Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 49 del 9 febbraio 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 49/73 - Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale.

Dujany (D.P.) - Dunque, due brevi comunicazioni; una, interessante un emendamento approvato dalla Camera il 6 febbraio 1973 in relazione alla discussione di un progetto di legge che tende a fissare un'ulteriore proroga al Governo per apportare modificazioni alle tariffe dei dazi di importazione.

Il contenuto dell'emendamento approvato dalla Camera e presentato dal Deputato Chanoux, è il seguente: "il Governo è delegato a emanare entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto avente valore di legge, su proposta del Ministro delle Finanze, di concreto con il Ministro degli Affari Esteri e Giustizia, Industria e Commercio e Agricoltura e Commercio Estero, norme recanti le modalità di attuazione della zona franca per il territorio della Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 14 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, tenendo conto dei principi e dei criteri cui sono ispirati la disciplina nazionale e comunitaria dei territori extra doganali e la legge 3 agosto 1949 e successive modificazioni.

Le norme delegate di cui al precedente comma saranno concordate con i competenti organi della Regione".

Questo è il contenuto dell'emendamento che è stato approvato dalla Camera il 6 febbraio 1973, in occasione di una legge in cui il Parlamento delegava il Governo a emanare norme modificatrici sulle tariffe dei dazi di importazione doganale.

La seconda comunicazione che volevo fare al Consiglio è in relazione al problema di una trasmissione televisiva a cui il Presidente avrebbe dovuto partecipare.

Desidero portare a conoscenza del Consiglio che, nei giorni scorsi, è giunto un invito da parte della Televisione Italiana a partecipare a una "Tribuna politica regionale", fissata per il 17 febbraio.

Si tratta dell'invito per la registrazione di un incontro del Presidente della Giunta con due rappresentanti della stampa locale scelti con modalità e su indicazione della Rai stessa.

Questa trasmissione era stata programmata come quarta e ultima serie di trasmissioni dedicate alla Valle d'Aosta, dopo tre dibattiti ai quali avrebbero dovuto partecipare, con modalità diverse, i vari Gruppi consiliari.

Il non aver rispettato il programma previsto dal Governo, fissato dalla Commissione parlamentare di vigilanza, l'assenza di ogni preventiva consultazione con la Regione e le stesse modalità della comunicazione della fissazione di date e di forme di trasmissioni, hanno messo in evidenza ancora una volta che la Rai e gli organi di vigilanza non intendono ascoltare la voce delle Regioni che da tempo è sufficientemente trascurata.

Appare ormai chiaro che i programmi dell'Ente Radiotelevisivo prevedono una Valle d'Aosta disponibile e non partecipe alle decisioni e, per dimostrare che, almeno da parte del Presidente della Giunta regionale, non esiste questa disponibilità ad accettare passivamente di essere ignorati come entità particolare e come Regione Autonoma, ho ritenuto necessario prendere la decisione di non partecipare alla trasmissione del 17 febbraio riservata al Presidente della Giunta.

Dopo la odierna comunicazione al Consiglio, informerò della decisione sia la Direzione della Rai sia la Commissione parlamentare e questa decisione perdurerà fino a quando non ci saranno offerte prove sufficienti a dimostrare che tutto il problema dei rapporti con la televisione venga riesaminato alla luce dei principi affermati dalle Regioni nel recente convegno di Napoli dell'ottobre 1972 e che le esigenze particolari della Valle d'Aosta, da noi più volte espresse alla Direzione Generale della Rai, non siano disattese.

In questa determinazione, altre Regioni ci hanno già preceduto; come è note vari Presidenti e molti Consigli regionali si sono rifiutati di prendere parte alla registrazione di trasmissioni di "Tribuna politica regionale" che dovevano avvenire nei giorni scorsi. Cito, a esempio, la Lombardia, la quale ha sollecitato la modifica delle trasmissioni e dei programmi televisivi nel senso voluto dalle Regioni, che non significa riproporre alle Regioni stesse una specie di "Tribuna politica in sedicesimo" oppure una gestione di brevissime trasmissioni oppure dei gazzettini di interesse locale e diffusi localmente in ore spesse impossibili, ma la revisione degli attuali programmi della Rai per adeguarli alle nuove dimensioni regionali e per renderli più aderenti alle esigenze di un paese autonomo e regionalista.

