Oggetto del Consiglio n. 6 del 15 gennaio 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 6/73 - Problemi concernenti il caseificio consorziale di Villeneuve. (Interpellanza)
Manganoni (P.C.I.) - Io qui penso che, già nella interpellanza, l'interpellanza contiene, no, contiene la mia richiesta. In breve, la Regione sta costruendo a Villeneuve un caseificio; da quanto mi risulta, e prego l'Assessore di correggermi, nel caso le mie affermazioni, non siano esatte, avrebbe dovuto entrare in funzione, questo caseificio, al primo gennaio del 1973. Ora, per diverse ragioni, fra le quali, almeno da quanto mi risulta doveva essere la ritardata consegna dei macchinari da parte delle case fornitrici, ha ritardato questa apertura; non solo, ma le previsioni che io mi auguro sbagliate, le previsioni sarebbero queste: forse un po' pessimiste, che andiamo a maggio, poi le mucche vanno negli alpeggi, o nei maien, e praticamente andremmo a questo autunno. Cosa succede? Questo ritardo ha danneggiato gli agricoltori in questo senso, che avevano programmato la destinazione del loro latte partendo dal principio che dal primo gennaio il caseificio è aperto; non essendo stato aperto, naturalmente hanno dovuto trovare un'altra destinazione al latte, differente da quella che loro avevano previsto.
Ora, io chiedevo le ragioni di questo ritardo, e mi auguro anche che l'Assessore smentisca queste previsioni un po' nere che ritarderebbero l'apertura alla fine di maggio.
Maquignaz (D.P.) - Innanzitutto l'Assessorato non ha mai fatto promesse o fissato un termine per l'inizio dell'attività, cioè noi avevamo detto: "prevediamo, prevediamo che il caseificio possa entrare in funzione ai primi di gennaio"; però naturalmente "prevediamo", perché quando un fabbricato è in costruzione, quando bisogna aspettare tutte le finiture, noi sappiamo che è sempre molto difficile fare delle previsioni esatte.
Ma qui penso che sulla questione del caseificio, merita anche fare una piccola cronistoria perché è stato un lavoro che è andato avanti con molte difficoltà; prima, la cooperativa aveva preso l'impegno di fare il progetto, di presentarci sia il terreno che il progetto e noi questo l'avevamo appoggiato, perché ci sembrava un'iniziativa valida e anche che questa responsabilità fosse presa direttamente dalla Cooperativa.
Successivamente, invece, la Cooperativa, per la mancata approvazione della legge sulla cooperazione, visto che non c'era quella garanzia di finanziamento, ha preferito invece e ha deciso di farlo fare dall'amministrazione regionale, come avevamo fatto per Valtournenche e per St. Pierre per il magazzino da frutta.
Quindi noi abbiamo dovuto prendere il progetto che aveva la cooperativa e portarlo in Consiglio regionale. Il Consiglio regionale, nella seduta del 28.01.1971 ha approvato l'iniziativa ma non ha approvato il progetto, anzi, ha demandato all'Assessorato all'Agricoltura di riesaminarlo con alcuni consigli, alcuni suggerimenti che erano stati fatti in sede consiliare.
L'Assessorato all'agricoltura ha provveduto immediatamente a far fare questo nuovo progetto, perché si è dovuto rifare completamente ed era già pronto per la fine di aprile del 1971. Il Consiglio aveva anche stabilito che prima di appaltare sia le opere sia le attrezzature, si doveva sentire la Commissione dell'Agricoltura; tutte cose che non sollecitano mica l'esecuzione, caso mai la ritardano. Difatti la Commissione ha approvato il progetto il 1.6.1971, subito la Giunta ha appaltato i lavori, e sono stati aggiudicati il 1° settembre; il tempo di fare gli appalti, approvazione delibere, coordinamento e naturalmente, poi, l'aggiudicazione.
L'inizio dei lavori è stato intralciato dallo spostamento della linea di alta tensione che esisteva sull'appezzamento; quindi anche quello ha portato un certo ritardo. Se invece passiamo al problema attrezzatura, come sembra che si riferisca più l'interpellanza, la situazione è questa: il 26 aprile, già del 1971, l'Assessorato richiedeva le offerte a cinque ditte specializzate in questo settore; nei mesi di giugno e luglio sono pervenute tutte le offerte; abbiamo fatto un esame dettagliato, un raffronto, un prospetto, che è stato presentato a settembre del 1971 alla Commissione agricoltura.
Il 17 marzo 1972 la Commissione agricoltura aveva richiesto di effettuare una visita a tutti gli impianti, agli impianti esistenti per poter valutare meglio le varie offerte pervenute. Il 24 aprile del 1972, visto che non si erano ancora fatte queste visite per svariati motivi, io avevo richiesto al Presidente della Commissione se potevano decidere come Giunta, in quanto che si andava un po' a rilento. Infatti il 24 giugno ha dato la risposta dicendo che demandava alla Giunta questo compito; abbiamo immediatamente approvato con delibera di Giunta e ordinato già il 9 maggio 1972. La Ditta doveva ultimare completamente i lavori per la fine di novembre; mentre invece, per la verità, c'è un ritardo di circa due mesi, perché li ultimerà a giorni.
Io ho avuto occasione di essere presente all'Assemblea annuale della cooperativa di Chatel Argent, il 7 di gennaio, la quale, naturalmente mi ha manifestato queste preoccupazioni e ho avuto occasione di esaminare attentamente la situazione e di rendermi conto che effettivamente, se dovevamo ultimare completamente i lavori, si andava perlomeno alla fine di marzo.
Abbiamo pensato di fare una visita al Caseificio, insieme con il Direttore dei lavori, l'impresa, la Ditta che fornisce le attrezzature, ed i rappresentanti della Cooperativa. Si è capito che per poter iniziare la lavorazione al più presto era opportuno, per il momento, non ultimare quel pavimento speciale che avevano previsto, che richiede come minimo un mese di stagionatura, e un mese di stagionatura del sottofondo quindi noi metteremo in funzione il caseificio, senza completare il pavimento, solo con un piccolo strato di calcestruzzo e questo è possibile, farlo, completarlo, per la fine di gennaio. Quindi ai primi di febbraio il caseificio entra in funzione.
Manganoni (P.C.I.) - Sono soddisfatto delle risposte dell'Assessore e sono particolarmente soddisfatto che abbia precisato e smentito le fosche previsioni nostre, che si andava a maggio; quindi, se entro i primi di febbraio, si tratterrebbe poi di un mese di ritardo, se non ci fosse questo ritardo, era meglio, comunque, comunque, non è che sia poi...