casa che costituisce un pericolo per l'incolumità pubblica, i cittadini non possono più circolare per quella strada, no, e la Regione, Chantel non va a... quella è nella bassa Valle, è logico, quando mai, si va a acquistare un terreno nella Bassa Valle, no... (Voci) ...sarà, comunque i Sindaci della Bassa Valle non li si sente, molto bene.

Allora io concludo dicendo che è ora di piantarla con questi sistemi, quell'altra là, tour de S. Anselme, come dice la relazione, è una casa incendiata, bruciata, ruderi, ecco, noi acquistiamo, dice Chantel, per ricostruirla, almeno se ho capito bene... (Voce) ...sì, ma per metterla a posto, bisogna ricostruirla e mettere il tetto, perché se è bruciata, e tutto crolla, tetto giù, muri giù, saranno da demolire anche i muri, perché noi sappiamo molto bene che i muri di una casa bruciata, specialmente se è vecchia, vanno rifatti, poi adesso sono anni che prende la pioggia, tu puoi capire, come sono quei muri.

Allora noi andiamo ad acquistare tutte le vecchie baracche, tutto quello che crolla, capisci, ha detto già Savioz e Dolchi: amministreremo, manutenzione - hanno perfettamente ragione, ma c'è di più: tutto andrà in malora.

E c'è un'interpellanza anche qui, sul Castello di Aymavilles che rientra in questa casa, non basta acquistare, perché acquistare e lasciare lì come stiamo facendo da troppo tempo, non va, o si demolisce o si ripara subito, mentre invece no.

I fondi che destinate, continuate a destinare per delle vecchie baracche, destinatele o per demolirle o per riparare quello che abbiamo già acquistato.

Questo, oltre al criterio no, già esposto da Dolchi, c'è anche quest'altro criterio che dovrebbe ispirare la Giunta, non buttar denaro in quel modo.

Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Bordon.

Bordon (D.C.) - Per me poche precisazioni per evitare ulteriori malintesi, eventuali responsabilità su questo argomento che noi certamente avremo ancora occasione di dibattere in questo Consiglio.

Vorrei essere anch'io telegrafico, non solo a parole, ma a fatti, perché mi sembra che nella seduta precedente, come giustamente ha detto il Consigliere Dolchi, avevamo dibattuto questo problema nei minimi particolari, però io ritengo innanzi tutto di fare due precisazioni.

Ritengo che questo problema sia da dividersi in due parti, problema che riguarda l'acquisto delle tre case, e l'applicazione della 865.

Acquisto delle tre case, noi in linea di massima siamo favorevoli, però se si vuole fare una critica, io questa critica la imposterei in un altro modo, questa critica.

Si tratta di vedere se queste case devono essere comperate o meno, se ho ben capito, il Consigliere Dolchi dice: va bene, potrebbe avere valore quella di S. Anselmo, la Torre, però io ritengo che noi non dobbiamo andare a comperare tutte le catapecchie che ci vengono offerte, se non l'ha detto Dolchi, l'ha detto Manganoni, perché se no cadremmo in ridicolo.

E su questo punto, siamo perfettamente d'accordo, perché io non sono qui per difendere l'amico Chantel, anzi, quando lo vedo inguaiato, forse ne sono anche lieto, perché sono contento che certe compagnie gli rendano la vita difficile, ma da parte mia, io non credo che Chantel si presti a questi giochi, perché io credo che quando si porti al Consiglio regionale, l'acquisto di una casa, di un rudere, chiamatelo come volete, ci sia un certo fondamento di necessità di acquisto, o da lato sovrintendenza, o da un altro aspetto.

Questa, come prima considerazione, perché se gli passasse solo per l'anticamera del cervello che si diverte l'amico Chantel a farci seguire sulla piazza di Aosta dai vari proprietari di case diroccate, diventando la berlina del Consiglio, o meglio dell'Assessorato alle Finanze, io fino a quel punto, per quanto gliela voglia a Chantel, non mi sento di impostare il mio problema.

