Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 259 del 30 ottobre 1972 - Resoconto

OGGETTO N. 259/72 - Comunicazioni del Presidente del Consiglio. (Convegno RAI di Napoli - Ordine del giorno - Attentati - Lettera Ufficio del Registro di Donnaz)

Montesano (P.S.D.I.) - Così come io avevo annunciato nella seduta dei Capi gruppo e dell'Ufficio di Presidenza del 17 di ottobre, si è tenuto a Napoli, dal 20 al 22 dello stesso mese, il Convegno intitolato "Le regioni e trasmissioni RAI-TV".

Questo Convegno ha visto la presenza della gran parte dei Presidente del Consiglio regionale, e della gran parte dei Presidente delle Giunte regionali, oltre che ai rappresentanti della RAI-TV, a un foltissimo gruppo di giornalisti della RAI-TV e della Stampa e ai rappresentanti dei Consigli regionali.

Per la Valle d'Aosta, sono intervenuti il Presidente del Consiglio, il Consigliere Chincheré e in rappresentanza del Presidente della Giunta il Consigliere Pollicini, ha accompagnato questa delegazione il capo dell'ufficio stampa della Regione, così come i capi degli uffici stampa delle altre Regioni.

È stato un convegno che ha visto gli interventi dei massimi esponenti interessati a questa grossa questione sul tappeto, soprattutto per il fatto che come la gran parte di voi sa, la convenzione fra lo Stato e la RAI-TV va a scadere il 15 di dicembre.

Il Governo ha chiesto una proroga di un anno per attuare, presentare ed attuare la riforma che è stata sollecitata da tutte le voci presenti in quel convegno.

È dell'altro giorno, dell'altro ieri, precisamente, l'assicurazione del Ministro delle Poste e telecomunicazioni che il disegno di legge della riforma sarà presentato al Parlamento, per la metà di aprile.

Il Presidente del Consiglio regionale della Campania ha aperto i lavori con un saluto a tutti i Consiglieri regionali e a tutte le Giunte ed ha fatto una relazione introduttiva nella quale egli ha affermato la necessità ad una riforma radicale, di questo importante capitale servizio della informazione in Italia, mettendo le premesse per una discussione che si è protratta per i giorni 20 e 21.

A questa discussione hanno partecipato rappresentanti dei Consigli regionali, rappresentanti delle Giunte, nelle persone dei loro Presidenti o dei loro delegati, rappresentanti della RAI-TV nella persona del presidente Delle Fave e del Vice Presidente De Feo, e di una partecipazione si può dire, molto molto numerosa dei giornalisti interessati alle trasmissioni radio televisive.

Per la nostra Regione c'è stato un intervento del Consigliere Pollicini fatto a nome della Giunta, nella quale relazione, è vero Presidente, il Consigliere Pollicini, era suo delegato, ha fatto un intervento nel teatro che conteneva questo Convegno.

In questo intervento sono state portate avanti le istanze della Regione Valle d'Aosta, istanze che voi tutti conoscete e che si possono riassumere nella insufficienza della ricezione del secondo canale, e della richiesta per la ricezione dei programmi televisivi francesi e svizzeri.

Io mi sono preoccupato nella riunione conclusiva dei Presidenti di Consiglio e dei Presidenti di Giunta di fare inserire questa richiesta nel documento che viene distribuito adesso ai Consiglieri e che mettesse in evidenza specifica questa nostra richiesta.

Il documento che fa il consuntivo di questo Convegno ha come punto principale di ribadire che la RAI-TV sia sempre portata avanti in Italia, sotto l'aspetto di un monopolio, cioè a dire, viene scartata la possibilità che la RAI-TV venga data agli Enti privati.

Secondo punto è quello dell'inserimento delle Regioni, dei rappresentanti delle Regioni nella conduzione e nel controllo delle trasmissioni radio-televisive.

Terzo punto è determinato dall'inserimento per controllo dei rappresentanti delle Regioni nei programmi radio-televisivi locali; nel potenziamento dei centri di produzione, che non devono essere, ben inteso, 20 centri di produzione, come sono altrettante le Regioni, ma il potenziamento dei centri che attualmente esistono, dando però libertà di accesso e libertà di iniziativa alle diverse componenti che fanno parte di questo importantissimo servizio di informazione.