L'Emilia-Romagna, rifiutando di partecipare, ha posto l'accento sulla necessità di una riforma radio-televisiva che si inquadri nell'ambito dei principi affermati al convegno di Napoli.

Il Consiglio regionale del Lazio in un comunicato ha affermato che l'invito a partecipare a "Tribuna politica" non lascia possibilità di scelta fra forme diverse e, inoltre, la formula indicata per il Consiglio regionale è stata adottata senza alcuna consultazione con i rappresentanti della Regione.

I Capigruppo consiliari delle Marche, tutti i Capigruppo, dalla D.C. al P.R.I., al P.C.I., al P.S.I, al P.S.D.I, al P.L.I, nel corso di una riunione del 5 febbraio, dopo aver constatato che perduravano le circostanze che avevano provocato le precedenti proteste, hanno approvato un ordine del giorno in cui si dice che i Capigruppo consiliari delle Marche ribadiscono la tesi già esposta in merito alla inadeguatezza del tempo di trasmissione messa a disposizione per la trasmissione dei numerosi e complessi problemi regionali e continua ancora l'ordine del giorno.

Comunico infine che, per esaminare la situazione determinatasi con la proroga della convenzione tra lo Stato e la Rai, per verificare lo svolgimento delle decisioni assunte dalle Regioni nel recente convegno di Napoli sulla riforma dell'Ente radio-televisivo e infine, per proporre autonomi contributi in tale direzione, lunedì 5 febbraio si è tenuto a Firenze un ulteriore incontro nazionale di rappresentanti delle Giunte regionali, tra cui la Valle d'Aosta. Nel documento finale è stata rilevata la gravità delle decisioni governative in ordine alla proroga della convenzione tra Stato e Rai, deliberata con atto amministrativo anziché legislativo, alle recenti nomine degli organi direttivi dell'Ente radio-televisivo, all'inopinata rivalutazione del Comitato di vigilanza ministeriale.

Tale decisione, insieme a quelle che le hanno da poco precedute concernenti le convenzioni con la Sip per le trasmissioni via cavo e la limitazione in sede esecutiva delle scelte della televisione a colori, appaiono in contrasto con gli orientamenti riformatori che sono stati oggetto di discussione e di proposta da parte delle Regioni, sia a Statuto ordinario che a Statuto speciale.

Sono stati infine riaffermati i principi ordinatori di una democratica riforma della televisione espressi dal convegno di Napoli che prevede, tra l'altro, per la Valle d'Aosta, che siano riconosciute le istanze delle minoranze linguistiche.

Terrò informato il Consiglio sullo sviluppo della situazione e sulle iniziative; chiedo, a mia volta, se i Capigruppo ritengano di dover prendere una posizione anche loro, a seguito della posizione presa dal Presidente della Giunta, per quanto riguarda questa prima tornata televisiva.

Montesano (P.S.D.I.) - C'è qualcuno che vuole intervenire sulle comunicazioni del Presidente della Giunta?

Dolchi (P.C.I.) - Mah, una brevissima considerazione: noi, nella riunione, nella conferenza dei Capigruppo, avevamo avuto notizia del calendario che era stato predisposto e avevamo, in linea di massima, preso atto, più che espresso manifestazioni di volontà, delle date; è chiaro che eravamo a conoscenza perché i giornali lo avevano riportato, delle energiche prese di posizione di alcune Regioni, come ha ricordato il Presidente della Giunta; il Lazio, la Lombardia, l'Emilia-Romagna, recentemente le Marche; come eravamo anche stati messi al corrente della partecipazione della delegazione valdostana al convegno di Napoli e, dai giornali stessi, della presenza al recente incontro di Firenze dove, in ultima analisi, si è riproposto da parte delle Regioni, in modo ancora una volta deciso, il contenuto delle richieste già oggetto di unanimità a Napoli.

Ecco, mi sembra che non sta a noi, come Regione valdostana né come Gruppo comunista, incitare la Regione valdostana, il Presidente della Giunta e i Capigruppo a fare il crumiraggio, mi sembra che l'azione intrapresa da parte delle Regioni è una azione conseguente e che tende quindi ad avere quella risonanza che può seguire un'azione così appariscente come quella del rifiuto dei Consiglieri regionali, dei Capigruppo, dei Presidenti delle Regioni a partecipare a "Tribune" organizzate ancora coni vecchi metodi, senza tener conto della nuova realtà regionale e delle richieste avanzate dalle Regioni, quindi non penso che stia a noi iniziare, perché saremmo i primi, un crumiraggio a questa azione di protesta portata avanti in modo congiunto e coordinato da tutte le Regioni.