Quindi, esaminiamo queste case se devono essere comperate o meno, se valgono qualche cosa o se non valgono niente.

Stabilito questo, esaminiamo il valore di queste case, perché io ritengo che non siano mica valutate, così su richiesta del privato, che viene a un certo momento e dice: dammi 15 milioni, io ti pago il gelato da 25 lire, tu gli sborsi 25 milioni, quindi sono considerazioni che vengono portate in Consiglio e che noi facciamo nostre e chiedendo le perizie, chiedendo tutto quello che ci vuole, quindi primo argomento questo. Ritengo che ognuno ha una maggiore, minore sensibilità nella valutazione di queste cose, c'è chi da un paracarro antico, gli fa una tinta intorno, dichiara monumento nazionale e chi invece di un rudere romano, non sente un gran che, queste sono valutazioni soggettive e ognuno se le porta avanti come vuole e come natura gli ha dato, però io vorrei aggiungere alcune considerazioni sull'865.

Io sono sicuro che qualcheduno si alzerà di nuovo e mi dirà: ma noi non abbiamo mica detto di applicare l'865 integralmente, e perché sarebbe pazzesco se ciò avvenisse.

Io sono veramente preoccupato perché non ho mai sentito dire quello che ha detto Savioz in questo momento, che dice che la Giunta incita i Comuni ad applicare la 865.

La Giunta spinge ad applicare, consiglia i Comuni ad applicarla; vedi un po' tu di girarla come vuoi, e dimmi come la devo capire, perché la sostanza è questa.

Ora, io sono veramente stupito, perché siamo tutti contrari all'applicazione della 865, così com'è; questo è il primo discorso e quindi abbiamo detto tutti, eventualmente si nomina una Commissione per esaminare attentamente se con l'art. 3 dello Statuto la si può integrare, e poterla modificare.

Quindi, su questo eravamo tutti quanti d'accordo, almeno fino adesso, io spero che continui ancora questo, perché poi l'interessante è questo; che in linea di massima, io penso, forse a titolo personale, vedremo anche le necessità amministrative della Regione, ma io sono decisamente contrario alla 865 in Valle d'Aosta, sia ben chiaro e quando sarà integrata e avremo una commissione che avrà fatto i dovuti studi, voglio vedere quale sarà il frutto che ne verrà fuori, perché l'applicazione di questa 865, quando in linea di massima colpisce dei terreni in modo particolare in Valle d'Aosta, dove tutti ripetiamo che la proprietà è spezzettata, tutte queste belle storie qui, quando però tutti noi sappiamo che era una forma di investimento, di sacrifici e di economia fatta dalle famiglie valdostane per comperare un pezzo di terreno. Io, signori sono contrario, io no, tutti noi dobbiamo e lo siamo contrari a questo principio, perché secondo me il ragionamento che può affiorare è un altro: quando si dice "ma non è giusto che qui ad Aosta si comperino dei terreni a 15-20.000 lire al mq. se li prende la Regione, se invece li prende il Comune in base alla 865 gli si dia 1.000 lire", ma questo poi è un discorso che faremo con la Commissione, perché secondo il mio modesto parere non applicheremo mai neanche in barba a tutte le Commissioni delle tariffe di mille lire di questo genere perché questo sarebbe un insulto, ah vedete che allora incominciate a venire! Salvo che sia sempre lì, che la proprietà mia, la mia proprietà non debba essere mai soggetta alla 865 e anche in Aosta noi abbiamo avuto degli amministratori che hanno fatto dei campi sportivi non applicando certamente la legge dell'esproprio, e qui non facciamo dei personalismi, perché non è proprio il caso, ma che ad un certo momento ci si debba svegliare, ci si debba dire: "signori va ben l'865", noi non siamo d'accordo e ci auguriamo che anche dagli alti banchi questo accordo non ci sia.

E allora ritorniamo a bomba: quindi noi siamo del parere che finché si può andare avanti con questo sistema deve andare avanti con questo, io ritengo che la legge sull'applicazione dell'esproprio debba essere una giusta legge quando noi troviamo della gente che non vuol rendersi conto di necessità pubblica.

