Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 359 del 22 dicembre 1972 - Resoconto

OGGETTO N. 359/72 - Contributo ai Comuni della Valle per far fronte alla corresponsione dell'indennità di carica ai Sindaci. (Approvazione di Mozione)

Dolchi (P.C.I.) - Vorrei attirare l'attenzione del Consiglio soprattutto sulle ragioni che hanno portato alla presentazione di questa mozione.

Noi, come Gruppo comunista, abbiamo presentato, il 30 dicembre 1968 una legge regionale che prevede l'intervento diretto dell'Amministrazione regionale a favore dei Comuni per l'iscrizione, nella parte entrata dei bilanci comunali, della somma equivalente all'indennità di carica dei Sindaci, prevista dall'applicazione della legge nazionale 2 aprile 1968, n. 491.

Scopo di quella legge era di superare un certo disagio esistente nei Comuni della Valle al momento - esistente nei Consigli comunali dei Comuni della Valle - al momento di stabilire l'indennità di carica ai Sindaci, cioè, di fronte alle difficoltà di bilancio, il Sindaco stesso e i suoi colleghi amministratori si trovano molte volte a dover fare delle scelte e, direi, alle volte per timidezza e alle volte per un falso pudore, ritengono che, non pagando, o pagando meno di quanto la legge nazionale prevede l'indennità di carica al Sindaco, risolvono i problemi della finanza del proprio Comune.

Noi riteniamo invece che la notevole responsabilità che hanno i Sindaci, il fatto che per assolvere al loro mandato, perdono molto tempo e dedicano notevoli energia ed intelligenza all'attività comunale, con senso di responsabilità, tutta questa attività non possa essere sottovalutata e, per lo meno, l'indennità di carica che comunque è limitatissima perché, come voi sapete, è di 20 mila lire mensili per i Comuni fino a 1000 abitanti, 40 mila mensile per i Comuni da 1000 a 3000 abitanti e 70 mila per i Comuni da 3.000 a 5.000 abitanti. Questa indennità, anche se minima, serve in parte a sopperire alle spese che i Sindaci sostengono, che molte volte non si fanno rimborsare dall'Amministrazione comunale per viaggi, per perdita di ore di lavoro e che comunque, perché la funzione pubblica sia espletata da tutti i cittadini abbienti e meno abbienti, l'indennità di carica sia, oltreché un dovere dell'Amministrazione nei confronti del Sindaco, un diritto del Sindaco stesso.

E scopo della mozione era di richiamare l'attenzione del Consiglio sulla necessità di inserire nel bilancio preventivo del 1973 la spesa necessaria per rendere possibile l'approvazione della legge.

Infatti la legge, la nostra legge regionale presentata il 30.12.68 ha passato, oramai, quasi 4 anni nelle secche, nei cassetti e nelle difficoltà procedurali della Commissione Affari generali e finanze e, in un primo tempo, di comune accordo, in un secondo tempo per non iscrizione di questo argomento all'ordine del giorno della Commissione, il problema è sempre stato rinviato.

Si era anche detto che la legge forse diventava superflua se nel corso dell'attività le Amministrazioni comunali - malgrado le reticenze a cui accennavo prima - avessero comunque messo in condizioni i Sindaci di avere tutta la loro indennità.

Si risulta, invece, da un elenco fornito dallo stesso Ufficio dell'Amministrazione regionale, che ci sono ancora dei Sindaci che non percepiscono indennità, dei Sindaci che la percepiscono in maniera ridotta nei confronti di quella stabilita dalla legge nazionale o comunque in modo differenziato nei confronti di altri Sindaci che la prendono intera nei confronti di altri Sindaci di Comuni vicini o consimili.