Mi sembra però che la nostra vigilia elettorale ci imponga una decisione che non può essere solo, secondo me, quella del Presidente della Giunta, ma che deve essere una decisione di tutti i Capigruppo e, ancora meglio, del Consiglio regionale stesso, cioè che la vigilia elettorale non consigli a qualcuno o a tutti, io non mi sottraggo, la necessità fra un mese e mezzo di partecipare alla "Tribuna" già fissata per il 9 maggio, rendendo quindi vana la presa di posizione odierna del Presidente della Giunta.

Quindi la proposta che io faccio è che il Consiglio regionale ufficialmente prenda posizione, quindi impegni tutti i Capigruppo e tutte le forze politiche, fin da oggi, a seguire l'orientamento delle altre Regioni a Statuto ordinario, di seguire anche, per quanto riguarda la posizione che oggi adottiamo, che oggi decidiamo in appoggio a quella del Presidente della Giunta cioè, in parole povere, se noi riteniamo che la Regione Valle d'Aosta non possa fare il crumiraggio all'azione di protesta intrapresa da tutte le Regioni e che il Presidente della Giunta non partecipi alla conferenza del Presidente della Giunta con i due giornalisti, mi sembra che oggi ci voglia altrettanto impegno di tutte le forze politiche e dei Capigruppo di non partecipare e di non dar vita alla "Tribuna regionale" prevista per il 9 maggio se, nel frattempo, a livello di tutte le Regioni a Statuto ordinario, non sarà trovato un accordo.

Mi sembra che sia una richiesta coerente e valida, proprio perché l'azione della Valle d'Aosta non si limiti a una presa di posizione del Presidente della Giunta regionale ma sia una presa di posizione cosciente e coerente di tutto il Consiglio regionale.

Chantel (P.S.I.) - Il P.S.I. si associa a questa forma di protesta.

Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro chiede la parola?

Ebbene, io devo dire qualcosa al riguardo, in quanto sono investito dei rapporti della Presidenza del Consiglio con il Direttore della "Tribuna politica".

Io prendo atto delle dichiarazioni del Presidente della Giunta per quello che riguarda la trasmissione alla quale è stato invitato quale capo dell'Amministrazione regionale e preannuncio che per quello che riguarda invece l'azione che dovrà compiere il Consiglio regionale, in riferimento alla preannunciata trasmissione del mese di maggio e all'altra preannunciata trasmissione, che non è "Tribuna regionale" ma "Tribuna elettorale" per le prossime elezioni politiche, io provvederò a convocare nuovamente i Capigruppo per poter, in primo tempo, sentire il loro parere al riguardo e portare poi al prossimo Consiglio, in seduta alla fine di febbraio, il problema, in modo che possa essere discusso in Aula e portato, per conoscenza - nelle decisioni alle quali in Consiglio perverrà - per conoscenza a "Tribuna elettorale".

Credo che sia questa l'azione che possiamo fare, in quanto i Capigruppo dovranno decidere se prendere parte a queste trasmissioni di "Tribuna regionale" e alle altre di "Tribuna elettorale" per il prossimo mese di giugno.

Tonino (P.C.I.) - Ma io ritengo questo argomento qui molto importante, può decidere il Consiglio oggi cosa deve fare senza aspettare una riunione dei Capigruppo e poi decidere dopo; siamo qui riuniti, decidiamo oggi.

Montesano (P.S.D.I.) - Ah, io non ho niente in contrario anche in questo, però io devo dire una cosa: manca un Gruppo qui, manca il Gruppo liberale. Essendo un qualche cosa che deve pervenire, una decisione che deve pervenire un po' da tutti i Gruppi, bisogna che senta anche tutti i Gruppi e vi dico: ci sono delle scadenze, la prima in cui la televisione invita la Valle d'Aosta alla "Tribuna regionale" e la seconda scadenza è che la televisione invita la Valle d'Aosta alla "Tribuna elettorale". Queste sono le due scadenze.

Ora, si può anche discutere oggi, a parte il fatto che, naturalmente, sulle comunicazioni del Presidente della Giunta di cui abbiamo preso atto ci potrà essere uno sviluppo che può essere uno sviluppo autonomo della decisione del Presidente della Giunta, ma per quello che riguarda il Consiglio, bisogna che io segua una via che mi possa dare il conforto da parte di tutto il Consiglio di far presente le decisioni stesse del Consiglio a "Tribuna politica".