Io ritengo che questa legge debba essere applicata quando domani su 10 proprietari, nove acconsentano a dare il loro terreno e il decimo, o per ambizione o per motivi personali o perché non vuol ragionare, non acconsente e non si possa fare l'opera; allora in quel momento lì io sono favorevole ad applicare una giusta legge di esproprio con un valore giusto come si è dato agli altri, ma io sono del parere contrario di applicare la 865, pertanto finché si potrà andare avanti così io sono del parere di andare, perché ritengo che gli organi che ha la Regione nelle mani per poter comperare gli immobili abbia gli organi per poter fare delle giuste valutazione per non punire nessuno e per non fare delle sperequazioni.

Quando poi avremo questa Commissione che farà i suoi studi, lunghi studi perché li vogliamo fatti bene e precisi, ne discuteremo ancora là, perché, l'865 per noi non è condivisa come da voi, perché noi riteniamo che la proprietà sia ancora motivo di sacrifico, che sia stato, con tutte queste cose, per cui come primo intervento, senza polemica, noi vi abbiamo detto come la pensiamo.

Il secondo intervento, se ci sarà da fare della polemica, siamo sempre qui.

Bancod (U.V.) - Anch'io sono contrario un po' a questo sistema di continuamente portare in Consiglio acquisti di appezzamenti nei Comuni di Aosta, dimenticando troppo spesso gli altri Comuni.

Mi pare che c'era uno squilibrio formidabile, sempre da un po' di tempo si vede continuamente portare in Consiglio questi problemi di Aosta e dintorni, mentre ci sono anche gli altri Comuni della Valle, insomma invito la Giunta che prenda un po' in considerazione anche gli altri Comuni in modo da avere un po' di equità.

Chincheré (P.C.I.) - Dopo l'intervento del compagno, secondo me estremamente chiaro, pensavo che i successivi interventi sarebbero stati, si sarebbero sforzati di chiarire ulteriormente la situazione senza farne così della propaganda abbastanza spicciola, soprattutto fare della confusione, io credo che su questo problema, visto che con l'intervento di Bordon siamo usciti dagli acquisti per passare ad un discorso più generale sulla 865, credevo che gli interventi non dovessero appesantire questa problematica ma dovessero chiarirla.

Io credo che allora sia necessario puntualizzare alcune cose; e mi rivolgo in modo particolare al Consigliere Bordon, visto che è stato l'intervento dopo quello di Dolchi quello più politicizzato, più politico.

La 865, legge emanata il 22 ottobre del 1971, è una legge del centro-sinistra, è una legge dove a livello di elaborazione, a livello di discussione, e a livello di votazione, a livello di Commissioni parlamentari e di Parlamento la Democrazia Cristiana, o per lo meno la maggioranza, la stragrande maggioranza della D.C., l'ha votata e ha votato una legge - e qui sono d'accordo con Bordon - che è estremamente farraginosa, complicata, è una di quelle leggi malloppo, ha 77 articoli se non vado errato, una cosa pazza, in cui all'interno degli stessi titoli, si leggono articoli contradditori che invece di chiarire una situazione, quasi quasi l'appesantiscono di più; però resta comunque una legge dello Stato, e vorrei rammentare a Bordon, che il Centro Studi della D.C. di Torino che raduna fior fiore di avvocati, di architetti, in uno studio, in un convegno fatto appositamente su questa legge ha stabilito o si sente autorizzata dopo queste analisi a dire che l'applicazione della legge, di questa legge, come applicazione di tutte le altre leggi, è obbligatoria. Non si può lasciare alla libera volontà degli amministratori la sua applicazione o la sua non applicazione, l'applicazione di questa legge è obbligatoria, evidentemente, l'applicazione di questa legge è obbligatoria, evidentemente ha anche ragione Bordon quando dice che in Valle d'Aosta non può essere, non deve essere applicata in modo integrale questa legge, ma è chiaro che non deve essere applicata in modo integrale, tanto è vero che tutte le altre Regioni, compresa la Regione Trentino Alto Adige che fino a prova contraria è retta se non mi sbaglio a maggioranza assoluta dalla D.C., ha fatto una legge integrativa della 865.