Al punto sei del documento è detto testualmente che siano riconosciute infine le istanze delle minoranze linguistiche, istanze che come ho detto, avanti sono distinti nella uguaglianza di ascolto da parte dei nostri cittadini, in riferimento al secondo canale specialmente e poi per la ricezione dei programmi svizzeri e francesi.

Allo scopo di continuare questa auspicata presenza delle Regioni, nel discorso che porta la riforma della legge sulla RAI-TV è stato stabilito che venga costituita ed è stata costituita una Commissione permanente di lavoro composta da rappresentanti delle Regioni e da esperti che avrà il compito in diretto contatto con il Parlamento, con le Organizzazioni dei lavoratori, e con le forze culturali e sociali interessate di assicurare una costante presenza nel periodo di preparazione di definizione della riforma RAI-TV, anche ai fini di prevenire ogni eventuale pregiudizio della stessa.

Quindi, il Convegno ha voluto con questo documento fissare i punti base della riforma e in ultimo, costituire una Commissione permanente che tenga accese queste richieste delle Regioni e che possano influire nella conclusione definitiva della riforma della RAI-TV.

Questa commissione permanente sarà riunita prossimamente e quindi il discorso iniziato già a Venezia, già portato avanti con la riunione dei Presidenti della Giunta della Lombardia, della Valle d'Aosta e di altre, con l'approntamento di un disegno di legge, sarà continuata attraverso le riunioni della Commissione permanente.

Allo scopo divulgativo di questo comunicato, io ho fatto distribuire ai Signori Consiglieri, una fotocopia del documento stesso, e avverto i rappresentanti della stampa che una fotocopia è a loro disposizione negli uffici della Presidenza del Consiglio.

Ora, prima di dare la parola su questo argomento, a qualcuno che la richieda, io desidererei finire le mie comunicazioni.

È arrivato questa mattina da parte dei Consiglieri Manganoni e Crétier la presentazione di un ordine del giorno riferito agli attentati perpetrati sulle linee ferroviarie del Sud, e in occasione del Convegno dei lavoratori tenuto a Reggio Calabria.

Il Consigliere Manganoni e il Consigliere Crétier poi illustreranno questo ordine del giorno e invito il Consiglio a tenerne conto per l'inizio della discussione.

Da parte dei Consiglieri Tonino, Freppaz, Manganoni e Predrini, mi è arrivata una lettera, con la quale mi si prega di voler informare il Consiglio regionale che in una riunione di sindaci della bassa Valle tenuta in data odierna nella sala consiliare del Comune di Donnaz, per esaminare il problema della soppressione dell'Ufficio del Registro di Donnaz, hanno deciso all'unanimità di opporsi alla soppressione stessa, onde evitare alla popolazione locale un grave disagio e un mancato introito di diversi milioni all'anno da parte dell'Amministrazione regionale.

I presenti hanno approvato all'allegato ordine del giorno, che viene trasmesso anche al Signor Presidente della Giunta regionale.

Quindi uno dei firmatari illustrerà l'ordine del giorno che viene poi portato all'attenzione del Consiglio regionale.

Io non ho altro da aggiungere e apro i brevi interventi su queste tre comunicazioni del Presidente del Consiglio.

Chi chiede la parola? Allora Pollicini.

La parola naturalmente viene data sul primo punto, poi sul secondo e poi sul terzo.

Mettiamo in discussione il primo punto, cioè RAI-TV. Consigliere Pollicini, poi Consigliere Mappelli.

Allora la parola al Consigliere Pollicini.

Pollicini (D.P.) - Io volevo soltanto evidenziare l'importanza della partecipazione a questi tipi di Convegni, non perché ci sono andato anch'io, ma perché la bozza di risoluzione che aveva preparato la Presidenza del Convegno stesso, la riforma RAI-TV, non prevedeva un apposito capoverso che evidenziasse i particolari problemi di carattere linguistico della nostra Regione.

Evidentemente, questa bozza che conteneva tutti gli altri punti, risentiva dell'assenza nell'elaborazione della presenza di chi ne era interessato come noi della Valle d'Aosta.