Dolchi (P.C.I.) - Signor Presidente, non discutiamo nel vuoto; nell'ordine del giorno delle Marche, votato dai Gruppi della D.C., del Partito Comunista, del Partito Socialista, del Partito Socialista Democratico Italiano, del Partito Liberale, del Partito Repubblicano e del Movimento Sociale Italiano, direi che ci sono dei precedenti; va bene, noi siamo autonomi, Pedrini potrebbe decidere di fare lo show tutto da solo di un'ora alla televisione, nel caso gli altri partiti non si presentassero, però ci sono dei precedenti.

Ecco, io mi permetto di dissentire sulla proposta di rinvio e sulla considerazione dello sviluppo autonomo delle decisioni del Presidente della Giunta; non vuole essere manifestazione di irriverenza nei confronti del Presidente della Giunta ma mi sembra che una posizione di questo tipo, anche se è certamente di competenza del Presidente della Giunta, deve essere anche sorretta e confortata dalla posizione del Consiglio, affinché non sia poi domani una posizione solo del Presidente della Giunta ma sia una posizione del Consiglio e della Regione Autonomo della Valle d'Aosta.

Ecco perché mi sembra oltremodo valida l'obiezione fatta dal Consigliere Tonino. Siamo, tutti i Capigruppo, presenti, salvo il Partito Liberale che comunque, in campo nazionale, ha già assunto analoghe posizioni, possiamo benissimo decidere, possiamo anche riunirci in separata sede, come Capigruppo ma mi sembra che la decisione debba essere adottata prima o in concomitanza o in accordo con quella del Presidente della Giunta. Perché? Perché se noi, come Capigruppo, se il Consiglio regionale nella sua totalità o maggioranza decide la non partecipazione alle "Tribune" televisive, dobbiamo, nell'ambito di questa decisione, fare anche cortese pressione perché il Presidente della Giunta mantenga la sua posizione di non partecipare. Ma se fosse il caso che i Capigruppo decidessero di partecipare alla "Tribuna" televisiva, ritengo che il Consiglio regionale dovrebbe, a seguito di questa decisione, far presente alla Presidenza della Giunta l'eventualità della revisione della sua posizione che ci viene annunciata in questo momento, non per squarciare una decisione che è esclusivamente del Presidente della Giunta ma se, per caso, i Capigruppo decidessero di partecipare, per quanto di loro competenza, alla loro trasmissione e alla loro "Tribuna" televisiva, ecco, vedrei strano il fatto che solo il Presidente della Giunta si astenesse da questa partecipazione e mi sembra allora che oggi i Capigruppo devono decidere se partecipare o non partecipare perché, se decidono di non partecipare, è giusto che anche il Presidente della Giunta - e quindi dobbiamo concordare con lui - non partecipi. Se, per caso, i Capigruppo decidessero di partecipare, mi sembra che il Consiglio debba anche fare osservare al Presidente della Giunta questa decisione, se così sarà, dei Capigruppo affinché, eventualmente, lui stesso riveda la sua posizione annunciata, in modo che la posizione e dei Capigruppo e del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale valdostana, siano il più possibile unanimi e concordi.

Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola al Consigliere Ramera, io desidero chiarire il mio pensiero. Io sono d'accordo nella sostanza con il ragioniere Dolchi per quello che riguarda "Tribuna regionale" ma io mi riferisco anche alla "Tribuna elettorale" la quale, ecco, d'accordo su questo perché per la "Tribuna elettorale" è un altro problema per il quale non è investito il Consiglio ma sono investiti i partiti.

Allora, chiarito questo, io sono perfettamente d'accordo e do la parola al Consigliere Ramera.

Ramera (D.C.) - Ma io ho sentito solo parzialmente la discussione, comunque che i due problemi siano diversi, la "Tribuna regionale" da quella elettorale, su questo siamo d'accordo però, praticamente, c'è sempre un legame ai partiti perché io, Capogruppo - beh, insomma qui allora non credo che nessuno possa dissentire da questo - non posso qui venire a esprimere un concetto o un pensiero o una decisione senza avere interpellato almeno anche chi mi ha mandato qui dentro, quindi il pretendere che, se il Presidente della Regione stamattina viene e ci annuncia: "Io non posso partecipare o non è giusto quello che mi hanno fatto", a un certo momento, noi Capigruppo dobbiamo pur anche riunirci, sentendo anche i nostri organi di Partito.