Secondo me e secondo noi la Valle d'Aosta se non fa una legge regionale integrativa, l'avevamo già detto nell'altro Consiglio, limita quelli che sono i suoi poteri politici e amministrativa, ma voglio dire anche un'altra cosa su questa legge, che non è solo una legge per l'acquisizione di aree ad un prezzo forcaiolo, è una legge che serve a dare al territorio uno sviluppo diverso, non distorto, dove gli interessi privati vengono sottomessi agli interessi sociali, caro Pedrini, non facciamo la demagogia dei privati e della libertà di investimento che molte volte diventa libertà di rapina, tanto vero che avete votato contro a questa legge, certo, normale... (voce di Pedrini) ...lo sappiamo molto bene Pedrini.

Pedrini (P.L.I.) - ...perché è una rapina ai cittadini...

Chincheré (P.C.I.) - Dicevo che questa legge è una legge che dà alle Amministrazioni tutti gli strumenti per uno sviluppo del territorio diverso da quello attuale, riguarda tutti i piani regolatori ad esempio, acquisizione di aree che devono fare i Comuni quando fanno i piani regolatori, tant'è vero che con questa legge si è cercato di ovviare ad alcuni grossi inconvenienti che poneva la legge del 1942, la legge sui piani regolatori, dove dava alcune indicazioni al Comune per fare il piano regolatore, ma non dava gli strumenti per appropriarsi di quelle aree sufficienti ad uno sviluppo ordinato e socialmente valido dei Comuni stessi.

E allora non si può, secondo me, dire che siamo contrari o non vogliamo l'applicazione di questa legge, dobbiamo assolutamente fare una battaglia perché la Valle d'Aosta con una sua legge specifica integri la 865.

Ecco che allora si spiega la nostra opposizione agli acquisti, non tanto per gli acquisti in sé, ma perché vengono fatti, al di fuori di una programmazione chiara, vengono fatti, senza delle scelte che tengono conto di tutti questi strumenti nuovi che l'Amministrazione regionale ha.

Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro chiede la parola?

Prego, la parola al Consigliere Bordon.

Bordon (D.C.) - Ben lontano dal fare una polemica, perché sarei veramente fuori fase, anzi, mi ci preparavo perché credevo che col solito sistema si controbattesse in questo modo, invece no, ringrazio Chincheré per aver mantenuto il discorso seriamente e come ho detto l'altro giorno, bisogna dire che indubbiamente porterà la sua passione, ma è preparato.

Però, io mi permetto di far rilevare a Chincheré due o tre cosettine, ma in fondo Chincheré non ha detto che quello che abbiamo detto noi prima, perché? Perché innanzitutto ti pregherei che quando le nostre idee non collimano, non si tratta sempre di propaganda spicciola, si tratta di impostazione diversa, quindi la propaganda spicciola la facciamo tutti quanti, ma in questo momento non avevamo intenzione di farla né tu né io, e nessuno qui dentro, di fronte a un problema di questa gravità, intendeva fare della propaganda spicciola, ma forse una battuta così, non ha nessuna importanza.

Invece, è la seconda volta che tu ci rimproveri che è una legge di centro sinistra, ma rimproveri, ma dite: l'avete votata, ma perbaccolina, non so se voi l'avete votata, perché voi generalmente... vi siete astenuti? Vedi allora Chincheré, sei sincero, generalmente voi quando vengono queste leggi, che sembrano in territorio nazionale di portare già avanti un qualche cosa, per voi è sempre insufficiente e probabilmente vi siete astenuti per questo, se no la votavate.

Ora che cosa ne viene fuori, ne viene fuori che noi l'abbiamo votata in un... di forze di centro sinistra, con una proposta, se non sbaglio, l'hop chiesto prima del socialista Lauricella che noi abbiamo condiviso, l'abbiamo votata.