Infatti, quando poi il Presidente Montesano, venuto in possesso della bozza e ci siamo consultati, unitamente anche al capo ufficio stampa, abbiamo deciso di proporre d'accordo, questo punto sei, là dove tra le soluzioni del Convegno era quella di riconoscere le istanze delle minoranze linguistiche, e se questo non fosse stato inserito, ci eravamo impegnati a votare contro la risoluzione.

Questo è per dire che in effetti la presenza attenta della nostra delegazione è servita a puntualizzare il problema che, diciamolo, pure in questa sede, le altre minoranze linguistiche non avevano sollevato.

Mappelli (D.C.) - Prendo atto con piacere che finalmente qualcosa si stia muovendo per questo grande problema che riguarda tutti i valdostani.

Dove invece sono profondamente amareggiato è che appunto essendo stata una delegazione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta e avendo il sottoscritto sei mesi fa presentato su questo oggetto una mozione per cui era stato fatto un dibattito, in questa sede, e questo era frutto evidentemente di un lavoro lungo e approfondito di statistica di dati, che avevo fatto, e dicevo sono amareggiato, che non se ne sia manco tenuto conto.

Non per altro, è che può darsi che avrei potuto portare un contributo per questo grosso problema, ma d'altra parte non mi meraviglio mica più di niente, di nessuno, perché basta dire che con i voti della Democrazia cristiana, oggi siede una giunta e chi, in qualche modo, a ragione o a torto, rappresenta la Democrazia Cristiana, non se ne tiene conto, è una minoranza, anche quando fa una politica costruttiva di contributo, evidentemente la Democrazia Cristiana serve solo quando si deve andare dai ministri e lì doverosamente da parte nostra dobbiamo sostenere quelle che sono le rivendicazioni, i diritti della Valle d'Aosta, per poi venire in Valle d'Aosta e dire che è brutto, invece delle grandi capacità di certi nostri traditori.

Mi dispiace, prendo atto ancora una volta di questa discriminazione e sono profondamente amareggiato di non aver potuto dare il mio contributo per un problema così importante per tutti i valdostani.

Montesano (P.S.D.I.) - Ecco, su questo punto, io devo, egregio Consigliere Mappelli, fare una dovuta precisazione.

Il giorno 17 del mese di ottobre, come lei ha sentito, io mi sono preoccupato di riunire urgentemente i capi gruppo e l'ufficio di Presidenza per comunicare loro che doveva essere presente a Napoli una delegazione del Consiglio regionale e invitai, allora tutti i capi gruppo a fare il nome di un loro amico appartenente al proprio gruppo perché fosse presente al Convegno di Napoli.

Purtroppo io ho visto una assenza completa da parte di tutti i gruppi di impedimenti vari, e l'unico consigliere che è venuto da me per fare parte di questa delegazione è stato il Consigliere Chincheré per il Partito Comunista.

Al Consigliere Chincheré si è aggiunto il Consigliere Pollicini, mi sembra Consigliere Mappelli, quale delegato del Presidente della Giunta, quindi al di fuori del Consiglio regionale, il quale si è ridotto a essere rappresentato a quella, io avrei avuto piacere che invece fossero state rappresentati tutti i gruppi, si è ridotto a essere stato rappresentato, in quella occasione così importante, per questa nostra Regione, in riguardo alla RAI-TV dal Presidente del Consiglio e dal Consigliere Chincheré.

Tenuto conto che il Consigliere Pollicini rappresentava il Presidente della Giunta.

Quindi, mi spiace che lei non sia informato di questa procedura, la quale procedura è stata prima di tutto un doveroso riconoscimento, una doverosa richiesta al Consiglio regionale, ma l'auspicio, da parte mia di avere una delegazione nutrita per questo importante convegno.

Quindi quello che lei ha detto non è un rimprovero che viene fatto a me, in quanto io ho assolto al mio compito di Presidente del Consiglio invitando tutto il Consiglio a esprimere dei delegati per questa importante manifestazione.

Nessun altro chiede la parola.

Allora si passa al secondo punto che è quello presentato da Manganoni, cioè l'ordine del giorno, in riguardo ai fatti di Calabria.