Ecco perché ci siamo permessi di rinnovare alla Presidenza del Consiglio la richiesta che la legge, in seguito alla variazione del Regolamento, venga comunque in Consiglio anche se la Commissione Affari generali e finanze insiste nel non esaminarla e, se il suo Presidente insiste a non metterla all'ordine del giorno, la scadenza, oltre la quale questa legge non potrà più giacere presso la Commissione, ma dovrà essere sottoposta con parere, o senza parere, al dibattito consiliare, è il 23 gennaio 1973.

Saremo quindi chiamati nella seduta consiliare successiva a questa scadenza ad esaminare il testo di legge presentato.

La mozione, come dicevo, non vuole anticipare la discussione della legge, era un richiamo al Consiglio e alla Giunta, affinché fosse possibile l'inserimento della cifra necessaria nel bilancio preventivo del 1973.

La rigida applicazione del Regolamento ha fatto sì che la mozione andasse dopo l'approvazione del bilancio. Rimane ancora, in tutta la sua validità sostanziale; direi che ha perso della sua validità per quanto riguardava l'immediata decisione di uno stanziamento in proposito.

Chincheré (P.C.I.) - Un'aggiunta solo a quanto ha detto il compagno Dolchi ed è questa: noi sappiamo, ed abbiamo le più ampie rassicurazioni da parte dell'Assessore all'Agricoltura, che entro il mese di gennaio verrà in discussione in aula una proposta di legge, di iniziativa regionale, integrativa, o meglio applicativa della legge sulle Comunità montane, la famosa legge 3 dicembre ecc. ecc..

Evidentemente vorrei ricordare che il Consiglio delle Comunità sarà fatto principalmente - noi comunisti sosteniamo - esclusivamente dai membri dei vari Consigli comunali, eletti dal Consiglio comunale stesso.

Molto probabilmente succederà questo: che tutti i Comuni voteranno, come loro rappresentanti e sicuramente il Sindaco, all'interno delle Comunità montane.

Significa che anche in Valle d'Aosta tutti i Sindaci della Valle d'Aosta - perché la Valle d'Aosta è considerato tutto territorio montano, avranno compiti nuovi, incarichi ulteriormente pesanti da portare avanti. Dovranno, necessariamente, se vorranno, far funzionare le Comunità montane, avere più tempo, dare più spazio al loro mandato di Sindaco.

Voglio rammentare brevemente che le Comunità montane avranno la possibilità di intervenire in tutti i settori dell'economia della zona, dai piani urbanistici, dai piani di zona, dai problemi della viabilità, dai problemi dell'agricoltura, dai problemi del turismo, cioè saranno caricati ulteriormente di una serie di impegni molto pesanti.

Credo che tutti i Consiglieri, tutto il Consiglio regionale sia d'accordo nel dare a queste comunità la più grande importanza che meritano; evidentemente dovranno fornire le Comunità anche di tutti quegli strumenti che garantiscano un loro corretto funzionamento.

Perciò chiedo che i Consiglieri, nel votare questa mozione, tengano conto anche di questo nuovo elemento che è un fatto in più, positivo, per affermare i principi ai quali si riferiva prima il Compagno Dolchi.

Andrione (U.V.) - A mio avviso la mozione ha il merito di sollevare un grosso problema che però deve essere studiato nel suo complesso, cioè mi sembra che non basti fare una affermazione di questo genere senza affermare al tempo stesso che, quale che sia l'intervento regionale in materia, deve essere un intervento percentuale, non possiamo sostituirci completamente e pagare tutto, in quanto dobbiamo tenere conto di un minimo di responsabilizzazione, e, visto che il Sindaco esercita un lavoro a favore della popolazione, bisogna che anche la popolazione sia cosciente che questo lavoro costa qualche cosa direttamente ai cittadini di quel Comune, primo aspetto.