Ma io chiedo scusa ed è qui, dove non andiamo più d'accordo... (voci) ...eh ma... succedono queste cose qui, ci sono dei momenti, dove anche noi, anche se forse noi non condividiamo certe impostazioni, ma per unità, per amore di scuderia, le abbiamo seguite e quindi questi rimproveri, noi ce li prendiamo perché a fin di bene si può anche sbagliare, ma dove non siamo d'accordo, dove Chincheré è d'accordo con noi, ma indirettamente non lo vuol far apparire qui, quando dice: "ma questa legge è obbligatoria, la si deve applicare" e poi successivamente e giustamente dici: "ma la si deve applicare con il correttivo dell'art. 3", ecco, allora io dico, l'art. 3 non ci dice mica che il correttivo deve essere piccolo così o grosso così, il correttivo dell'art. 3 potrebbe dire a un certo momento, potrebbe dettare delle norme a integrazione di quella legge in campo nazionale che siano conformi alle necessità nostre del posto, perché ripeto per l'ennesima volta, io capisco che ci sono altre regioni in Italia che hanno qualche cosa di simile con la Valle d'Aosta, io non escludo mica.

Ci sono qui delle vallate, montagne, ecc., ma capite che una legge in campo nazionale, se noi non avessimo il correttivo dell'art. 3, tante volte sarebbe stato un obbrobrio per la località nostra, là dove abbiamo la località spezzettata, ripeto quello che ho detto prima, e quindi noi siamo tutti d'accordo.

Io vi dico soltanto Signori, indipendentemente da quello che può essere l'acquisto di immobili come questo, e non è vero che io sia uscito dal seminato, perché se ciò avessi fatto, io chiederei venia, ma io mi sono riallacciato a quello che ha detto l'amico Dolchi, parlando della 865, dell'altra volta, quindi, l'altra volta, abbiamo fatto questo discorso.

E pertanto io chiudo dicendovi che per gli immobili si possono vedere se è il caso di acquistarli perché hanno un qualche cosa di vetustà; qualche cosa di storico, metteteci di architettura, di urbanistica, tutto quello che ci volete voi dentro, adesso non sto lì a precisare, però la verità è soltanto questa che quando voi parlate della 865, signori, noi abbiamo un senso di repulsione a questa 865, anche se in campo nazionale è stata votata, perché in campo nazionale è stata votata, perché in campo nazionale potevano esserci delle necessità che qui non ci sono, noi riteniamo, come voi, io ne sono convinto perché sarebbe pazzesco che così non facessimo, che le proprietà dei nostri concittadini valdostani debbano essere difese e non colpite così draconicamente con la legge 865 che è veramente tremenda.

Quindi, vedi che siamo d'accordo perfettamente. Nient'altro che questo.

La Commissione però, chiedo scusa Signor Presidente, non mi piace questa battuta: la Commissione, abbiamo già detto l'altra volta, ma naturalmente in attesa che arrivi questa Commissione, noi non possiamo mica fermare tutto.

D'altronde, questa Commissione non può capovolgere niente, perché io ripeto per l'ennesima volta: vorrei vedere da voi, se per esempio fino a ieri, abbiamo comperato determinati terreni, di punto in bianco partiamo... e diciamo Signori, tu hai quel pezzo di terreno, se sei contento prendi 800 lire al metro, se no, vai a spannar meglia, si dice.

Quello che è, insomma come importo, e pertanto noi siamo di questo parere, bisognerebbe che questa Commissione studi molto bene, ma piuttosto, vorrei, non è facile la mia espressione, vorrei che fosse questa applicazione di una legge o la legge, o come allora si applicava la legge di Napoli, ecc. sia una cosa punitiva per uno che non vuol capire le necessità sociali, che non vuol capire le necessità della collettività.

Ma fin quando si può trattare, la Regione ha l'obbligo di trattare.

E io chiedo scusa ancora a Savioz, ma non credo che la Giunta abbia indicato ai Comuni di applicare la 865, perché lì c'è il Presidente con la Giunta, si preoccuperebbe veramente e noi non saremmo d'accordo su questa impostazione.

Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola al Consigliere Savioz, siccome io ho sentito ripetere varie volte ed accennare alla Commissione per la quale ha deciso il Consiglio regionale nell'ultima seduta, anzi il Consigliere Dolchi, dice: "non so se il Presidente del Consiglio si è dimenticato di questo". Posso assicurare che il Presidente del Consiglio non si è affatto dimenticato, soltanto attende che la delibera venga restituita alla Presidenza del Consiglio e d'accordo, con il Presidente della Giunta e con i componenti della Commissione, nominare, richiedere l'ausilio di esperti.

Quindi il problema rimane sempre alla nostra attenzione e vedremo di fare questo nel più breve tempo possibile, appena la delibera ritorna vistata.

Savioz (P.C.I.) - Voglio soltanto aprire una piccola parentesi, io prendo l'ultima affermazione di Bordon, dice che la Commissione non può modificare niente, ma non è esatto, secondo me, d'accordo, non può e non deve trasformare tutto, cioè non possiamo mica permetterci il lusso di prendere una legge dello Stato e di buttarla nel cestino della carta straccia e farla per conto nostro.

Questo non ci è permesso, la nostra autonomia non ce lo permette, però noi abbiamo l'art. 3 che ci permette di vedere le leggi nazionali, in campo regionale, adattandole alla necessità che la Regione ha bisogno.

Quindi io ritengo che la Commissione è stata nominata venti giorni fa, e deve e può modificare questa legge, e non credo che il Governo centrale ad un certo momento non debba tenere conto della volontà dimostrata dall'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta per far sì che una legge nazionale venda adeguatamente riformata, per quanto concerne l'ambito regionale.

Quindi io sono convintissimo che la Commissione può e deve fare qualche cosa.

E sono anche convinto che aspettare la ratifica della deliberazione da parte dell'autorità di tutela sia giusto, ma sono altrettanto convinto che si potrebbe senz'altro incominciare a convocare la Commissione, cominciando ad affrontare questo problema perché caro Bordon, io vorrei ricordare una cosa, qui è il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, al Comune di Aosta sono rappresentate tutte le forze che qui dentro siedono.

Ed è successa una cosa, per me gravissima, perché mentre queste forze al Consiglio comunale di Aosta hanno deliberato di prendere dei terreni a 1000-1200 lire al mq., qui nella Regione, noi deliberiamo in un modo totalmente diverso.

È la mia preoccupazione di fondo e ritengo di essere nel giusto quando penso in questo modo, è la difesa degli interessi, ripeto di tutti i cittadini della Valle d'Aosta... (voce) ...va beh, però c'è una contraddizione tremenda nell'ambito dei partiti stessi, e questo non è certamente a onore della nostra Regione.

Io penso che ad un certo momento il partito X o Y che agisce in questa sede, che agisce in quella sede, un argomento così importante, non possa permettersi il lusso di agire in modo diverso, insomma non è mica onesto,

Io mi permetto di parlare di onestà, per me è disonesto, profondamente disonesto che un individuo che milita sotto una bandiera debba prendere una posizione in una sede, e una posizione nell'altra sede.

Ecco.

Non c'entrano... possono essere per delle questioni ideologiche; qui invece è questione amministrativa o politica amministrativa, pratica, è una cosa che abbiamo nelle mani, qui non si può scindere assolutamente alle responsabilità ed è ora di finirla questa questione prima che diventi troppo tardi, prima che la cosa diventi così macroscopica da impegolarci tutti quanti.

Io ripeto: questa Commissione si riunisca e decida in merito, decida come può e come vuole; si decida e una volta tanto, ripeto, i cittadini della Valle d'Aosta siano trattati alla stessa stregua.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora nessun altro desidera intervenire su questo argomento?

Allora facciamo rispondere all'Assessore Chantel.

Chantel (P.S.I.) - Io per l'ennesima volta ripeto, porto in Giunta tutte le offerte che mi vengono fatte, in alcuni do già il mio parere negativo.