Ora, il Presidente della Regione mi sembra che sia stato preso, magari, in controparte da questo calendario, sul quale anch'io le altre volte ho sempre dissentito perché noi veniamo sempre avvertiti, praticamente, pochi giorni prima, per cui non abbiamo neppure il tempo, se volessimo farlo seriamente, di procurarci il materiale necessario a una discussione concreta e proficua. Quindi capisco benissimo le difficoltà del Presidente della Giunta di affrontare un dibattito con due giornalisti quando viene avvisato pochi giorni prima, oltretutto, quindi, potrebbe benissimo, attraverso il Presidente del Consiglio, vedere di variare la data della conferenza stampa del Presidente della Giunta e noi Capigruppo riunirci, sentendo anche gli organi nostri, per dare una risposta definitiva perché io potrei dire. "Concordo con tutti gli altri Capigruppo" e poi il mio partito dice: "Beh, a te chi te l'ha fatto fare?". Io penso che questo valga per me come valga per altri gruppi, a un dato momento, almeno la democrazia mi insegna che non è il singolo a decidere ma sarà sempre una collettività a decidere, per quanto piccola possa essere.

Quindi io aderisco alla proposta iniziale del Presidente del Consiglio di vedere attraverso i Capigruppo questo e di concordare anche con il Presidente della Giunta, per non lasciarlo solo, naturalmente, nelle sue decisioni, per fare una decisione collettiva.

Andrione (U.V.) - Pour ce qui concerne notre groupe, nous nous réservons de donner une réponse après un supplément d'information parce que, pour suivre la procédure que Monsieur Dolchi a proposée, il aurait fallu que nous soyons informés avant de la décision du Président de la Junte; le Président arrive maintenant et nous communique qu'il ne se présentera pas le 17 du mois de février à une "Tribune régionale": nous en prenons acte mais nous demandions de nous informer sérieusement des raisons du pourquoi, du comment, etc. Nous aussi nous avons lu les journaux, nous avons vu qu'il y a eu les protestations d'autres Régions mais sur quelque de ces protestations, moi personnellement, je ne suis absolument d'accord par exemple, et je voudrai avoir le temps, et je me réserve de discuter avec mes amis et de dire quelle est notre position; mais qu'est-ce que c'est cette histoire d'arriver ici et de dire: "Vous devez décider dans les cinq minutes qui suivent?".

Nous voulons décider en pleine conscience, en sachant qu'il y a des raisons profondes de ce côté-là, moi je ne le nie pas, mail il faudrait, quand même, nous donner le temps de balancer les différents aspects du problème et d'en discuter et alors je ne sais pas si la proposition du Président du Conseil peut être acceptée, mais si ce n'est pas celui-là, au moins que nous avions le temps, nous de l'Union, de nous consulter.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Presidente della Giunta.

Dujany (D.P.) - Vorrei solo fare due precisazioni: i motivi di questa posizione e il motivo di questo comportamento bisogna ricercarsi non nel rinvio della trasmissione di qualche giorno ma in un metodo, da parte della televisione; ed è un metodo che supera, direi, i livelli delle persone con le quali abbiamo i contatti, è un metodo che è proprio a monte, diciamo, del funzionamento della televisione.

D'altra parte, in questo Consiglio, ripetutamente ci si è lamentati del comportamento dell'organizzazione delle trasmissioni televisive in Valle d'Aosta, ripetutamente sono stati fatti ordini del giorno da tutto il Consiglio, da anni questo discorso va avanti e ripetutamente ci si è lamentati sull'attuazione dei programmi tecnici televisivi; ancora ultimamente il Consiglio aveva votato una mozione, chiedendo alla Giunta e al Presidente della Giunta di intervenire presso la televisione per adottare determinati concetti che erano stati espressione del Consiglio.