Secondo aspetto: credo che è tempo, anche se quello che dicono non è certamente popolare, che si riveda un pochettino la carta dei comuni della Valle d'Aosta; ci sono dei comuni che non sono più giustificati, sono talmente piccoli che non possono far fronte neanche a un decimo delle cariche che la legge continua a porre addosso ai comuni; non solo, ma volendo intervenire nei bilanci comunali, dobbiamo tenere conto delle enormi disparità che esistono fra comune e comune. Non avrebbe significato integrare il bilancio del Comune di Aosta o di St. Vincent, pagando quello che percepisce il Sindaco, mentre può avere significato in altri comuni.

Quindi mi sembra che dovrebbe esserci uno studio approfondito della realtà comunale in Valle d'Aosta, che si dovrebbe prendere contatto con certe Amministrazioni comunali, magari anche con la popolazione; io so ad esempio che a Bard, chiedere a Bard di fondersi con il Comune di Hône, vuol dire sollevare un putiferio, però prima o poi bisognerà farlo, perché il Comune di Bard non è più un significato, non arriva credo neanche a pagare il Segretario comunale consorziale o cose di questo genere, lo stesso dicasi per Rhêmes Notre Dame o per altri comuni di quel genere; per cui credo che il Consiglio regionale dovrebbe, prendendo lo spunto da questa mozione, studiare la situazione dei comuni in Valle d'Aosta, fare tutta una serie di studi, interpellare le popolazioni interessate e addivenire ad una soluzione, non solo di questo problema, perché non c'è solo il Sindaco nei comuni, molto sovente un Vice Sindaco, un Assessore che si dedica effettivamente all'amministrazione pratica, e quindi addivenire ad una soluzione che sia conforme a quelle che sono le necessità dei differenti comuni.

Dujany (D.P.) - Ma mi pare, per quanto riguarda il deliberato della proposta dei proponenti la mozione, probabilmente mi pare un po' intempestivo, ha già detto il Consigliere Dolchi che questa è conseguenza dei Regolamenti che guidano l'attività consiliare, però non mi pare di poter provvedere e proporre in questo momento una modifica di stanziamento ad un bilancio appena approvato il giorno precedente.

Comunque, a parte questo problema tecnico, c'è il problema generale, il problema politico, che è estremamente importante: sempre più l'amministratore pubblico si trova costretto a dedicare sempre maggiore quantità del suo tempo all'attività pubblica; "le Syndic anamateur est fini" e naturalmente ci vogliono i sindaci, non so quale atteggiamento potranno prendere nel futuro. È chiaro, però, che questo problema della funzione del Sindaco va inserito nelle nuove Comunità montane.

Ho detto nella relazione del bilancio che l'istituzione delle Comunità montane sarà un'istituzione destinata a rivedere completamente i rapporti amministrativi fra Amministrazione regionale e Amministrazioni comunali e fra le Amministrazioni comunali fra loro stesse e sarà completamente destinata a rivedere i rapporti fra i cittadini e le Amministrazioni pubbliche.

Quindi direi indirettamente il problema delle Comunità montane, secondo me, dovrà risolvere anche il problema dell'esistenza di quei comuni di minore importanza per cui Andrione ritiene che sarebbe più opportuno prevederne l'abolizione o la riunificazione.

Io non sono dell'idea della riunificazione dei Comuni e non sono dell'idea dell'unificazione dei comuni; mi pare stranissimo, in un momento in cui i grossi centri urbani stanno cercando delle formule che sono di tipo diverso e che in questi ultimi tempi si sono concretizzate nelle famose Comunità di quartiere o organizzazioni di quartiere, proprio per dare la possibilità agli amministratori di essere il più vicini possibili alla realtà, noi stiamo caldeggiando un processo inverso.

Ritengo piuttosto che molti problemi non potranno più essere visti e risolti a dimensione geografica comunale, ma dovranno essere visti e risolti a dimensioni intercomunali e, cioè a dimensione di riunione di più comuni, che sarebbero le famose Comunità montane, con una visione e un apporto costituito dall'apporto cooperativo e di partecipazione delle Amministrazioni di questi vari comuni che costituirebbero la Comunità montana.