Non è che tutte le offerte che sono arrivate alla Regione siano state portate in Consiglio, perché quando s'è convenuto che la cosa non aveva interesse immediato o non c'era altra ragione, non sono state portate; e voglio far presente una volta per tutte che queste tre delibere qui sono state portate non in modo disgiuntivo come dite voi, ma sono state delibere mandate precisamente dalla sovrintendenza alle Belle Arti e siccome s'è partito dal principio che le valutazioni di immobili siano una volta per tutte fatte da un solo ufficio, è logico che tutte le richieste di qualunque genere, di qualunque specie di acquisti, devono essere fatti dall'Ufficio Patrimoniale.

Perché, in ultima analisi, non è che i singoli Assessorati hanno dei patrimoni.

Il patrimonio è della Regione e perciò è logico che siano gli uffici patrimoniali.

Ora non è neanche che si va a cercare caso per caso ecc. queste sono state segnalate dall'intendenza, dalla sovrintendenza alle Belle Arti, sono state segnalate con delle giustificazioni che a noi sono parse giuste e le abbiamo portate.

E vi ripeto ancora una volta, se come dice Dolchi il n. 20 deve essere... piano regolatore espropriato o che ne so io, e che naturalmente potrebbe essere demolita, non avete che da eliminarlo, ma il 19 e il 21, è una cosa in cui c'è una giustificazione da parte della Sovrintendenza delle Belle Arti per agire, se poi non la volete votare, non capita proprio niente, la risorsa in tutti i casi, specie per quella di Gressan, era molto superiore a quella che è stata la perizia d'ufficio, è la perizia d'ufficio arrotondata a meno, quando arriva una perizia caso mai viene sempre arrotondata a meno, mai a più.

Ma insomma Manganoni, non faccio, né il geometra né l'ingegnere, né il Sovrintendente alle Belle Arti, tu si vede che sei un uomo molto colto che ti intendi di tutto, evviva.

Nel Medioevo c'era poca gente che riusciva a intendersi di tutto, perché lo scibile era molto ridotto, oggi lo scibile è... io confesso la mia ignoranza.

Tu, per tua fortuna te ne intendi di tutto, evviva, è tuo diritto, intendertene di tutto... dai tecnici, perché non sono all'altezza di poter giudicare, se poi si devono abolire anche i tecnici allora aboliamo tutti i tecnici che ci sono nell'Amministrazione regionale e non ne parliamo più.

Io vorrei sapere a chi le devo far fare le perizie se naturalmente una perizia mi capita che non quadra e allora ricorro anche a farle fare a qualche d'un altro fuori, e avete visto che gli acquisti dei terreni di Saint Vincent, le valutazioni sono state fatte da privati e mi è capitato che quando sono andato a firmare gli atti notarili, dice: "ah! Ma io non firmo, adesso che è contro la Regione, perché se sapevo che era la Regione ne chiedevo almeno il doppio". Questa è la conclusione pratica.

Io non posso mica sostituire i miei tecnici, sapete, io il geometra non l'ho mai fatto, il Sovrintendente alle Belle Arti non l'ho mai fatto, non sono un architetto, sono un medico che hanno ficcato qui a fare l'amministratore, diciamo così, delle finanze.

Ho fatto del mio meglio e faccio ancora del mio meglio servendomi dei tecnici.

E voi, non avete che da giudicare e da votare e quando avete votato, la questione è definita, in quanto poi a voler la carità, ripeto, per il solo fatto che è giusto che le perizie siano fatte dall'ufficio tecnico erariale, è giusto che adesso qualunque richiesta, da qualunque parte venga deve passare all'Ufficio tecnico erariale, almeno perché le perizie abbiano tutti più o meno l'equilibrio e più o meno un dato valore.

Io non ho altro da aggiungere.

Ripeto se volete che ritiriamo la 20, va bene, ma le altre due hanno una ragione di una certa qual urgenza. Poi se non volete votare non votate.

Cosa volete che vi dica io.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora chiudiamo questa discussione e passiamo alle votazioni dell'oggetto n. 19.

Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Otto. Astenuti? Il Consiglio approva.