Io ho fatto questi passi presso la televisione però vedo che, a un certo momento, il dialogo con le Regioni da parte degli organi responsabili della televisione non si vuol fare; d'altra parte, il problema, il momento opportuno di prendere una posizione penso che sia questo perché questo è il momento di rinnovo della legge, della continuazione del monopolio alla televisione, della votazione della legge da parte del Parlamento; le Regioni si sono fatte promotrici di una azione, di una concessione che tenga conto della realtà regionale però questa legge di iniziativa regionale è quasi ignorata da tutti. Il discorso di fondo è questo: che ogni potere vuol mantenere i grossi mezzi di comunicazione e, come tutti i poteri, il potere centralismo in questo momento vuol mantenere il potere della televisione, che non è nemmeno un potere di un partito, è un potere di un gruppo, più che di un partito, è un potere di un gruppo di persone. Ora, se non prendiamo delle posizioni chiare dinanzi a questi problemi grossi, in questo momento particolarmente difficile, non so in quale modo diamo il nostro contributo a che si trasformino queste situazioni, di netto, di comunicazione così importante nell'informazione e nella formazione dei nostri cittadini, così importante quale è la televisione; non so in che modo possiamo incidere per dare una dimensione che tenga conto della realtà regionale.

Montesano (P.S.D.I.) - Arrivati a questo punto e sentiti i pareri dei diversi Gruppi, io credo che non mi resta che dover convocare i Capigruppo per avere uno scambio di idee a proposito e portare poi al Consiglio una proposta concreta la quale, naturalmente, tenga conto delle decisioni del Presidente della Giunta e ribadisca, fra l'altro, quelle che sono state le posizioni assunte dalla Regione nei diversi convegni ai quali la Regione ha fatto parte cioè Milano, Firenze e Napoli.

Gli stessi concetti che sono stati espressi dal Presidente della Giunta sono stati unanimemente codificati in ordini del giorno da parte delle Regioni, in questi tre convegni però mi si deve dare la possibilità anche nell'ascoltare le eccezioni che sono state fatte dal Capogruppo democristiano e dal Consigliere Andrione i quali, allo stato attuale, non si sentono di esprimere un parere se non dopo aver sentito, oltre il Capogruppo, oltre il Gruppo al quale appartengono, anche il movimento e i partiti.

Quindi io pregherei il Ragioniere Dolchi che ha fatto la sua proposta, di aderire a questo iter che può anche essere breve nell'ambito del tempo, quindi possiamo riunire i Capigruppo al più presto, lunedì semmai, e sentire poi dai Capigruppo, nel caso si trovi un accordo, l'azione unanime sperabile da fare nei riguardi della situazione attuale della Rai-Tv.

Consigliere Dolchi, non so se io ho espresso quella che è, diciamo così, l'atmosfera che si è prodotta in Consiglio da parte dei diversi interventi. Prego.

Dolchi (P.C.I.) - Permetta solo una parola. Giustamente avete ricordato, il Presidente della Giunta e lei, Presidente del Consiglio, che il problema non è nuovo, non è venuto fuori questa mattina. La posizione del Presidente della Giunta regionale si riallaccia a una posizione già assunta dal Consiglio regionale valdostano nel tempo e a una posizione delle Regioni a Statuto ordinario assunta nell'ottobre a Napoli e in diversi convegni.

Noi abbiamo esposto la nostra posizione, io non voglio insistere più del necessario, mi permetterei di richiedere al Presidente del Consiglio di voler effettuare, se possibile, al più presto, la riunione dei Capigruppo e mi permetterei di richiedere al Presidente della Giunta se non ritiene di posporre di qualche giorno, perché mi auguro che la riunione dei Capigruppo possa avvenire con la massima sollecitudine, se è possibile lunedì, la sua decisione di non partecipazione, in modo che sia il più possibile concordata con le decisioni che potranno venire dalla riunione dei Capigruppo.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora io preannuncio già la riunione dei Capigruppo per lunedì alle ore 11,00.

Andrione (U.V.) - No, c'è già la Commissione Affari Generali.

Caveri (U.V.) - C'è la Commissione Affari Generali alle 11,00.

Montesano (P.S.D.I.) - Nel pomeriggio, benissimo, facciamo alle ore 16,00-17,00.

Andrione (U.V.) - 17,00.

Montesano (P.S.D.I.) - Alle ore 17,00 c'è questa convocazione verbale alla quale, in mattinata, seguirà la convocazione scritta.

Andrione (U.V.) - Anche l'Ufficio di Presidenza?

Montesano (P.S.D.I.) - Sì, anche con l'Ufficio di Presidenza.

Allora Pramotton fa fare questa comunicazione stamattina.

Si passa all'esame dell'ordine del giorno con l'oggetto n. 10.