Per quanto riguarda i finanziamenti volevo far presente a Dolchi e al suo collega che nel bilancio attuale abbiamo previsto una somma di 50 milioni a favore delle Comunità montane per il suo funzionamento ordinario.

Quindi l'ordinario funzionamento dovrebbe essere tutta la parte relativa agli amministratori, tutta la parte organizzativa.

Quindi vorrei anche invitare la Commissione Affari generali a voler tener presente anche questo elemento per poter valutare la soluzione del problema, di cui è oggetto di proposta.

Quindi, per concludere, io chiederei di voler soprassedere a questa deliberazione in attesa che la Commissione Affari generali concluda il suo esame per l'oggetto, tenendo conto di queste altre considerazioni di carattere generale.

Naturalmente, se il problema verrà portato in questa aula, deciso sulla scelta, il problema dei finanziamenti sarà il problema conseguente.

Bordon (D.C.) - Pochissime cose.

Tutti, il gruppo della D.C., tutti quanti siamo favorevolissimi a questo provvedimento. Io penso che abbiano fatto bene a fare questa mozione perché ogni tanto sono problemi che dobbiamo di nuovo richiamare, puntualizzare.

Io non entro in merito a quanto stato detto prima: unificazione, non unificazione, ma, proprio per il fatto che siamo favorevolissimi a questo problema, desidereremmo che si potesse portare a termine.

Ora, quando ne abbiamo già parlato in diverse altre occasioni, in questa sede ed anche fuori da questa sede, il problema appariva un po' difficile da un punto di vista amministrativo. Quindi non è con questo che si debba poi dire: hanno detto questo perché sono contrari.

Tutto il contrario. Lo diciamo perché non vorremmo che, ad un certo momento, queste cose si portassero qui, si impegna la Giunta a impegnarsi, come è scritto qui sopra, a portare avanti questo provvedimento poi, dopo un po' di tempo, questa povera Giunta non riesce a portarlo avanti.

Perché non so se, amministrativamente, questo è possibile, che si diano noi dei denari per questa precipua funzione di dare uno stipendio ai Sindaci.

Io, però, sostenevo un'altra tesi: qualora questa mia, questa nostra, obiezione fosse purtroppo veritiera e reale, io consiglierei di vedere un po' se si può dare ancora maggiori sovvenzioni ai Comuni, cioè, mi spiego: lo stipendio, domani, di un Sindaco, sia un milione all'anno. Faccio per fare una cifra. Se noi non lo possiamo dare sotto forma di voce "un milione all'anno per lo stipendio del Sindaco", che venga versata al Comune una certa somma per determinati lavori per cui il Comune risparmi questo milioni e possa pagare il Sindaco.

Perché io temo, non so, non perché sono, forse per riflesso, Segretario comunale, sì, ma per riflesso del vecchio Segretario comunale Quaizier, forse è un problema che, amministrativamente, sarà un po' difficile.

È certo che bisogna risolverlo a tutti i costi. Quindi io vorrei dire alla Giunta: questo impegno lo si veda, lo si porti avanti. Se amministrativamente non fosse possibile darlo sotto questa forma, studiare un'altra forma perché ne abbiamo parlato tanto.

Dujany (D.P.) - Sì, ma, dimentichi che è all'esame della Commissione Finanze, di cui tu fai parte.

Bordon (D.C.) - Sì, ma, è ben per questo che io mi permetto di dire che, appena arriverà in Commissione Finanze, di cui io ho l'onore di fare parte - perché tu non hai detto bene - e d'altronde ci sono anche gli amici Dolchi, il nostro Vice Presidente del Consiglio, quindi, questo onore mio è dovuto al fatto che, effettivamente, rappresenta la crema di questo Consiglio con il Presidente Caveri... (voce) ...Ohooo! Quindi, cominciamo a dire le cose come sono. E allora anche Dudo - in senso buono lo diciamo - non è venuto in Commissione. Appena arriverà...

Ma questo dibattito, che noi adesso abbiamo accennato qui, lo faremo certamente in quella sede e quindi io dicevo soltanto che non sia solo qui; non per il tempo, non per la fretta, non per sollecitare - perché quando sollecitiamo qualche cosa la sollecitiamo in un altro modo, come abbiamo sollecitato ieri altri provvedimenti per l'agricoltura.

Quindi, dicevo proprio, studieremo il modo. Ma bisogna risolverlo! Perché io credo che dire, in un capitolo del bilancio - cosa che poi, oggi come oggi - mi sembra che non ci sia, dire la voce propria precisa "noi mettiamo tanti milioni per dare questo stipendio" non so se è una cosa che possa passare legalmente.

Ad ogni modo non è un impaccio che noi vogliamo creare, ma bensì vogliamo studiarlo sotto un'altra forma e appena arriverà in Commissione Affari generali certamente queste cose ce le ripeteremo.

Quindi noi votiamo a favore.

Andrione (U.V.) - Je voulais seulement préciser, à l'usage du Président de la Junte que quand je parlais de Commune, j'entendais ce qu'aujourd'hui signifie une Commune et comme je suis fédéraliste je n'entends absolument pas accentrer et unifier ou concentrer le pouvoir. Je dis simplement que les compétences devraient être étudiées selon une certaine dimension réelle pour éviter que, comme on fait depuis 27 ans environ, dans presque 44 soit l'Administration régionale qui fait de l'Administration communale.

Dolchi (P.C.I.) - Certo, il testo della mozione aveva uno specifico riferimento al bilancio del 1973 per quel solito problema che le leggi in discussione che non hanno finanziamento, poi non trovano sbocco positivo in sede di Consiglio regionale.

Io mi auguro che prima del 23 gennaio la Commissione Affari generali e finanze possa esaminare questa iniziativa legislativa che giace ormai da 4 anni. Ribadisco che comunque verrà al dibattito consiliare.

Penso che la proposta di deliberazione, prendendo spunto dall'affermazione del Presidente della Giunta, e cioè che, se il Consiglio farà una scelta in tal senso, il bilancio potrà essere modificato conformemente, quest'affermazione possa diventare il testo della deliberazione che cercherei di emendare in questo senso: di impegnare la Giunta a ricercare, a ritrovare gli opportuni finanziamenti in caso di approvazione della legge relativa... (Andrione: ...alle Comunità montane) ...Una cosa di questo tipo, ecco.

Quindi di impegnare la Giunta a prevedere, nel bilancio 1963, la somma occorrente per l'attuazione della legge, ecc.

Siggia (P.C.I.) - Ecco, potrebbe essere così modificato, se ho capito giusto: "Delibera di impegnare la Giunta a ritrovare gli opportuni finanziamenti, nel bilancio 1973 per disporre della somma occorrente per l'attuazione della legge relativa al contributo ai Comuni della Valle per far fronte alla corresponsione dell'indennità di carica ai Sindaci".

Dolchi (P.C.I.) - Se vogliamo, io non ho niente in contrario di essere non dico più realista del re, ma realista, e metterci anche "nel caso di approvazione". In quanto è chiaro; fra un mese questa legge la discuteremo e sarà approvata o respinta.

Poi vorremmo - era lo scopo della mozione - richiamare l'attenzione del Consiglio sul fatto che, nel caso fosse approvata, ci fosse anche il relativo finanziamento.

Siggia (P.C.I.) - Allora, Ragioniere Dolchi, lo rileggerei: "Delibera di impegnare la Giunta a ritrovare gli opportuni finanziamenti, nel bilancio 1973, per reperire la somma occorrente per l'attuazione della legge relativa al contributo della Valle per far fronte alla corresponsione della indennità di carica ai Sindaci, qualora la legge stessa venga approvata."

Il Consiglio è d'accordo su questo testo?

Si passa alla votazione. Chi è favorevole, alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva all'unanimità.